19 April, 2024
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Solo un pari senza goal, con tanti rimpianti, nell’anticipo delle 12.30, per il Cagliari alla Sardegna Arena, contro il Bologna dell’ex Roberto Donadoni. La squadra di Diego Lopez ha disputato una discreta partita ma non è riuscita a scardinare la difesa ospite, in una partita condizionata dal primo caldo stagionale, con le due formazioni in campo che alla fine si sono annullate a vicenda ed equivalse. Resta il grande rammarico per il goal realizzato da Marco Sau nel secondo tempo, annullato con una decisione che ha lasciato tanti dubbi, per un presunto gallo di mano dell’attaccante sardo.

La situazione di classifica si è complicata, per l’inattesa vittoria conquistata dal Crotone sul campo dell’udinese, giunta all’11ª sconfitta consecutiva. Questo risultato ha coinvolto nella mischia la squadra friulana ma al tempo stesso ha ridotto da 5 a 4 punti il pagine di vantaggio del Cagliari sulla terz’ultima posizione, ora occupata dalla Spal, travolta ieri sul proprio campo dalla Roma per 3 a 0.

«Abbiamo fatto la gara che dovevamo fare – ha detto a fine gara Diego Lopez -. Se analizziamo i novanta minuti, abbiamo concesso solo due o tre ripartenze al Bologna nel corso del primo tempo. In una partita così contava la prestazione e i ragazzi l’hanno fatta. Abbiamo avuto una palla importante con Leonardo Pavoletti, poi nella ripresa siamo arrivati tante volte sulle fasce per il cross, c’è stato il gol di Marco Sau non convalidato, Antonio Mirante ha fatto una bella parata. Non abbiamo rischiato nulla, giocando con intelligenza: nel calcio devi anche tenere conto di queste cose.»

«Avevamo davanti un’ottima squadra, queste partite vanno affrontate in questo modo. Cosa è mancato? Forse l’ultimo passaggio, la fase di concretizzazione; ma un gol comunque l’avevamo messo a segno. Non voglio polemizzare, se il direttore di gara ha visto una irregolarità, è giusto che l’abbia fischiata. Dico solo che la tecnologia consente di avvalersi dell’aiuto del VAR e forse l’arbitro avrebbe potuto rivedere le immagini dell’azione se non avesse fischiato prima che la palla entrasse in rete. Rivedendo le immagini – ha concluso Diego Lopez – non c’è niente di irregolare.»

 

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Altra tappa fondamentale, forse decisiva, per il Cagliari, questa mattina, alle 12.30, alla Sardegna Arena, sulla strada che porta alla salvezza .

Arriva il Bologna dell’ex Roberto Donadoni, formazione ormai salva e priva di interessi di classifica, e la squadra di Diego Lopez deve assolutamente vincere per scacciare definitivamente le paure emerse nelle ultime settimane, ed affrontare con meno ansie le ultime partite di questo complicato campionato di serie A (dirige Daniele Doveri, assistenti di linea Stefano Liberti di Pisa e Francesco Fiore di Barletta, quarto uomo Daniele Martinelli di Roma, addetti al VAR Fabio Maresca di Napoli e Alberto Tegoni di Milano).

Il Bologna, pur privo di particolari stimoli, è squadra di qualità, e come tale va affrontata e rispettata. Diego Lopez potrà nuovamente contare su Luca Cigarini e Nicolò Barella a centrocampo. In attacco Leonardo Pavoletti giocherà al fianco di Marco Sau o del giovanissimo talento nord coreano Kwang-Song Han. Come contro l’Udinese, più ancora di chi andrà in campo conterà l’atteggiamento della squadra e sarà importantissimo l’apporto del pubblico, sempre molto vicino ai suoi beniamini in questa fase così delicata della stagione.

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Ancora scosso dalla clamorosa eliminazione dai 16esimi di finale di Coppa Italia ad opera del Pordenone, il Cagliari si rituffa in campionato, dove alle 15.00 l’attende una trasferta assai insidiosa, allo stadio Renato Dall’Ara di Bologna, con la squadra dell’ex Roberto Donadoni.

L’uomo più temuto tra i rossoblu emiliani è sicuramente l’ex milanista Simone Verdi, reduce da un grande periodo di forma, entrato recentemente nel giro della Nazionale. Ma l’attacco del Bologna è temibile anche in Rodrigo Palacio, Mattia Destro e nel giovane nigeriano Okwonkwo, una rivelazione. Il centrocampo è guidato dall’ex Godfred Donsah.

In campionato il Cagliari è reduce dalla bella quanto sfortunata prestazione con l’Inter di Luciano Spalletti, seguita alla bella impresa della Dacia Arena di Udine. Diego Lopez recupera Marco Sau ed in attacco avrà così maggiori possibilità di scelta.

I precedenti delle due ultime partite con il Bologna non sono state favorevoli per il Cagliari: una sconfitta amarissima ed un pareggio.

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Il Cagliari di Massimo Rastelli va a caccia dei punti della definitiva tranquillità, questo pomeriggio, allo stadio Sant’Elia, nella sfida con il Bologna dell’ex Roberto Donadoni.

La squadra rossoblu, reduce dalla sfortunata trasferta sul campo della Roma, scenderà in campo priva di numerosi titolari. Tre assenze pesanti a centrocampo, reparto nel quale sono indisponibili Simone Padoin, Nicolò Barella e il nuovo arrivato Paolo Faragò. Massimo Rastelli recupera invece Davide Di Gennaro, uomo preziosissimo per illuminare il gioco. Mancano inoltre il trequartista titolare, Joao Pedro, e il suo naturale sostituto Diego Farias. Nonostante tutte queste assenze, il Cagliari affronta il Bologna, avversario con il quale condivide la posizione di metà classifica a quota 26 punti (anche se il Bologna deve recuperare una partita casalinga con il Milan), con grande carica e ottimismo, deciso a far valere la legge del Sant’Elia che finora ha fruttato la bellezza di 22 dei 26 punti complessivi, frutto di 7 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte (nel rendimento casalingo il Cagliari occupa la settima posizione, dietro tutte le grandi: Juventus, Roma, Inter, Napoli, Lazio e Milan).

Nel Bologna Roberto Donadoni è orfano dello svizzero Dzemaili, l’uomo più in forma, reduce dalla doppietta decisiva realizzata al Torino, squalificato; ma ci saranno Destro, bomber col gol sempre in canna, e sulla fascia sinistra Krejci, all’andata una vera spina nel fianco della difesa cagliaritana.

Prima della partita verrà consegnato al capitano del Bologna un oggetto artistico opera del ceramista di Assemini Andrea Farci.

Chiusa la Curva Nord per squalifica, il resto dello stadio presenterà il tutto esaurito, anche grazie alla scelta fatta della società di praticare un prezzo unico di 10 euro in tutti i settori. La risposta dei tifosi è stata eccezionale e tutti sanno quanto conti la loro spinta, al Sant’Elia, per la squadra di Massimo Rastelli.

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Marco Borriello 1

Un grande Cagliari rimonta due goal alla Roma e mette il primo tassello nel mosaico salvezza. Una squadra tutto cuore ha saputo reagire al doppio svantaggio maturato in avvio dei due tempi e, con un finale in crescendo, ha centrato una rimonta che ha scatenato l’entusiasmo del pubblico del Sant’Elia, pieno in ogni ordine di posti.

La partita era iniziata con il piede sbagliato per la squadra di Massimo Rastelli, già sotto di un goal dopo cinque minuti, per il calcio di rigore trasformato da Diego Perotti, provocato da un fallo di Mauricio Isla su Stefan El Shaarawy. La squadra rossoblù ha cercato di reagire ma fino al riposo, pur costruendo alcune occasioni, non è riuscita a pareggiare. E, in avvio di ripresa, l’olandese Kevin Strootman, uno dei calciatori più sfortunati, per gli infortuni subiti da quando è in Italia, ha realizzato il secondo goal per la Roma che a molti è sembrato il colpo del ko.

Mai sensazione è parsa più sbagliata, perché il Cagliari non s’è arreso, ha ripreso a tessere buone trame di gioco e, prima con l’ex Marco Borriello, in goal per la terza partita ufficiale consecutiva, 6 reti tra Coppa Italia e campionato, e nel finale con il collega d’attacco Marco Sau, ha riacciuffato la Roma, centrando un pareggio meritatissimo per quanto le due squadre hanno espresso in campo nel corso della partita.

La Roma ora piange sull’occasione mancata che conferma il difficile avvio di stagione, nel quale spicca l’eliminazione nel preliminare di Champions League con il Porto, mentre il Cagliari acquisisce nuova fiducia nei propri mezzi e Massimo Rastelli ora ha a disposizione due settimane, vista la pausa per gli impegni della Nazionale, per preparare al meglio la prossima trasferta, in programma l’11 settembre sul campo del Bologna dell’ex Roberto Donadoni.

Zdenek Zeman 3

L’avventura di Zdenek Zeman in Sardegna sembra già al tramonto, il tecnico boemo è a un passo dall’esonero. Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, sta valutando in queste ore la situazione, insieme ai suoi più stretti collaboratori, e le voci che rimbalzano dai media nazionali danno ormai per certa una decisione drastica con l’avvicendamento in panchina. La svolta è maturata all’improvviso, dopo che la società rossoblù aveva rinnovato la fiducia al tecnico il giorno dopo la nuova pesante (e prevedibile) sconfitta interna con la capolista Juventus dell’ex Massimiliano Allegri.

Il Cagliari oggi è terz’ultimo in classifica, a tre punti dalla quota salvezza, occupata dall’Atalanta, davanti solo al Cesena e al Parma di un altro ex, Roberto Donadoni (anche il Cesena ad inizio stagione era guidato da un ex rossoblù, Pierpaolo Bisoli, già esonerato). Ciò che pesa maggiormente sulla classifica e sulle valutazioni della società sull’operato del tecnico, è la mancanza di vittorie interne. Le uniche due vittorie di questo primo scorci0 di stagione sono maturate in trasferta e con risultati e prestazioni esaltanti, prima a Milano con l’Inter di Walter Mazzarri, travolta per 4 a 1, poi sul campo dell’Empoli, travolto con un altro poker di goal realizzati nel primo tempo. A Milano ed Empoli il Cagliari di Zeman ha dato spettacolo, tanto da riportare d’attualità la cosiddetta Zemanlandia, ma purtroppo non ha saputo poi confermarsi, subendo cocenti sconfitte anche con squadre che sulla carta dovrebbero essere alla sua portata, vedi il Chievo.

Se la società, come in questo momento appare assai probabile, deciderà per l’esonero, si tratterà dell’ennesimo fallimento di un tecnico che ha fatto spesso sognare le tifoserie con il suo calcio offensivo ma altrettanto spesso ha depresso gli ambienti in cui ha operato, per un’infinità di rovesci determinati soprattutto dall’inadeguatezza del sistema difensivo. Il calcio zemaniano, purtroppo, annovera pochi successi (i più brillanti il ciclo di Foggia e, più recentemente, la straripante promozione di Pescara, dove alla sua corte sono sbocciati i talenti di Lorenzo Insigne, Ciro Immobile e Marco Verratti, finiti in Nazionale, tutti e tre ai recenti Mondiali, ed oggi rispettivamente al Napoli, al Borussia Dortmund e al Paris Saint Germain) e molti fallimenti, a conferma della sua inadeguatezza al calcio italiano, fatto di risultati assai più che di bel calcio.

Ancora poche ore o forse anche solo minuti, e si conoscerà il destino di Zdenek Zeman a Cagliari. La sensazione è che, in ogni caso, che il divorzio maturi oggi o venga congelato, l’avventura di Zdenek Zeman in Sardegna, sia già finita!

Giampaolo Cirronis