19 April, 2024
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«Oggi abbiamo compiuto un altro importante passo per dare piena operatività alla società ‘Opere e infrastrutture’. Dopo aver chiarito le finalità della struttura che dovrà accelerare i tempi di realizzazione delle opere, grazie all’intesa raggiunta con tutti gli ordini professionali mettiamo fine a quel periodo di contestazioni che aveva caratterizzato la società fin dalla sua nascita. Gli stessi professionisti sardi potranno ora essere protagonisti del progetto, con evidenti ricadute di carattere economico sull’intera rete dei professionisti.»

L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, a margine della firma del Protocollo d’intesa con la Rete delle Professioni Tecniche e gli Ordini degli Architetti, Ingegneri, Geologi, Geometri, Periti Industriali , Agronomi e Forestali, Chimici, Periti Agrari. Il Protocollo, oltre a riconoscere la natura e gli obiettivi della società, fissa anche la costituzione di un tavolo di collaborazione, coordinamento e verifica tra tutte le parti coinvolte, che si riunirà ogni tre mesi.

La Regione, dando piena attuazione alla società ‘Opere e Infrastrutture’ ha come obiettivo quello di accelerare la tempistica di realizzazione delle opere pubbliche avvalendosi di personale altamente qualificato e la cui attività non potrà prescindere dall’apporto delle libere professioni per lo svolgimento di servizi di ingegneria e architettura. Nata come strumento innovativo e integrativo rispetto alle articolazioni ordinarie dell’Amministrazione regionale «la società verrà utilizzata nell’ambito delle opere di interesse regionale, il cui operato è in tutti i casi finalizzato all’interesse pubblico. In questo modo, andando a esplicitare la volontà di ricorrere all’importante apporto delle professionalità esterne ci stiamo dotando di uno strumento improntato all’efficacia e all’efficienza», ha concluso l’assessore Roberto Frongia.

Nello Statuto si dispone, infatti, che la Società svolgerà parte dei servizi tecnici e dei servizi di ingegneria e architettura attraverso soggetti esterni qualificati, sia pure nelle forme dell’evidenza pubblica, al fine di valorizzare al massimo il contributo specialistico delle libere professioni, a cui verranno appunto demandate le attività di progettazione.

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Sabato 30 novembre centinaia di amministratori locali, tutti i coordinamenti provinciali e cittadini, tutti gli iscritti e i simpatizzanti del partito, si ritroveranno alla Fiera di Cagliari (sala Tola Sulis) a partire dalle 10.00, per il congresso regionale, occasione per rilanciare le battaglie portate avanti in questi anni in favore dello sviluppo economico della Sardegna.

Nel corso del congresso verrà nominato il coordinatore regionale. Ma l’appuntamento sarà anche l’occasione per parlare delle necessità dei territori e annunciare le iniziative che vedranno la luce nel 2020.

«Oggi più che mai abbiamo il dovere di portare esperienza, spirito propositivo, idee e strategie di sviluppo in una Sardegna che ancora fatica a uscire dal tunnel della crisi», spiega il presidente dei Riformatori sardi, Roberto Frongia.

«I Riformatori sardi sono pronti a continuare l’azione incisiva che ha caratterizzato il partito in tutti questi anni, con battaglie portate avanti nell’interesse dei sardi e della Sardegna. Oggi stiamo combattendo per portare a casa la madre di tutte le battaglie, quella per il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione e siamo pronti ad andare fino in fondo.»

Secondo il coordinatore regionale Aldo Salaris «i Riformatori sardi oggi sono il simbolo di un partito giovane, presente, in forza, capace di valorizzare i singoli e pronto a farsi portavoce dei bisogni delle comunità. Siamo (e lo saremo ancora di più nei prossimi anni) protagonisti del futuro della Sardegna, pronti a indirizzare le scelte e sostenere la crescita della nostra Isola con politiche di sviluppo serie e lungimiranti»”.

Sulla stessa linea il commento dei consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa, Alfonso Marras, Giovanni Antonio Satta: «È compito della politica essere punto di riferimento dei territori agendo con spirito di servizio nell’interesse dello sviluppo socio-economico della Sardegna. Ci aspettano sfide importanti e come partito siamo pronti ad affrontarle, puntando su una classe dirigente che sta crescendo e prendendo forma sulla base di principi e ideali sani e improntati alla crescita della nostra Isola».

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«Indignazione e sgomento. Una ulteriore ferita che il territorio non merita. Per l’ennesima volta la Diga di Monte Nieddu, nonostante le nostre ripetute denunce e richieste di intervento, corre il rischio di fermarsi, forse definitivamente.» Lo afferma Gianni Olla, segretario provinciale Feneal Uil di Cagliari, a proposito della risoluzione del contratto della società Ansaldi.

«E questo perché chi avrebbe dovuto scongiurare questa ipotesi, ci riferiamo in particolare al ruolo della Regione, non ha dimostrato capacità di governo dei problemi e delle criticità. Sono queste le risultanze, allo stato attuale, che derivano dal decreto esecutivo del Tribunale che di fatto ha stabilito la risoluzione contrattuale alla Società Astaldi. Nonostante ciò noi non ci rassegniamo. Abbiamo il dovere di salvaguardare le ragioni forti della necessità di un’opera strategica per l’economia del territorio isolano e le possibili opportunità occupazionali ad esso legate. In un contesto, quale quello attuale, di opere pubbliche infrastrutturali bloccate occorre scongiurare la nefasta condizione di blocco dell’opera. Per questo motivo lanciamo un appello affinché ci sia una sollevazione popolare che, partendo dal coinvolgimento dei Comuni interessati riesca a fare breccia sulla Regione e in particolare sull’assessore Roberto Frongia che ad oggi ha dimostrato poca autorevolezza per la vertenza in questione.»

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“Viabilità, Mobilità nel Territorio e Servizi alla Famiglia”. Se ne parlerà lunedì 25 novembre nell’ex Convento dei frati Francescani a Padria dove, dalle ore 10.00, gli interventi di autorevoli relatori della realtà locale aiuteranno i presenti ad approfondire la tematica proposta dall’Ufficio per i Problemi sociali e il Lavoro della Diocesi di Alghero-Bosa, in collaborazione con il comune di Padria, l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali ed il progetto Policoro.

Sullo sfondo la questione “spopolamento” di cui si è già parlato lo scorso anno e per la quale, per volontà del vescovo padre Mauro Maria Morfino, la Diocesi dedica alcune riflessioni sul gravissimo problema del decremento demografico: quasi tutti i Comuni non costieri sono toccati da questo fenomeno così imponente che non accenna ad arrestarsi. Le nostre popolazioni ne sono fortemente colpite: l’indice di vecchiaia nei piccoli Comuni delle zone interne tocca cifre impressionanti: Semestene è, per esempio, il Comune – con un indice di vecchiaia pari al 1300% – tra i più esposti al rischio estinzione.

Cosa fare allora per uscire da questa morsa stringente ed impietosa che è lo spopolamento? Sono almeno due gli obiettivi-cardine su cui è urgente intessere ogni ragionamento: assicurare la fruibilità dei Servizi sociali delle zone interne, agli stessi livelli di quelli esistenti nei poli urbani; alimentare la cultura della solidarietà nel territorio.

Il primo obiettivo è classificabile tra i beni materiali che, per essere attuato, necessita di notevoli investimenti finanziari (pubblici e privati) in materia di infrastrutture quali strade, reti informatiche, servizi sanitari, scolastici ed altri; mentre il secondo (la cultura della solidarietà) – classificabile tra i beni immateriali – non ha costi ingenti: si tratta di favorire l’incontro tra le popolazioni e le istituzioni che ne hanno la responsabilità del governo.

Spesso capita che la mancanza di sviluppo di un territorio non è causata della carenza di risorse economiche bene o male reperibili in qualche modo, bensì per carenza di idee e di intraprendenza da parte delle collettività che ci vivono. Sono, questi, gli aspetti che denotano lo stato di salute di una popolazione: essa è anonima ed insignificante se vive nella separatezza, nell’isolamento e nella reciproca indifferenza tra le persone; mentre è vitale ed intraprendente se ricerca ed applica la cultura della collaborazione, della solidarietà e dell’ascolto generoso dell’altro.

Il convegno a Padria è segno tangibile della concreta attenzione che si vuole dare a questi luoghi a torto considerati marginali; ma è proprio su questi luoghi che si vuole scommettere per ridare slancio e speranza di un futuro migliore soprattutto tra i coraggiosi giovani che continuano ad animarli vivendoci nonostante i disagi e le notevoli difficoltà.

Alla giornata di studio interverranno il vescovo Mauro Maria Morfino, con una “Lectio magistralis” sull’argomento, il sindaco di Padria Alessandro Mura, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e l’amministratore straordinario della provincia di Sassari Pietrino Fois. Insieme a loro tanti altri professionisti, docenti universitari, ma anche gli studenti del Liceo di Pozzomaggiore, voce giovane del territorio. Le conclusioni sono affidate a Roberto Frongia, assessore dei Lavori pubblici della Regione Sardegna. Il convegno sarà moderato dal Direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e il Lavoro, Tonino Baldino.

Giuseppe Manunta

Direttore Ufficio

per le Comunicazioni Sociali

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L’ingresso di Sant’Antioco ai tempi della Sardamag (poi Seamag).

Questo l’argomento del convegno che si terrà lunedì 25 novembre, alle 16.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, Piazzetta Italo Diana, 1. Organizzato dalla Cgil e dalla Filctem Cgil con il patrocinio del Comune di Sant’Antioco,  propone un focus sulle bonifiche e, in particolare, sul caso della Seamag di Sant’Antioco, le cui operazioni di risanamento ambientale non sono state ancora terminate, nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla dismissione della fabbrica che sorgeva alle porte del centro abitato.

Il programma prevede la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario Filctem SSO, i saluti del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e del segretario della Camera del Lavoro SSO Antonello Congiu. Seguiranno la relazione tecnica di Mario Cabriolu (“Bonifica e progettazione area Seamag”) e gli interventi degli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, e dell’Ambiente, Gianni Lampis, nonché dell’amministratore unico di Igea, Michele Caria. Concluderà io lavori il segretario generale della CGIL sarda Michele Carrus. Coordina i lavori Francesco Garau, segretario regionale Filctem.

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La commissione Trasporti, presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha ascoltato, alla presenza dell’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia, gli amministratori locali del Nuorese ed alcuni comitati di utenti sulla situazione della strada statale Nuoro-Macomer.

Dagli interventi dei Comuni (hanno preso la parola i Sindaci di  Bortigali, Silanus, Orotelli, Oniferi, Bolotana e Birori) è arrivato alla Regione un pressante appello alla concretezza per risolvere in tempi  brevi i problemi più urgenti della strada, che non sono solo quelli, pur molto importanti, delle precarie condizioni di sicurezza. Attorno alla Nuoro-Macomer, è stato sottolineato più volte, ci sono le grandi difficoltà del mondo delle zone interne, dagli accessi alle aziende agricole della zona ai passaggi a livello incustoditi, dagli animali lasciati al pascolo brado al disagio quotidiano di studenti e lavoratori pendolari, dall’estrema pericolosità di molte parti del tracciato alla mancanza di una efficiente alternativa di trasporto su ferrovia.

L’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia ha poi riferito sugli interventi della Regione attualmente in corso, mettendo l’accento sul rinnovato e positivo clima di collaborazione che si è instaurato con i nuovi vertici regionali di Anas. Sulla 129, ha ricordato Frongia, saranno realizzati a breve alcuni progetti importanti, per un importo complessivo di 5.7 milioni di euro (4.7 di fondi Anas più 1 della Regione). I lavori riguardano il tratto fra la 131 e la 131-Dcn, una rotatoria all’ingresso di Silanus, la rettifica di una pericolosa “doppia curva”, una seconda rotatoria vicino ad Orotelli, una terza a Silanus ed una quarta nei pressi degli svincoli per la 131, oltre alla modifica delle parti più pericolose della strada all’ingresso di Birori.

I rapporti fra Regione ed Anas sono oggettivamente migliorati, ha ribadito l’assessore Roberto Frongia, ed esistono le condizioni per recuperare i ritardi che hanno rallentato molte opere. I segnali positivi che stiamo riscontrando, ha proseguito, non ci fanno però abbassare la guardia: sappiamo anche di dover operare in quadro normativo molto complicato di fronte al quale oggi non abbiamo gli strumenti per agire da soli; per questo abbiamo sollecitato il Governo nazionale a trasferire la competenza dei lavori pubblici più importanti sul livello regionale attraverso il commissariamento.

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«Dopo un anno e mezzo possiamo finalmente procedere con la ripresa dei lavori di realizzazione sulla 195 nel tratto Cagliari-Pula, un’opera che considero strategica sia sul fronte della sicurezza e sia sul fronte dei collegamenti del Sud Sardegna.»
L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, commenta così la firma del contratto tra Anas (stazione appaltante) e la società che subentra al vecchio appaltatore nei lavori dei Lotti 1 e 3 e della cosiddetta Opera Connessa Sud. L’Anas già domani consegnerà i lavori alla nuova società che potrà così procedere con le cosiddette operazioni di riaccantieramento, così come richiesto dalla Regione con l’obiettivo di fra ripartire quanto prima il cantiere.

L’intervento (lavori di costruzione della nuova SS 195 Sulcitana – tratto Cagliari Pula lotti I e III e Opera Connessa Sud) era fermo dal 2018 a causa della rescissione in danno del contratto da parte di Anas e delle conseguenti lungaggini burocratiche relative ai riappalto di un intervento del valore complessivo di 160 milioni. La strada, oltre a servire l’agglomerato industriale di Sarroch con evidenti riflessi sulla sicurezza stradale, è di fondamentale importanza per il collegamento di tutta la parte Sud-Ovest dell’Isola e va incontro alle esigenze relative ai flussi turistici che nella stagione estiva interessano il litorale della zona e le località più suggestive come Santa margherita di Pula e Chia.

I lavori Anas intessano, infatti, un tratto in variante che va a riconnettersi alla dorsale consortile attraverso l’opera connessa a sud. Nello specifico, l’intervento consiste nella realizzazione della strada di collegamento che parte dalla vecchia 195, precisamente dalla rotatoria in corrispondenza del pontile della ex Rumianca, e arriva alla nuova 195 in realizzazione (Opera Connessa Sud) e poi del lotto immediatamente successivo, Lotto I e del Lotto III.

«Abbiamo avviato tutte le attività e le interlocuzioni che fossero da stimolo per far riprendere quanto prima i lavori – spiega Roberto Frongia -. La firma del nuovo contratto era il passo necessario per procedere in quel senso. Posso fin da ora assicurare che mi farò parte attiva perché venga garantita l’apertura del lotto 3 entro la primavera del 2020 e del lotto I entro il 2021, così come da impegni assunti da parte di Anas.»

Per il completamento dell’intera opera, sono stati già finanziati anche i lavori relativi al lotto 2 per 30 milioni di euro e l’Opera Connessa Nord con ulteriori 61 milioni i di euro, infrastrutture necessarie per collegare quella che sarà la nuova 195 alla strada statale 130 e alla strada statale 131.

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«Il progetto per l’installazione del ponte militare in prossimità del ponte di Papalope sta andando avanti. Una soluzione transitoria, oggi possibile grazie alle modifiche normative e che consentirà di ripristinare l’attraversamento del fiume Cedrino, in attesa che trovi soluzione la questione principale relativa alla riapertura del ponte di Oloè.»
Lo ha affermato il presidente della commissione Autonomia, Pierluigi Saiu (Lega), che questa mattina ha partecipato, a Cagliari, al tavolo tecnico sulla situazione del Ponte di Oloè, con l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, il consigliere regionale del Psd’Az, Franco Mula, i sindaci di Oliena e Dorgali ed il Commissario straordinario della provincia di Nuoro. Una riunione, chiesta dal consigliere Pierluigi Saiu, che cade nel giorno dell’anniversario del crollo del ponte, avvenuto sei anni fa, in cui perse la vita l’agente di polizia Luca Tanzi.

«Oggi abbiamo chiesto che ripristinare l’attraversamento del fiume Cedrino sia inserita come priorità della Regione in materia di Lavori pubblici, sia che avvenga con la costruzione di un nuovo ponte, sia che si decida di intervenire sul ponte di Oloè. Si tratta di una vicenda molto delicata che richiede chiarezza su molti aspetti, in particolare quelli relativi alla staticità del ponte. Si tratta di valutazioni di ordine tecnico alle quali dobbiamo rimetterci. Le popolazioni non possono, però – ha affermato Pierluigi Saiu -, continuare a rimanere isolate e noi abbiamo il dovere di trovare soluzioni adeguate. Ringrazio, in particolare, l’assessore Roberto rongia per il lavoro fatto in questi mesi e per l’impegno profuso. Su questa battaglia – ha concluso Pierluigi Saiu – le rappresentanze del territorio sono unite. Dobbiamo lavorare insieme per ripristinare, in tempi ragionevoli, l’attraversamento del fiume con il ponte militare e, poi, per ripristinare una viabilità piena con le opere che servono sul ponte di Oloè o con un ponte nuovo.»

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Il progetto Ciclovie della Sardegna è stato premiato nei giorni scorsi a Torino con il premio “Urbanistica 2019”, consegnato nel corso di Urbanpromo, rassegna nazionale di progetti per il Paese organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, Inu. Si tratta di un riconoscimento di carattere nazionale che premia l’applicazione del principio dello sviluppo sostenibile sia nella pianificazione della città e del territorio, sia nella progettazione e realizzazione degli interventi.

«La Sardegna è stata la prima regione d’Italia ad essersi dotata di un Piano regionale della mobilità ciclistica coerente con la legge nazionale sulla mobilità ciclistica – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia -. Raccolgo il testimone da chi mi ha preceduto con l’obiettivo di legittimare la mobilità ciclistica e le ciclovie come oggetto strategico delle politiche regionali a testimonianza della volontà di dare dignità particolare alla mobilità ciclistica come forma di trasporto sostenibile.»

Il risultato del progetto, si legge nelle motivazioni finali, «è un processo che risulta innovativo sia da un punto di vista metodologico che da un punto di vista sociale, quest’ultimo rintracciato nella promozione di stili di vita attivi associati alla mobilità sostenibile per l’incremento del benessere psico-fisico degli utenti, nel miglioramento del contesto economico e sociale in territorio marginali in seguito alle nuove occasioni di sviluppo locale diffuso e nell’accessibilità della rete garantita a tutte le categoria di utenti».

A fine estate, l’assessorato dei Lavori pubblici aveva ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’inserimento di una parte consistente della rete ciclabile regionale – lunga 2.200 km in totale – nel Sistema Nazionale delle Ciclovie, con l’assegnazione di 16.662.512,36 euro per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia della Sardegna, finanziamento che si è aggiunto  ai 15 milioni già stanziati, di cui 8 di fondi regionali e 7 di fondi POR.

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«Un momento di confronto importante che ci ha permesso di fare il punto su quelle che sono le criticità innegabili del settore e ragionare insieme sulle prospettive e sui percorsi attuali e futuri.»

Lo ha detto l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, che oggi, a Cagliari, ha incontrato i lavoratori del settore edile, insieme ai rappresentanti di Anas, Enas e Area. «Ho accolto con favore la proposta di istituire un tavolo regionale di concertazione permanente con i rappresentanti dei lavoratori e i soggetti pubblici coinvolti per promuovere la massima condivisione dei percorsi in atto e di quelli ancora da intraprendere. Non ci sono contrapposizioni, l’obiettivo comune è quello di dare un forte impulso al settore delle infrastrutture, sia per quanto riguarda la realizzazione delle nuove opere, sia per ciò che attiene quelle esistenti.»

Per il 2020 ci sono forti aspettative: «Solo per la manutenzione – ha aggiunto Roberto Frongia – Anas ha annunciato di voler raddoppiare gli investimenti nell’Isola portando il proprio impegno a cento milioni di euro, Enas conta di affidare appalti per 50 milioni di euro e Area 20 milioni di euro per l’edilizia pubblica».

L’assessore dei Lavori pubblici, che si è detto favorevole ad una revisione della legge regionale sugli appalti per approdare a un testo con la più ampia condivisione possibile, ha assicurato ai sindacati che sul tema l’attenzione della Regione è massima: «Stiamo lavorando, ad esempio, perché la società regionale Opere e Infrastrutture della Sardegna sia uno strumento pienamente operativo e attendiamo che il ministero dia una risposta definitiva sul commissariamento, richiesto anche dalla Conferenza Stato-Regioni. Una soluzione che, in virtù dell’articolo 4 dello Sblocca cantieri, porterebbe notevoli vantaggi all’abbattimento dei tempi delle procedure».