28 March, 2024
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Il Mater Olbia verrà inaugurato quattro o cinque mesi al massimo a partire dall’approvazione della rimodulata offerta assistenziale e dopo aver avuto evidenza delle risorse destinate all’ospedale nel medio periodo, cioè almeno fino al 2021. Lo ha detto l’amministratore delegato della Mater Olbia spa, Giovanni Raimondi (presidente della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma che detiene il 35% delle quote della società a maggioranza del Qatar (60%) e partecipata anche dalla fondazione Luigi Maria Monti, nell’audizione della Fondazione Gemelli e della Qatar Foundation nella commissione Sanità del Consiglio regionale, alla quale ha preso parte anche il presidente, Gianfranco Ganau, e l’assessore della Salute Luigi Arru.

L’ulteriore chiarimento sull’iter per l’apertura dell’ospedale gallurese, è arrivato dall’assessore Luigi Arru e dal direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Maria Sechi, che, nel corso dei rispettivi interventi, hanno confermato il percorso politico amministrativo (stabilito dalle disposizioni contenute nella ridefinizione delle rete ospedaliera, approvata il 25 ottobre dello scorso anno) per la riconversione dell’offerta sanitaria e assistenziale del Mater Olbia: approvazione della delibera in Giunta a cui dovrà seguire il parere della commissione consiliare Sanità e successivamente la ratifica degli accordi sui posti letto con l’assessorato, l’investitore privato, l’azienda tutela della salute e l’azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

A spiegare ai commissari in che cosa si sia modificato il setting assistenziale del Mater Olbia, nel passaggio dalla partnership con il Bambino Gesù a quella con il Gemelli di Roma, ci ha pensato il professore Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università Cattolina del Sacro Cuore di Roma e direttore dell’unità operativa complessa di Chirurgia, Endocrina e Metabolica del Policlinico Gemelli, che ha sostanzialmente confermato una rimodulazione verso le specialità ed i servizi tendenti a ridurre la cosiddetta mobilità passiva nella sanità sarda (la migrazione dei pazienti sardi nel Continente per ottenere le cure) con una riduzione delle specialità pediatriche a vantaggio di quelle dell’oncologia, di quelle correlate all’obesità, al diabete e all’invecchiamento della popolazione.

La sollecitazione “forte” alla Giunta perché approvi in tempi rapidi e stringenti la delibera che dà il via al nuovo Mater Olbia è arrivata dal presidente della commissione Sanità, Mondo Perra (Psi), che ha ricordato le varie fasi della pratica Qatar Foundation (a partire dall’accordo di programma del 2014) ed ha insistito sull’urgenza del via libera dell’esecutivo, impegnandosi alla immediata convocazione della commissione per il necessario parere all’attesa deliberazione. «Abbiamo registrato un’ampia condivisione sul tema del Mater Olbia – ha dichiarato Mondo Perra – ed è evidente l’urgenza di procedere con tutti gli atti politici e amministrativi che consentano l’apertura della struttura gallurese che sono certo innalzerà la qualità delle cure e dei servizi in tutta l’Isola, insieme con lo straordinario impegno per la ricerca scientifica e medica».

La richiesta di procedere in tempi rapidi è stata avanzata anche dai consiglieri regionali, di maggioranza e minoranza, espressione della Gallura: Giuseppe Fasolino, Fi («la Giunta acceleri nel dare risposte al Gemelli e alla Qatar Foudation perché il Nord Est della Sardegna da troppo tempo è il fanalino di coda della sanità sarda e non solo per la carenza di posti letto»); Pierfranco Zanchetta, Upc («la Gallura ha scommesso sul mater Olbia e senza l’apertura del nuovo ospedale rischiamo il collasso del San Giovanni di Olbia per effetto del ridimensionamento delle strutture ospedaliere di Tempio e La Maddalena») e Giovanni Satta, Psd’Az («abbiamo rinunciato a tanta sanità pubblica pur di avere il Mater Olbia ma è tempo di fare chiarezza sui tempi di apertura»).

Sulle conseguenze che l’apertura del Mater potrebbe avere sulle strutture pubbliche operanti in Sardegna si sono soffermati, seppur con accenti diversi, il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula («il presupposto per la realizzazione dell’ospedale privato in Gallura era la capacità di intercettare i bisogni di salute con prestazioni di alta qualità non presenti nel resto delle strutture isolane»); dei Riformatori, Michele Cossa («il Mater potrà rappresentare un’occasione di confronto virtuoso tra le diverse strutture sanitarie della Sardegna e migliorare così la qualità del sistema sanitario nell’Isola») del Psd’Az-La Base, Domenico Gallus («auspico una vera competizione con la sanità pubblica»). Sugli investimenti per la ricerca ha chiesto lumi la consigliera del Pd, Rossella Pinna, mentre il suo collega di gruppo e di partito Gigi Ruggeri si è soffermato sui tetti di spesa. Entrambi gli esponenti della maggioranza, insieme al consigliere Augusto Cherchi (Pds) hanno sottolineato inoltre la necessità di una reale e proficua collaborazione tra il Mater Olbia, il Gemelli e le università sarde. Daniele Cocco (Sdp) si è soffermato sulle modalità di reclutamento del personale e Edoardo Tocco (Fi) ha posto una serie di quesiti inerenti l’accreditamento della struttura sanitaria di Olbia.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, nel suo articolato intervento non ha mancato di evidenziare i ritardi accumulati nel corso degli anni ed ha elencato una serie di criticità rilevate dalla commissione consiliare nel recente sopralluogo nella struttura della Qatar Foundation. Oppi ha quindi chiesto «chiarezza nei tempi, nelle procedure, nelle responsabilità e negli impegni» ed ha ipotizzato la sigla di un nuovo protocollo di intesa per superare quello precedentemente siglato nel 2014.

Per la Qatar Foundation è intervenuto, il dottor Lucio Rispo, che ha confermato l’impegno della fondazione per favorire la realizzazione ad Olbia di una struttura di eccellenza nel campo sanitario, in grado di migliorare la qualità delle cure in tutta la Sardegna.  

A margine dell’audizione sul Mater Olbia, il consigliere del Partito dei sardi, Augusto Cherchi, ha chiesto al presidente della commissione, Mondo Perra, l’immediata convocazione del direttore generale Ats, Fulvio Moirano, sull’effettiva entrata in vigore delle disposizioni in materia di riorganizzazione della rete ospedaliera. A sostegno della richiesta del consigliere Augusto Cherchi si sono dichiarati i capigruppo della maggioranza Daniele Cocco (Sdp) e Pierfranco Zanchetta (Upc-Psi).