18 April, 2024
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«In materia di politiche energetiche in Sardegna sono stati fatti degli errori, dovuti alla mancanza di un percorso certo. Con il Patto per la Sardegna avevamo individuato il percorso della dorsale sarda del gas, per portare la metanizzazione nell’isola, tuttora ultima tra le Regioni. Quando c’è stato un cambio di strategia a livello governativo purtroppo né Governo né Regione hanno fatto loro parte fino in fondo per correggere quel patto fra istituzioni e rivederlo con un patto di eguale entità.»

Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro Romina Mura (Pd), intervistata nella trasmissione “Dentro il Sulcis Iglesiente”, su Radio Star.

«In questo percorso di transizione energetica si deve avere anche chiaro l’impatto socialeha aggiunto Romina Mura -. Il gas è una fonte di transizione cui noi non possiamo rinunciare, e per averlo servono le infrastrutture.»

«Dopo la crisi russo-ucraina ci troveremo obbligati ad accelerare la scelta di mixare tra le fonti energetiche perchéha concluso Romina Muraci serve una pluralità di fonti energetiche per evitare quello che sta accadendo ora: l’aumento del gas e del petrolio sta rallentando la ripresa economica e rischia di mettere il Paese in condizione di grande difficoltà.»

Un importante passo in avanti verso la modifica delle norme sulla mobilità in deroga per i lavoratori che operano nelle aree di crisi industriale complessa di Portovesme e Porto Torres è stato compiuto nella commissione Lavoro della Camera dei deputati, con l’approvazione del testo proposto dalla presidente Romina Mura, esponente del Partito democratico.

L’articolo 9, comma 8-bis, introdotto in sede referente, stanzia ulteriori risorse, pari a 2 milioni di euro per il 2022, come limite massimo di spesa, per la copertura degli oneri derivanti dall’applicazione della norma che, con riferimento al periodo dal 1° febbraio 2021 al 31 dicembre 2021, prevede che non si applichi la riduzione, inerente ai casi  di proroghe successive alla seconda, dell’importo del trattamento di mobilità in deroga riconosciuto in favore dei lavoratori che operano in un’area di crisi industriale complessa, in possesso di determinati requisiti. Queste risorse, per il 2022, limite massino di spesa, si aggiungono a quelle già previste per il 2021 (anch’esse configurate come limite massimo di spesa) dall’articolo 30, comma e-bis, del D.L 73/2021 – su cui interviene il comma in esame – e pari a 500.000 euro.

Il testo passa ora all’esame della Camera e del Senato, per la definitiva approvazione.

 

«Ai lavoratori ex Alcoa di Portovesme in terza e quarta proroga deve essere riconosciuta l’integrazione all’indennità di mobilità, come stabilito da uno specifico provvedimento di legge approvato diversi mesi fa. Sono in costante contatto con INPS nazionale che mi conferma di essere impegnata per attuare la norma così come l’avevamo approvata. Con la norma che è stata approvata su mio emendamento venivano anche stanziate le risorse necessarie, e ora quei soldi devono andare alle famiglie che aspettano da troppo tempo di ricevere il dovuto.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), dopo che le organizzazioni sindacali hanno denunciato il ritardo da parte della Direzione regionale Inps della Sardegna nell’erogazione delle integrazioni.

«La ripartenza produttiva di Sider Alloys è motivo di speranza per una nuova stagione industriale nel Sulcis e in Sardegna, a maggior ragione oggi che siamo innanzi alla sfida della transizione sostenibile.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, intervenendo alla celebrazione della Messa di Natale a Portovesme, nello stabilimento Sider Alloys che si avvia a rimettere in marcia gli impianti fermi dall’ottobre del 2012.
Ricordando che «quelli seguiti allo stop di Alcoa sono stati anni duri», la deputata del Partito democratico ha evidenziato «la resilienza dei lavoratori, che non si sono mai arresi, il coraggio dell’Impresa e il lavoro congiunto di istituzioni  e organizzazioni sindacali hanno reso possibile questo esito».
«La salita però non è ancora terminata ha precisato Romina Muraed occorre che il Mise ed InvItalia accompagnino Sider Alloys, fino in fondo e da protagonisti, nel rilancio del sito di Portovesme e nel rafforzamento della filiera dell’alluminio.»
Successivamente, interloquendo con i rappresentanti dell’impresa, la parlamentare ha ribadito che «affinché la ripartenza avvenga senza ulteriori dilazioni il ruolo di Mise e Invitalia è determinante».

«Ai lavoratori in piazza è dovuto l’ascolto del Governo e le espressioni di sufficienza o fastidio sono fuori luogo. Se c’è un malessere con quello bisogna fare i conti, ed è vero che ci sono questioni molto concrete rimaste ai margini della manovra su cui è giusto cominciare a confrontarsi.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), a proposito dello sciopero attuato oggi da Cgil e Uil.

«La pensione di garanzia per giovani e precari, il salario minimoricorda Romina Mural’Ape sociale per i lavoratori edili, le grandi questioni della formazione, la lotta alle disuguaglianze e alla precarietà, lo stop alle delocalizzazioni sono temi anche nostri. Di questo e altro avremmo voluto discutere anche alla Camera ma dovremo limitarci a votare un testo chiuso al Senato.»

«Le cooperative spurie sono la degenerazione prodotta dal massimo ribasso nelle gare d’appalto, il male oscuro di questo Paese. Spero che questa formula possa essere superata nella nuova fase che stiamo attraversando, con il Senato che sta discutendo il ddl delega al Codice degli appalti.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) intervenendo a Cagliari al convegno organizzato da Legacoop Sardegna, in occasione dei 30 anni della Legge 381/91 sulla Disciplina delle cooperative sociali.
Parlando del reddito di cittadinanza, la parlamentare ha affermato che «è uno strumento universale cui non dovremmo rinunciare e possiamo provare a modificarlo anche attraverso la cooperazione sociale. Si può migliorare staccandolo dalle politiche attive del lavoro e mettendolo in capo ai Comuni, al Terzo settore e, per l’appunto, alla cooperazione sociale. Anche sulle politiche attive e sulla formazione, la cooperazione può avere un ruolo, nel gestire le transizioni occupazionali che si presenteranno sempre più massicciamente». 
Per Romina Mura «la Regione Sardegna dovrebbe avocare a sé le competenze in materia di vigilanza sulla cooperazione, già esercitate da tutte le altre Regioni a Statuto speciale. E’ un processo in capo alla Commissione Paritetica il cui lavoroha conclusoè da definire e portare a termine».

«Si deve evitare in qualsiasi modo la fermata della linea produttiva alla Portovesme srl, occorre costruire un tavolo nazionale con Governo, azienda, Enel, sindacati, per trovare una soluzione che risponda all’emergenza, e poi bisogna lavorare su interventi strutturali a livello europeo, per arrivare a unapprovvigionamento e stoccaggio congiunto che limiti l’impatto delle oscillazioni dei costi dell’energia. Inaccettabile l’atteggiamento della Regione, che non è in prima linea in questa contingenza, mentre altre Regioni come il Veneto di Zaia sono già impegnate a provare in tutti modi a evitare fermate di processi produttivi che hanno impatti sull’occupazione

Lo ha detto oggi, a Portovesme, la presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati Romina Mura (Pd), incontrando i rappresentanti sindacali dell’azienda Portovesme srl, primario produttore di zinco e piombo in Italia, che ha annunciato l’intenzione di fermare la produzione di zinco a causa “degli spropositati prezzi dell’energia”.

«E’ essenziale attivare nella legge di bilancio il fondo di cui ha parlato il ministro Giancarlo Giorgettiha spiegato la parlamentareper sostenere le Pmi e le aziende energivore di fronte a un insostenibile aumento dei costi dell’energia. In questo fondo ci deve essere Portovesme e per questo indirizzerò al Ministro un’apposita interrogazione. Non possiamo rischiare che Portovesme si fermi: sarebbe l’impoverimento di mille famiglie e il colpo di grazia al Sulcis e alla Sardegna in generale. Inoltreha concluso Romina Mura c’è il serio rischio che fermando una linea di produzione così importante si metta a rischio una fetta di mercato che potrebbe trovare un altro canale.»

«Un’illecita ed odiosa condotta discriminatoria fondata sul genere, che viola il divieto di discriminazione in materia di tutela della maternità e paternità, così come stabilito dallo stesso codice delle pari opportunità, e che si pone in contrasto con i principi di  eguaglianza e antidiscriminazione sanciti dal dettato costituzionale.»
E’ il giudizio sugli «atti atti discriminatori perpetrati nei confronti di un’infermiera professionale, dipendente dell’Associazione italiana per l’assistenza agli spastici (AIAS), ente accreditato dalla regione Sardegna interamente finanziato con fondi pubblici», quale si legge nella risposta del ministero del Lavoro all’interrogazione dell’on. Romina Mura, che aveva sottoposto il caso, venuto alla luce la scorsa estate, di una donna del Nuorese cui l’Associazione Italiana Assistenza Spastici (Aias) non aveva rinnovato il contratto dopo che la stessa ha comunicato ai datori di lavoro il suo stato di gravidanza.
«Dal ministero del Lavoro è giunta una risposta rilevante dal punto di vista degli effettispiega la parlamentarein quanto ha attivato l’Ispettorato territoriale del lavoro, cui è seguita l’Ordinanza Ingiunzione dell’8 novembre scorso, in corso di notifica all’AIAS, con la quale è definito il procedimento di contestazione dell’illecito. Ma determinante è stata anche  l’azione della consigliera di parità Tiziana Putzolu in questa vicenda, che ha dimostrato l’importanza di questo ruolo di tutela e vigilanza. Un ruolo da valorizzare dotandolo di strumenti e prerogative che permettano di svolgere al meglio le sue fondamentali funzioni.»
Per Romina Mura è «da segnalare anche l’annuncio del Ministero sull’integrazione del quadro legislativo di tutela nei confronti delle donne e in merito al potenziamento del ruolo della vigilanza antidiscriminatoria degli organismi di parità e procedure per favorire l’emersione e la denuncia dei comportamenti discriminatori di cui le donne sono oggetto».

«Il Governo convochi un tavolo con le Istituzioni territoriali competenti, le parti sociali ed i soggetti economici al fine di condividere una prospettiva energetica per la Sardegna, sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.»
Lo chiede la parlamentare Romina Mura (Pd), presidente della commissione Lavoro, in un’interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri ed al ministro della Transizione ecologica.
«La mancata adozione del cosiddetto ‘Decreto Sardegna’ – spiega Romina Muraoltre a perpetrare e ampliare le disparità di trattamento dei Sardi nei confronti degli altri cittadini italiani, ostacola il riavvio di diverse e rilevanti attività produttive, fra queste l’Eurallumina di Portovesme, che in assenza di certezze in termini di approvvigionamento energetico, rinviano nel tempo la ripartenza dei propri siti con impatti negativi sul territorio e sui lavoratori attualmente in cassa integrazione.»
«Tutto questo avviene mentre sono sempre più insistenti e preoccupanti conclude Romina Mura le notizie sulle ipotesi di sfruttamento delle risorse eoliche della Sardegna a servizio della Penisola. Il phase out dell’utilizzo del carbone non può concretizzarsi in un impoverimento dell’isola né in un ‘assedio’ di parchi eolici a scapito di ambiente e rotte navali.»

«Coloro che percepiscono indebitamente o fraudolentemente il reddito di cittadinanza sono da stigmatizzare almeno al pari degli evasori fiscali: sottraggono risorse alla comunità e gettano l’ombra del sospetto su tante persone che invece ricevono un sostegno avendone bisogno e diritto. Per questo i controlli sono fondamentali e vanno resi il più possibile efficaci, soprattutto attuando un fitto e costante incrocio dei dati tra Inps e altri enti che sono in possesso degli elementi per stabilire se sussistono i requisiti per il beneficio.»

Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) alla luce del blitz della Guardia di Finanza che in Sardegna ha scoperto ventuno casi in cui il reddito di cittadinanza veniva percepito senza averne diritto.

«La misura inoltre conclude la parlamentare del Partito democratico dev’essere modificata evitando che sia solo assistenzialistica, assegnando un ruolo ai Comuni nella sua gestione e condizionandola a un percorso formativo che poi consenta il reinserimento lavorativo.»