19 April, 2024
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«Senza interventi di protezione assieme a politiche attive e azioni positive di rilancio, il rischio della bomba sociale è dietro angolo. I dati Istat dovrebbero chiarirlo anche a chi continua a sostenere che non serve tutelare l’occupazione: occorre guardare ai settori e alle imprese concertando interventi con associazioni sindacali e datoriali.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) a proposito della rilevazione Istat sul mercato del lavoro, che registra nel primo trimestre 2021 un calo di 243mila unità (-1,1%) rispetto al trimestre precedente, e di 889.000 unità (-3,9%) rispetto allo stesso periodo 2020.
Per la parlamentare del Partito dsemocratico «la politica e le parti sociali ora non devono dividersi. Nessuna misura è salvifica da sola, serve un mix di interventi per il rilancio economico e occupazionale del Paese. E serve, così come il Pd dice da giorni, intervenire sui singoli settori con politiche mirate che contemplino tutti gli strumenti disponibili».
«Una particolare attenzione va riservata  al lavoro autonomo ed indipendente anche perché conclude Romina Mura sono convinta che i dati sottostimino la realtà effettiva che non sempre è facile fotografare e tradurre in statistiche.»

«Nel dibattito parlamentare sosterremo di mantenere il blocco dei licenziamenti per le aziende che operano in settori in crisi. E’ un punto di mediazione che proponiamo, con cui teniamo conto del fatto che ci sono comparti sui quali la crisi ha impattato più pesantemente, e sono quelli in cui dobbiamo continuare a sostenere i lavoratori. E’ giusto avere fiducia nella ripresa economica ma guai a considerare danni collaterali accettabili la perdita di posti di lavoro. Nel ritorno alla normalità si dovrà vigilare per evitare che la fase di transizione si presti a operazioni di ristrutturazione che sarebbero pagate solo dai lavoratori.»

Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), illustrando la posizione del partito in Parlamento sui licenziamenti.

«Per la Sardegna è un significativo risultato la riduzione di 88,22 milioni, entrata in legge con l’approvazione del decreto Sostegni, del contributo alla finanza pubblica previsto per l’anno 2021 come ristoro delle minori entrate causate dalla pandemia. In questo frangente storico la leale collaborazione tra Istituzioni è fondamentale per gettare le basi della ricostruzione, e il dl Sostegni bis è un tassello rilevante di questa operazione.»

Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, evidenziando quanto previsto dall’art. 57 del decreto legge 73/2021 (dl Sostegni) recante misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, in vigore dal 26 maggio 2021.

«Il provvedimentoaggiunge Romina Mura tiene conto della perdita di gettito provocata dalla pandemia, trasferendola alla fiscalità generale dello Stato. Mantenere una capacità di spesa della Regione è essenziale per garantire servizi ed investimenti, e va dato conto al Governo di aver fatto propria questa necessità.»

«Attenzione ad innescare una crisi sociale dalle conseguenze imprevedibili: in questa fase di passaggio i lavoratori devono essere supportati e non lasciati alle esclusive dinamiche della ripresa. Inopportune anche iniziative come quella di Salvini, che escono dagli argini istituzionali, fanno dilagare le logiche partitiche.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), intervenendo nel dibattito sulla modulazione del blocco dei licenziamenti.
Per la parlamentare «nell’allentamento dei blocchi serve gradualità, se vogliamo evitare pesanti traumi sociali e per avviare quelle politiche attive del lavoro e i nuovi ammortizzatori sociali di cui parla Confindustria. Auspico che le categorie datoriali decidano di evitare forzature che non aiutano nemmeno il sistema delle imprese, e che il dialogo con le parti sociali prosegua e si approfondisca nei luoghi propri».
«Abbiamo all’ordine del giorno le risposte da dare alle povertà vecchie e nuove, la revisione del reddito di cittadinanza e delle politiche attive, da rafforzare e per alcuni aspetti elaborare ex novo conclude Romina Muraun percorso di tutela del lavoro autonomo.»

La presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (deputata del Partito democratico), è intervenuta per rimarcare che in questa fase di transizione è necessario che il Consiglio dei ministri valuti con molta attenzione l’opportunità di prorogare il blocco dei licenziamenti, almeno per i settori in maggiore difficoltà.

«Non può essere ignorato il segnale che arriva dai dati Inps sulla perdita di 124.000 posizioni di lavoro nel settore privato ha concluso Romina Mura -. Una proroga per settori più in crisi serve per tutelare i lavoratori ma anche per supportare la possibilità di rilancio di alcune imprese.»

«Il Covid è stato un flagello anche per i diritti fondamentali delle donne: dobbiamo segnare un punto fermo e cambiare radicalmente una condizione femminile oggi umiliata ed offesa. Le donne devono essere aiutate innanzitutto nel primo e più difficile passo, quello di superare la vergogna della violenza subita, di riconoscersi vittime e chiedere aiuto: è il salto da cui può cominciare una nuova vita. E qui devono farsi attive le reti di protezione e di sostegno, associazioni e istituzioni alleate sul territorio. Servono risorse, sicuramente, ad esempio per il microcredito o per le case rifugio, ma prima ancora serve che se parli sempre, non solo quando le cifre ci presentano una realtà  impressionante.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) commentando i dati Istat che registrano, nel 2020 rispetto al 2019, un aumento del 79,5% delle chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking.

 

«Il presidente Draghi ha confermato con molta chiarezza che la questione femminile e la natalità sono priorità nazionali: è la linea su cui sta lavorando con determinazione il Pd. Dall’assegno unico familiare, alla parità retributiva, alla clausola di priorità sull’assunzione di giovani e donne inserita nel Recovery le nostre proposte vogliono cambiare radicalmente una condizione di decadenza sociale ed economica. La consonanza d’intenti tra il premier Draghi e il Santo Padre è un dato importantissimo e ci rafforza nella volontà di andare sempre più a fondo su temi epocali che decidono il futuro e le speranze del Paese.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro Romina Mura (Pd), in merito all’incontro tra il presidente del Consiglio e il Pontefice agli Stati generali della natalità.

«Alla Portovesme srl si potrebbe procedere a nuove assunzioni. Oltre il 20% dei lavoratori, infatti, sono over 55 ed intervenendo sulla norma pensionistica, i metallurgici aventi i requisiti di età e contributivi, sarebbero compresi fra i lavoratori gravosi e potrebbero andare in pensione, liberando posti di lavoro. Intervenire su questo è un impegno che ho preso con i sindacati.»

Lo ha assicurato la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, oggi in visita allo stabilimento della Portovesme Srl, dove ha incontrato l’Ad Davide Garofalo e le rappresentanze sindacali. Successivamente, presso la Camera del Lavoro di Carbonia la parlamentare ha approfondito con le rappresentanze sindacali allargate le situazioni di Euroallumina e di Sider Alloys.
«In un territorio come il Sulcis lacerato da anni di crisi e bloccato da lentezze burocratiche ha osservato Romina MuraPortovesme srl è una realtà vitale mentre Euroallumina e Sider Alloys, nel momento in cui partiranno, rappresenteranno l’eccellenza italiana nella produzione di alluminio. Possiamo recuperare posizioni di vertice ma oggi ci sono lavoratori che vivono con indennità di neanche 500 euro, a causa di cervellotici meccanismi che decurtano gli importi. Una stortura che considero doveroso correggere.»
In merito alla sicurezza sul lavoro, Romina Mura ha evidenziato che «Portovesme è una delle prime realtà industriali che ha adottato, concordato e applicato un protocollo di sicurezza nel periodo Covid» mentre, rispetto alla realizzazione del Piano di transizione territoriale a valere sulle risorse del Just Transition Fund, per la parlamentare «è importante che la Regione definisca il proprio Piano di transizione, che potrebbe essere un vero e proprio piano di rilancio di un nuovo e sostenibile sviluppo industriale del Sulcis e della Sardegna».

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Si profila un ulteriore allungamento dei tempi per il rilancio produttivo dello stabilimento ex Alcoa, oggi Sider Alloys, di Portovesme. Secondo quanto riporta il giornale online “quotidianoenergia.it”, per la «ripartenza si va verso il 2022».

«Rispondendo a un’interrogazione presentata alla Camera dalla deputata PD Romina Mura, la sottosegretaria Mise Alessandra Todde ha sottolineato che il piano industriale prevede per “ottobre 2021 il riavvio della fonderia mentre per gennaio 2022 è previsto il riavvio della prima cella di elettrolisi”. Sider Alloys “ha fatto sapere che sono state già svolte delle attività: check dei macchinari (circa 1.600 test), accordi con Enel per servitù, riparazione del tetto e della struttura, ripristino delle strade e dell’illuminazione, la riconversione elettrica, ecc.si legge in “quotidianoenergia.it”. Ma “a causa della emergenza epidemiologica, si avrà un allungamento di circa 10 mesi dei tempi di realizzazione degli investimenti”, ha rimarcato la Todde. Aggiungendo tuttavia che “la società ha rassicurato che si impegnerà per recuperare il ritardo nei prossimi mesi anche per dare una risposta occupazionale al territorio”.»

«Al Mise sono intanto in corso i tavoli tecnici “per verificare gli avanzamenti del piano industriale e la rimodulazione del contratto di sviluppo in base alle nuove tempistiche di attuazione richieste dall’azienda”si legge ancora in “quotidianoenergia.it” -. Sono previste inoltre “verifiche con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con la regione Sardegna riguardo all’utilizzo degli ammortizzatori sociali a supporto”. La sottosegretaria ha quindi ribadito “il massimo impegno del Ministero dello sviluppo economico per la ripresa e il rilancio dell’impianto sardo e nel mantenimento della totalità della forza lavoro impiegata”.»

«Come riportato nei mesi scorsi (QE 13/11/20), Sider Alloys ha ottenuto un prezzo dell’elettricità particolarmente conveniente: intorno ai 24 €/MWh. Frutto dell’accordo raggiunto a luglio con Enel (circa 44 €) e delle ulteriori agevolazioni legate all’interrompibilità e agli oneri indiretti per l’abbattimento della CO2», conclude l’articolo pubblicato in “quotidianoenergia.it”.

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A distanza di 24 ore dalla visita al presidio dei lavoratori, davanti ai cancelli dello stabilimento di Portovesme, la deputata del Partito democratico Romina Mura ha preso posizione stamane sulla vertenza Sider Alloys. «Il contratto fra Enel e Sider Alloys deve essere formalizzato immediatamente in modo da programmare, con tempi e percorsi certi, il riavvio del ciclo produttivo, come ho chiesto più volte attraverso atti ispettivi a mia prima firma. Non si può attendere oltre. Tutte le condizioni di contesto e istituzionali ci risultano realizzate. Anche grazie al buon lavoro fatto dalla sottosegretaria Alessandra Todde – ha scritto in una nota Romina Mura -. Il fattore tempo è, nell’attuale fase storica, variabile determinate per i lavoratori e per la ripartenza dell’economia sarda rispetto alla quale la leva industriale ha impatto rilevante. »

«Alla sottoscrizione del contratto, che auspico si concretizzi a ore, immagino seguirà la condivisione, con istituzioni e rappresentanze sindacali, del nuovo Piano industriale. Oltre alla riassunzione di tutti i lavoratori, la cui azione a difesa di quella realtà produttiva è stata qualificante e dirimente, confidiamo che l’accensione degli impianti di Sider Alloys segni, una volta per tutte, la ripresa del ciclo produttivo dell’alluminio presso il sito industriale di Portovesme ha aggiunto Romina Mura -. Nella fase transitoria, che intercorre fra firma del contratto ed effettiva ripartenza degli impianti, occorre trovare una soluzione affinché i lavoratori in mobilità in deroga ricevano una integrazione al reddito dignitosa. Ad oggi non è così. Stiamo lavorando alla modifica delle disposizioni legislative in materia e proporremo l’integrazione delle risorse in ambito al prossimo decreto lavoro che si farà qui in Parlamento ha concluso la deputata del Pd -, ma sarebbe bene che l’integrazione delle attuali indennità fosse inserita fra gli interventi del Piano Salva-imprese in fase di discussione in Consiglio regionale.»