20 April, 2024
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La diga di Bau Pressiu.

A causa di un guasto agli impianti, le paratie della diga di Genna Is Abis, in territorio tra Uta e Villaspeciosa, sono state aperte e milioni di metri cubi d’acqua si perdono a mare (la capacità massima dell’invaso è di 24 milioni di metri cubi). Da diverse ore alcune decine di migliaia di metri cubi d’acqua al secondo vanno perdute e prima della riparazione dell’impianto, si prevede che saranno persi almeno 8 milioni di metri cubi (1/3 della capacità massima), con conseguenze facilmente immaginabili in un territorio qual è il Sulcis, ancora oggi assetato. Contrariamente a quanto accade in quasi tutti gli invasi del Centro e del Nord della Sardegna, infatti, le dighe del Sulcis sono ancora semivuote. La diga di Tratalias il 28 febbraio registrava 10.59 milioni di metri cubi d’acqua invasata, a fronte di una capacità massima che sfiora i 5o milioni di metri cubi (49,30); la diga di Bau Pressu 1,67 milioni di metri cubi (su una capacità massima di 8,25); la diga di Punta Gennarta 1,15 milioni di metri cubi (capacità massima 12,10); la diga di Medau Zirimilis 0,35 milioni di metri cubi (capacità massima 6,20).

La diga di Genna is Abis, di proprietà della Regione Sardegna, è uno sbarramento artificiale realizzato per usi idropotabili, agricoli ed industriali, con l’apporto del fiume Cixerri, edificata tra il 1980 e il 1992 e collaudata il 23 luglio 2002. Fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale ed è gestito dall’Enas (Ente Acque della Sardegna).

Tutto questo non sarebbe accaduto, se fosse stato già realizzato il progetto di interconnessione dei sistemi idrici, atteso nel Sulcis da alcuni lustri ed ora inserito nei programmi del Piano Sulcis. Per il collegamento Tirso – Flumendosa 4° lotto, sono stati stanziati 59 milioni di euro, finanziati con i fondi Fsc del Patto della Sardegna che permetteranno di collegare le dighe di Punta Gennarta, Monte Pranu e Bau Pressiu al Flumendosa.

Il 18 dicembre dello scorso anno, il delegato del presidente della Regione per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, ha incontrato al Centro culturale di Corso Berlinguer, a Tratalias, alcuni sindaci (Marco Antonio Piras – Tratalias, Elio Sundas – Santadi, Gianfranco Trullu – Perdaxius, Antonello Pirosu – Villaperuccio), il presidente dell’Unione dei comuni del Sulcis Ivo Melis, ed alcuni dirigenti dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici e dell’Enas, per fare il punto sullo stato di attuazione del Programma di interconnessione dei sistemi idrici.

Il giorno abbiamo intervistato Salvatore Cherchi e riproponiamo quell’intervista, più che mai attuale, davanti ad uno spreco di milioni di metri d’acqua, come quello che si sta verificando in queste ore nell’invaso di Genna Is Abis.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215270639227195/

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, con l’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, i capi di Gabinetto della Presidenza e dell’Assessorato, Gianluca Serra e Franco Corosu, ed il responsabile del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, ha incontrato le segreterie regionali territoriali delle rappresentanze sindacali unitarie della Portovesme srl. La riunione ha permesso di fare il punto sulle attività dell’azienda e sulla gestione dei residui della produzione.
La Giunta ha garantito il monitoraggio della tempistica dei procedimenti di valutazione ambientale in corso. La cabina di regia regionale, che era stata istituita per le interlocuzioni con i sindacati e con l’azienda, ha tenuto costantemente aggiornate le parti sull’andamento del cronoprogramma nel pieno rispetto del ruolo e dell’autonomia della struttura tecnica.
Un nuovo incontro sarà fissato successivamente alla conferenza di servizi istruttoria programmata la prossima settimana, martedì 27 marzo.

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15 febbraio 2018, ministero dello Sviluppo economico. Quella di domani sarà una giornata che resterà nella storia del polo industriale di Portovesme, con il passaggio di proprietà dello stabilimento di produzione di alluminio primario dall’Alcoa Trasformazioni alla Sider Alloys, attraverso Invitalia. Il passaggio avverrà in due fasi, a distanza di alcune ore l’una dall’altra: intorno a mezzogiorno la prima, che porterà all’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia; nel pomeriggio la seconda, con la cessione definitiva alla Sider Alloys.

Arriva a conclusione, dunque, la procedura annunciata lo scorso 22 dicembre a Portovesme dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, alla presenza dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e dell’amministratore delegato della Sider Alloys Giuseppe Mannina, oltreché del governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, degli assessori Maria Grazia Piras (Industria), Donatella Spano (Ambiente), Virginia Mura (Lavoro) e Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

«Il passaggio di domani era atteso da tempo e va valutato molto positivamente – ha detto Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente – perché per assicurare un futuro alla fabbrica, è indispensabile l’uscita di scena di Alcoa, ed è importantissimo che questo avvenga con la garanzia del Governo, attraverso Invitalia, per i prossimi tre anni. Ciò che ci lascia perplessi – ha aggiunto Roberto Puddu – è che non ci sia ancora stato, come concordato ed annunciato, il confronto preventivo tra la Sider Alloys e le organizzazioni sindacali sul piano industriale e sugli organici necessari per la ripresa della produzione a pieno regime.»

Il progetto di rilancio della produzione di alluminio primario prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.

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E’ stato presentato a Portoscuso, nella sala riunioni della biblioteca comunale, nel corso di un incontro organizzato dal coordinamento del Piano Sulcis, il programma delle bonifiche dei suoli e della falda superficiale nell’Area Industriale di Portovesme.

All’invito del coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, hanno risposto, tra gli altri, il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda; l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano; l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna, Mario Mossa; il presidente del Consorzio industriale, Federico Strina; dirigenti delle aziende di Portovesme; sindacalisti; rappresentanti di associazioni ambientaliste; amministratori dei comuni del territorio, lavoratori e cittadini.

I lavori, dopo la presentazione di Salvatore Cherchi ed il saluto del sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, sono stati aperti dalla relazione dell’ingegner Alessandro Murgia, tecnico dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente sullo stato delle bonifiche. Sono seguiti gli interventi dell’ing. Giuseppe Toia, uno dei manager storici di Alcoa; di Mario Mossa, amministratore della provincia del Sud Sardegna; di Franco Bardi, sindacalista della Fiom Cgil; telefonicamente, da Roma, dell’ingegner Laura D’Aprile, rappresentante della Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque Divisione III Bonifiche e Risanamento del ministero dell’Ambiente; dell’ingegner Vincenzo Tiana di Legambiente; Rino Barca, segretario regionale uscente della FSM Cisl; Pietro Caredda, responsabile dell’attività di bonifica della Portovesme srl; l’ingegner Maurizio Ardu, responsabile della Centrale Enel Grazia Deledda di Portovesme e, infine, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.

Dal dibattito è emerso il significativo passo in avanti compiuto dal programma di bonifiche dei suoli e della falda superficiale, reso possibile dall’intesa raggiunta dalle aziende che si sono accollate, nel rispetto del principio “chi inquina paga”, l’intero costo degli interventi.

Vincenzo Tiana ha riconosciuto l’importanza di questo risultato ma non ha mancato di sottolineare che l’utilizzo del carbone, come prevedono gli accordi a livello comunitario, è superato, ed ha aggiunto che non è accettabile la sopraelevazione del bacino dei fanghi rossi dell’Eurallumina e che se si vuole procedere con i programmi di rilancio della produzione, va individuato un nuovo sito di stoccaggio dei residui di lavorazione.

Il coordinatore del Piano Sulcis ha presentato a tutti i convenuti il rapporto aggiornato al 31 dicembre del programma delle bonifiche, che riepiloga le principali azioni di bonifica e/o di messa in sicurezza operativa e/o permanente dei suoli e attività di messa in sicurezza d’emergenza e/o bonifica della falda acquifera, realizzate, in realizzazione o di cui è stata decisa la realizzazione nell’Area Industriale di Portovesme, con investimenti a carico totale delle Aziende che li hanno in attuazione – Alcoa, Portovesme srl, Eurallumina, Enel, Ligestra.

Queste azioni sono state deliberate con una serie di decreti del ministero dell’Ambiente poiché riguardano un Sito d’Interesse Nazionale (SIN Sulcis-Inglesiente-Guspinese) e a seguito di complessi procedimenti conclusi con conferenza di servizi decisoria. Tali procedimenti hanno fortemente impegnato l’assessorato regionale dell’Ambiente, la provincia SUD Sardegna, il Comune di Portoscuso, Arpas, Ispra e altri pubblici soggetti, oltre alle Aziende interessate.

Si tratta di impegni che attualmente ammontano a oltre 170 milioni di euro per costi di investimento e a oltre 60 milioni di euro per costi di gestione parametrati per difetto su 5 annualità. Deve essere sottolineato che il costo del risanamento della falda è stato stimato sulla base di un progetto risalente ad alcuni anni fa che deve essere aggiornato in relazione ai fatti e alle decisioni nel mentre intervenuti e che poi andrà approvato in sede di Conferenza di Servizi. Peraltro, per determinati interventi, ad esempio ancora per la bonifica della falda acquifera, sono riportati costi OPEX per cinque anni laddove è assai probabile che la durata del programma avrà una proiezione decennale con un corrispondente incremento dei costi; in ogni caso, la conclusione del programma è subordinata all’esito positivo del monitoraggio per tre anni consecutivi.

Il più rilevante programma da avviare, sebbene già decretato, riguarda il barrieramento idraulico consortile, sono però già in attività gli impianti per la Messa in Sicurezza d’Emergenza – MISE negli stabilimenti e lungo il perimetro del bacino fanghi rossi.

Vediamo ora l’intervento iniziale di Salvatore Cherchi; l’intervento telefonico dell’ingegner Laura D’Aprile, rappresentante della Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque Divisione III Bonifiche e Risanamento del ministero dell’Ambiente e quello conclusivo dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano.

    

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215738495923320/

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Nella sala conferenze della Grande miniera di Serbariu, il coordinatore nazionale Roberto Speranza ha aperto oggi la campagna elettorale di Liberi e Uguali per le Politiche del 4 marzo. Con lui c’erano alcuni candidati dei collegi di Camera e Senato: il consigliere regionale Luca Pizzuto, candidato nel collegio uninominale di Carbonia e al terzo posto nel collegio plurinominale Cagliari-Carbonia della Camera dei deputati; Yuri Marcialis, assessore dello Sport, Istruzione e Politiche giovanili del comune di Cagliari, candidato nel collegio uninominale di Cagliari e al primo posto nel collegio plurinominale del Senato della Repubblica; Elisa Macrì, candidata al secondo posto nel collegio plurinominale Cagliari-Carbonia della Camera del deputati; e, infine, Antonia Angela Puggioni, candidata al 4° posto nel collegio plurinominale del Senato della Repubblica.

I lavori sono stati aperti da Ignazio Cuccu, ex consigliere regionale e, nella scorsa consiliatura, presidente del Consiglio comunale di Carbonia, che ha fatto un’introduzione sui valori della sinistra e sulla necessità, in questa delicata fase della stagione politica italiana, di respingere i tentativi di riproporre pagine tanto amare della nostra storia, quali sono state quelle vissute nel periodo fascista. E’ stato dato quindi spazio ai quattro candidati locali che hanno spiegato le motivazioni che li hanno portati ad entrare a far parte di questo nuovo soggetto politico della sinistra.

Luca Pizzuto, in particolare, ha spiegato che non s’è candidato per essere eletto parlamentare, essendo ben cosciente di quanto la strada per arrivare a questo obiettivo sia difficile, avendo peraltro già il privilegio di rappresentare questo territorio da consigliere regionale, ma per dare un contributo nel processo di ricostruzione di un mondo con i valori della sinistra che in Italia sta rischiando di andare perduto. «Mi sono messo a disposizione – ha detto Luca Pizzuto – perché in gioco non c’è la mia elezione a deputato, bensì il senso di una civiltà, di un’umanità, per difendere le persone senza fare differenze né di razza né di genere, per costruire, in buona sostanza, un partito che oggi non c’è e di cui l’Italia ha un grande bisogno».

Questi concetti sono stati ribaditi, nell’intervento conclusivo, dopo tre brevi interventi di Graziano Lebiu, presidente del Collegio Ipasvi di Carbonia Iglesias, Lillino Pisci, ex amministratore del comune di Narcao e Luisa Poggi, ex assessore del comune di Carbonia, dal coordinatore nazionale Roberto Speranza.

«Con Liberi e Uguali abbiamo costruito quel che in Italia mancava – ha sottolineato Roberto Speranza, che prima dell’incontro ha visitato la Grande miniera, rimanendone conquistato, tanto da annunciare un suo ritorno con la famiglia – per difendere un sistema di valori universali che stavano rischiando di non essere più rappresentati: la lotta alle disuguaglianze, il diritto al lavoro, i diritti, l’inclusione sociale, i servizi pubblici primari quali la scuola e la sanità, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Liberi e Uguali è il movimento del lavoro»

Roberto Speranza nella parte finale del suo intervento è ritornato sulle ragioni che lo hanno portato a lasciare il Partito democratico e ad aderire alla nuova formazione politica Liberi e Uguali.

Concludiamo questo servizio proprio con le parole di Roberto Speranza.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215728481232959/

                       

Giampaolo Cirronis

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«Ancora una volta, le lavoratrici, i lavoratori Eurallumina e la loro Rappresentanza Sindacale Unitaria, sono costretti a dover ricorrere alla mobilitazione e ad ulteriori sacrifici per poter esternare la loro preoccupazione ed avere riscontro sulle ormai improcrastinabili decisioni che devono essere prese sul loro futuro e delle loro famiglie, unite a quelle dell’indotto e del destino di un asset strategico per l’industria nazionale, qual è l’Eurallumina Rusal, essendo il primo anello della filiera dell’alluminio.»

Lo scrive, in una nota, la RSU Eurallumina Rusal 24 ore dopo la nuova manifestazione messa in atto ieri in via Roma, a Cagliari, davanti all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente.

«Ad oggi 26/01/18, sono trascorsi 42 mesi, 1.288 giorni dall’avvio del procedimento – aggiunge la RSU Eurallumina Rusal -. Dopo un incontro con gli assessori dell’Ambiente Donatella Spano e della Sanità Luigi Arru, i rispettivi direttori generali Paola Zinzula e Giuseppe Sechi, l’amministratore della provincia Sud Sardegna Mario Mossa con la dirigente e tecnico del settore Ambiente, il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, con delega a rappresentare la Presidenza della Giunta regionale della Sardegna, al fine di conoscere ed avere riscontro di quanto avvenuto dopo il deposito da parte della proponente della documentazione volontaria a completamento e chiarimento del progetto datato 21/12/2017 e in che tempi verrà concluso l’interminabile iter che ad oggi impedisce di poter avviare gli ingenti investimenti propedeutici alla piena ripresa produttiva ed occupazionale, ci è stato comunicato che: «entro la prossima settimana, si svolgerà una riunione tra enti coinvolti, che determinerà la validazione dei documenti volontari a completamento e chiarimento depositati il 21/12/2017», o se essi necessitino di ulteriori chiarimenti nel merito.»

«A seguito di queste comunicazioni, ritenendo necessario il proseguo della mobilitazione con lo scopo di monitorare che questa scadenza venga rispettata, la Rsu ed una delegazione di lavoratori, saranno presenti tutti i giorni a partire da lunedì 29 gennaio 2018, con un presidio sit-in presso l’assessorato regionale dell’Ambiente, in via Roma, a Cagliari, sino alla riunione sopra indicata, preventivando fin d’ora – conclude la Rsu Eurallumina Rusal – l’innalzamento del livello delle iniziative di mobilitazione, qualora le evoluzioni si ritenessero penalizzanti per la conclusione positiva dell’interminabile iter procedurale.»

       

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Gli assessori della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, e della Sanità, Luigi Arru, l’amministratore della provincia del Sud Sardegna, Mario Mossa, e il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, hanno incontrato a fine mattinata una delegazione sindacale di Eurallumina, impegnata in una manifestazione organizzata nell’ambito della nuova giornata di mobilitazione generale a sostegno della vertenza per la ripresa produttiva dello stabilimento di Portovesme.

Gli esponenti della Giunta regionale hanno ribadito la volontà politica di arrivare alla chiusura dell’istruttoria in tempi certi, nel rispetto ambientale e sanitario, con l’obiettivo della salvaguardia dei livelli occupazionali, ed hanno ribadito la complessità del procedimento che vede coinvolti più soggetti istituzionali e ben 24 enti. Gli uffici dei due assessorati stanno lavorando, in stretta collaborazione, sulla corposa documentazione consegnata dall’azienda proponente, la Rusal, lo scorso 22 dicembre.

La prossima settimana si terrà un ulteriore incontro tecnico, cui seguirà un aggiornamento sull’iter con la Rsu Eurallumina.

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Il costo per il risanamento della falda di Portovesme sarà interamente a carico delle aziende del polo industriale. Lo ha stabilito, con un decreto pubblicato questa mattina, il ministero dell’Ambiente, che ha ripartito i costi.
«Le bonifiche sono uno degli obiettivi della Giunta in questa legislatura – commenta con soddisfazione l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano -. Con il decreto del ministero dell’Ambiente possiamo dire che viene rimosso l’ostacolo che fino ad oggi ha di fatto bloccato l’attuazione del progetto di bonifica. Tutti i soggetti coinvolti a vario titolo hanno collaborato per arrivare a questo risultato e va sottolineato il ruolo centrale svolto, ancora una volta, dagli uffici dell’amministrazione regionale, in coordinamento con gli enti di controllo, nella definizione delle regole di ripartizione dei costi. Ora il passo successivo sarà il completamento della progettazione e l’attuazione della bonifica.»
«A Portovesme è in realizzazione un programma di risanamento dei suoli e della falda, molto più avanzato di quanto in corso nelle altre aree industriali italiane – aggiunge il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi -. Il principio secondo cui chi inquina paga è applicato e comporta oneri interamente a carico delle aziende, per oltre 200 milioni di euro. Questo dimostra che i pubblici poteri, e cioè ministero dell’Ambiente, assessorato della Difesa dell’Ambiente, Provincia e Comune, svolgono il proprio ruolo con risultati concreti.»

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Sono stati inaugurati questa mattina, nei nuovi locali dell’Istituto Tecnico Economico “Cesare Beccaria” in via Brigata Sassari (ex Liceo Classico), a Carbonia, i laboratori didattici realizzati con il finanziamento del “Piano Sulcis nell’ambito del progetto didattico “La Scuola azienda produce, il turista degusta”.

All’inaugurazione, alla presenza di alunni, docenti e genitori, e del dirigente scolastico, Antonello Scanu, sono intervenuti: il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena; il nuovo amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna, Mario Mossa; il sindaco di Carbonia, Paola Massidda; il referente del progetto, Verter Bertoloni. Presenti anche il sindaco di Tratalias, Marco Antonio Piras, ed il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi.

I  nuovi laboratori:

● n° 2 LABORATORI DI SIMULAZIONE IMPRESA TURISTICA (FrontOffice/BackOffice Alberghiero, Tour Operator, Agenzia Viaggi, Interazione con il WWW, Web Business, Marketing online, Gestione WebSite…)

● n° 2 LABORATORI DI SIMULAZIONE AZIENDALE (Analisi di Mercato, Gestione economica ed organizzativa, Gestione del Personale, Gestione del Magazzino, Web Business, Gestione WebSite…)

● n° 1 LABORATORIO DI SIMULAZIONE SOFTWARE COMPANY (Creazione WebSite, Analisi, Design e creazione DB standalone e WebDB, Ideazione e realizzazioni di grafica digitale…)

Le nuove e avanzate dotazioni tecnologiche favoriranno una maggiore e migliore qualificazione delle conoscenze e competenze specifiche dei curricoli dei quattro indirizzi offerti dall’Istituto: Turistico, Amministrazione Finanza e Marketing, Relazioni internazionali per il Marketing, Sistemi Informativi Aziendali.

Il progetto dell’Istituto Beccaria, nell’ambito del Piano Sulcis, dal titolo “l’azienda scuola produce, il turista degusta” riguarda il complesso degli Istituti presenti nelle sedi di Carbonia, Santadi e Villamassargia.

L’Istituto di Istruzione Superiore ITC n° 2 Beccaria, con sede a Carbonia in via Brigata Sassari, attualmente è costituito da tre sedi, ovvero dall’Istituto Tecnico Economico con sede a Carbonia e dagli Istituti Professionali per i Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale presenti nelle sedi di Santadi e di Villamassargia.

Con la riforma scolastica del 2010/2011, l’offerta formativa dell’Istituto si è ampliata ed aggiornata:

– nella sede di Carbonia sono attivi quattro indirizzi dell’Istituto Tecnico Economico – Turistico, Amministrazione Finanza e Marketing, Relazioni Internazionale per il Marketing, Sistemi Informativi Aziendali.

– Nelle due sedi decentrate è attivo l’indirizzo professionale rivolto ai servizi per la valorizzazione e commercializzazione delle produzioni agricole con specificità legate alle tradizioni locali vitivinicola e oleicola a Santadi e delle produzioni zootecniche e i suoi derivati a Villamassargia.

La strategia delineata dal piano Sulcis prevede una visione unitaria ed integrata di interventi territorialmente aggregati, rivolti alla salvaguardia del tessuto produttivo e in particolare alla valorizzazione degli ambiti formativi di eccellenza sui quali si possono basare prospettive di sviluppo e occupazione.

l’Istituto di Istruzione Superiore ITC n° 2 Beccaria di Carbonia ha proposto un progetto integrato nell’ottica di valorizzazione degli specifici ambiti formativi dell’Istituto, realizzando una sinergia efficace tra interventi strutturali, metodologie didattiche-professionali indirizzate al mondo del lavoro, allo sviluppo tecnologico ed alla simulazione didattica di attività imprenditoriali.

Gli obiettivi formativi del progetto sono tesi a:

a) far acquisire le competenze necessarie per favorire l’interazione con gli operatori del settore turistico e imprenditoriale

b) promuovere nuove attività nel campo dell’imprenditoria delle produzioni agricole, dell’agroalimentare

c) sviluppare la capacità e le competenze necessarie a creare, gestire una realtà caratterizzata dall’informatizzazione avanzata nelle aziende in generale ed in quelle aziende agricole.

                   

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La RSU Eurallumina mercoledì 10 gennaio si è recata presso alcune sedi di assessorati regionali per verificare quali tempi si rendano necessari per concludere il lunghissimo iter procedurale per il riavvio della raffineria di bauxite, di proprietà della RUSAL, arrivato al 42° mese, 1.272 giorni. Gli incontri sono stati preceduti da una verifica dell’attività degli “uffici preposti”, il 4 gennaio 2018, di fatto ancora sospesa per le trascorse festività e ripresa solo lunedì 8 gennaio.

La RSU ha ribadito ancora una volta, negli incontri avuti con l’assessore della Sanità Luigi Arru, l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, il capo gabinetto dell’assessorato dell’Ambiente Franco Corosu ed il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, la «non più procrastinabile definizione in termini positivi dell’interminabile iter, considerando ampiamente dettagliato e garantito il pieno rispetto delle rigorose normative sui temi ambientali e sanitari», ed ha confermato «il proseguimento dello stato di mobilitazione permanente e l’innalzamento del livello delle iniziative se, in tempi celeri, non si arrivasse alla chiusura del verbale da sottoporre a delibera regionale per la V.I.A., e la successiva A.I.A. di competenza della provincia del Sud Sardegna»

La Rsu attende riscontro entro i prossimi giorni alle richieste avanzate ai rappresentanti istituzionali, per programmare le eventuali iniziative.