20 April, 2024
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Seconda e ultima sessione didattica, nel week end a Nuoro, per i corsi invernali di jazz edizione numero quattordici: appuntamento alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” domani pomeriggio (sabato 27 maggio), dalle 15.00 alle 19.00, e domenica, dalle 10.00 alle 19.00 (con una pausa per il pranzo). In cattedra, come sempre, Francesca Corrias (per le lezioni di canto), Massimo Carboni (sassofono), Giovanni Sanna Passino (tromba), Salvatore Spano (pianoforte), Angelo Lazzeri (chitarra), Salvatore Maltana (contrabbasso e basso elettrico), Gianni Filindeu (batteria) e il responsabile artistico dei corsi Giovanni Agostino Frassetto (teoria, arrangiamento, composizione e flauto le sue materie di insegnamento).

Per allievi e docenti in programma anche una parentesi extra didattica tra le due giornate di lezioni: domani sera (sabato), dalle 21,30, jam session a S’Iscopile, il locale in via Brusco Onnis.

Va così in archivio un’edizione in formato “ridotto” dei corsi invernali di jazz, che l’Assessorato alla Cultura del comune di Nuoro e l’Ente Musicale di Nuoro, pur con le minori disponibilità finanziarie rispetto agli anni passati, hanno voluto comunque garantire, con l’impegno di trovare le risorse adeguate per poter tornare alla programmazione abituale già dall’anno venturo.

 

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Primo appuntamento, questo fine settimana a Nuoro, con i corsi invernali di jazz, quest’anno alla loro edizione numero quattordici: un’edizione “in formato ridotto” per ragioni di budget, con due soli cicli di lezioni, invece dei cinque/sei incontri solitamente distribuiti tra marzo e maggio. Pur con le minori disponibilità finanziarie, l’assessorato della Cultura del comune di Nuoro e l’Ente Musicale di Nuoro hanno voluto comunque garantire lo svolgimento dell’iniziativa, con l’impegno e l’auspicio di trovare le risorse adeguate per tornare già dall’anno prossimo alla programmazione abituale.

Sabato 13 (dalle 15.00 alle 19.00) e domenica 14 (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00) la Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” apre dunque le sue aule per la prima sessione didattica. A condurre le lezioni il ben collaudato corpo docente che conta tra le sue file alcuni dei migliori jazzisti sardi: Francesca Corrias (per le lezioni di canto), Massimo Carboni (sassofono), Giovanni Sanna Passino (tromba), Salvatore Spano (pianoforte), Angelo Lazzeri (chitarra), Salvatore Maltana (contrabbasso e basso elettrico), Gianni Filindeu (batteria) e il responsabile artistico dei corsi, Giovanni Agostino Frassetto (teoria, arrangiamento, composizione e flauto le sue materie di insegnamento).

 

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Piacere, Chet Baker! Al Massimo di Cagliari il racconto in musica di una vita controversa

Con Luigi Tontoranelli

Pianoforte: Salvatore Spano

Tromba: Giovanni Sanna Passino

Spettacolo visto il 21/01/16 Teatro Massimo, Cagliari.

Non deve essere semplice raccontare alcune vite controverse ma “Piacere, Chet Baker” è uno spettacolo onesto, poetico.

Sul palcoscenico un solo attore, insieme ad un pianista ed a un trombettista al quale spetta una responsabilità pesante, sicuramente il ruolo più ingrato.

E’ una vita senza regole, quella di Chet Baker da Yale, Oklahoma: classe 1926 genio maledetto del jazz, cool jazz ad essere precisi, capace di perdersi in eroina e simili, quanto di spingere all’apice del successo – senza mai curarsene troppo-  ogni singola nota partorita dalla sua tromba.

Noi ci accomodiamo, siamo forse in cinquanta, inaspettatamente dirottati sul palcoscenico da cui vediamo le poltrone del teatro, completamente vuote, davanti a noi. Stiamo zitti, come mai il pubblico riesce a fare nell’attesa in platea, fino a quando veniamo liberati dalla tromba di Giovanni Sanna Passino che inizia a raccontare, sola. Salvatore Spano entra impeccabile dopo qualche battuta, seguito dalla voce di Luigi Tontoranelli, ideatore dello spettacolo, umilmente se stesso ed a tratti Chet.

Piacevolmente i linguaggi s’intersecano per raccontarci uno stesso spaccato di vita conclusasi, tragicamente e in modo sospetto, il 13 maggio del 1988 con il volo da una finestra del Prins Hendrik Hotel di Amsterdam. Rivolto su un fianco, insanguinato e, forse, inconsapevole lì moriva il trombettista e cantante Chet Baker; vicino a lui solo un paio di occhiali rotti.

Tren’anni dopo, prendiamo parte – bravo Tontoranelli a lenire il tragico per raccontare vita, senza giudicare o infierire – alle molte antinomie del percorso di un uomo e non  del fantasma di un mito «che ha vissuto alla stregua di un poeta della beat generation, maledicendo se stesso e con una totale abnegazione per l’insana, ma verace, stoltezza d’essere» (come scrivono Monastra e Basile in una recente biografia di Baker “Un’estate con Chet”, Ed. Nutrimenti 2004).

Tornando alla bravura di Tontoranelli, sta nel non cercare espedienti, nel dirci ho voluto raccontare questa vita perchè mi è sbattuta addosso senza che io, lo ammetto, conoscessi nemmeno l’esistenza di questo signore. Una voce molto simile alla sua sentita, distrattamente, alla radio mentre guida, lo costringe a fermarsi e ad annotarsi il nome di Baker.

Poco dopo, dentro all’autogrill in un cesto di cd in offerta, ritrova quel tale e decide di approfondirne la conoscenza, per poi lasciarsi conquistare e portarlo, amichevolmente, sul palcoscenico del Massimo cagliaritano, all’interno della stagione di Sardegna Teatro, di cui Tontoranelli è, dal 1995, autorevole componente della compagnia stabile, nonché socio della cooperativa Teatro di Sardegna.

Baker suonato, cantato e rivissuto: restano dentro, l’immagine di Chet bimbo che vede, troppe volte, suo padre farsi e delirare, delle piccole mani di quello stesso bimbo a cui era stato regalato un trombone, enorme per lui e presto sostituito con una tromba che suonerà divinamente, da subito, seppur ignaro della grammatica musicale. Resta l’immagine di denti prima spezzati in adolescenza e poi – causa acidi ed eronia, ripersi da adulto – sostituiti con una dentiera che invalidava il suo talento e la giusta postura del bocchino. Restano l’astio di alcuni critici e dei puristi, che non giustificavano melodie del calibro di “I fall in love too easily”, ” You don’t know what love is”, “Time after time”, “My funny Valentine”; restano le collaborazioni con validi musicisti (Stan Getz, Gerry Mulligan, Jim Hall, Elvis Costello e molti altri) e resta l’amore costante del pubblico, compreso quello italiano che, spesso, vide esibirsi Baker – sempre che, come a Napoli, non gli rubassero sotto al naso la sua tromba d’oro, Martin Committee o Conn Connstellation che fosse. –

Resta il ricordo indelebile di un genio musicale e la poesia a ripulire ogni bruttura.

Cinzia Crobu

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Seminari Nuoro Jazz 2015 - lezione (3)Seminari Nuoro Jazz 2015 - lezione Maria Pia De Vito e Huw Warren

Prima giornata di lezioni, oggi a Nuoro, per il XXVIII Seminario Jazz: allievi e docenti si trovano alle 10.00 alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina), per formare le classi e cominciare il percorso didattico che si completerà venerdì 2 settembre con il tradizionale saggio-concerto finale, quest’anno in programma a Oliena, il paese alle pendici del Monte Corrasi, a un decina di chilometri dal capoluogo barbaricino.

Sono centosette gli iscritti a questa edizione dei corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro e coordinati dal pianista Roberto Cipelli, da tre anni al timone del seminario ideato nel 1989 (e diretto per cinque lustri) da Paolo Fresu: in larga parte provengono dalla penisola (ma anche da Austria, Norvegia, Turchia, Egitto e Palestina), a conferma del consolidato apprezzamento dell’iniziativa nel panorama nazionale della didattica jazzistica.

A tenere lezioni, insieme allo stesso Cipelli, il corpo docente in cattedra dalle scorse due edizioni: ne fanno parte Emanuele Cisi (titolare della classe di sassofono), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (storia del jazz), Francesca Corrias (canto), Salvatore Maltana (propedeutica e musica d’insieme), Giovanni Agostino Frassetto (tecnica dell’improvvisazione), Fulvio Sigurtà (tromba e flicorno, subentrato nella passata edizione a Marco Tamburini, tragicamente scomparso pochi mesi prima dell’inizio del seminario) e il volto nuovo di questa edizione, Max De Aloe (per il corso di armonica cromatica). Altra “new entry” recentissima, Salvatore Spano, “in prestito” dai corsi invernali di Nuoro jazz per affiancare Dado Moroni nella classe di pianoforte, la più affollata, quest’anno, con ben ventuno iscritti.

La giornata tipo prevede lezioni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, concentrando nel pomeriggio, oltre alle classi strumentali e teoriche, le prove aperte di gruppo e le classi di musica d’insieme che prepareranno gli allievi al saggio finale. Ci sono poi le masterclass: quella internazionale tenuta da venerdì 26 a martedì 30 agosto dal sassofonista Joe Lovano, e quella dedicata invece alla musica tradizionale, curata quest’anno dalla cantante algherese Franca Masu, in programma mercoledì 31. Intanto, già domani (martedì 23, e fino a domenica 28) prende il via il corso per fonici dell’ingegnere del suono Marti Jane Robertson che, mercoledì 24 e giovedì 25, terrà anche quello riservato ai musicisti allievi del seminario.

Con l’avvio dei corsi entra nel vivo anche la rassegna di concerti che fa come sempre da pendant al seminario: domani (martedì 23) alle 21.15 si accendono microfoni e riflettori al Museo del Costume, palco principale dei concerti in programma a Nuoro. Di scena Maria Pia De Vito, uno dei capisaldi del corpo docente “storico” dei seminari nuoresi che tre estati fa ha passato il testimone a quello attuale. La cantante napoletana, tra le voci più rappresentative del jazz italiano d’oggi, ritorna nel capoluogo barbaricino in duo con il pianista gallese Huw Warren, col quale condivide da tempo una riuscita collaborazione testimoniata anche da dischi come “Dialektos” (2008) e “‘O pata pata” (2011). Attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, Maria Pia De Vito si è distinta per la sua capacità di sperimentare tra canto classico, jazz, musica etnica, e per l’approfondito studio sulla vocalità. Entrata presto nel circuito del jazz italiano e internazionale, conta esperienze al fianco di artisti come John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Joe Zawinul, Kenny Wheeler, Michael Brecker, Art Ensemble of Chicago, Nguyên Lê, Uri Caine, Miroslav Vitous, Bobby Previte, giusto per citarne alcuni. Più volte premiata come migliore cantante jazz italiana ai referendum delle riviste Musica Jazz e JazzIt, nel suo palmarès conta tra gli altri riconoscimenti un Grand prix du jazz dall’accademia Charles Cros, e il Prix du musicien européen de L’Académie du Jazz per Il disco del progetto “One Heart three voices” (2005).

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Tutto pronto, a Nuoro, per la ventottesima edizione del Seminario Jazz: domani prendono il via i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, appuntamento di primo piano nel panorama nazionale della didattica jazzistica. Lo testimoniano anche il numero e la provenienza degli iscritti: centosette gli allievi attesi all’apertura dei cancelli della Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina); trenta sono sardi, mentre tutti gli altri arrivano dalla penisola, ma anche da Austria, Norvegia, Turchia, Egitto e Palestina (un allievo frequenterà il seminario tramite una borsa di studio in collaborazione con il Conservatorio nazionale della Palestina).

La classe più numerosa, quest’anno, è quella di pianoforte, con 21 iscritti: un affollamento che ha reso necessaria la nomina di un secondo insegnante, Salvatore Spano, “in prestito” dai corsi invernali di jazz (tra marzo e giugno scorsi alla loro tredicesima edizione). Il pianista sardo andrà dunque ad affiancare le lezioni di Dado Moroni e degli altri jazzisti che compongono il corpo docente coordinato da Roberto Cipelli, da tre anni al timone del seminario ideato nel 1989 da Paolo Fresu (che l’ha diretto per cinque lustri) e dalla compianta Antonietta Chironi: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (storia del jazz), Francesca Corrias (canto), Salvatore Maltana (propedeutica e musica d’insieme), Giovanni Agostino Frassetto (tecnica dell’improvvisazione), Fulvio Sigurtà (tromba e flicorno) e il volto nuovo di questa edizione. Max De Aloe (per il corso di armonica cromatica).

L’offerta didattica è come sempre impreziosita da una masterclass internazionale: protagonista quest’anno, come annunciato, il sassofonista statunitense Joe Lovano, in cattedra da venerdì 26 a martedì 30 agosto; sarà invece la cantante Franca Masu, voce della cultura e della lingua catalana ancora vive nella cittadina sarda di Alghero, a condurre – mercoledì 31 – la consueta master dedicata alla musica tradizionale. Da martedì 23 a domenica 28 ritorna poi l’ingegnere del suono americana (ma da tempo trapiantata in Italia) Marti Jane Robertson con il suo corso per fonici (titolo: “Il fonico nel jazz”) e, mercoledì 24 e giovedì 25, con quello dedicato ai soli allievi del seminario (“Parlare con il fonico”).

Come di consueto, al termine dei corsi verranno assegnate varie borse di studio. Una offre al migliore allievo di ogni classe di strumento l’iscrizione gratuita alla prossima edizione; la borsa “Billy Sechi” (dedicata al ricordo del batterista cagliaritano scomparso quasi undici anni fa) dà invece la possibilità di partecipare al seminario di Siena Jazz; i docenti dovranno anche scegliere un allievo da proporre come finalista al premio “Massimo Urbani” di Camerino e Urbisaglia, e uno da ciascuna classe per formare il gruppo che l’estate prossima avrà modo di esibirsi, oltre che a Nuoro, al festival Time in Jazz di Berchidda, rinnovando ancora una volta la collaborazione tra le due realtà jazzistiche sarde. 

  Seminari Nuoro Jazz 2015 - lezione (2m)The Daleths (m)

Nuoro Jazz 2015 - foto delle lezioni... e altro

Joe Lovano (ph. Jimmy Katz) 2m

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Jam session al Nobel '26 (Corsi invernali di jazz 2016) m

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Cala il sipario, questo fine settimana a Nuoro, sui corsi invernali di jazz domenica sera (5 giugno), il consueto saggio finale suggella la tredicesima edizione dell’iniziativa didattica promossa dall’assessorato della Cultura del Comune e dall’Ente Musicale di Nuoro.

Quarantotto gli allievi che, suddivisi in quattro gruppi di musica d’insieme, daranno vita al concerto in programma, come già l’anno scorso, al CESP, il Centro Etico Sociale di Pratosardo: si comincia alle 20,30 con ingresso gratuito al pubblico.

Alla preparazione di questo appuntamento conclusivo è improntata la quinta e ultima serie di lezioni alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina), sabato pomeriggio (4 giugno) dalle 15.00 alle 19.00, e domenica dalle 10.00 alle 19.00 (con una pausa per il pranzo). In cattedra il collaudato corpo docente dei corsi invernali nuoresi, formato da nomi di primo piano della scena jazzistica sarda: il sassofonista Massimo Carboni, la cantante Francesca Corrias, il trombettista Giovanni Sanna Passino, il chitarrista Angelo Lazzeri, il pianista Salvatore Spano, il contrabbassista Salvatore Maltana e il batterista Gianni Filindeu, coordinati da Giovanni Agostino Frassetto (teoria, arrangiamento, composizione e flauto le sue materie di insegnamento).

Per allievi e docenti, vigilia di saggio anche con jam session, sabato sera (4 giugno) a partire dalle 21,30, al caffè letterario Nobel ’26, all’ExMe in piazza Mameli.

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Nuoro Jazz 2015 - foto delle lezioni... e altro

Nuoro Jazz 2015 – foto delle lezioni… e altro

Seminario Nuoro Jazz 2014 - una lezione Seminari Nuoro Jazz 2015 - lezione

Terza sessione didattica dei corsi invernali del seminario jazz di Nuoro, domenica 24 aprile, alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina). Dopo l’appuntamento inaugurale dello scorso 6 marzo e quello di due domeniche fa (10 aprile), il ciclo di lezioni di teoria e pratica prosegue secondo i consueti orari: la mattina dalle 10.00 alle 13.00, e nel pomeriggio dalle 17.00 alle 19,30.

Giunti alla loro tredicesima edizione, i corsi invernali organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Nuoro, dalla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” e dall’Ente Musicale di Nuoro, si affidano anche quest’anno agli insegnamenti di Massimo Carboni (per la classe di sassofono), Francesca Corrias (canto), Giovanni Sanna Passino (tromba), Angelo Lazzeri (chitarra), Salvatore Spano (pianoforte), Salvatore Maltana (basso elettrico e contrabbasso) e Gianni Filindeu (batteria), coordinati da Giovanni Agostino Frassetto (teoria, arrangiamento, composizione e flauto). Un affiatato e qualificato corpo docente in cui si riconoscono musicisti di primo piano del jazz in Sardegna.

Prossimi appuntamenti il penultimo fine settimana di maggio (sabato 21 e domenica 22) e il primo weekend di giugno (il 4 e il 5). Trentacinque euro il prezzo della retta d’iscrizione per ogni appuntamento.

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Prendono il via domenica 6 marzo i corsi invernali del Seminario jazz di Nuoro, quest’anno alla loro edizione numero tredici. Allievi e docenti si incontrano alle 10.00 alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” per il primo dei cinque appuntamenti dell’iniziativa didattica in calendario tra marzo e giugno. Dopo la formazione delle classi, il programma della giornata prevede in mattinata una lezione collettiva (fino alle 13.00); nel pomeriggio, strumento e teoria (dalle 15.00 alle 17.00), poi musica d’insieme. Si chiude alle 19.30.

Organizzati dall’assessorato della Cultura del comune di Nuoro, dalla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” e dall’Ente Musicale di Nuoro, i corsi invernali possono contare anche quest’anno sugli insegnamenti di un corpo docente formato da nomi di primo piano della scena jazzistica in Sardegna: Francesca Corrias (per la classe di canto) Massimo Carboni (sassofono), Giovanni Sanna Passino (tromba), Angelo Lazzeri (chitarra), Salvatore Spano (pianoforte), Salvatore Maltana (basso elettrico e contrabbasso), Gianni Filindeu (batteria) e il coordinatore dei corsi Giovanni Agostino Frassetto (teoria, arrangiamento, composizione e flauto).

I prossimi appuntamenti sono in programma il 10 e il 24 aprile, il penultimo fine settimana di maggio (sabato 21 e domenica 22) e il primo weekend di giugno (il 4 e il 5). La retta per seguire l’intero corso è anche quest’anno di 100 euro; per un singolo incontro si pagano invece 35 euro.

Seminario Nuoro Jazz 2014 - una lezione Seminari Nuoro Jazz 2015 - lezione

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L’Ente musicale di Nuoro ripropone i corsi invernali di jazz e i seminari estivi, tra il 6 marzo e il primo weekend di giugno e dal 23 agosto al 2 settembre.

Nati nel 2003 come collegamento ideale tra un’edizione e l’altra del seminario estivo e per valorizzare i musicisti sardi, i corsi invernali – organizzati dall’assessorato dlla Cultura del Comune di Nuoro, dalla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” e dall’Ente musicale di Nuoro – si presentano quest’anno alla loro edizione numero tredici con un corpo docente ben collaudato e composto da volti noti del jazz isolano: Francesca Corrias terrà anche quest’anno le lezioni di canto, Massimo Carboni quelle di sassofono, mentre gli insegnamenti di tromba spettano a Giovanni Sanna Passino; la classe di chitarra è affidata ad Angelo Lazzeri, quella di contrabbasso e basso elettrico a Salvatore Maltana; completano l’organico il pianista Salvatore Spano, il batterista Gianni Filindeu, e il responsabile artistico dei corsi, Giovanni Agostino Frassetto: teoria, arrangiamento, composizione e flauto le sue discipline.

Il calendario delle lezioni prevede cinque appuntamenti: allievi e insegnanti si ritroveranno alla Scuola civica di musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina) per tre domeniche – il 6 marzo, il 10 e il 24 aprile – e due weekend: il penultimo di maggio (sabato 21 e domenica 22) e il primo fine settimana di giugno (il 4 e il 5).

Aperte anche le iscrizioni ai seminari estivi, che da martedì 23 agosto a venerdì 2 settembre tagliano il traguardo della loro ventottesima edizione. Ancora una volta, saranno undici giornate dense di impegni, tra lezioni teoriche e pratiche, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto il coordinamento del pianista Roberto Cipelli (subentrato due anni fa a Paolo Fresu al timone del seminario) e l’insegnamento di jazzisti come Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba e flicorno), Dado Moroni (pianoforte), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (storia del jazz) e, ancora, Francesca Corrias (canto), Salvatore Maltana (musica d’insieme), Giovannio Agostino Frassetto (flauto, armonia di base e tecnica dell’improvvisazione).

La ventottesima edizione dei Seminari Nuoro Jazz e la tredicesima dei corsi invernali sono organizzate con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato alla Cultura e Assessorato al Turismo), della Fondazione Banco di Sardegna, del Comune di Nuoro e dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico.

Seminario Nuoro Jazz 2014 - una lezione

Nuoro Jazz 2015 - foto delle lezioni... e altro

Nuoro Jazz 2015 – foto delle lezioni… e altro

Seminari Nuoro Jazz 2015 - lezione

 

Montessu - Villaperuccio 2Gaber-Tore-49_1_1 TragediaVillasor_032

Nuovo appuntamento con il NurARCHEOFESTIVAL ,sabato 16 agosto, alle ore 19.00, presso le Domus de Janas dell’area archeologica di Montessu, comune di Villaperuccio, andrà in scena lo spettacolo “Lasciami cantare una canzone. Bozzetto italiano tenero e rabbioso”, una produzione Il Crogiuolo con Mario Faticoni e Salvatore Spano al pianoforte.

Lo spettacolo sarà preceduto da visite guidate al sito dalla mattina ore 9.30 fino alle ore 18.00. Le visite sono realizzate dalla coop Mediterranea.

È una specie di storia d’Italia attraverso la canzone.

Sfilano anni, valori, stili. L’inizio è opera lirica, canzone napoletana, romanza da salotto. Sentimenti, lingua, musica cambiano repentinamente tra il ‘12 e il ‘18, allorché Armando Gill inventa i suoi stornelli e le sue burle, da cui sortisce il gioiello Come pioveva.

Finisce la prima guerra mondiale ed ecco la delusione impadronirsi di locali bui e fumosi, i tabarins, dove scettici blu e seducenti maliarde celebrano il disincanto e l’evasione esotica, attirando gli sberleffi di Petrolini. Pochi anni ed ecco le canzoni all’aria aperta, che rendono protagonisti ruscelli, prati, biciclette e le prime Topolino.

Se il Ventennio fascista reclama le sue canzoni, l’opposizione inventa le sue, con satira arguta e sottile: Pippo, Maramao, Biagio, Banda D’Affori

Passando attraverso le maglie dell’autarchia nazionale, spuntano i terroristi del ritmo, Natalino Otto con In cerca di te e Alberto Rabagliati con Ba ba baciami piccina.

Il passaggio al cinema sonoro offre però la rivincita alla tradizionale canzone melodiosa: Beniamino Gigli commuove il pubblico con la sua Mamma.

La guerra non ferma la produzione di canzoni. Lo spettacolo però sì. Solo il tempo di Ma mi, canzone della Resistenza, e cala il sipario.