25 April, 2024
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Abbanoa S.p.A, gestore unico del servizio idrico integrato della Regione Sardegna, ha affidato ad Engineering, leader nella Digital Transformation, il progetto di completamento del Sistema Informativo Risorse Idriche Sardegna (SIRIS). Il progetto si inserisce nel programma complessivo di evoluzione dei sistemi applicativi attualmente in esercizio presso Abbanoa verso i prodotti di Engineering.

Suddiviso sulle tre aree principali di intervento: ciclo attivo, ciclo passivo/contabilità, ciclo produttivo, il progetto prevede sulle prime due aree l’implementazione delle soluzioni Net@ di Engineering (Net@H2O per ciclo attivo e Net@SIAL per ciclo passivo/contabilità); per i processi del ciclo produttivo prevede l’implementazione della soluzione di Engineering basata sulla piattaforma Geocall Work Force Management (WFM) con la gestione delle attività di intervento sui misuratori e di manutenzione degli impianti.

Tale piattaforma, che consente di supportare in modo completo le fasi organizzative, operative e di monitoraggio delle attività svolte in campo, è già attiva in Abbanoa da quasi due anni con un impatto positivo sulle attività.

La soluzione applicativa è concepita secondo un sistema ERP in grado di integrare tutti i principali processi di Abbanoa. Il sistema è stato realizzato sia per gestire l’attività operativa, che per eventuali evoluzioni da esigenze future.

Inoltre, attraverso l’utilizzo della piattaforma Net@, saranno ampliate le funzionalità del portale istituzionale di Abbanoa, consentendo una migliore interazione con gli utenti, che potranno gestire alcune pratiche direttamente via web senza recarsi allo sportello.

«Abbiamo adottato la metodologia della balanced scorecard che ci consente di operare per processi e per progetti in una logica di costante miglioramento – ha detto Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa -. L’innovazione tecnologica con Engineering ci porterà dalla visione Industry 4.0 a quella del lavoro 4.0, con una piena valorizzazione del nostro  capitale umano.»

«Abbanoa – ha detto Vincenzo Tartuferi, Direttore Generale Telco e Utilities di Engineering per Engineering – è un cliente strategico con la visione chiara e condivisa di cosa serve fare per portare innovazione e automazione, quindi eccellenza su questo mercato.»

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Un deciso salto tecnologico nella gestione attiva delle reti con l’introduzione di sistemi innovativi, tempi certi negli interventi di riparazione e ripristino degli scavi, ma anche cantieri costantemente monitorati con riprese video in streaming tramite telecamere ed action cam. Ammontano a quasi 180 milioni di euro le risorse che Abbanoa investirà nei prossimi tre anni negli interventi di efficientamento delle infrastrutture del servizio idrico integrato tra manutenzioni ordinarie (pronto intervento) e straordinarie (sostituzioni di interi tratti di rete): 101 milioni sono a base di gara dei due maxi appalti pubblicati sulla stampa regionale e nazionale ai quali si aggiungono altri 78 milioni di euro dei Fondi per lo Sviluppo e Coesione “Fsc 2014/2020”. Le due gare sono state presentate venerdì 30 nel corso del Meeting “Project financing e grandi gare: master plan Abbanoa 2017”.

«Una situazione critica com’è quella delle reti e degli impianti può essere affrontata soltanto da grandi soggetti industriali – ha detto l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti -. Abbanoa è la terza Azienda del Servizio idrico integrato d’Italia: una grande azienda della Sardegna. La nostra Regione è stata la più lungimirante destinando al settore importanti risorse da investire. E’ una grande scommessa che può essere affrontata chiamando a raccolta le imprese con le quali vogliamo coniugare il rapporto in modo innovativo». Per il Direttore Generale Sandro Murtas «grazie agli interventi sui processi e sul funzionamento Abbanoa si è dotata di competenze tecniche specialistiche e manageriali in grado di affrontare la sfida della quarta rivoluzione industriale. Questo ci consentirà di creare occupazione e di riqualificare nei nuovi mestieri le risorse di cui disponiamo».

Le due gare di presentate venerdì 30 giugno mettono sul piatto ben undici lotti che rappresentano i territori d’intervento. La prima gara da 63.388.500 euro riguarda i lotti dal primo al settimo: Cagliari e hinterland sud-occidentale;  hinterland sud-orientale e Sarrabus; Sulcis Iglesiente; Parteolla, Trexenta, Villacidro e Sanluri; Sarcidano e Gerrei; Oristano; Nuoro. La seconda gara da 37.516.500 euro interessa invece i lotti dall’ottavo all’undicesimo: Ogliastra e Mandrolisai; Sassari, Alghero, Porto Torre e Castelsardo; Thiesi e Ozieri; Gallura.

Le risorse non finiscono qui. Sono in corso di definizione, infatti, una serie di interventi finalizzati sempre all’efficientamento delle reti di distribuzione dell’acqua potabile, per i quali saranno resi disponibili gli ulteriori 78 milioni di euro finanziati dei Fondi per lo Sviluppo e Coesione. Le imprese che si aggiudicheranno gli undici lotti avranno quindi in carico anche questi ulteriori interventi.

Nell’ultimo anno, Abbanoa ha eseguito più di ventimila interventi di manutenzioni ordinarie (pronto intervento) e oltre milleseicento ben più consistenti interventi di manutenzioni straordinarie (sostituzione di interi tratti di rete). Numeri destinati a lievitare grazie alle nuove risorse messe in campo che riguarderanno anche la sostituzione o l’inserimento di apparecchiature tecnologiche di controllo delle pressioni e delle portate, la realizzazione di nuovi allacci idrici e fognari, interventi su serbatoi, vasche d’accumulo e sollevamenti idrici e fognari. Tutti gli interventi dovranno essere georeferenziati e riportati su sistemi informatizzati.

Le imprese che si aggiudicheranno gli undici lotti dovranno anche garantire un costante monitoraggio dei cantieri, a garanzia dei lavori svolti. Avranno, infatti, l’obbligo di fornire una ripresa continua degli interventi in corso con una o più telecamere, video specifici ripresi con action cam finalizzati a certificare specifiche fasi degli interventi, oltre che la documentazione fotografica. Nella valutazione delle offerte si terrà conto dei tempi d’inizio dell’intervento dalla segnalazione e dei tempi di esecuzione e ripristino degli scavi stradali.

Metodologia applicata ai progetti strategici, obiettivi misurabili, pianificazione del lavoro ottimale grazie anche alle regole del project management di cui si è parlato ieri a Cagliari nel corso del convegno Business Process Reenginering”, che ha visto la partecipazione del mondo delle imprese, delle istituzioni – sono intervenuti l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda – e i massimi esperti del settore.
Abbanoa, come ha spiegato il direttore generale Sandro Murtas nel suo intervento, “e’ stata capace di cogliere il cambiamento e di interpretarlo e oggi può contare su un’organizzazione ed una metodologia di lavoro tra le più evolute in Italia”.
Un percorso avviato con la contestuale ristrutturazione aziendale interna che ha portato Abbanoa ad avere il 70% delle risorse dedicate ai servizi e solo il 30% all’apparato amministrativo (uffici), invertendo completamente la vecchia distribuzione.
Abbanoa e’ oggi tra le poche aziende a capitale pubblico in Italia a coniugare la gestione dei processi e dell’innovazione con le regole del project management e proprio in virtù di questo importante metodo di lavoro e’ stata scelta come esempio da portare all’attenzione degli esperti del settore. In sostanza, ai tanti progetti strategici in corso, e’ stata applicata una nuova metodologia, con la creazione di una struttura apposita: il project management office (Pmo). Attraverso questo ufficio vengono supportati, avvalendosi di standard internazionali (Pmi e Iso), i progetti strategici, l’innovazione tecnologica e l’ottimizzazione dei processi. Un salto tecnologico che fa di Abbanoa un’azienda in ottima crescita.
“Il settore idrico e’ un settore dove il cambiamento si sente più che altrove, cadenzato soprattutto dell’innovazione tecnologica – ha detto l’Amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti nel corso del convegno -. I mestieri cambiano, soprattutto nelle aziende. Formare il personale per organizzare il lavoro e’ la sfida che Abbanoa ha colto già da tempo, partendo da un cambiamento della classe dirigente per continuare con il reclutamento di nuove risorse che hanno conseguito la certificazione internazionale di Project Manager e l’adozione della metodologia come standard interni per la gestione dei prodotti.”

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Paolo Maninchedda 35 copia

«La situazione di Abbanoa è molto migliorata: la società viene da due esercizi positivi, i dati della semestrale 2015 sono buoni così come altri indicatori, dal calo dell’indebitamento all’aumento degli incassi, dal recupero crediti al rating bancario, dalla regolarità della fatturazione al superamento delle c.d. bollette pazze.»

Lo ha dichiarato l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, alla IV commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), che ha dedicato una seduta alle problematiche ed alle prospettive della società di gestione del servizio idrico, recentemente ricapitalizzata con 20 milioni di euro dall’azionista-Regione.

Dopo l’analisi dei dati economici, Paolo Maninchedda, che era accompagnato dall’amministratore delegato Alessandro Ramazzotti e dal direttore generale Sandro Murtas, ha indicato i prossimi obiettivi su cui Abbanoa è impegnata: la customer satisfaction, cioè il miglioramento dei rapporti col cliente e l’integrazione con gli altri soggetti del sistema-Regione che operano nel settore, anche in vista di importanti lavori sulla rete, per 170 milioni, che dovranno essere avviati entro il 31 dicembre prossimo.

A proposito dei risultati della gestione, il direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas ha parlato di «bilancio robusto, che serve alla società di oggi ma soprattutto a quella di domani».

L’amministratore delegato Alessandro Ramazzotti, nel ribadire la solidità raggiunta dai conti della società, ha affermato che «nel quadro che si va delineando a livello nazionale in cui sono previsti importanti processi di aggregazione, Abbanoa mette la Sardegna in buona posizione: oggi siamo una grande impresa industriale che ha certamente molto lavoro da fare per migliorare la qualità del servizio ma possiamo mettere in campo un volume di investimenti pari a 600 milioni, già disponibili». «Sono risorse – ha proseguito – che dobbiamo trasformare in un piano organico con cui fra l’altro contiamo di ridurre in modo significativo le perdite della rete (50 milioni di metri cubi) che sono ancora troppo elevate; fra poco avvieremo interventi strutturali a Cagliari, Sassari ed Alghero mentre, a breve, organizzeremo una convention con il mondo delle imprese e delle professioni e presenteremo i nostri progetti in modo che le categorie produttive possano sintonizzarsi sui nostri programmi e svolgere un ruolo di primo piano».

«Il vero problema – ha concluso l’amministratore delegato di Abbanoa – resta la burocrazia perché, nei fatti, i tempi delle varie procedure autorizzative non sono molto lontani da quelli di realizzazione delle opere; contiamo molto sul sistema-Regione per semplificare fin dove possibile questi passaggi.»

Nel dibattito sviluppatosi successivamente hanno preso la parola i consiglieri regionali Alessandra Zedda (Forza Italia), Giuseppe Meloni e Salvatore Demontis del Pd.

I lavori della commissione proseguiranno domani alle 10.00 con le audizioni del commissario straordinario, del direttore generale dell’Ente foreste e dei sindacati sul Dl n.218-Legge forestale della Sardegna.

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È una fotografia sicuramente molto positiva quella scattata da Goletta Verde in Sardegna, ma che evidenzia comunque delle criticità che vanno affrontate subito. Sui 27 punti monitorati lungo le coste della Sardegna, infatti, quattro presentano un carico batterico elevato: nel mirino finiscono foci di fiumi e canali, nei quali confluiscono evidentemente scarichi non depurati adeguatamente o addirittura scarichi illegali. Nello specifico non passano l’esame i campionamenti eseguiti alla foce del canale sul lungomare Barcellona in località San Giovanni di Alghero; alla foce del canale Modolo in località Turas a Bosa; alla foce del canale Fontanamare di Gonnesa e alla foce del rio Foxi a Quartu Sant’Elena. Da qui l’appello alle Amministrazioni comunali, sia della costa che dell’entroterra, per affrontare il deficit depurativo ancora presente. È questa la richiesta avanzata dalla storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che ieri ha chiuso la sua tappa in Sardegna. L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica dell’imbarcazione ambientalista è stata presentata ieri mattina, in conferenza stampa ad Alghero da Stefano Ciafani,vicepresidente Nazionale Legambiente, e Luciano Deriu, segreteria Legambiente Sardegna,alla presenza di Mario Bruno, sindaco di Alghero, Gianni Carbini, vicesindaco di Sassari e Sandro Murtas, direttore Generale Abbanoa.

«Questa Regione ha già fatto più volte da apripista in Italia sulla tutela ambientale, proprio per questo confidiamo che si prosegua su questa strada e si possa far sempre meglio anche sul fronte della depurazione – dichiara Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente -. Occorre non abbassare la guardia come dimostrano i punti critici scovati dai nostri tecnici. Questa splendida isola va difesa, così come abbiamo denunciato in questi giorni, anche dall’assalto delle compagnie petrolifere pronte a trivellare per cercare idrocarburi in quello che rappresenta un vero paradiso per una scellerata scelta di politica energetica portata avanti dal Governo nazionale che avvantaggia soltanto la lobby dell’oro nero. Così come va affrontato con urgenza il tema delle bonifiche, ancora ferme al palo dopo quasi quindici anni».

L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde èquello di individuare le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati. Il nostro è quindi un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. «Ci sono delle criticità individuate da Goletta Verde che vanno subito analizzate per capire le cause dell’elevato carico batterico rilevato – commenta Luciano Deriu, segreterio Legambiente Sardegna -. Un esempio su tutti è quello riscontrato a San Giovanni ad Alghero, dove ci sono state diverse segnalazioni da parte dei bagnanti, alcuni dei quali hanno accusato anche malori. Sicuramente il carico antropico in estate arriva a picchi altissimi in tutta la Sardegna, ma questa non può essere una scusante. È evidente che ci sono in alcune aree i problemi sono strutturali, di una rete fognaria obsoleta e non adeguata e con probabili scarichi abusivi. Gli stessi campionamenti Arpas ad Alghero nei mesi scorsi hanno dato esiti negativi e per questo chiediamo al sindaco e a tutti i soggetti coinvolti, anche attraverso il Tavolo tecnico convocato dallo stesso sindaco, di mettere in atto al più presto le dovute azioni per risolvere questi problemi. Appello che ovviamente estendiamo alla Giunta Regionale affinché affronti i nodi ancora aperti sul fronte della depurazione».

Secondo l’Istat (dati 2012) in Sardegna ad essere trattati in maniera adeguata è il 61,4% del totale del carico generato, rispetto ad una media del Mezzogiorno del 55,3 per cento. Diverse criticità ancora da risolvere sono state evidenziate anche nell’ultima procedura d’infrazione aperta dall’Ue nei confronti dell’Italia che comprende anche 64 agglomerati urbani sardi (il 26% rispetto ai 242 agglomerati urbani dell’Isola). Inadeguatezza che, secondo i calcoli del Governo, comporterebbe, a partire dal 2016 e fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, una multa da parte dell’Unione Europea di 19 milioni di euro all’anno (11,6 euro pro capite). Per far fronte alla prima condanna dell’Italia del 2012 era stato stimato un fabbisogno per questa regione di circa 55 milioni e 600mila di euro e di questi la delibera CIPE 60/2012 ne stanziava 46 milioni (più altri 9 milioni e mezzo da altre risorse). Ad oggi sono state sbloccate 13 opere per un totale di circa 48 milioni mentre restano bloccate due opere per 7 milioni e mezzo di euro. Le analisi di Goletta Verde I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 24 e il 27 luglio scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. Come detto sono in totale 27 i punti totali monitorati. Oltre i 4 campionamenti che hanno evidenziato cariche batteriche elevate, tutti gli altri hanno superato gli esami con esiti di inquinanti contenuti entro i limiti di legge. Si tratta dei campionamenti effettuati alla foce del fiume Coghinas e del Rio Cuggiani in località San Pietro a Mare a Valledoria. Per quanto riguarda la foce del Cuggiani, nonostante sia risultato entro i limiti, le cariche batteriche riscontrate nel campione si avvicinano alla soglia rendendo quindi necessari ulteriori controlli e verifiche per risolvere la situazione. Sempre in provincia di Sassari gli altri campioni sono stati prelevati alla spiaggia di Porchile a Sorso; a sud della spiaggia de La Pelosa a Stintino; alla foce del canale spiaggia di Mugoni e alla spiaggia di aria ad Alghero. Passando alla provincia di Oristano i campionamenti positivi sono quelli effettuati alla spiaggia presso Rio Jana a Tresnuraghes; alla foce del fiume Temo a Bosa Marina; allo sbocco del canale di stagni di Cabras a Marina di Torre Grande a Oristano. Passando alla provincia di Carbonia Iglesias entro i limiti i prelievi alla foce del canale Paringianu a Portoscuso e alla foce del Rio Palmas a San Giovanni Suergiu. In provincia di Cagliari alla foce Rio presso viale Nereidi a Pula; alla spiaggia del Poetto a Cagliari; alla spiaggia presso il fiume Flumendosa a Villaputzu. Nella provincia di Ogliastra i due prelievi sono stati effettuati alla spiaggia Sarrala, presso Rio Manna a Tertenia e alla spiaggia presso il Rio Girasole a Lotzorai. Tre campionamenti in provincia di Nuoro: alla foce del fiume Cedrino a Orosei; alla foce del rio Siniscola; alla spiaggia a destra del porto a Marina di Porto Ottiolu a Budoni. Entro i limiti anche i quattro campionamenti nella provincia di Olbia Tempio: alla spiaggia Cala d’Ambra a San Teodoro; alla foce del Rio Bados a Olbia; alla spiaggia presso la foce del Rio Sarru a Palau; alla spiaggia Villaggio Maya a Trinità d’Agultu. Da migliorare anche l’informazione ai cittadini. La vigente direttiva sulle acque di balneazione impone, infatti, ai Comuni di divulgare l’informazione sulla qualità dei singoli tratti di mare, secondo la media degli ultimi quattro anni di prelievi (qualità scarsa, sufficiente, buona, eccellente). Eppure in nessuno dei punti campionati, né nelle immediate prossimità, i nostri tecnici hanno trovato traccia della cartellonistica informativa. Anche in alcuni punti critici che non vengono campionati dalle autorità competenti non sono presenti cartelli informativi che sconsiglino la balneazione: si tratta, ad esempio, di foci di fiumi e canali dove spesso si trovano diversi bagnanti. Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il corretto smaltimento degli olii esausti. Proprio per questo anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. Attivo da 31 anni, il COOU garantisce la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale, che vengono poi avviati al recupero. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare.

«La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione», ha spiegato il presidente del COOU Paolo Tomasi. L’operato del Consorzio con la sua filiera non evita solo una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese.

Fontanamare 1 bis copia

Logo Abbanoa

Il conguaglio Abbanoa sarà pagato dai sardi a partire da gennaio 2016 e spalmato in 4 anni. Come richiesto da Regione e Abbanoa, per consentire l’operazione l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, infatti, ha anticipato 90 milioni di euro, 70 entro giugno e 20 a dicembre. La Sardegna è l’unica Regione ad aver ottenuto questo risultato, ed è la prima volta che l’Autorità, che opera già un sistema di perequazione nel comparto elettrico, interviene nel settore idrico su precisa richiesta della Sardegna. Il risultato è stato raggiunto grazie a un intenso lavoro che ha visto protagonisti l’Amministrazione regionale, Abbanoa e il sistema degli Enti Locali, con l’obiettivo di rendere più sostenibile socialmente la rateizzazione dei conguagli in un contesto economico e sociale, come quello dell’Isola, già particolarmente colpito dalla crisi economica. E’ stato determinante anche l’intervento del Governo.
«È un risultato di cui siamo particolarmente orgogliosi, perché siamo la prima Regione a ottenerlo e perché è il frutto di un intenso lavoro – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Abbanoa è stata sottoposta a un’istruttoria severa da parte dell’Autorità, che ha studiato la situazione e i profili di rischio e l’ha ritenuta una società affidabile. Abbiamo lavorato per pianificare, programmare e controllare il sistema dopo anni di gestione incerta e carente di programmazione, abbiamo fatto noi una prima capitalizzazione e stiamo lavorando intensamente per mettere ordine nel sistema e garantire un servizio di sempre maggior qualità. Questo è un bell’esempio di come funziona un moderno governo di centrosinistra. Punta all’efficienza, a un servizio sempre migliore ma si fa carico di situazioni pregresse, se ce ne sono, e si occupa con grande attenzione di equità e solidarietà sociale.»
La Sardegna, che ha incassato il risultato grazie anche all’impegno dei suoi parlamentari, farà dunque da apripista a livello nazionale. «È una delibera che farà scuola in Italia, che coniuga severità e solidarietà e che è un importante risultato per la Regione – sottolinea l’assessore Maninchedda -. Abbiamo lavorato duro, il 26 luglio abbiamo avviato il confronto con l’Autorità per ottenere l’anticipazione di gran parte dei 106 milioni di debito maturato dai sardi, c’è stata una costante collaborazione con l’Anci e alla fine Abbanoa ha superato l’ennesimo esame a cui è stata sottoposta ed è stata promossa da un soggetto esterno. Certo il nostro compito non si esaurisce oggi: abbiamo ancora moltissimo da fare, dobbiamo migliorare reti e infrastrutture, e la società dev’essere stimolata a dare il meglio di sé. Con il mutuo infrastrutture saranno effettuati importanti investimenti per rendere più efficiente il sistema idrico regionale».
«La proposta al governo regionale da Anci e Cal nasce nei giorni di Bultei, e precisamente nell’assemblea seguita all’attentato contro il sindaco. In quei giorni di tensione e di allarme – ricorda il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano – abbiamo proposto alla Regione di lavorare insieme per dare due segnali forse piccoli ma importanti, conguagli Abbanoa e Tari, sul fronte dell’alleggerimento della pesantissima pressione tributaria. La collaborazione tra Regione, Enti locali, parlamentari sardi ha consentito questo risultato importante per i cittadini perché il pagamento dei conguagli viene differito di un anno e spalmato su quattro. Non sono ancora risolti i problemi tra Abbanoa e gli utenti sardi – conclude Scano -. Noi abbiamo parlato della necessità di una vera e propria opera di pacificazione che Abbanoa deve condurre: c’è ancora della strada da fare ma oggi registriamo un passo positivo.»
«Abbanoa è stata sottoposta a un’attenta analisi da parte dell’Autorità – ha spiegato l’amministratore unico Alessandro Ramazzotti – dimostrando di essere un’azienda sana e indirizzata all’efficientamento del servizio. Per il via libera della Cassa Conguagli sono state determinanti le azioni già intraprese e previste nel Piano di ristrutturazione aziendale: da una forte riorganizzazione del personale, grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche, agli investimenti sulle infrastrutture. Abbanoa, infatti, è il soggetto industriale più importante della Regione e può dare il suo contributo all’economia isolana. Dobbiamo anche tutelare gli 8 sardi su 10 che pagano regolarmente le bollette venendo incontro a chi è realmente in difficoltà, ma senza fare sconti ai veri morosi.»

Un master plan energetico e un job act aziendale sono gli obiettivi già fissati per i prossimi mesi: «Sono due aspetti che viaggiano in parallelo – ha sottolineato il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas -. Tra i significativi costi di gestione rientrano quelli dell’energia elettrica per la potabilizzazione dell’acqua distribuita verso un territorio di 24 mila kmq con una densità abitativa di 68 abitanti per kmq, 360 impianti di depurazione, 40 potabilizzatori e 13mila km di rete. Altra voce importante riguarda il costo del lavoro: “stiamo approntando un jobs act di Abbanoa, per accompagnare alla pensione circa 100 professionalità mature nel biennio e – ha aggiunto Murtas – aprirci alle forme di occupazione flessibile inserendo nell’organico figure con un’istruzione medio-alta e che si occupano di innovazione».

«La lunga rateizzazione del conguaglio Abbanoa è certamente un’ottima notizia da accogliere con piacere – ha commentato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia -. Ma è soltanto un primo passo: ora bisogna puntare al miglioramento dei servizi per i cittadini mettendo mano alle dimensioni degli ambiti territoriali. Questa è la scommessa in cui credere per fare in modo che gli utenti sardi beneficino di un servizio funzionale ed efficiente basato su un rapporto gestore-utente corretto e affidato a personale capace e cortese. Abbanoa, invece, è percepita come un ente farraginoso distante dalle reali esigenze dei cittadini ma sempre pronto a rivendicare i pagamenti delle fatture.»

 

Abbanoa ha espresso parere negativo sulla possibilità che i 28 Comuni gestiscano il servizio idrico, nel corso di un’audizione nella Quarta commissione, presieduta da Antonio Solinas (Pd). Le motivazioni, secondo l’amministratore unico, Alessandro Ramazzotti, e il direttore generale Sandro Murtas, sono da ricercare nelle disposizioni di legge, nella tendenza del legislatore ad andare verso la possibilità di sollevare i Comuni dalle quote azionarie della società partecipate con l’inserimento di azionisti privati, e infine nella convinzione che questi Comuni non siano in grado di sostenere i costi. I vertici della spa hanno comunque sottolineato di avere espresso un parere ma che sarà compito del nuovo Cda dell’Ente di governo dell’Ambito in Sardegna, istituito con legge approvata dal Consiglio regionale il 2 febbraio scorso, dirimere la questione controversa.

Per quanto attiene alle tariffe, Murtas ha spiegato che il problema è legato al fatto che la Sardegna non ha quasi niente acqua potabile e quindi potabilizza oltre l’80%, con i relativi costi, contro il 7% del Trentino Alto Adige. Oltre a questo il problema è legato alle strumentazioni che richiederebbero importanti investimenti. Se questo avvenisse certamente si potrebbe ridurre la tariffa. Ci sono impianti obsoleti che costano anche tre volte tanto gli impianti di altre province.

Il presidente della Commissione, Solinas, ha chiesto se fosse possibile distribuire sul lungo periodo i conguagli di 150 euro, vista la già grave situazione in cui versano le famiglie sarde. I vertici dell’azienda si sono resi disponibili a farlo se potrà essere utilizzata anche da Abbanoa la “cassa conguagli” come avviene per il settore elettrico.

La Commissione ha preso in carico la proposta di legge popolare sulla gestione autonoma del sistema integrato idrico dei Comuni interessati che già ne esercitano la gestione. Il testo è stato sottoscritto  dai sindaci di Domusnovas, Fluminimaggiore, Paulilatino, Nuxis, Olzai, Bonarcado, Burgos, Anela, Bottida, Bultei, Esporlatu, Sinnai, Teulada, Modolo e Santulussurgiu.

«La Commissione sta proseguendo il lavoro iniziato con l’audizione dei sindaci – ha affermato il presidente della Commissione Solinas – come da accordi, e sta sentendo tutti gli attori della gestione del sistema idrico integrato. Appena il percorso sarà concluso, la Commissione si esprimerà con un proprio parere.»