25 April, 2024
HomePosts Tagged "Silvia Argiolas"

[bing_translator]

Si è tenuta il 1 maggio scorso la riunione online tra CIOFS Scuola, CNOS Scuola, FIDAE, FISM, FOE ed il Referente scuole cattoliche della diocesi di Cagliari, per condividere le esperienze di questi due mesi e, soprattutto, per definire una tabella di marcia comune, affinché arrivino richieste unitarie nelle sedi istituzionali.

Le istituzioni educative e scolastiche paritarie della Sardegna denunciano il rischio chiusura che potrebbe arrivare anche ad una percentuale del 40% e chiedono nell’immediato un intervento della Regione, affinché il sistema educativo e scolastico pubblico del territorio, già in forte difficoltà, non riceva questo ulteriore colpo. A questo proposito, durante la riunione, è stato definito un primo documento per chiedere un contributo straordinario alla Regione Sardegna necessario per scongiurare la chiusura del 40% delle Istituzioni Educative e Scolastiche Pubbliche Paritarie. Allo stesso tempo è stato condiviso l’obiettivo di proporre, all’assessore Andrea Biancareddu, un piano di aiuti per le famiglie in difficoltà che frequentano le strutture educative e le scuole e che non riescono a pagare più le rette. Già da tempo anche i vescovi della Sardegna, in particolare con l’intervento del presidente della Conferenza Episcopale Sarda, mons. Antonello Mura, avevano posto all’attenzione del Governo Rregionale tali istanze.

Le istituzioni educative e scolastiche paritarie della Sardegna intendono proseguire questo percorso comune e chiedono che venga preso in considerazione il danno sociale e l’impoverimento culturale che deriverebbero dalla chiusura di tanti istituti, oltre alla scomparsa dell’effettivo esercizio della libertà educativa per le famiglie.

All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti delle Federazioni o Associazioni sopra citati, nelle persone di don Michelangelo Dessì (CNOS Scuola e Diocesi di Cagliari), suor Silvia Argiolas (FIDAE e CIOFS Scuola), dott. Giovanni Idili (FISM), dott.ssa Marinella Salaris (FOE).

 

[bing_translator]

Dal Museo dell’Emigrazione di Asuni arriva un appello ai giovani artisti sardi per costituire un nuovo movimento, un manifesto capace di rappresentare in modo significativo le più fresche generazioni di autori. Si darebbe così vita a un circuito virtuoso dal quale trarrebbe giovamento tutta la Sardegna artistica.

Il messaggio è stato lanciato nel weekend al MEA durante l’inaugurazione della collettiva “Dimore”, che accoglie le opere di nove artisti sardi emergenti, tutti emigrati a Milano per inseguire i propri sogni. Sono Silvia Argiolas, Irene Balia, Nicola Caredda, Roberto Fanari, Silvia Idili, Claudia Matta, Silvia Mei, Paolo Pibi e Giuliano Sale.

«Questo gruppo di ragazzi è esempio di come la storia dell’arte in Sardegna non sia stagnante ma goda di grande vitalità e di nuova forza espressiva – ha spiegato Antonello Carboni, curatore dell’esposizione assieme a Silvia Oppo -. Sarebbe bello vederli riuniti in un movimento come è avvenuto in passato per il Gruppo Transazionale rappresentato da personaggi come Casula, Leinardi, Ugo e Utzeri, o per il Gruppo di Iniziativa che faceva riferimento a Pantoli e Staccioli. Ne godrebbe non solo ognuno di loro individualmente, ma tutto l’universo dell’arte isolana, oggi più che mai lanciata oltre i confini del mare.»

Nel corso della serata è stato presentato il libretto “Dimore”, che contiene le biografie di tutti i protagonisti. La mostra sarà fruibile al pubblico fino al 10 marzo a ingresso libero, dal venerdì al sabato, con orari di apertura che vanno dalle 16.00 alle 19.00.

«Con l’inaugurazione di questa collettiva – ha commentato il sindaco di Asuni, Gionata Petza – vogliamo dare prova del fatto che l’emigrazione può avere anche lati positivi, di crescita e di confronto, offrendo la possibilità di coronare i sogni e le ambizioni, come testimoniano i protagonisti della mostra.»

La domanda è: quale valore aggiunto può offrire una città come Milano a un artista sardo emergente? La risposta arriva da Silvia Mei, 35enne cagliaritana laureata all’Accademia di Belle Arti di Sassari e specializzata all’Accademia di Brera, che al MEA ha rappresentato tutti i colleghi della collettiva: «Nel capoluogo lombardo il mondo dell’arte contemporanea è più vivace rispetto ad altre regioni. È un po’ una capitale artistica – ha spiegato Silvia Mei – si vive una dimensione internazionale e si trovano tantissimi contatti con collezionisti, galleristi, curatori e rappresentanti di fondazioni. Emigrare a Milano per emergere è praticamente fondamentale. Ma sono felicissima di esporre ad Asuni, perché penso che la nostra terra debba essere la prima a sostenerci e a promuoverci».

“Dimore” è il primo tassello di una serie di eventi che, grazie al finanziamento della Regione e all’impegno dell’Amministrazione comunale, nei mesi a venire permetterà di dare un ulteriore input alle attività del MEA, una realtà attiva ormai da dodici anni nel piccolo centro della Marmilla, esempio per i piccoli borghi in via di spopolamento affinché riescano ad utilizzare l’arte come veicolo di promozione.

[bing_translator]

Sono emigrati nel capoluogo lombardo per rincorrere i propri sogni d’artista: ora dalle prestigiose gallerie milanesi riportano nel cuore dell’isola una speciale collettiva che racchiude tutta l’intensità e la forza espressiva delle loro opere.

Nove giovani talenti sardi sono i protagonisti di “Dimore”, l’esposizione che sarà inaugurata il 16 febbraio al MEA di Asuni, alle 18.00, come primo tassello di un più ampio progetto finanziato dall’assessorato regionale alla Cultura nella “Rete dell’emigrazione sarda”.

Oltre a un profondo talento, tutti gli autori hanno in comune una significativa esperienza di lavoro a Milano, la nuova città che li ha accolti e gli ha permesso di emergere nel mercato e nel mondo dell’arte contemporanea. I loro nomi sono Silvia Argiolas, Irene Balia, Nicola Caredda, Roberto Fanari, Silvia Idili, Claudia Matta, Silvia Mei, Paolo Pibi e Giuliano Sale.

È la loro condizione di nomadismo artistico a ispirare la nuova avventura culturale nel piccolo centro dell’Oristanese: una condizione che li vede avvolti nei panni di contemporanei “clerici vagantes”, capaci di materializzare in sorprendenti esiti figurativi la visione e l’intimità di un pensiero libero.

«Lo spettatore potrà accedere a questo universo enigmatico, sospeso tra realtà e sogno, attraverso nove “Dimore” artistiche – spiega Antonello Carboni, curatore dell’esposizione assieme a Silvia Oppo – nove angolazioni la cui sommatoria restituisce al nostro occhio molto più dell’intero.»

L’ingresso è gratuito. Alla cerimonia di inaugurazione parteciperanno il sindaco di Asuni, Gionata Petza, i curatori della mostra e una rappresentanza degli stessi autori.

“Dimore” diviene così il punto di partenza di un vasto progetto che nei prossimi mesi, grazie all’impegno assunto dal comune di Asuni, porterà al Museo dell’Emigrazione straordinarie occasioni di conoscenza, confronto e condivisione sul tema, mettendo in campo importanti mostre e installazioni, attività artistiche, laboratori ed escursioni nel campo della letteratura con presentazioni di autori e delle loro opere più significative.

«Questo è un ulteriore tassello che si aggiunge alle attività del museo venuto alla luce tre legislature fa – afferma il primo cittadino Gionata Petza -. La nostra Amministrazione ci sta credendo profondamente, dando continuità a un tema che oggigiorno mostra tutta la sua drammatica attualità.»

Il MEA entra così nel vivo dei propositi assunti fin dalla sua nascita, nel 2007, quando i fondatori ebbero l’intuizione di andare oltre la sterile prospettiva di un concetto di emigrazione limitato all’enfasi di sofferenze e nostalgie: fu individuato invece un punto di vista positivo, generatore di innovazione e di crescita in riferimento alle reti sociali a lunga distanza che l’emigrazione stessa permette di sviluppare.

Prende avvio il 10 ottobre per concludersi il 28 dicembre 2014, la nuova edizione del Teatro da Camera, organizzata da Il Crogiuolo, centro di intervento teatrale diretto da Mario Faticoni, all’Arco Studio di via Portoscalas 17, Cagliari.

Una stagione, questa curata da Rita Atzeri, che rappresenta quasi una sacca di resistenza, in un contesto culturale cittadino e regionale, sempre più difficile da gestire nell’incertezza del diritto dell’erogazione dei contributi e nella certezza dell’onerosità degli obblighi da rispettare per ottenere il riconoscimento pubblico.

Gli otto appuntamenti in cartellone vedono protagonisti alcuni dei protagonisti più importanti, e delle realtà emergenti più interessanti, della scena teatrale isolana. Ciascuno impegnato, fatta eccezione per due riprese, comunque mai o poco rappresentate a Cagliari, con un’opera inedita: dal Nivola di Mario Faticoni e Marco Meloni al “Budino di merda” di via Mentana Teatro passando per la “Risata del cane” di Elio Turno Arthemalle.

Ad aprire la stagione, domani, venerdì 10 ottobre 2014, alle ore 21.00, la compagnia Ilos di Lula con “Memorie del tempo di Lula” di e con Elena Musio, Maria Antonia Sedda e Teresa Loi , luci e audio di Gianmario Leoni, regia di Elena Musio.

Lo spettacolo, oltre che da una serie di ricordi d’infanzia delle attrici in scena, trae spunto da una libera trasposizione scenica di “Memorie del tempo di Lula” di Antonio Mura Ena; le storie vengono raccontate in un focolare domestico dove le comari si riuniscono, traendo spunto dalla tradizione popolare dei ”Contos de foghile” propri della cultura sarda, come di tante altre, sia in Italia che in tutta Europa. Il tempo è quello in cui il focolare domestico non era stato ancora soppiantato dalla TV, e la famiglia si riuniva per sentire le storie, in genere raccontate dai più anziani del gruppo, che parlavano di tempi lontani, assumendo una dimensione quasi epica. Storie che in genere si riferivano a fatti accaduti, ma che con il passare degli anni assumevano una dimensione fantastica, soprattutto per i bambini che le ascoltavano incantati. Storie che, in genere, avevano sia una funzione di intrattenimento, che educativa e che si tramandavano oralmente, e spesso amplificate, di generazione in generazione. Lo spettacolo non vuole essere semplicemente un nostalgico ricordo del bel tempo che fu, ma una occasione per rivivere delle atmosfere che molti di noi hanno assaporato soltanto da bambini, e molti di più non le hanno mai conosciute. I racconti delle comari ci riportano ad un tempo in cui l’uomo non era straniero nella natura che frequentava, e la sua conoscenza, della stessa natura e delle sue manifestazioni, era perlopiù empirica, pratica, diretta, e non mediata da testi e descrizioni teoriche. Riti di iniziazione, di una piccola comunità educante, che rievocano le difficoltà, dei protagonisti, dell’affrontare il mondo e l’esperienza, spesso dolorosa, del “vivere”. Per meglio riportare le suggestioni descritte nel libro, le storie sono state adattate e tradotte dall’italiano al sardo, valorizzandone ancor più il sapore antico e naturale. Protagonista vero, dello spettacolo, è quella piccola nostalgia e quel ricordo che ci sovviene, di quella particolare atmosfera che si può respirare solo in quel particolare tempo della nostra giovinezza.

Gli altri appuntamenti.

Il 24 ottobre 2014, ore 21.00, protagonisti i padroni di casa con Graffio Gentile.

Concerto di parole suoni e immagini su Costantino Nivola, di Mario Faticoni e Marco Meloni, con Mario Faticoni, produzione Il Crogiuolo.

Il 31 ottobre 2014, ore 21.00, Jenin (Un campo palestinese), libero adattamento da Tahar Ben Jelloun, letture di Monica Zuncheddu.

Il 7 novembre 2014, ore 21.00, La risata del cane, da un racconto inedito di Elio Arthemalle, letture di Felice Colucci, Emanuela Lai, Elio Turno Arthemalle, produzione Teatro Impossibile.

Il 21 novembre 2014, ore 21.00, Il mio desiderio soltanto, esecuzione orale, tratto da Pentesilea di Heinrich Von Kleist, di e con Monica Serra, produzione micro fratture Teatro.

Ancora una prima il 28 novembre 2014, ore 21.00, con Le confessioni di una single, di Enzo Parodo e Anna Pia, con Anna Pia, regia Enzo Parodo, produzione La maschera.

Una carrellata di situazioni comico satiriche con al centro una donna, alla soglia dei 50 anni, che cerca una ragione del suo essere single. Spettacolo comico.

Il 4, 5, 6 dicembre 2014, ore 21.00, ed il 7 dicembre 2014, ore 19.00, Un budino di merda, liberamente tratto da “Closet Madness” di M. Schisgal, con Marcello Armellino e Gianfranco Cudrano, adattamento e regia Giuliano Pornasio e Irene Pala, produzione via Mentana Teatro.

Chiude la stagione il 28 dicembre 2014, ore 19.00, Il principe felicedi Oscar Wilde, adattato, diretto e interpretato da Fausto Siddi, arrangiamenti e musiche dal vivo di Giorgio Deidda, disegni di Silvia Argiolas, assistente alla regia Roberta Locci.

Foto G. Russo Monica Serra Le comari Zia Elene Monica Zuncheddu

scuola2 scuolacivica3

Al via mercoledì 9 luglio a Iglesias, la #Scuola civica di arte contemporanea.

Gli artisti del collettivo #Giuseppefraugallery con la collaborazione del comune di Iglesias hanno dato vita alla Scuola civica d’arte contemporanea Iglesias, la prima del suo genere in Italia. La scuola sarà completamente autofinanziata, non ricevendo, raccogliendo, utilizzando, finanziamenti in denaro, ricorrendo per la sua sopravvivenza a pratiche di resilienza, della donazione e del baratto.

La mission della scuola, non immune da una certa dose d’utopia, è quella di informare, formare e aggiornare la comunità sui linguaggi, i codici, le pratiche, le opere, gli artisti e, più in generale, cercare di rispondere allo stereotipo popolare del perché l’arte contemporanea sembra così facile da fare e difficile da capire.

La Scuola civica d’arte contemporanea di Iglesias sarà articolata in due azioni formative: i corsi e percorsi d’arte contemporanea e gli incontri d’arte contemporanea.

Sia i corsi che gli incontri sono stati progettati per permettere a chiunque di poter conoscere e comprendere, le opere, gli artisti, i linguaggi, i codici espressivi dell’arte contemporanea.

L’attività della scuola civica inizia il 9 luglio, con una conferenza pubblica sullo stato della pittura contemporanea in Sardegna tenuta da Efisio Carbone, mentre l’11 Luglio (nei locali di Via Diana) iniziano i corsi, o meglio il corso introduttivo 1.0 demo, della durata di un mese.

Le iscrizioni sono state accettate in ordine cronologico e senza alcuna altra selezione e rivolte a tutti: artisti, curatori, casalinghe, lavoratori, disoccupati, laureati, studenti, pensionati, ecc. Proprio questa composizione piuttosto eterogenea degli allievi rappresenta, insieme alle conferenze che si terranno prevalentemente all’aperto e comunque in un luogo frequentato dalla popolazione, la particolarità dell’azione didattica che sarà giocoforza rigorosamente open source.

La Scuola civica d’arte contemporanea sarà caratterizzata anche da un’attività di ricerca, documentazione e d’archivio, sugli sviluppi dell’arte pubblica e sociale in particolare nei territori in crisi e periferici. L’attività sarà resa pubblica anche attraverso l’allestimento di mostre periodiche, di momenti conviviali e di altre iniziative aperte a tutta la popolazione. Sono inoltre previste una serie di residenze per giovani artisti e curatori.

I corsi e percorsi d’arte contemporanea, riservati agli iscritti, sono programmati a cadenza e durata trimestrale e strutturati attraverso in una serie di livelli progressivi, articolati in lezioni, laboratori didattici e workshop tenuti dagli artisti del collettivo Giuseppefraugallery, nonché da critici, curatori, artisti e altri operatori del settore, significativi nel panorama artistico regionale, nazionale ed internazionale.

Gli Incontri d’arte contemporanea sono una serie di conferenze e lezioni pubbliche mensili, aperte a tutti, tenute di norma all’aperto o in luoghi frequentati dalla popolazione, da artisti, curatori ed altri protagonisti dell’arte contemporanea. Nel primo periodo di attività saranno ospitati prevalentemente artisti e curatori sardi o che hanno un particolare rapporto con la nostra Isola.

Docenti, relatori, visiting professor, special guests (in progress):

Collettivo Giuseppefraugallery + Silvia Argiolas – Simone Berti – Alessandro Biggio – Efisio Carbone – Roberto Cascone – Gianluca Concialdi – Dario Lino Costa – Micaela Deiana – Carla Deplano – Ettore Favini – Luca Francesconi – Valeria Frisolone – Silvia Hell – Helena Hladilova – Renato Leotta – Davide Mariani – Barbara Martusciello – Giuliano Sale – Namsal Siedlecki – Patrick Tuttofuoco – Roberta Vanali – Simeone Crispino.

Special guest curator = Giorgio Viganò

environmental mediator = Gabriele Vargiu

Sound engineer = Giacomo Tronci

Il primo appuntamento su “La pittura contemporanea in Sardegna, percorsi, protagonisti, prospettive”, relatore Efisio Carbone, è in programma mercoledì 9 luglio 2014, alle ore 20,00, nel Giardino della biblioteca comunale, in via Diana, a Iglesias, ingresso libero.