23 April, 2024
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Domani, mercoledì 18 dicembre, l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci e il responsabile del Centro trapianti regionale Carlo Carcassi, illustreranno nel corso di una conferenza stampa i numeri sulle donazioni di midollo osseo in Sardegna. L’appuntamento con i giornalisti è alle 11.00, al 4° piano dell’assessorato della Sanità, in via Roma 223 a Cagliari.

Carlo Carcassi.

Carlo Carcassi.

 

Simona de Francisci.

Simona de Francisci.

 

Oltre un migliaio di donazioni di sangue in tutta la Sardegna e 180 studenti: sono i numeri emersi alla premiazione del concorso indetto dalla Regione (assessorato della Sanità) e dall’Avis per sensibilizzare gli studenti a donare il sangue.
I riconoscimenti sono stati assegnati sabato scorso all’istituto Brotzu di Quartu dall’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, soddisfatta della grande partecipazione all’iniziativa.
«Regione e associazioni proseguono nel loro impegno per promuovere la cultura della donazione – ha detto Simona De Francisci – questo concorso è la risposta migliore all’esigenza di garantire, ogni giorno dell’anno, scorte di sangue senza le quali l’intero servizio sanitario regionale sarebbe a rischio. La risposta dei ragazzi e delle scuole è stata straordinaria e i nostri giovani ci hanno dato una grande lezione di concreta solidarietà. Una lezione di vita, per la quale ho voluto ringraziarli per l’impegno sociale tra i banchi. Un grazie anche ai loro genitori e ai dirigenti scolastici che hanno creduto nel progetto.»
Nel corso della premiazione, l’assessore della Sanità ha ricordato che, grazie anche a questo gesto di grande solidarietà nell’ultimo anno, la Sardegna ha importato 4.000 unità di sangue in meno, facendo risparmiare alle casse regionali, e quindi alla collettività, circa 620mila euro. In Sardegna si raccolgono 79mila unità di sangue, di cui 54mila donatori Avis. Sono invece 107mila l’anno le unità di sangue trasfuse, mentre quelle importate sono 35.600.
Simona De Francisci

Con l’arrivo dell’inverno, l’abbassamento delle temperature, e la regressione dell’insetto vettore del virus, si allentano le misure di prevenzione contro la Lingua blu e i vincoli per la movimentazione dei capi (specie bovini) dalla Sardegna verso le altre regioni italiane. E sul fronte della vaccinazione per il 2014, la Regione procederà a una campagna di immunizzazione a tappeto su tutta l’Isola.
L’assessorato regionale della Sanità venerdì scorso ha informato i servizi veterinari delle Asl sulla nuova disposizione del ministero della Salute, in base alla quale da lunedì prossimo, 9 dicembre, e fino al 18 febbraio, la movimentazione degli animali dall’Isola è consentita anche ai capi non vaccinati verso le 5 regioni e le 6 province che il ministero ha individuato come esenti dalla sorveglianza sierologica: Piemonte, Friuli, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, Province di Aosta, L’Aquila, Potenza, Perugia, Trento e Bolzano. Questi territori, secondo il documento del ministero, sono stati individuati perché i relativi programmi di sorveglianza sierologica ed entomologica hanno attestato, in un determinato periodo dell’anno, la conformità ai criteri stabiliti dal Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche (Cesme).
Per le movimentazioni in ambito nazionale di animali diretti verso le altre regioni restano comunque valide le misure ministeriali stabilite nella nota del 4 ottobre scorso.
Sul fronte della prevenzione invece, con l’obiettivo di arrivare alla prossima stagione già con una fornitura pronta e adeguata di vaccini, la Giunta regionale, su proposta dall’assessore della Sanità Simona De Francisci, ha recentemente designato la Asl di Sassari come capofila della gara regionale per l’acquisizione dei vaccini contro la Blue Tongue per il 2014, considerata la sua esperienza nella gestione delle gare centralizzate. Nella riunione dell’unità di crisi regionale di fine novembre, è stato stabilito di procedere per l’anno prossimo a una campagna capillare su tutto il territorio evitando così la vaccinazione solo per le rimonte.
Pecore

 

Accordo raggiunto in Conferenza delle Regioni sui costi standard in sanità con la Sardegna che ha confermato il suo trend virtuoso nel percorso di risanamento e lotta agli sprechi nel settore della salute pubblica. L’organismo, riunitosi oggi a Roma, ha stabilito che le Regioni “benchmark” (cioè di riferimento) saranno il Veneto, l’Emilia Romagna e l’Umbria. I costi standard saranno applicati dal 2014 e consentono di uniformare acquisti e costi delle prestazioni e dei servizi sanitari (ad esempio acquisto siringhe, cure intermedie, costi pasti mense ospedaliere etc.).
Per l’anno prossimo la stima prevista di risparmi è di circa 30 miliardi di euro.
«È stata una decisione condivisa – ha commentato l’assessore della Sanità, Simona De Francisci, presente alla Conferenza – che tra l’altro consente di evitare i tagli lineari in sanità puntando su un miglioramento qualitativo dei servizi a costi adeguati e controllati. Un percorso che la Regione Sardegna, che ovviamente vede bene il ricevere la collaborazione di amministrazioni virtuose come quelle individuate oggi, sta attuando nell’ottica di un risanamento finanziario e dei servizi grazie, ad esempio, alla centralizzazione delle gare, ai risparmi sulla spesa farmaceutica, alla digitalizzazione delle prestazioni. Senza trascurare il fatto che, sulla sanità, noi siamo fuori dai piani di rientro e ci autofinanziamo.»
Soddisfatto anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che nel pomeriggio ha partecipato alla Conferenza Stato Regioni presieduta dal ministro per gli Affari regionali Graziano Del Rio. Il ministro Lorenzin ha auspicato che questo risultato possa essere utile per riordinare il sistema sanitario non solo dal punto di vista dei costi ma anche della programmazione sanitaria, una volta che si raggiungerà l’intesa sul nuovo Patto per la Salute.
La Conferenza delle Regioni è stata aggiornata alle prossime settimane e l’auspicio è di arrivare a un’intesa entro Natale per il riparto del fondo sanitario nazionale, pari a 109,9 miliardi di euro.
Simona de Francisci 34

 

Simona de Francisci 34

Una commissione permanente con l’integrazione dei rappresentanti del Coordinamento delle associazioni dei diabetici per programmare nell’immediato interventi mirati a risolvere i problemi denunciati dal Coordinamento delle associazioni, emoglobina glicosilata nelle farmacie di paese con collegamenti online con i centri di diabetologia, ma anche l’erogazione in farmacia dei materiali indispensabili oggi per chi ha il microinfusore, come ad esempio i sensori della glicemia e non ultima la formazione per i diabetici con un maggiore coinvolgimento delle Associazioni. E’ l’esito della riunione che si è conclusa con una stretta di mano tra assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci e i rappresentati dei diabetici, Stefano Garau, consigliere nazionale della FAND; Antonio Cabras, presidente nazionale della FDG; e Michele Calvisi, presidente regionale dell’ADMS.

Tre rappresentanti che recentemente hanno costituito il Coordinamento di ben 12 associazioni dei pazienti diabetici della Sardegna, dopo le polemiche delle scorse settimane, sono stati ricevuti mercoledì mattina nella sede dell’assessorato, in Via Roma, a Cagliari.

«Abbiamo raggiunto importanti risultati – ha detto il presidente del Coordinamento Stefano Garau – e non poteva essere altrimenti. L’assessore De Francisci, da subito si è dimostrata disponibile ad affrontare e soprattutto a voler risolvere le problematiche da noi illustrate in sede di riunione. Abbiamo convenuto con lei che vanno colmati i vuoti dell’assistenza diabetologica e, soprattutto, va parificato il trattamento in ogni centro di diabetologia.»

Alla riunione ha preso parte anche Giorgio Congiu, di Federfarma, che ha fornito importanti spunti tecnici di intervento che puntano a una miglior razionalizzazione della spesa, non a un risparmio ma a una miglior spendita del denaro investito oggi dalla Regione per la diabetologia. Sarà quindi una commissione permanente con l’integrazione dei rappresentanti del Coordinamento delle associazioni dei diabetici a stilare il programma del prossimo cambiamento della diabetologia regionale. Tra le cose più importanti discusse in assessorato, la formazione per i diabetici con un maggiore coinvolgimento delle Associazioni, così come previsto dal Piano Nazionale del diabete recentemente adottato dalla Giunta regionale.

Nuovo via libera, e procedure più snelle, per la movimentazione degli animali vaccinati dalla Lingua blu dalla Sardegna verso la Penisola. Dopo le richieste dell’assessorato regionale della Sanità e delle associazioni di categoria, con una direttiva di due giorni fa il ministero della Salute ha autorizzato la movimentazione verso il macello con il modello IV (cosiddetto “foglio rosa”), che potrà essere compilato direttamente dall’allevatore. Una novità che di fatto alleggerisce le procedure burocratiche, perché in deroga alla visita clinica dei veterinari delle Asl.
«Si tratta di un risultato frutto del proficuo dialogo tra Regione e ministero della Salute – commenta l’assessore Simona De Francisci – ancora più prezioso e vantaggioso per le nostre aziende zootecniche, considerato l’incremento del numero delle macellazioni nel periodo pre-natalizio.»
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La Giunta regionale ha deliberato la dichiarazione dello stato di calamità naturale, dopo il violento nubifragio che si è abbattuto ieri su gran parte dell’isola. L’Esecutivo – presieduto dalla vicepresidente Simona De Francisci, in contatto col presidente Ugo Cappellacci da ieri notte impegnato a Olbia in sopralluoghi nelle zone devastate dal ciclone Cleopatra – ha anche approvato uno stanziamento di 5 milioni per i primi interventi di emergenza.

A questi finanziamenti si aggiunge un milione di euro messo a disposizione dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, prelevato dall’8 per mille.

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Simona de Francisci 34
L’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, respinge le accuse ricevute dal coordinamento delle associazione dei diabetici della Sardegna, costituito nello scorso mese di agosto, nel corso della conferenza tenuta questa mattina a Cagliari.
«La Regione è attenta alle problematiche delle persone diabetiche – scrive in una nota Simona De Francisci -, garantendo la cura dei casi urgenti e attraverso il lavoro quotidiano dei Centri diabetologici. Come sempre è stato fatto anche nel recente passato, l’assessorato riceverà già nei prossimi giorni (il 20 novembre) le associazioni dei pazienti, per avere un loro fattivo contributo, al netto di polemiche che non aiutano di certo a risolvere i problemi.»
«Respingo al mittente – aggiunge Simona De Francisci – certe dichiarazioni esagerate e sicuramente non veritiere (tutto mi si potrà contestare tranne di essere assente o “barricata” nel Palazzo). Proprio il mese scorso abbiamo avviato la campagna di sensibilizzazione sulla chetoacidosi diabetica, grave complicanza che colpisce in particolare i giovani, coinvolgendo medici pediatri e di base, scuole e farmacie. Inoltre, sempre di recente, la Giunta ha approvato il Manifesto dei diritti della persona con diabete e ha recepito il “Piano per la malattia diabetica” che tra i suoi obiettivi il miglioramento degli esiti sanitari delle cure, di rendere più sostenibili i programmi di assistenza riducendo i ricoveri, le complicanze croniche e i costi diretti correlati, e di mettendo a disposizione strumenti per la misura e valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi stessi.»
Nella delibera del 26 settembre scorso approvata dalla Giunta, si legge inoltre che il Piano «si pone l’obiettivo strategico di garantire l’equità nell’accesso ai servizi su tutto il territorio nazionale e migliorare la qualità dell’assistenza, soprattutto mediante l’integrazione e la comunicazione tra gli operatori coinvolti nei processi assistenziali. Questi indirizzi strategici interessano la prevenzione e il trattamento delle complicanze, coinvolgendo diversi soggetti, dai vertici istituzionali a tutti gli operatori sanitari, sia territoriali, sia ospedalieri, fino alle associazioni di volontariato e le rappresentanze dei cittadini».

Simona de Francisci.Oscar Cherchi 1
La Giunta regionale è pronta ad una battaglia comune con le associazioni degli allevatori per ottenere dal ministero della Salute la movimentazione degli animali, bloccata per la lingua blu.
«Se dal Ministero della Salute non arriveranno a brevissimo risposte alle nostre richieste sul ripristino del protocollo per la movimentazione degli animali verso la Penisola, che abbiamo sollecitato anche oggi – hanno annunciato gli assessori regionali della Sanità e dell’Agricoltura, Simona De Francisci e Oscar Cherchi -, siamo pronti ad iniziare una battaglia unitaria tra Regione e associazioni di categoria nei confronti del dicastero per vedere finalmente riconosciuto il diritto dei nostri allevatori di poter movimentare il proprio bestiame. Già nelle prossime ore contatteremo gli uffici ministeriali di Beatrice Lorenzin, per organizzare al più presto una nuova e risolutiva riunione dell’Unità di crisi a Roma.»
«Come Regione – hanno aggiunto Simona De Francisci e Oscar Cherchi – abbiamo messo in atto tutte le misure, ordinarie e straordinarie, per poter esportare i nostri animali in tutta Italia, garantendo ogni norma di sicurezza sanitaria. Confidiamo e auspichiamo che ora il Ministero, dopo averci dato diverse rassicurazioni in merito, garantisca che gli allevatori della Sardegna vedano riconosciuti i propri diritti così come quelli dei colleghi delle altre regioni. Per questo intendiamo portare la vertenza direttamente a Roma, con una delegazione di Regione e organizzazioni agricole, per far sentire forte le nostre richieste e tornare in Sardegna con il via libera all’esportazione degli animali.»

 

Simona de Francisci.
Si è riunito qualche giorno fa a Cagliari, il Tavolo tecnico regionale per la continenza, promosso dall’assessore della Sanità, Simona De Francisci, e coordinato dal capo di Gabinetto dell’assessorato, Antonino Dessì. L’organismo è composto, oltre che dai rappresentanti della Regione e della Fondazione italiana continenza, da esperti e medici di varie realtà regionali: gli ospedali Santissima Trinità, Marino e Brotzu di Cagliari, San Francesco di Nuoro, Asl Sassari, oltre che dell’ospedale Bambin Gesù di Roma. 
Gli obiettivi del Tavolo tecnico regionale per la continenza sono la creazione di una Rete integrata di Centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza urinaria suddivisi in più livelli in relazione alle dotazioni tecniche e funzionali e alla tipologia di specialisti che vi operano; la predisposizione di una Carta dei Servizi con informazioni per i cittadini e in riferimento sul territorio dei centri in grado di fornire la più adeguata ed idonea risposta e assistenza in relazione alle diverse tipologie di incontinenza; la predisposizione di interventi volti a migliorare le modalità di prescrizione e distribuzione dei presidi monouso (i pannoloni assorbenti) e di quelli più sofisticati (i cateteri); in particolare per i pannoloni, la predisposizione di nuovi metodi di loro approvvigionamento in relazione all’appropriatezza per ciascun paziente e alla sua libertà di scelta anche per evitare che debbano essere forniti ai pazienti pannoloni inadeguati alle specifiche esigenze. 
L’incontinenza, è emerso nel corso dell’incontro, è una patologia che in Sardegna interessa circa 100mila persone (con una percentuale tra l’8 e il 10 per cento negli uomini e tra il 20-25 per cento nelle donne sotto i 65 anni, mentre passa al 50 per cento in entrambi i sessi oltre i 65 anni). «Un problema – ha sottolineato l’assessore Simona De Francisci – non solo di natura sanitaria ma anche sociale, perché può limitare la vita relazionale dei pazienti.»
Nelle prossime settimane la Regione inizierà a raccogliere e ad analizzare nei dettagli – attraverso la somministrazione di uno specifico questionario alle direzioni sanitarie delle 11 Aziende sanitarie regionali (di cui 8 territoriali e 3 ospedaliere) oltre che alle strutture e residenze private convenzionate – approfonditi dati quali-quantitativi relativi alle prestazioni fornite a pazienti incontinenti e alle dotazioni strumentali e di personale dedicato a questa patologia. 
La Fondazione italiana continenza – che partecipa al Tavolo con il vicepresidente e presidente del Comitato scientifico, Mario De Gennaro, urologo del Bambin Gesù – ha ricordato che l’organismo da più di 10 anni opera per porre l’attenzione su problemi e disagi di chi soffre di incontinenza, circa 6 milioni di persone in Italia, affinché si trovino delle soluzioni efficaci e adeguate, senza gravare ulteriormente sui costi per gli stessi pazienti e per il Servizio sanitario di ciascuna Regione. Per De Gennaro, ciò è possibile grazie a un confronto continuo fra territorio e istituzioni e alla rinnovata attenzione che la Regione Sardegna ha deciso di porre verso questa patologia per troppi versi ancora nascosta tra le mura domestiche e di cui ancora troppo ci si vergogna ma che vede colpito un numero sempre maggiore di persone.