24 April, 2024
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È stata una giornata di intenso lavoro per la commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc), che ha sentito in audizione l’Associazione celiaci, la delegazione dei Medici specialisti ambulatoriali veterinari e l’associazione “Le Rondini onlus”. L’associazione celiaci ha chiesto di essere sentita in audizione per chiedere un intervento della Commissione affinché la Regione di doti di una legge che obblighi le attività che si occupano di somministrazione di alimenti a frequentare un corso dell’Ats per ottenere una abilitazione alla vendita di prodotti per celiaci. Milena Cau ha spiegato ai commissari che la Sardegna è la regione in cui l’incidenza della patologia è maggiore in proporzione al numero di abitanti e che nel 2017 nell’Isola erano presenti 7mila celiaci. Il problema, ha continuato, è che i gestori di molte attività, che vogliono servire prodotti senza glutine, non conoscono i rischi derivanti dalla contaminazione. Cau ha anche chiesto un rafforzamento del personale del Sian (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) per effettuare maggiori controlli e quindi consentire ai celiaci di poter mangiare fuori di casa senza rischi per la propria salute. Il presidente Gallus ha garantito l’impegno della Commissione per approfondire l’argomento e valutare le possibili soluzioni. I medici specialisti ambulatoriali veterinari che operano nell’ambito dei Servizi veterinari del Dipartimento di prevenzione dell’Ats sono stati sentiti in audizione per la seconda volta dalla Commissione Sanità. Nella scorsa seduta, a giugno scorso, avevano chiesto l’intervento della Commissione per ottenere lo sblocco delle ore per la medicina specialistica e l’aumento del contratto a 30 ore come hanno già fatto in alcune Aziende sanitarie e la sottoscrizione dell’Accordo integrativo. Allo stato attuale, ha spiegato la dottoressa Patrizia Uras, soltanto gli specialisti di Sassari e Nuoro lavorano ancora con un contratto di 18 ore, mentre i colleghi di Oristano, Olbia e Cagliari hanno già ottenuto un aumento delle ore passando a 25-30 ore. “Dal 18 giugno – ha spiegato Patrizia Piras – ci sono state delle rilevanti novità per la Specialistica ambulatoriale, che hanno riguardato tutte le figure che operano all’interno del Contratto (ACN)”. Il rinnovo e la chiusura dell’Acn a livello nazionale “ha finalmente risolto tutte le criticità che riguardavano i veterinari, rimettendo gli stessi in tutti gli articoli del contratto stesso con le stesse prerogative degli altri professionisti”. La seconda novità, ha spiegato Uras, è poi la delibera n. 26/36 dell’11 luglio, firmata dall’Assessore della Sanità, Mario Nieddu, “che di fatto consente il turnover dei medici specialisti e la possibilità di procedere al completamento dell’orario”. Patrizia Uras ha chiesto quindi che la Commissione porti le loro richieste all’assessore Mario Nieddu, affinché crei un fondo dedicato ai medici specialisti ambulatoriali veterinari, portando le ore a 25-30 anziché chiamare medici con contratto a tempo determinato da vecchie graduatorie. Si tratterebbe di riconoscere, ha sottolineato la dottoressa, l’impegno profuso con dedizione negli ultimi dieci anni, assumendosi le stesse responsabilità di un dirigente veterinario al quale vengono riconosciute 38 ore, e sarebbe anche un risparmio per le casse della Sanità, visto che riguarderebbe soltanto 25 medici delle province di Sassari e Nuoro. Il presidente Gallus ha confermato la disponibilità della Commissione ad approfondire l’argomento per cercare una soluzione. La Commissione Sanità ha sentito in audizione l’associazione Le Rondini onlus sul Programma “Ritornare a casa”. L’associazione di volontariato, opera dal 2013 nel Sulcis Iglesiente e si occupa dei disabili gravissimi (ventilati meccanicamente) e nel 2018 ha realizzato a Sant’Antioco il primo stabilimento balneare per l’accoglienza dei disabili gravi. Simona Espa, vice presidente dell’associazione, si è detta preoccupata per la carenza dei fondi del Programma Ritornare a casa e del rischio di alcune famiglie di non sapere come accudire i propri cari. Il presidente Domenico Gallus ha rassicurato Simona Espa spiegando che il programma è stato finanziato con altri 20 milioni di euro e sono stati inseriti, nell’ultima variazione di bilancio, anche 300mila euro per il materiale farmacologico. Simona Espa e la presidente dell’Associazione, Franca Boi, hanno segnalato che il materiale sanitario distribuito alle famiglie dei pazienti “è di qualità scadente e inadeguato”. Le volontarie hanno chiesto alla Commissione di rivedere le linee guida del Programma “Ritornare a casa” e di consentire l’erogazione del contributo massimo anche ai pazienti che non sono ancora stati sottoposti a tracheostomia perché, come nei casi degli affetti dalla Sla, hanno comunque bisogno di assistenza continua nelle 24 ore. Il presidente Domenico Gallus ha sottolineato che la Commissione è sensibile e solidale con le richieste dell’associazione e che è necessario risolvere le problematiche esposte e ridurre al minimo gli adempimenti burocratici a cui devono far fronte i pazienti e i loro familiari. Domenico Gallus ha anche annunciato che saranno convocati gli Stati generali della Sanità, che si occuperanno anche del sociale “perché intenzione di questa maggioranza – hia detto Domenico Gallus – è scrivere una riforma sanitaria completa, ascoltando le osservazioni di chi vive questi problemi sulla propria pelle”.

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E’ sempre più a misura di disabile lo stabilimento balneare “L’Isola del Cuore” di Maladroxia, destinato all’accoglienza di malati gravi e gravissimi, frutto concreto del progetto promosso dall’associazione di volontariato Onlus “Le Rondini”: Quando la disabilità non è un ostacolo. Mercoledì scorso, il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha approvato all’unanimità l’estensione del protocollo di intesa sottoscritto l’anno scorso tra comune di Sant’Antioco e associazione “Le Rondini”, che prevede la concessione di due aree di venti metri quadri ciascuna (oltre alla porzione di 100 metri quadri sulla spiaggia in cui ha sede lo stabilimento, risultato dell’accordo siglato l’anno scorso) per la realizzazione di altrettante aree relax nei pressi dei bagni pubblici, nonché la gestione, a carico dell’associazione, degli stessi servizi igienici dal primo giugno al 30 settembre. Ieri, infine, è arrivata l’ufficialità dell’ampliamento del Protocollo d’intesa con la firma del documento alla presenza di presidente e vicepresidente dell’associazione, rispettivamente Franca Boi e Simona Espa, del vice sindaco Eleonora Spiga e del comandante della Polizia Municipale Gianfranco Lefons. Con il nuovo documento, dunque, lo stabilimento, che l’anno scorso ha riscosso un prestigioso successo, potrà contare sia su un’area attrezzata nei pressi della spiaggia con personale medico e infermieristico, sia di due aree relax poco distanti.

 «Siamo molto soddisfatti – commenta il sindaco Ignazio Locci – il rafforzamento del protocollo d’intesa getta le basi per rendere lo stabilimento di Maladroxia, già eccellente, nonché unico in Sardegna, capace di accogliere gli ospiti de “L’Isola del Cuore” per un’intera giornata, tra la pedana ai piedi della spiaggia e le aree relax accanto alla struttura che ospita i servizi igienici pubblici. È un progetto che inorgoglisce tutta la comunità antiochense: poter collaborare con le associazioni di volontariato, inoltre, è un’esperienza che impreziosisce e contribuisce a rendere nobile l’attività politico-amministrativa. Senza dimenticare che, tra i vari aspetti, la concessione della gestione dei bagni pubblici all’associazione garantisce un ampliamento degli orari di apertura: si passa dalle 9.00-18.00 delle precedenti conduzioni, alle 8.30-19.30 della gestione “le Rondini”. Questo, naturalmente, insieme alle migliorie che i nuovi gestori assicureranno alla struttura – conclude Ignazio Locci -, renderà maggiormente appetibile la spiaggia di Maladroxia a fini turistici.»