19 April, 2024
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Dopo quasi nove anni di assenza dalle scene, Simona Molinari arriva in Sardegna forte di un riconoscimento prestigioso: il Premio Tenco come miglior interprete di canzoni per il suo nuovo album dal titolo “Petali”. Un album registrato per la BMG che segna un passaggio artistico molto significativo nella sua carriera: il caratteristico stile jazz-swing del passato si è trasformato in un ritmo pop elegante e decisamente più intimo.

Il garbo, la raffinatezza, la vocalità che da sempre contraddistinguono l’artista aquilana, saranno protagonisti della seconda serata dell’International Nora Jazz Festival prevista per giovedì 4 agosto (ore 21.30). A salire sul palco, assieme alla Molinari, anche la band formata da Claudio Filippini al pianoforte; Fabio Colella alla batteria; Nicola di Camillo al basso ed Egidio Marchitelli alla chitarra.

“Sono davvero soddisfatta ha commentato Simona Molinari -. Mi piacerebbe che in ogni canzone possiate trovare un abbraccio, una mano pronta a prendere la vostra, per fare insieme un tratto di strada.”

Pluripremiata e acclamata nei teatri e nei jazz club più importanti del mondo, Simona Molinari ha duettato con artisti di fama mondiale tra i quali Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni.

“Quello con Ornella Vanoni è stato un incontro molto speciale: è una donna iconica, sempre al servizio della musica e la sua passione è contagiosa. I veri grandi sono sempre umili.”

Ritornato finalmente nella cornice naturale del teatro romano antico, il Nora Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, in collaborazione con il Comune di Pula, il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione – Assessorato del Turismo, della Fondazione di Sardegna e il supporto della Fondazione Pula Cultura.

Prossimo appuntamento sabato 6 agosto, con la voce penetrante di China Moses, brillante artista soul&jazz in grado di swingare coi più grandi musicisti della scena. Chiusura al ritmo di fado, giovedì 11 agosto, con Cristina Branco, una delle più influenti artiste portoghesi degli ultimi decenni.

Sarà la miscela irresistibile di musica tradizionale, blues e afropop di Sona Jobarteh a inaugurare sabato 30 luglio, ore 21.30, la XIIIma edizione dell’International Nora Jazz Festival. Tra le musiciste africane più originali degli ultimi anni, Sona Jobarteh è una sensibilissima interprete della kora, l’arpa africana a ventuno corde molto diffusa nei paesi dell’Africa centro-occidentale. Nata nel 1983 a Londra, in una delle cinque principali famiglie “griot”, Sona è diventata la prima donna a utilizzare questo strumento professionalmente, rompendo una tradizione maschile che risale a oltre sette secoli fa. Ha studiato violoncello, arpa e pianoforte al Royal College of Music e ha collaborato come cantante, chitarrista e interprete della kora con importanti artisti internazionali ritagliandosi uno spazio personale caratterizzato da una vera e propria sperimentazione artistica. Famosa per la sua abilità di strumentista, la voce distinta e la grazia sul palco, Sona ha rapidamente raggiunto il successo internazionale dopo l’uscita del suo acclamato album “Fasiya” (Heritage) nel 2011. L’ultimo disco, “Gambia”, dedicato alla sua amatissima terra di origine, prosegue nell’evoluzione eclettica e decisamente originale del suo stile.

Finalmente ritornato nella sua cornice naturale, quella del teatro romano antico di Nora, il Nora Jazz Festival dedica a quattro straordinarie voci femminili la nuova edizione. Dopo le melodie afro-pop di Sona Jobarteh, giovedì 4 agosto, in cartellone l’atteso ritorno di Simona Molinari, fresca di Premio Tenco e acclamata artista nei teatri e nei jazz club più importanti d’Europa. Sabato 6 agosto, spazio alla voce penetrante di China Moses, brillante artista soul&jazz in grado di swingare coi più grandi musicisti della scena ed, emozionante chiusura, giovedì 11 agosto, con Cristina Branco, una delle più influenti artiste portoghesi degli ultimi decenni. Quattro appuntamenti di livello mondiale, complice un cartellone organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, in collaborazione con il comune di Pula, il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione – Assessorato del Turismo, della Fondazione di Sardegna e il supporto della Fondazione Pula Cultura.

 

International Nora Jazz Festival edizione numero tredici, si riparte. Dalla bravura di quattro straordinarie artiste: Sona Jobarteh, Simona Molinari, China Moses e Cristina Branco in arrivo da quattro diversi angoli del mondo. E dopo anni di distanziamenti e pandemia, finalmente si ritorna a godere delle suggestioni e della bellezza del teatro romano antico di Nora, nuovamente al centro della scena festivaliera isolana. Dalla fine di luglio e nella prima decade di agosto, Nora e il suo meraviglioso Parco archeologico ritornano, infatti, epicentro di quattro appuntamenti di livello mondiale, complice un cartellone organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, in collaborazione con il comune di Pula, il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione – Assessorato del Turismo, della Fondazione di Sardegna e il supporto della Fondazione Pula Cultura.

Una manifestazione attesa e partecipata, costantemente apprezzata non solo da una platea locale ma anche da un turismo colto e motivato che, estate dopo estate, dimostra la sua affezione lasciandosi guidare dalle scelte di un festival che da tredici anni porta nel sud Sardegna alcune tra le voci più potenti e significative della scena internazionale. Su il sipario sabato 30 luglio, con la raffinatezza senza tempo di Sona Jobarteh, tra le musiciste africane più originali degli ultimi anni e sensibilissima interprete della kora, l’arpa africana a ventuno corde molto diffusa nei paesi dell’Africa centro-occidentale. Giovedì 4 agosto, dopo quasi nove anni di assenza dai riflettori, l’atteso ritorno di Simona Molinari, pluripremiata e acclamata artista nei teatri e nei jazz club più importanti del mondo. Sabato 6 agosto, spazio alla voce penetrante di China Moses, brillante artista soul&jazz in grado di swingare coi più grandi musicisti della scena e, grande chiusura, infine, giovedì 11 agosto, con Cristina Branco, una delle più influenti artiste portoghesi degli ultimi decenni.

Durante i giorni del festival, nel sito del teatro antico di Nora, non solo un parterre di artiste di fama ma anche una suggestiva narrazione del territorio da vivere tra visite nel Parco archeologico, escursioni nella laguna e assaggi di prodotti locali (in collaborazione con l’associazione non profit Touring Club). In concomitanza dei concerti serali, sarà infatti possibile godere di una vetrina che si affaccia in un contesto storico e naturale di straordinaria suggestione, con gli itinerari che aprono all’incanto dei nuovi mosaici fronte mare, e gli assaggi gustosi del Nora Jazz Wine e Gourmet Cuisine proposti nella terrazza. Per i palati più raffinati, inoltre, da non perdere una sosta nell’attiguo ristorante Fradis Minoris recentemente premiato con due stelle Michelin e una visita a uno dei tanti resort della zona, dal Sant’Efis Hotel circondato da uno spettacolare giardino mediterraneo, all’Hotel Baia di Nora, all’Hotel Is Molas con le nuove ville disegnate dall’archistar Massimiliano Fuksas.

Novità per il Nora Jazz Festival che, quest’anno, per la prima volta realizza una prestigiosa collaborazione col Conservatorio di Cagliari e la pianista internazionale Gloria Campaner. È, infatti, dedicato ai giovani studenti del Conservatorio il laboratorio in programma il 26 luglio intitolato “C#/ SeeSharp – La palestra delle emozioni” tenuto dalla pianista concertista veneta, assieme alla musicista e docente del Conservatorio di Cagliari Francesca Corrias e alla communication manager e insegnante di yoga Camilla Pusateri. Un laboratorio teorico-pratico nato da un’intuizione di Gloria Campaner che da anni lavora su quella dimensione particolare che si trova a metà fra la gioia dell’arte e la pressione emotiva della disciplina e della performance.

 

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È Arisa la madrina dell’edizione 2020 del Premio Bianca d’Aponte di Aversa, il contest italiano per cantautrici ormai diventato un appuntamento di grande prestigio nel panorama musicale italiano. L’annuncio è stato dato in una serata speciale del Premio, tenutasi a Roma mercoledì sera al Teatro Eduardo De Filippo dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, serata in cui è stato anche presentato il nuovo bando di concorso.

Ad Arisa spetterà il compito di presiedere la giuria nella prossima edizione del concorso, prevista al teatro Cimarosa di Aversa il 23 e 24 ottobre 2020, e di cantare ed incidere un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui è dedicato il Premio.

Il Premio Bianca d’Aponte, che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti, arriverà nel 2020 alla sua 16a edizione. Il bando di concorso e la scheda di iscrizione sono disponibili su www.premiobiancadaponte.it . La partecipazione è come sempre gratuita, mentre la scadenza è fissata al 28 aprile.

Arisa segue altre esponenti di rilievo della musica in Italia che hanno svolto il ruolo di madrine nelle precedenti edizioni: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Tosca, Paola Turci e Fausta Vetere.

Ferruccio Spinetti, Tosca, Carlotta Scarlatto, Gaetano d'Aponte a Officina Pasolinione 2018

Nella serata di Roma si sono alternati sul palco la vincitrice assoluta del 2019 Cristiana Verardo, quella del premio della critica “Fausto Mesolella”, Lamine, e le altre finaliste di quest’anno Chiara Bruno, Eleonora Betti, La Tarma, Martina Jozwiak, Rebecca Fornelli, Giulia Ventisette e ChiaraBlue. In veste di ospiti, si sono invece esibiti Tosca, Musica Nuda, Giuseppe Anastasi, Alessio Bonomo, Giuseppe Barbera e Luigi Salerno. A condurre è stata Carlotta Scarlatto.

Intanto, su Sardegna 1 TV, ogni sabato alle ore 21.15 fino al 28 dicembre stanno andando in onda quattro speciali dedicati all’ultima edizione del Premio, curati da Ottavio Nieddu, con la realizzazione televisiva e la regia di Nino Gravino. Le trasmissioni sono fruibili in Sardegna sul canale 19 del digitale terrestre e ovunque in streaming sul sito www.sardegna1.it .

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Manca pochissimo alla scadenza del bando del 15° Premio Bianca d’Aponte, il contest italiano per cantautrici. Ci si può iscrivere entro e non oltre il 27 aprile, seguendo le indicazioni presenti su: www.premiobiancadaponte.it e www.biancadaponte.it . La partecipazione è come sempre gratuita.

Le finali della 15ª edizione, con la direzione artistica di Ferruccio Spinetti, sono previste per il 25 e 26 ottobre ad Aversa al Teatro Cimarosa. Le protagoniste saranno proprie le finaliste, provenienti da ogni parte d’Italia e senza preclusioni di genere, ma con loro saliranno sul palco anche nomi affermati della musica italiana di qualità, che saranno comunicati prossimamente.

Fra questi, Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) che, oltre a proporre alcuni suoi brani, ricoprirà il fondamentale ruolo di madrina, a cui è affidato come sempre il compito di presiedere la giuria e quello di interpretare e incidere un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui il Premio è dedicato.

A precedere Tosca sono state altre importanti artiste: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio saranno selezionate da un Comitato di garanzia, composto come tradizione da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

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Francesca Incudine, vincitrice Premio d'Aponte 2018 - foto di Giorgio Bulgarelli

È il regno della canzone d’autore al femminile il Premio Bianca d’Aponte, l’unico concorso in Italia riservato a cantautrici.

Le finali della 15ª edizione si terranno il 25 e 26 ottobre ad Aversa al Teatro Cimarosa, diventato ormai uno dei palchi più importanti per la canzone di qualità in Italia. Ma la macchina dell’organizzazione, che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti, è già avviata: le protagoniste saranno, ovviamente, le artiste provenienti da ogni parte d’Italia, senza distinzioni di genere, che saliranno sul palco del Cimarosa.

Per partecipare alla selezione basta iscriversi seguendo le modalità del bando disponibile su: www.premiobiancadaponte.it e www.biancadaponte.it . La partecipazione è come sempre gratuita, mentre la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019.

Intanto sulla pagina Youtube del Premio, all’indirizzo www.youtube.com/user/Sonounisola , sono in corso di pubblicazione i video delle finaliste dello scorso anno.

Come già annunciato, in questa nuova edizione sarà Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) a ricoprire il fondamentale ruolo di madrina, a cui è affidato come sempre il compito di presiedere la giuria e quello di interpretare e incidere un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui il Premio è dedicato.

A precedere Tosca sono state altre importanti protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

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Sono aperte le iscrizioni al 15° Premio Bianca d’Aponte, l’unico concorso in Italia riservato a cantautrici e ormai considerato come uno dei palchi più prestigiosi in Italia per la canzone di qualità.

Le finali, con la direzione artistica di Ferruccio Spinetti, sono in programma il 25 e 26 ottobre ad Aversa, ma l’associazione Bianca d’Aponte, organizzatrice del Premio, durante l’anno come sempre allestisce vari altri appuntamenti. Il prossimo, previsto per il 16 febbraio, sarà di particolare importanza, perché realizzato in occasione del compleanno di Bianca d’Aponte, la cantautrice scomparsa prematuramente nel 2003.

Alle 20.30 a salire sul palco dell’Auditorium di Aversa a lei intitolato (in via Nobel 2) sarà Bungaro, autore e cantautore molto apprezzato, ospite fra l’altro di Francesco Renga nella serata dei duetti a Sanremo. Da vari anni legato al Premio d’Aponte, il 16 febbraio proporrà fra l’altro il suo ultimo progetto “Maredentro Live”, un album che raccoglie i brani più significativi del suo repertorio insieme ad alcune cover. Ad accompagnarlo ci saranno Antonio Fresa al pianoforte e all’elettronica e Antonio de Luise al contrabbasso. Ingresso con prenotazione (ai numeri 335.7665665 o 335.5383937).

Per quanto riguarda la 15a edizione del concorso, la partecipazione è come sempre gratuita, mentre la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019. Il bando completo e la scheda di partecipazione sono disponibili su: www.premiobiancadaponte.it o www.sonounisola.it .

Come già annunciato, quest’anno sarà Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) a ricoprire il ruolo di madrina del contest, a cui è tradizionalmente affidato il compito di presiedere la giuria del Premio, interpretare ed incidere un brano di Bianca d’Aponte.

A precederla, sono state altre protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio a lei dedicato saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti vari altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

Nelle passate edizioni il premio assoluto è andato a Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci (2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Laura Campisi (2010), Claudia Angelucci (2011), Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016), Federica Morrone (2017), Francesca Incudine (2018).

Il premio della critica, dal 2017 ribattezzato “Premio Fausto Mesolella” in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione, è stato invece attribuito a Marilena Anzini (2005), Ivana Cecoli (2006), Giorgia Del Mese (2007), Silvia Caracristi (2008), Momo e Giorgia Del Mese (ex aequo, 2009), Paola Rossato (2010), Rebi Rivale (2011), Cassandra Raffaele e Paola Rossato (ex aequo, 2012), Rebi Rivale (2013), Elsa Martin (2014), Helena Hellwig (2015), Agnese Valle (2016), Fede ‘N’ Marlen (2017), Francesca Incudine e Irene Scarpato (2018).

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Sarà Tosca la nuova madrina del Premio Bianca d’Aponte, il concorso per cantautrici di Aversa che nel 2019 arriverà all’importante traguardo della 15a edizione.

L’artista romana presiederà la giuria del Premio nelle finali del 25 e 26 ottobre 2019, quando interpreterà anche un brano di Bianca d’Aponte, l’artista di Aversa scomparsa prematuramente nel 2003.

Con l’annuncio della nuova madrina, prende il via il nuovo bando del Premio. La partecipazione è come sempre gratuita, la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019. Il bando completo e la scheda di partecipazione sono disponibili su: www.premiobiancadaponte.it o www.sonounisola.it .

Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) è cantante, attrice, ricercatrice musicale e sperimentatrice. Nel 1996 ha vinto il Festival di Sanremo assieme a Ron con il brano “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, mentre l’anno dopo si è aggiudicata la Targa Tenco come migliore interprete con il suo album “Incontri e passaggi“. Molti negli anni i progetti discografici e live che l’hanno contraddistinta, così come le collaborazioni con artisti come Lucio Dalla, Ennio Morricone, Ivano Fossati, Chico Buarque, Renato Zero, Riccardo Cocciante. Il suo più recente disco è “Appunti musicali dal mondo” del 2017. Attualmente Tosca è impegnata anche nel coordinamento della sezione canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, percorso formativo rivolto a giovani cantanti e cantautori.

A precederla, nel ruolo di madrina del d’Aponte, sono state altre protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio a lei dedicato (che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti) saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti vari altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

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Sarà Tosca la nuova madrina del Premio Bianca d’Aponte, che nel 2019 arriverà all’importante traguardo della 15a edizione. L’artista romana presiederà la giuria del Premio, l’unico in Italia riservato a cantautrici, nelle finali del 25 e 26 ottobre 2019, quando interpreterà anche un brano di Bianca d’Aponte, l’artista di Aversa scomparsa prematuramente nel 2003.

Con l’annuncio della nuova madrina, prende il via il nuovo bando del Premio. La partecipazione è come sempre gratuita, la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019. Il bando completo e la scheda di partecipazione sono disponibili su: www.premiobiancadaponte.it o www.sonounisola.it .

Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) è cantante, attrice, ricercatrice musicale e sperimentatrice. Nel 1996 ha vinto il Festival di Sanremo assieme a Ron con il brano “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, mentre l’anno dopo si è aggiudicata la Targa Tenco come migliore interprete con il suo album “Incontri e passaggi”. Molti negli anni i progetti discografici e live che l’hanno contraddistinta, così come le collaborazioni con artisti come Lucio Dalla, Ennio Morricone, Ivano Fossati, Chico Buarque, Renato Zero, Riccardo Cocciante. Il suo più recente disco è “Appunti musicali dal mondo” del 2017. Attualmente Tosca è impegnata anche nel coordinamento della sezione canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, percorso formativo rivolto a giovani cantanti e cantautori.

A precederla, nel ruolo di madrina del d’Aponte, sono state altre protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio a lei dedicato (che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti) saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti vari altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

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Francesca Incudine, siciliana di Enna, ha vinto con il brano “Quantu stiddi” il 14° Premio Bianca d’Aponte, il contest italiano riservato alle cantautrici, che si è tenuto al Teatro Cimarosa di Aversa (Caserta). Il premio della critica “Fausto Mesolella” se lo sono aggiudicate ex aequo la stessa Incudine e Irene (all’anagrafe Irene Scarpato) da Napoli, che ha presentato “Call center”.

A quest’ultima è andata anche la menzione per la migliore musica, mentre quella per il testo ha visto prevalere Giulia Pratelli da Pisa con “Non ti preoccupare” e quella per l’interpretazione Meezy da Foggia con “Temporale”.

Un caleidoscopio di colori diversi per le dieci finaliste, ognuna delle quali ha portato in scena un suo peculiare mondo musicale e stilistico, testimoniando così le tante sfaccettature di quella che viene chiamata canzone d’autore. In questo caso: d’autrice.

Oltre al concorso, molte sono le emozioni arrivate dai tanti ospiti che hanno calcato il palco nelle due serate.

Venerdì, in quella di apertura, dopo la prima esibizione delle dieci finaliste, c’è stato un susseguirsi di set di grande intensità, da Giuseppe Anastasi a Giovanni Block, da Tony Bungaro al quartetto femminile napoletano delle SesèMamà. Fino alla chiusura con l’Orchestra di Piazza Vittorio che con Petra Magoni ha offerto uno stralcio del “Don Giovanni” in scena al Teatro Bellini di Napoli proprio in questi giorni. Ha conquistato il pubblico anche la greca Marina Mulopulos, che ha ricevuto il Premio d’Aponte International (assegnato in collaborazione con il Premio Andrea Parodi di Cagliari)

Sabato, nella serata finale, Simona Molinari in veste di madrina di questa edizione è salita sul palco per interpretare alcune sue canzoni e “Il bagarozzo re”, un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice prematuramente scomparsa a 23 anni a cui il festival è dedicato.

Prima di lei si sono esibiti anche Carlo Marrale, Bruno Marro, Mariella Nava, Sasà Calabrese, Joe Barbieri e l’inedito duo formato da Rossana Casale e Kaballà. Ed ancora: Elena Ledda, che ha proposto una splendida versione in sardo di “Ninna nanna in re” di Bianca d’Aponte.

Si è così inaugurata la direzione artistica di Ferruccio Spinetti, che ha raccolto quest’anno l’eredità di Fausto Mesolella, storico direttore artistico della manifestazione scomparso prematuramente nel 2017.

Nel contest, diversi sono stati i premi esterni alla giuria. A Chiara Raggi da Rimini (con “Lacrimometro”) è andato quello dell’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, con la proposta di un contratto discografico. A Kim da Padova (con “Un cane e una moglie”) quello di Soundinside Basement Records, con la realizzazione di un video live in studio.

Meezy si è invece aggiudicata il “Premio ’Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella) del Virus Studio, che metterà a disposizione due giorni in sala d’incisione per realizzare un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti.

Rai RadioLive e Rai Italia hanno invece deciso di premiare Kim e Meezy con una ospitata radiofonica e televisiva.

Alla vincitrice assoluta andrà un tour di otto concerti, realizzato grazie a un bando del NuovoImaie (progetto finanziato con i fondi dell’art. 7 L. 93/92) e una borsa di studio di 1000 euro offerta da DOC SERVIZI, comprensiva di iscrizione alla cooperativa, di consulenza e tutela. Per il Premio Fausto Mesolella la borsa di studio sarà invece di 800 euro.

Erano in gara anche: Argento da Brindisi con il brano “Goccia”; Roberta De Gaetano da Messina con “Va tutto benissimo”; Chiara Ragnini da Genova con “Un angolo buio”; Elisa Raho da Roma con “Bello”.

Le giurie che hanno scelto le vincitrici sono state come sempre molto ampie e dense di personalità di rilievo. Quella per il Premio assoluto era composta, oltre che dalla madrina Simona Molinari, da Giuseppe Anastasi (cantautore), Joe Barbieri (cantautore), Tony Bungaro (cantautore), Rossana Casale (cantautrice), Giovanni Ceccarelli (musicista e compositore), Mimì Ciaramella (musicista e compositore), Paolo Corsi (produttore), Angelo Franchi (AF47 Music), Massimo Germini (musicista e compositore), Kaballà (cantautore), Elena Ledda (cantautrice), Carlo Marrale (cantautore), Bruno Marro (cantautore), Alberto Menenti (paroliere), Alfredo Rapetti Mogol (paroliere), Mariella Nava (cantautrice), Paolo Romani (discografico), Brunella Selo (cantautrice), Roberto Trinci (Sony/ATV Music Publishing), Dario Zigiotto (operatore culturale).

La Giuria per il Premio della Critica “Fausto Mesolella” comprenderà: Carmine Aymone (Corriere del Mezzogiorno), Roberta Balzotti (RAI), Giovanni Chianelli (Il Mattino), Angiola Codacci Pisanelli (L’Espresso), Enrica Corsi (Premio Bindi), Giorgiana Cristalli (Ansa), Enrico de Angelis (giornalista), Mauro De Cillis (RAI), Giuliano Delli Paoli (Ondarock), Elisabetta Malantrucco (RAI), Alberto Marchetti (Shiver Magazine), Francesco Paracchini (L’isola che non c’era), Paolo Pasi (Tg3), Duccio Pasqua (Radio1), Fausto Pellegrini (Rainews24), Timisoara Pinto (giornalista RAI), Alessia Pistolini (giornalista), Ivan Rufo (Festival Botteghe d’Autore), Paolo Talanca (Fatto quotidiano), Rossella Vetrano (GoldWebTv).

Il Premio Bianca d’Aponte è promosso dall’Associazione Musicale Onlus Bianca d’Aponte, con partner privilegiato il Comune di Aversa e con il patrocinio della Giunta Regionale Campania. Media Partner è Rai Radio Live.

Nella foto: Francesca Incudine durante l’esibizione – foto di Giorgio Bulgarelli