20 April, 2024
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E’ ormai scontro aperto, in Sardegna, tra le diverse anime del Partito democratico. La riunione convocata per la giornata odierna ad Abbasanta, chiamata a scegliere il successore del segretario dimissionario Giuseppe Luigi Cucca, si è conclusa con un nulla di fatto, in un clima che ha sfiorato la rissa. Lo scontro più acceso è emerso tra l’eurodeputato (ex presidente della Regione) Renato Soru e l’ex senatore Silvio Lai e poi tra lo stesso Renato Soru e l’ex deputato ed ex consigliere regionale Siro Marroccu. La presidente dell’assemblea Laura Pulga ha annunciato la mancanza del numero legale e ha sciolto la riunione.

«Il numero legale non è stato raggiunto e quindi l’assemblea si è dovuta sciogliere, ma oggi non è un giorno normale era il trentesimo giorno dalle dimissioni del segretario Cucca e se entro 30 giorni non si elegge il nuovo segretario si rimette la palla al partito nazionale che nomina un commissario e al più presto si fa il nuovo congresso. Quindi da oggi parte il processo congressuale delle primarie – ha dichiarato all’ANSA l’eurodeputato Renato Soru -. Certo lo spettacolo di oggi non è stato edificante, non si capisce per quale motivo questi vecchi dirigenti del Pd hanno così paura di dare la parola agli elettori, simpatizzanti e militanti del partito. Non si capisce per quale motivo qualunque cosa succeda anche davanti a un crollo, anche davanti a un distacco dall’opinione pubblica, anche davanti a dei mutamenti culturali importanti in Italia, in Sardegna l’unica cosa che conta è continuare a controllare questo partito. Penso, invece, che alla fine ci sia una base solida di tante persone che vogliono fare politica, che guardano alla politica con rispetto e che magari sono stanchi ed anche estremamente amareggiati, come di fatto lo sono anch’io, ma che vogliono continuare a guardare la politica fuori dalle tribù, fuori dagli schemi di potere e fuori dalle cristallizzazioni del passato.» Renato Soru ha concluso la dichiarazione all’ANSA auspicando «che la giornata di oggi, dove è risultata “evidente la frattura”, possa essere anche il momento di ripartenza con persone nuove, senza padroni di questo partito perché questo non è un partito padronale è un partito che appartiene a chi lo vota».

E’ durissimo l’attacco dell’ex senatore Silvio Lai all’europarlamentare Renato Soru.

«Soru dopo aver tenuto in ostaggio l’ennesima assemblea del Pd sardo, e dopo una sceneggiata vergognosa, fa il pianto del coccodrillo dicendo che pensa di lasciare la politica, come al solito pensando di fare esattamente il contrario – attacca in una nota Silvio Lai, al termine dell’assemblea del partito -. Se il Pd in Sardegna è così disastrato, come afferma Soru lui, è parte importante di questo disastro, dalla sconfitta del 2008 alla paralisi della Giunta Pigliaru su molte tematiche.»
«Se oggi il Pd in Sardegna non ha potuto eleggere un segretario dopo 4 mesi dalla sconfitta alle politiche la responsabilità è solo di Renato Soru. Soru ha tenuto un atteggiamento intimidatorio, nei confronti dei componenti l’assemblea, anche con telefonate personali, per impedire la partecipazione, con in serie di atti provocatori e violenti. Con lui è responsabile la presidente dell’assemblea che ha disatteso le regole ed è fuggita come una ladra imponendo la verifica del numero legale che non era necessario, come dimostra l’assemblea nazionale e il precedente della Barracciu – aggiunge Silvio Lai -. Oggi almeno 90 componenti l’assemblea avrebbero votato un segretario se si fosse regolarmente aperto un seggio, mentre con forzature burocratiche Soru e la sua presidente lo hanno impedito. Perché non accettare il confronto democratico e consentire il voto? Perché non lasciare che ci fosse la possibilità di presentare la propria candidatura?»
«Soru pensa che il Pd sardo sia il suo giocattolo come prima Tiscali e poi la Regione, e si comporta come quei bambini che se non lo possono avere preferiscono romperlo. Purtroppo, il Pd è una comunità di persone – conclude Silvio Lai – a cui lui con altri sta rubando il futuro, ma in molti siamo disposti a difenderlo, anche cambiandolo perché non sia disperso da lui.»

Sole, musica e sport, uniti ai sapori della nostra terra, sono sicuramente il cocktail giusto e quasi unico per vivere una domenica in allegra compagnia.
E’ quel che succede allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia dove, grazie all’organizzazione del Carbonia Calcio e dei “Briganti” biancoblu, si può trascorrere una giornata diversa.
Stand per degustazioni nostrane, mentre nell’aria si levano le note animate del dj Roberto Gessa. Vecchi Lp che riprendono vita e che fanno andare tutti a ritmo… bambini e bambine, nonni e nonne, papà e mamme, ma anche ragazzi e ragazze insieme per il gusto dei veri sapori, della condivisione di valori forti e intramontabili come quelli dello sport.
E questo è solo il primo assaggio, perché alle 15.00 sono scese in campo le squadre del Carbonia e della Villacidrese per disputare un incontro valido per la decima giornata di ritorno del campionato di Promozione regionale.
E mentre un venticello gelido soffiava sugli spalti, l’atmosfera cominciava a riscaldarsi…Vi starete chiedendo come sia possibile… Semplice: una grande bandiera, cori incitanti, visi truccati e sorrisi a gogo’!

Ecco il segreto per trasformare una platea infreddolita in una accaldata.

Carbonia-Villacidrese in una giornata passata ad aspettare i giocatori in campo con della buona musica e degustazioni deliziose.

Una truccatrice, la bella Chiara, che ha dipinto cuori bianco blu e fiori sul viso di grandi e piccini che non hanno saputo resistere…

La voglia di divertirsi tifando la squadra del cuore è stata davvero tanta… anche il primo cittadino di Carbonia, il sindaco Giuseppe Casti, non è voluto rimanere a casa, ha preferito “tuffarsi” in mezzo agli ultrà capeggiati da simpatici e coraggiosi capitani… anche Peppa Pig ha intonato con loro facendosi fotografare nell’allegra compagnia dei “Briganti”. Con lui, due deputati della Repubblica, Emanuele Cani e Siro Marroccu.

Che dire… una bellissima ed indovinata iniziativa che ci ha letteralmente invitato a non rimanere nelle nostre case, ma ad uscire, perché, nonostante il freddo, insieme si sente solo calore… il calore che emana la forza del gruppo.

Bravi quindi gli organizzatori e ben vengano questi eventi che “trascinano e coinvolgono”, facendo staccare la spina e ricaricandoti di nuova energia positiva.

Al termine della partita, la giornata della festa biancoblu si è conclusa con l’estrazione dei premi della lotteria.

Nadia Pische

P.S. Per chi fosse curioso di sapere i risultati faccio lascio spazio al Direttore Giampaolo Cirronis…

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Missione sarda della #XII commissione “Affari sociali” della Camera per conoscere i dettagli del progetto presentato dalla Qatar Foundation sull’ospedale San Raffaele di Olbia. Il parlamentino, presieduto dal deputato sardo Pierpaolo Vargiu, ha incontrato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore alla Sanità Luigi Arru e il presidente della “Commissione Sanità” Raimondo Perra.

All’incontro hanno partecipato i componenti della Commissione Affari sociali Paola Binetti (PI), Roberto Capelli (CD), Massimo Baroni (M5S), Donata Lenzi (PD) e Settimo Nizzi (Forza Italia) oltre ai parlamentari sardi Silvio Lai (Pd), Emanuela Serra  (M5S), Siro Marroccu (Pd) e Marco Meloni (Pd).

Il presidente della Commissione parlamentare ha introdotto i lavori chiarendo i motivi della visita: «La vicenda San Raffaele – ha detto Vargiu – assume una valenza di carattere nazionale. Per la prima volta viene adottata una procedura straordinaria con il Governo disponibile a concedere delle deroghe per la programmazione sanitaria e l’allentamento dei vincoli di spesa. Un modello che potrebbe essere replicato in altre parti d’Italia».

Subito dopo. è intervenuto il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, che ha ringraziato la Commissione parlamentare per l’attenzione riservata alla vicenda ed espresso soddisfazione per i modi e i tempi con i quali si è mossa la politica sarda sul progetto #San Raffaele. «Grazie al lavoro della Giunta e agli impegni del Governo – ha detto Ganau – si apre l’iter per la realizzazione di un intervento che porterà nell’Isola investimenti straordinari e favorirà una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario fondata sull’integrazione e l’esaltazione delle eccellenze».

Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha subito rivendicato il ruolo autonomo della Regione nella interlocuzione con gli investitori della #Qatar Foundation.

«Il Governo – ha detto Pigliaru – è intervenuto su nostra richiesta. Noi abbiamo seguito un percorso molto semplice: garantire un investitore serio dal punto di vista della certezza giuridica e dei tempi. Per questo servivano precise rassicurazioni da parte del Governo sulle deroghe per la programmazione dei posti letto e l’incremento della spesa sanitaria oggi vincolati dalla spending review. In questa vicenda c’è un forte protagonismo locale che ha trovato il sostegno del livello centrale.»

Francesco Pigliaru ha poi chiarito le caratteristiche principali dell’operazione “San Raffaele”. «E’ un progetto che punta all’integrazione del sistema sanitario e allo sviluppo della ricerca – ha sottolineato Pigliaru – non ci sarà una sovrapposizione delle specialità. Il nuovo ospedale farà da complemento alle realtà già esistenti. Si punterà su quei settori che oggi generano la migrazione sanitaria. I sardi che oggi si curano altrove spendono circa 60 milioni di euro all’anno. Il nostro obiettivo è di abbattere la spesa del 50%. Allo stesso tempo con la creazione servizi di qualità puntiamo ad accogliere in Sardegna pazienti che arrivano da fuori».

«Questo progetto offre grandi opportunità anche per la ricerca – ha detto ancora il presidente -. La #Qatar Foundation ha accettato di riservare una quota di 10 milioni di euro alla Sardegna per programmi di studio ai quali potranno collaborare le Università sarde, il Crs4 e il Cnr. Ci auguriamo che questo ospedale faccia fare un salto internazionale alla ricerca, ci aspettiamo che l’investimento faccia da volano ad altre importanti iniziative».

L’assessore della Sanità Luigi Arru è entrato invece nei dettagli del progetto. «L’ospedale – ha  detto – svilupperà  un piano d’azione in due fasi: la prima, a partire dal 2015, prevede 178 posti letto nella fase di avvio (108 per acuti e 70 post acuti), per arrivare poi a 242 a regime (142 acuti e 100 post acuti) con 50 posti per “solventi”.»

Arru ha poi fatto l’elenco delle specialità individuate. «Abbiamo puntato soprattutto sulla pediatria e la chirurgia pediatrica – ha detto l’assessore – non solo per il brand del Bambin Gesù (partner scientifico della Qatar Foundation)  ma soprattutto perché è il settore che genera più mobilità sanitaria passiva: tanti piccoli sardi vanno oggi a curarsi a Roma e al Gaslini di Genova. Per il resto, si è cercato di sviluppare le specialità carenti nel territorio come l’oncologia, la chirurgia, l’oculistica, l’ortopedia, la neurologia». L’assessore ha chiarito, infine, il finanziamento che la Regione metterà a disposizione: circa 56 milioni di euro all’anno.

Raimondo Perra presidente Commissione Sanità del Consiglio regionale ha sottolineato la rapidità del lavoro svolto dal parlamentino da lui presieduto.«C’è stata grande responsabilità da parte di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. La politica ha capito che si trattava di un provvedimento importante per la Sardegna. Questo investimento potrà fare da stimolo a tutta la sanità sarda».

Chiusi gli interventi, il presidente e i componenti della Commissione parlamentare hanno rivolto alcune domande al presidente Pigliaru e all’assesore Arru in ordine alla effettiva concessione delle deroghe da parte del Governo, all’ammontare reale dell’investimento e ai costi di gestione della struttura.

Su questi punti, Pigliaru e Arru hanno ribadito le cifre fornite alla stampa nei giorni scorsi: l’investimento sarà di circa un miliardo di euro in 10 anni. Il costo fisso è di 163 milioni di euro, la stima di quello operativo è di 70 milioni. La ricerca avrà invece un budget di 10 milioni.

Sulle deroghe attese dal Governo, Francesco Pigliaru si è detto sicuro: «C’è l’impegno dell’esecutivo, quando arriverà la disposizione normativa, probabilmente entro luglio, potremo partire». Pigliaru ha precisato, infine, le ulteriori azioni pensate dalla Giunta: «Il San Raffaele – ha concluso il presidente della Regione – ci darà la possibilità di orientare la formazione professionale in Sardegna e di far tornare nell’Isola alcuni dei tanti studenti sardi che sono andati fuori a studiare grazie al Master and Back».