23 April, 2024
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I 32 candidati più votati in Sardegna con oltre 3.000 preferenze.

  1. Desirè Manca (Movimento 5 Stelle 2050) – Circoscrizione di Sassari 8.010 preferenze
  2. Giuseppe Meloni (Partito Democratico) – Circoscrizione di Olbia Tempio 6.751 preferenze
  3. Giovanni Chessa noto Gianni (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 5.683 preferenze
  4. Piero Comandini (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 5.516 preferenze
  5. Antonello Peru (Sardegna al Centro 20Venti) – Circoscrizione di Sassari 5.330 preferenze
  6. Ivan Piras (Forza Italia) – Circoscrizione di Cagliari 5.059 preferenze
  7. Gianfranco Mariano Lancioni noto Nanni (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 4.711 preferenze
  8. Stefano Schirru (Alleanza Sardegna Partito Liberale Italiano) – Circoscrizione di Cagliari 4.670 preferenze
  9. Aldo Salaris (Riformatori Sardi) – Circoscrizione di Sassari 4.611 preferenze
  10. Antonio Spanu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Sassari 4.479 preferenze
  11. Emanuele Cera (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Oristano 4.422 preferenze
  12. Francesca Fadda (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 4.171 preferenze
  13. Alessandro Pilurzu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 4.090 preferenze
  14. Angelo Cocciu (Forza Italia) – Circoscrizione di Olbia Tempio 3.805 preferenze
  15. Valter Piscedda (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.788 preferenze
  16. Alberto Urpi (Sardegna al Centro 20 Venti) – Circoscrizione del Medio Campidano 3.774 preferenze
  17. Maria Laura Orrù (Alleanza Verdi e Sinistra) – Circoscrizione di Cagliari 3.680 preferenze
  18. Camilla Gerolama Soru (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.600 preferenze
  19. Marcello Fabrizio Salvatore (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.512 preferenze
  20. Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.478 preferenze
  21. Ignazio Locci (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.294 preferenze
  22. Piero Maieli (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Sassari 3.251 preferenze
  23. Edoardo Tocco (Forza Italia) – Circoscrizione di Cagliari 3.218 preferenze
  24. Fausto Piga (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Cagliari 3.186 preferenze
  25. Carla Fundoni (Partito Democratico) – Circoscrizione di Sassari 3.185 preferenze
  26. Salvatore Corrias (Partito Democratico) – Circoscrizione dell’Ogliastra 3.184 preferenze
  27. Elisabetta Di Bernardo nota Betti (Partito Democratico) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.170 preferenze
  28. Andrea Tunis (Riformatori Sardi) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.133 preferenze
  29. Maria Masala (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Sassari 3.121 preferenze
  30. Marco Tedde (Forza Italia) – Circoscrizione di Sassari 3.110 preferenze
  31. Ivana Russu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Olbia Tempio 3.074 preferenze.
  32. Alfonso Marras (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Oristano 3.032 preferenze

Nella foto di copertina Desirè Manca, la candidata più votata per l’elezione del XVII Consiglio Regionale della Sardegna.

 

Sette consiglieri regionali, Fabio Usai, Francesco Paolo Mula, Stefano Schirru, Gianfranco Mariano Lancioni, Alfonso Marras, Domenico Gallus, Piero Maieli, hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, sull’adeguamento degli statuti dei consorzi industriali provinciali sardi e sulla conferibilità e compatibilità, negli stessi, degli incarichi nei C.D.A. 

Onde evitare un utilizzo scorretto di risorse pubbliche tale da poter configurare danno erariale; rilevato che ancora oggi gli enti non hanno ottemperato a quanto urgentemente richiesto dall’Amministrazione regionale, poiché previsto dalla vigente legge, per cui sussisterebbero le condizioni per un eventuale commissariamento degli stessi; i sette consiglieri regionali chiedono di interrogare l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, affinché illustri le iniziative amministrative adottate (e ancora da adottare) dal suo Assessorato, allo scopo di ripristinare le condizioni di legittimità e operatività, con l’adeguamento degli statuti ed il rispetto della normativa vigente in merito alla conferibilità e compatibilità degli incarichi di componente nei C.D.A., nei consorzi industriali provinciali della Sardegna.

La diga di Monte Nieddu, il grande invaso pensato come un’opera strategica per la lotta alla siccità dell’Isola, non deve essere abbandonata a perire ancor prima di entrare in funzione. Il Partito Sardo d’Azione, per voce del presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Stefano Schirru, vuole riportare l’attenzione su questa infrastruttura che da tempo sembra destinata a finire nel dimenticatoio.

«Abbiamo una grande risorsa nel Sud Sardegna, a pochi chilometri da Cagliari, e vogliamo che venga restituita alla sua funzioneha detto Stefano Schirru. Sono stato di recente invitato a visitare la diga e ne sono rimasto impressionato: abbiamo una grande infrastruttura ed è un vero peccato che non venga sfruttata per assolvere la sua funzione.»

L’invaso era stato individuato dalla Regione per poter raccogliere, al proprio interno 36 milioni di metri cubi di acqua, una decina destinati all’uso domestico, il resto all’uso irriguo. Da qualche tempo, però, i lavori che prima procedevano alacremente si sono fermati e la palla è passata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha optato per una gestione commissariale.

«Nonostante le difficoltà momentaneeha aggiunto Stefano Schirrusiamo certi che la Regione non possa lasciare che quest’opera non prenda vita. Stiamo prestando la massima attenzione perché, presto, vengano riprese le attività che portino questo invaso ad adempiere alla sua funzione e che permetterebbe di lenire la sete di acqua che, soprattutto d’estate, si fa sentire.»

L’utilizzo delle acque basterebbe a “dissetare” comuni come Sarroch, Pula, Villa San Pietro e Capoterra, che oggi vedono riversati in mare milioni di metri cubi di acqua che non hanno una diga dove venire depositati.

«In questo momento storicoha sottolineato Stefano Schirruin cui ci si accorge di quanto prezioso sia ogni bene naturale al quale possiamo avere accesso è un crimine non veicolare nella maniera più corretta ogni risorsa. L’acqua può essere utilizzata anche per produrre energia e negli ultimi mesi abbiamo ripreso, tristemente, confidenza con gli aumenti dei prezzi derivati dalle molteplici crisi internazionali dei quali siamo spettatori paganti. Occorre fare il possibile per essere sempre più consapevoli di ciò che possediamo.»

Il presidente della Commissione Bilancio del Consiglio, infine, ha detto che «la Regione ha individuato le risorse per riprendere il progetto da dove era stato lasciato. La diga di Monte Nieddu non dovrà rimanere un’incompiuta della nostra Isola e vigileremo perché ciò non accada».

L’assenza dell’assessore della Sanità, atteso questa mattina in Commissione per il parere sul progetto di legge 181, ha provocato dure reazioni da parte dei consiglieri di maggioranza. Dopo gli interventi dell’opposizione, orientata verso il testo normativo e tesi a calendarizzare i lavori del parlamentino sul testo che prevede “misure urgenti a sostegno delle strutture sanitarie accreditate”, il leader dell’Udc sardo, l’on. Giorgio Oppi, ha detto: «Se non è possibile discutere oggi questo testo dica allora l’assessore con certezza quando è disponibile. Sia chiaro che è compito suo e di questa giuntina essere a disposizione del Consiglio e della Commissione. Non è invece accettabile che chi non ha soldi debba pagare a prezzo pieno gli esami di laboratorio o rinunciare a farli soltanto perché è finito il budget assegnato dalla Regione».

Il primo firmatario del PL 181, il sardista Stefano Schirru, ha rimarcato il ritardo: «Da quattro mesi, non da ieri, chiediamo che sia discussa questa leggina, tanto semplice quanto importante per evitare di gravare sulle finanze private dei sardi. Oggi prendiamo atto dell’assenza dell’assessore Mario Nieddu ma deve essere chiaro a lui e a tutti che non ci sono cose molto più importanti delle migliaia di sardi che si rivolgono ingiustamente a proprie spese  agli specialisti ambulatoriali, ai laboratori di analisi e ai centri di riabilitazione».

Il presidente della commissione, Domenico Gallus, ha aggiornato i lavori a data da destinarsi, in attesa della disponibilità dell’assessore Mario Nieddu ad intervenire in commissione.

Nella prima parte della seduta erano stati sentiti dal parlamentino il sindaco di Ozieri, Marco Murgia, insieme a quello di Bono, Elio Mulas e al collega di Burgos, Leonardo Tilocca. L’audizione era stata richiesta dai primi cittadini per discutere di misure di contrasto al Covid nei territori del nord ovest sardo. Tra le richieste dei sindaci anche il potenziamento immediato della terapia intensiva dell’ospedale di Ozieri, qual quale la commissione ha registrato l’impegno del dirigente di Ats, Flavio Sensi, presente in commissione. Flavio Sensi ha detto di aver inviato all’assessorato alla sanità «la richiesta per l’apertura di altri quattro posti in terapia intensiva, liberando una zona del “Segni” fino a oggi occupata dal 118»

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La consigliera regionale Elena Fancello, ex Movimento Cinque Stelle e ora al Gruppo Misto, ha aderito al Partito Sardo d’Azione. Ad annunciare l’ingresso nel partito sono stati gli stessi Franco Mula, Nanni Lancioni, Piero Maieli, Giovanni Satta, Stefano Schirru e Fabio Usai.
«I consiglieri esprimono grande soddisfazione per il nuovo ingresso, la scelta effettuata dell’onorevole Fancello, infatti, è stata accolta con grande entusiasmo. Lo spessore politico e umano che caratterizza l’on. Fancello – aggiungono i consiglieri sardisti – apporterà un importante contributo all’azione politica della maggioranza e di tutto il Consiglio regionale.»
Antonio Caria

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La commissione Sanità ha approvato a tarda mattinata l’articolato della riforma sanitaria, ossia il disegno di legge 112 che è collegato alla proposta di legge 121 targata Udc. Dopo il parere della Terza commissione e del Cal, il testo sarà calendarizzato e portato in Aula, prima della pausa di agosto, per la discussione ed il voto finale.
Il parlamentino presieduto da Domenico Gallus (Udc) ha lavorato senza sosta affrontando oltre ottanta emendamenti: alcuni sono stati ritirati per consentire alla maggioranza un approfondimento e un’intesa prima della seduta d’Aula. Altri, invece, come quello di Stefano Schirru (PSd’Az) relativo alla formazione del personale del servizio 118 o quello di Gianfranco Ganau (Pd) sul commissario che curerà lo scioglimento di Ats, sono stati approvati. Nel primo caso è stabilito che la formazione sarà in capo ad Areus e non alle Asl mentre nel secondo caso sarà il commissario di Sassari a curare la liquidazione di Ats, che ha sede legale a Sassari.
Soddisfatto il presidente Domenico Gallus: «In poche ore maggioranza e opposizione hanno licenziato un testo complesso e non si tratta di un risultato scontato, vista la mole di emendamenti. L’approvazione dell’articolato è merito della collaborazione di tutti e sono fiducioso anche per quanto riguarda il futuro della riforma sanitaria, sulla quale gravano ancora alcune incognite ma non insormontabili».

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Tre interrogazioni rivolte al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, Giuseppe Fasolino, e a quello dei Lavori pubblici Roberto Frongia, sono state presentate questa mattina dai consiglieri regionali Fabio Usai, Franco Mula, Nanni Lancioni, Piero Maieli, Giovanni Satta, Stefano Schirru, per chiedere delucidazioni sullo stato di attuazione, la rimodulazione ed il rifinanziamento della dote finanziaria e la governance, del Piano Sulcis, sottoscritto alla Grande Miniera di Serbariu il 13 novembre 2012, con la firma di un protocollo d’intesa fra la Regione Sardegna, ministero dello Sviluppo economico, ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ministero per la Coesione territoriale, provincia di Carbonia Iglesias e relativi Comuni, per rilanciare l’infrastrutturazione e l’economia del Sulcis Iglesiente, perseguendo anche nuovi modelli di sviluppo, dopo i drammatici anni della deindustrializzazione nel Polo industriale di Portovesme e la conseguente gravissima crisi economica e sociale.
Un ingente investimento di oltre 800 milioni di euro di fondi pubblici, suddivisi fra CIPE (grazie anche alla rimodulazione di fondi europei), Stato e Regione, che negli anni ha permesso l’introduzione della fiscalità di vantaggio, la sottoscrizione di contratti di programma in ambito industriale, l’avvio di progetti di infrastrutturazione e bonifica del territorio ed il finanziamento di nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale negli ambiti turistico e agroalimentare.
Secondo l’on. Fabio Usai, primo firmatario delle interrogazioni, «inspiegabilmente dal 2019 nessun bando è stato più prorogato, ideato ed indetto e nemmeno si comprende bene come sia attualmente strutturata la governance che ne dovrebbe favorire l’attuazione».
«Fra gli obiettivi della nostra interrogazione c’è quello di comprendere come mai i progetti e bandi del Piano Sulcis abbiano subito se non un’interruzione quantomeno un rallentamento da un anno a questa partespiega Fabio Usai -. Alcuni dei bandi indirizzati ai settori turistico e agroalimentare, ossia quelli che in passato apparivano maggiormente promettenti sul piano economico e fortemente bisognosi di sostegno in questo momento, si sarebbero potuti prorogare per favorire la creazione di nuova imprenditorialità e il sostegno di quella esistente in questi settori. Non si capisce come mai questo non sia accaduto o perché non si provveda a idearne degli altri, vista anche l’opportunità garantita dalle risorse economiche non ancora spese rispetto alla dote finanziaria originale.»
Identico discorso per la fiscalità di vantaggio, che potrebbe essere ancora un valido strumento per agire sulla competitività delle imprese e per contribuire a lenire le diseconomie insite nel territorio.
«Anche sulla fiscalità di vantaggio – aggiunge Fabio Usai -, abbiamo chiesto lumi alla Giunta per capire quante delle risorse non spese rispetto alla iniziale dote di 124,5 milioni di euro potrebbero essere immediatamente recuperate e rimodulate a favore delle imprese potenzialmente beneficiarie. Ad esempio potrebbero esserci 6 milioni di euro utilizzabili per questo scopo fra le risorse recuperate fra i soggetti beneficiari che non avevano i requisiti per godere del bonus fiscale. Ma sarebbero anche altre le risorse che, tramite un provvedimento legislativo ad hoc, potrebbero essere destinate a tale uso. In ogni caso lo strumento della fiscalità di vantaggio meriterebbe di essere rifinanziato e potenziato per consentire al Sulcis Iglesiente, ancora oggi uno dei territori più poveri e sottosviluppati del Paese, di poter uscire dall’arretratezza economica e sociale in cui è piombato dopo anni di grave crisi.»
«Per rilanciare il “Piano Sulcis”conclude il consigliere regionale sardista -, è necessario ristabilire una “cabina di regia” funzionante e direttamente rispondente alle esigenze del territorio, con l’individuazione chiara dei soggetti che devono avere il ruolo di coordinare e stimolare la sua attuazione. Ma, soprattutto, va fatta chiarezza sulla governance di tutto il sistema per capire quali sono gli organismi deputati all’elaborazione ed all’avvio dei bandi e dei processi di finanziamento delle aziende e dei progetti tramite le linee di credito e gli strumenti previsti dalla legge.»

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I consiglieri regionali del Psd’Az Stefano Schirru, Franco Mula, Nanni Lancioni, Piero Maieli, Giovanni Satta e Fabio Usai hanno presentato una proposta di legge in Consiglio regionale relativa agli “Interventi urgenti a favore degli Enti Locali della Sardegna per il rilancio dei sistemi economici locali in crisi a seguito dell’emergenza Covid-19”.
La proposta è tesa a facilitare e stimolare le iniziative di rilancio dei sistemi economici e produttivi locali fortemente provati dagli effetti di serrata, di isolamento e distanziamento sociale che si sono resi necessari per contrastare l’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus Sars-CoV-2.
A tal fine, si intendono autorizzare gli enti locali della Regione Sardegna a svincolare le quote di avanzo vincolato derivanti da trasferimenti e contributi assegnati negli anni dalla Regione Autonoma della Sardegna in linea con le previsioni dell’art. 109 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18.
Nella fattispecie trattasi di risorse derivanti da economie di spesa su interventi conclusi o già completamente finanziati le quali devono risultare libere da obbligazioni sottostanti già contratte.
In definitiva, i proponenti intendono consentire agli Enti locali della Sardegna di ridestinare gli avanzi di amministrazioni vincolati provenienti dal Piano Straordinario per l’Occupazione di cui alla L.R. 37/98 senza ulteriori formalità prevedendone l’utilizzo, in particolare, al sostegno alla ripresa del sistema produttivo locale, al recupero e incremento dei livelli occupazionali locali, ad interventi infrastrutturali materiali e immateriali comunali utili a creare il più velocemente possibile condizioni di ripresa economica. Ciò consentirà, ad esempio, di poter riattivare interventi finanziari a fondo perduto a favore delle PMI nella forma “de minimis” prevedendo sia il finanziamento di nuovi investimenti ma anche in parte per far fronte a costi d’esercizio (affitti, acquisto di merci, interventi di sanificazione, DPI per i dipendenti, tributi comunali, ecc.).
La proposta di legge disciplina le modalità di comunicazione semplificata della volontà dell’Ente di ricorrere alle possibilità offerte dalla presente legge prevedendo il semplice invio tramite posta elettronica certificata. In linea con le previsioni statali ciò consente agli enti di procedere all’utilizzo delle quote di avanzo svincolate, di ridestinarle e di promuoverne l’immediato impiego già in sede di approvazione dello schema di rendiconto di gestione per l’anno 2019 da parte della Giunta comunale, senza attendere l’approvazione da parte del Consiglio comunale.

 

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La commissione Bilancio, presieduta dall’onorevole Valerio De Giorgi (Misto), ha espresso all’unanimità parere favorevole alla deliberazione della giunta regionale n. 23/1 del 29 aprile 2020, concernente la costituzione, tramite la Banca europea per gli investimenti, di un apposito fondo denominato “Emergenza imprese”. L’iniziativa, che rientra tra quelle intraprese dall’esecutivo regionale per fronteggiare l’emergenza Covid-19, regola l’erogazione di prestiti a favore delle imprese «di qualsiasi dimensione e appartenenti a tutti i settori economici» con un’attenzione particolare per quelle del comparto turistico, alle quali sono riservate il 40 per cento delle risorse disponibili che ammontano, per il momento, a 200 milioni.

L’illustrazione del provvedimento è stata curata dall’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, che, sollecitato anche dagli interventi e dalle richieste di chiarimento dei consiglieri, Cesare Moriconi (Pd); Michele Cossa (Riformatori sardi); Eugenio Lai (Leu); Fausto Piga (FdI); Dario Giagoni (Lega); Gianfranco Satta (Progressisti); Giuseppe Meloni (Pd); Michele Ennas (Lega); Alessandro Solinas (M5S), ha precisato, nel dettaglio, le modalità di intervento e l’efficacia dello strumento finanziario che prevede un importo massimo erogabile di 5 milioni di euro con interessi zero. La commissione, in sede di parere, ha dunque accolto i suggerimenti dell’assessore riguardo l’allungamento dei tempi di restituzione dei prestiti (da 15 a 20 anni) e del preammortamento (qualora intervenga il via libera della Unione europea) da 24 mesi a 36 mesi, nonché la possibilità di un incremento delle risorse regionali destinate al fondo costituito con la Bei.

Successivamente, la Commissione ha proceduto all’elezione dei due segretari dell’ufficio di presidenza: Stefano Schirru (Psd’Az, in rappresentanza dei gruppi di maggioranza) ed Eugenio Lai (Leu, per i gruppi delle minoranze).

Il parlamentino del Bilancio ha approvato con lievi modifiche rispetto al testo esitato dalla Giunta, dunque, il disegno di legge n. 157 “rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti e misure straordinarie per gli Enti Locali in materia di programmazione unitaria”.

L’assessore del Bilancio, in sede di illustrazione del provvedimento – che norma la rinegoziazione dei mutui in essere con la CDP («si otterrebbe un risparmio immediato di 27 milioni di euro per effetto dell’allungamento dei tempi di restituzione e per l’abbattimento degli interessi») – ha fatto appello perché il disegno di legge arrivi all’esame del Consiglio con procedura d’urgenza. Appello accolto solo parzialmente dai gruppi della minoranza che, pur dando l’assenso al testo di legge, hanno chiesto i termini per la presentazione della relazione di minoranza (dieci giorni), rimettendosi però alla decisione delle conferenza dei presidenti dei gruppi, per il ricorso all’articolo 102 del regolamento interno che, come è noto, dispone l’immediata iscrizione all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula.