29 March, 2024
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Dopo Villasimius e Santa Teresa, la mostra “Cin Cin Cannonau” arriva a Pula per un’altra tappa della mostra itinerante che sta riscuotendo un grande successo. Dal 18 al 27 luglio si aprono le porte di Casa Frau in piazza del Popolo, dalle 18.30 alle 23.00. Il Cannonau raccontato ai visitatori, attraverso pannelli bilingue, grafici, foto, didascalie e testi, un percorso lungo oltre tremila anni, dai nuraghi ai giorni nostri.

Cannonau di Sardegna, la DOC madre; Cannonau Classico, Nepente di Oliena, Cannonau di Jerzu e Cannonau Capo Ferrato le sottozone di produzione, sono il frutto della probabile storia ultra millenaria del Cannonau, diventato il quarto vitigno da vino a bacca rossa, più coltivato nell’intero Pianeta. L’evento consentirà a turisti e appassionati di conoscerne e apprezzarne le differenti qualità.

Ad affiancare la mostra è previsto un ricco calendario di appuntamenti ogni sera diversi. Il programma prevede dopo la serata inaugurale del 18 luglio alle 18.30, il 19 e il 24 luglio due DEGUSTAZIONI GUIDATE: accompagnati da sommelier esperti gli ospiti saranno invitati a distinguere le caratteristiche visive, olfattive e gustative dei cinque vini in esame. Un’occasione per capire quanto le peculiarità di ciascun territorio riescano a influenzare le differenti qualità della Doc e delle sottozone e per apprezzare meglio uno dei vini più conosciuti al mondo.

Il 20 e il 23 luglio invece si terranno i SALOTTI ENOGASTRONOMICI, durante i quali un’esperta degustatrice accoglierà i visitatori offrendo loro approfondimenti ogni volta diversi sul tema dell’enogastronomia sarda, legata al territorio isolano. Gli ospiti potranno degustare i prodotti locali e apprenderne aspetti nuovi e poco noti.

Le serate del 21 e del 25 saranno dedicate alle RICETTE made in SARDINIA: uno show cooking grazie al quale si potranno imparare le tecniche per preparare un menù sardo a regola d’arte e gli abbinamenti perfetti coi vini, assaporandoli poi con la degustazione finale.

Il quinto giorno, il 22 luglio ci sarà la serata delle CHIACCHIERE DI VINO: protagonista Tonino Arcadu, titolare dell’azienda Gostolai, che produce vino ad Oliena da sempre grande studioso della storia del vino in Sardegna, racconterà esperienze e aneddoti che soddisferanno la curiosità dei visitatori. E svelerà un indizio sull’origine del nome di questo apprezzatissimo vino.

La penultima serata in programma, il 26 luglio invece l’appuntamento e con l’ASTA DELL’OSTE UBRIACO, vini messi all’incanto ma con un regolamento del tutto originale e divertente. Lotti di bottiglie prodotti dalle cantine aderenti, saranno ceduti al miglior offerente, a un prezzo molto conveniente. Il ricavato però andrà diviso fra tre dei partecipanti all’asta, estratti a sorte che potranno spendere il premio in un ristorante cittadino o in un negozio di specialità agroalimentari.

La VISITA IN CANTINA o in azienda agroalimentare del luogo, sarà la degna conclusione, il 27 luglio, di questa splendida iniziativa che accompagnerà i visitatori in un viaggio sensoriale indimenticabile. La decima e ultima serata infatti si potranno seguire da vicino le fasi di lavorazione, accompagnate ancora una volta dalla degustazione. Gli ospiti potranno toccare con mano le realtà produttive isolane e comprendere a fondo la complessità dell’universo che circonda il Cannonau.

«Parlare di vino significa parlare implicitamente della storia dell’uomo, una storia che affonda le sue radici nella notte dei tempi. La Sardegna – ha affermato Massimiliano Zucca, assessore della Cultura del comune di Pulaè una terra nella quale la viticoltura ancora oggi rappresenta un’eccellenza, non si può prescindere dal parlare della cultura legata al vino, è bene divulgarla in tutte le sue forme. Per questo motivo ringrazio Massimo Mascia e l’Associazione culturale Botteghe in Piazza, per aver voluto portare a Pula una mostra corredata di attività legate alla conoscenza del vino, nello specifico del nostro vitigno più illustre, il Cannonau. Saranno senza dubbio piacevoli momenti di convivialità e accrescimento culturale.»

L’ingresso alla Mostra è libero così come le attività di degustazione serali alle quali si accede solo su prenotazione.

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Lunedì 8 aprile, alle 12.25, andrà in onda su Rai3 Tesori troppo nascosti, puntata speciale della rubrica Tg3-Fuori TG dedicata alle meraviglie archeologiche della Sardegna nuragica e pre-nuragica e alla loro difficile gestione e valorizzazione. Nel corso della puntata, condotta da Maria Rosaria De Medici e curata da Mariella Venditti, l’inviato del TG 3 Giorgio Galleano presenterà i servizi realizzati sull’Isola l’inverno scorso.

Il primo servizio, dedicato alle Domus de Janas decorate e alla loro candidatura a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco, vedrà le telecamere del tg3 entrare per la prima volta nella Domu de Janas di Sa Pala Larga di Bonorva, scoperta nel 2008 e da allora chiusa per monitoraggio e restauri. Ad illustrare agli spettatori Sa Pala Larga e la Tomba del Capo di Sant’Andrea Priu sarà Nadia Canu, archeologa della Soprintendenza di Sassari e Nuoro. Altra meraviglia poco nota la Domus S’Incantu di Putifigari, che a trent’anni dalla scoperta non è ancora stata a messa a gara per la gestione/fruizione. A descrivere la tomba, e a presentare la candidatura Unesco, sarà l’archeologa Giuseppa Tanda, madrina della proposta.

Le Tombe di Giganti saranno, insieme al culto delle acque e all’uso cultuale e astronomico dei nuraghi, l’oggetto del secondo servizio: fra i monumenti visitati troviamo le Tombe di Giganti di Pascaredda (Calangianus) e di Madau (Fonni), i Pozzi sacri di Predio Canopoli (Perfugas) e Santa  Cristina, e i nuraghi Santu Antine e Su Mulinu (Villanovafranca). Fra gli intervistati, gli archeologi Angela Antona, Ilaria Montis, Vittoria Pilo, Augusto Mulas e Mauro Perra, l’architetto Danilo Scintu e l’archeoastronomo Arnold Lebeuf – con una riflessione sullo scarso “appeal” dell’antica storia sarda, affidata allo scrittore Fiorenzo Caterini.

Nel terzo servizio verranno approfondite altre possibili destinazioni d’uso dei nuraghi e si farà il punto su alcune delle scoperte che negli ultimi anni hanno riscritto – o tentato di riscrivere – la storia della Sardegna e del Mediterraneo: dalle nuove datazioni che attribuiscono ai Sardi, e non più ai Fenici, una serie di innovazioni e scoperte, fino alle ipotesi più controverse relative all’identificazione fra Sardi e Shardana o alla scrittura e alla lingua dei Nuragici: fra gli intervistati ancora Mauro Perra (al nuraghe Arrubiu), l’archeologo Giovanni Ugas, il divulgatore Pierluigi Montalbano, l’enologo Sergio Frau.

Tonino Arcadu, lo scrittore Sergio Frau, il glottologo Salvatore Dedola e alcuni studiosi “dilettanti” come l’architetto Valeria Putzu – che ha di recente pubblicato un libro sui rapporti fra Sardegna e penisola iberica – ed il medico Marcello Onnis, che ha individuato un interessante schema di distribuzione territoriale dei nuraghi.

Infine, un ritorno agrodolce alla cronaca con in primo piano il disagio degli operatori delle cooperative di gestione dei siti e il caso del sito di Arcu Is Forros (Villanova Strisaili) dove le guide lavorano da due anni senza stipendio.

Un montaggio più lungo e articolato (circa 35’) del reportage – sempre a metà fra il documentario vero e proprio e la cronaca – sarà disponibile, sulla pagina Facebook del TG 3, al termine della trasmissione: in questa versione saranno mostrati altri importanti monumenti e siti (dal santuario di Romanzesu a Bitti a quello di Santa Vittoria di Serri alla necropoli di Su Murrone a Chiaramonti) e verranno approfonditi gli aspetti legati ai presunti culti religiosi dei Nuragici nonché alcune delle teorie più innovative (e controverse) sulla civiltà Nuragica, con altri contributi di studiosi fra cui gli archeologi Gianfranca Salis, Giacomo Paglietti e Raimondo Zucca e il prof. Gigi Sanna. Ci sarà anche spazio per i temi dell’”Archeologia Pubblica”, con i contributi dell’archeologa Giovanna Tanda e del fotografo e divulgatore Nicola Castangia, che ha anche collaborato alla realizzazione del reportage curando l’illuminazione di alcuni monumenti.

Le musiche utilizzate per il documentario sono di Gavino Murgia Megalitico 5tet – Elena Ledda – Coro Ortobene – Tenores di Bitti – Franco Melis – canto armonico di Luca Galzerano.

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Go Wine, associazione nazionale che promuove la cultura del vino e l’enoturismo, è arrivata in Sardegna. Attiva nel resto dell’Italia dal 2001, forte delle 700 cantine recensite, delle migliaia di etichette selezionate e degli oltre 2.000 soci, l’organizzazione si è presentata ai soci sardi con una serata degustazione, svoltasi a Cagliari alla presenza del presidente nazionale, Massimo Corrado, e del responsabile per la Sardegna, Samuele Pau.

L’evento cagliaritano, al quale hanno partecipato oltre 200 cultori, è servito anche a presentare il “Manifesto Go Wine” e la “Guida Cantine d’Italia 2018”, selezione, quest’ultima, di parecchie centinaia di cantine italiane, dedicata agli enoturisti e a tutti coloro che ritengono che il vino valga un viaggio.

«Go Wine guarda al vino, non solo come prodotto di qualità ed espressione della cultura agro-alimentare di un paese – ha affermato Massimo Corrado, presidente nazionale – ma anche al vino come prodotto che “mobilita”, che fa viaggiare, che “muove”.»

«Ci rivolgiamo ai consumatori di qualità che amano viaggiare per conoscere i luoghi di produzione – ha sottolineato Samuele Pau, responsabile di Go Wine per la Sardegna – proponendoci di costruire un progetto che gradualmente coinvolga sempre più cultori e stimoli una maggiore comprensione del “nettare degli dei”. Per questo – aggiunge Sanuele Pau – il nostro impegno sarà raccontare i nostri luoghi e territori anche attraverso i percorsi di riscoperta e di tutela dei più antichi vitigni autoctoni dell’Isola.»

A Cagliari, presso l’enoteca wine bar “Cronta”, la delegazione di “Go Wine” Sardegna ha presentato ai soci hanno una selezione della produzione di 4 aziende sarde: Cantina di Mogoro, Cantina Lilliu di Ussaramanna, Cantina Gostolai di Oliena e Cantina Su’Entu di Sanluri, oltre ad altre numerose etichette nazionali selezionate e premiate dalla Guida. Il percorso di degustazione enologico è stato accompagnato dai prodotti artigianali “Sa Marigosa”.

Pau ha anche anticipato i prossimi appuntamenti nell’isola; a maggio trasferta a Oliena per “Go Wine in cantina”, alla scoperta del Cannonau di Oliena grazie alla preziosa collaborazione di Tonino Arcadu della Cantina Gostolai, con pranzo in cantina; sempre a maggio, ma alla fine del mese, serata di degustazione a Cagliari con il “Vermentino, tra Liguria, Toscana e Sardegna”; a giugno trasferta Toscana per “Go Wine in Maremma”; a fine luglio seconda serata di degustazione nel capoluogo con “Il tour del Moscato Wine Festival”; a ottobre seconda giornata “Go Wine in cantina” con protagonisti “Il Sulcis e il Carignano”, che prevede la possibilità di visitare due cantine e di pranzare nel sud Sardegna; a novembre la terza serata di degustazione a Cagliari per l’evento “Buono…non lo conoscevo! In Sardegna: alla scoperta di vitigni rari”.