28 March, 2024
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Il Circolo Soci Euralcoop presenta, nei locali di Piazza Marmilla, a Carbonia, venerdì 23 novembre, alle 21.00 “Facciamo finta che….” chistu è Pippinu, un omaggio a Peppino Impastato, il giovane attivista siciliano assassinato a Cinisi il 9 maggio 1978.

Dalla irriverente, sarcastica e geniale scelta di un brano “normalizzante e rassicurante” (che cantava Ombretta Colli) come sigla di Onda Pazza dalle frequenze antimafiose (o antimafiopoli) di Radio Aut, inizia un percorso intorno ai temi e alla figura di Peppino Impastato a 40 anni dal suo massacro che prende spunto dal libro “Peppino Impastato, un giullare contro la mafia” (edizioni Becco giallo), di cui vengono proiettate alcune tavole a fumetti e che si evolve con un percorso musicale declinato da Gerardo Ferrara (voce e percussioni) e dal maestro Tonino Macis (chitarra e mandoloncello) in cui si incrociano sonorità e canti “innestati” in una sorta di “ragionamento” sulle condizioni avverse e antidemocratiche che stiamo vivendo, oggi, nel nostro paese. 

“Facciamo finta che tutto va ben….”, perché la mafia è una stato d’animo, è uno stato dell’essere, è vivere in uno Stato comafioso.

Il lavoro è impreziosito da una testimonianza video su Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato di Cinisi, realizzata da Salvatore Bandinu dell’Ass. Antimafia Peppino Impastato di Cagliari.

“Facciamo finta che….” È una produzione Street Books e Circolo dei lettori Mieleamaro di Cagliari e di Radio Brada.

Il pubblico avrà inoltre la possibilità di visitare la Mostra fotografica “In Bianco e Colore” del fotografo Alessandro Spiga che sarà esposta nei locali del Circolo fino a sabato 1° dicembre.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217727345483316/

Seconda giornata, a Carloforte, di “Carloforte racconta il mare”, rassegna di arte, storia e cultura mediterranea, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del comune di Carloforte, del Parco Geominerario, dell’Ente concerti città di Iglesias, della sezione di Carloforte della Lega Navale e dell’Up Eventi.

La rassegna ha preso il via ieri pomeriggio all’Ex-me, con l’inaugurazione di “Approdi mediterranei” – Lungo la rotta dal Golfo degli Angeli a Carloforte nel 280° anniversario della fondazione – Mostra fotografica di Marina Patteri e della libreria del mare, a cura di Andrea Luxoro.

Alle 17.30, al cineteatro Mutua, è stato proiettato il film “Il presagio del ragno”, del regista Giuseppe Casu, nell’ambito di “Carloforte, uomini e tonnare, un’avventura senza tempo”. E’ seguito un intermezzo musicale con Lello Grosso, Emanuele Borghero, Barbara Concas e Gloria Cau.

Alle 18.45 “Una città e il suo mare”, immagini cinematografiche raccontate dal professor Antonio Luccarini, docente della facoltà di ingegneria politecnica delle Marche. Sono seguiti un secondo intermezzo musicale, con Claudio Grosso, Francesco Pascale e Giulio Cimmino; “Visioni di un’isola”… documentario su Carloforte, attraverso l’obiettivo di Salvatore Sardu; e, infine, “Umbre de muri, muri de mainè, in viaggio con il pescatore Faber“, spettacolo musicale con Battista Dagnino, Gerardo Ferrara e Tonino Macis.

Oggi la rassegna riparte all’Ex-me alle 10.00, con l’emissione e l’annullo del folder celebrativo per il 280° anniversario della fondazione di Carloforte, edito da Poste italiane e saranno ancora visitabili la mostra fotografica di Marina Patteri e la libreria del mare di Andrea Luxoro.

Alle 11.00, al cineteatro Mutua, “L’Isola di San Pietro nel contesto del Parco Geominerario”, con l’intervento del presidente del Parco Geominerario Stoico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus; alle 12.15, dopo una breve pausa-aperitivo, “Le origini degli studi nautici in Sardegna”, con l’intervento del professor Giancarlo Della Corte, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Nautico “Buccari” di Cagliari.

Questo pomeriggio, gli incontri riprenderanno alle 17.30, con “Carloforte nel sistema difensivo storico del Mediterraneo“, interverranno il presidente della Sezione Sardegna dell’istituto italiano dei castelli, un rappresentante dell’Università degli studi di Cagliari, dipartimento di Ingegneria civile, Ambientale e Architettura, ed un rappresentante del Servizio Osservatorio del Paesaggio e del Territorio della Regione autonoma della Sardegna; alle 19.00, intermezzo musicale, con il complesso “Ondalunga”, con Salvatore Garau, Nino Porcu, Antonio Viglietti, Pier Arricchiello, Paolo Napoli e Carlo Cipollina; alle 19.30, verrà presentato il volume “1738-2018 – Un viaggio nei secoli”, edito dalla Pro Loco di Carloforte, Carloforte festeggia il suo 280° compleanno, testimonianze, immagini, personaggio, musiche e poesie della storia passata e recente di Carloforte, con l’intervento dell’Amministrazione comunale, folder filatelico, commemorazione delle vittime dell’incursione tedesca nel porto di Carloforte avvenuta il 29 aprile 1918. Alle 21.30, dopo una pausa-buffet, “Stansie de magge, tramme de corde”, spettacolo musicale con Gerardo Ferrara, Raoul Moretti, Tonino Macis, Battista Dagnino e Jali M Suso.

Domani mattina, dalle 10.00 alle 13.00, sarà ancora possibile visitare la mostra fotografica di Marina Patteri e la libreria del mare curata da Andrea Luxoro.

          

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Prende il via alle 17.00, a Carloforte, “Carloforte Racconta il mare”, rassegna di arte, storia e cultura mediterranea, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del comune di Carloforte, del Parco Geominerario, dell’Ente concerti città di Iglesias, della sezione di Carloforte della Lega Navale e dell’Up Eventi.

All’Ex-me, è in programma dalle 17.00 alle 20.30 “Approdi mediterranei” – Lungo la rotta dal Golfo degli Angeli a Carloforte nel 280° anniversario della fondazione – Mostra fotografica di Marina Patteri. Verrà aperta la libreria del mare, a cura di Andrea Luxoro.

Alle 17.30, al Teatro Mutua, “Carloforte, uomini e tonnare, un’avventura senza tempo”, incontro con il regista Giuseppe Casu e proiezione del film “Il presagio del ragno”. Seguirà un intermezzo musicale con Lello Grosso, Emanuele Borghero, Barbara Concas e Gloria Cau.

Alle 18.45 “Una città e il suo mare”, immagini cinematografiche raccontate dal professor Antonio Luccarini, docente della facoltà di ingegneria politecnica delle Marche. Seguiranno un secondo intermezzo musicale, con Claudio Grosso, Francesco Pascale e Giulio Cimmino; “Visioni di un’isola”… documentario su Carloforte, attraverso l’obiettivo di Salvatore Sardu; e, infine, “Umbre de muri, muri de mainè, in viaggio con il pescatore Faber“, spettacolo musicale con Battista Dagnino, Gerardo Ferrara e Tonino Macis.

Il programma di domani e domenica, è riportato nel manifesto allegato.

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La programmazione di estiva di Mare e Miniere si conclude questa sera (inizio ore 22,00) a Sant’Anna Arresi, in Piazza del Nuraghe, con il concerto “L’Ultima Sciamana. Il Messico di Chavela Vargas” che vedrà protagonista la cantante Anna Lisa Mameli, accompagnata per l’occasione da Corrado Aragoni (piano, arrangiamenti e direzione musicale), Tonino Macis (chitarra), Massimo Spano (contrabbasso), Alessandro Garau (percussioni). Mescolando una selezione di brani del repertorio della cantante messicana, con parti recitate, la Mameli ricostruirà la vita artistica di Chavela Vargas, voce simbolo della musica sudamericana. Interprete straordinaria del repertorio popolare messicano, e “tante vite” da raccontare, Chavela Vargas nasce in Costarica nel 1919 e cresce lontana dagli affetti della famiglia, sperimentando fin da piccola il dolore della solitudine e dell’emarginazione. Appena adolescente, sale su un aereo e scappa in Messico, “il maschio d’America”, come amava definirlo, che l’avrebbe accolta e, come un padre, le avrebbe insegnato il coraggio della libertà e della coerenza; il Messico che avrebbe visto la sua arte nascere e trionfare.

Recentemente scomparsa, all’età di 93 anni, dopo una vita avventurosa, ricca di amori (Frida Kahlo fra questi), disperazione, sconfitte e rinascite, Chavela Vargas ci offre un raro esempio di dignità, forza e determinazione, che, pur filtrata dalle imprescindibili fragilità dell’animo umano, conserva integro e cristallino il suo messaggio di verità. Verità che si fa bandiera di una esistenza umana e artistica profondamente significativa e priva di compromessi. In ogni verso delle sue canzoni, Chavela porta in scena frammenti della sua storia e della sua anima, e in ogni melodia, la sua voce “tragica” rende sonori la solitudine e il silenzio. Le canzoni di Chavela Vargas, le sue verità e le sue storie, ci accompagnano con forza, intensità, leggerezza e crudele ironia, nel suo mondo così terreno e così surreale, facendoci tornare, come recita il verso di una sua canzone, «alle cose semplici, ai vecchi luoghi dove abbiamo amato la vita».