19 April, 2024
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L’epopea mineraria sulcitana, i battellieri, le loro imbarcazioni e gli antichi siti minerari dell’isola di San Pietro, saranno il tema centrale del convegno “Sulla rotta della Memoria. Dagli antichi siti estrattivi al trasporto del minerale a vela latina nel Sulcis Iglesiente”, che si terrà al prestigioso cineteatro Cavallera di Carloforte la mattina di venerdì 21 dicembre, con inizio alle 10.45.

L’evento culturale, realizzato in occasione del 280° anniversario di fondazione di Carloforte, è organizzato con il contributo del Consorzio del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, il patrocinio del comune di Carloforte e la collaborazione dell’associazione culturale CMC, la sezione carlofortina della Lega Navale Italiana, la cooperativa Casa del Proletariato e l’Istituto Globale di Carloforte.

Dopo il saluto delle autorità e dei convenuti, prenderanno il via gli interventi. A partire da Giorgio Paolucci, responsabile Settore Attività Estrattive RAS di Iglesias, che relazionerà sull’attività mineraria nell’isola di San Pietro dal 1874 al 1962, con ricerca documentale curata da Antonio Falchi. Si parlerà poi di valorizzazione ambientale e turistica degli ex siti minerari, a cura dell’operatore turistico-minerario Sandro Mezzolani, degli aspetti storici dell’estrazione e del trasporto marittimo del minerale, da parte del geologo ed ex direttore minerario Luciano Ottelli, degli aspetti turistici legati al connubio “mare – miniere” con la guida del Parco Geominerario Paolo Soletta e degli scafi a vela latina, col maestro d’ascia carlofortino Tonino Sanna. Chiuderà i lavori, il presidente del Parco Geominerario Tarcisio Agus.

Nel corso del convegno, verrà presentata un’esposizione di mappe e foto inedite dei siti minerari dell’isola di San Pietro e verrà annunciata la seconda edizione della “Rotta della Memoria”, veleggiata rievocativa del trasporto del minerale sulle rotte sulcitane ad opera dei gloriosi “galanzieri”, a bordo di battelli e bilancelle a vela latina, tra il XIX ed il XX secolo. Dopo la prima edizione del 2007, la seconda è in programma la prossima estate, sempre con la regia ed il contributo del Parco Geominerario.

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Il riso è uno dei cereali più coltivati al mondo, nelle sue varietà asiatiche ed europee, uno degli alimenti alla base delle cucine dei paesi emergenti dell’economia globale e più popolosi: dalla Cina all’India, passando per il sudest asiatico. Se ne è discusso ieri sera a Expo nel Padiglione di CibusèItalia nell’iniziativa organizzata dall’Ente nazionale Risi, dalle Camere di Commercio di Verona e Oristano e dalla Provincia di Mantova, a cui ha partecipato l’assessore, Elisabetta Falchi.
«È significativo che nella Giornata nazionale dell’agricoltura all’Expo si sia pensato a un appuntamento speciale sul riso – ha osservato l’esponente della Giunta Pigliaru – nonostante le superfici coltivate in Italia siano limitate ad aree della Pianura Padana, dell’Emilia Romagna e della Sardegna, il riso italiano è sicuramente un prodotto di alta qualità, di eccellenza, il migliore a livello mondiale. In Sardegna per esempio, grazie al clima, le coltivazioni sono ecosostenibili, all’insegna del rispetto dell’ambiente e con un bassissimo uso di prodotti chimici.»
Un’eccellenza nazionale e sarda che Expo ha deciso di promuovere nel mondo, presentando le varietà idonee al consumo classico, tipico della cucina italiana, ma anche quelle nuove destinate a chi lo utilizza sempre più in sostituzione del pane e della pasta.
«Anche in questo caso – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – la Sardegna va incontro alle esigenze dei consumatori, intercettandone gusti e usi culinari diversi e sempre più nuovi, proponendo le varietà tradizionali a fianco di quelle aromatiche e colorate.»
Presente all’iniziativa anche il vice presidente della Camera di Commercio di Oristano, Nando Faedda, che ha detto: «Il comparto risicolo rappresenta una delle eccellenze del settore agricolo oristanese, con una produzione di altissima qualità, apprezzata e utilizzata come riso da seme sull’intero territorio nazionale. L’agricoltura – ha concluso Faedda – è uno degli assi principali di intervento su cui la Camera di Commercio di Oristano ha impostato la programmazione e pone la nostra provincia al secondo posto in Italia per la percentuale di imprese agricole rispetto al totale delle aziende».
In rappresentanza del comparto risicolo oristanese è intervenuto il presidente dell’Organizzazione produttori, Tonino Sanna, che ha osservato: «Il sistema produttivo e agricolo del nostro territorio sono gli elementi che hanno portato il riso oristanese tra le eccellenze dell’Expo».
Oltre all’assessore Elisabetta Falchi e ai numerosi ospiti, ha preso parte all’iniziativa il presidente nazionale dell’Ente nazionale Risi, Paolo Carrà.