19 April, 2024
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Le zone franche copertina

Verrà presentato venerdì 11 luglio, a partire dalle ore 17.30, nella sala conferenze della #Grande Miniera di Serbariu, il libro “Le Zone Franche“, di Aldo Berlinguer e Tore Cherchi, G. Giappichelli editore.

Nel pieno della crisi, lobiettivo della #Zona franca è ritornato di grande attualità. Prevale una visione conflittuale e rivendicativa: da un lato la Zona franca è presentata come la soluzione dei problemi dello sviluppo, dallaltro è liquidata come un vecchio e superato arnese. Si è tentato di chiarire se ci sia evidenza dellattualità e utilità di una Zona franca estesa allintera isola o limitata a porzioni del suo territorio. Le risposte  non possono prescindere dallavvertenza preliminare che le Zone franche sono uno strumento molto sofisticato, fatto non soltanto di fisco favorevole, ma anche e sempre più di servizi, burocrazia ed infrastrutture ottimali, contesti lavorativi favorevoli, progetti definiti, forte motivazione politica e managers allaltezza del compito.

Il dibattito, coordinato dal giornalista Sandro Mantega, verrà aperto da Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia.

Sono previsti gli interventi degli autori e dei deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna; dei consiglieri regionali Luca Pizzuto, Ignazio Locci e Pietro Cocco; del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda; di Mariano Lo Piccolo del Comitato Zona franca.

Tore Cherchi 12 copia

A metà maggio il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha delegato le sue funzioni di coordinamento del #Piano Sulcis a Tore Cherchi, ex presidente della #provincia di Carbonia Iglesias, con l’obiettivo di dare impulso all’attuazione dello stesso. La delega non modifica il modello di governance indicato nel protocollo.

Tore Cherchi ha riassunto lo stato di attuazione del Piano Sulcis al 30 giugno 2014 come definito nel protocollo d’intesa concernente gli “obiettivi e le condizioni generali di sviluppo e la attuazione dei relativi programmi nel Sulcis Iglesiente”, sottoscritto a Carbonia il 13 novembre 2013, dai ministri per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, e della Coesione territoriale e del Lavoro, Fabrizio Barca, da lui stesso nella veste di presidente della provincia di Carbonia Iglesias e dai sindaci dei 23 comuni del territorio, che ha trasmesso ai sindaci, che riportiamo integralmente.

OBIETTIVI, RISORSE E GOVERNANCE DEL PIANO

Il Protocollo d’Intesa sul Piano, fissa sette linee guida:

• salvaguardia del tessuto produttivo attraverso iniziative industrialmente sostenibili;

• realizzazione di un Centro di eccellenza per ricerca e produzione di energia eco-compatibile (cd Polo tecnologico energia). E’ compreso il progetto sulla cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS);

• individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle macro aree delle: 1) filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile, compresa la realizzazione a Portovesme della base logistica del progetto GALSI per il metano; 2) filiera per il risanamento ambientale; 3) filiera agro-alimentare peculiare del territorio; 4) filiera del turismo, compreso il rilancio del Parco Geominerario.

• definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale compresa la sperimentazione di flex security per i lavoratori espulsi dal ciclo di produzione industriale;

• sviluppo dei Centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;

• definizione di un’adeguata governance anche con il ricorso a misure straordinarie. Si stabilisce che entro 60 giorni, cioè entro il 13 gennaio 2013, i soggetti sottoscrittori del Protocollo, definiscono l’Intesa attuativa.

Le risorse assegnate al Piano con il Protocollo d’Intesa ammontano a 451 mln/€. Con successivi provvedimenti, le risorse sono state integrate sino a 623,8 mln/€. Sono da sommare ulteriori 7,5 mln € assegnati al Comune di Sant’Antioco per interventi ambientali in aree adiacenti a quella della ex Sardamag. Questa cifra è approssimata per difetto poiché non comprende risorse per investimenti di amministrazioni pubbliche, correlati a obiettivi del Piano Sulcis. Le risorse pubbliche sono una leva per investimenti privati che iniziano a prendere consistenza, come nei casi di Eurallumina (188 mln €), Biofuel (230 mln €), 38 piccole imprese dell’agroalimentare e del turismo (… €).

Le risorse sono ripartite per macro-programmi: 1 – Infrastrutture, 167,6 mln/€. Interventi principali: infrastrutturazione energetica Portovesme, 20 mln/€; Polo tecnologico energia, 8,3 mln/€; recupero approdi minerari ed approdi minori, 5,6 mln/€; sistema portuale turistico (Sant’Antioco compreso istmo, Carloforte, Calasetta, Buggerru), 37,9 mln/€; integrazione fabbisogno finanziario per porto industriale Portovesme, 7 mln/€ (da sommare a 8,4 mln/€ già disponibili e non compresi nel prospetto finanziario del Piano); collegamento idrico sistema Flumendosa – Sulcis 50 mln/€ (con successiva deliberazione di GR il fabbisogno finanziario è stato definito in 60 mln/€); adeguamento SS Carbonia – San Giovanni Suergiu – Giba, 30 mln/€; delimitazione zona franca Portovesme 1mln/€; altri interventi 7,8 mln/€. 2 – Ambiente e Bonifiche, 177,7 mln/€, compresi gli interventi nel Guspinese connesso all’Iglesiente. Per interventi ambientali contigui all’area ex Sardamag, erano già disponibili 7,5 mln€. 3 – Interventi a sostegno delle filiere produttive, 100 mln/€, di cui 10 mln/€ sono fondi regionali per bandi per pmi e 90 mln/€ sono fondi statali liberati dal PON SIl 2000/2006, finalizzati a Contratti di sviluppo. 4 – Call for Proposal, cioè il bando internazionale per idee innovative per il Sulcis Iglesiente, 55,7 mln/€. Come detto precedentemente, le risorse assegnate alla data della sottoscrizione del Protocollo sono state successivamente integrate con: 124,4 mln/€ per la fiscalità di vantaggio (2) delle piccole imprese (zona franca urbana); 10 mln/€ per copertura maggiore fabbisogno finanziario del collegamento del sistema idrico del Sulcis a quello del Flumendosa (3); 30 mln/€ dal Pianopluriennale di Ricerca per i programmi del polo tecnologico energia cui si dovrebbero sommare altri 30 milioni di reperimento ancora imprecisato.

Tenuto conto della preesistente disponibilità per il porto industriale di Portovesme (8,4 mln/€), le risorse pubbliche confluenti sul Piano Sulcis valgono 630,3 mln/€. Governance e Modalità operative. Il Protocollo, oltre la già richiamata Intesa attuativa, precisa che:

• la definizione dei tempi di attuazione è fatta con cronoprogramma fissato dalla Regione e dal Governo;

• la gestione avviene attraverso Accordi di Programma, con il supporto di Invitalia;

• si costituisce un Coordinamento rappresentativo di tutte le Istituzioni nazionali, regionale e territoriali;

• per l’attuazione, si ricorre alle risorse professionali interne alle Amministrazioni interessate;

• Il monitoraggio pubblico avviene attraverso il portale Open coesione.gov.it. Il Protocollo contiene una parte relativa ai problemi occupazionali con impegni concernenti: 1) tutela del reddito e ammortizzatori sociali; 2) politiche attive del lavoro e flexsecurity; 3) cabina di regia affidata a persona con “capacità manageriale superiore” per la gestione di “formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro” del personale espulso dai cicli produttivi.

SINTESI DELLO STATO DI ATTUAZIONE

Il piano Sulcis per effetto del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 novembre 2012 fra Stato, Regione ed Enti locali, e di successivi provvedimenti collegati allo stesso Protocollo, ha una dotazione finanziaria di risorse pubbliche di 623,8 milioni di euro. Considerando 7,5 milioni di euro assegnati al Comune di Sant’Antioco per interventi ambientali nell’area contigua con quella ex Sardamag. Il totale è pari a 631,3 milioni di euro. L’attuazione del Piano registra al 30 giugno 2014: fisco per le piccole e micro imprese. L’applicazione del regime fiscale e contributivo di #Zona Franca Urbana (unico caso in Italia) a 4.359 piccole e micro imprese del territorio provinciale per un equivalente di 124,4 milioni di euro, è pienamente operativa. La Regione accantonerà le quote fiscali di competenza (Irap e 70% di Irpef e Ires) per costituire una prima dote finanziaria per l’applicazione del regime di ZFU secondo la modulazione prevista in legge per 14 anni. Sarà valutata la selettività della misura verso in favore delle imprese a maggior prospettiva di sviluppo.

Grande impresa.

• E’ in approvazione in data odierna, il Contratto di Sviluppo (CS) per Eurallumina che investirà 188 milioni di euro. Il CS è agevolato con risorse del Piano Sulcis per circa 8 milioni di euro a fondo perduto e con un finanziamento di 67 milioni di euro da rimborsare in otto anni dal riavvio della produzione. E’ in formulazione un Accordo di Programma per l’ampliamento e la gestione del bacino dei fanghi rossi. Tale accordo è rilevante per avere il dissequestro dello stesso bacino. Si prevede che l’investimento Eurallumina possa dare luogo all’apertura del cantiere a partire dalla fine del primo semestre 2015 (250 occupati in cantiere per 2 anni).

• E’ in via di definizione il Contratto di Sviluppo per la realizzazione di un impianto a Portovesme, per la produzione di biofuel. L’azienda Mossi e Ghisolfi dichiara di voler essere in cantiere all’inizio del 2015. L’occupazione di cantiere è di 600 unità medie per 2 anni, con una punta di 800 unità. L’investimento è stimato in circa 230 milioni di euro, con un’occupazione diretta e indotta di circa 300 unità.

• Alcoa. La Regione è impegnata per la ripresa produttiva. La Regione, preso atto dello stato critico della trattative con Klesch, ha avviato contatti con altri primari produttori. Con uno è in corso una verifica dell’acquisizione degli impianti. D’intesa con il Governo sono offerte condizioni europee di fornitura dell’energia elettrica, ammodernamento in tempi certi delle infrastrutture, il Contratto di Sviluppo per il revamping degli impianti, l’eventuale compartecipazione della finanziaria regionale all’investimento.

Energia
– il rinnovo a fine 2015 del regime di superinterrompibilità per le aziende energivore sarde, per quanto richiesto dal Governo alla UE, è molto incerto. Le aziende metallurgiche dovranno organizzarsi per usare le più favorevoli condizioni del prezzo base dell’energia elettrica in Italia, l’interrompibilità semplice e l’ Interconnector in analogia a quanto accade per l’elettrosiderurgia.

• la Regione ha aperto un confronto con Enel per l’ammodernamento della CTE Grazia Deledda di cui la precedente direzione ha ventilato la dismissione nel 2020.

– nel secondo semestre dell’anno in corso sarà dato impulso accelerato alla preparazione del bando per la centrale da 250 MWe dotata dei dispositivi di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica di cui alla legge 21/02/2014 n.9.

• è in corso l’attività per portare a regime i programmi previsti nel cd Polo Tecnologico dell’energia che impegnano oltre 68 milioni di euro. Il programma è oggetto d’Intesa fra Regione e Governo. Si prevede di avere nel mese di luglio l’intesa nel mese di luglio.

• la miniera Carbosulcis è avviata a chiusura come da delibera della Giunta regionale del 20/12/2013 che ha preso atto di una situazione incompatibile con il regime di aiuto ammesso dalla UE. Il piano all’esame della Commissione UE prevede la chiusura della miniera entro il 2018 con una successiva fase al 2026 di messa in sicurezza. La Regione si riserva di valutare concrete alternative che diano occupazione stabile nel tempo reimpiegandovi i lavoratori più giovani e così usando in modo più produttivo una parte delle risorse destinate alla chiusura della miniera. In ogni caso le misure saranno attuate in modo da prevenire gli impatti sociali negativi.

• Metano. La Regione ha dovuto prendere atto dello stallo pluriennale e delle prospettive negative del programma Galsi, decidendo la fuoriuscita dal Consorzio. E’ in valutazione l’approvvigionamento del metano via terminale di rigassificazione. Portovesme, già individuato come sede logistica del programma Galsi, potrebbe essere, previa valutazione, la sede del rigassificatore.

La Regione intende sbloccare il programma di realizzazione delle reti urbane per il gas, già concesse. Bando di idee per il Sulcis (call for ideas, finanziamento pubblico 55,7 milioni di euro). L’attuazione delle conclusioni del bando ha cumulato notevole ritardo e ha anche imboccato una strada che non offre a tutti i vincitori del bando, l’opportunità di poter realizzare la propria idea attraverso procedure ovviamente concorsuali ad evidenza pubblica. Conseguentemente la Regione ha deciso di a) utilizzare il lavoro fatto nei casi comunque rilevanti, nei quali si ravvisa coerenza solida fra esiti del bando e misure applicative e di modificare queste ultime in alcuni casi di precaria coerenza; b) chiudere in proposito l’intesa con il Governo entro metà luglio; c) convocare i sei soggetti vincitori e i dieci segnalati il giorno 15 luglio 2014, per l’avvio del lavoro; d) aprire nel Sulcis Iglesientela uno sportello dotato di personale qualificato per invitare singolarmente i 158 proponenti idee ed offrire assistenza per la traduzione dell’idea in progetto imprenditoriale, ove interessati.
Bonifiche (177,7 milioni di euro di fonte pubblica, consistenti risorse private). La situazione di Igea Spa, ha comportato la decisione di liquidare l’azienda e di costituire un’Agenzia di cui è stata censurata dalle Autorità competenti la possibilità di assunzione diretta del personale alle dipendenze di Igea. Questo fatto vanifica lo scopo dell’Agenzia. Il paradosso del passato è che l’Igea non ha fatto le bonifiche ( ingenti finanziamenti sono fermi) occupando oltre 250 unità. Ritardi notevoli si registrano nei programmi di bonifica delle aree minerarie e industriali. Fra queste ultime si segnala il caso dell’area ex Sardamag. Di norma questi ritardi condizionano anche lo sviluppo di altri programmi di investimento per turismo e porti e di infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano. La Regione ha l’obiettivo complesso sul piano giuridico (bisogna evitare censure sugli aiuti di Stato) di rimettere l’azienda in condizioni di piena operatività per custodire i siti dismessi e fare le bonifiche. Filiera agroalimentare peculiare del territorio e filiera del turismo. Si attribuisce particolare rilevanza a queste filiere per le potenzialità di crescita. E’ stato effettuato un primo bando per le due filiere. Sono pervenute complessive 38 richieste (20 turismo e 18 agroalimentare) con una richiesta di incentivi di 6,1 milioni di euro a fronte di 10 milioni di euro di dotazione del bando. L’esito del bando (richieste notevolmente inferiori alle disponibilità) indica che sono cruciali le azioni per aiutare l’impresa locale a crescere e attrarre imprese dall’esterno. Su queste filiere impattano una parte significativa degli investimenti in infrastrutture (acqua, porti, strade). Anche le idee emerse nella apposita Call for Proposal (vedi più navanti) in parte cospicua riguardano questi settori.

Relativamente agli investimenti di imprese nel turismo, è necessario riflettere sui seguenti dati di fatto:

• negli anni 2006/2007 è stato effettuato il Bando internazionale LUXI, per la cessione di Masua, Monti Aguxau (base 32,5 miloni €) e di Ingurtosu (11 milioni €). Nonostante l’iniziale interesse di qualificati gruppi, le gare sono andate deserte per incertezze legate alle bonifiche, vincoli, costi etc.

• nel 2008 è stato effettuato il Bando internazionale MINAS concernente Buggerru, laveria e villaggio Pranu Sartu, Sant’Antioco, ex Sardamag e Palmas Cave, Gonnesa, Villaggio Norman e Seruci. Il bando è andato deserto per identiche ragioni, dopo la due diligente di taluni gruppi imprenditoriali.

• non hanno avuto sviluppi concreti gli studi avviati per riconversione per finalità turistiche e produttive dei siti di Monteponi, San Giovanni, Campo Pisano.

• sono state censite proposte di investimento privato su aree non minerarie nei Comuni di Arbus, Buggerru, Gonnesa, Sant’Antioco, Masainas. Questi investimenti sono in stallo per ragioni di autorizzazione o si incompatibilità con i vincoli ambientali.

• La Regione esaminerà il problema in raccordo con i Comuni per darvi soluzione. Parco geominerario. L’Amministrazione regionale intende rendere pienamente operativo il Parco. Al riguardo delibera entro la prima decade di luglio che il PGM assuma compiti diretti e preminenti nella gestione del complesso dei beni e dei siti di archeologia mineraria, d’intesa con i Comuni e con Igea. La Regione incarica inoltre il PGM di avviare gli studi e la procedura per il riconoscimento Unesco del patrimonio minerari sardo. E’ favorevole a una perimetrazione dei siti che riduca al minimo la necessità di acquisizione del preventivo parere del PGM sull’edilizia.
Porti del Sulcis.
– Sant’Antioco, Carloforte, Calasetta (34 milioni di euro, compreso l’attraversamento del’istmo). L’istruttoria preliminare ha portato alla condivisione fra Regione, Comuni di Sant’Antioco e Calasetta e Direzione marittima dei piani come emergono dalla studio di fattibilità effettuato dalla Provincia e validato dal Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici della Regione. Deve essere effettuata la riunione congiunta con il Comune di Carloforte. L’istruttoria in corso porta verso la progettazione e la presentazione al mercato delle opportunità di investimento con apporto di capitale privato.

• Buggerru. L’escavo già finanziato, è bloccato dal ministero dell’mbiente che richiede una preliminare Valutazione d’Impatto ambientale. E’ altresì necessario definire una soluzione strutturale per prevenire e/o mitigare futuri insabbiamenti. Al riguardo possono intervenire un insieme di misure consistenti nell’organizzazione di un servizio di dragaggio cadenzato nel tempo e nella realizzazione di nuove infrastrutture di protezione. Uno studio funzionale anche a dare maggiore sicurezza al porto, quantifica in 15 milioni di euro il costo delle nuove infrastrutture. Dalla revisione del quadro finanziario del Piano possono essere ricavati 5 milioni di euro da destinare al porto di Buggerru. Questa somma consente di azioni di raccordo fra l’attuale programma di escavo e la situazione di regime.

• Approdi minerari e approdi del basso Sulcis (circa 7 milioni di euro).

Il programma in corso è stato finanziato dalla Provincia e in parte è delegato ai Comuni per l’attuazione.

Infrastrutture.

• porto industriale di Portovesme. L’obiettivo principale è realizzare l’escavo per rendere disponibile la grande banchina ovest completata da anni. Sono disponibili 15,4 mln/€. La Giunta regionale ha adottato in data 26/11/2013 la delibera di attribuzione al Consorzio industriale di Portovesme dell’attuazione del programma. A tal fine è stata sottoscritta (metà aprile, circa 16 mesi dopo la disponibilità delle risorse) una convenzione fra Consorzio ed assessorato dell’Industria. Quest’ultimo ha il compito di approvare il progetto. In una riunione fra Regione, Comune, Consorzio e Direzione marittima è stata condivisa la proposta del Consorzio del ricorso all’appalto integrato che, senza imprevisti, porterebbe alla realizzazione del’opera in trenta mesi. Il giorno 8 luglio si svolgerà a Roma una riunione con il i Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti per la condivisione del programma.

• Strade, 30 milioni. direttrice Carbonia, Giba, Nuxis. La delibera della GR del 11/02/2014 individua come soggetti attuatori, il comune di San Giovanni (3 mln/€ per allargamento strada provinciale (progetto preliminare preparato dalla Provincia) e all’ANAS per quanto insiste su strade statali. L’istruttoria dell’assessorato dei LLPP e dell’Anas ha perfezionato il programma che risulta così articolato: adeguamento della SP 75, 3 milioni euro, attuatore Comune di San Giovanni Suergiu; adeguamento della SS. 195 e 293, 18 milioni di euro, attuatore ANAS; messa in sicurezza della SP 73, 1 milione euro, soggetto attuatore comune Santa Anna Arresi, a completamento dell’intervento già avviato dalla Provincia, circonvallazione Sant’Antioco, 8 milioni di euro.

• Collegamento del bacino idrico del Sulcis con quello regionale del Flumendosa,60 mln/€, programma in capo all’assessorato dei LLPP. Una delibera regionale individua l’ENAS come soggetto attuatore. Si noti che ENAS ha a disposizione i fondi per la progettazione. Le risorse già assegnate sono state reindirizzate dalla precedente amministrazione regionale verso altri interventi. L’opera ha l’obiettivo di affrancare il Sulcis dalle periodiche crisi idriche, e ha carattere strategico riconosciuto. L’impegno di questa amministrazione è di ripristinare gli stanziamenti necessari. Politiche attive del lavoro e sostegno al reddito. Per la sperimentazione delle politiche attive del lavoro è stata costituita cabina di regia presieduta da Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro. L’applicazione delle misure di sostegno del reddito è regolare per i lavoratori diretti delle aziende in crisi mentre incontra ritardi inaccettabili per i lavoratori indiretti delle manutenzioni.

Questi i punti in via di definizione o da definire:

• Governo e Regione devono definire una soluzione per la copertura dei lavoratori dell’indotto Alcoa, come previsto nel Protocollo e negli atti successivi.

• Per i lavoratori Eurallumina la Cig in deroga cessa a fine agosto. Per i successivi 4 mesi è da valutare la possibilità di una nuova copertura per crisi aziendale o il ricorso alla Cig per ristrutturazione.

• In via generale il Decreto del Governo sugli ammortizzatori sociali pone notevoli problemi in tutta la Sardegna ed eccezionalmente rilevanti nel Sulcis dove si concentrano 4.932 lavoratori assistiti da ammortizzatori sociali in deroga su un totale sardo di circa 14.000 lavoratori nella stessa situazione. Occorre definire come fronteggiare la situazione.

• Le politiche attive del lavoro hanno segnato il passo per l’incertezza sugli sbocchi occupazionali verso cui indirizzarle. Gli sviluppi più recenti riguardano le decisioni sugli investimenti Eurallumina e Biofuel. A questi dovrebbero aggiungersi quelli delle reti metanifere già concesse. Il piano giovani è un’altra opportunità. La cabina di regia ha temi concreti su cui impostare le politiche attive del lavoro. Lo sviluppo del Piano Sulcis è stato condizionato è stato condizionato dalla Governance.

A metà maggio il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha delegato le sue funzioni di coordinamento con l’obiettivo di dare impulso all’attuazione del Piano. La delega non modifica il modello di governance indicato nel protocollo.

Pigliaru Erriu Piano strategico sulcis

La Regione Sardegna reinveste sul Sulcis i soldi della zona franca urbana per dare continuità al regime. Lo ha annunciato il presidente Francesco Pigliaru, questa mattina, in apertura della riunione con i sindaci del territorio, convocata per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis. All’incontro in Sala Giunta con i rappresentanti dei 23 Comuni, erano presenti anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu e il coordinatore del tavolo tecnico istituzionale Tore Cherchi, delegato a guidare la nuova struttura attivata dalla Presidenza, in sinergia con gli assessorati, per il rafforzamento del Piano attraverso una governance unica.

Il presidente della Regione, partendo dall’argomento del fisco per le piccole e medie imprese, ha ricordato che l’intervento di defiscalizzazione diffusa della #Zona franca del Sulcis è operativo dal mese passato: si applica a 4539 piccole e micro imprese del territorio provinciale per un equivalente di 124,4 milioni di euro, cifra che garantirà la copertura per tutte le imprese richiedenti per un periodo minimo di tre anni. Francesco Pigliaru ha sottolineato come i fondi di provenienza statale che sostituiscono gli adempimenti fiscali da parte delle imprese, siano soggetti a compartecipazione da parte della Regione: «Ed è volontà della Regione continuare a intervenire sulla leva fiscale. Stiamo valutando l’utilizzo di queste compartecipazioni per prolungare di uno o due anni l’intervento garantito dallo Stato. È una scelta che conferma l’intenzione di reinvestire sul Sulcis tutte le risorse che dalla stessa area provengono». 

La riunione è proseguita con l’illustrazione dello Stato di attuazione del Piano, secondo le linee guida del protocollo d’intesa. Sul tema grande impresa è stato sottolineato che è in approvazione proprio oggi il Contratto di sviluppo per Eurallumina, con un investimento di 188 milioni di euro, mentre è in via di definizione il Contratto di sviluppo per la realizzazione di un impianto per la produzione di biofuel a Portovesme con un investimento di circa 230 milioni di euro. Su #Alcoa c’è l’impegno per la ripresa produttiva, e sono stati avviati contatti con nuovi potenziali investitori. Sul fronte energia, è stato aperto un confronto con Enel per l’ammodernamento della centrale Grazia Deledda, contestualmente sarà preparato il bando per la centrale da 250 MW ed è in corso l’attività per portare a regime i programmi previsti nel polo tecnologico dell’energia, con un impegno di 68 milioni di euro. Confermato il processo di chiusura e poi messa in sicurezza di #Carbosulcis, nei piani della Regione c’è l’impegno di intervenire con misure adatte per la prevenzione di impatti sociali negativi. Una forte accelerazione, in termini di azioni e date, viene impressa al bando 99Ideas, con l’obiettivo di promuovere bandi coerenti con la progettazione emersa dal concorso di idee. Su Igea è stato evidenziato come la Regione, evitando censure sugli aiuti di Stato, abbia l’obiettivo complesso sul piano giuridico di rimettere l’azienda in condizioni di piena operatività per custodire i siti dismessi e fare le bonifiche. Altri punti toccati sono stati la filiera agroalimentare peculiare del territorio e la filiera del turismo, considerati ambiti di particolare rilevanza per le potenzialità di crescita: 38 le richieste arrivate per il primo bando effettuato, con 6,1, milioni di euro di incentivi concessi, a fronte di una disponibilità pari a 10 milioni. Per quanto riguarda il Parco geominerario, la Regione mira a garantirne con apposita delibera la piena operatività, e avvia le procedure per la richiesta di riconoscimento Unesco del patrimonio minerario sardo. Istruttorie in corso per i porti e programma indicativo di trenta mesi per la grande banchina del porto industriale di Portovesme. Per le strade, è in fase di progettazione il piano approvato dalla giunta che ha mostrato notevoli ritardi attuativi; sul collegamento del bacino idrico del Sulcis con quello regionale del Flumendosa, c’è l’impegno della Regione a ripristinare gli stanziamenti necessari, stimati in 60 milioni di euro, in passato già assegnati e poi reindirizzati dalla precedente amministrazione. Infine l’argomento politiche attive del lavoro e sostegno al reddito, con alcuni punti fissi: definire con il Governo una soluzione per i lavoratori dell’indotto Alcoa; una modalità di copertura per la cassa integrazione in deroga Eurallumina in scadenza a fine agosto; fronteggiare le conseguenze del Decreto del Governo sugli ammortizzatori sociali; avviare i primi programmi sulle politiche del lavoro in funzione degli investimenti #Biofuel ed #Eurallumina.

 Convegno Ausi miniere 5Convegno Ausi miniere 2

Franco Meloni e Emilio Gariazzo

Si è svolto da venerdì 27 a sabato 28 giugno ad Iglesias, presso l’Aula Magna del Consorzio #AUSI nel Palazzo Bellavista della miniera di Monteponi, il simposio internazionale “#Attività minerarie nel bacino del Mediterraneo: stato dell’arte”.

Il simposio si è tenuto sotto il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Iglesias ed hanno concesso il loro patrocinio anche l’Associazione Nazionale Tecnici Liberi Professionisti (ANTEC), l’Associazione Periti Minerari e Minerari Geotecnici, l’Assomineraria, il Consorzio AUSI, l’E.Bi.Pro., l’Ordine dei Chimici di Cagliari, Nuoro e Oristano, le società Portovesme srl e SGS. Inoltre, l’evento è stato condiviso con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari, che ha riservato sei crediti formativi ai propri iscritti regolarmente partecipanti.

L’evento è stato organizzato dall’#Associazione Mineraria Sarda per fare il punto sullo stato dell’attività mineraria e metallurgica nell’area del Mediterraneo, in ciò comprendendo le nuove attività esplorative (Arabia Saudita), la gestione degli scarti di processo (Turchia), la coltivazione mineraria, il trattamento mineralurgico, il riprocessamento e la innocuizzazione dei materiali costituenti le strutture di deposito (Sardegna), con particolare riguardo sia alla compatibilità dei processi che al recupero ambientale delle aree minerarie dismesse, seppur nel contesto complessivo della disciplina normativa europea e implicazioni economiche legate alla sostenibilità dell’industria estrattiva.

Alle tre sessioni di lavori – due nella giornata di venerdì ed al mattino in quella di sabato – hanno partecipato numerosi professionisti ed addetti ai lavori, così affollando l’aula magna del Palazzo Bellavista.

La prima giornata si è aperta con i saluti di Enrico Contini, presidente dell’Associazione Mineraria Sarda, e di Angelo Loggia, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, seguiti dal Sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, dal Direttore Generale del Consorzio AUSI Franco Meloni, dal Commissario straordinario del Parco Geominerario Gianluigi Pillola, dal Presidente per la Sardegna dell’Associazione Nazionale Tecnici Liberi Professionisti Paolo Deidda e da Gabriella Zonnedda, per l’Ordine dei Chimici di Cagliari, Nuoro e Oristano.

È poi intervenuto, aprendo così la serie delle relazioni, Nicola Giulini (Servizio Attività Estrattive e Recupero Ambientale della Regione Sardegna) sui contributi regionali per gli interventi di recupero ambientale delle aree interessate da attività estrattive dismesse. Dopo di lui, Sandro Tocco (Università di Cagliari, DICAAR) ha presentato un’attesa seguita analisi del deposito di Fanghi Rossi di Monteponi, facendo il punto sui rischi ambientali ed ecologici da essi rappresentati e come queste discariche possano ancora rappresentare una risorsa da sfruttare. Ha infine chiuso la prima mattina il contributo di Pier Paolo Manca, (Università di Cagliari, DICAAR) che ha presentato i fenomeni di subsidenza nelle miniere dell’anello metallifero dell’Iglesiente, in previsione del reimpiego in sotterraneo degli scarti mineralurgici.

Nel primo pomeriggio, Roberto Dessì (ARPA Sardegna) ha ripreso i lavori con una comunicazione sulla normativa applicativa sulle gestione delle terre e rocce da scavo, seguito da Mario Ragona (Centro Ricerche Ecotec Gestione Impianti srl), intervenuto sul trattamento dei residui industriali minerari ed il recupero delle materie utili mediante l’applicazione del Plasma termico. Ha poi preso la parola, in lingua inglese, Hans Zijlstra (Geo Chem Tec), appositamente giunto ad Iglesias dall’Olanda per presentare gli aspetti tecnici e legali del recupero e bonifica delle miniere e discariche abbandonate in Turchia, dove l’attiva estrattiva è tuttora intensamente attiva. La prima giornata si è successivamente chiusa con la relazione di Angelo Bosu, Pierpaolo Pinna e Federico Fiorelli (Maffei Sarda Silicati S.p.A) sulla flottazione del feldspato sodico di Orani per la produzione di materie prime a basso tenore in ossidi di ferro e titanio e la testimonianza di Fabio Granitzio (Exploration Manager Kefi Minerals) sulle attività esplorative per preziosi e metalli di base in corso in Arabia Saudita, dove operano numerosi tecnici italiani.

Sabato mattina, il simposio è ripreso con il contributo di Elisabetta Fois (Carbosulcis) e Antonio Lallai (Università di Cagliari, DIMCM) sulla ottimizzazione dei nuovi impianti e la ricerca applicata nel bacino carbonifero del Sulcis, ricordando il grande patrimonio di competenze e tecnologie ancora operante nel nostro bacino industriale. Immediatamente dopo è intervenuto Tore Cherchi, stavolta nella veste di ingegnere/tecnico più che di uomo politico, presentando il progetto del Centro di Ricerca Tecnologica per la bonifica di acque e terreni che dovrà nascere a Monteponi con il Piano Sulcis. Cherchi ha ricordato l’impegno storico dell’Associazione Mineraria Sarda per la promozione della cultura mineraria e delle competenze e delle professionalità ad esse legate, formulando i personali auguri per questa rinnovata fase operativa dell’associazione ed auspicando che il futuro Centro di Ricerca riesca a mettere insieme le migliori risorse del territorio, a partire da Igea.

Hanno completato l’ampio programma del simposio, gli interventi della seconda parte della mattina: Alessandro Carbini (Baueddu s.r.l.) ha presentato il progetto di coltivazione sotterranea finalizzato alla valorizzazione del giacimento baritico di Bruncu Molentinu nel comune di San Vito; Fabio Canziani (SGS Minerals Services Manager) ha illustrato il supporto ambientale, commerciale e tecnico offerto dalla società SGS per le attività estrattive; Francesco Manca (Progemisa S.p.A. in liquidazione) ha parlato della sperimentazione in sotterraneo propedeutica allo stoccaggio nei vuoti minerari di materiali di scarto provenienti da processi di arricchimento dei grezzi fluoritici. A questi oltre il programma previsto, si è aggiunta la testimonianza di Sandro Putzolu.

Il simposio, dopo tre intense sessioni, si è concluso verso le 13 con i saluti finali ed i ringraziamenti del presidente Contini: l’appuntamento è per il prossimo anno, nella tradizione dei simposi dell’Associazione Mineraria Sarda, punto di incontro e confronto sullo stato dell’industria estrattiva e metallurgica nel contesto internazionale. Come ha ricordato Contini, lo sforzo è di presentare e promuovere la realtà di un panorama aziendale e professionale vivo ed operante, oltre l’immagine di una miniera sovente ricordata solo in termini nostalgici e di memoria passata e da conservare. Al contrario, con le competenze di questo territorio – su tutte quelle espresse dall’Istituto Minerario, come ricordato dal commissario del Parco Geominerario – si può e si deve ancora lavorare, come testimonia anche l’ottimo riscontro avuto con la collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri ed altre associazioni/enti di categoria.

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Lunedì 30 giugno, alle 17.30, verrà presentato a Carbonia, nella biblioteca comunale di viale Arsia, il libro “La voce della verità”, di Vindice Lecis, edizioni Nutrimenti, 2014. Si tratta della storia di Luigi Polano, il comunista che beffò #Benito Mussolini.

La presentazione verrà introdotta da Ignazio Cuccu. Seguirà il dibattito, con la partecipazione dell’autore, Vindice Lecis. Interventi finali di Tore Cherchi e Loriana Pitzalis.

Nel 1941 l’Italia fascista è in guerra al fianco della Germania di Hitler. La sera del 6 ottobre succede qualcosa che mina  la baldanza del regime: alle fatidiche venti e venti, orario di messa in onda del commento ai fatti del giorno, una voce esterna interrompe il principe della propaganda radiofonica fascista, Mario Appelius. La voce polemizza, accusa, pianta stoccate vincenti. Continuerà così per tre anni, destando l’odio di Mussolini e la tacita simpatia di molti italiani. Soltanto dodici anni dopo la fine della guerra, si verrà a sapere che dietro quello“spettro” si nascondeva il comunista Luigi Polano. Muovendosi tra realtà e finzione, con un’originale trama narrativa che condensa la scrupolosa ricostruzione storica, questo libro racconta l’incredibile parabola di Luigi Polano, comunista venuto dalla Sardegna, spina nel fianco del regime di Benito Mussolini.

Vindice Lecis è nato a Sassari nel 1957. Giornalista, da più di trent’anni lavora per il gruppo editoriale l’Espresso. È autore di numerosi romanzi storici e saggi sulla politica italiana del Novecento e sulla storia antica della Sardegna.

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Il presidio Rsu Eurallumina al Mise il 24 giugno 2014.

Il presidio Rsu Eurallumina al Mise il 24 giugno 2014.

Ieri mattina, martedì 24 giugno, la #Rsu Eurallumina ha effettuato un presidio presso il ministero dello Sviluppo economico, durante l’incontro, definito prettamente tecnico, che ha visto la partecipazione del vice ministro Claudio De Vincenti, del direttore generale del #ministero dell’Ambiente, avvocato Maurizio Pernice, del direttore generale del #ministero del Lavoro, Salvatore Pirrone, dell’ing. Vincenzo Rosino e del suo staff, e di Tore Cherchi, delegato per l’attuazione del #Piano Sulcis.

«Al termine dell’incontro – spiega Antonello Pirotto, rappresentante della RSU aziendale – l’avvocato Pernice, si è fermato a commentare e rispondere alle domande della Rsu sull’esito dell’incontro, comunicando il buon esito dello stesso, con l’avvenuto chiarimento tecnico su alcuni aspetti su cui ancora non vi era condivisione. Il dirigente del dicastero ambientale, custode giudiziario del sito oggetto dell’incontro, ha affermato che l’accordo di programma sul sito di stoccaggio residui delle lavorazioni, sarà possibile firmarlo entro 10/15 giorni. Ratificato l’accordo, il magistrato competente, ricevuti gli atti e l’istanza relativa, dovrà esprimersi sul suo dissequestro. A seguire l’amministratore delegato di #Eurallumina, ing. Vincenzo Rosino, ha confermato quanto sopra, cioè che l’incontro ha avuto un esito chiarificatore, con la mediazione del vice ministro Claudio De Vincenti, pressante nel chiedere alle parti di definire la problematica.»

«Nel corso dell’incontro – aggiunge Antonello Pirotto – sono stati affrontati anche gli argomenti relativi alla Cig (con il ministero del Lavoro) e quelli relativi al contratto di sviluppo per i finanziamenti di Invitalia sul piano industriale di rilancio dell’attività, parte integrata nel Piano Sulcis, nel complesso del comparto industriale di Portovesme. E’ stata richiesta al Mise la convocazione di un incontro sul punto complessivo della vertenza, con le organizzazioni sindacali a tutti i livelli coinvolte.»   

«Su questi aspetticonclude Antonello Pirotto – si dovrebbero avere notizie nei prossimi giorni, che verranno comunicate ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Eurallumina e dell’indotto nell’assemblea informativa di venerdì 27 giugno, alle ore 10.00.»

Rsu Eurallumina a Roma

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Il 30 giugno, alle 17.30, verrà presentato a Carbonia, nella biblioteca comunale di viale Arsia, il libro “La voce della verità”, di Vindice Lecis, edizioni Nutrimenti, 2014. Si tratta della storia di Luigi Polano, il comunista che beffò Benito Mussolini.

La presentazione verrà introdotta da Ignazio Cuccu. Seguirà il dibattito, con la partecipazione dell’autore, Vindice Lecis. Interventi finali di Tore Cherchi e Loriana Pitzalis.

Nel 1941 l’Italia fascista è in guerra al fianco della Germania di Hitler. La sera del 6 ottobre succede qualcosa che mina  la baldanza del regime: alle fatidiche venti e venti, orario di messa in onda del commento ai fatti del giorno, una voce esterna interrompe il principe della propaganda radiofonica fascista, Mario Appelius. La voce polemizza, accusa, pianta stoccate vincenti. Continuerà così per tre anni, destando l’odio di Mussolini e la tacita simpatia di molti italiani. Soltanto dodici anni dopo la fine della guerra, si verrà a sapere che dietro quello “spettro” si nascondeva il comunista Luigi Polano. Muovendosi tra realtà e finzione, con un’originale trama narrativa che condensa la scrupolosa ricostruzione storica, questo libro racconta l’incredibile parabola di Luigi Polano, comunista venuto dalla Sardegna, spina nel fianco del regime di Benito Mussolini.

Vindice Lecis è nato a Sassari nel 1957. Giornalista, da più di trent’anni lavora per il gruppo editoriale l’Espresso. È autore di numerosi romanzi storici e saggi sulla politica italiana del Novecento e sulla storia antica della Sardegna.

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L’associazione “Amici della Vita” e l’Amministrazione comunale di Iglesias hanno organizzato un convegno sulla fetopatia alcolica per sabato 7 giugno, alle 10.00, presso la Sala Remo Branca di  Iglesias. Sono stati invitati i consiglieri regionali del Sulcis (Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Ignazio Locci e Gigi Rubiu ) e la Commissione Sanità (interverranno il presidente Raimondo Perra e il consigliere-pediatra Lorenzo Cozzolino) che recentemente ha approvato la proposta di legge sulla prevenzione della fetopatia Alcolicae  nelle prossime settimane andrà alla valutazione dell’intero Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Si tratta della prima legge al mondo che tutela la Vita Debolissima (il bambino dell’alcolista) e la Vita debole della madre alcolista, per la prima volta considerata malata da accogliere, sostenere e affiancare verso  una nuova esistenza. Interverranno, inoltre, il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda; CGIL-CISL-UIL del Sulcis Iglesiente; le ACLI; Tore Cherchi, Giorgio Locci, Elvira Usai, Mario Crò, Fabio Enne, Roberto Puddu, Giuseppe Madeddu, i sindaci Emilio Gariazzo (Iglesias), Paolo Dessì (Sant’Anna Arresi), Learco Fois (Giba), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Marco Antonio Piras (Tratalias), Ivo Melis (Masainas), numerose associazioni e parrocchie che sostengono la proposta di legge sulla fetopatia alcolica, nella speranza che in tempi stretti diventi realtà.

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Preso atto che la fiscalità di vantaggio ha visto la luce nei tempi previsti ma che gli altri importanti ed attesi interventi del Piano Sulcis non decollano, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, la scorsa settimana ha rotto gli indugi e, per cercare di sbloccare una situazione stagnante, ha firmato il decreto di nomina del suo delegato a presiedere il coordinamento regionale, individuato in Tore Cherchi, ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, per 18 anni parlamentare e per 10 anni sindaco di Carbonia.

Il coordinamento interno tra la Regione e gli Enti pubblici territoriali, si avvale di un gruppo ristretto delegato a fare da punto di riferimento e di raccordo con le strutture del Governo nazionale individuate per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano Sulcis. Tore Cherchi, delegato da @Francesco Pigliaru, presiederà il coordinamento interno regionale ed il gruppo ristretto, li convocherà e ne coordinerà i lavori, integrandone la composizione, laddove necessario e come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 50/62 del 2012.

Le attività di Tore Cherchi nella veste di delegato del presidente Pigliaru, avranno come obiettivo essenziale l’attuazione del Piano Sulcis e saranno svolte a titolo gratuito, fatto salvo il solo rimborso delle spese effettivamente sostenute e rendicontate secondo le modalità previste per i dirigenti dell’Amministrazione regionale.

«C’è tanto da fare – ha commentato @Tore Cherchi – e cercherò di dare il mio contributo per sbloccare la situazione. Gli interventi e le risorse presenti nel #Piano Sulcis sono significativi ed il territorio richiede tempi celeri e risposte adeguate per porre un freno alla crisi ed avviare la rinascita. Saranno sufficienti poche settimane per capire se ci sono realmente le condizioni per avviare l’attuazione del Piano Sulcis, per i quali abbiamo tanto lavorato in una fase molto difficile che vede vasti strati della popolazione in grave sofferenza.»

Il primo consigliere incaricato d’affari dell’Ambasciata turca, Erkan Aytun, ha ringraziato per la solidarietà al popolo turco dopo la tragedia in miniera costata la vita a centinaia di lavoratori, il presidente del CICC (Centro Italiano della Cultura del Carbone), Tore Cherchi.

«Desidero ringraziarla per le parole di solidarietà e di condoglianze espresse per la gravissima tragedia che ha colpito il popolo turco – si legge in una lettera inviata a Tore Cherchi – in seguito all’incendio avvenuto nella miniera di Soma. Tutto il Paese è ancora molyo scosso da questa tragedia di cui ancora non si ha il numero definitivo delle vittime.»

«Ci auguriamo – si legge ancora nella lettera – che gli interventi disposti dalle Autorità possano salvare la vita di tanti lavoratori ancora in pericolo ed alleviare dolori e disagi delle famiglie colpite da questa tragedia.»