28 March, 2024
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Si è costituito nei giorni scorsi il Comitato Promotore Sebadas di Sardegna Igp. Composto da dieci imprese artigiane del settore della pasta fresca, sparse in tutto il territorio regionale, l’organismo ha già inoltrato la richiesta di Indicazione Geografica Protetta al ministero delle Politiche Agricole e alla Assessorato Agricoltura Regione Sardegna. Tra i promotori figurano i maggiori produttori isolani di Sebadas: la pasticceria La casa della nonna di Bolotana, il Laboratorio di pasta fresca e pasticceria di Richard Marci di Cardedu, il pastificio Contini srl di Santa Giusta, il pastificio Calitai di Cagliari, Il pastificio Antonio Cossu srl di Iglesias, la ditta I Sapori d’Ogliastra di Vito Arra, il panificio La fornarina di Marco Orrù di Cagliari, il Biscottificio Demelas di Stintino e La Sfoglia d’Oro di Sassari.

Il disciplinare. Pur essendo realizzate a base di pasta fresca ripiena, le Sebadas – come è noto – si servono e si consumano come dolce. Il disciplinare, che richiama rigorosamente la ricetta classica, prevede varianti minime che si rifanno alla tradizione locale talvolta diversa da comune a comune e sono prevalentemente relative alla tipologia di formaggio utilizzato, agli aromi, alla dimensione e al peso. La ricchezza del patrimonio gastronomico sardo, infatti, non sta solo nella peculiarità di prodotti che non esistono fuori dall’isola, ma anche nelle leggere difformità da zona a zona, a sottolineare l’artigianalità del prodotto e il suo stretto legame con il territorio.

«Da anni lavoriamo a questo progetto e ora, anche grazie al prezioso supporto della CNA Alimentare Sardegna, siamo riusciti a fare quadrato tra imprese e avviare un processo di tutela e valorizzazione di uno dei più caratteristici prodotti sardi, che il resto del mondo ci invidia – dichiara Franco Calisai, presidente del Comitato Promotore Sebadas di Sardegna IGP e titolare del pastificio La Sfoglia d’Oro di Sassari -. Puntiamo a far entrare le Sebadas nell’Olimpo delle eccellenze gastronomiche mondiali, con l’acquisizione di una denominazione che è innanzitutto una tutela per il consumatore, ma anche un modo per sottrarre il prodotto a tentativi di usurpazione del nomeCi dobbiamo ritenere fortunati se al momento ancora nessun pastificio industriale nel resto d’Italia o all’estero ha iniziato a produrre Sebadas, utilizzando la denominazione in maniera impropria, magari per un prodotto di qualità scadente o semplicemente molto diverso».

La produzione di Sebadas in Sardegna. Non ci sono dati ufficiali sulla reale produzione di Sebadas in Sardegna. Sono oltre 250 i pastifici nell’isola e molti di questi producono questa specialità. Ma la regina dei dessert isolani viene spesso realizzata anche nei panifici, nei ristoranti, nelle aziende agrituristiche e nelle pasticcerie, non è quindi facilissimo fare delle stime esatte. La CNA Alimentare Sardegna ipotizza però una produzione complessiva media di 1.625.000 pezzi prodotti annualmente nell’isola, pari a circa 1.300 quintali e oltre 1.300.000 euro di fatturato. Il numero di dipendenti sarebbe invece di circa 150 e quello degli addetti, che comprende oltre ai dipendenti, anche titolari, soci e coadiuvanti, di 250.

«Si tratta di un settore importante che non solo rappresenta un’economia di assoluto rilievo, ma che ha anche enormi potenzialità di ulteriore sviluppo – evidenzia Maria Antonietta Dessì, responsabile CNA Alimentare Sardegna -. Le Sebadas rappresentano l’incontro di tre filiere che da sole reggono l’economia regionale: quella ovina, quella suinicola e quella cerealicola e sono un piatto, unico nel suo genere, che della nostra isola, esprime il meglio della cultura gastronomica locale, tanto più che si sposa con gli aromi degli agrumi e con il miele, anch’esso prodotto d’eccellenza. Puntiamo, dunque, a tutelare il nome di questa straordinaria specialità, ma anche a legarla il più possibile al territorio, valorizzando la materia prima locale e soprattutto il saper fare dei nostri produttori pastai che con sapienza e impegno, rinnovano il patto con la tradizione culinaria regionale che è anche espressione della nostra cultura e della nostra identità

Le Sebadas di Sardegna diverrebbero così il sesto prodotto di pasta alimentare ad acquisire la denominazione europea, dopo la Pasta di Gragnano Igp, i Maccheroncini di Campofilone Igp, i Cappellacci di Zucca Igp, i Culurgionis d’Ogliastra Igp e i Pizzoccheri della Valtellina Igp”.

La certezza è che l’indicazione Geografica Protetta possa aprire la porta ai mercati extraregionali, essere volano per un’economia oggi in forte sofferenza e dare una garanzia di qualità al consumatore.

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Ottomiladuecento ticket venduti, otto quintali di culurgionis distribuiti, dodici paesi rappresentati e una massiccia presenza di visitatori provenienti da tutta la Sardegna, con una punta massima sabato sera. Sono i numeri della seconda edizione del Festival “Culurgionis d’Ogliastra IGP” che si è chiusa a Lanusei domenica scorsa.

Protagonisti assoluti di questa due giorni ricchissima di eventi i culurgionis d’Ogliastra, prodotto in grado di fare da volano all’economia sarda e di far conoscere l’Ogliastra e la Sardegna in tutto il mondo. 

Negli stand dislocati lungo il centro storico di Lanusei dodici paesi ogliastrini hanno proposto le proprie ricette tipiche con diverse modalità di preparazione: conditi con il sugo di pomodoro o la bottarga ma anche fritti e arrosto. Lungo via Roma anche gli stand dei prodotti della filiera (farina, aromi, patate, formaggio, olio) e le cantine storiche di Lanusei.

Rispetto all’anno scorso la quantità di culurgionis ogliastrini distribuiti nei due giorni del festival è aumentata di circa il 15 per cento: grandissimo il successo di quelli fritti proposti dal comune di Talana e di quelli arrosto proposti dai comuni di Villagrande e Barisardo. Anche le sebadas, distribuite per la prima volta quest’anno nello stand del comitato promotore che si è avvalso della collaborazione degli studenti dell’istituto alberghiero di Tortolì, sono andate letteralmente a ruba.

«La manifestazione è andata molto bene: siamo molto soddisfatti – commenta Vito Arra, presidente del comitato promotore dell’IGP, che è destinato nei prossimi mesi a diventare un consorzio di produttori -. Dobbiamo partire da qui per valorizzare al massimo i prodotti del nostro territorio e promuoverli in Italia e in tutto il mondo.»

Le potenzialità economiche dei culurgionis d’Ogliastra IGP sono emerse nitidamente durante il convegno iniziale intitolato “La pasta apripista verso i mercati glocali”, durante il quale è stata sottolineata più volte la necessità di salvaguardare e sviluppare ulteriormente il lavoro di squadra tra produttori e istituzioni che ha portato all’ottenimento del marchio IGP, un successo che deve rappresentare un punto di inizio per la valorizzazione di un intero territorio.

Per ora resta il grande successo della manifestazione organizzata per il secondo anno consecutivo dal Comitato promotore presieduto da Vito Arra in collaborazione con Cna, Confartigianato, Banco di Sardegna, Pastaria, Camera di Commercio di Nuoro, Regione Autonoma della Sardegna, Comune e Pro Loco di Lanusei e di Arzana. 

«E’ andata benissimo nonostante il periodo non troppo favorevole», spiega Maria Antonietta De Cannas, presidente della Pro Loco di Lanusei che per l’organizzazione dell’evento ha messo in campo dodici volontari e impiegato alcuni disoccupati del luogo. «Anche il meteo ci ha dato una mano nonostante sabato sera sia scesa qualche goccia di pioggia».

Il successo della manifestazione prettamente gastronomica è stato accompagnato anche dall’apprezzamento dei visitatori per la mostra sulla filiera dei culurgionis d’Ogliastra allestita dall’associazione Agugliastra nei locali del museo civico F. Ferrai (dove si sono svolti alcuni interessanti incontri culturali) e dal grande interesse suscitato dalla mostra-mercato organizzata dalla Cna Artistico e Tradizionale in cui sono stati esposti i prodotti di aziende dell’artigianato artistico provenienti da tutta la Sardegna (oreficeria, ceramica, tessile e rame). 

«Questo festival – spiega con soddisfazione Maria Antonietta Dessì, responsabile della Cna Alimentare Sardegna, che ha dato un essenziale supporto tecnico al Comitato per l’IGP – è il frutto di un lavoro durato una quindicina d’anni. In questi due giorni abbiamo celebrato un prodotto, i Culurgionis, attorno al quale c’è un progetto di sviluppo complessivo dell’intero territorio dell’Ogliastra che può avere importanti ripercussioni sull’intera economia sarda

 

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La Giunta, organo esecutivo della Camera di commercio di Nuoro, riunita nella sua prima seduta, ha provveduto ad effettuare le nomine di propria competenza e a deliberare diverse importanti attività riguardanti le imprese. Di seguito un breve riepilogo della riunione odierna.

È stato nominato il vice presidente dell’Ente camerale nella persona di Sara Marotto, componente del Comitato di Presidenza della CNA Nuoro (Confederazione Nazionale Artigianato). Sara Marotto è la prima donna a ricoprire questo importante incarico presso la CCIAA di Nuoro.

Si è proceduto alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Aspen (Azienda Speciale della CCIAA): è stato chiamato ad assumere l’incarico di presidente Roberto Cadeddu, operatore economico, attuale presidente dell’associazione Confesercenti provinciale. Gli altri consiglieri eletti sono: Nadia Secchi, Nicola Mascia, Vito Arra, Giuseppe Francesco Zizi, Francesco Piras, Mariangela Crabolu. Tra le altre attività, l’Aspen si occupa dell’organizzazione dei circuiti promozionali Autunno in Barbagia e Primavera nel cuore della Sardegna.

La Giunta camerale ha inoltre individuato il proprio rappresentante presso GEASAR (Società di gestione dell’Aeroporto di Olbia Costa Smeralda) nella persona di Alessandro Deiana, segretario della CNA nuorese.

L’organo esecutivo della CCIAA nuorese ha proceduto all’approvazione di tre bandi per l’erogazione di contributi alle imprese, con un ammontare complessivo di 300.000 €. Gli avvisi, di prossima pubblicazione, riguarderanno i contributi per la realizzazione di attività promozionali, la partecipazione a fiere e mostre e le attività connesse al PID (Punto Impresa Digitale).

È stata inoltre deliberata l’organizzazione del Concorso Enologico BINU, giunto alla sua 7ª edizione, e sancita formalmente la collaborazione con LAORE (Agenzia per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale) e con i Consorzi di tutela dei formaggi ovini della Sardegna (Pecorino Romano, Pecorino sardo e Fiore Sardo) per l’organizzazione della prima edizione del Concorso internazionale formaggi ovini, che si terrà nel territorio nuorese nel 2019.

La Giunta, infine, ha definito gli indirizzi alla delegazione trattante per la contrattazione decentrata integrativa connessa ai contratti di lavoro del personale camerale, impegno già assunto dalla precedente Giunta e confermato oggi dai nuovi consiglieri.