25 April, 2024
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Sono aperte le iscrizioni alle selezioni di Intercultura per i programmi all’estero e le borse di studio dell’anno scolastico 2022-23. I programmi dell’Associazione sono rivolti a ragazzi nati prioritariamente tra il 1° luglio 2004 e il 31 agosto 2007 e consentono di frequentare una scuola locale e di vivere insieme a una famiglia selezionata.

Anche per quest’anno il bando di concorso prevede che gli studenti che necessitano di un sostegno economico possano usufruire di una delle centinaia di borse di studio totali o parziali messe a disposizione da Intercultura attraverso il proprio fondo dedicato a questo scopo. In aggiunta, da settembre, saranno disponibili altre centinaia di borse di studio grazie alle donazioni di numerosi enti, aziende e fondazioni. Le iscrizioni al concorso potranno essere effettuate online dal sito di Intercultura, a partire dal 1 di settembre fino al 10 novembre 2021.

La mattina del 19 ottobre 1937 il Capo del Governo, Benito Mussolini, firmava il decreto che sanciva la nascita del comune di Carbonia, 14 mesi prima dell’inaugurazione della città; il pomeriggio di quello stesso giorno, dieci minuti prima della conclusione del turno di lavoro, 14 minatori persero la vita in una tragica esplosione (8 si salvarono, tra loro un ragazzino di soli 15 anni, Antonio Canè), nel pozzo di Schisorgiu, nell’area dove ora sorge il parcheggio del supermercato Lidl, all’incrocio tra la via Logudoro e la via Dalmazia. 

A distanza di 80 anni, nel 2017, quella tragedia è stata ricostruita con un progetto della memoria storica, “Schisorgiu 1937”, curato dalla Società Umanitaria, e la memoria viene tenuta viva anche dalla coop Scila, dall’associazione Amici della Miniera, dalla Sezione storia locale del Comune, dallo Sbis e dalla compagnia Teatrale la Cernita. Inoltre, sarà documentata in un libro di Mauro Pistis, di prossima pubblicazione, editore Giampaolo Cirronis.

«Un fatto drammatico che riguarda la storia della nostra comunità e le sue radici che affondano nella cultura mineraria, per questo dobbiamo preservarne la memoria – ha sottolineato il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu -, il più grave incidente sul lavoro mai accaduto nella storia della nostra isola.
Una tragedia rimasta nascosta per lungo tempo e che “non ebbe la risonanza che meritava”. Da allora furono apportate alcune modifiche ai regolamenti per tutelare i lavoratori, sebbene questo non impedì il ripetersi di successivi infortuni nelle miniere di carbone del Sulcis. Nel pozzo Schisorgiu a Sirai 22 persone rimasero coinvolte in quella terribile esplosione di polvere di carbone e solo 8 riuscirono a sopravvivere.»
«Ancora oggi nei luoghi di lavoro si verificano gravissimi incidenti che potevano essere evitati e questa tragedia, dopo 84 anni, è di drammatica attualitàha concluso Pietro Morittu -: è importante non solo come fatto storico, ma anche come monito continuo alla prevenzione e alla sicurezza delle persone.»

 

La comunità di San Giovanni Suergiu ha festeggiato ieri Antioca Serafini, arrivata a spegnere le candeline del suo 101esimo  compleanno. Nello scorso mese di marzo San Giovanni Suergiu aveva dato l’estremo saluto ad Edoardo Secchi, spentosi all’età di 104 anni, ma mantiene la sua presenza tra le comunità dei centenari, con Antioca Serafini, arrivata a questo traguardo in buone condizioni, lucida, sostenuta dall’amore e dall’affetto di parenti e amici. Come avvenne già un anno fa, in occasione del suo 100° compleanno, i festeggiamenti sono stati condizionati dalla pandemia ma la sindaca Elvira Usai, non ha mancato di fare visita ad Antioca Serafini per farle gli auguri di tutta la comunità sangiovannese.

Nata il 18 ottobre 1920, Antioca, si sposò con Giovanni Lindiri, nato il 18 novembre 1917, venuto a mancare il 24 aprile 2002, all’età di 84 anni. Ha avuto due figli: Anna Paola, nata nel 1958, e Virginio, nato nel 1946 e venuto a mancare nel 1983, all’età di 37 anni. Quattro i nipoti: Fabio e Mauro Collu, Francesca e Gianluca Lindiri. Due i pronipoti: Nicolò e Mattia Collu.

Insistere nel dire e scrivere di voler andare (e rientrare…) su Marte non è diverso dal dire e scrivere che si vuole una FSRU dentro il Porto Civile e Commerciale a Portovesme. Per tutti, nessuno escluso, parlare sapendo di cosa si sta parlando è una delle condizioni fondamentali del confronto. Ovviamente oltre agli altri temi che sono da tenere nella dovuta considerazione a partire dalle disponibilità e indisponibilità delle comunità locali, fino alle logiche che non possono vedere un territorio del nostro Paese essere trattato diversamente in funzione della sua collocazione geografica, disperazione, e o pretese, come l’andare su Marte, di singoli, per quanto importantissimi, rispetto alla collettività. Infine, il tutto aggravato, sul merito materiale, dalla questione della lunga e non facile tempistica, insieme a tutti gli aspetti di sostenibilità e sicurezza, per la quale risulta utile l’esperienza toscana. Cosa che in quel di Portovesme ha una decisiva aggravante nella questione materiale, logistica e, infine, la decretazione di Area Ad Alto Rischio di Crisi Ambientale.

Il tempo non è decisamente una variabile indipendente (e qui si tratta di lustri), per quanto riguarda i processi autorizzativi quanto quelli materiali per un “lavoretto” non da poco da effettuarsi nel porto definibile “urbano”. La si può narrare come si vuole, con voce più o meno grossa, ma su Marte non ci si arriva e in ogni caso non impedirebbe l’ulteriore ecatombe occupazionale. Aspetto, quest’ultimo sul quale non c’è una voce una che sia discordante! E allora non sarebbe bene guardare in faccia la realtà, avanzando proposte concretamente percorribili, peraltro non inventando niente di nuovo ma anzi chiedendo di rendere esigibili accordi già ampiamente “lavorati”, condivisi, stabiliti, finanziati e sottoscritti dalla stragrande rappresentanza istituzionale, datoriale e sociale? Accordi magari da integrare con proposte e rivendicazioni altrettanto serie, sostenibili e concrete di investimenti per creare produzioni utili, anzi di più, necessarie e richieste in questo tempo. Cioè sostenibili ambientalmente, economicamente e socialmente! Perché delle due l’una: o si è davvero convinti di arrivare in “porto” in barba a tutto e tutti (il che denota una spudorata convinzione di prepotente supponenza); oppure siamo alla solita, semplice e conosciuta ricerca del “capro espiatorio” sul quale scaricare la responsabilità di non poter partire per il pianeta rosso. Sapendo che entrambe non fanno parte della storia del nostro territorio e che oggi sono fuori da ogni contesto internazionale.

Roberto Puddu

Ex segretario Camera del Lavoro CGIL Sulcis Iglesiente

E’ in corso la terza annualità della Missione archeologica dell’Università di Tübingen al santuario-tofet di Sant’Antioco. Direttori scientifici: Thomas Schäfer e Valentina Melchiorri. Coordinatore scientifico: Paolo Xella. Responsabili scientifici: Matthias Lang ed Ilaria Montis.

Il progetto di scavo si basa su concessione di ricerche rilasciata dall’ex Ministero dei Beni Culturali, oggi Ministero della Cultura (MiC), con supervisione – per la conservazione e tutela – della Soprintendenza archeologica ABAP di Cagliari.

Funzionario responsabile per la Soprintendenza è Giovanna Pietra.

Il team è internazionale, con componente maggioritaria di studiosi e ricercatori italiani, attivi in Italia e Germania, e collaborazioni qualificate con Università di Cagliari e altre università ed enti di ricerca all’estero (Università di Bonn, di Siviglia, Palermo, Catania, Institut National du Patrimoine di Tunisi)

Il progetto di scavo è in diretta continuità con le ricerche svolte al tofet da Paolo Bernardini (negli anni 1990-2000), per conto della Soprintendenza archeologica di Cagliari. 

Foto di copertina di Gianni Uda,

 

Ieri sera i carabinieri di Iglesias hanno arrestato per il reato di danneggiamento seguito da incendio e resistenza a pubblico ufficiale un commerciante 44enne del luogo. L’uomo è stato rintracciato e bloccato dai militari immediatamente dopo aver incendiato per futili motivi un veicolo Fiat 600 di proprietà di un operaio 57enne incensurato, anch’egli di Iglesias. L’arrestato, condotto in caserma per le formalità di rito e la redazione degli atti relativi a quanto compiuto, prima di essere ristretto presso le camere di sicurezza della Compagnia ove avrebbe atteso il processo con rito direttissimo, in preda alla rabbia, ha sferrato un calcio nei confronti di uno dei militari colpendolo di striscio, senza procurargli alcuna lesione. Verranno compiuti degli accertamenti per poter comprendere se l’uomo avesse motivi di risentimento nei confronti della propria vittima o abbia agito per mero diletto.

Ieri i carabinieri di Santadi hanno denunciato a piede libero per guida sotto l’influenza di stupefacenti un trentanovenne di Tratalias, disoccupato con precedenti denunce a carico. Il 20 settembre scorso a Tratalias sulla strada statale 71 al km 2 + 150 in località Coremò, l’uomo aveva causato un sinistro stradale che aveva coinvolto un Fiat Iveco 35 di proprietà e condotto da un operaio cinquantenne di Carbonia. Entrambi i protagonisti di quell’incidente erano stati sottoposti nell’immediatezza dell’evento ad accertamenti alcolemici e tossicologici presso l’ospedale Sirai di Carbonia e soltanto uno era risultato essere positivo al test per sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Naturalmente gli è stata ritirata la patente di guida ed il veicolo è stato sottoposto a sequestro amministrativo ai fini della confisca. Per quanto attiene al destino della patente di guida, questo è in mano alla Prefettura di Cagliari che deciderà con proprio provvedimento i periodi di sospensione e la possibilità per l’uomo di recuperare il permesso di condurre automezzi.

«Il suo segno distintivo, nei suoi servizi giornalistici e nelle foto era il pollice alzato, finché è stato possibile.»

Giada, la figlia di Renato Scanu, malato di SLA, ha avviato su GoFundMe una raccolta fondi per rendere la sua vita più semplice.

«Mio padrescrive Giadaha inseguito la sua passione per il calcio in giro per l’Europa, trasformandola nel lavoro di giornalista sportivo principalmente per emittenti radio locali.Dalla diagnosi di SLA, a Maggio 2020 papà si vede costretto su una sedia a rotelle, immobile ed impossibilitato a svolgere qualsiasi azione quotidiana quale alimentarsi, lavarsi e andare in bagno autonomamente poiché non muove più braccia, mani e arti inferiori.»

«Anche uscire da casa per le visite di controllo aggiunge Giadaè diventato complicato e faticoso per mia madre che lo assiste in tutto, in quanto mio padre ha una sedia a rotelle su misura e necessita di un auto per disabili con pedana che al momento è finanziariamente inaccessibile. Ho aperto questa raccolta fondi per ricevere supporto nell’acquisto dell’auto e anticipare la spesa di adeguamento delle barriere architettoniche del bagno e, se possibile, aiutare i miei genitori a sostenere i costi delle attrezzature medico-sanitarie e assistenza domiciliare.»

La raccolta #inviatospecialecontrolasla ha avuto più di mille condivisioni e raggiunto i tremila euro. Si può raggiungere al link https://gf.me/v/c/4srp/renato-scanu-linviato-speciale-contro-la-sla 

Sono 12 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 2.633 test eseguiti (2.107 molecolari, 526 antigenici), lo 0,45%.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 11 (2 in meno rispetto a ieri).

I pazienti ricoverati in area medica sono 49 (1 in più rispetto a ieri).

Sono 1.427 le persone in isolamento domiciliare (59 in meno rispetto a ieri).

Si registra 1 decesso: una donna di 91 anni residente nella Città Metropolitana di Cagliari.

5mila vaccini sono stati somministrati ieri negli hub della Sardegna, che continuano a lavorare a pieno regime, mentre si è triplicato, rispetto a lunedì, il numero delle persone che si sono recate nei centri di vaccinazione per ricevere la prima dose.
Una risposta molto incoraggiante, secondo il presidente della Regione Christian Solinas.
«Molto significativa – dice il presidente della Regione – è la risposta dei giovani: siamo la prima Regione in Italia per dosi somministrate nella fascia 12-19 anni: un dato che testimonia la grande attenzione dei nostri giovani e giovanissimi, protagonisti in questa delicata e determinante fase dell’immunizzazione. La Sardegna, pur piangendo ancora delle vittime, ha fatto passi da gigante. E’ immunizzato il 90% degli over 70, l’88% della fascia 60-69 anni, l’82% della fascia 50-59, l’80% di quella 20-29, mentre dobbiamo ancora recuperare terreno sulla fascia 30-49 anni, dove la nostra popolazione segna il 76% di copertura.»
«Sono dati comunque molto incoraggianti – aggiunge il presidente Christian Solinas -, che ci pongono tra le prime regioni in Italia anche nell’efficacia della campagna vaccinale, mentre siamo confortati anche da un indice rt tra i più bassi in Italia
«Il nostro impegno sul territorio è totale – conclude il presidente della Regione -, e proseguiremo non solo con la piena attività degli hub, ma anche con gli open day, in mezzo alla gente, per avvicinarci sempre più rapidamente all’immunizzazione completa.»