20 April, 2024
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Luigi Arru 53

L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, questo pomeriggio nell’Aula del Consiglio regionale ha assicurato che la Regione Sardegna «tutelerà i giovani laureati in medicina per facilitare il loro accesso alla scuola di specializzazione attraverso una formazione dedicata, grazie anche al milione di euro di Fondi europei destinato alle Università dell’isola dalla Regione»

L’assessore ha inoltre precisato: «A differenza dello scorso anno sono notevolmente aumentate le borse di specializzazione, finanziate dal Ministero, nella misura di 238 unità. Mentre, per il 2014, erano previsti 160 contratti nazionali più i 102 finanziati dalla Regione. Rispetto all’anno passato la differenza per il 2015 è di 24 borse in meno». 

Gli istituti scolastici della Sardegna pubblici e privati, comprese le scuole dell’infanzia, possono presentare le proposte per l’insegnamento e l’utilizzo veicolare della lingua sarda in orario curricolare. Lo rende noto l’assessorato regionale della Pubblica istruzione che oggi ha pubblicato il bando, con uno stanziamento per il 2015 di novecentomila euro.
Le domande dovranno essere inviate entro le ore 13.00 del 26 settembre 2015.
Maggiori informazioni potranno essere richieste al Servizio Lingua e cultura sarda:
Carla Uras, tel. 070 6065092, e-mail: curas@regione.sardegna.it
Cristina Baiocchi, tel. 070 6064544, e-mail: cbaiocchi@regione.sardegna.it .

«Come ribadito più volte – ha detto l’assessore Claudia Firino -, investire nell’insegnamento del sardo nelle scuole è il modo migliore per difendere e diffondere la conoscenza della nostra lingua e cultura. L’uso veicolare, che consente di insegnare una disciplina nella lingua sarda grazie all’affiancamento in classe di un insegnante sardofono, permette con efficacia di tener viva o riportare in vita la nostra lingua, a partire dalle generazioni più giovani. Ecco il perché di questo stanziamento importante, che non ha precedenti all’interno delle scuole.»

«La Giunta regionale si impegni per inserire il sistema delle scuole paritarie della Sardegna all’interno del progetto “Iscol@”, affinché gli istituti privati possano beneficiare del piano straordinario di interventi di edilizia scolastica che punta sulla qualità degli spazi e sulla loro funzionalità rispetto alle esigenze didattiche. Il tutto partendo dal presupposto che tra scuole paritarie e scuole statali non vi è alcuna differenza, così come stabilito dalla legge.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Con il Piano di dimensionamento scolastico elaborato dall’assessorato regionale dell’Istruzione – aggiunge Locci – si dispone la chiusura delle scuole statali dell’infanzia di una parte di piccoli comuni; in alcuni centri dell’isola gli istituti paritari, pur tra mille difficoltà, rappresentano l’unico baluardo di educazione per l’infanzia. Ecco perché salvaguardare il sistema delle scuole private diventa determinante per garantire un’istruzione adeguata alle nuove generazioni che hanno la “sfortuna” di nascere nei piccoli centri. Si consideri, al riguardo – conclude Ignazio Locci -, che in Sardegna vi sono 49 comuni in cui sono presenti soltanto le scuole non statali (il totale delle scuole paritarie dell’infanzia in Sardegna è 253).»

Ignazio Locci 2 copia

Il presidente del gruppo consiliare Sardegna e consigliere regionale Modesto Fenu, accoglie con soddisfazione il via libera al Piano Operativo della Zona Franca di Cagliari. L’atto, approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, consentirà alla società Cagliari Free Zone di realizzare gli interventi inseriti nel progetto, che ha già ottenuto il nulla osta dell’Autorità doganale di Cagliari e segue i disposti del decreto legislativo 75/98 e del conseguente decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2001.

«Si tratta di un ulteriore passo avanti nella strada per un nuovo modello di sviluppo – dice Modesto Fenu -, con un sistema  che veda protagonista lo strumento della zona franca in un quadro di fiscalità speciale di compensazione di quegli svantaggi oggettivi conosciuti e dimostrati, che negli anni sono diventati una zavorra ormai insopportabile per il sistema economico locale. La parola d’ordine diventa quella di tradurre gli effetti positivi della zona franca per le aziende isolane, con un progetto che dia ossigeno e occupazione al nostro sistema economico – aggiunge Fenu -. Pensiamo che sia solo il primo atto di un traguardo importante per la Sardegna. Tuttavia, riteniamo opportuno sollecitare la costituzione della commissione regionale Zona Franca che, ricordiamo, è stata recentemente votata all’unanimità dal Consiglio regionale, diventando di fatto legge regionale. Questo potrebbe essere un punto di riferimento importante sia per le interlocuzioni locali che nella dimensione nazionale e comunitaria. Appare inoltre indispensabile riprendere il tavolo di trattativa con il Governo nazionale sulla leva fiscale a più ampio spettro rispetto allo strumento “zona franca” e che da svariati decenni è reclamata da economisti, studiosi, politici e sardisti militanti e soprattutto evidente nella filosofia guida dello statuto autonomistico della Sardegna.»

«Il nostro progetto – sottolinea ancora Modesto Fenu – quindi mira all’allargamento della zona franca verso tutta l’isola, con un piano in grado di porre al centro la questione del lavoro e dell’occupazione partendo dal sistema economico-produttivo endogeno che potrebbe avere una sorta di piattaforma relazionale nuova e di caratura internazionale.»

«E’ necessario – conclude Modesto Fenu – affiancare alla Zona franca altri strumenti di fiscalità di compensazione e, soprattutto, proseguire in tempi rapidi nell’attuazione del decreto 75/98 con l’istituzione delle altre zone franche: Arbatax, Santa Giusta, Portovesme, Portotorres e Olbia.»

Modesto Fenu copia

 

 Palazzo del Consiglio regionale 3 copia 

«Siamo molto preoccupati per lo scenario che si sta delineando ed auspichiamo un ripensamento della Regione, perché con l’attivazione della cosiddetta continuità3 verso alcune capitali europee è a rischio il diritto alla mobilità dei sardi.»

Lo ha dichiarato il dirigente della Cgil Trasporti, Franco Monaco, nel corso di una audizione davanti alla IV commissione del Consiglio regionale, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd).

«Quella di dare vita a nuovi collegamenti con l’Europa – ha precisato Monaco – è un’idea giusta ma non c’entra niente con la continuità che invece tocca da vicino il diritto alla mobilità dei sardi ed è costruita su condizioni molto precise: possibilità di andata e ritorno in giornata, rilascio di informazioni tempestive presso i call center, flessibilità nella conferma e nell’annullamento delle prenotazioni, accesso garantito agli aeromobili per i portatori di handicap e molto altro.»

«Questo è un passaggio centrale – ha proseguito il sindacalista -. Non si può sostenere come fa l’assessore dei Trasporti, che l’Unione europea considera sovrapponibili i voli della continuità e quelli low cost su scali minori perché i primi sono servizio pubblico e i secondi no ed è questa la linea che la Regione deve far passare presso l’Europa».

«Ferma restando questa distinzione – ha poi aggiunto Ivan Rocca della Uil trasporti – occorre anche considerare che il mantenimento della continuità2 consentirebbe di intercettare il surplus di traffico su Roma e Milano già registrato con la continuità1 e di prevenire i contraccolpi occupazionali che si avranno a partire da ottobre sugli aeroporti sardi di Cagliari, Alghero ed Olbia; dobbiamo insomma evitare la stagionalizzazione del trasporto aereo in Sardegna che è l’esatto contrario della continuità territoriale.ı

«A nostro giudizio è solo un problema di volontà politica – ha dichiarato Nicola Contini della Ugl trasporti – e i dati ci danno ragione: Bologna, ad esempio, è la terza destinazione per volume di traffico dalla Sardegna e gli scali di Torino e Verona sono diventati punti di riferimento dei sardi soprattutto per alcune tipologie di utenza, ecco perché dobbiamo estendere il concetto di continuità territoriale oltre Milano e Roma, come già avviene in Corsica, e non comprimerlo.»

Molto critico nei confronti dell’assessore dei trasporti Massimiliano Deiana, il sindacalista della Cgil Arnaldo Boeddu ha ribadito con forza che «la Sardegna deve presentare all’Unione europea una proposta di continuità territoriale dei sardi tarata sulle reali esigenze dei cittadini, i dati ci dicono che dobbiamo alleggerire il peso su Roma e Milano dove i posti sono quelli che sono soprattutto in certi periodi dell’anno e diversificare l’offerta».

Nel successivo dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Giuseppe Fasolino ed Antonello Peru di Forza Italia, Giuseppe Meloni e Salvatore Demontis del Pd e Gianni Tatti, di Area popolare Sardegna.

In conclusione il presidente della commissione Antonio Solinas ha definito l’incontro «più che positivo, perché il problema dei trasporti rimanda al tema più generale del recupero dello svantaggio dell’insularità su cui la Regione è fortemente impegnata». «Non voglio fare il difensore d’ufficio di nessuno – ha continuato Solinas – e credo che il confronto debba restare aperto ai contributi della commissione e dello stesso Consiglio regionale rispetto ad un quadro in cui le principali destinazioni nazionali non hanno bisogno di incentivi di cui però avrebbe necessità la cosiddetta continuità2, senza dimenticare che la continuità3 verso l’Europa è una scelta lungimirante che apre nuove prospettive al il turismo sardo». «Appena possibile – ha concluso – sentiremo ancora l’assessore dei Trasporti e, se necessario, anche le organizzazioni sindacali.»

Palazzo della Regione 1 copia

I problemi delle 257 scuole paritarie per l’infanzia della Sardegna sono approdati questa mattina in Consiglio regionale, nel corso dell’audizione nella riunione congiunta della Seconda e della Terza commissione, della presidente del Fism (Federazione italiana scuole materne), Marcella Addis, e della coordinatrice regionale della Cdo O.E. (Compagnia delle opere – Opere educative), Marinella Salaris.

I mancati trasferimenti degli stanziamenti regionali fanno sì che la situazione delle scuole paritarie nell’Isola, una realtà che conta circa duemila dipendenti e offre servizi educativi ad oltre 13mila bambini, sia caratterizzata dalla chiusura di alcune scuole e da un generalizzato ritardo nei pagamenti delle retribuzioni ad educatrici, gestori, docenti e assistenti. Ritardi che in alcuni casi superano i dieci mesi in arretrato a cui si aggiungono una serie di comunicazioni di sfratto che mettono a rischio la sopravvivenza di un autentico presidio educativo e sociale, quale è quello rappresentato dalle scuole paritarie, in alcuni dei piccoli centri della Sardegna.

Marinella Salaris, nel corso del suo intervento, ha inoltre evidenziato come, le scuole paritarie per l’infanzia, in circa cinquanta realtà dell’isola rappresentino l’unico servizio educativo, alla luce della progressiva chiusura delle strutture statali, ed ha evidenziato che lo stipendio della maggior parte delle dipendenti delle scuole dell’infanzia, rappresenta l’unico reddito per molte famiglie sarde, soprattutto per quelle delle zone interne.

Marcella Addis ha ribadito ruolo e funzioni delle istituzioni scolastiche paritarie ed ha evidenziato la scarsità delle risorse messe a disposizione dalla Regione per il loro funzionamento. A fronte dei 18 milioni di euro previsti in bilancio – a giudizio delle rappresentanti di Fism e Cdo – servirebbe un ulteriore incremento di sette milioni di euro nella prossima finanziaria e nell’immediato servirebbero invece due milioni di euro in sede di assestamento di bilancio, insieme con il ripristino dello specifico capitolo destinato agli interventi di “manutenzione e arredi” con una dotazione di almeno un milione di euro. La responsabile del Fism ha inoltre posto l’accento sulla necessità di garantire la certezza delle risorse e soprattutto i tempi di erogazione delle stesse, per poter assicurare una puntuale ed efficace programmazione delle attività educative.

La situazione in cui versano le scuole paritarie dell’infanzia è stata definita “gravissima” dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini (Pd), che insieme con il suo omologo della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd) ha ricordato gli stanziamenti di bilancio ed i relativi ritardi nei trasferimenti.

Lo stanziamento del 2014 pari a 20 milioni è stato infatti ridotto a poco più di 14 milioni e la cifra non è stata ancora erogata alle scuole, anche se, a questo proposito, il presidente del parlamentino del Bilancio ha comunicato un recente accredito di 5 milioni di euro e un ulteriore intervento che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni, ma che in ogni caso non coprirebbe la cifra di 14 milioni di euro.

Resta il fatto che i 18 milioni di euro previsti per il 2015 (la cifra è stata giudicata insufficienti dalle rappresentanti di Fism e Cdo) non solo non sono stati trasferiti ma non risultano neppure impegnati nei capitoli di spesa del bilancio regionale, nonostante l’anno scolastico sia già terminato.

Sul punto sono intervenuti per sollecitare opportuni interventi da parte della Giunta, i consiglieri della minoranza Ignazio Locci (Fi) («spetta all’assessore della Programmazione proporre lo strumento con il quale liberare i residui del bilancio») e Alessandra Zedda (Fi), che ha chiesto una immediata audizione degli assessori della Pubblica Istruzione, Claudia Firino e dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci («chiediamo precise garanzie sull’impegno in bilancio delle risorse destinate alla scuole paritarie dell’infanzia nell’isola»).  

Luciano Murgia-Presidente Confartigianato Edilizia Sardegna-03

Luciano Murgia, 51 anni, imprenditore edile di Sassari, è il nuovo presidente regionale di Confartigianato Edilizia Sardegna-ANAEPA. E’ stato eletto dal direttivo regionale dell’Associazione dei Costruttori di Confartigianato, in rappresentanza di circa 3mila imprese sarde del settore e di oltre 10mila addetti.

L’ANAEPA, in Italia, rappresenta oltre 60.000 imprese artigiane dell’edilizia aderenti a Confartigianato.

Nel suo intervento programmatico, Murgia ha sottolineato come sia necessario ricreare le condizioni per garantire l’uscita dalla crisi e il recupero della competitività del sistema Sardegna, rilanciando le micro e piccole imprese di concerto con la regione e gli Enti territoriali.

«Gli interventi mirati vanno accompagnati da adeguate politiche che migliorino il contesto in cui operano le imprese – ha proseguito il neo Presidente – così come c’è la necessità di proseguire con forza e urgenza nell’azione di restituire dignità al settore favorendo l’accesso al credito per far fronte alla mancanza di liquidità degli artigiani e dei piccoli imprenditori, come anche nell’azione incisiva volta al rispetto dei diritti contrattuali tendenti, soprattutto, al rispetto dei tempi di pagamento delle commesse, per poter fare fronte alle stringenti imposizioni  della burocrazia e del sistema economico finanziario, talvolta irriconoscenti verso coloro che sono identificati unanimemente: la spina dorsale dell’economia reale italiana.»

«E’ necessario inoltre – ha aggiunto Murgia- rilanciare il settore strategico dell’edilizia con appalti a misura dei piccoli puntando sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente piuttosto che sulla nuova edificazione, nell’ottica della limitazione del consumo del territorio e di una più efficace connessione tra i sistemi urbani come la ristrutturazione dell’esistente.»

Per Murgia è fondamentale anche la «riqualificazione energetica puntando sull’energia pulita, la riqualificazione urbana intesa come intervento di rigenerazione dello spazio costruito, utile al miglioramento della qualità della vita, che tenga conto delle varie destinazioni funzionali che contribuiscono a dare valore ai sistemi locali».

«Ho piena consapevolezza – ha concluso il presidente regionale di ANAEPA – Confartigianato Costruzioni – della complessità della fase che stiamo attraversando e della gravità dei problemi che abbiamo di fronte: è in gioco la sopravvivenza stessa delle nostre aziende.»

Il comune di Carbonia ha pubblicato il bando per la vendita dell’ex Scuola Materna di vico Filzi a Serbariu.

Il prezzo a base d’asta è stato ridotto del 20%, rispetto al valore iniziale. Ora è pari a 411.200 euro.

Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 12.00 del 31 luglio 2015.

Il bando è consultabile ella sezione bandi di gara – concessione di beni del sito www.comune.carbonia.ci.it .

Serbariu copia

Venerdì 3 luglio, per un intervento sui sistemi di rete, gli uffici dei Servizi sociali del comune di Carbonia non potranno essere contattati tramite telefono o mail.

Gli uffici, che si trovano in via XVIII Dicembre, nella sede dell’ex Tribunale, saranno aperti per il ricevimento del pubblico.

Ex Tribunale Carbonia C copia

La  commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd), ha approvato, all’unanimità, il Testo unificato delle proposte di legge 45 (Oscar Cherchi e più) e 61 (Comandini e più). Il parlamentino ha nominato il consigliere Piero Comandini (Pd) relatore del provvedimento in aula.

La commissione ha anche approvato, a maggioranza, il disegno di legge 202 ((Trasformazione in agenzia del Consorzio per l’assistenza alle piccole e medie imprese “Sardegna Ricerche”, istituito con la legge regionale 23 agosto 1985, n. 21 (Istituzione di un fondo per l’assistenza alle piccole e medie imprese, in attuazione dell’articolo 12 della legge 24 giugno 1974, n. 268) e ha nominato relatori per l’aula Pier Mario Manca (Soberania e Indipendentzia) per la maggioranza e Gianluigi Rubiu (Aps) per l’opposizione.