23 April, 2024
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Matteo Prantner e Rocco Chiuri

Mercoledì 2 settembre ci sarà il cambio al vertice della Guardia Costiera di Portoscuso. Dopo 3 anni, il Capitano di Corvetta Matteo Prantner lascia il comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo Guardia Costiera di Portoscuso al Tenente di Vascello Rocco Chiuri. Il Circondario Marittimo di Portoscuso si estende tra Punta ‘e Trettu e Capo Pecora, per uno sviluppo di quasi 40 Km di costa. Il Comandante, oltre a essere l’Autorità Marittima Capo di Circondario Marittimo, è anche il Comandante del porto di Portovesme. In un naturale avvicendamento che vede la durata media di comando di un Ufficio Circondariale Marittimo tra i due e tre anni, il giorno 2 settembre 2015 alle ore 10.15 inizierà la cerimonia formale di passaggio di consegne nel porto di Portovesme, banchina n° 5.

«Sono stati 3 anni intensi e di lavoro duro, ma ricchi di soddisfazioni personali che rimarranno indelebili negli anni della mia carriera – dice Matteo Prantner -. Ho cercato di interpretare il ruolo dell’Autorità Marittima sul territorio come meglio ho potuto, non avendo mai risparmiato le forze e le iniziative. L’Autorità Marittima ha fatto prevenzione e formazione, sia sulle spiagge che nelle scuole, ha tutelato l’ambiente mare e le attività che insistono su questo, ha vigilato sul corretto andamento delle operazioni portuali a Portovesme come nel resto del litorale, ha sorvegliato le attività di pesca seguendo tutta la filiera del prodotto ittico, tutto questo grazie alla indispensabile collaborazione delle istituzioni sul territorio, dei servizi tecnico nautici del porto di Portovesme, delle forze di polizia, grazie al sostegno della superiore Direzione Marittima di Cagliari e grazie ad un ristretto, ma ben motivato, “equipaggio”. Un saluto particolare lo dedico alle Associazioni Nazionali Marinai d’Italia del territorio e alle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile. Lascio il Sulcis sapendo che in realtà lo porterò sempre con me, vivo nei miei ricordi e nel cuore.»

«Alla testa dei miei uomini – aggiunge Matteo Prantner – ho sentito la forza del vento che soffia qui cercando di tenere le navi aggrappate in banchina, un vento forte e sincero, come le persone che abitano queste terre, ho visto albe e tramonti durante i lunghi controlli su un bellissimo territorio costiero, sul suo mare cristallino, a me prima sconosciuto, ho avuto il privilegio di coordinare soccorsi che hanno salvato vite umane, mi sono commosso, al suono delle sirene delle navi a Portovesme, durante la commemorazione della tragedia della torre piloti di Genova, mi sono battuto per il rispetto delle leggi come elemento indispensabile di vero ordine sociale, vera giustizia e sicurezza, perché è questa la Capitaneria che volevo, quella che lavora tutti i giorni qui a Portoscuso come nel resto d’Italia. Auguro al Tenente di Vascello (CP) Rocco Chiuri di vivere intensamente questo bellissimo ed emozionante periodo. L’Autorità Marittima di Portoscuso – conclude Matteo Prantner – può e deve fare ancora molto, un interminabile servizio per il territorio costiero e la sua popolazione.»

 

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Mariella Piredda 2

Nuovo look per il parco giochi comunale di Sant’Antioco. L’assessore Mariella Piredda risponde così agli atti vandalici che recentemente avevano determinato il venire meno delle attrattive per i bambini della città lagunare.

Manutenzione straordinaria del sito, ma anche l’acquisto di nuovi giochi con tanto di impianto di videosorveglianza per salvaguardare il luogo di ritrovo di bambini e famiglie. Anche gli anziani avranno a disposizione il loro spazio in quello che viene definito il “percorso vita” ovvero un percorso destinato alla passeggiata salutare che rientra ormai nella promozione di un corretto stile di vita teso alla prevenzione delle malattie dismetaboliche e cardiovascolari. Nella delibera recentemente approvata dall’Amministrazione comunale, l’assessore delle πolitiche giovanili ha previsto un investimento per l’acquisto di canestri, porte da calcetto e attrezzature per skate e bike, che andranno nei punti sport da allestire in via Matteotti, piazza Cartagine, piazza Sardegna, Lungomare, in prossimità del ponte.

«E’ un primo intervento – ha detto l’assessore Piredda – che mira a favorire l’aggregazione sociale non solo tra i giovani, ma anche tra le diverse fasce della società. Puntiamo a favorire la realizzazione di percorsi salutari e la promozione di un corretto stile di vita, ma anche il punto di incontro dei bambini.»

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Domenica 30 agosto cala il sipario sull’edizione numero ventisette del Seminario Jazz di Nuoro, con il saggio-concerto finale che coinvolgerà, come sempre, tutti gli allievi e i docenti dei corsi. In attesa dell’ultimo atto, quest’anno in scena al CESP, il Centro Etico Sociale di Pratosardo, alla Scuola Civica di musica “Antonietta Chironi” vanno avanti anche oggi per tutto il giorno le lezioni di teoria e pratica del jazz.

In serata, alle 21.00, fa invece tappa a Onanì la rassegna di concerti abbinata al Seminario jazz: al centro dei riflettori in piazza Funtana Manna (ingresso gratuito), il Collettivo T. Monk, giovane band di dieci elementi nata in seno al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano (che contribuisce a questa trasferta in terra sarda, proseguendo così la serie di collaborazioni dei Seminari jazz nuoresi con i conservatori, inaugurata l’anno scorso con il “Luigi Canepa” di Sassari e il “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari). Con il leader Dario Trapani alla chitarra (e autore degli arrangiamenti), ci sono la cantante Marcella Malacrida, tre sassofonisti – Rudi Manzoli (baritono), Nicolò Ricci (tenore) e Paolo Lo Polito (contralto) -, Alberto Mandarini alla tromba, Andrea Baronchelli al trombone, Niccolò Cattaneo al pianoforte, Marco Rottoli al contrabbasso e Riccardo Chiaberta alla batteria.

Nato a fine 2011 su iniziativa del chitarrista Dario Trapani, il collettivo si pone come primo scopo di rielaborare il songbook di Thelonious Monk, uno dei più grandi e influenti compositori della storia del jazz. Caratteristica peculiare delle sue composizioni è la possibilità di esecuzione da parte di qualsiasi tipo di formazione, dalle combo più piccole, ai gruppi orchestrali: da qui nasce l’idea di questo ensemble, elaborando il vastissimo repertorio di Monk con un’orchestrazione ex novo per cinque fiati, chitarra elettrica, piano, contrabbasso e batteria, più voce in alcuni brani. Il 2013 è un anno di intensi live per il collettivo, che dopo un primo concerto nella città natale, Milano, ha l’occasione di suonare in diversi festival e rassegne in Italia, tra cui Umbria Jazz. Pur rimanendo fedele alla direzione intrapresa di tributo al genio di Thelonious Monk, il gruppo allarga a poco a poco i propri orizzonti integrando nel repertorio nuovi arrangiamenti di brani di John Coltrane, Joe Henderson, Sparklehorse, e ospitando Francesco Lento alla tromba e Andrea Dulbecco al vibrafono. È dello scorso febbraio l’esordio discografico con l’album “Ugly Beauty”, prima pubblicazione anche della neonata Honolulu Records, etichetta indipendente creata da alcuni membri del Collettivo T. Monk insieme ad altri musicisti della scena jazz milanese.

Collettivo T.Monk (2s)Collettivo T.Monk (s) Collettivo T.Monk (3s) 

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Il capogruppo di Area Pooolare Sarda in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, con la quale sollecita una modifica della legge che prevede l’impiego dei lavoratori nei cantieri comunali, per scongiurare un macigno dagli effetti sociali devastanti. I lavoratori inglobati nei progetti in utilizzo in diversi centri della Sardegna – con una pattuglia di 18 lavoratori inseriti nei programmi dell’amministrazione provinciale di Carbonia Iglesias – lamentano delle evidenti criticità nelle disposizioni normative e ritardi periodici nell’erogazione degli emolumenti.

«Si tratta di una beffa assurda per i lavoratori – dice Gianluigi Rubiu -. L’esternalizzazione dei servizi a cooperative di tipo B determina una serie di distorsioni ai danni degli operai che si vedono decurtare una grande fetta degli emolumenti, con il pagamento del 65% in altre spese ed appena il 35 per cento che finisce nelle tasche dei lavoratori. Occorrerebbe ovviamente rivedere le disposizioni normative, con la costituzione di nuove società per accorpare gli operai – conclude il consigliere regionale di Iglesias – in modo da favorire il lavoro dei Comuni. C’è da evidenziare poi che i lavoratori si vedono assegnare lo stipendio con diversi mesi di ritardo, con difficoltà di molte famiglie ad affrontare l’emergenza.»

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Grandi emozioni all’alba, a Is Solinas, con il concerto del sestetto Lantias di Elena Ledda, organizzato nell’ambito di “Mare e Miniere”, dall’Associazione Elenaledda vox, con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, della Regione Autonoma di Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio,  Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dei comuni coinvolti, in collaborazione con l’Associazione Onlus Pozzo Sella, che ha organizzato l’escursione notturna dalla Basilica di Sant’Antioco alla spiaggia di Is Solinas, “Lungo il cammino minerario di Santa Barbara”, con la collaborazione della Consulta delle Associazioni, della Rete Nazionale dei Cammini e con il patrocinio dei comuni di Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Giba, Masainas e della ASL Carbonia.

Dalle 6.00 alle 7.00, Elena Ledda, Simonetta Soro, Mauro Palmas, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri, hanno proposto ai circa 150 presenti (125 dei quali erano reduci dall’escursione di 16,5 km durata tutta la notte) una selezione dei migliori brani della loro produzione. in un ambiente diventato presto magico grazie alla musica e allo straordinario paesaggio e all’ora di svolgimento.

«Si tratta di un’iniziativa davvero speciale quella messa in campo in collaborazione con l’associazione Pozzo Sella – ha spiegato il direttore artistico di Mare e Miniere, Mauro Palmas -, Sono eventi come questo che generano forze motrici importanti per la valorizzazione culturale e sociale del territorio. Mare e Miniere in questi mesi ha lavorato fortemente in questa direzione, e abbiamo già posto solide basi per la prossima edizione della nostra rassegna.»

La giornata degli escursionisti era iniziata nella tarda serata di ieri, in piazza Alcide De Gasperi, a Sant’Antioco, davanti alla Basilica di Sant’Antioco che è stata visitata grazie alla disponibilità del parroco don Mario Riu, fino all’orario di partenza, poco prima della mezzanotte. L’arrivo sulla spiaggia di Is Solinas questa mattina, poco dopo le 5.00, quando l’alba era ancora lontana. Alle 6.00, puntuali, sono arrivate le prime note del concerto, al termine del quale, il sindaco di Masainas, Ivo Melis, ha donato a Elena Ledda e Mauro Palmas, al presidente dell’associazione Pozzo Sella Giampiero Pinna e alla stessa associazione, un libro sulla storia del paese.

L’escursione odierna rientra nel programma di iniziative con le quali l’Associazione Onlus Pozzo Sella promuove la conoscenza dello straordinario patrimonio storico-culturale, naturalistico-ambientale, socio-antropologico e religioso presente lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, oltre che favorire la buona pratica dell’escursionismo come fonte di benessere del fisico e dello spirito. L’Associazione Pozzo Sella ritiene di fondamentale importanza perseguire questa finalità ora che, a conclusione della prima fase di interventi per la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara, è stata verificata la possibilità di rendere percorribile a piedi, in tempi brevi e con l’impiego di modeste risorse finanziarie, l’intero itinerario che si potrà percorrere in 24 tappe su una lunghezza di quasi 400 km.

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L’Associazione Onlus Pozzo Sella, con la collaborazione della Consulta delle Associazioni, della Rete Nazionale dei Cammini e con il patrocinio dei comuni di Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Giba, Masainas e della ASL Carbonia, ha organizzato un’escursione dalla basilica di Sant’Antioco alla spiaggia di Is Solinas-Sa Salina in Comune di Masainas lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Il raduno e la registrazione dei partecipanti sono previsti a partire dalle ore 22.00 nella piazza antistante la Basilica di Sant’Antioco che, grazie alla disponibilità del parroco don Mario Riu, potrà essere visitata dai partecipanti fino all’orario di partenza dell’escursione previsto intorno alle ore 23.30. La visita alla basilica di Sant’Antioco è particolarmente significativa, in quanto avviene nel 400° anniversario del ritrovamento delle reliquie del patrono della Sardegna, per la cui ricorrenza è stato proclamato l’Anno Giubilare e sono state esposte ai fedeli le reliquie del Santo.

L’arrivo alla spiaggia di Is Solinas Sa Salina è previsto intorno alle ore 5.30 di domani mattina, dove ai primi bagliori dell’alba avrà inizio il concerto.

Il tracciato si sviluppa prevalentemente in piano e può essere percorso anche da principianti dell’escursionismo, purché muniti di scarpe da trekking e si trovino in buone condizioni fisiche per percorrere l’impegnativa distanza di circa 16,5 km.

Pur potendo contare sulla suggestiva illuminazione della luna piena, è indispensabile che ogni partecipante sia munito di una torcia con autonomia di almeno 5 ore.

L’escursione è gratuita, ognuno partecipa sotto la sua diretta responsabilità con la firma di una liberatoria che solleva gli organizzatori da qualunque responsabilità e i partecipanti dovranno concorrere con il contributo di 4 euro alla parziale copertura dei costi per l’organizzazione della manifestazione.

I partecipanti dovranno curare autonomamente il raggiungimento del punto di partenza e il rientro dal punto di arrivo tenendo presente che presso la spiaggia di Is Solinas Sa Salina sarà disponibile un ampio parcheggio per le auto. Per agevolare il raggiungimento del punto di partenza dal parcheggio ubicato presso di punto di arrivo dell’escursione si sta valutando con l’Amministrazione comunale di Masainas la possibilità di rendere disponibile un bus navetta di limitata capienza, circa 25 posti, che potrà essere utilizzato, su prenotazione e fino a concorrenza dei posti disponibili, dai soli autisti che alla fine del percorso si impegnano ad accompagnare altri autisti a recuperare le loro auto dal paese di Sant’Antioco.

All’arrivo dell’escursione la cantante Elena Ledda, con il sestetto Lantias, composto da Simonetta Soro, Mauro Palmas, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri, terrà un concerto dalle ore 6.00 alle ore 7.00, all’alba di sabato 29 agosto 2015, nella splendida cornice naturale del golfo di Palmas caratterizzata dagli stagni costieri e dal sistema dunale di Is Solinas dove, assieme ai fenicotteri e alla ricca fauna ornitologica tipica delle zone umide, sarà possibile stare a contatto con i ginepri secolari che caratterizzano la fitta copertura vegetale delle colline di sabbia. Il concerto è organizzato nell’ambito di “Mare e Miniere”, dall’Associazione Elenaledda vox, con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, della Regione Autonoma di Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio,  Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dei comuni coinvolti,

Anche con l’organizzazione di questa escursione, l’Associazione Onlus Pozzo Sella intende promuovere la conoscenza tra i cittadini dello straordinario patrimonio storico-culturale, naturalistico-ambientale, socio-antropologico e religioso presente lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, oltre che favorire la buona pratica dell’escursionismo come fonte di benessere del fisico e dello spirito. L’Associazione Pozzo Sella ritiene di fondamentale importanza perseguire questa finalità ora che, a conclusione della prima fase di interventi per la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara, è stata verificata la possibilità di rendere percorribile a piedi, in tempi brevi e con l’impiego di modeste risorse finanziarie, l’intero itinerario che si potrà percorrere in 24 tappe su una lunghezza di quasi 400 km.

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Questa sera, presso la Terrazza del Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta, si terrà il concerto conclusivo della Masterclass Internazionale di Bandoneon, tenuta dal maestro Victor Villena, professore di bandoneon all’Università delle Arti di Rotterdam, nonché bandoneonista del celebre gruppo Gotan Project, nell’ambito della VI edizione di Artango&jazz Festival, la rassegna dedicata al tango e al jazz, ideata e diretta da Fabio Furia e organizzata dall’Associazione Culturale Anton Stadler di Iglesias, con il sostegno del comune di Calasetta e della Regione Autonoma della Sardegna.

Domani sera, alle ore 22.00, presso il piazzale della Torre Sabauda, sarà il maestro Victor Villena, accompagnato dal suo ensemble, ad esibirsi nello spettacolo “Tangata”. Sul palco Victor Villena, bandoneon; Alejandro Schwarz, chitarra; Mauricio Angarita, contrabbasso.

Per il 30 agosto è previsto, infine, un doppio appuntamento. Alle ore 19.00, il piazzale della Torre Sabauda ospiterà lo stage di tango per principianti assoluti, principianti ed intermedi, tenuto dai maestri Antonello Pateri e Lucia Fiorillo. Alle ore 22.00 si terrà il concerto conclusivo dell’intensa rassegna, “Sertao”, un travolgente spettacolo dal sapore Sud-Americano, in cui sarà protagonista il Trio Viaje Latino, formato da Alex Sebastianutto, sassofoni; Alessio Benedetti, percussioni; Ferdinando Mussutto, pianoforte.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport, del Comune di Calasetta – Assessorato Cultura, Turismo e Spettacolo e grazie alla collaborazione della Fondazione MACC.

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Se c’è stato un periodo nel quale la nostra Isola ha subito l’arroganza, la prepotenza ed è stato in una condizione di forte sudditanza nei confronti di un governo nazionale è stato quello in cui il primo ministro era Silvio Berlusconi e Ugo Cappellacci il suo silenzioso uomo di fiducia in Sardegna. È incredibile la faccia tosta dell’ex presidente, che da un anno a questa parte ha ritrovato miracolosamente voce per scagliarsi su ogni tema contro il governo regionale guidato da Francesco Pigliaru.

Rispetto alla scorsa legislatura, il governo di centrosinistra e la maggioranza che lo sostiene hanno un’altra maniera di intendere il rapporto col cosiddetto “governo amico”: nessun complesso di inferiorità, nessun silenzio complice ma franca e leale collaborazione negli interessi della nostra Isola e dei suoi cittadini.

Si metta l’animo in pace, l’ex inquilino di Villa Devoto: il presidente Pigliaru e la sua squadra, in questo anno, hanno lavorato con grande impegno e serietà per rendere la Sardegna un interlocutore affidabile e serio nei confronti degli investitori internazionali, realizzando concretamente in pochissimo tempo cose di cui la giunta Cappellacci ha solo parlato per anni. I frutti di questo lavoro non stanno tardando ad arrivare, come nel caso del confronto proficuo col Qatar, e altri sono attesi nei prossimi mesi: la Sardegna è tornata sulle rotte dei grandi investimenti dopo essere scomparsa dai radar negli anni di Cappellacci.

Pietro Cocco

Capogruppo del PD in Consiglio regionale

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«Vieni. Produciamo il cibo insieme». È all’insegna del tema scelto per il proprio padiglione che oggi lo Zambia ha celebrato il National Day a Expo Milano 2015. «Venite nel nostro Paese, come turisti o investitori, per aiutarci a sconfiggere la fame», ha dichiarato il ministro della Salute del Paese Joseph Kasonde, intervenuto alla cerimonia di apertura davanti all’Expo Centre.

Ad accogliere la delegazione africana questa mattina è stato il sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Benedetto della Vedova, insieme al Commissario Generale di Expo Milano 2015 Bruno Antonio Pasquino. Erano inoltre presenti il vice ministro del Commercio dello Zambia Miles Sampa e l’Ambasciatore della Repubblica dello Zambia in Italia Getrude Kasuba Mwapwe.

«Il nostro Governo – ha spiegato il ministro Kasonde – sta adottando politiche che hanno l’obiettivo di produrre e consumare cibo in un modo sostenibile. Ma è necessario investire nelle aree rurali e migliorare la produttività soprattutto sostenendo le piccole e medie imprese e quelle a conduzione familiare.» Per questo motivo, la partecipazione a Expo Milano 2015 rappresenta per lo Zambia un’occasione importante: «Vogliamo che l’Italia abbia un ruolo nel nostro percorso di crescita – ha aggiunto -. Per questo, il nostro obiettivo è quello di attrarre aziende italiane che vogliono investire».

«La Repubblica dello Zambia – ha dichiarato il sottosegretario Della Vedova – rappresenta un esempio di democrazia, stabilità politica e crescita economica nel contesto africano, ponendosi come uno dei migliori partner per l’Italia nella regione subsahariana. Siamo convinti – ha aggiunto – che le aziende italiane possano fornire la tecnologia e il know how in grado di accompagnare lo sviluppo dello Zambia, nel solco della sostenibilità ambientale.»

Ha chiuso la cerimonia la performance musicale e artistica del gruppo Zambian Cultural Ensemble, che ha accompagnato la delegazione lungo il Decumano fino al Cluster Frutta e Legumi, dove si trova il padiglione dello Zambia.

Il ministro Kasonde ha quindi visitato Palazzo Italia, dove è stato accolto dal commissario generale del Padiglione Italia Diana Bracco ed ha firmato la Carta di Milano.

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Moderne e funzionali Case della salute, o strutture vuote e senza futuro da accantonare ancor prima del taglio del nastro? Da progetto d’avanguardia per una Sanità funzionale, vicina (in tutti i sensi) ai cittadini, la costruzione di quattro Case della salute nel Sulcis Iglesiente (Sant’Antioco, Carloforte, Giba e Fluminimaggiore) rischia di rivelarsi un buco nell’acqua. Stando alla legge 23 del 2014 (Riforma della Sanità in Sardegna), che recepisce il Patto della Salute (agosto 2014), non vi sono più le condizioni per l’attuazione del progetto: la normativa in questione, infatti, stabilisce che il requisito minimo per l’avvio di una Casa della salute sia un bacino di 30mila abitanti. Condizione, questa, che esclude buona parte delle quattro sedi individuate dal disegno iniziale voluto dalla precedente Giunta regionale (i lavori, ovvero l’ampliamento di ambulatori preesistenti, sono in dirittura d’arrivo).

Il problema sorge oggi perché quando venne varato il progetto delle strutture sanitarie sperimentali (2010), il Patto della salute in vigore in quegli anni richiedeva un bacino di 10mila abitanti, facilmente individuabile in tutti e quattro i casi considerando la vicinanza tra alcuni comuni. Ma ad oggi, se il nuovo requisito necessario può essere soddisfatto nel caso di Sant’Antioco (che servirebbe diversi centri limitrofi raggiungendo la quota di 30mila abitanti), negli altri mancherebbero i parametri richiesti.

Cosa fare, dunque? Domanda più che mai legittima, considerato che attualmente non risulta (quantomeno ufficialmente) alcuna deroga alla normativa in vigore e va da sé che il progetto sia destinato a fallire. E a ogni buon conto, ammesso l’Assessorato regionale alla Sanità sia a conoscenza dello stop imposto dalla disciplina al “progetto Sulcis” e abbia in animo di eluderlo in qualche modo, è lecito chiedere delucidazioni in merito all’attuazione del programma nella sua interezza. Non solo per le quattro del Sulcis, dunque, ma anche per il resto della Sardegna, come – senza allontanarsi – Carbonia e Iglesias, di cui non si sa più nulla. Non fosse altro perché l’assessore Luigi Arru, e con lui il presidente della Giunta, quando ha illustrato la sua idea di riforma del sistema sanitario ha descritto le Case della salute come strutture destinate ad avere un ruolo decisivo nel riordino della Sanità isolana.

Occorre capire, quindi, se qualcuna delle Case sulcitane debba essere sacrificata in barba alle centinaia di migliaia di euro spese per l’ampliamento degli edifici, o se invece l’assessore Arru abbia intenzione di derogare alla disciplina da lui stesso varata. Inoltre, sarebbe opportuno chiarire il ruolo che dovranno avere i medici di base. Esiste un protocollo per l’organizzazione del lavoro nelle strutture? Quale tipologia di personale verrà impiegata? E in che modo? Tutte domande che attendono risposta, mentre l’esponente dell’Esecutivo Pigliaru si pavoneggia con risultati che, in realtà, coincidono con meri tagli ai servizi e alle prestazioni sanitarie.

La riforma della Sanità sta passando al Sulcis Iglesiente un conto salatissimo e non vorremmo che, oltre ai tagli già noti, si aggiungesse anche l’aborto del progetto delle Case della salute. Luigi Arru faccia luce sulla questione e sveli il futuro che spetta alle strutture sulcitane. Che, inutile nasconderlo, stando alla disciplina in vigore non hanno ragione di esistere.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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