20 April, 2024
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I dati diffusi da Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) con il XX Rapporto annuale, evidenziano che la Sardegna nel 2014 ha registrato una contrazione della raccolta differenziata di carta e cartone pari al 3,1%, attestandosi a poco più di 73 mila tonnellate in un anno.

Sulla base di questi dati c’è stato il controsorpasso da parte dell’Abruzzo in un testa a testa che, comunque, conferma queste due regioni come riferimenti per l’area meridionale per la raccolta di carta e cartone. In particolare, in Sardegna che da anni si è attestata su livelli in linea con il dato medio nazionale può trattarsi degli effetti di una contrazione dei consumi che si rileva in altre aree del paese.

 In termini assoluti i maggiori volumi sono raccolti in provincia di Cagliari (23 mila tonnellate ed un pro capite di 42,6 kg per abitante); segue Sassari con 14.315 tonnellate raccolte ed un pro capite di 42,5 kg. La maggior raccolta pro capite invece emerge nella provincia dell’Ogliastra con 59,1 kg/ab. (3.430 tonn.) che evidenzia comportamenti virtuosi dei propri abitanti con un dato superiore al valore medio nazionale; in questa classifica sul podio troviamo quindi Olbia Tempio e Oristano che registrano dati molto simili: poco più di 53 kg pro capite e oltre 8mila tonnellate raccolte. Nelle posizioni di metà classifica troviamo Nuoro che sfiora le 6.600 tonnellate (34,3 kg per abitante), Carbonia Iglesias che supera appena le 5 mila tonnellate (38,9 kg pro capite) e Medio Campidano, dove sono state intercettate oltre 4 mila tonnellate di materiali cellulosici con 41,5 kg/abitante.

«Nel 2014 la raccolta differenziata di carta e cartone al Sud è aumentata del 10%, mentre la Sardegna ha faticato a stare al passo con questo trend di crescita, registrando al contrario un segno meno rispetto ai dati 2013 – ha dichiarato Ignazio Capuano, presidente di Comieco -. La Regione ha comunque tutte le carte in regola per invertire questo trend, come dimostrano i dati degli anni precedenti e le performance dei Comuni appartenenti al Club degli EcoCampioni, che Comieco ha fondato in Sardegna proprio quest’anno per valorizzare le migliori esperienze in tema di gestione efficiente del ciclo del riciclo di carta e cartone.»

In funzione delle tonnellate di carta e cartone raccolte, nel 2014 Comieco ha trasferito ai Comuni sardi in convenzione corrispettivi economici per oltre 2 milioni di euro «Segno che la raccolta differenziata di carta e cartone – conclude Capuano. – può portare a notevoli vantaggi economici per gli enti locali, in questo momento di difficoltà nel reperire risorse».

A livello nazionale, nel 2014 la raccolta di carta e cartone ha registrato un aumento del +4% per un totale di oltre 3,1 milioni di tonnellate: 120mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente e un pro capite che sfiora i 52 kg/abitante (nel 2014 era di 48 kg/abitante).

Guardando nel dettaglio l’intero Paese, le variazioni sono tutte in positivo per le tre macro aree: +1,6% per il Nord, +4,7% per il Centro e il Sud con +10,6%.

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Dopo il segretario provinciale Daniele Reginali e il capogruppo consiliare al comune di Iglesias Francesco Melis, anche il segretario dell’Unione cittadina del Partito Democratico di Iglesias, Ubaldo Scanu, interviene sul progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dalla Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru (PD), su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru (PD).

«Il Piano di riorganizzazione della Rete ospedaliera territoriale della Sardegna recentemente presentato dalla Giunta regionale fa storcere il naso – scrive Ubaldo Scanu in una nota inviata al commissario ASL 7 Antonio Onnis, al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, ai deputati del PD Francesco Sanna e Emanuele Cani, al consigliere regionale e capogruppo del PD Pietro Cocco -, in particolare per quanto riguarda il riordino relativo alla rete ospedaliera del Sulcis Iglesiente. La proposta ci lascia molto perplessi e scettici perché non in linea con quanto deliberato dal Consiglio comunale di Iglesias che, lungi dall’alimentare campanilismi che oramai non hanno ragion d’essere, ha assunto posizioni lucide e condivise da tutti i partiti, dai sindacati, dal personale dell’ASL 7.»

«Il PD di Iglesias ha presentato – aggiunge Scanu – qualche mese fa una proposta che prevedeva l’equa ripartizione dei servizi tra i presidi ospedalieri di Iglesias e di Carbonia, e nel contempo evitava la creazione di doppioni dei servizi sanitari. Una proposta che ha trovato ampi consensi non solo nella popolazione ma anche nei vertici dell’ASL locale. Pare di leggere, tra le righe del Piano regionale, grande incertezza sulla destinazione d’uso degli ospedali iglesienti, o addirittura il tentativo di un ulteriore declassamento del CTO di Iglesias classificato come “stabilimento di base”, mentre il Sirai di Carbonia viene classificato, peraltro correttamente, come DEA 1° livello.

Fermo restando che siamo convinti che non sia tanto importante essere indicati di primo livello o meno, quanto essere messi in condizione di garantire una tipologia di servizi sanitari di alto livello a tutela della salute dei cittadini, ma in questo caso la distinzione non può essere considerata di poco conto perché il combinato delle disposizioni contenute nelle 82 pagine che accompagnano la delibera della Giunta regionale sono lasciate aperte molte porte e tante perplessità. La delibera in questione è da intendersi come bozza provvisoria, pertanto chiediamo che urgentemente sia apportata la necessaria correzione nel senso che il presidio ospedaliero CTO di Iglesias deve essere considerato complementare al presidio ospedaliero Sirai di Carbonia accreditata come DEA 1° livello: il Sirai con finalità d’urgenza ed emergenza, il CTO sede di attività programmate così come ribadito negli scorsi mesi dal Commissario straordinario, che in tal senso ha profuso impegno con i sindaci tutti e con la popolazione.»

«Il principio di fondo – sottolinea ancora il segretario dell’Unione cittadina del PD di Iglesias – è che il DEA di 1° livello dovrà essere costituito dalla fusione dei due presidi ospedalieri, ossia il Sirai e il CTO.

Perché ciò venga realizzato il PD iglesiente ribadisce che:

• è indiscutibile e inderogabile il completamento dei lavori di ristrutturazione e di adeguamento funzionale del CTO e la conseguente operatività dei reparti, prima di qualsiasi  intervento sull’organizzazione esistente, come anche da deliberato dei sindaci del distretto;

• è fondamentale il rispetto del cronoprogramma relativo alla data di consegna dell’Ospedale CTO e che si impegnerà, laddove fosse necessario, a praticare un controllo serrato delle tempistiche dei lavori;

• l’ospedale CTO dovrà essere  il Centro di riferimento territoriale per la Chirurgia generale,la Pediatria, la Ginecologia e Ostetricia, l’Endoscopia e l’Ortopedia, il Laboratorio Analisi, l’Oculistica e l’Otorinolaringoiatria;

• il Polo materno infantile dovrà, nel rispetto imprescindibile delle destinazioni d’uso già approvate, essere collocato presso l’Ospedale CTO, essendo indispensabile l’assoluta, incondizionata e concreta collaborazione di ginecologi, ostetriche, neonatologi e pediatri,per una politica determinata al cambiamento degli standard di sicurezza assistenziali del settore materno-infantile;

• il Santa Barbara dovrà essere individuato quale ospedale per la lungo degenza e l’hospice.

Chiederà, se necessario, un controllo da parte della Corte dei Conti, qualora le destinazioni d’uso dei locali già decise e deliberate a suo tempo, non venissero confermate;    

vigilerà affinché i finanziamenti già destinati al completamento del CTO di Iglesias NON siano dirottati altrove, ad esempio al completamento del Sirai di Carbonia.

Rileva una mancata chiarezza da parte della direzione aziendale nell’esprimere un deciso progetto complessivo di sanità, pertanto promuoverà il dibattito in città e nelle sedi itituzionali preposte, affinché vengano definiti e rispettati gli obiettivi e venga avviato con urgenza un confronto con la dirigenza e le parti sociali, contando su un maggior supporto e rispetto degli impegni assunti da parte degli esponenti del PD a livello locale, regionale e nazionale.»

«La nostra città – scrive Ubaldo Scanu – non può sopportare che per l’ennesima volta siano sacrificati i propri servizi sanitari a vantaggio di altre realtà e sulla base del documento politico di riordino sulla sanità cittadina e territoriale presentato a suo tempo dal PD di Iglesias, ci saremmo aspettati di poter aver un confronto con la Regione Autonoma della Sardegna sui temi proposti. Oggi, invece, viene presentato un piano vecchio di quasi dieci anni, adattato come un vecchio vestito, non più corrispondente alle attuali esigenze.

Ancora nulla è definitivo, pertanto, prima di possibili azioni di contrasto – anche eclatanti – vogliamo aprire un dialogo con l’assessore Arru basato sul riordino, ma facendo in modo che questo sia baricentrico rispetto al territorio e porti a tagli e riduzione dei costi unicamente là dove in questi ultimi 5 anni si è effettivamente sperperato denaro pubblico.

Per questo, chiediamo che finché il CTO non sarà ultimato, venga rispettato il principio per cui “non si tocca nulla fino a quando non saranno conclusi il lavoro del nuovo CTO” come richiesto dal PD di Iglesias e fatto proprio dal nostro Consiglio comunale.»

«Su questo – conclude Ubaldo Scanu – non intendiamo retrocedere e in mancanza di risposte adeguate annunciamo fin da oggi l’avvio di forme di protesta con mobilitazioni generali massicce.»

Ubaldo Scanu 2 copiaCTO Iglesias copiaOspedale Santa Barbara

                                                 

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Resti di strade, canali, impianti fognari e un edificio di età imperiale, ascrivibili all’età romana, frutto dei tre anni di lavoro e dell’ultima campagna del progetto curato dagli specialisti dell’università di Cagliari, Simonetta Angiolillo e Marco Giuman.

Il progetto di scavo archeologico Isthmos, ideato e realizzato da Simonetta Angiolillo e Marco Giuman (dipartimento Storia, beni culturali e territorio) è nato dalla collaborazione tra l’Università di Cagliari, la soprintendenza archeologica della Sardegna e il comune di Pula. Incentrato sull’analisi di una porzione dell’ex area militare di Nora, passata di recente al pubblico demanio, della città punico-romana indagata solo parzialmente in passato e fondamentale per la comprensione dell’estensione dell’area urbana antica, la zona di alto rilievo storico e archeologico. Le prime tre campagne di scavo hanno riportato alla luce una porzione del tessuto viario di età imperiale e parte di un edificio di grosse dimensioni, oltre a resti di canalizzazioni e impianti fognari ascrivibili all’età romana. Nel corso della campagna sono venuti alla luce materiali di notevole interesse utili a meglio integrare il quadro cronologico complessivo della storia urbanistica della Nora romana.

Con la supervisione dei professori Angiolillo e Giuman, a Nora opera l’équipe del dipartimento di Storia, beni culturali e territorio dell’Università di Cagliari, coordinata da Romina Carboni ed Emiliano Cruccas. Alle ricerche collabora il topografo Luca Lanteri (ateneo di Viterbo). Inoltre, alle campagne di scavo partecipano studenti del corso di laurea in Beni culturali e allievi della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’ateneo cagliaritano e degli atenei di Pisa, Perugia e Viterbo.

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E’ in programma domani sera, alle 21.00, a Cortoghiana, la sesta edizione di “Lunga Note a Corte”, organizzata dall’Associazione Culturale CortoJanas e inserita nel cartellone “Estiamoinsieme 2015” del comune di Carbonia.

Dopo il successo ottenuto gli scorsi anni, anche il prossimo martedì le vie del centro di Cortoghiana si trasformeranno in un grande laboratorio di incontro, svago e divertimento. Martedì 4 agosto, a partire dalle ore 21.00 e sino alle 1.00 del giorno successivo, le vie del centro saranno animate da spettacoli di ogni genere: musica live (Karaoke Angelo Fraternali, Molly’s Chambers, Jokers Onair, Maluentu, Rufus Clan e Just One Kiss), colori, giochi, mostre, animazioni ed intrattenimento per grandi e piccoli, artisti di strada, 60 stand di tutti i tipi come ad esempio quelli di artigianato, prodotti tipici e hobbisti. Esibizioni sportive, vespa club e tanto altro ancora animeranno la serata cortoghianese.

Gli organizzatori e l’Amministrazione comunale invitano cittadini e turisti a rispettare la segnaletica stradale che sarà allestita per l’occasione, al fine di contribuire alla buona riuscita dell’evento. Per la giornata del 4 agosto, infatti, dalle ore 18.00 e fino alle 1.00 del giorno successivo è stata disposta la chiusura al traffico (fatta esclusione per i residenti) e il divieto di sosta, nel viale Amedeo di Savoia e in via Bandiera, nel tratto compreso tra via Mastino/via Grandi Acquet e  via Grambassi.

Lunga note a corte 2015

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Le 20 regole d’oro per evitare incidenti in caso di temporali

In casa:

spegnere il televisore, staccare la spina e l’antenna;

evitare di venire a contatto con rubinetti o tubi dell’acqua e di fare la doccia o il bagno;

non utilizzare apparecchi elettrici (ad esempio phon, ferro da stiro), non eseguire riparazioni elettriche a contatto e/o direttamente sull’impianto, e utilizzare il telefono solo in caso di urgenza.

In automobile:

chiudere finestrini e porte o portelli e non toccare parti metalliche o l’autoradio.

Ricordiamo che l’automobile, in caso di temporale, può essere considerata un buon rifugio. È, infatti, una gabbia metallica che conduce a terra la corrente tramite le gomme bagnate. Inoltre la poca distanza dalla macchina a terra è sufficiente a innescare un arco elettrico ricreando una messa a terra sicura.

In montagna:

prima di fare una gita informarsi sempre sulle condizioni meteorologiche;

se si è sorpresi da un temporale già sul percorso, cercare di scendere di quota o di trovare un rifugio chiuso (non sotto alberi o punte) ed evitare assolutamente le parti “ferrate” del percorso;

se si rimane all’aperto restare in un luogo lontano da punte o alberi e assumere una posizione accucciata.

Da tenere presente che la montagna, essendo a elevate altitudini, è un luogo molto esposto ai fulmini.

Al mare:

non rimanere in acqua durante un temporale;

se possibile non rimanere in spiaggia ma ripararsi in un luogo chiuso, oppure rimanere seduti o accucciati.

Nel caso che il fulmine colpisca la superficie dell’acqua, che è un buon conduttore, la corrente si disperde investendo eventuali bagnanti. La spiaggia, inoltre, è un luogo aperto e piano in cui anche un uomo in piedi può fungere da “punta”.

Al parco:

allontanarsi dagli alberi il più possibile e trovare riparo in un luogo chiuso;

se non si può trovare riparo, restare accucciati in un’area lontana da punte;

se si è in bicicletta scendere di sella e allontanarsi dalla bici (se metallica).

In campeggio:

restare in un luogo chiuso come la roulotte;

uscire dalla tenda e trovare un rifugio chiuso ma, se si deve restare in tenda, accucciarsi e restare distanti dai pali metallici;

evitare giochi con aquiloni o simili e di pescare con canna da pesca.

In barca:

se si è in vicinanza di un porto andare all’ormeggio o navigare sottocosta;

se siete in barca a vela l’albero è esposto ai fulmini quindi sistematevi lontano dallo stesso e lontano da elementi metallici;

se è tecnicamente possibile si può buttare l’ancora facendola passare attorno all’albero e  l’eventuale corrente si scaricherà attraverso l’ancora in mare;

se il temporale non si allontana, riprendere la navigazione e cercare di portarsi velocemente in un’altra zona;

in una barca a vela sarebbe necessario che tutte le strutture metalliche fossero ben connesse fra loro e con il bulbo, mediante cavi elettrici, in modo che il fulmine abbia sempre un percorso verso l’acqua.

CESI 

Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano

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Attraverso SIRF, il Sistema Italiano Rilevamento Fulmini ideato e di proprietà di Cesi-Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, è stato possibile elaborare una fotografia dei dati nazionali e regionali relativi alla caduta dei fulmini, un fenomeno naturale che comporta seri danni all’ambiente e alle persone.

La rete di rilevamento fulmini italiana elaborata e di proprietà di CESI, detta SIRF-Sistema Italiano Rilevamento Fulmini, che fa parte della rete pan-europea EUCLID, monitora ogni singolo fulmine, 24 ore su 24 tutto l’anno, ed è composta da 16 sensori situati sul territorio nazionale. Ogni sensore è collegato tramite internet al centro operativo presso la sede di CESI a Milano. Grazie all’estrema velocità di ritorno del dato e alla copertura omogenea della penisola, il monitoraggio dei fulmini è utilizzato per l’allerta di nowcasting (previsioni a poche ore) alle strutture sensibili e alla popolazione. È ormai, infatti, ampiamente provata la stretta correlazione tra la numerosità dei fulmini all’interno di un temporale o di un ciclone e l’intensità della precipitazione. Questo conferma che la mappatura dei fulmini è uno strumento affidabile in grado di segnalare i fenomeni intensi in formazione e in arrivo con qualche ora di anticipo, sufficienti a mettere in atto le procedure di emergenza già pianificate.ù

Nei primi 7 mesi del 2015 sono caduti sul territorio nazionale 408.831 fulmini, con un netto calo rispetto all’anno precedente. Il 2014, infatti, sarà ricordato come l’anno peggiore dal 2000, con quasi 3,2 milioni di fulmini caduti, molti dei quali ad altissima intensità, rispetto a circa 1,7 milioni nel 2013. Dai dati rilevati da SIRF, luglio e agosto sono i mesi in cui, in questi anni, è caduto il maggior numero di fulmini sul nostro territorio.

Negli ultimi 15 anni, la Regione più colpita è stata la Toscana (808.395 fulmini), seguita da Piemonte (706.665 fulmini) e Lazio (658.815 fulmini). Nonostante il calo generalizzato rispetto al 2014, da gennaio a luglio del 2015 in Piemonte (con oltre 96mila fulmini rispetto ai 41 mila dello stesso periodo dell’anno precedente) è stato registrato un incremento pari a +134% e in Trentino Alto Adige pari a +163% con 24.697 fulmini, rispetto ai 9.365 dello stesso periodo del 2014. Questi dati rappresentano una testimonianza evidente delle conseguenze legate ai cambiamenti climatici. La Regione meno interessata dal fenomeno, in questi primi sette mesi, è il Molise in cui ne sono caduti poco più di 2.000.

 

In Sardegna, negli ultimi 15 anni (2000-2014), sono caduti 350.295 fulmini su una superficie di 24.094 km2. Il mese maggiormente interessato da questo fenomeno in media è settembre seguito da agosto e luglio. Nei primi sette mesi del 2015, sono stati registrati 13.160 fulmini, rispetto ai 11.080 dello stesso periodo del 2014 (+18,7%). Nel 2015 è stato registrato un picco nel mese di giugno con 5.696 fulmini.

«Il SIRF rappresenta – ha detto Domenico Andreis, Direttore Divisione Engineering & Environment – Ismes, CESI – uno strumento di elevata tecnologia, tutta italiana, che permette di monitorare il nostro territorio e avere a disposizione ogni ora una mappa dei punti di impatto dei fulmini. Registrare con un certo anticipo lo scatenarsi di un temporale e individuarne l’intensità grazie al sistema di rilevamento ideato e ideato da CESI consente di gestire eventuali danni ad apparati e costruzioni e soprattutto salvaguardare le persone da incidenti causati dai fulmini. Collaboriamo attualmente con la maggior parte delle analoghe reti di rilevamento presenti in Europa: quasi tutti i Paesi del nostro continente, infatti, sono dotati di una rete di sensori equivalenti a quelli di SIRF e i dati registrati sono facilmente integrabili. Questa rete rileva al meglio le cosiddette ‘bombe d’acqua’ su buona parte del territorio europeo e traccia un quadro complessivo della caduta dei fulmini.»

 

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Oggi è ancora Oristano a ospitare una nuova serata, la quinta, di Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale, in pieno svolgimento da giovedì scorso (e fino a ferragosto) tra il capoluogo e altri sette centri della sua provincia. Domani (lunedì 3 agosto), nella cornice di piazza Corrias, doppio appuntamento (con ingresso gratuito) all’insegna della musica e della riflessione sul tema di questa diciassettesima edizione: “I have a Dream – L’utopia necessaria”.

Si comincia alle 21.00 con “Le belle utopie“, un dialogo pubblico di Moni Ovadia, tra i protagonisti della scena teatrale nazionale e della cultura ebraica in Italia, noto anche per il suo impegno politico e civile per i diritti e la pace, con il musicista e conduttore radiofonico Valerio Corzani: e sarà un’occasione per riflettere sulle utopie della contemporaneità, da una parte attraverso lo sguardo urticante e disincantato dell’umorismo ebraico del primo, dall’altra con quello lucido del secondo, amante e cultore del concetto di meticciato nella musica.

Più tardi, alle 22,30, imbracciati i suoi strumenti (basso elettrico, electronics, voce), Valerio Corzani sarà ancora al centro dei riflettori, stavolta insieme a Stefano Saletti (bouzuki, chitarra elettrica, electronics, voce), per proporre dal vivo (con Erica Scherl al violino e alle tastiere, e Eugenio Saletti alla chitarra elettrica) il progetto Caracas, sulle tracce del loro recentissimo album omonimo.

Caracas è il risultato di una fertile partnership tra Valerio Corzani (già componente di Mau Mau, Mazapegul, Gli Ex, Interiors) e Stefano Saletti (Novalia, Piccola Banda Ikona, Café Loti, Sete Sois Sete Luas Orchestra), che lo hanno composto, arrangiato, suonato e prodotto seguendo un filo rosso musicale: la sottolineatura – negli arrangiamenti e negli incastri ritmici – del “levare”, per un viaggio strumentale alla ricerca di una sorta di cosmopolitismo degli strumenti e delle musiche. Si parte dal Mediterraneo per circumnavigare il globo terracqueo con la prua puntata sul melange sonoro e sulle alchimie ritmiche, dalla Giamaica del reggae a certo soul-jazz, dal deserto Tuareg alla Turchia sufi, dalle Hawaii al Sudamerica.

Martedì (4 agosto) la carovana di Dromos fa di nuovo tappa a San Vero Milis, dove alle 21.00 (nel giardino del Museo Archeologico) è in programma la proiezione del documentario di Raffaello Fusaro “Le favole iniziano a Cabras”: un viaggio attraverso la Sardegna raccontata da alcuni dei suoi personaggi e artisti più rappresentativi, dal navigatore oceanico Gaetano Mura alla poetessa Lidia Murgia, dallo scultore Pinuccio Sciola allo stilista Antonio Marras, ai musicisti Gavino Murgia e Paolo Fresu.

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Dal 6 al 8 agosto, alla Torre Sabauda di Calasetta, ritorna il Festival Culturale LiberEvento, organizzato dall’Amministrazione comunale del centro sulcitano, in collaborazione con l’Associazione Culturale ContraMilonga e sotto la direzione artistica del poeta Claudio Moica. Una tre giorni densa di incontri letterari, musicali ed artistici, in occasione della quale la Torre Sabauda si trasformerà, ancora una volta, in un esclusivo teatro di suoni, voci e  colori.

Tre giornate all’insegna dell’intrattenimento di qualità, durante le quali sfileranno i grandi nomi della letteratura regionale e nazionale ma anche del teatro e della musica. Il Libro sarà come di consueto il motore propulsore del Festival. Dalla poesia alla prosa passando per la saggistica, e attorno al cuore della kermesse letteraria ruoteranno una serie di appuntamenti paralleli, strettamente connessi al mondo dell’arte, della musica e del teatro.

Un’esclusiva fiera della cultura che sarà inaugurata il 6 agosto alle ore 22.00 con l’incontro della scrittrice giornalista del Corriere della Sera Elvira Serra ed il suo primo capolavoro “L’altra”, presentata da Ilaria Muggianu Scano.

A seguire, alle 23,00, la fisarmonicista Loredana Sanna intratterrà il pubblico con il suo concerto “Fisarmonicando”.

Venerdì 7 agosto, sempre alle ore 22.00, presso la Torre Sabauda, Cinzia Micheletti dialogherà con Rossana Copez in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Avanti Marsch”. A seguire, alle 23.00, le attrici Marta Proietti Orzella e Carla Orrù metteranno in scena lo spettacolo “Donne Underground”: Lo spettacolo è stato replicato con successo in occasioni diverse per un pubblico vasto (anche per le scuole, con workshop “Dal testo alla scena”), sia nei teatri che in spazi all’aperto. Lo spettacolo è un libero adattamento da “La topastra di S. Benni”, “Storia della monaca” di Sergio Atzeni (quest’anno ricorre il ventennale dalla sua morte) e “La notte di Madame Lucienne” di Copi. Recentemente è stato replicato il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro  la violenza sulle donne. Lo spettacolo affronta con molta ironia la ribellione e la voglia di uscire da una  condizione di sottomissione, di emarginazione (donne dell’underground, appunto) di tre donne: la Topastra, la sorella della morta (personaggio esilarante di Sergio Atzeni, della società degli “umili”), la donna delle pulizie di un teatro (personaggio grottesco di Copi) che ci regala un finale  sorpresa.

Sabato 8 agosto, alle ore 22,00, chiuderà la quarta edizione di LiberEvento la giornalista scrittrice Manuela Pompas che diletterà il pubblico parlando di reincarnazione e sopranaturale tratti dal suo libro “Siamo tutti sensitivi” con la giornalista Serena Cirina.

A chiusura della seconda edizione del Festival Culturale Liberevento, alle ore 23,00, “Music Every Where”, con due giovani talenti isolani: Angelica Perra, flauto; Claudio Mosca, pianoforte.

Per il quarto anno consecutivo, dunque, LiberEvento si propone come momento di diffusione e promozione della cultura letteraria ai più alti livelli, un’occasione unica di crescita culturale e artistica per il territorio, nonché importante elemento di richiamo per il turismo culturale.

Il festival letterario si potrà seguire anche attraverso il sito web www.liberevento.it , le sua pagine di Facebook, Twitter e Instagram.

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Si è svolto ieri a Cortoghiana, il secondo appuntamento con lo Show Dance della Scuola di Danza Sportiva L3 di Emanuele Ledda, La piazza ha visto esibirsi proprio il maestro con la sue ballerina Silvia, i suoi allievi under 9, under 11 ed over 16. I proiettori erano puntati anche su Rebecca Mascia (insegnante di danze orientali) e le sue ragazze dei livelli principianti, intermedio ed avanzato. Prossimo appuntamento venerdi 7 agosto alla Grande Miniera di Serbariu.
Lorenzo Uccheddu
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