24 April, 2024
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Ignazio Locci (FI): «Il ritorno nella commissione consiliare competente della legge sugli Enti locali è stata una farsa bella e buona».

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«Il ritorno nella commissione consiliare competente della legge sugli Enti locali è stata una farsa bella e buona. Ha avuto come unico obiettivo prendere tempo con lo scopo di calmare gli animi nel centrosinistra. Ma, soprattutto, lo stop è stato utilizzato per mettere le mani nelle tasche dei sardi, aumentando Irpef e Irap. Misure deliberate per compensare le incapacità politico-amministrative del centrosinistra al governo della Regione, e incapaci di produrre (tutti) gli effetti sperati.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«In commissione – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – abbiamo assistito a una patetica messa in scena, nella quale la maggioranza ha ancora una volta recitato il ruolo dell’infallibile, pronta ad andare avanti per la sua strada incurante di tutto e tutti. Non vi è stato nessun tentativo di dialogo e le ragioni delle opposizioni sono state ignorate (come sempre). Tanto la colpa è sempre di chi li ha preceduti. Melina pura e imbarazzanti litigi tra i componenti del centrosinistra hanno contraddistinto questa fase di approvazione della legge di riordino degli Enti locali.»

«La truffa di questa proposta sta tutta nell’articolo 1, nella parte in cui si dice (sbagliando) che si tratta di una legge di grande riforma economico sociale con cui la maggioranza rinuncia alla propria autonomia e alle proprie potestà. In realtà questa norma non ha alcuna valenza di riforma. La giurisprudenza costituzionale, infatti, ha determinato che tali leggi assurgono al rango di leggi costituzionali; ma ha anche determinato che, per raggiungere tale posizione, devono sostanzialmente avere il carattere di riforma. E non è questo il caso. Tanto che la Giunta le dà questa veste per riuscire, in maniera piuttosto maldestra, a uniformare il tutto alle norme Del Rio, rinunciando alla visione degli enti in chiave autonomista – conclude Ignazio Locci -, così come dovrebbe essere nel caso specifico della Regione Autonoma Sardegna.»

Sede ex Provincia 3

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