18 April, 2024
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Assessorato Lavoro

Ieri mattina, a Cagliari, nella sede dell’assessorato regionale del Lavoro, si è tenuta una riunione per esaminare la situazione dei circa 130 lavoratori del Centro Sardegna, in gran parte provenienti dal settore tessile, rimasti senza tutele in seguito alla chiusura delle loro aziende e all’esaurimento della fruizione degli ammortizzatori sociali. All’incontro, oltre all’assessora Virginia Mura, hanno partecipato i rappresentanti sindacali di categoria e regionali di Cgil, Cisl e Uil. Durante l’incontro l’assessore Virginia Mura ed i rappresentanti sindacali hanno ripercorso le ultime tappe di questa difficile vertenza e, preso atto che alcune soluzioni disegnate in passato sono oramai impercorribili per il cambio di scenario normativo ed economico nazionale, hanno esaminato le soluzioni proposte dalla Regione per rispondere alle difficoltà in cui versano i lavoratori e le loro famiglie.

I circa 130 lavoratori alla cui situazione era dedicata la riunione si trovano privi della copertura degli ammortizzatori sociali, non avendo presentato domanda, a differenza di altre centinaia di lavoratori sardi, nella breve riapertura delle domande per la mobilità per i lavoratori delle aree di crisi complessa e non complessa, conquistata dalla Regione a fine 2016, al termine di una lunga interlocuzione col Ministero. Con tenacia la Regione ha esplorato la possibilità di ottenere una seconda finestra per le domande che, per le mutate direttive nazionali e per la non disponibilità presso l’Inps delle risorse economiche che sarebbero necessarie, è rimasta senza esito. Il tavolo ha anche preso atto che qualunque soluzione che miri a insistere su questa strada richiederebbe tempi lunghi, e avrebbe comunque esito incerto, a danno degli stessi lavoratori che necessitano viceversa di soluzioni rapide e nella piena ed esclusiva disponibilità della Regione.

La riunione si è chiusa con l’illustrazione delle possibilità che offre il piano LavoRas: approvato in via definitiva, una volta chiuso l’iter preliminare con i pareri ottenuti dal Consiglio regionale, dalla Giunta nella sua ultima riunione, nel piano per il lavoro da 127 milioni messo in campo dalla Regione, sono infatti state riservate risorse proprio per finanziare misure e programmi particolari a favore dei lavoratori che provengono da situazioni di crisi aziendale e che non beneficiano di ammortizzatori sociali.

Le organizzazioni sindacali di categorie nella prossima riunione, già fissata per il 9 aprile, forniranno al tavolo le loro considerazioni, le quali verranno portate all’esame della Cabina di regia del piano LavoRas che, di concerto con le organizzazioni sindacali regionali, nelle prossime settimane disegnerà le misure per dare immediata operatività agli interventi e sollievo economico ai lavoratori in difficoltà. La riunione si è conclusa con l’invito dell’assessore Virginia Mura di incoraggiare la presentazione dei lavoratori ai Centri per l’Impiego per la presa in carico e la profilazione di ciascuno di loro.

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L’allaccio abusivo su un pozzetto di sfiato, lungo la condotta pubblica che alimentava perfino un’azienda agricola e di allevamento (Buggerru) con ingente dispendio di risorsa che non poteva essere “tracciata” in alcun modo; tubi di plastica che rubavano l’acqua a chi regolarmente paga i consumi per portarla all’interno di immobili pubblici occupati abusivamente a Cagliari, Oristano, Sant’Antioco (l’ultimo in ordine di tempo ha riguardato via Bainsizza nel capoluogo). Sono solo alcuni dei casi scoperti quest’anno dal nucleo ispettivo di Abbanoa e segnalati alle autorità competenti, ai quali si aggiungono i vari episodi legati alle manomissioni di contatori, matricole abrase oppure coperte con vernice spray.

«Irregolarità ed abusivismo sono, purtroppo, la triste eredità, che Abbanoa ha raccolto, di un sistema nel quale il controllo della risorsa e la correttezza contrattuale erano totalmente trascurati, generando anche una fascia diffusa di abusivismo che oggi si manifesta con i furti d’acqua e spesso con un’alta morosità – ha spiegato l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti -. Fenomeni che siamo impegnati a combattere con tenacia attraverso una intensa campagna di controlli sul territorio per tutelare tutti coloro, e sono la stragrande maggioranza, che pagano regolarmente il servizio.»

Il nucleo ispettivo di Abbanoa, con l’ausilio degli operatori in campo e di altri soggetti istituzionali, ha individuato in questi anni un esercito di abusivi che rubava acqua potabile (allacci abusivi) e sversava reflui negli impianti di depurazione (scarichi anomali). Sono quasi 200 le denunce presentate da gennaio a oggi, frutto dell’intensificarsi dei controlli a tappeto su tutta la Sardegna. Oltre 1.000 quelle che hanno riguardato il 2017, di cui una bella fetta concentrate durante il periodo estivo, quando nella rete degli abusivi sono finiti bed & breakfast, ristoranti, bar, chioschi in spiaggia, perfino seconde case spesso affittate a ignari turisti che si sono ritrovati senza fornitura idrica nonostante per la vacanza avessero pagato fior di quattrini ai proprietari che invece prendevano l’acqua a sbafo. 

Significativo, la corsa estate, il caso di una villa di lusso in Costa Smeralda, con suite, giardino interno ed esterno e piscina, intestata ad una società con sede in Lussemburgo che, nonostante i consumi abnormi di acqua, non pagava quanto consumato. Un camping sempre nel Nord Sardegna era invece allacciato abusivamente alla rete fognaria: gli scarichi dell’intera struttura finivano direttamente nella rete comune senza la possibilità per Abbanoa di addebitare il pagamento del canone di depurazione per un servizio di trattamento dei reflui a tutela della spiaggia, anche attrattiva dello stesso campeggio. I tecnici del Gestore sono invece dovuti intervenire per tre volte presso un chiosco del Poetto che ripetutamente nel corso della stagione si è allacciato alla rete pubblica.

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«Il tempo è poco, data la possibilità che la legge statutaria sia sottoposta a referendum e l’obbligo di rispettare i conseguenti tempi tecnici, ma penso possa essere sufficiente a portare avanti un lavoro di aggiornamento degli aspetti più urgenti orientato in due direzioni: da un lato l’introduzione di norme che aggiungano chiarezza e certezza alla legge in vigore e individuino una soglia di sbarramento interna alle coalizioni, ragionevolmente limitata ma certa e non lasciata fluttuare in virtù dei quozienti, in modo tale da evitare il fenomeno del cosiddetto “Consiglio con le porte girevoli” a cui abbiamo assistito in questa legislatura che ha reso difficili i lavori dell’aula e non ha ben disposto a favore della credibilità esterna dell’istituzione. Dall’altro l’inserimento di opportune modifiche per consentire l’accesso alla rappresentanza consiliare delle minoranze politiche oggi colpevolmente escluse dagli effetti dell’attuale normativa, nel solco di quanto già approvato dal Consiglio regionale nel novembre scorso quando, a larghissima maggioranza, si introdusse nel nostro ordinamento la doppia preferenza di genere per evitare che anche in futuro si potesse assistere alla vergogna di un Consiglio con solo il 6% di elette.»

Lo scrive, in una nota, Francesco Agus, presidente della 1ª commissione Autonomia del Consiglio regionale.

«Queste revisioni, possibili solo con un ampia sintesi tra le forze politiche apparentemente ancora lontana, risolverebbero a monte due dei principali problemi democratici che questa legge ha mostrato nella sua applicazione pratica – aggiunge Francesco Agus -. Avventurarsi in altri pensieri ora, a pochi mesi dalla fine della legislatura, sarebbe un errore. Ragionare, così come fanno autorevoli proposte presentate da comitati civici e da gruppi consiliari, di un cambio della forma di governo, avvenga esso in maniera palese o surrettizia, sarebbe a mio giudizio totalmente fuori luogo, fuori contesto e fuori tempo. Sottrarre ai cittadini quanto ora è in loro potere, la scelta del presidente della Regione e l’attribuzione a questo di un adeguato sostegno consiliare così come avviene per i Sindaci, con lo scopo di riportare la decisione nelle paludi del Consiglio sarebbe un errore storico e rischierebbe di segnare un’ulteriore distanza tra le istituzioni sarde (e i suoi attuali protagonisti) e i cittadini elettori.»

«L’istituzione regionale ha tanti problemi che si traducono in una crescente disaffezione alla politica e al voto: una burocrazia difficilmente controllabile anche da parte dell’organo politico, un’organizzazione da ridisegnare, una ripartizione dei poteri tra Consiglio, Giunta e Presidente che necessita di nuove regole – sottolinea ancora Francesco Agus -. Questi problemi aperti si possono risolvere solo con un salto in avanti, con un riequilibrio complessivo dei rapporti tra esecutivo, organo legislativo, apparato amministrativo, enti locali e con un aumento degli strumenti di partecipazione. Non con un ritorno indietro al passato.»

«Auspico che il lavoro istruttorio dei capigruppo durante la prossima seduta, così come annunciato due giorni fa dal presidente del Consiglio, sia orientato nella direzione della trasparenza e della democrazia – conclude il presidente della 1ª commissione Autonomia del Consiglio regionale – e do in questo senso la più ampia disponibilità a mettere a disposizione della conferenza il lavoro portato avanti in questi anni dalla Prima commissione in materia di revisione della legge elettorale.»

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A causa dell’improvvisa scomparsa di Fabrizio Frizzi, amatissimo conduttore televisivo, la Rai ha scelto di mandare in onda il quinto e ultimo appuntamento del docu-reality “Boss in incognito” che vedremo in prima serata lunedì 2 aprile alle ore 21.20 su Rai2, prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy e condotto da Gabriele Corsi. Suo il compito, in questa ultima edizione, non solo di narrare le gesta dei boss ma anche, e per la prima volta nella storia del programma, di affiancarli durante la loro avventura sotto copertura nei vari reparti dell’azienda.

Tra i protagonisti di questa puntata, l’imprenditore di origini sarde ma abruzzese di adozione, Bachisio Ledda, fondatore e presidente di MAIL EXPRESS GROUP, azienda postale privata nata nel 1997 a Teramo. Bachisio Ledda, decide di diventare imprenditore negli anni Novanta e, dalla sua terra d’origine, la Sardegna, si sposta verso le Marche. È qui che riesce a distinguersi nel mondo postale privato, fin dalla creazione della sua azienda. Il Gruppo, è attivo nei servizi postali, di pagamento, finanziari e assicurativi, ed è presente sul territorio italiano con una rete strutturata di circa 300 agenzie e oltre 400.000 clienti, tra cui enti della pubblica amministrazione, banche e assicurazioni.

Assieme a Bachisio Ledda, altri quattro imprenditori, come lui già presenti nelle passate edizioni del seguitissimo programma, lavoreranno sotto mentite spoglie nell’azienda scelta per questa puntata: Eugenio Preatoni (Domina Vacanze), Guido Di Stefano (Maglificio Gransasso), Giuseppe Di Martino (Pastificio Di Martino) e Federico Lombardo di Monte Iato (Azienda Vinicola Firriato).

Lunedì, Bachisio Ledda farà ritorno nel programma in occasione della puntata speciale dedicata alla cittadina di Accumoli, per aiutare un altro imprenditore, Gianfranco Castelli, che con il suo Salumificio “Sano”, fondato nel 1984 e specializzato nella produzione di prosciutti e salumi, ha il suo stabilimento nella cittadina immersa nella cornice verde tra i Monti della Laga e i Monti Sibillini è stato fra i più colpiti del tremendo terremoto del 2016.

Il nostro “boss” darà prova di sapersi destreggiare anche in un settore differente dal proprio, impegnandosi nelle attività di produzione all’interno del salumificio a fianco dei veri dipendenti di Castelli, ma soprattutto, assieme agli altri “boss” protagonisti della trasmissione, darà il suo sostegno solidale mostrando doti di sensibilità e grande attenzione verso il prossimo. 

Il noto imprenditore Bachisio Ledda si calerà sotto mentite spoglie al fine di testimoniare l’importanza di iniziative del genere, con l’idea di riscoprire la cultura agroalimentare del territorio, tradizioni che altrimenti sarebbero andate perdute, specie quelle delle aree colpite dal sisma.

Una grande costante di questa edizione è l’umanità con cui si inquadrano i volti e le storie dei dipendenti, e in ciascuna puntata si lascia sempre intendere che vi sia una morale di fondo, ad esempio per quanto riguarda l’esito positivo per i dipendenti nel responso del boss fintanto da annullare completamente gli errori, gravi o meno che siano stati, dei lavoratori.

«Nonostante i danni subiti a seguito delle scosse lo stabilimento ha continuato a funzionare e a dare un importante segnale di voglia di ripresa all’intero territorio», dichiara Bachisio Ledda, il “boss in incognito”, già protagonista nella terza edizione del programma, che ha subito sposato la causa di Castelli, per aiutarlo a dare un esempio di solidarietà agli abitanti delle zone terremotate, che affrontano il lavoro con amore e grande senso di responsabilità e che, nonostante i sacrifici e qualche difficoltà, continuano a guardare al futuro con positività.

Punto cardine del programma resta il racconto della straordinaria umanità di persone lontane dalla ribalta mediatica. La regia è di Alberto Di Pasquale, il programma è scritto da Yuri Grandone (capo progetto).

 

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«Stiamo consolidando gli interventi e le iniziative finalizzati all’inclusione dei richiedenti asilo. In particolare, con la fondamentale collaborazione dell’Anci e delle Prefetture, sono in via di graduale rafforzamento gli Sprar, una rete che assicura un’accoglienza di secondo livello, diffusa ed equilibrata. Abbiamo raddoppiato i progetti, rispetto allo scorso anno, e ora possiamo contare su 400 posti.»
Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi nella sala riunioni dell’assessorato a Cagliari. 

Nei Centri di Accoglienza Straordinaria, dislocati in tutto il territorio regionale, sono ospitate 4.146 persone (1.812 nella provincia di Cagliari, 1.577 in quella di Sassari, 454 nel nuorese e 303 nell’oristanese).
Il Piano di Accoglienza. In base all’aggiornamento del Piano di Accoglienza dei flussi migratori non programmati, approvato di recente dalla Giunta, viene dato ulteriore slancio a progetti già avviati come il volontariato sociale e le iniziative sportive che prevedono il coinvolgimento di atleti sardi e giovani richiedenti asilo.
E’ imminente l’avvio della nuova manifestazione di interesse per le attività di volontariato sociale che coinvolgono i richiedenti asilo. Lo scorso anno la Regione ha finanziato 12 progetti per oltre 100 giovani impegnati in diversi ambiti: salvaguardia dell’ambiente, tutela e cura dell’arredo urbano, del patrimonio storico, artistico e culturale. Si tratta di una forma di impegno civico che agevola il processo di inclusione e consente ai migranti di offrire servizi utili alle comunità.
La Regione ha creato la pagina web dedicata al tema delle migrazioni. http://www.regione.sardegna.it/flussimigratorinonprogrammati/ . E’ uno strumento di informazione e orientamento per chiunque abbia necessità di avere informazioni sul tema dell’accoglienza. Una sezione è riservata ai Cas che possono così presentare la loro attività. Altri ambiti sono destinati alle iniziative di integrazione attraverso lo sport, ai video realizzati dagli studenti delle scuole superiori, alle notizie e agli altri eventi.
Alla luce dei buoni risultati dello scorso anno, nel 2018 viene riproposta l’iniziativa “Diamo un calcio all’intolleranza” con la partecipazione di calciatori delle squadre sarde e dei migranti ospiti dei Cas: il campo di calcio è lo spazio della sfida e dell’agonismo ma anche luogo di dialogo e conoscenza. Tanti giovani richiedenti asilo hanno contribuito a tenere in vita le società calcistiche di molti piccoli comuni che rischiavano di perdere i loro club per mancanza di atleti. Altri eventi riguarderanno le discipline dell’atletica leggera, dell’hockey su prato e della pallacanestro.
Gli incontri nelle scuole. L’assessore Filippo Spanu ha incontrato in questi mesi circa 1.500 studenti degli istituti superiori della Sardegna nell’ambito dell’iniziativa “La Regione incontra le scuole”. Altri momenti di confronto sono previsti nelle prossime settimane a partire dall’incontro in programma a Ozieri il prossimo 7 aprile. L’obiettivo è quello di contrastare pregiudizi e luoghi comuni che finiscono per alimentare tensioni e incomprensioni e di valorizzare l’accoglienza come opportunità di crescita per tutti. Gli studenti realizzano un video sui contenuti del dibattito.
La cooperazione internazionale. Oltre alla gestione del fenomeno migratorio la Regione continua a dare impulso ai rapporti con i Paesi da cui partono i giovani che intraprendono viaggi drammatici alla ricerca di una vita migliore in Europa. Si sono così sviluppati progetti di cooperazione con il Senegal e la Tunisia.

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Andrea Pubusa lascia il Consiglio comunale di Nuxis. Candidato alla carica di sindaco della lista “Per Nuxis” al le elezioni amministrative dell’11 giugno 2017, era stato preceduto da Pier Andrea Deias, candidato della lista “Tempus de cambiamentu”, eletto sindaco.

Andrea Pubusa ha annunciato le sue dimissioni al sindaco e ai colleghi consiglieri, con una lettera che riportiamo integralmente.

«Dopo attenta riflessione, condotta insieme ai sostenitori della mia lista, con la presente, comunico le dimissioni dal Consiglio comunale.

La mia disponibilità incondizionata nel candidarmi alla carica di Sindaco era volta a imprimere al Paese una spinta di profondo cambiamento culturale, materiale e amministrativo. Ho ritenuto di mettere a disposizione della mia comunità d’origine le competenze, le relazioni e la credibilità acquisita in tanti anni di impegno professionale, culturale e politico. Ero e sono convinto che Nuxis abbia enormi potenzialità sul piano paesistico e umano, che richiedono di essere comprese e scoperte, in controtendenza rispetto a decisioni o impostazioni che, invece, le hanno nascoste o compresse, offuscando perfino l’identità della nostra comunità. Per sviluppare un progetto all’altezza occorre molta cultura, molto coraggio, molta determinazione, molta unità.

L’esito delle elezioni, e ancor prima il rifiuto di una mia proposta di convergenza unitaria, ha impedito il cambio di passo necessario per una svolta. La giunta è incapace di ideazione, con la conseguente riduzione del Consiglio a sede di mera ratifica amministrativa di atti doverosi di attuazione di leggi e regolamenti. Insomma, il Consiglio come sede del confronto democratico non esiste.

In questa situazione diventa centrale l’intervento culturale nel Paese con iniziative di alto e indiscusso valore col solo fine di stimolare la consapevolezza, l’unità di intenti e la partecipazione. Questa è anche la via per far crescere una leva di cittadini in grado di contribuire ad un mutamento in senso innovativo, inclusivo e partecipativo dell’amministrazione.

Ritengo, pertanto, di continuare il mio impegno per il Paese nel campo culturale, lasciando che subentri in Consiglio Manuela Colaci, una giovane tenace e di solidi valori morali, una persona di sicura affidabilità. Potrà così maturare una esperienza utile per il futuro della nostra comunità nelle sfide ch’essa dovrà affrontare. Le dimissioni consentono di dar corso, nella persona di Manuela, ad un investimento in termini di risorse umane per il Paese, a fronte di un mio impegno che – anzitutto per ragioni anagrafiche – avrebbe comunque un futuro limitato.

Lascio il Consiglio, ma non Nuxis, a cui auguro le migliori fortune. Rimango a disposizione del Paese, grato se vorrà offrirmi occasioni di impegno.»

Andrea Pubusa è nato a Nuxis 73 anni fa. Ex consigliere regionale, è professore di Diritto amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari ed avvocato patrocinante in Cassazione e al Consiglio di Stato. E’, inoltre, produttore di agrumi ed olive a Nuxis.

 

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Si è insediato questo pomeriggio il collegio di direzione dell’Aou di Sassari. Una riunione importante quella svolta nei locali della direzione generale perché, da oggi, inizia la sua attività l’organo deputato a supportare la direzione strategica nel perseguimento della missione aziendale e nel governo complessivo dell’Azienda.

«Posso dire che ci sentiamo meno soli – ha esordito il direttore generale Antonio D’Urso durante la riunione – perché l’azienda, che in precedenza non aveva un atto aziendale, da oggi ha un consiglio d’amministrazione che può e deve supportare la direzione».

E questo pomeriggio, attorno al tavolo della sala riunioni della direzione generale, si sono ritrovati appunto, oltre ai vertici aziendali dell’Aou, con il direttore generale che presiede l’organo, anche tutti i direttori dei dipartimenti e il direttore della direzione medica di presidio quindi il direttore Igiene e controllo infezioni ospedaliere.

Per l’occasione, «perché – ha aggiunto il direttore generale – ritengo che in un momento di z garantire la pluralità sia un momento di forza», hanno partecipato anche il direttore della struttura complessa di Farmacia, della struttura complessa delle Professioni sanitarie, i vice direttori del dipartimento del Farmaco e del dipartimento amministrativo e tecnico.

Nel ricordare la composizione del collegio di direzione, il manager ha fatto sapere che è stata pubblicata una deliberazione di rettifica per la nomina dei direttori di dipartimento, a seguito di nota del rettore dell’Università di Sassari. In precedenza, infatti, dall’Università era stato indicato come titolare del dipartimento Tutela delle fragilità un componente che al momento, invece, rivestirà l’incarico “pro tempore”, in attesa dell’effettuazione delle procedure previste dal regolamento Università-Aou di Sassari per l’individuazione dei direttori titolari delle strutture complesse a direzione universitaria.

Il collegio ha quindi approvato all’unanimità il regolamento di oganizzazione e funzionamento. Nove articoli in tutto, che disciplinano la composizione e l’attività di uno dei quattro organi presenti in azienda, oltre al direttore generale, al collegio sindacale e all’organo di indirizzo.

Il direttore generale, infine, ha colto l’occasione per far sapere che sono state indette le votazioni della componente elettiva dell’ultimo collegio di dipartimento, quello delle professioni sanitarie. Ad essere chiamati al voto, il 23 aprile dalle 9 alle 18, sono oltre 1.500 dipendenti del comparto delle professioni sanitarie.

Questa sera alla riunione hanno partecipato: il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, quindi i direttori dei dipartimenti dell’assistenza integrata Francesco Bandiera per quello Medico, Maria Cossu delle Specialità mediche e della riabilitazione, Francesco Bussu Neuroscienze testa collo,Pierfranco Terrosu Cardio toraco vascolare, Stefano Profili Farmaco e diagnostica. Quindi ancora per l’Emergenza urgenza Pierpaolo Terragni, per quello Chirurgico Alberto Porcu, per quello Oncoematologico Gian Vittorio Campus, per quello della Tutela della Salute donna e bambino Salvatore Dessole, per il dipartimento Tutela delle fragilità Stefano Sotgiu. Inoltre, per quello amministrativo e tecnico Chiara Seazzu. Erano presenti anche i direttori della direzione Medica di presidio, Bruno Contu, della struttura complessa di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere Ida Iolanda Mura, della struttura complessa di Farmacia Gabriella Carmelita, della struttura complessa delle Professioni sanitarie Pina Brocchi. E ancora i vice direttori del dipartimento del Farmaco Salvatore Rubino e del dipartimento amministrativo e tecnico Luigi Spanu.

Così come prevede l’atto aziendale il collegio di direzione partecipa al governo delle attività cliniche e, più in generale, a quello strategico dell’Aou assumendone responsabilità collegiale. Partecipa, inoltre, alla pianificazione delle attività, incluse quelle relative alla didattica e alla ricerca nell’ambito dei programmi dell’Università degli Studi di Sassari ed è consultato obbligatoriamente dal direttore generale su tutte le questioni attinenti al governo delle attività cliniche. Quindi ancora, partecipa alla definizione delle soluzioni organizzative per l’attuazione dell’attività libero-professionale intramuraria e concorre allo sviluppo organizzativo e gestionale dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, con particolare riferimento all’individuazione di indicatori di risultato clinico assistenziale e di efficienza e dei requisiti di appropriatezza e qualità delle prestazioni. Partecipa anche alla valutazione interna dei risultati conseguiti in relazione agli obiettivi prefissati.

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Per consentire ai visitatori di programmare al meglio la giornata, quest’anno il Museo del Carbone introduce la possibilità di prenotare la visita guidata. Gli orari delle visite guidate per il giorno di Pasquetta sono i seguenti: 10.15; 10.45; 11.30; 12.00; 12.45; 14.30; 15.00; 15.45; 16.15; 17.00.

La visita guidata ha la durata di circa 1 ora e si svolge in galleria sotterranea e sala argani. La visita del museo, invece, è inclusa nel prezzo del biglietto ma si svolge in modalità autonoma, senza guida (biglietto intero € 8.00, ridotto € 6.00 – dettagli su www.museodelcarbone.it).

Per prenotazioni è possibile contattare il museo ai seguenti recapiti:

Telefono: +39 0781 62727

E-mail: info@museodelcarbone.it (comunicare nominativo, numero di telefono, numero di persone e orario preferito e attendere la conferma della prenotazione)

Facebook: messaggio privato a https://www.facebook.com/MuseodelCarbone/ (comunicare nominativo, numero di telefono, numero di persone e orario preferito e attendere la conferma della prenotazione)

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I carabinieri della stazione di Giba hanno arrestato un 51enne con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Da qualche giorno, i militari stavano tenendo d’occhio l’abitazione dell’uomo. Nel corso del blitz scattato questa mattina, nell’appartamento i carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio laboratorio della droga: in una piccola stanza, infatti, l’uomo aveva creato una serra indoor, costruita artigianalmente, con lampade alogene per favorire la crescita di 17 piante di canapa indiana dell’altezza di circa 80 cm, ed un sistema di areazione del locale. Nel cortile, invece, aveva costruito una serra esterna con 28 piante grandi, tra i 60 e i 90 cm di altezza, con infiorescenze.

Nel corso della perquisizione, i militari hanno rinvenuto 75 grammi di sostanza già essiccata e pronta per lo spaccio, foglie di marijuana del peso di circa 300 grammi in lavorazione, un bilancino di precisione ed altro materiale per il confezionamento dello stupefacente, tutto sottoposto a sequestro.

L’uomo, con qualche piccolo precedente di polizia è stato arrestato, in attesa del giudizio direttissimo previsto per la giornata di domani.

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Questa mattina, all’assessorato regionale del Lavoro, si è svolto un incontro tra la Regione Sardegna e le Confederazioni sindacali regionali, per discutere sui ritardi nel pagamento delle mobilità in deroga. Per la Regione erano presenti al tavolo l’assessore Virginia Mura e i segretari, Luca Mereu e Mirko Vacca.

«L’assessore Virginia Mura ha illustrato lo stato dell’arte relativo al pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Per quanto riguarda le istanze presentate e riguardanti la deroga 2017 – si legge in una nota della segreteria UILM del Sulcis Iglesiente, organizzazione sindacale rappresentata all’incontro dalla segreteria generale della UIL Sardegna Francesca Ticca e dal segretario territoriale UILM, Vincenzo Marroccu – tali richieste sono state già determinate e, per quanto ci riguarda, abbiamo già provveduto, avendo ricevuto l’autorizzazione al pagamento, a inoltrare il DS 21 all’INPS. Sulle autorizzazioni al pagamento delle richieste inoltrate al Sil per il 2018, l’assessore Virginia Mura ha comunicato al Sindacato, che già dalla prossima settimana, saranno inviate le determine ed entro il mese di aprile saranno allineati tutte le autorizzazioni ai pagamenti. Il problema è sorto sulla questione della copertura finanziaria, per gli altri 6 mesi dell’anno. E, a questo riguardo, la rappresentante dell’Esecutivo regionale ha evidenziato il fatto, che la competenza sull’erogazione delle risorse monetarie sarà del prossimo Governo nazionale. La riunione si è conclusa con l’impegno da parte della Regione, di un sollecito nei confronti dell’INPS, affinché siano velocizzate le procedure di pagamento, una volta pervenuti i DS21. Appena riceveremo dalla Regione le autorizzazioni al pagamento delle mobilità in deroga – conclude la segreteria UILM del Sulcis Iglesiente – ci adopereremo immediatamente affinché sia inoltrata all’Inps la richiesta di messa in pagamento della prestazione e abbiate il prima possibile le disponibilità finanziarie.»