19 April, 2024
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Lunedì 1 ottobre a Cagliari, nella sala Emilio Lussu, a Villa Devoto, alle 11.00, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’AD di Accenture S.p.A., Fabio Benasso, sigleranno un protocollo d’intesa per l’incremento, nei prossimi 18 mesi, dell’occupazione di giovani laureati e diplomati nel settore ITC presso la sede cagliaritana delle società Accenture ed Avanade. Alla firma del protocollo d’intesa, aperta alla stampa, prenderà parte l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.

 

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«Abbiamo tantissimi strumenti a disposizione per le tipologie più svariate di investimenti, 250 milioni per far crescere i nostri imprenditori, dai più piccoli ai più grandi. In più ci sono i bandi nazionali, per esempio Resto al Sud, e quelli europei. Per renderli efficaci al massimo bisogna fare gioco di squadra, farli conoscere attraverso una capillare animazione territoriale e individuare le procedure più rapide per accorciare i tempi di erogazione. Il lavoro lo creano le imprese e noi come Regione continuiamo a mettere a disposizione risorse e strumenti per farle crescere.»

L’ha detto l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, aprendo alla MEM di Cagliari i lavori di “InvestEu”, opportunità per le imprese ed il territorio. 

«Sui nostri bandi abbiamo ottenuto una straordinaria risposta delle imprese, che a ogni appuntamento hanno con le loro richieste sempre superato l’importo disponibile – ricorda Raffaele Paci -. È un segnale forte e molto positivo, perché significa appunto che le imprese vogliono investire, e se vogliono investire vuol dire che hanno di nuovo finalmente fiducia nel futuro dopo la crisi più terribile della nostra storia. Per questo motivo ci siamo impegnati a rifinanziare i bandi laddove ne emerga la necessità, garantendo non senza sforzo che tutte le domande in regola e con un progetto valido verranno finanziate. Abbiamo messo a punto finanziamenti per le nuove imprese e per quelle già operative, per accompagnarle sui mercati e per favorirne gli ormai  indispensabili processi di innovazione e internazionalizzazione e dunque competitività, siamo al fianco delle start-up (e quelle guidate dai giovani portano la Sardegna al primo posto per numero in Italia), investiamo in un settore come quello dell’Aerospazio che per la nostra regione sta diventando una solida realtà, sosteniamo la Ricerca che è irrinunciabile e la Cultura, e per dare un’occasione in più alle imprese stiamo realizzando la Zes, Zona Economica Speciale, nelle aree industriali retroportuali dell’isola.»

Infine, i Bandi Territoriali. «È una delle più importanti novità all’interno della programmazione territoriale, che punta a garantire aiuti su precisi settori di intervento individuati nel Progetto di Sviluppo Territoriale come strategici. Un risultato che per anni in passato si è cercato di raggiungere senza successo e che finalmente noi siamo riusciti a realizzare – spiega il vicepresidente della Regione -. Quindi sostegno alle imprese, che creano sviluppo e occupazione e dunque crescita economica con ricadute positive nel territorio e di riflesso in tutta la regione, ma ancora più mirato per garantire risultati migliori. Una scelta che incarna la  filosofia della programmazione territoriale, dove i progetti nascono dal basso perché sono le comunità che ci dicono quali sono i loro punti di forza da sostenere e valorizzare».

I due fronti da potenziare e rafforzare sono quelli dei tempi e della diffusione di informazione su tutti gli strumenti disponibili. «Serve una forte animazione, e la stiamo facendo in tante zone insieme a UnionCamere, bisogna fare una informazione capillare perché spesso i nostri piccoli imprenditori non conoscono tutti gli strumenti disponibili, serve una rete di consulenti che diffonda le informazioni tecniche. E poi, i tempi: avrei davvero voluto fossero più rapidi, ma ci sono regole ferree perché parliamo di soldi pubblici e dunque procedure complesse che spesso portano via più tempo del previsto. Adesso riusciamo finalmente a usare il credito d’imposta, abbiamo messo a disposizione 15 milioni, e facciamo il possibile per tagliare i tempi. Andiamo avanti con convinzione e determinazione – conclude Raffaele Paci – per assicurare ai nostri investitori tutti gli strumenti necessari a generare opportunità, ricchezza e occupazione per la nostra regione»

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Domani, a Villacidro, la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori del trentatreesimo Premio Dessì: Maria Pia Ammirati, Giuseppe Marcenaro e Sandra Petrignani sono gli autori in lizza per la Narrativa; Alberto Bertoni, Paolo Fabrizio Iacuzzi e Vincenzo Mascolo quelli per la Poesia. Nel corso della cerimonia verranno assegnati anche il Premio speciale della Giuria ad Ernesto Ferrero ed il Premio Speciale Fondazione di Sardegna a Vittorino Andreoli e Ferruccio de Bortoli.

Arriva domani, sabato 29 settembre, a Villacidro (Sud Sardegna) la giornata più attesa, il momento clou, quello dei verdetti finali della trentatreesima edizione del Premio Dessì: la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori del concorso letterario, in programma a partire dalle 18.00 nella Palestra della Scuola Media n.2 in via Stazione (anziché in piazza del Municipio, per via delle avverse previsioni meteo).

Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori), Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) e Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) sono gli autori in lizza per la Narrativa; Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno), Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) quelli per la Poesia. Alla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis con il presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci, spetterà il compito di scegliere e incoronare i vincitori.

In palio per il primo classificato di ciascuna delle due sezioni ci sono cinquemila euro (millecinquecento, invece, agli altri finalisti), insieme all’onore di imprimere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario, accanto a scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, e a poeti come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone.

Condotta dalla giornalista Roberta Floris, la serata sarà intercalata dalle letture di pagine dei libri finalisti affidate agli attori Emilia Agnesa e Giacomo Casti, e dagli intermezzi musicali di Nicola Agus, virtuoso delle launeddas e di altri strumenti con cui esplora un originale connubio tra sonorità e linguaggi musicali diversi, spaziando dal bacino mediterraneo alla Scozia, all’Oriente.

Nel corso della stessa cerimonia verranno consegnati anche gli altri due riconoscimenti che affiancano quelli più strettamente letterari. Come già reso noto, il Premio Speciale della Giuria quest’anno va allo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero: il suo nome si aggiunge così all’albo d’oro dove compaiono personalità come Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis, Remo Bodei.

Il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, alla sua terza edizione, viene invece assegnato allo psichiatra, e scrittore, Vittorino Andreoli e al giornalista e scrittore Ferruccio de Bortoli. E la giornata di domani (sabato 29) si aprirà la mattina proprio con l’incontro con i tre vincitori dei premi speciali: alle 10.00, al Mulino Cadoni, Ferrero, Andreoli e de Bortoli dialogheranno con i giornalisti Stefano Salis (membro della giuria del Dessì) e Giacomo Mameli (Premio Speciale Fondazione di Sardegna nel 2016).

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Si chiama Sma (atrofia muscolare spinale), una malattia che colpisce 1 neonato ogni 10.000 e costituisce la più comune causa genetica di morte infantile. Una patologia grave e complessa che però non è senza speranza grazie alla ricerca ed alle nuove cure. Per questo motivo domenica 30 settembre la delegazione sarda di “Famiglie Sma” – l’associazione che mette insieme le famiglie che affrontano quotidianamente questo problema – ha organizzato (nel parco Santa Lucia ad Assemini, dalle 10.00 alle 20.00) una giornata all’insegna della solidarietà e, dato che i protagonisti saranno i bimbi, soprattutto del gioco. Un evento promosso col patrocinio dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

«Sarà una grande festa per tutti – spiega Francesco Felice, assieme alla moglie Cinzia tra gli organizzatori dell’evento – con uno stand luna park, ben sei aree giochi, ma anche zone laboratorio, animazione, area spettacoli e area motoria. Bambini che non hanno questa malattia e i bambini che invece purtroppo la hanno giocheranno insieme, si divertiranno per una giornata intera. Tutto il ricavato sarà destinato alla ricerca che per i bimbi malati di oggi e del futuro è la grande speranza per un futuro migliore.»

Ci sono diverse forme di SMA. La più diffusa è anche quella più grave, il tipo I, che spesso può essere mortale nei primi mesi di vita e richiede un’assistenza continuativa altamente specializzata. I genitori vengono addestrati nei reparti di terapia intensiva a gestire i bambini e, all’occorrenza rianimarli. Grazie all’avanzamento dell’assistenza respiratoria e alla corretta gestione della vita quotidiana esistono, comunque, sempre più bambini affetti dalla forma di tipo 1 che, pur essendo fortemente invalidati, godono di una lunga esistenza.

Solitamente un bambino affetto da SMA1 non è in grado di sollevare la testa o di compiere i normali progressi fisici e motori. La deglutizione e l’alimentazione possono essere difficoltose e il bambino può mostrare difficoltà a inghiottire la propria stessa saliva. C’è una debolezza generale nei muscoli respiratori intercostali e accessori (muscoli situati fra le costole). Il petto può apparire concavo (scavato verso l’interno) in seguito alla respirazione diaframmatica (addominale). A causa della crescente debolezza generale o di ripetute infezioni respiratorie la prognosi è negativa. È però importante ricordare che il decorso della malattia può differire molto da bambino a bambino; inoltre, sono disponibili metodiche respiratorie invasive (tracheotomia) e non-invasive (Bi-Pap) che possono estendere in misura significativa l’aspettativa di vita.

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Il Pronto soccorso Santissima Annunziata di Sassari è al collasso, con la  situazione che continua a precipitare. E’ quanto denuncia il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (FI). «Il reparto emergenze del presidio sanitario del capoluogo turritano – spiega il Antonello Peru – sta registrando tempi di attesa da record, sino a dieci ore di aspettativa per i codici gialli. Nella sala d’attesa della struttura confusione tra i pazienti e gentilezza degli operatori. Molti pazienti sono costretti a lunghissime ore di attesa prima di essere curati al Santissima Annunziata, se non addirittura messi nelle condizioni di andarsene, stanchi e snervati. La ristrettezza dell’organico nella front line dell’emergenza – aggiunge Antonello Peru -. E’ impensabile lasciare solo due medici a gestire le urgenze, valutare gli interventi e dover smistare le degenze. Gli operatori che ci lavorano stanno stringendo i denti, sperando in un’adeguata riorganizzazione del sistema sanitario».

«L’ospedale scoppia, con i posti letto che si saturano nelle corsie dei principali reparti del nosocomio con la spia rossa delle barelle che si accende all’interno dei corridoi. Ecco perché temiamo che, dopo la bocciatura della rete ospedaliera, si apra lo scenario di una riduzione dei posti letto per i ricoveri nei presidi sanitari di Sassari e dintorni. Occorre evitare che gli ospedali del Nord Sardegna diventino come dei gironi infernali – conclude Antonello Peru –, nonostante lo sforzo che il personale medico e infermieristico deve sopperire ogni giorno.»

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Il comune di Sennori apre le porte del libero mercato ai cittadini che sono proprietari di una casa realizzata in diritto di superficie su terreno comunale in una zona per l’edilizia economica e popolare (PEEP). Si tratta nella maggior parte dei casi, di proprietari che risultano attualmente titolari del solo diritto di superficie sull’immobile ma non dell’area corrispondente sulla quale è stato costruito l’edificio. Per trasformare il diritto di superficie in proprietà ed ottenere l’eliminazione dei vincoli relativi alla compravendita dell’alloggio e al canone di locazione, devono versare al Comune un corrispettivo in denaro, ottenendo la piena proprietà dell’immobile. In questo modo i cittadini possono aumentare così il valore commerciale della propria casa, semplificando e facilitando le procedure di accesso al credito, l’eventuale compravendita dell’abitazione.

La Giunta comunale ha fornito gli indirizzi agli uffici per avviare le pratiche: chi è interessato alla trasformazione del diritto di superficie in proprietà delle aree PEEP, nonché all’eliminazione dei vincoli convenzionali gravanti sugli alloggi, deve manifestare la propria adesione su apposito modulo predisposto dall’Ufficio Tecnico Comunale, entro e non oltre il 31 ottobre 2018.

 

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Il FLAG Sardegna Sud Occidentale, con il supporto tecnico della società Poliste, la collaborazione di Slow food Sardegna ed il comune di Sant’Antioco, ha organizzato l’evento di presentazione dei percorsi sulla Creazione di impresa e lavoro autonomo, che si terrà a Sant’Antioco il 29 settembre 2018, alle 18.00, sul Lungomare, presso gli stand della manifestazione Isola in Fermento, al termine del quale sarà possibile degustare un aperitivo gratuito di prodotti locali.

Durante l’evento, sarà possibile avere informazioni sull’apertura delle iscrizioni ai percorsi formativi gratuiti di accompagnamento alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo per il progetto “Competenza e impresa per lo sviluppo rurale sostenibile” e sulle opportunità di finanziamento presenti nel territorio.

I percorsi che partiranno in autunno, saranno gratuiti, coinvolgeranno 60 partecipanti e dureranno 140 ore, così articolate:

  •  50 ore di attività d’aula, finalizzate all’acquisizione di competenze imprenditoriali
  • 30 ore di consulenza preliminare in piccoli gruppi, finalizzate alla definizione dell’idea imprenditoriale
  • 60 ore di assistenza tecnica individuale, finalizzate a rendere cantierabile il progetto.

 I destinatari dei percorsi formativi saranno 60 partecipanti:

·         Disoccupati, lavoratori in CIGS, ASPI e mobilità.

·         Titolo di studio minimo licenza media ed esperienza lavorativa di almeno un anno oppure diploma di scuola secondaria superiore.

Le iscrizioni scadono il 3 ottobre 2018.

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Durante la notte appena trascorsa, a Settimo San Pietro, i militari della stazione di Sinnai, nel corso di un mirato servizio, hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, M.C., 20enne, disoccupato del posto. I militari, al termine di una perquisizione personale e domiciliare, hanno rinvenuto nella disponibilità del giovane, alcuni grammi di cocaina suddivisa in 15 dosi, 4 dosi di marijuana e 41 di hashish, oltre ad un bilancino di precisione e vario materiale per il confezionamento. Il giovane, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

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I carabinieri della stazione di Senorbì hanno denunciato a piede libero due fratelli, P.R. e P.M., classe ‘70 e ‘71, entrambi del posto, per furto di energia elettrica. A seguito di controlli eseguiti con personale di “e-distribuzione”, sono stati verificati l’allaccio abusivo e la conseguente sottrazione di energia elettrica di un’intera palazzina di proprietà di una società riconducibile al primo fratello e del B&B contiguo di proprietà del secondo fratello. Il personale tecnico, dopo aver eliminato gli allacci abusivi ,è adesso all’opera per quantificare il danno subito.

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Il prossimo 30 novembre 700 volontari sardi saranno ricevuti in Vaticano in udienza speciale da Papa Francesco. Il Pontefice ha accolto l’invito del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale che in questo modo festeggerà i suoi primi vent’anni di attività. Sarà un appuntamento importante per le associazioni sarde, chiamate alle nuove sfide che la società presenta.

«L’udienza speciale rappresenterà contemporaneamente un punto di arrivo ed uno di ripartenza per un movimento che oggi conta nell’isola ben 1725 associazioni, con 45 mila volontari attivi nel territorio ed altri 80 mila impegnati occasionalmente. Per il nostro movimento sarà un momento storico, faremo in modo che tutte le associazioni si sentano partecipi», ha detto il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, che stamattina ha presentato a Cagliari l’iniziativa insieme al presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale don Angelo Pittau, e al presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli.

La macchina organizzativa si è già messa in moto. Le associazioni interessate a partecipare all’evento possono prendere contatto con l’organizzazione, scrivendo alla mail udienzaconpapafrancesco@sardegnasolidale.it .

All’udienza speciale parteciperanno inoltre anche il presidente della Conferenza Episcopale Sarda mons. Arrigo Miglio, i vescovi sardi, insieme al presidente della Regione Francesco Pigliaru e al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. All’udienza sarà inoltre presente anche il cardinale Angelo Becciu.

«Nel 1996 le associazioni di volontariato in Sardegna erano 800, oggi sono più che raddoppiate, a dimostrazione del grande lavoro compiuto in questi vent’anni per la crescita della cultura della solidarietà – ha aggiunto Giampiero Farru -. Siamo presenti nel territorio con i nostri quaranta Sa. Sol. Point e questo grazie anche alla disponibilità di tanti volontari, capaci di mettersi in gioco anche nelle comunità più piccole e dove tanti pionieri hanno lavorato in silenzio.» 

Giampiero Farru ha nell’occasione anche tracciato un bilancio dell’attività ventennale di Sardegna Solidale: «Dal 1998 ad oggi abbiamo fornito alle associazioni ben 103mila consulenze, collaborando con i gruppi in quasi 3.500 occasioni. I corsi di formazione per volontari sono stati oltre 500, con oltre 23mila partecipanti, senza dimenticare il progetto Scuola & Volontariato che ormai coinvolge quasi cento istituti superiori in tutta l’isola, e le 36 pubblicazioni scientifiche, soprattutto sul volontariato in Sardegna e sul fenomeno della povertà».

L’udienza speciale è nata in modo semplice: «A marzo abbiamo inviato la lettera al Papa, a luglio è arrivata la risposta positiva che ci ha emozionato e gratificato. Noi siamo laici, ma condividiamo con il Papa quel senso di umanità che ora qualcuno mette in discussione e sentiamo di lavorare con lui per costruire il bene comune e soprattutto per combattere quella cultura dello scarto che guarda solo al profitto e non alla dignità delle persone». 

«Questi vent’anni di attività testimoniano un lungo cammino fatto assieme di cui dobbiamo essere grati soprattutto ai volontari e alle associazioni – ha detto il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale, don Angelo Pittau –. La Sardegna si è distinta nella solidarietà ma è stata capace di guardare anche oltre i suoi confini, agendo spesso in una dimensione internazionale come la recente visita di una delegazione proveniente da Haiti ha dimostrato.»

«Sono stati vent’anni intensi che il Comitato di Gestione, con il sostegno delle fondazioni bancarie, ha vissuto insieme a Sardegna Solidale – ha concluso il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli -. Il volontariato ha garantito quella coesione sociale senza la quale la crisi in Sardegna si sarebbe sentita in maniera più pesante. Ma vorrei ricordare anche l’impegno di Sardegna Solidale insieme all’associazione Libera per la Giornata del 21 marzo in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con le bellissime manifestazioni organizzate a Sestu, Olbia e Alghero.»

 Nato nel 1998, il Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale è da vent’anni il punto di riferimento per tutte le organizzazioni isolane. “Volontari per volontari” è stato lo slogan che fin da subito ha caratterizzato l’attività del centro, insieme alla scelta di voler rappresentare il movimento nella sua unitarietà e pluralità. Sardegna Solidale ha infatti deciso di essere presente in maniera capillare nel territorio: sono quaranta ad oggi i Sa. Sol. Point che, in altrettanti centri, rappresentano un punto di riferimento per le associazioni, per i volontari e per i cittadini. Una articolazione unica nel suo genere in Italia, che fa di Sardegna Solidale uno dei Csv maggiormente capaci di stare vicino alle esigenze delle persone e delle associazioni.

Chiamato a svolgere compiti di promozione, formazione e comunicazione, il Csv Sardegna Solidale ha messo in campo numerosi progetti che hanno rilanciato l’azione del volontariato. Tra questi si segnalano “Scuola & Volontariato” (che ogni anno vede gli studenti di circa cento scuole superiori entrare a contatto con il mondo della solidarietà), il progetto di formazione e aggiornamento per volontari “Formidale”, il programma “Sa. Sol. Desk” che per otto anni (prima di venire interrotto per effetto delle nome contenute nella nuova legge sul Terzo Settore) ha consentito a quasi mille associazioni di poter avere una postazione telematica con la quale stabilire un contatto diretto e costante con gli altri gruppi.

In vent’anni di attività sono stati tanti i momenti cruciali per la crescita del movimento. Tra questi ancora si ricorda l’iniziativa “Hajò. Carovana del volontariato”, che nel 2001 vide una carovana attraversare per quaranta giorni tutti i comuni della Sardegna, e nel 2011 l’iniziativa “Le piazze della solidarietà”, quando in decine di centri venne piantato il “Seme della solidarietà”, un’opera dello scultore Pinuccio Sciola che simboleggia l’impegno delle comunità ad alimentare con atti concreti la speranza di una società più solidale, contro la cultura dello scarto. 

Dal 2010 Sardegna Solidale ha dato il via ad una proficua collaborazione con la Fondazione Zancan a cui sono state commissionate diverse ricerche sulla povertà in Sardegna ed una, di prossima pubblicazione, sulla ricchezza nell’isola.

Sardegna Solidale fa parte di Csvnet (il coordinamento nazionale dei Csv) e aderisce al Centro Europeo del Volontariato. Fin dalla sua nascita collabora inoltre con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, nell’impegno per la memoria delle vittime innocenti delle mafie, per l’uso sociale dei beni confiscati e per contribuire a costruire una società più giusta.