20 April, 2024
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Le dighe del Coghinas, dell’Alto Flumendosa e del Taloro tornano in capo alla Regione e, dal 1 gennaio 2019, saranno gestite da Enas.

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Le dighe del Coghinas, dell’Alto Flumendosa e del Taloro tornano in capo alla Regione e, dal 1 gennaio 2019, saranno gestite da Enas. Con tre delibere approvate lo scorso 9 ottobre, l’Esecutivo regionale ha sancito la conservazione da parte della Regione delle concessioni di derivazione scadute per i sistemi 3B Coghinas Mannu di Porto Torres, 6A Alto Flumendosa Sa Teula e Tirso 2A Taloro, e il trasferimento della gestione delle relative opere ad Enas, che diventa così il gestore unico dei grandi laghi artificiali della Sardegna.

«È un passaggio molto importante perché permetterà alla Regione di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche invasate nei bacini artificiali dell’isola – ha detto il presidente Francesco Pigliaru questa mattina in conferenza stampa – con notevoli vantaggi nella gestione delle acque, soprattutto nei periodi di siccità, e consentirà di abbattere in modo significativo o azzerare i costi energetici sostenuti dal sistema idrico multisettoriale, compresi quelli legati al sollevamento che sono sostenuti dai Consorzi di bonifica. È bene ricordare inoltre che stiamo parlando di energia perfettamente sostenibile – ha concluso Francesco Pigliaru –, che anche sul piano paesaggistico ha decisamente meno impatto rispetto ad altre fonti rinnovabili.»

La Giunta prosegue così l’azione, già avviata fin dai primi mesi del suo insediamento, per il recupero della titolarità delle dighe, finora gestite da Enel, in ragione di concessioni ormai scadute.

«Completiamo l’attività partita nel 2014, perché la strategia di questa Giunta sulla gestione delle acque è quella della piena applicazione della legge 19, che ha istituito il Sistema idrico multisettoriale – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini -. Il coordinamento unico dei bacini è una peculiarità che molte regioni ci invidiano. Al sistema mancavano tre bacini molto importanti, che con queste delibere vengono integrati e lo completano. La nostra visione – ha precisato l’assessore dei Lavori pubblici – è ambientalistica e solidaristica: l’energia prodotta dalle centrali idroelettriche del sistema servirà per coprire i costi, mentre quella in eccesso non sarà immessa sul mercato ma ogni beneficio derivante da questo surplus sarà usato per abbattere i costi a carico dei cittadini.»

Il 27 maggio 2014, con l’approvazione di quattro delibere proposte dall’allora assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, la Regione è subentrata nella titolarità delle concessioni nell’ambito del sistema idrico multisettoriale regionale. Le dighe coinvolte sono quelle di Cumbidanovu, vicino a Orgosolo e Monti Nieddu a Sarroch, entrambe in costruzione, e le dighe su Flumendosa, Taloro e Coghinas, opere idrauliche gestite da Enel S.p.A per le quali la Società ha fatto fa ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.

A seguito del pronunciamento del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, avvenuto il 17 maggio 2017,nel quale i provvedimenti assunti dalla Regione non sono stati ritenuti sufficientemente lesivi, la Giunta, con tre nuove delibere, ha riavviato le  procedure per acquisire definitivamente la titolarità delle dighe di Coghinas, Alto Flumendosa e Taloro, con l’accertamento dell’intervenuta scadenza, in data 9 settembre 2001, del termine delle concessioni a Enel e con la presa d’atto della conservazione, da parte della Regione, della titolarità delle concessioni, oltre a disporre il subentro, a partire dal 1 gennaio 2019, di Enas nella gestione.

Presente alla conferenza stampa anche Giovanni Sistu, amministratore unico di Enas, per il quale «questo intervento ci consentirà di poter disporre direttamente delle risorse, che ora Enas veicola dopo il rilascio da parte di Enel. I sistemi che oggi tornano alla Regione sono fondamentali per la loro capacità di produzione energetica.

 

Il Circolo Soci Eura
Si terrà giovedì 1

giampaolo.cirronis@gmail.com

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