28 March, 2024
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Il Consiglio regionale stamane ha approvato la risoluzione sul risarcimento dei danni da calamità naturali alle attività di pesca nella laguna di Santa Gilla.

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Il Consiglio regionale stamane ha approvato la risoluzione sul risarcimento dei danni da calamità naturali alle attività di pesca nella laguna di Santa Gilla, una legge di variazione del Bilancio e l’ordine del giorno che limita alla sola popolazione interessata, la consultazione referendaria, per la legge di ridefinizione dei confini tra i Comuni di Magomadas e Tresnuraghes.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio il presidente ha comunicato il rinvio dell’esame della proposta di legge n. 524 sul risarcimento dei danni da calamità naturali alle attività di pesca nella laguna di Santa Gilla. La commissione Attività produttive, ha aggiunto il presidente, ha predisposto sul problema una specifica risoluzione che ora sarà sottoposta al Consiglio.

Il presidente della commissione Luigi Lotto (Pd) ha affermato in apertura che «per approvare la legge non c’erano le condizioni, nonostante la commissione abbia lavorato a fondo anche di concerto con assessori dell’Agricoltura e del Lavoro per arrivare ad un intervento immediato che però si è rivelato impossibile». Per questo, ha proseguito, «si è deciso comunque di prendere posizione su una situazione di oggettiva difficoltà a Santa Gilla ma anche nelle acque interne di tutta la Sardegna, con una risoluzione che dà mandato alla Giunta di intervenire su più fronti: verificare una azione congiunta per sostenere le imprese con il concorso dei Comuni, introdurre nelle aree il progetto Lavoras, far partire entro novembre un bando per l’accesso ai fondi europei, ed incrementare risorse per le zone umide». Su quest’ultimo punto Lotto ha proposto una modifica per inserire, oltre alle acque interne, il riferimento al mare territoriale, per dare agli assessorati possibilità più concrete di agire in tutti i siti colpiti da calamità naturale.

Il vice presidente della commissione Luigi Crisponi (Riformatori) ha chiarito che l’astensione della minoranza «è stata una decisione necessaria, sia perché la legge evidentemente non aveva basi solide sia perché la stessa risoluzione appare inadeguata rispetto a quanto sta accadendo, posto gli enti climatici non possono più essere considerati qualcosa di imprevisto che coglie le istituzioni impreparate». Inoltre, ha aggiunto, «non abbiamo condiviso l’ipotesi di un intervento su un caso specifico anche perché la Sardegna presenta numerose realtà analoghe, per cui abbiamo chiesto un quadro ben definito dal punto di vista normativo ed amministrativo in grado di salvaguardare anche le altre attività produttive dell’agro alimentare colpite dal maltempo».

Per Forza Italia il consigliere Edoardo Tocco ha sostenuto che «a questo punto la risoluzione rappresentava l’ultima scialuppa di salvataggio anche se con una legge regionale ci sarebbero state migliori prospettive dal punto di vista finanziario nei confronti di lavoratori che non hanno protezione ed ammortizzatori sociali; temo però che alla fine, nonostante l’impegno, non si risolverà granché».

Il consigliere di Fdi Gianluigi Rubiu ha lamentato che «si sta liquidando l’argomento e la legge con una certa superficialità come un qualunque incidente di percorso, parlando di una inapplicabilità che prima non era stata riscontrata; di fatto i pescatori restano senza indennizzi e risarcimenti e si tratta di un piano B che allontana la soluzione del problema dei pescatori di Santa Gilla e di tutti i pescatori sardi». Gianluigi Rubiu ha poi espresso preoccupazione per il riferimento ai Comuni attraverso servizi sociali, al progetto Lavoras nei confronti di soci di cooperative che non sono lavoratori dipendenti, ed ai fondi europei che hanno un tetto massimo di 200.000 euro da dividere fra tutti».

Il consigliere Pier Mario Manca (Pds) ha sottolineato che «il momento climatico particolare che stiamo vivendo si caratterizza per eventi eccezionali che diventano molto frequenti, per cui bisogna orientarsi su misure europee per l’agricoltura presenti all’interno del Psr con la misura 5 e due sottomisure, che prevedono un intervento attraverso bandi relativi a misure post-calamità naturali, dalla prevenzione al ripristino ambientale». La commissione ha lavorato bene, ha continuato, «ma sarebbe più utile agire sulla leva del Psr magari rimodulandola a vantaggio del settore primario e lagunare dopo aver acquisito un quadro del fabbisogno, attivando un unico procedimento amministrativo gestito da Argea».

Ancora per Forza Italia, il consigliere Oscar Cherchi ha riconosciuto che «la commissione ha lavorato a fondo, anche se la risoluzione è una soluzione a metà e traccia un percorso insoddisfacente inferiore alle attese dei pescatori di Santa Gilla e di tutti i pescatori sardi; sarebbe stato preferibile attivare un sistema di perizie sui danni alle produzioni con conseguente riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte del ministero e della commissione europea, forse ci sarebbe voluto più tempo ma ci sarebbero state più certezze». Cherchi ha, infine, annunciato il suo voto contrario alla risoluzione.

Il consigliere di Art. 1 – Sdp Francesco Agus ha dichiarato che «ciò che era straordinario è diventato ordinario e così sarà anche nel futuro e bisogna quindi aggiornare in modo radicale gli strumenti di intervento per affrontare e superare le emergenze». La commissione ha lavorato per settimane positivamente, ha detto ancora, «ma non è arrivata ad un risultato tempestivo e tuttavia va ricordato che la situazione di Santa Gilla non va confusa con altre della Sardegna, perché qui c’è un processo irreversibile che, senza bonifica, farà diventare quella diventerà sterile». La risoluzione, ha concluso, «non è uno strumento strutturale, non potrà avere respiro pluriennale, e quando arriveranno in fondi sarà forse troppo tardi».

Il consigliere del Pd Gianmario Tendas ha concordato con molte delle dichiarazioni del collega Luigi Crisponi sulla necessità di una cornice normativa comune per affrontare le emergenze della pesca in Sardegna. Però, ha osservato, «al termine di ogni possibile verifica possiamo dire che non c’erano alternative e la risoluzione si è rivelata l’unica strada percorribile coinvolgendo 3 assessorati ed utilizzando anche alcune buone pratiche del passato sperimentate per la stessa Santa Gilla, con fondi specifici per consentire agli stessi pescatori di riqualificare il compendio ittico».

Il consigliere Antonio Gaia (Cps) ha espresso apprezzamento sia per il lavoro in commissione che per la disponibilità degli assessorati, «che hanno operato con buon senso affermando il principio che il Consiglio non è un bancomat; ciò premesso c’è tutto l’impegno ad intervenire ma bisogna anche diffondere la cultura di impresa trovandoci di fronte a problemi strutturali che impongono soluzioni stabili anche attraverso i consorzi di categoria e, ad esempio, l’obbligo di stipulare polizze assicurative, senza essere schiacciati da emergenze e con evidente risparmio di risorse».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha posto l’accento sul fatto che «il problema in discussione ci interpella su diversi fronti e ci spinge ad un ragionamento più ampio sui comparti economici più vulnerabili della nostra Regione; da questo dato occorre partire per attrezzare la Regione con un fondo consistente per risarcire i danni da calamità naturali, altrimenti continueremo a produrre piccole norme parziali senza efficacia e, sotto questo profilo, quella dell’assicurazione è una buona proposta». Quanto alla risoluzione, secondo Dedoni richiede precisazioni «perché in Sardegna ci sono l’80% delle zone lacustri d’Italia che a sua volta ha l’80% delle zone lacustri d’Europa».

Dopo l’on. Attilio Dedoni ha preso poi la parola l’on. Valter Piscedda, come capogruppo del Pd, già sindaco di Elmas, uno dei quattro Comuni della laguna di Santa Gilla. “Facciamo un passo indietro, intorno agli anni ’90, quando il piano Life viene realizzato nello stagno con diversi miliardi di lire. A seguito del Piano Life, i comuni di Elmas, Assemini, Capoterra e Cagliari hanno cercato di tenere vivo il compendio autotassandosi. Ma in pochi anni, complice la crisi, siamo passati a duecento pescatori iscritti alle coop che operano a Santa Gilla in una situazione di complessivo disinteresse della Regione. In questa legislatura invece abbiamo istituito in presidenza una cabina di regia in capo all’assessore Paci per dare allo stagno una tutela concreta senza dover costituire carrozzoni ma inserendo Santa Gilla ed il Poetto nel territorio del Parco di Molentargius. Tre settimane fa, andando nel dettaglio, il tavolo di lavoro ha avuto un esito favorevole perché la Giunta ha dirottato 4 milioni sulla laguna di Santa Gilla delegando a realizzare le opere la città metropolitana di Cagliari. Non bastano? Può essere che ne siano necessari altri, visto che l’abbandono di questi anni ha generato danni strutturali”.

Per Forza Italia la capogruppo Alessandra Zedda ha ricordato “i fenomeni climatici che spesso mettono in crisi le nostre attività produttive” ma ha aggiunto;. “Dobbiamo confrontarci con questi problemi e mi chiedo se questa risoluzione sia davvero risolutiva del problema, al di là della buona volontà del collega Lotto. I pescatori di Santa Gilla sono bloccati e non hanno reddito: dobbiamo trovare una soluzione veloce, con una task force che possa intervenire in tempi rapidissimi. Non bisogna illudere i pescatori sui tempi di ristoro del danno”.

L’assessore Pier Luigi Caria, delegato alla Pesca, ha preso la parola per la Giunta e ha affermato: “Ho avuto modo di dire già che la proposta di legge 524 è condivisibile perché davanti agli eventi eccezionali si devono avere risposte eccezionali, ma nelle forme consentite e non con procedure farraginose. Per quanto riguarda la misura 5 del Psr, si riferisce a danni strutturali:  quindi non è applicabile a Santa Gilla, oltre al fatto che ad oggi sul Psr ci sono fondi zero. Bisognerebbe trasferire fondi nuovi dal bilancio regionale ma con i tempi noti. 

Per Santa Gilla, come è stato ricordato dall’on. Valter Piscedda, abbiamo appena stanziato 4 milioni di euro a favore della città metropolitana  ma è chiaro che bisogna intervenire in modo strutturale per evitare che un’alluvione porti ancora al fermo della pesca, com’è accaduto”. Secondo l’assessore “ci sono risorse per questa emergenza ma il vero tema è quali sono i tempi di intervento per la spesa di queste risorse. Vedremo se è possibile dare in tempi davvero veloci questo ristoro ai pescatori. Quanto alla risoluzione segnalo la necessità che si comprendano tutte le richieste di indennizzo che sono arrivate dalle acque di pesca dell’Isola, non solo quella di Cagliari. E’ chiaro a tutti noi, comunque, qual è la dimensione del problema che i lavoratori di Santa Gilla stanno vivendo”.

Per il relatore, on. Luigi Lotto (Pd) “si può valorizzare in questa occasione il dibattito affrontato in Consiglio regionale. Ma non è vero che le commissioni abbiano perso tempo: Non serve a nessuno ironizzare e delegittimare il nostro stesso lavoro. Nella nostra risoluzione c’è un chiaro mandato agli assessori perché facciano quello che è possibile fare ma una nuova legge non è necessaria”.

L’on. Francesco Agus (Campo progressista Sardegna) ha annunciato l’astensione alla risoluzione: “La modifica al dispositivo rischia di depotenziare il senso dell’iniziativa politica che stiamo portando avanti. Ho apprezzato parte della risposta della Giunta ma non ho visto in quella risposta un’adeguata definizione delle tempistiche di indennizzo ai pescatori. Ci sono parecchie strade ma parlare di cantieri di lavoro per dipendenti di cooperative che non possono essere inseriti nei cantieri perché non sono disoccupati”.   

Dai banchi di Forza Italia l’on. Edoardo Tocco: “Con gli onorevoli Francesco Agus e Valter Piscedda abbiamo scritto quella leggina e non posso non notare che con questa risoluzione non stiamo dando certezze ma fimo ai lavoratori. Io faccio affidamento sull’assessore Pier Luigi Caria ma vorrei decisioni e interventi risolutivi: qui siamo davanti a un caso sociale, non a un caso di lavoro. E dobbiamo preoccuparci”.

Per Fratelli d’Italia ha preso la parola l’on. Gianluigi Rubiu: “Non è in questa risoluzione la risposta ai problemi dei lavoratori di Santa Gilla. Per questo ci asteniamo e indicheremo soluzioni alternative”.

Anche l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha annunciato insoddisfazione verso lo strumento della risoluzione  annunciando l’astensione, come l’on. Alessandra Zedda: “A oggi non stiamo risolvendo nulla e i tempi mi preoccupano. Non vogliamo creare fase illusioni ai lavoratori danneggiati dal maltempo”.

Favorevole, invece, l’on. Antonio Solinas (Pd) secondo cui “siamo tutti consapevoli che non è facile trovare soluzioni. Nemmeno dall’opposizione sono arrivate però proposte concrete migliori di quelle contenute nella risoluzione”.

Sempre dai banchi della maggioranza l’on. Valter Piscedda (Pd) ha ribadito: “Io stesso non considero la risoluzione come la panacea di tutti i mali ma è il massimo che siamo riusciti a ottenere in queste poche ore, senza il contributo dei colleghi della opposizione. Invito i colleghi a ripensarci perché alla Giunta stiamo affidando un impegno concreto”.

Per l’on. Oscar Cherchi (FI) “la risposta che i pescatori si attendono non è quella contenuta nella risoluzione e questa è l’ennesima dimostrazione della distanza tra il Consiglio e la Giunta. Ed è la dimostrazione della totale fallimento della gestione del sistema agricolo regionale e della pesca”.

Dal Psd’Az l’on. Angelo Carta ha annunciato il voto a favore “perché la risoluzione non ha controindicazioni e forse è più veloce pure della proposta di legge bipartisan Edoardo Tocco, Valter Piscedda e Francesco Agus. Segnalo poi che Insar ha 45 milioni di euro in cassa per la misura Lavoras e se i Comuni competenti per Santa Gilla li chiedono potranno utilizzarli, almeno in parte, a favore della coop”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo al voto la risoluzione, che è stata approvata con 34 voti favorevoli.

Alla conclusione della votazione il presidente del Consiglio ha concesso la parola all’assessore della Programmazione per l’illustrazione di una proposta di variazione del Bilancio. L’assessore Paci ha quindi spiegato all’Aula la volontà di destinare immediatamente 7 milioni di euro impegnati nel Bilancio ma non spesi, unitamente ad altri 2 milioni di avanzi, per un totale di 9 milioni di euro, nel fondo FitQ, così da poterli trasferire tra le risorse a disposizione della legge di Stabilità 2019. Posti in votazione, il passaggio agli articoli, gli  articoli 1 e 2 e l’allegato sono stati approvati per alzata di mano mentre la votazione finale della legge di variazione di bilancio, a scrutinio elettronico, ha registrato 35 voti a favore su 35 votanti.

All’unanimità, 49 favorevoli su 49 votanti, è stato approvato anche l’ordine del giorno che limita, alla popolazione interessata, il referendum per la ridefinizione dei confini tra i comuni di Magomadas e Tresnuraghes, la cui legge era stata rigetta dalla Consulta proprio perché non prevedeva la consultazione popolare.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato l’Assemblea per domani, giovedì 8 novembre 2018, alle 10.00.

 

Venerdì 9 novembre,
La quinta edizione d

giampaolo.cirronis@gmail.com

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