24 April, 2024
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La Cia Sardegna avvia un confronto con gli associati per rivendicare proposte e soluzioni per il futuro all’agricoltura sarda.

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La Giunta Regionale della Cia – Agricoltori Italiani della Sardegna, riunitasi in settimana a Tramatza, preso atto dello stato di difficoltà dell’agricoltura isolana, delle numerose vertenze in atto, sulle quali si non si trovano adeguate soluzioni, ha deliberato l’avvio di una mobilitazione della Confederazione sul territorio sardo.

Gli agricoltori sardi sono stanchi dei continui rinvii alle soluzioni dei problemi del settore primario, dei balletti sulle responsabilità: l’agricoltura sarda necessita di risposte serie ai problemi emergenziali ed alle questioni strutturali.

Le imprese agricole vanno sostenute in un processo di professionalizzazione imprenditoriale.

Sulle emergenze: oltre il prezzo del latte, rimangono bloccati i pagamenti degli impegni assunti attraverso le misure del programma dello sviluppo rurale della Sardegna per le annualità precedenti.

Sono fermi i pagamenti delle misure agro ambientali e delle misure sugli investimenti. Tra le tante questioni irrisolte vi è anche quella relativa al ristoro danni derivanti dalla siccità 2017.

Sulle questioni strutturali: il riordino della filiera ovicaprina regionale, tracciare un percorso che introduca regole e criteri certi che durino nel tempo e che possano definire le relazioni tra chi compra latte e chi vende, che vi sia riconoscimento della qualità del latte e qualità dei formaggi per rendere competitivo il comparto – stroncare le posizioni dominanti che frenano l’evoluzione del comparto, istituzione di un autorità di controllo, tavolo nazionale di filiera e tavolo regionale permanente; ARAS: non si arriva a una soluzione vera e ancora ci si fraintende sull’importanza delle sue funzioni a sostegno dello sviluppo di una zootecnia regionale specializzata e di qualità: sono servizi essenziali imprescindibili.

Sull’Organismo Pagatore Regionale: le imprese agricole della Sardegna hanno scommesso con qualche perplessità a causa delle probabili difficoltà iniziali, difficoltà scontate per ogni nuovo strumento operativo chiamato ad operare per il settore primario che si dimostra difficile e complesso. L’avvio delle attività previsto per il 16 ottobre: oggi si apprende che non sarà rispettata quella data e si sta ipotizzando di chiedere una proroga e fissare la data di avvio nel mese di giugno 2020. Domanda lecita: le imprese agricole a chi rivolgeremo le domande del PSR, chi pagherà le domande in corso e soprattutto saranno erogati gli anticipi delle domande già presentate, entro novembre come da consuetudine, ancora, avremo il saldo sui pagamenti come fino a oggi ha garantito l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura che fa capo al MIPAF?

 Sulle relazioni tra Regione Sardegna e Imprese Agricole: riteniamo vada ripensato lo stesso modello di relazioni e la dotazione strumentale che regola i rapporti divenuti non solo insoddisfacenti ma addirittura insostenibili. Va fatta una riforma vera di cui tutti abbiamo necessità.

Sul piano dell’interlocuzione e della proposta politica osserviamo Servono competenze vere e capacità decisionali al servizio di un’idea sostenibile dello sviluppo e di una proposta progettuale che vede al centro l’agricoltura per quanto essa rappresenta e per i legami trasversali che la caratterizzano (spopolamento, diritto alla residenzialità delle popolazioni rurali, servizi e sostegno alle comunità interne, ecc.).

È necessario un nuovo modello agricolo isolano, sostenibile e competitivo, una nuova organizzazione della pubblica amministrazione che s’interfaccia con le imprese agricole e con le comunità rurali che chiedono diritto di residenzialità.

La Cia – Agricoltori Italiani della Sardegna nei prossimi giorni e nei prossimi mesi sarà impegnata in una serie di incontri di natura tecnica e politica con i propri associati per condividere, discutere e delineare proposte e soluzioni che diano respiro all’agricoltura sarda.

Al fine di aprire una discussione sulla situazione complessiva del comparto agricolo sardo, chiediamo inoltre che venga avviata un interlocuzione con il Presidente della Regione Solinas e con la Giunta Regionale, finalizzata alla condivisione di un progetto di sviluppo per le aree rurali e agricole.

Francesco Erbì

Presidente Cia Sardegna

 

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