16 April, 2024
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Cala il sipario questa sera sulla XXXI edizione del festival Narcao Blues. Si comincia alle 21.30 con la proiezione di “The Search”, il documentario che racconta il viaggio compiuto nel profondo sud degli Stati Uniti da una delle formazioni di spicco del panorama isolano: il duo Don Leone dei sulcitani Donato Cherchi e Matteo Leone. Viaggiando tra Tennessee, Mississippi e Louisiana, il lavoro ritrae in 43 minuti un paesaggio culturale ancora legato alla memoria dei musicisti simbolo che hanno abitato le città e le campagne di quell’enorme pezzo di America. In questo scenario i due protagonisti si muovono per la prima volta, esplorando un mondo musicale complesso, alla ricerca del proprio blues. La regia è di Diego Pani, etnomusicologo, musicista e produttore di musica indipendente con l’etichetta fondata nel 2008 a Santu Lussurgiu, la Talk About Records, che ha prodotto il film con L’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico.
Dallo schermo al palcoscenico: ad aprire l’ultima serie di concerti, al termine della proiezione, sarà proprio il duo Don Leone, progetto nato nel 2016 dall’urgenza espressiva dei suoi musicistiChitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: questa l’essenza del sodalizio artistico di Donato Cherchi e Matteo Leone, vincitori dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che ha portato il duo a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 a Hell, in Norvegia, e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge di Memphis.
A seguire, l’ultimo atto del festival: il compito di suggellare la trentunesima edizione Narcao Blues spetterà ad un’altra band di primo piano della scena isolana, i King Howl, formazione  attiva dal 2009. Nell’heavy blues di Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra), Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria), i suoni della prima metà del Novecento, di grandi bluesmen come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea. I King Howl, che hanno pubblicato il loro secondo album nel 2017, sono ora al lavoro per il nuovo disco, in uscita prevista per la fine dell’anno.
I biglietti per quest’ultima serata costano 5 euro. Cancelli aperti dalle ore 20.00: non sarà necessario munirsi di green pass per assistere alla serata, ma a tutti verrà rilevata la temperatura all’ingresso.

Straordinaria anteprima, da giovedì 8 a sabato 10 luglio, per la 31ª edizione del Festival “Narcao Blues” che avrà il suo clou in calendario due settimane dopo, dal 21 al 25 luglio.

Nel corso di tre decenni il festival ha presentato alcuni tra i nomi più rilevanti della scena blues mondiale, come Michael Coleman, Popa Chubby, Canned Heat, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, tra gli altri; una vocazione internazionale che Narcao Blues – dopo aver festeggiato in modalità “autarchica” le sue trenta edizioni, nell’anno della pandemia – rilancia adesso ospitando artisti in arrivo da lontano, pur senza distogliere l’attenzione dai talenti nazionali e locali. Il palco allestito nella “storica” piazza Europa si prepara dunque ad accogliere gli statunitensi Robben Ford e Bill Evans, Roosevelt Collier con la sua band, Neal Black & The Healers, la cantautrice e chitarrista anglofrancese Laura Cox, l’organista austriaco Raphael Wressnig con la cantante inglese Helena May, la formazione lettone Latvian Blues Band, il gruppo vocale dello Zimbabwe Insingizi, il cantante burundese J.P. Bimeni ed il maliano Baba Sissoko con sua figlia Djana, la cantante irlandese Kaz Hawkins, e poi gli italiani Roberto Luti ed Elisabetta Maulo, i Morblus di Roberto Morbioli, Nick Becattini con la sua band, i sardi King Howl, Vittorio Pitzalis, il duo Don Leone.

«Dopo aver celebrato la trentesima edizione nel 2020 omaggiando il blues isolano, il Narcao Blues festival ritrova in questa trentunesima edizione la sua vocazione internazionale – afferma il presidente dell’associazione Progetto Evoluzione, Francesco Musa -. In un contesto complicato e in continua evoluzione creato dalla pandemia, l’organizzazione di un evento di questa portata è stata una autentica sfida. Tuttavia, siamo riusciti ad allestire un cartellone coerente con la linea artistica del festival – dove il blues è da sempre protagonista indiscusso – e di sicuro valore. Alla tre giorni di anteprima, che vedrà protagonisti su tutti Robben Ford e Bill Evans, si aggiungeranno altri cinque appuntamenti nella consueta penultima settimana di luglio. La situazione attuale, che risente della pandemia ancora in corso, ha reso difficile gli spostamenti dagli Stati Uniti, dai quale provengono la maggior parte degli artisti che solitamente calcano il palco del Narcao Blues, ma al tempo stesso ha permesso di focalizzare l’attenzione sulle realtà del Blues Europeo, ormai affermatesi anche oltre oceano.»

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

L’anteprima – La trentunesima edizione di Narcao Blues vivrà la sua anteprima da questo giovedì 8 luglio a sabato 10. E c’è già il tutto esaurito. Ad aprire la tre giorni saranno due stelle della scena statunitense, il chitarrista Robben Ford ed il sassofonista Bill Evans, affiancati da una sezione ritmica che schiera Gary Grainger al basso e Wolfgang Haffner alla batteria. Il progetto si muove sull’onda dell’album “The Sun Room”, pubblicato nel 2019, che affonda le radici nel blues spingendosi oltre i confini del genere, per arrivare a esplorare le sonorità del jazz e del rock. A precedere sul palco Robben Ford e Bill Evans sarà alle 21.30, il bluesman cagliaritano Vittorio Pitzalis, tra i massimi esponenti della “musica del diavolo” in Sardegna, che torna a Narcao con il nuovo disco, uscito lo scorso dicembre, “The time has come”.

Serata africana, venerdì (9 luglio), aperta alle 21.30, dal gruppo vocale dello Zimbabwe Insingizi, con Vusa Mkhaya Ndlovu (tenore), Dumisani Ramadu Moyo (voce solista) e Blessing Nqo Nkomo (basso e percussioni). Il trio è ambasciatore nel mondo dello stile vocale africano ‘mboube e della spettacolare gumboot dance (danza con gli stivali dei minatori sudafricani). Alle 22.30 spazio a Baba Sissoko, polistrumentista e maestro del tamani (il talking drum), che in duo con la figlia Djana presenterà il progetto “African Groove”, capace di spingere la musica del continente più antico del mondo verso nuove strade ed influenze.

Chiude il trittico di anteprime il doppio appuntamento di sabato 10 luglio: alle 21.30 salirà sul palco il chitarrista e cantante pistoiese Nick Becattini, per l’occasione impegnato nella presentazione del suo ultimo progetto discografico, “Lifetime Blues”, accompagnato da Keki Andrei all’Hammond e tastiere, Anacleto Orlandi al basso ed Enrico Cecconi alla batteria. A seguire il veronese Roberto Morbioli, anche lui voce e chitarra, alla testa della band che ha formato trent’anni fa, i Morblus, battezzandola così sulla combinazione tra il suo cognome e la parola “blues”.
 
Il Festival. Dopo le anteprime di questa settimana, la trentunesima edizione di Narcao Blues entra nel vivo mercoledì 21 luglio, alle 21.30, con il concerto del musicista statunitense Roosevelt Collier, atteso sul palco di piazza Europa con la sua inseparabile pedal steel, strumento della famiglia dei cordofoni che lo accompagna nella sua carriera da leader e sideman e che l’ha visto collaborare con formazioni del calibro degli Allman Brothers, Tedeschi-Trucks, Los Lobos, Del McCoury Band e tanti altri. Nel 2017 il musicista originario della Florida ha debuttato con il progetto Bokanté, una “World Music All-Star Band” creata da Michael League, il fondatore degli Snarky Puppy. Risale al 2018 il suo atteso album di debutto, “Exit 16”, che fonde al suo interno un’incredibile miscela di blues, gospel, rock e funk, il tutto raccolto dal produttore e compagno di band Michael League per la GroudUp Records, etichetta indipendente statunitense. A Narcao Roosevelt Collier sarà accompagnato da Ferran Rico Andrés alle tastiere, Kevin Díaz Graverán al basso ed Artur Ponsà i Obach alla batteria.

Alle 22.30 riflettori puntati sul cantante burundese J.P. Bimeni affiancato dai musicisti del gruppo spagnolo The Black Belts: Ricardo Martínez Losa alla tromba, Rafael Díaz al sassofono, Alejandro Larraga alle tastiere, Fernando Vasco alla chitarra, Pablo Cano al basso e Rodrigo Ulises alla batteria. Discendente da una famiglia reale del Burundi, J.P. Bimeni si trasferisce a Londra nel 2001, dove abbraccia le infinite possibilità musicali che la città gli offre: jam sessions con la band di Roots Manuva, serate open mic insieme a Shingai Shoniwa dei Noisettes, e persino un incontro con una Adele allora adolescente. Ma è l’invito a unirsi a una band tributo a Otis Redding, nel 2013, a portarlo verso la strada che ancora oggi sta percorrendo. Partecipando come ospite del gruppo funk Speedometer a uno show in Spagna nel 2017, viene notato dalla Tucxtone Records. Ha inizio così il suo progetto insieme ai Black Belts, con cui registra il suo album di debutto, “Free Me”, dove J.P. Bimeni sorprende con una voce che ricorda quel soul del primo Otis Redding, in cui risuona l’anima dell’Africa. Le sue canzoni parlano di amore e perdita, speranza e paura, con una convinzione che arriva dalle esperienze straordinarie con cui la vita lo ha messo alla prova.

Giovedì 22 luglio, alle 21.30, a rendere incandescenti valvole e amplificatori sarà il blues di Laura Cox, chitarrista divenuta un vero e proprio fenomeno del web, con milioni di visualizzazioni per i suoi video su YouTube, dove conta tantissimi iscritti. Spinta dal grande seguito virtuale, la musicista di origini anglofrancesi ha fondato la Laura Cox Band, con la quale ha viaggiato tra Francia, Belgio, Spagna e Svizzera, condividendo il palcoscenico con artisti del calibro di Joanne Shaw Taylor, Chris Slade (AC/DC) e Dr Feelgood. La sua musica fonde diverse influenze, come Lynyrd Skynyrd e ZZ Top, fino all’hard rock degli AC/DC. Due gli album all’attivo, “Hard Blues Shot” (2017) e “Burning Bright” (2019), pubblicati per l’etichetta Verycords. Con Laura Cox sul palco di piazza Europa ci saranno Mathieu Albiac alle chitarre, Marine Danet al basso e Antonin Guerin alla batteria.

Il groove potente e pirotecnico di Raphael Wressnig la farà da padrone nel secondo set, intorno alle 22.30, in un concerto che fonde tra loro tradizione e innovazione, combinando l’autenticità del blues con la graffiante grinta del funk. Classe 1979, l’hammondista austriaco conta una ventina di album all’attivo e numerosi riconoscimenti come miglior organista dell’anno, giunti da riviste di settore come Downbeat. Raphael Wressnig sarà a Narcao con Enrico Crivellaro alle chitarre e Hans-Jürgen Bart alla batteria e con la cantante inglese Helena May.
 
La serata di venerdì 23 luglio si aprirà con un gradito ritorno per il festival Narcao Blues: sul palcoscenico, con il consueto orario di inizio alle 21.30, è atteso infatti il chitarrista toscano Roberto Luti, vecchia conoscenza del festival sulcitano, dove ha suonato nel 2015 con l’imponente collettivo Playing for Change, progetto multimediale per opera del produttore discografico statunitense ed ingegnere del suono Mark Johnson. Originario di Livorno, Luti è un vero e proprio asso del genere di matrice afroamericana in Italia e una lunga esperienza negli Stati Uniti. Per l’occasione sarà affiancato dalla cantante Elisabetta Maulo (leader della band Betta Blues Society), muovendosi dal blues delle origini, alle sonorità del Delta, passando per i suoni degli anni ’30 reinterpretati con passione, grinta e raffinatezza.

Alle 22.30 riflettori puntati sulla cantante e tastierista irlandese Kaz Hawkins, artista poliedrica che ha attraversato molti generi musicali in trent’anni, raggiungendo una meritata consacrazione grazie a un’esibizione a supporto di Van Morrison nel 2012 a Belfast. Accompagnata dalla sua Band O’ Men – composta da Stef Paglia alle chitarre, Julien Franck Boisseau al basso e Amaury Louis André Blanchard batteria -, Kaz Hawkins renderà omaggio all’icona Etta James, suo indiscusso punto di riferimento, e alle grandi voci della storia del blues. La bandiera degli Stati Uniti sventolerà ancora una volta sul palco del festival nel primo set di sabato 24 luglio (come sempre alle 21.30): protagonista Neal Black, stella di prima grandezza nel firmamento del blues internazionale, abile nel fondere Texas blues, rock e roots music. Definito dalla critica come “The Master of High Voltage Texas Boogie”, nella sua ultratrentennale carriera il chitarrista e cantante texano ha condiviso il palco e lo studio con alcuni dei più grandi bluesman, come Robben Ford, Popa Chubby e Chuck Berry, e ha raccolto recensioni a pieni voti da riviste del calibro di Rolling Stone, raggiungendo in diverse occasioni la posizione numero uno nelle classifiche radiofoniche europee. A Narcao suonerà con la sua band, The Healers, che vede Mike Lattrell al pianoforte, Abder Benachour al basso e Natan Goessens alla batteria.

Arriva invece dalla Lettonia la formazione sul palco nella seconda parte della serata di sabato 24: la Latvian Blues Band, tra le migliori realtà del panorama europeo contemporaneo. Ispirata da grandi del blues come B.B. King e Muddy Waters, il gruppo baltico trova una personalissima sintesi spaziando dallo stile di New Orleans al Chicago Blues, tra standard e composizioni originali. Al centro dei riflettori a partire dalle 22.30 circa, Janis Bukovskis alla voce e alla chitarra, Artis Locmelis alle tastiere e organo Hammond, Viesturs Grapmanis alla tromba, Arturs Sebris al sassofono baritono, Marcis Kalnins al basso e Rolands Saulietis alla batteria.

Sipario sul festival domenica 25 luglio con un imperdibile triplo appuntamento dedicato al blues isolano: si comincia alle 21.30 con la proiezione di “The Search”, il docufilm di Diego Pani che racconta il viaggio compiuto nel profondo sud degli Stati Uniti da una delle formazioni di spicco della scena blues sarda, il duo Don Leone dei sulcitani Donato Cherchi e Matteo Leone. Viaggiando tra Tennessee, Mississippi e Louisiana, il lavoro ritrae in 43 minuti un paesaggio culturale ancora legato alla memoria dei musicisti iconici che hanno abitato le città e le campagne di questo enorme pezzo di America. In questo scenario i due protagonisti si muovono per la prima volta, esplorando un mondo musicale complesso, alla ricerca del proprio blues.

Dallo schermo al palcoscenico: ad aprire l’ultima serie di appuntamenti con la musica dal vivo, intorno alle 22.30, sarà proprio il duo Don Leone, progetto nato nel 2016 dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: questa l’essenza del sodalizio artistico di Donato Cherchi e Matteo Leone, vincitori dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che ha portato il duo a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 a Hell, in Norvegia, e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge di Memphis.

Il compito di chiudere la trentunesima edizione di Narcao Blues, spetterà poi a un’altra band di primo piano nel panorama isolano, i King Howl, formazione cagliaritana attiva dal 2009. Nell’Heavy Blues di Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra), Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria), i suoni della prima metà del Novecento, di grandi bluesmen come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Il Festival. Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

Biglietti e abbonamenti. I biglietti interi per le serate di mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23 e sabato 24 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti; il biglietto per la serata di domenica 25 luglio costa 5 euro; 30 euro è invece il costo dell’abbonamento per le cinque serate. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna e attraverso il portale www.narcaoblues.it .

Come già nella passata edizione, le serate avranno i posti limitati a quattrocento persone (duecento in più rispetto al 2020). L’apertura dei cancelli avverrà alle ore 20, e non sarà necessario munirsi di green pass per assistere agli spettacoli, ma verrà rilevata la temperatura all’ingresso a tutti gli spettatori.

Per informazioni, la segreteria dell’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781875071. Notizie e aggiornamenti sul sito www.narcaoblues.it e alla pagina www.facebook.com/narcao.blues.

 

 

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Ai nastri di partenza il 30° festival Narcao Blues, in programma da mercoledì 26 a sabato 29 agosto. Sul palco di piazza Europa, con la consueta formula che prevede due set per ciascuna serata, si alterneranno nomi di spicco della scena blues nazionale, come la Treves Blues Band e la Gnola Blues Band, ed una nutrita rappresentanza di quella locale sarda: Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Irene Loche, il duo Don Leone, i King Howl e il Bad Blues Quartet.

In questa particolare annata, segnata dall’emergenza sanitaria, il festival si riconosce sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”: un titolo che allude alla volontà degli organizzatori, l’associazione culturale Progetto Evoluzione, di trasformare un momento di difficoltà come questo nell’opportunità di far conoscere fuori dalla Sardegna lo straordinario talento degli artisti locali e le bellezze del territorio che fa da cornice a Narcao Blues attraverso la realizzazione e diffusione di un dvd promozionale.

La trentesima edizione del festival è organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno».

Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.

Il programma – Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).

Alle 23.00 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena “il puma di Lambrate” Fabio Treves con la sua Treves Blues Band, con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.

Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27alle 21.30 riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.

Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.

A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes ed Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.

Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz.

Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson e i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.

Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.

Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.

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Da mercoledì 26 a sabato 29 agosto ritorna il festival Narcao Blues, sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”, progetto nato con il chiaro intento di trasformare una difficoltà in opportunità, nella seppur non semplice situazione creata dal Coronavirus, per meglio far conoscere agli amanti del genere di tutta Europa, lo straordinario talento dei bluesman sardi e, allo tempo stesso, le bellezze del Sud/Ovest dell’isola.
Si esibiranno nomi di spicco della scena blues nazionale ed una nutrita rappresentanza di quella locale: attesi sul palco di piazza Europa, nella consueta formula con due set per serata, la Treves Blues Band, la Gnola Blues Band, e i sardi Francesco PiuVittorio PitzalisIrene Loche, il duo Don Leone, i King Howl ed il Bad Blues Quartet.
«Le limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria non ci hanno permesso di costruire il nostro consueto programma in cui artisti internazionali si alternano a quelli nazionali e isolani – spiega il direttore artistico Gianni Melis -. Queste limitazioni, tuttavia, diventano un’occasione per ripensare il progetto, mettendolo al servizio dei bluesmen della nostra isola, dando loro visibilità.»
Sarà, dunque, una quattro giorni particolare, questa trentesima edizione di Narcao Blues, che l’associazione culturale Progetto Evoluzione, organizza con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno». Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà, infatti, ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.
 
Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).
 
Alle 23 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena Fabio Treves, “il puma di Lambrate”, con la sua Treves Blues Band con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie ed i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.
 
Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27 agosto: alle 21.30 ,riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.
 
Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce ed armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.
 
Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 agosto per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet“, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.
 
A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes e organo Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.
 
Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James”, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.
 
Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson ed i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).
 
Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.
 
Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.
 
Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.

Fabio Treves

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E’ stata presentata questa mattina, a Iglesias, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala riunioni del Centro direzionale del Comune di via Isonzo, alla quale hanno partecipato il sindaco Mauro Usai e la vicesindaco ed assessore dello Sport, Cultura, Spettacolo e Grandi eventi, Claudia Sanna, una delle tappe europee dei Train To Roots, che si terrà domenica 12 agosto in Piazza Sella.

Nati a Sassari nel 2004, i Train To Roots sono considerati oggi tra le band più importanti della scena reggae italiana. La band ha vinto nel 2006 il premio come miglior gruppo italiano al European Reggae Contest organizzato dal Rototom Sunsplash.

La tournée estiva dei Train To Roots ha preso il via il 31 maggio a Dortmund, in Germania, ed è proseguita a Maiorca, in Spagna, il 2 giugno; a San Nicolò Arcidano il 23 giugno, a Cassinone (Bergamo) il 29 giugno, a Cagliari il 30 giugno, a Lochere (Trento) il 15 luglio, a Pederoa La Valle Brunico il 20 luglio, a Porto Torres il 21 luglio, a Bagnols/Ceze in Francia il 23 luglio, a Boscoalbergati (Modena) il 25 luglio, a Latisana (Udine) il 26 luglio, a Venaus (Torino) il 27 luglio, a Neoneli il 28 luglio, a Locarno (Chieti) il 29 luglio, a Capo Comino (Nuoro) il 4 agosto.

Dopo la tappa di Iglesias, la band sarà di scena il 17 agosto a Trinità d’Agultu, il 18 a Cardedu, il 21 e 22 agosto a Benicassim (Spagna) e, infine, il 1° settembre a Novedrate (Como) e l’8 settembre nuovamente in Sardegna, a Cuglieri.

Vediamo ora una breve presentazione del sindaco, Mauro Usai, e di Simone Pireddu, in arte “Bujumannu”, voce della band.

Gli altri 6 componenti della band sono: Michele Mulas “Rootsman I”, vice; Antonio Leardi “Papa’Ntò” (tastiere), Simone Bardi “Doctor Bass” (basso), Stefano Manai “Stiv Man I” (chitarra), Giampaolo Bolelli “Jambo” (chitarra) ed Alessandro Sedda (batteria).

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Approda a Mogoro il Festival Dromos per una serata all’insegna dei ritmi in levare. Due i set in programma oggi in piazza del Carmine, dalle 21.30. Il primo è con i sardi Sista Namely & The Islanders Band. Nel secondo, spazio invece a una delle voci più interessanti della scena “conscious reggae” attuale: la giovane cantante giamaicana Jah9.

Presente nel panorama reggae italiano dal 2008, Sista Namely, al secolo Valentina Steri, inizia la sua esperienza con la band Dubinisland. Nel 2010 raccoglie importanti consensi sulla scena reggae sarda con i primi singoli come solista. Due anni dopo Islasound e la Cuba Rec producono il suo primo lavoro, “Freedom”. Nel 2014 la cantante dà vita alla backing band The Islanders, formata da Michele Fois aka Micfo alle tastiere e synt, Jacopo Carta alla chitarra, Simone Maccioni, alias Renz al basso, Alessandro Sedda “Lee van beatz” alla batteria. All’attivo del gruppo, che al festival propone il suo recentissimo album “Reloveution”, la vittoria all’Arezzo Wave Love Festival dell’estate scorsa e tante esibizioni, compresa quella in Spagna al festival Rototom Sunsplash.

Sostenuta da una notevole presenza vocale, una filosofia profondamente spirituale ed il suo stile “Jazz on Dub”, Jah9 – protagonista del secondo set della serata – canta testi ricchi di consapevolezza e sapienza, poesia impregnata di messaggi di emancipazione che riflettono il suo impegno sociale. L’artista giamaicana ha collaborato con produttori come Donovan Bennet della Corleon Record, Rory “Stone Love” Gilligan, Beres Hammond e Sheldon Bernard della Harmony House Music, realizzando nel 2013 il suo album d’esordio, “New Name”. Tutti i singoli estratti dal disco sono diventati, in pochissimo tempo, delle hit suonate nelle radio e nei reggae party sparsi per il mondo; il videoclip di uno dei brani, “Avocado”, è stato presentato in anteprima mondiale dal Wall Street Journal. Le sue influenze musicali sono molto ampie: tra i suoi riferimenti stilistici si possono citare Billie Holiday e Nina Simone, ma anche i giamaicani Sizzla Kalonji e Augustus Pablo.

Affiancata da Guillaume Nicolas Briard-Marchand al sassofono, Donaldson Sheldon Bernard alle tastiere e al flauto, Janoy Demar Ellis alla chitarra, Andrew Levi Edwards al basso e Randevon Caylon Patrick alla batteria, Jah9 presenta sul palcoscenico di Dromos il suo nuovo album, “9”, un lavoro nel quale vengono sottolineate le sue qualità di scrittrice e un sound molto più profondo.

Foto SISTA NAMELI solo (m) Jah9 jah9_promo3 (m) Jah9 (promo2) Foto SISTA NAMELY & THE ISLANDERS