19 April, 2024
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Il test di screening avanzato non invasivo per le principali trisomie, per le donne sarde considerate a rischio alto e intermedio, deve essere gratuito!
È la richiesta che arriva dai consiglieri regionali dei Riformatori sardi, che in un’interrogazione indirizzata al presidente della Giunta Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu, puntano un faro sulle difficoltà delle donne sarde che non possono accedere al test NIPT, attendibile al 99%, perché troppo costoso.
Nell’interrogazione a firma Michele Cossa, Alfonso Marras, Aldo Salaris e Giovanni Antonio Satta, i consiglieri chiedono che venga istituito un tavolo tecnico con genetisti e ginecologi, finalizzato all’attivazione di un progetto extra LEA che consenta anche alle donne sarde a rischio intermedio/alto di anomalia cromosomica fetale di accedere sin d’ora al test NIPT in modo gratuito, evitando il rischio di aborto dell’amniocentesi.

«Il servizio deve rientrare tra quelli a carico del sistema sanitario, affinché tutte le donne abbiano le stesse opportunità e possano vivere con la stessa serenità tutti i nove mesi di gravidanza», è il monito dei consiglieri, che parlano di “battaglia di buon senso e civiltà”.
In altre Regioni italiane, come Toscana, Piemonte e Puglia ed di recente in Emilia Romagna, nell’attesa della piena rimborsabilità del NIPT da parte del Sistema Sanitario Nazionale, vengono comunque finanziati progetti extra LEA, mentre in Sardegna tutto tace e l’esame può essere eseguito esclusivamente presso il laboratorio di genetica dell’Ospedale A. Cao a totale carico economico delle pazienti al costo di 460 euro o in alternativa presso laboratori privati nazionali o stranieri a costi compresi tra i 500 e i 700 euro e oltre.
«Il test NIPT, pur introdotto all’interno dei LEA nel 2017, non è ancora erogato direttamente dal Sistema Sanitario Nazionale in quanto non è stata ancora completata l’indispensabile revisione del Nomenclatore tariffario – spiegano i consiglieri dei Riformatori sardi -. Si tratta di un’anomalia che rende bene l’idea della condizione di arretratezza nella quale ci troviamo. Nonostante l’Ospedale A. Cao dell’Azienda Brotzu sia da tempo all’avanguardia nelle attività di screening e diagnosi prenatale per le anomalie cromosomiche fetali e nonostante la Regione Sardegna abbia effettuato importanti investimenti in tecnologia e risorse umane presso il Presidio Ospedaliero proprio per rafforzarne la capacità diagnostica e di supporto alle donne gravide a rischio concludono i consiglieri dei Riformatori sardi – oggi ci ritroviamo in una condizione di assoluto ritardo che non fa bene alla Sardegna e ai sardi.»

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La commissione Pubblica Istruzione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), ha aperto il ciclo di audizioni sul piano di dimensionamento scolastico, in vista della formulazione del previsto parere per l’adozione del piano 2020-2021.

I primi ad essere ascoltati sono stati i rappresentanti degli alunni, dei docenti e dei genitori degli studenti della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Selargius che contestano duramente la decisione dell’amministrazione comunale in favore della soppressione della direzione scolastica, nonostante i soli 44 alunni in meno rispetto ai 600 richiesti ed in considerazione delle “eccellenze” che – a giudizio della delegazione – caratterizzano l’attività didattica dell’Alighieri.

Il comitato di Capoterra è stato invece ascoltato dalla commissione per illustrare le ragioni a sostegno della richiesta per il riconoscimento dell’autonomia scolastica dell’istituto Sergio Atzeni, attualmente associato all’istituto Bacaredda di Cagliari. Genitori, alunni e insegnanti hanno lamentato i disagi provocati dalla dislocazione a Cagliari degli uffici di segreteria didattica e del personale ed hanno ribadito la sussistenza dei «requisiti richiesti dalle norme regionali per riacquistare l’autonomia perduta».

Il sindaco di Nulvi, Antonello Cubaiu, ha illustrato al parlamentino dell’Istruzione, la richiesta (approvata anche nella conferenza provinciale) per l’accorpamento dell’istituto comprensivo di Nulvi con l’istituto comprensivo Eleonora d’Arborea di Castelsardo. Il primo cittadino ha ribadito la contrarietà della comunità al “terzo anno di reggenza” (attualmente in capo al dirigente del Convitto nazionale Canopoleno di Sassari) e ribadito le ragioni in favore della creazione di un solido e stabile polo scolastico (oltre 800 alunni) che ricomprenda Nulvi, Castelsardo, Tergu, Bulzi e Sedini. La richiesta di Cubaiu è stata sostenuta con convinzione dall’assessora della Pubblica Istruzione di Castelsardo, Raffaela Posadino e da Elvira Decortes (in rappresentanza del dirigente scolastico dell’istituto Arborea) entrambe intervenute nel corso dell’audizione.

Il sindaco di Oschiri, Pietro Sircana, ha chiesto alla commissione di garantire il pronunciamento della conferenza provinciale in ordine al diniego per l’attivazione ad Olbia del corso per l’ottenimento della qualifica di tecnico dei servizi socio sanitari (attualmente presente ad Oschiri) nell’istituto professionale che è di rifermento anche per l’area del Logudoro – Monte Acuto.

Richiesta opposta è stata avanzata in commissione, nel corso dell’apposita audizione, dall’assessore del comune di Olbia, Sabrina Serra, che ha reiterato la proposta di attivazione del corso sanitario nel capoluogo gallurese anche alla luce della apertura del Mater Olbia. L’amministratrice della Giunta Nizzi ha evidenziate come da tre anni ad Oschiri non si registrano nuove iscrizioni ed ha annunciato la dichiarata volontà di collaborazione del Mater Olbia, per ciò che attiene tirocini e alternanza scuola-lavoro, qualora il corso sia attivato presso l’istituto professionale superiore “Amsicora” di Olbia. L’assessore Sabrina Serra ha inoltre invitato la commissione ad attivarsi per l’inserimento nel piano di dimensionamento 2020-2021 della scuola dell’infanzia di via Civitavecchia ad Olbia, i cui lavori di realizzazione sono stati ultimati.

Il comitato di Sassari che si oppone alla soppressione dell’istituto comprensivo di Monte Rosello Basso ha ribadito in commissione il proprio disappunto per la decisione dell’amministrazione comunale sassarese di proporre la soppressione dell’istituto comprensivo nonostante il numero degli alunni (812) sia superiore rispetto a quello minimo richiesto dalle direttive ministeriali. «Una decisione immotivata e dannosa – così l’hanno definita i rappresentanti di genitori, docenti e studenti – che non tiene conto delle linee guida regionali e che penalizza un istituto storico e ben radicato in un quartiere difficile». Contro la soppressione del comprensivo del Monte Basso il comitato ha raccolto oltre duemila firme.

Il sindaco del comune di Ghilarza, Alessandro Defrassu, ha reiterato la richiesta per l’istituzione di un istituto globale comprendente l’istituto scolastico d’istruzione superiore di Ghilarza e l’istituto comprensivo di Ghilarza-Sedilo. L’istituto comprensivo, attualmente, è in reggenza da parte del dirigente del comprensivo di Abbasanta-Norbello-Paulilatino, mentre il liceo e l’Ipsia dipendono dall’istituto Mariano IV di Oristano.

I sindaci dei comuni di San Nicolò Gerrei, Stefano Soro, e di Ballao, Severino Cubeddu, in rappresentanza anche dei colleghi di Armungia (Donatella Dessì) e Villasalto (Paolo Maxia) hanno invece denunciato il taglio del 35% del contributo loro assegnato per il trasporto degli alunni che frequentano le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Come è noto la copertura dei costo del trasporto era stata introdotta nella precedente legislatura, quale misura compensativa a favore di quei centri nei quali erano stati soppressi i punti di erogazione scolastica. Gli amministratori locali hanno quindi chiesto alla commissione il ripristino delle risorse per garantire la copertura dei costi del trasporto scolastico e l’introduzione di criteri di ripartizione specifici, così da poter destinare ai soli Comuni che hanno registrato al soppressione dei Pes, il contributo per la gestione del servizio scuolabus.

Sul punto, il presidente della commissione, Alfonso Marras, ha preannunciato l’invio di un’apposita nota all’assessore regionale della Pubblica istruzione e confermato per la prossima settimana l’audizione dell’assessore Andrea Biancareddu sul piano di dimensionamento 2020-2021.

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La commissione Pubblica istruzione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi) ha approvato, con l’astensione del M5S, le linee guida per la programmazione delle rete scolastica e dell’offerta formativa per il biennio 2020-2021.

Illustrando il documento, l’assessore Andrea Biancareddu ha messo l’accento sulla centralità del piano nella programmazione regionale e sull’azione che la Sardegna sta portando avanti con altre Regioni per ottenere dallo Stato la possibilità di operare in modo più aderente alla propria realtà territoriale introducendo, dove necessario, anche specifiche deroghe secondo parametri oggettivi che tengano conto di dati demografici, indici di spopolamento, servizi di trasporto pubblico, situazioni di disagio economico e sociale.

«Tuttavia – ha osservato Andrea Biancareddu -, in attesa di un accordo Stato-Regioni che recepisca queste legittime istanze, il riferimento resta quello fissato dal Ministero, cioè almeno 600 alunni per ogni “Autonomia” (o 400 nei Comuni dove è possibile introdurre una deroga) per poter ottenere l’assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali ed amministrativi a tempo indeterminato.»

Le linee guida, ha proseguito, sono quindi per noi la “cornice” dalla quale partire per far emergere la nostra specificità con nuovi contenuti nel quadro di un lavoro in grado di valorizzare il ruolo dei territori ed arrivare ad una progettualità condivisa.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Laura Caddeo e Francesco Stara (Progressisti), Desirè Manca (M5S), Piero Comandini e Valter Piscedda (Pd), Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo).

Nelle conclusioni, il presidente Alfonso Marras ha annunciato che a breve scadenza sarà avviato un ciclo di audizioni per raccogliere dalle varie realtà le indicazioni più utili per una pianificazione nuova e rispondente alle reali esigenze dei territori.

Successivamente la commissione ha approvato, in questo caso all’unanimità, il programma degli interventi regionali per lo sviluppo delle attività musicali popolari.

L’assessore Andrea Biancareddu ha comunicato che quest’anno sono pervenute 315 istanze di cui 287 ammissibili per un controvalore di oltre 6.2 milioni di euro a fronte dei 700.000 euro disponibili per cui, data la disponibilità limitata di risorse, l’intervento della Regione copre poco più dell’11% dell’importo complessivo richiesto.

L’assegnazione dei contributi nelle due tipologie del sostegno alle attività e della preparazione musicali, ha assicurato infine l’assessore, sarà effettuata dalla Giunta dopo l’approvazione del piano annuale, sentita la commissione competente.

 

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Le commissioni Lavoro ed Ambiente si sono riunite in seduta congiunta, presiedute rispettivamente da Alfonso Marras (Riformatori sardi) e Giuseppe Talanas (Forza Italia), e hanno ascoltato una delegazione di amministratori locali e di lavoratori sulle problematiche dei lavoratori trimestrali e semestrali dell’Agenzia Forestas.

Per primi, i Sindaci di Alà dei Sardi (Francesco Ledda), Bono (Elio Mulas) e Monti (Emanuele Mutzu) hanno rivolto alla commissione un appello per individuare in tempi molto brevi una soluzione positiva perché, nelle loro comunità, la situazione è sempre più difficile da gestire. Siamo percepiti come il primo soggetto pubblico ed istituzionale che può e deve dare risposte alla grande domanda di lavoro di queste persone, hanno lamentato i Sindaci, e la mancanza di certezze determina ripercussioni negative sul nostro già debole tessuto sociale.

Successivamente la commissione ha ricevuto una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali di Forestas, molti dei quali hanno manifestato a lungo sotto il palazzo del Consiglio. Entro il mese di gennaio, è stato detto, occorre assolutamente avviare le procedure per le assunzioni perché, chiusa quella “finestra”, si arriva direttamente ad aprile, a ridosso della campagna antincendio. La “copertura” normativa e finanziaria c’è, hanno poi sostenuto i lavoratori, ma l’Agenzia è del tutto bloccata perché manca la figura di vertice (il commissario) che come rappresentante legale deve adottare con urgenza questi ed altri atti. In concreto, hanno concluso, più di 1000 lavoratori con le loro famiglie stanno aspettando di conoscere la loro sorte dopo anni di precariato.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Francesco Mura (Fdi), Daniele Cocco (Leu), Francesco Stara (Progressisti) e Giovanni Satta (Psd’Az).

Nelle conclusioni il presidente della commissione Lavoro Alfonso Marras ha garantito il massimo impegno unitario per una soluzione positiva della vicenda indirizzata alla Giunta ed all’Agenzia Forestas. Dal canto suo, il presidente della commissione Ambiente Giuseppe Talanas ha assicurato la stessa attenzione ai problemi sollevati, attraverso una risoluzione unitaria e, ha infine annunciato, la nomina imminente del commissario di Forestas.

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La nota della Sogaer che giustifica la variazione del canone a danno degli operatori del settore autonoleggio con un adeguamento delle tariffe per allinearle a quelle in vigore negli altri aeroporti italiani e con le prospettive di crescita del traffico passeggeri non soddisfa i Riformatori sardi. È facile immaginare cosa comporti una tale decisione, avvertono, sia in termini economici per i sub concessionari del settore autonoleggio presenti all’aeroporto di Elmas e interessati dal caro tariffe e sia, in generale, dal punto di vista della domanda sul fronte turistico, che resterebbe disattesa con evidenti danni d’immagine per lo scalo di Cagliari.

Da qui l’interrogazione con richiesta di risposta scritta, che porta la firma dei Consiglieri regionali Michele Cossa, Alfonso Marras, Aldo Salaris, Giovanni Antonio Satta.

I consiglieri, premesso il servizio autonoleggio è garantito da 21 aziende che pagano un canone annuo di 46.800 euro per l’affitto di un ufficio di circa 10 mq e una decina di piazzole di sosta, considerano allarmante la decisione della società Sogaer di aumentare il canone annuale di quasi il 100% prevedendo un costo per gli operatori di 92.000 euro. Condizione che non consentirebbe più agli operatori di sostenere il servizio, tanto da paventare il rischio di chiusura delle imprese, con conseguenti licenziamenti dei lavoratori.

I Riformatori sardi sottolineano la rilevanza che il noleggio delle auto riveste sotto il profilo turistico e degli affari, che «subirebbero un contraccolpo negativo da una riduzione di questo servizio, che invece dev’essere incoraggiato». Da qui l’allarme a la richiesta di un intervento, rivolto al presidente della Giunta e l’assessore regionale dei Trasporti, perché la Sogaer possa rivedere il consistente aumento dei canoni.

 

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La “Bosa – Pozzomaggiore – S.S. 131” è una strada attesa e rivendicata dalle comunità del Mejlogu e da quella di Bosa da oltre 20 anni. Oggi i sindaci di questi territori trovano nella provincia di Sassari un prezioso alleato che ne riconosce il valore strategico e si impegna perché quest’opera possa finalmente diventare realtà.

L’amministratore straordinario Pietrino Fois, ha deciso di fare proprie le speranze di quei territori e accogliendo le richieste dei sindaci del Mejlogu e del Bosano, ha sollecitato gli uffici della provincia per definire speditamente la predisposizione dello studio di fattibilità, al fine di poter ridisegnare la viabilità di collegamento tra Bosa/S.S.131 e il Mejlogu, e dare avvio così al percorso che porterà alla concreta realizzazione di questa strada.

Un intervento che in uno stesso progetto, racchiude una doppia valenza strategica della viabilità provinciale: il  raccordo di Bosa alla S.S. 131 che attraverso un collegamento veloce con Pozzomaggiore, svincolo di immissione sulla 131, consentirebbe di collegare la costa occidentale con Sassari e Porto Torres, e contestualmente verrebbe garantito il collegamento dei comuni dei Mejlogu e di tutto il Nord Est della provincia di Sassari  alla costa occidentale dell’isola.

L’importanza di questo progetto è testimoniata dalla presenza di tutti i sindaci dei comuni interessati e dei consiglieri regionali dei Riformatori Sardi Aldo Salaris e Alfonso Marras, espressione di quei territori, intervenuti per sostenere la scelta dell’amministratore straordinario della provincia di Sassari sull’ urgenza di questo nuovo tracciato.

Lo studio di fattibilità, in questa fase, ha individuato tre scenari su cui intervenire. Un intervento complesso, un progetto impegnativo, con una dimensione sovra provinciale e che coinvolge diversi interlocutori istituzionali. Pozzomaggiore è adiacente a 7 comuni di 3 diverse province: Bosa e Suni (OR), Sindia (NU), Cossoine, Padria, Mara e Semestene (SS).

La prima soluzione, lunga 37 km circa, consiste nel miglioramento attraverso interventi di manutenzione straordinaria e parziale rettifica del tracciato esistente (ora lungo 45 km) con l’ampliamento dell’intero percorso da 7 metri di carreggiata a 9 metri. Per la realizzazione di questa soluzione vanno inserite in questa ipotesi la realizzazione di opere d’arte maggiori (viadotti, muri di sostegno) lungo i tratti più difficili per una lunghezza di circa 4 km. Una seconda soluzione prevede un percorso, lungo 40,3 km circa, che abbandona il vecchio tracciato spostandosi più a Nord dove l’orografia appare meno problematica della percorso attuale, sebbene interessata da un’area SIC. La terza soluzione che appare la più breve, con un percorso di 35,3 km, passa più a sud del tracciato esistente ma presenta criticità maggiori dal punto di vista orografico facendo lievitare l’intervento in termini economici e sui tempi di esecuzione.

Questo studio è un momento preliminare e propedeutico all’insieme del processo decisionale e dunque a monte della progettazione vera e propria. La conclusione di questo studio e l’individuazione della soluzione ottimale in termini tecnici ed economici, tra le proposte presentate, sarà  il primo passo per poter sottoporre la fattibilità dell’opera all’attenzione dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici e avviare con gli uffici regionali le procedure per poter reperire le risorse necessarie per la sua progettazione esecutiva e quindi per la sua realizzazione.

«L’incontro di oggi – ha detto Pietrino Fois – è emblematico della volontà di condividere e coinvolgere direttamente i territori e le loro comunità nella pianificazione degli interventi che la Provincia intende realizzare nei prossimi anni.»

«La “Pozzomaggiore-Bosa” è un’infrastruttura cruciale – ha ribadito – capace di realizzare, attraverso le sinergie tra costa e interno, quelle condizioni indispensabili per innescare la ripresa dello sviluppo sociale ed economico di questa parte di “Sardegna”, puntando ad esempio all’allungamento della stagione turistica anche attraverso la riscoperta del patrimonio ambientale, storico culturale, delle produzioni agro-alimentari e utilizzando il turismo marino-balneare come leva per lo sviluppo e la promozione delle aree interne. Una opportunità di sviluppo per il territorio del Mejlogu che sta subendo da oltre mezzo secolo un pauroso declino demografico.»

L’importanza strategica dell’assetto viario assume però un significato più ampio, se si pensa che la strada in questione è chiamata a ribaltare isolamento e tendenza allo spopolamento dei centri dell’interno. A prescindere dallo specifico delle opzioni progettuali – la realizzazione di questa nuova viabilità rappresenta un investimento futuro per le popolazione del Mejlogu, soprattutto se si considera il ruolo che il sistema dei trasporti può giocare nelle decisioni delle singole persone, delle famiglie, dei gruppi, relative al “restare” o “partire”. Ecco quindi la necessità di una infrastruttura che può diventare una risposta concreta contro lo spopolamento e l’impoverimento di una parte così importante e preziosa del nostro territorio. Una strada moderna ed efficiente, che sia la porta di accesso alla straordinaria scelta di mete turistiche offerte dalle aree che attraversa.

«Per queste ragioni sono pronto a sostenere con determinazione gli atti e le interlocuzioni necessarie con tutti i soggetti istituzionali, per poter consentire la realizzazione di un’opera da troppo tempo attesa e che rimane sempre attuale nella suo valore strategico.»

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Settimana di lavoro per le commissioni consiliari. Domani, martedì 10 dicembre, alle 10.00,si riunisce la Prima (Autonomia) presieduta da Pierluigi Saiu. All’ordine del giorno la PL 79 (Norme in materia di personale volte all’accelerazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi); e la PL 80 (Norme in materia di personale volte all’accelerazione e alla semplificazione dei procedimenti amministrativi relativamente al settore agricolo). Saranno sentiti in audizione: l’assessore dell’Agricoltura, i Commissari straordinari di ARGEA, AGRIS, LAORE e la responsabile della trasparenza e prevenzione della corruzione della Regione; I lavori proseguiranno anche mercoledì alle 15.00. La Commissione sentirà in audizione i sindaci dell’ex provincia di Carbonia Iglesias ed il sindaco di Teulada, Daniele Serra, sulle attuali problematiche relative agli Enti di governo di area vasta.

La Seconda Commissione (Cultura), presieduta da Alfonso Marras, è convocata, mercoledì 11 dicembre, alle ore 16.30. All’ordine del giorno l’approvazione preliminare delle Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2020/2021. Sarà sentito in audizione l’assessore della Pubblica Istruzione ed ANCI Sardegna. I lavori proseguiranno giovedì 12 dicembre, alle ore 16.00, e poi in seduta congiunta con la Quarta alle 16.30, per l’audizione degli assessori regionali dei trasporti e del lavoro, del presidente di Sinergest e dei sindacati CGIL, CISL UIL e UGL. (Su richiesta di convocazione straordinaria del Gruppo Forza Italia Sardegna)  sulle Problematiche lavorative connesse alla vertenze AIR Italy e Sinergest.

La Terza Commissione (Programmazione), presieduta da Valerio De Giorgi,  è convocata in seduta congiunta con la Sesta, mercoledì 11 dicembre, alle ore 10.00, per alcune audizioni sul PLUS 21 su criticità della gestione associata dei servizi. I lavori della Terza Commissione proseguiranno giovedì 12 dicembre alle 10.30. I commissari dovranno esprimere un parere finanziario sul PL 45 “Modifica dell’articolo 6 della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)” e sul PL 47 (Promozione dell’istituzione delle Comunità energetiche).

La Quarta Commissione (Governo del Territorio) , presieduta da Giuseppe Talanas, oltre a riunirsi giovedì in seduta congiunta con la Seconda Commissione, è convocata venerdì, alle 10.00, con all’ordine del giorno la PL 83 “Modifiche alle leggi regionali n. 8 del 2018, alla legge regionale n. 35 del 2015, alla legge regionale n. 19 del 2006, alla legge regionale n. 45 del 1989 e alla legge regionale n. 4 del 2015”. Ci sarà in audizione l’assessore regionale dell’Urbanistica; la PL 54 “Modifiche e integrazioni all’articolo 22 bis della legge regionale n. 45 del 1989” e la PL 73 “Modifiche alla legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45 (Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale”.

La Quinta Commissione  (Attività produttive), presieduta da Piero Maieli, è convocata martedì 10 dicembre alle 16.30, In audizione l’Assessore regionale dell’Agricoltura sul P/16 “Declaratoria delle eccezionalità degli eventi climatici avversi che hanno interessato la società Maricolture Calasetta”, sul P/21 “Misure relative alla salute e al benessere degli animali – Compensazione dei Molluschicoltori per la sospensione temporanea della loro attività a causa di una mortalità di massa eccezionale”. Aiuto in esenzione ai sensi del regolamento (UE) n. 1388/2014 della Commissione del 16 dicembre 2014 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 24 dicembre 2014, L. 396) Scorrimento delle graduatorie presentate nell’ambito dell’avviso nella misura 2.56 del FEAMP e su PL 42 “Riordino del comparto ippico ed equestre della Sardegna”. Seguirà l’audizione di FLAI-CGIL, FAI-CISL e FILBI-UIL sulle problematiche dei lavoratori avventizi dei Consorzi di bonifica e dell’attuazione dell’art. 34, comma 11 bis, della L.R. 6/2008. I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì 11 dicembre  alle  10.00 con l’audizione dei rappresentanti dei dipartimenti di veterinaria e di scienze agraria dell’Università di Sassari, degli ippodromi di Sassari Villacidro, Chilivani e Cagliari, della federazione italiana sport equestri, di A.I.R.V.A.A.S. A.N.A.C.A.A.D. e A.N.C.A.D.U.S, dell’associazione Sarda Turismo Equestre sulla PL 42 “Riordino del comparto ippico ed equestre della Sardegna”.

La Sesta Commissione (Sanità), presieduta da Domenico Gallus,  mercoledì al termine della seduta congiunta con la Terza  si riunirà per sentire in audizione sul P/26 (Legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48, articolo 9, recante “Interventi rivolti agli autori di violenza di genere e nelle relazioni affettive”. Linee guida. Approvazione preliminare) l’assessore regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale e  l’Ordine dei Tecnici sanitari di Radiologia medica su “Linee Guida Regionali per la stesura degli Atti Aziendali”. Saranno esaminati inoltre: la PL 40 Accesso alle borse di studio regionali per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia – Modifiche all’articolo 5 della legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013); la PL 41 Nuove norme a modifica e integrazioni alla legge regionale 31 marzo 1992, n. 5 (Contributo alle Università della Sardegna per l’istituzione di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia), all’articolo 5, comma 46, della legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013) e alla legge regionale 7 maggio 2015, n. 9 (Norme per la formazione specialistica medica); la PL 82 (Nuove norme in materia di borse regionali di specializzazione medica e interventi a sostegno degli ospedali in carenza di organico) e la proposta di risoluzione sulla attuazione della normativa nazionale e regionale relativa alla stabilizzazione dei collaboratori professionali biologi.

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Sulla paventata chiusura della Scuola di Specializzazione in Cardiologia presso l’AOU di Sassari  è immediato l’intervento del capogruppo in consiglio regionale dei Riformatori Sardi Aldo Salaris che, insieme a Michele Cossa, Giovanni Antonio Satta ed Alfonso Marras, ha presentato una interrogazione al presidente Christian Solinas e all’assessore alla Sanità Mario Nieddu. La richiesta è diretta: «Quali iniziative si intendono intraprendere per evitare la chiusura della scuola».
Salaris interviene su un problema che nasce a fine 2018 con l’andata in pensione del direttore della Cardiologia AOU Pier Franco Terrosu, e che ad oggi è ancora irrisolto tanto da rischiare di diventare emergenza. È tutt’ora in corso una raccolta firme promossa dagli studenti universitari, e gli specializzandi hanno scritto una lettera “aperta” per chiedere la trasformazione in struttura complessa con direzione universitaria del reparto: questa è l’unica soluzione possibile per scongiurare la chiusura della scuola.

«Siamo convinti che il mantenimento della scuola di specializzazione sia una priorità da salvaguardare così come indicato nel protocollo d’intesa tra Regione e aziende universitarie», scrivono i Riformatori sardi che ritengono inoltre sia da potenziare la struttura ospedaliera con mezzi e personale, garantendo così ai pazienti di avere garantiti ed adeguati livelli di assistenza.

 

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La seconda commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale” guidata da Alfonso Marras si riunirà domani 4 dicembre, alle 10,00 per l’esame del Programma pluriennale per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità.

Giovedì 5 dicembre alle 10,00, si riunirà invece la Sesta Commissione “Sanità e politiche sociali”. In programma l’audizione dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu sulla proposta di istituzione del reddito di libertà per le donne  vittime di violenza.

Seguiranno una serie di audizioni sulla situazione dei medici veterinari della specialistica ambulatoriale dell’ATS e sulle criticità dell’attività di trapianto dell’ospedale Brotzu.

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Sabato 30 novembre centinaia di amministratori locali, tutti i coordinamenti provinciali e cittadini, tutti gli iscritti e i simpatizzanti del partito, si ritroveranno alla Fiera di Cagliari (sala Tola Sulis) a partire dalle 10.00, per il congresso regionale, occasione per rilanciare le battaglie portate avanti in questi anni in favore dello sviluppo economico della Sardegna.

Nel corso del congresso verrà nominato il coordinatore regionale. Ma l’appuntamento sarà anche l’occasione per parlare delle necessità dei territori e annunciare le iniziative che vedranno la luce nel 2020.

«Oggi più che mai abbiamo il dovere di portare esperienza, spirito propositivo, idee e strategie di sviluppo in una Sardegna che ancora fatica a uscire dal tunnel della crisi», spiega il presidente dei Riformatori sardi, Roberto Frongia.

«I Riformatori sardi sono pronti a continuare l’azione incisiva che ha caratterizzato il partito in tutti questi anni, con battaglie portate avanti nell’interesse dei sardi e della Sardegna. Oggi stiamo combattendo per portare a casa la madre di tutte le battaglie, quella per il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione e siamo pronti ad andare fino in fondo.»

Secondo il coordinatore regionale Aldo Salaris «i Riformatori sardi oggi sono il simbolo di un partito giovane, presente, in forza, capace di valorizzare i singoli e pronto a farsi portavoce dei bisogni delle comunità. Siamo (e lo saremo ancora di più nei prossimi anni) protagonisti del futuro della Sardegna, pronti a indirizzare le scelte e sostenere la crescita della nostra Isola con politiche di sviluppo serie e lungimiranti»”.

Sulla stessa linea il commento dei consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa, Alfonso Marras, Giovanni Antonio Satta: «È compito della politica essere punto di riferimento dei territori agendo con spirito di servizio nell’interesse dello sviluppo socio-economico della Sardegna. Ci aspettano sfide importanti e come partito siamo pronti ad affrontarle, puntando su una classe dirigente che sta crescendo e prendendo forma sulla base di principi e ideali sani e improntati alla crescita della nostra Isola».