24 April, 2024
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Sei giornate all’insegna di lezioni e dibattiti. Nove nomi di punta del panorama accademico internazionale. Una rosa di quaranta giovani leve nel campo degli studi di settore. Un argomento dominante: l’analisi dei dati digitali per capire le dinamiche sociali.

Sant’Antioco è pronta a ospitare la “Summer School Series on Methods for Computational Social Science”. Dal 24 al 29 luglio prossimi, negli spazi dell’hotel “Mercury” della località isolana di Cala Sapone, si terrà l’evento di tenore scientifico-didattico finanziato dalla “Volkswagen Foundation” (e il supporto di “Gesis-Leibniz Institute for the Social Sciences”).

Missione della Summer School, «è lo studio dei cosiddetti “big data” per modellare, capire e predire dinamiche sociali», spiega Nicola Perra, origini antiochensi e cattedra alla Greenwich University di Londra, tra gli organizzatori dell’evento, «i “big data” sono i dati digitali prodotti dalle nostre interazioni con le varie tecnologie: web, smart-phone, app, transazioni bancarie e carte di credito».

Perché, nel mondo delle scienze sociali colte nel versante “computational”, perfino un click ha la sua importanza: «Mediante l’analisi di quantità massive di questo tipo di dati è possibile osservare e comprendere fenomeni di impatto sociale come la mobilità, la formazione del consenso, i cambiamenti nel comportamento e perfino la diffusione di epidemie», precisa lo studioso sulcitano.

Accanto a Nicola Perra, il team responsabile dell’organizzazione della Summer School comprende: Claudia Wagner (Gesis&Koblenz Universität), Emilio Ferrara (University of Southern California and Information Sciences Institute) e Michael Macy (Cornell University).

L’iniziativa, complessivamente, vedrà la partecipazione di 40 iscritti (da 19 nazioni): studenti di dottorato e master, nonché alcuni giovani ricercatori. Tra questi, 10 studenti dal curriculum d’oro che, sulla base di un’attenta selezione promossa dall’organizzazione, potranno frequentare la Summer School usufruendo dei finanziamenti erogati dalla Volkswagen Foundation: per loro (provenienti da atenei di Europa, India e Singapore) viaggio, vitto ed alloggio saranno totalmente gratuiti.

Nelle sei giornate di Summer School, le lezioni frontali vedranno gli interventi di 4 “Keynote speakers” (Dirk Helbing, ETH Zurich; Tina Eliassi-Rad, Northeastern University; Ciro Cattuto, ISI Foundation; Alessandro Vespignani, Northeastern University) e di 5 “Lecturers” (Andrea Baronchelli, University of London; Bruno Ribeiro, Purdue University; Milena Tsvetkova, London School of Economics; Ancsa Hannák, Central European University; Rossano Schifanella, Università degli Studi di Torino).

Un respiro internazionale, accanto a cui non mancherà un occhio di riguardo per l’identità isolana, come spiega Nicola Perra: «Abbiamo scelto di articolare l’organizzazione secondo la filosofia “chilometro zero”: alloggio, trasporti nell’isola, ristorazione e servizi collaterali sono stati affidati a imprenditori locali». E la corsa globale non fermerà la marcia. La Summer School a Sant’Antioco è, infatti, la prima di tre grandi tappe: il prossimo appuntamento è nel 2018 in California, quello conclusivo in Germania nel 2019.

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Domenica 30 agosto cala il sipario sull’edizione numero ventisette del Seminario Jazz di Nuoro, con il saggio-concerto finale che coinvolgerà, come sempre, tutti gli allievi e i docenti dei corsi. In attesa dell’ultimo atto, quest’anno in scena al CESP, il Centro Etico Sociale di Pratosardo, alla Scuola Civica di musica “Antonietta Chironi” vanno avanti anche oggi per tutto il giorno le lezioni di teoria e pratica del jazz.

In serata, alle 21.00, fa invece tappa a Onanì la rassegna di concerti abbinata al Seminario jazz: al centro dei riflettori in piazza Funtana Manna (ingresso gratuito), il Collettivo T. Monk, giovane band di dieci elementi nata in seno al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano (che contribuisce a questa trasferta in terra sarda, proseguendo così la serie di collaborazioni dei Seminari jazz nuoresi con i conservatori, inaugurata l’anno scorso con il “Luigi Canepa” di Sassari e il “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari). Con il leader Dario Trapani alla chitarra (e autore degli arrangiamenti), ci sono la cantante Marcella Malacrida, tre sassofonisti – Rudi Manzoli (baritono), Nicolò Ricci (tenore) e Paolo Lo Polito (contralto) -, Alberto Mandarini alla tromba, Andrea Baronchelli al trombone, Niccolò Cattaneo al pianoforte, Marco Rottoli al contrabbasso e Riccardo Chiaberta alla batteria.

Nato a fine 2011 su iniziativa del chitarrista Dario Trapani, il collettivo si pone come primo scopo di rielaborare il songbook di Thelonious Monk, uno dei più grandi e influenti compositori della storia del jazz. Caratteristica peculiare delle sue composizioni è la possibilità di esecuzione da parte di qualsiasi tipo di formazione, dalle combo più piccole, ai gruppi orchestrali: da qui nasce l’idea di questo ensemble, elaborando il vastissimo repertorio di Monk con un’orchestrazione ex novo per cinque fiati, chitarra elettrica, piano, contrabbasso e batteria, più voce in alcuni brani. Il 2013 è un anno di intensi live per il collettivo, che dopo un primo concerto nella città natale, Milano, ha l’occasione di suonare in diversi festival e rassegne in Italia, tra cui Umbria Jazz. Pur rimanendo fedele alla direzione intrapresa di tributo al genio di Thelonious Monk, il gruppo allarga a poco a poco i propri orizzonti integrando nel repertorio nuovi arrangiamenti di brani di John Coltrane, Joe Henderson, Sparklehorse, e ospitando Francesco Lento alla tromba e Andrea Dulbecco al vibrafono. È dello scorso febbraio l’esordio discografico con l’album “Ugly Beauty”, prima pubblicazione anche della neonata Honolulu Records, etichetta indipendente creata da alcuni membri del Collettivo T. Monk insieme ad altri musicisti della scena jazz milanese.

Collettivo T.Monk (2s)Collettivo T.Monk (s) Collettivo T.Monk (3s)