28 March, 2024
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Interverrà anche il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, giovedì pomeriggio, in video conferenza, alla presentazione del ciclo di seminari di approfondimento sportivo “Carbonia4Sport”, iniziativa promossa dall’assessorato dello Sport del comune di Carbonia in collaborazione con la Scuola Regionale dello Sport Sardegna ed il CONI CR Sardegna, che si terrà nella Sala Polifunzionale di piazza Roma, a partire dalle 16.00.

All’iniziativa parteciperanno inoltre qualificati relatori che affronteranno principalmente i seguenti temi:
• Linee guida Covid-19 nello sport;
• Salute e nutrizione;
• Ruolo sociale dello sport;
• Sport e scuola;
• Enti e organismi sportivi;
• Impiantistica e credito sportivo.

Il seminario è gratuito e, in ottemperanza alle prescrizioni anti-Covid-19, si terrà in presenza per un numero limitato di partecipanti e contestualmente in videoconferenza su piattaforma Web.

Tra i relatori: il sindaco Paola Massidda; l’assessore regionale dello Sport Andrea Biancareddu; l’assessore dello Sport del comune di Carbonia Valerio Piria; il Commissario reggente CONI CR Sardegna Antonio Pinna; il presidente CIP CR Sardegna Cristina Sanna; il presidente del Consiglio comunale di Carbonia Daniela Marras; il responsabile regionale Sport e Salute Stefano Esu.

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Carbonia Città dello Sport e per lo Sport: giovedì 1° ottobre, alle ore 16.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma verrà presentato il ciclo di seminari di approfondimento sportivo “Carbonia4Sport”. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’assessorato allo Sport del comune di Carbonia in collaborazione con la Scuola Regionale dello Sport Sardegna e il CONI CR Sardegna.

All’iniziativa parteciperanno qualificati relatori che affronteranno principalmente i seguenti temi:
• Linee guida Covid-19 nello sport;
• Salute e nutrizione;
• Ruolo sociale dello sport;
• Sport e scuola;
• Enti e organismi sportivi;
• Impiantistica e credito sportivo.

Il seminario è gratuito e, in ottemperanza alle prescrizioni anti-Covid-19, si terrà in presenza per un numero limitato di partecipanti e contestualmente in videoconferenza su piattaforma Web.

Tra i relatori: il sindaco Paola Massidda; l’assessore regionale dello Sport Andrea Biancareddu; l’assessore dello Sport del comune di Carbonia Valerio Piria; il Commissario reggente CONI CR Sardegna Antonio Pinna; il presidente CIP CR Sardegna Cristina Sanna; il presidente del Consiglio comunale di Carbonia Daniela Marras; il responsabile regionale Sport e Salute Stefano Esu.

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«Leggere un libro vale tanto e vale ancora di più quando si tratta di donare un sorriso e cercare di far stare bene tutti, di portare dignità alle persone più bisognose e donare un poco di normalità anche a chi non c’è l’ha.»

Così l’assessore regionale alla Cultura, Andrea Biancareddu ha voluto sposare l’iniziativa, “Regalaci un libro, Regalaci un sorriso”. Questo progetto prende spunto da un’importantissima iniziativa chiamata Aiutaci a Crescere, Regalaci un libro che da oltre dieci anni vede coinvolte le associazioni di volontariato nella raccolta di libri da destinare a scuole, ospedali e biblioteche del territorio, con una fetta sempre più ampia della popolazione che in un momento storico così difficile hanno grosse difficoltà economiche. Leggere, conoscere, imparare e sognare è un diritto di tutti.

«Cercherò di fare in modo che questa iniziativa non abbia solo il mio incondizionato appoggio morale, ma abbia anche dei contributi. Vorremmo anche noi come Regione donare libri ai più bisognosi ed ai bambini, perché la cultura in tutte le sue forme arricchisce lo spirito e le persone. Questa è sempre stata la mia missione ha sottolineato Andrea Biancaredduquella di portare dignità alle persone più bisognose. E’ quello che cerco di fare anche nello sport. Nell’ultima delibera ho raccomandato le società sportiva che riceveranno finanziamenti per la loro attività, di destinare parte dei fondi per comprare attrezzatura sportiva a chi è meno abbiente, a chi non riesce, ma vorrebbe fare attività sportiva, ma non ha i mezzi per potersi permettere l’acquisto di attrezzatura.»

A Cagliari sono coinvolte in questo progetto quattro associazioni che si impegnano a distribuire i libri raccolti nel territorio di competenza, la Amelia Sorrentino a.p.s. “S.O.S. Quartu Sant’Elena“, volontari del soccorso, il Mondo di Giulia o.d.v. e la Pro Loco della Città di Cagliari.

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Disponibilità ad aumentare i posti nei corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno, ma serve la collaborazione sia della Regione che del Governo.

È questa la posizione dell’Università dopo la richiesta dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu.

«Siamo disponibili a valutare un ulteriore incrementoha dichiarato la Rettrice, Maria Del Zompoma abbiamo necessità della collaborazione di Regione e di Governo per modificare alcune regole che attualmente rendono impossibile andare incontro alle richieste dell’assessore, soprattutto in tempi di pandemia caratterizzati dal doveroso rispetto delle regole di distanziamento nelle aule.»

Antonio Caria

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Con una lettera inviata ai due Rettori delle Università di Cagliari, Maria Del Zompo e di Sassari, Massimo Carpinelli, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, ha chiesto di aumentare i corsi di formazione e qualificazione professionale per gli insegnanti, per il conseguimento delle Specializzazioni per le attività di sostegno.

«Ho chiesto ai due Rettori di aumentare il contingente dei posti per l’Anno accademico 2020/2021 – ha detto Andrea Biancaredduconsiderata la grave e diffusa carenza di docenti specializzati per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado nel territorio regionale. L’esigenza è quella di sopperire a una grave carenza di personale specializzato. La carenza ormai cronica di specializzati rischia di mettere in seria difficoltà molte famiglie che hanno la necessità di dare ai loro figli portatori di patologie complesse. Questa situazione – ha sottolineato ancora l’assessore regionale della Pubblica Istruzione spero venga risolta in tempi brevi, per garantire agli studenti sardi il supporto necessario per raggiungere i gradi più alti degli studi. Ai due Magnifici Rettori per questo la richiesta di raddoppiare per il prossimo anno accademico 2020/2021 il contingente, come quantificato nel Decreto Ministeriale n. 95 del 12 febbraio scorso.»

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La Giunta regionale ha varato oggi il calendario scolastico 2020/2021. Le lezioni inizieranno il 2 settembre prossimo in tutte le scuole di ogni ordine e grado della Sardegna. LìEsecutivo lo ha stabilito su indicazione dell’assessore della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu. Le lezioni termineranno il 12 giugno per tutti gli ordini e gradi d’istruzione, mentre la fine delle lezioni per le scuole dell’infanzia è prevista per il 30 giugno. E’ stato stabilito inoltre che le singole istituzioni scolastiche, comprese le scuole dell’infanzia, per motivate esigenze e previo accordo con gli enti territoriali competenti ad assicurare i servizi per il diritto allo studio, possono deliberare l’anticipazione della data di inizio delle lezioni.

«La proposta di differire l’inizio dell’anno scolastico di una settimana – ha specificato l’assessore Andrea Biancareddu nasce principalmente da tre considerazioni. Da un lato l’esigenza di offrire una settimana in più alle fondamentali attività di recupero dei contenuti che saranno svolte a partire dal 1° settembre. Dall’altro, l’opportunità di allungare di una settimana la stagione turistica, iniziata in ritardo e fortemente penalizzata. Infine l’esigenza che tutti i soggetti competenti possano disporre di una settimana in più per poter organizzare la riapertura delle scuole a seguito della emergenza Covid-19.»

«Si deve inoltre tenere conto del fatto che nei giorni 20 e 21 settembreha detto ancora l’assessore della Pubblica istruzione – si svolgerà il Referendum relativo all’approvazione della Legge Costituzionale popolare confermativo recante sulla riduzione del numero dei parlamentari e l’elezione suppletiva nel Collegio senatoriale di Sassari. Pertanto era più che mai opportuno spostare l’inizio delle lezioni direttamente al 22 settembre. Sono previsti 203 giorni di lezione che si riducono a 201 per via dei due giorni a disposizione delle singole istituzioni scolastiche.»

Sono previste chiusure per le festività nazionali fissate dalla normativa statale: 8 dicembre – Immacolata Concezione; 25 dicembre – Natale; 26 dicembre – Santo Stefano; 1° gennaio – Capodanno; 6 gennaio – Epifania; lunedì dopo Pasqua; 1° maggio – festa del Lavoro; 2 giugno – festa nazionale della Repubblica; Festa del Santo Patrono, secondo la normativa vigente. Le lezioni saranno sospese anche il 2 novembre – commemorazione dei defunti; vacanze natalizie: dal 23 al 31 dicembre, dal 2 al 5 gennaio; vacanze di carnevale: la giornata antecedente l’avvio del periodo quaresimale; vacanze pasquali: i 3 giorni precedenti la domenica di Pasqua e il martedì immediatamente successivo al Lunedì dell’Angelo; 28 aprile 2020 Sa Die de sa Sardigna. Altri due giorni sono a disposizione del Consiglio d’Istituto, che diventa uno nel caso in cui la Festa del Santo Patrono del Comune di pertinenza ricada nel periodo scolastico. Il totale effettivo dei giorni di lezione, come risultano nel calendario scolastico regionale sono così ripartiti: settembre 2020 (8), ottobre 2020 (27), novembre 2020 (24), dicembre 2020 (18), gennaio 2021 (21), febbraio 2021 (23), marzo 2021 (27), aprile 2021 (20), maggio 2021 (25), giugno 2021 (10).

Le istituzioni scolastiche, nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, possono disporre gli eventuali ed opportuni adattamenti del calendario scolastico d’istituto – debitamente motivati e deliberati dall’istituto scolastico o formativo e comunicati altresì tempestivamente alle famiglie. Qualora l’adattamento del calendario comporti sospensione delle lezioni, nel limite massimo di tre giorni annuali, è necessario un preventivo accordo con gli enti territoriali competenti ad assicurare i servizi per il diritto allo studio. Il decreto-legge 8 aprile 2020, recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, convertito, con modificazioni, con la legge 6 giugno 2020, prevede i criteri generali dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° settembre 2020, quale attività didattica ordinaria. Le strategie e le modalità di attuazione delle predette attività sono definite, programmate e organizzate dagli organi collegiali delle istituzioni scolastiche.

Il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione relative alle scuole di ogni ordine e grado, prevede che la Regione determini la data di inizio delle lezioni e il calendario relativo al loro svolgimento.

Il calendario scolastico rappresenta uno strumento di programmazione scolastica territoriale con ripercussioni sull’organizzazione dei servizi connessi alle attività didattiche e consente alle autonomie scolastiche la definizione degli adattamenti più opportuni alle esigenze del piano dell’offerta formativa e ad eventuali imprevedibili necessità di sospensione delle lezioni.

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L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Andrea Biancareddu, ha inviato una lettera a tutti i Comuni della Sardegna, al sindaco della Città Metropolitana di Cagliari ed ai commissari straordinari delle province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, per chiedere maggiore collaborazione in vista della ripresa dell’anno scolastico.
«La ripresa delle attività – ha dichiarato Andrea Biancareddu – deve essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio e benessere socio emotivo degli alunni e di ogni soggetto che ruota attorno al mondo della scuola, nel pieno rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione.»
«Sono, infatti, ben consapevole – ha concluso Andrea Biancareddu – dell’importante lavoro che gli Enti locali interessati e le Autonomie scolastiche stanno portando avanti in questi giorni per garantire l’avvio dell’anno scolastico in piena sicurezza e nel contempo delle difficoltà che stanno vivendo alcune Istituzioni del primo e secondo ciclo di istruzione, nell’organizzazione degli spazi necessari per accogliere i propri alunni nel rispetto delle prescrizioni sanitarie vigenti. Per questo, in linea con quanto disposto dal decreto mMinisteriale del 26 giugno scorso auspico che le Province e i Comuni, in virtù delle loro competenze e le Autonomie scolastiche possano favorire dove possibile, nel rispetto della normativa vigente, forme di collaborazione che tengano conto delle risorse logistiche disponibili nel proprio territorio attraverso l’eventuale messa a disposizione di spazi e aule in favore di altre Autonomie scolastiche limitrofe che si trovino in condizioni di criticità o di ridotti spazi a disposizione. Sono fermamente convinto che l’approccio collaborativo di tutti i soggetti Istituzionali sia l’elemento fondamentale per l’individuazione e la realizzazione delle migliori soluzioni.»
Antonio Caria

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«La Regione riconosce il cinema come mezzo fondamentale di espressione artistica, di formazione culturale, di comunicazione e rilevante strumento di crescita sociale per la ripresa della Sardegna.»

Così il presidente della Regione, Christian Solinas, presenta il pacchetto di contributi ad organismi pubblici e privati per chi vuole incentivare la produzione in Sardegna di opere cinematografiche, sostenere la distribuzione di produzioni riguardanti la Sardegna, promuovere le attività culturali, incentivare l’attività di associazioni e circoli del cinema, favorire la formazione, assicurare l’acquisizione, la conservazione, la fruizione e la diffusione del materiale audiovisivo per fini culturali ed educativi e, inoltre, dare impulso allo studio, alla ricerca e alla sperimentazione nell’ambito del cinema e degli audiovisivi. Oltre quattro milioni di euro sono stati destinati, su indicazione dell’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu, per lo sviluppo del Cinema in Sardegna.

«L’emergenza epidemiologica e tutte le misure restrittive che ne sono conseguite ha voluto sottolineare Andrea Biancareddu hanno fortemente danneggiato il comparto del cinema in tutte le componenti della filiera, dalla produzione alla distribuzione, senza escludere promozione e didattica. Dopo aver attivato diverse interlocuzioni con gli organismi del cinema e dell’audiovisivo che, insieme, hanno manifestato l’esigenza di beneficiare per l’annualità 2020 di misure di sostegno rispondenti al particolare momento di crisi, abbiamo, con il presidente Solinas, predisposto un programma di spesa più confacente alle esigenze del comparto.»

Nel rispetto delle percentuali previste dalla normativa di legge, è stato destinato il 64,5 per cento dello stanziamento complessivo per un importo pari a 2 milioni e 595 mila euro per Sviluppo della sceneggiatura, produzione di cortometraggi, di lungometraggi e diffusione e distribuzione. Alla Fondazione Sardegna Film Commission e per la Commissione tecnico artistica, sono stati destinati 519mila euro. Il restante 34,5% pari ad un milione e 428mila euro è rivolto ad interventi di promozione della cultura cinematografica, come Festival, Rassegne, Premi, Circuiti, nuovi interventi ed Esercizio cinematografico. Per la didattica del cinema (contributi a scuole e università) stanziati 198 mila euro e per gli studi e ricerche sul cinema e l’audiovisivo altri 140mila euro. La proposta di programmazione delle risorse per il 2020, nel rispetto delle percentuali stabilite dalla legge, risente della particolare contingenza e, in qualche misura, si discosta dalle programmazioni degli anni precedenti. Per dare risposte a tutta la filiera del cinema, gravemente colpita dalle misure restrittive dovute all’epidemia da Covid-19 è stato aumentato fino a 190mila euro (a fronte dello stanziamento degli anni precedenti che si attestava intorno a 90mila) delle risorse destinate alle persone fisiche per la realizzazione di cortometraggi, tenuto conto che il bando annuale per tale intervento vede un numero considerevole di partecipanti. Inoltre è previsto per il 2020 un finanziamento di 300mila destinato all’esercizio cinematografico per la promozione del cinema e per incoraggiare l’afflusso di pubblico. Le sale cinematografiche, com’è noto, costituiscono una componente della filiera che ha subito considerevoli perdite a causa delle misure restrittive e, in tal senso, l’assessore, ritiene, stante l’importante ruolo di veicolo di diffusione del cinema e dei suoi prodotti, debbano essere incoraggiate nella ripresa.

Quale sarà il destino del nuraghe Sirai di Carbonia? È questa la domanda più scottante del momento, almeno per quanto riguarda le aree archeologiche del Sulcis Iglesiente, interessate dalla chiusura dei cantieri di scavo e manutenzione. La convenzione con la Fondazione Cammino di Santa Barbara giunge al termine e i lavoratori, formati da anni di lavoro e corsi di formazione sullo scavo archeologico, saranno occupati in altre sedi. Il dialogo con la Regione sembra essersi interrotto e all’orizzonte non paiono prospettarsi nuove soluzioni.
«Il nostro confronto con la regione è iniziato a settembrespiega la sindaca di Carbonia, Paola Massidda -, con un incontro con l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, che ci aveva dato forti rassicurazioni. Evidentemente, però, per l’assessore queste rassicurazioni riguardavano solo il fatto che i lavoratori del nuraghe Sirai avrebbero mantenuto la sicurezza di un posto di lavoro. Ma il fatto è che le competenze, le qualifiche e le esperienze maturate in vent’anni di scavi archeologici vengono di fatto buttate.»
Competenze maturate sul campo ma anche attraverso appositi corsi di formazione istituiti dalla Regione stessa. Il nuraghe, che nel corso degli anni ha restituito una realtà unica nell’ambito dell’archeologia sarda, resterà quindi senza un cantiere di scavo e non sarà più possibile renderlo fruibile al pubblico.
«Due anni fa siamo riusciti ad aprire al pubblico questa perla del nostro territorio, che ora dovrà essere chiusa perché il comune non ha le risorse per tenere il cantiere apertoprosegue Paola Massidda -. L’ultimo atto sono le lettere inviate all’assessore dei Beni Culturali, Andrea Biancareddu, e al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, perché questa rappresenta una grave perdita per tutto il nostro patrimonio culturale.»
Il nuraghe Sirai era stato inserito all’interno del progetto Cammino di Santa Barbara, come luogo di passaggio dei pellegrini. Come spiega ancora la sindaca di Carbonia: «Era una delle tappe che offrivamo, nel nostro territorio, alla visita dei pellegrini. Forse riusciremo a trovare i fondi grazie all’assessore dei Beni Culturali, ma non si sa. Con le sue risorse, il comune di Carbonia non riesce assolutamente a salvaguardare e a tutelare questo bene, che rischia l’abbandono».

L’assessore della Cultura, Sabrina Sabiu, conferma le difficoltà attraversate in questo momento così delicato: «Al momento non abbiamo altre soluzioni da proporre. Questi lavoratori sono vitali per poter mantenere aperto il cantiere e gli scavi. Solo attraverso il loro utilizzo è possibile mandare avanti la filiera della ricerca. Il nostro sconcerto deriva anche dal fatto che le loro competenze vengono disconosciute dalla stessa Regione che, a suo tempo, aveva speso dei denari nei corsi di formazione».
La conseguenza è che, tra tutti e quattro i siti che resteranno senza la manutenzione di un cantiere, il nuraghe Sirai non avrà nemmeno la possibilità di essere gestito da personale che lo renderà fruibile al pubblico.
«Gli altri siti sono già oggetto di un percorso museale consolidatospiega ancora l’assessore Sabrina Sabiu che ormai è nel circuito del finanziamento regionale, legato alla legge 14 del 1996, mentre il nuraghe Sirai, in questo circuito, non è mai entrato. Quindi non è solo un discorso di apertura al pubblico, perché ovviamente avendo le guide potremmo fare anche questo. Il problema è che il sito va manutenuto e le risorse umane che abbiamo non sarebbero sufficienti per mantenere aperto un sito di questa portata. Noi non abbiamo la possibilità di poter investire ulteriormente.»
Il danno che ne consegue è enorme, vista la rilevanza scientifica dell’area, che in questa bagarre passa totalmente in secondo piano. L’archeologo Matteo Tatti fa il punto sul perché il nuraghe Sirai rappresenti un valore aggiunto per la storia della Sardegna.
«In questo contesto si è creata una commistione molto interessante, perché le popolazioni che arrivano dall’Oriente si insediano qua e condividono l’area con le popolazioni nuragiche che già c’erano, dando luogo a un qualcosa di nuovo. Per cui vediamo forme di età nuragica realizzate con tecniche di lavorazione del tutto nuove. O, al contrario, forme ceramiche che noi riconosciamo come fenicie ma prodotte con un tipo di manifattura di età nuragica. Si tratta di un sito in cui è presente una fortissima attività artigianale, che ha dato risultati eccezionali, e che ha pochissimi altri esempi nel Mediterraneo. Un unicum in Sardegna. Manufatti di pregio che prendevano anche il largo sulle navi e che quindi si inserivano su percorsi commerciali di più ampio raggio.»
Una realtà importantissima e peculiare che deve assolutamente restare disponibile alla fruizione pubblica e che non può permettersi di cadere nell’oblio.
«La ricerca ed i suoi risultati devono essere messi a disposizione della collettivitàprosegue Matteo Tatti -. La risposta del pubblico, durante le aperture periodiche del nuraghe, è sempre stata notevole. Questo significa che la collettività ha necessità di riappropriarsi della sua storia. Questo è un elemento che non deve mai essere trascurato e che deve essere messo tra gli obiettivi principali a cui rispondere quando si interviene. Noi archeologi abbiamo una responsabilità notevole e di tutto questo dobbiamo rendere conto alla collettività che ne fruisce.»
Federica Selis

          

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Le scuole riapriranno il 14 settembre, secondo le direttive del Governo e del Ministro. Ma come poter riaprire in Sardegna, in sicurezza, dopo l’emergenza Covid che ha provocato la chiusura anticipata delle strutture scolastiche dai primi di marzo. E come comportarsi se il Governo non ha ancora indicato le linee guida da seguire. Domande, ipotesi e risposte alle quali l’Assessore regionale della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu ha voluto condividere, riunendo per la prima volta gli stati generali della scuola. In una affollata assemblea, sono stati invitati tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, i Commissari Straordinari della Provincia di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, l’Anci e la Città Metropolitana di Cagliari. Molti gli interventi in un clima di piena e totale collaborazione dove tutte le parti hanno ringraziato l’assessore per la richiesta di condivisione e proposte. Tante le problematiche e tante le richieste sollevate, dal dimensionamento ai precari, dalla dispersione scolastica aalle Autonomie ed ai trasporti.

«Ringrazio tutti per aver accolto l’invitoha detto l’assessore Andrea Biancaredduper avere percepito in pieno le finalità di questo incontro. Non è una battaglia di parte ma una battaglia di tutti. Questa è una partita che dobbiamo fare tutti insieme perché è difficile, inutile nasconderci o sostenere che non è nostra competenza. Lo Stato non può lavarsene le mani lasciandoci senza un soldo. Per la scuola la Regione farà la sua parte ma lo Stato non può darci le Linee guida all’ultimo momento e lasciarci senza sapere come e dove posiamo aprire. Il 14 Settembre è domani, non tra un anno. Non ci dicono come devono essere i banchi, se è sufficiente il distanziamento ipotizzato di 1 metro e ottanta. Quali scuole hanno gli spazi necessari e quali no. Spero che l’evolversi dell’epidemia sia positiva e che ci consenta di poter riaprire le scuole in tutta sicurezza.»

Il problema degli spazi è stato stigmatizzato da molti interlocutori, primi tra tutti i Commissari straordinari delle Province cha hanno sottolineato come in molte zone esistono classi pollaio e in altre realtà, magari vicinissime, ci siano edifici pressoché abbandonati per colpa del Dimensionamento. Nel corso dell’assemblea, Andrea Biancareddu ha poi voluto fare una precisazione, soprattutto ai rappresentanti sindacali.

«Io non devo smantellare niente. Parlo della struttura iscol@. Ho sentito diverse voci in merito e colgo l’occasione per sottolineare questo. Non la smantello soprattutto perché ho la giusta intelligenza per capire che le cose che vanno bene non si cancellano mai. Solo un folle potrebbe distruggere una cosa  che sta andando avanti e che, chi ha fatto prima di me, ha fatto bene e ha dato tanti buoni risultati. Non solocontinua Andrea Biancareddunon la voglio smantellarla ma la voglio potenziare e rafforzare. Tanta gratitudine per chi ci ha lavorato nell’Unità di progetto che è collegata alla Presidenza della Giunta. Noi la vorremmo far tornare sotto la naturale egida dell’assessorato della Pubblica istruzione come sede naturale, costituendo una Direzione dedicata che si occupi dell’edilizia scolastica. Anche per il progetto Tutti a Isol@ stiamo cercando di spendere tutto per le linee A, B e C. Non esiste nessun atto che predica o che faccia intendere che la Regione non voglia andare avanti. Nell’attesa delle Linee guida da parte del ministro Azzolina conclude Andrea Biancareddu, è stata riconvocata per martedì prossimo, alle ore 11.00,una nuova riunione dove dopo la prima presa di contatto e visione dei problemi, si cercherà di trovare una unità di intenti in vista della riapertura e dell’ingresso a scuola di 200 mila studenti sardi.»