29 March, 2024
HomePosts Tagged "Andrea Mura" (Page 3)

[bing_translator]

Ultime ore di campagna elettorale per le suppletive nel collegio uninominale di Cagliari, dove domenica si elegge il successore del dimissionario Andrea Mura, presentate dopo l’espulsione dal Movimento 5 Stelle, seguita alle polemiche sulle assenze ai lavori della Camera.

Sono quattro i candidati che si contendono il seggio rimasto vacante: Luca Caschili, 46 anni, ingegnere ambientale ed assessore dell’Urbanistica nella Giunta Massidda al comune di Carbonia, per il Movimento 5 Stelle; Andrea Frailis, 62 anni, giornalista volto storico di Videolina, per la coalizione di centrosinistra; Daniela Noli, 42 anni, psicoterapeuta, ex dipendente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, per la coalizione di centrodestra; e, infine, Enrico Balletto, 45 anni, allenatore di pallavolo e già candidato nel collegio uninominale al Senato alle Politiche del 4 marzo 2018, per CasaPound.

Ricordiamo che la campagna elettorale si chiude oggi alle 24.00, domani è prevista la tradizionale giornata di riflessione e si voterà nella sola giornata di domenica, dalle 7.00 alle 23.00. Lo spoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura delle urne.

[bing_translator]

Dopo Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ecco Silvio Berlusconi. Domani il leader di Forza Italia arriva in Sardegna per una serie di incontri programmati nell’arco di due giorni, in vista del voto per le suppletive nel Collegio uninominale di Cagliari, in programma domenica 20 gennaio, a sostegno della candidatura di Daniela Noli. Le elezioni si sono rese necessarie dopo le dimissioni del deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Mura, finito al centro delle polemiche per le assenze alla Camera ed espulso dal Movimento.

Silvio Berlusconi parteciperà ad iniziative in tutti gli 8 Comuni chiamati al voto. Inizierà a mezzogiorno a Quartu Sant’Elena, da dove si sposterà alle 12.45 a Monserrato ed alle 13.30 a Quartucciu e chiuderà la prima giornata a Cagliari, dalle 19.30, in piazza Giovanni XXIII.

Venerdì mattina l’ex presidente del Consiglio incontrerà gli elettori, alle 10.00, in uno dei caffè storici di Cagliari, il bar “Mariuccia” di Pirri, si sposterà alle 11.00 a Sinnai, alle 11.45 a Maracalagonis in piazza del Comune, alle 12.45 a Burcei in piazza Is Griffonis, e chiuderà la giornata e il tour elettorale in Sardegna, alle 14.30, a Villasimius.

[bing_translator]

Si è conclusa questa sera a Cagliari, con un comizio in piazza San Cosimo, la giornata in Sardegna del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, iniziata stamane a Porto Torres e proseguita a Gonnostramatza. Al suo fianco, in tutte e tre le tappe, Luigi Di Maio aveva Francesco Desogus, candidato del Movimento 5 Stelle alla carica di Governatore della Sardegna, e Luca Caschili, assessore dell’Urbanistica del comune di Carbonia, candidato alla suppletive nel collegio di Cagliari per l’elezione di un deputato al posto del dimissionario Andrea Mura. Luigi Di Maio ha trattato i principali temi della politica nazionale ma si è soffermato anche sui temi che caratterizzano la politica regionale in vista delle elezioni regionali del 24 febbraio.

Tra i temi trattati, fuori dal comizio, quelli del polo industriale di Portovesme, su iniziativa del neo comitato dei lavoratori ex Alcoa, costituitosi due giorni fa a Carbonia. Constatato il cambio di programma del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro che ha ridotto da due a un giorno i tempi della sua visita in Sardegna, con la cancellazione di alcuni appuntamenti già fissati, tra i quali la visita davanti ai cancelli dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, tre rappresentanti del Comitato, Manolo Mureddu, Pierpaolo Gai e Massimo Cara, hanno chiesto ed ottenuto un breve in contro con il ministro, al quale hanno esposto le problematiche della vertenza, con i ritardi nell’attuazione del progetto di rilancio del processo produttivo e del programma di assunzioni degli ex lavoratori Alcoa, e l’emergenza degli ammortizzatori sociali. I tre lavoratori hanno chiesto al ministro di disporre una verifica dello stato della vertenza, per imprimere un’accelerazione sia alle assunzioni sia alle operazioni di revamping propedeutiche alla ripresa della produzione, e un intervento per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori diretti e indiretti, possibilmente con un nuovo ricorso alla cassa integrazione, sperando che i tempi di attuazione degli stessi strumenti sia il più breve possibile, perché i lavoratori vogliono tornare a lavorare.

Manolo Mureddu, Pierpaolo Gai e Massimo Cara, al termine dell’incontro hanno pubblicato un post su facebook, nel quale hanno ringraziato il ministro, per la disponibilità e l’impegno assunto per trovare le giuste risposte alle legittime aspettative dei lavoratori e dell’intero territorio del Sulcis Iglesiente.

[bing_translator]

Sono quattro i candidati per le suppletive alla Camera dei deputati del collegio di Cagliari in programma il 20 gennaio, che si sono rese necessarie per sostituire il velista Andrea Mura, dimessosi dal Parlamento dopo le polemiche sulle sue assenze e l’espulsione dal Movimento 5 Stelle.

CasaPound Italia ha candidato Enrico Balletto, allenatore di pallavolo del Sarroch e già candidato nell’uninominale al Senato lo scorso 4 marzo; la coalizione di centrosinistra ha scelto il giornalista Andrea Frailis, volto storico di Videolina; la coalizione di centrodestra ha candidato Daniela Noli (Forza Italia), psicoterapeuta, ex dipendente del partito a livello nazionale; il Movimento 5 Stelle, infine, ha scelto l’ingegnere ambientale Luca Caschili, 46 anni, assessore dell’Urbanistica del comune di Carbonia.

Ricordiamo che il 4 marzo Andrea Mura (M5S) venne eletto con 60.442 voti (38,43%); secondo si classificò Ugo Cappellacci (Centrodestra) con 51.318 voti (32,63%); terzo Luciano Uras (Centrosinistra) con 30.482 voti (19,38%); e, a seguire: Roberto Mirasola (Liberi e Uguali), 5.909 voti (3,76%); Valentina Sanna (Autodeterminatzione), 2.926 voti (1,86%); Matteo Contu (Potere al Popolo!), 1.852 (1,18%); Edoardo Lecis (CasaPound Italia), 1,664 (1,06%); Alberto Agus (Il Popolo della Famiglia), 1.564 voti (0,99%); Carola Troga (Partito Comunista), 802 voti (0,51%); Paola Farigu (Partito Valore Umano), 334 voti (0,21%).

[bing_translator]

«La decisione del Consiglio dei ministri di scegliere la data del 20 gennaio per lo svolgimento delle elezioni suppletive per scegliere il sostituto del deputato dimissionario Andrea Mura, è un errore clamoroso e costoso.»

A dirlo è Francesco Agus (Campo Progressista Sardegna), presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale.

«Da un lato è semplicemente assurdo che i 240mila iscritti alle liste elettorali del collegio di Cagliari, comprendente oltre al capoluogo i comuni di Burcei, Maracalagonis, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sinnai e Villasimius, siano costretti a votare due volte in meno di un mese. Per di più con una campagna elettorale destinata a svolgersi durante le festività natalizie – aggiunge Francesco Agus –Dall’altro è inaccettabile che in un periodo come questo il Governo butti dalla finestra quasi due milioni di euro, tanto costano le suppletive, per risolvere una situazione provocata solo e unicamente da un loro errore nella selezione interna delle candidature. Errore che ha portato dopo appena sei mesi di mandato alle dimissioni dell’ex deputato Andrea Mura, in campagna elettorale utilizzato come “campione sportivo del mare” e “testimonial dell’isola” e poi espulso dai “pentastellati” per via delle troppe assenze dovute alla sua passione per la vela.»

«Sarebbe stato molto più saggio e più rispettoso dei cittadini e dei conti pubblici accorpare la data con quella delle elezioni regionali fissate statutariamente dopo lo scioglimento del Consiglio previsto il 14 febbraio – sottolinea ancora Francesco Agus -. Il perché non si sia voluto fare è chiaro: l’election day avrebbe reso evidenti le ambiguità di M5s e Lega, alleati a Roma nel sostegno al Governo Conte e nemici in Sardegna, in tutte le amministrazioni locali, in tutte le Regioni. Logiche del tutto aliene rispetto a quelle del rigore nei conti pubblici e della garanzia per i cittadini di potersi formare un’opinione durante una campagna elettorale normale e non svolta tra Natale e l’Epifania.»

«Questo pasticcio costerà alla comunità, andando bene, circa 6.135 euro per sezione elettorale, pari a circa 1.900.000 euro. 2.435 mesi di “reddito di cittadinanza”, come proposto a 780 euro mensili nella manovra in discussione in Parlamento. È evidente come tutto questo non abbia importanza per chi sottovaluta il debito pubblico e la buona tenuta dei conti. Ha importanza però per i cittadini. L’errore della candidatura di Andrea Mura, tutta del “partito pentastellato” – conclude Francesco Agus -, viene coperta con una toppa peggiore del buco che comporterà costi che ricadranno sui lavoratori e su tutti i contribuenti onesti e che sarebbero stati evitati con un semplice accorpamento con le imminenti elezioni regionali. Qualcuno dovrà renderne conto.»

 

[bing_translator]

La Camera, con votazione segreta elettronica, ha approvato nella tarda mattinata, le dimissioni del deputato Andrea Mura.

Andrea Mura aveva presentato le dimissioni da deputato all’inizio di agosto, con una decisione a sorpresa, a pochi giorni dall’espulsione dal gruppo del Movimento 5 Stelle (nel quale era stato eletto) e dall’adesione al gruppo Misto, con una lettera inviata al presidente della Camera.

Con le dimissioni, approvate oggi dalla Camera, Andrea Mura pone fine alle tante polemiche scatenatesi sulle sue presenze ai lavori dell’Aula e rinuncia alla sostanziosa indennità di deputato per i prossimi cinque anni che, complessivamente, avrebbe superato il milione di euro.

Di seguito il testo integrale della lettera di dimissioni, pubblicata a inizio agosto sul suo profilo Facebook.

«Ho dato le dimissioni da Parlamentare, torno ad essere un comune cittadino. Ecco la lettera inviata al Presidente della Camera On. Roberto Fico.

Al Presidente della Camera dei Deputati

Egregio Presidente,
con questa lettera presento le mie dimissioni da membro della Camera.

È stato per me un grande onore essere eletto per rappresentare i cittadini nella Camera dei Deputati da Lei autorevolmente presieduta.

Ho sempre ritenuto che stare in Parlamento non possa essere solo un onore o un privilegio, ma un dovere di servizio, per partecipare attivamente e legiferare.

Ho assunto e portato avanti il mandato di parlamentare con la massima serietà e nel pieno rispetto delle istituzioni repubblicane. Ho partecipato alla stragrande maggioranza delle sedute della Camera. In totale sono mancato a 7 sedute, per impegni sul territorio o per una breve malattia.

Ciò nondimeno sono stato oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti, di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni da me mai pronunciate, che nessuno ha mai voluto verificare. Ho subito dei danni enormi e agirò in tutte le sedi per difendere la mia reputazione.

Sono stato espulso dal mio gruppo parlamentare senza essere nemmeno convocato, senza poter replicare alle accuse infamanti che mi sono state rivolte.

Alla luce di tutto quello che è accaduto non ha alcun senso restare in quest’aula, senza poter incidere, senza poter portare avanti il progetto per cui sono stato eletto dai cittadini che mi hanno votato.

Torno ad essere un cittadino comune, come sono sempre stato. Torno nel mio mondo, allo sport e al mare, dove ci sono i valori a cui mi sono sempre ispirato: l’impegno, il sacrificio e – da buon sardo – la parola data.

Continuerò le mie battaglie per la difesa del mare e dell’ambiente fuori del Parlamento.

La ringrazio e Le porgo i miei migliori saluti.

Andrea Mura

[bing_translator]

Andrea Mura ha presentato le dimissioni da deputato. Lo ha fatto con una decisione che giunge a sorpresa, a pochi giorni dall’espulsione dal gruppo del Movimento 5 Stelle (nel quale era stato eletto) e dall’adesione al gruppo Misto, con una lettera inviata al presidente della Camera.

Con questa decisione, che dovrà essere ratificata con un voto della Camera dei deputati che potrebbe anche decidere di rifiutarle, costringendo il parlamentare a rimanere in carica contro la sua volontà, Andrea Mura pone fine alle tante polemiche scatenatesi sulle sue presenze ai lavori dell’Aula e rinuncia alla sostanziosa indennità di deputato per i prossimi cinque anni che, complessivamente, avrebbe superato il milione di euro.

Di seguito il testo integrale della lettera di dimissioni, pubblicata sul suo profilo Facebook.

«Ho dato le dimissioni da Parlamentare, torno ad essere un comune cittadino. Ecco la lettera inviata al Presidente della Camera On. Roberto Fico.

Al Presidente della Camera dei Deputati

Egregio Presidente,
con questa lettera presento le mie dimissioni da membro della Camera.

È stato per me un grande onore essere eletto per rappresentare i cittadini nella Camera dei Deputati da Lei autorevolmente presieduta.

Ho sempre ritenuto che stare in Parlamento non possa essere solo un onore o un privilegio, ma un dovere di servizio, per partecipare attivamente e legiferare.

Ho assunto e portato avanti il mandato di parlamentare con la massima serietà e nel pieno rispetto delle istituzioni repubblicane. Ho partecipato alla stragrande maggioranza delle sedute della Camera. In totale sono mancato a 7 sedute, per impegni sul territorio o per una breve malattia.

Ciò nondimeno sono stato oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti, di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni da me mai pronunciate, che nessuno ha mai voluto verificare. Ho subito dei danni enormi e agirò in tutte le sedi per difendere la mia reputazione.

Sono stato espulso dal mio gruppo parlamentare senza essere nemmeno convocato, senza poter replicare alle accuse infamanti che mi sono state rivolte.

Alla luce di tutto quello che è accaduto non ha alcun senso restare in quest’aula, senza poter incidere, senza poter portare avanti il progetto per cui sono stato eletto dai cittadini che mi hanno votato.

Torno ad essere un cittadino comune, come sono sempre stato. Torno nel mio mondo, allo sport e al mare, dove ci sono i valori a cui mi sono sempre ispirato: l’impegno, il sacrificio e – da buon sardo – la parola data.

Continuerò le mie battaglie per la difesa del mare e dell’ambiente fuori del Parlamento.

La ringrazio e Le porgo i miei migliori saluti.

Andrea Mura

[bing_translator]

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D’Uva, ha espulso Andrea Mura dal Movimento 5 Stelle. La decisione è arrivata oggi, dopo le polemiche seguite alla vicenda delle assenze e, soprattutto, alle dichiarazioni rilasciate dal deputato velista alla Nuova Sardegna.

Ad annunciare l’espulsione, nel pomeriggio, è stato il coordinatore regionale del Movimento, Mario Puddu, con un post pubblicato nel suo profilo Facebook, che riportiamo integralmente.

«Andrea Mura era stato candidato per fare il Parlamentare della Repubblica italiana col Movimento 5 Stelle, quindi a patto di seguire delle regole precise: taglio stipendio e impegno costante in Parlamento – ha scritto Mario Puddu -. Con altre forze politiche si possono fare intere carriere politiche non andando in Parlamento, ma non col Movimento 5 Stelle. Da noi resta solo chi segue le regole – ha concluso Mario Puddu -. Per chi vuole solo una poltrona non c’è spazio.»

Ieri Andrea Mura aveva pubblicato un comunicato stampa nel suo profilo Facebook.

«Sono un uomo di sport, velista professionista, per questo mi è stato chiesto di candidarmi con il Movimento.

Ho sempre detto che avrei continuato questa attività una volta eletto perché credo sia un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tutela del mare.

In Sardegna il Movimento ha vinto una campagna elettorale durissima anche grazie al mio contributo con circa 60mila voti.

Sulla vicenda ci sono state varie fake news.

La notizia secondo cui avrei il 97% di assenteismo è totalmente falsa e infondata: la mia presenza fino al 19 luglio è pari al 59%, basta vedere i dati ufficiali della Camera dei Deputati.
Poi non è vero che sto veleggiando perché la mia barca è ferma dal 30 settembre 2017.

Fra le altre cose ho lavorato intensamente alla riforma della navigazione da diporto che presenterò il prossimo settembre.

La stampa mi ha attribuito delle affermazioni false da me mai pronunciate, tra queste “io faccio politica in barca”, oppure “l’ho detto fin dall’inizio al Movimento che non volevo fare il parlamentare ma il testimonial”, che chiedo di rettificare a tutela della mia reputazione.

Ho grande rispetto per l’attività del Parlamento e delle Istituzioni e non mi sognerei mai di dire cose del genere.

A fronte di questa tempesta mediatica violentissima il Movimento mi ha ingiustamente abbandonato in mezzo al mare.

Sono un navigatore solitario degli oceani, abituato ad affrontare con pazienza le burrasche più dure.

Ho chiesto un confronto con i vertici del Movimento per chiarire presto l’intera vicenda.

Queste sono le mie presenze alla Camera:

Sedute con Votazione

Seduta 23 – 24 marzo (presente)
Seduta 27 – 29 marzo (presente)
Seduta 02 – 04 aprile (presente)
Seduta 18 aprile (assente)
Seduta 8 maggio (assente)
Seduta 05 – 06 giugno (presente)
Seduta 13 giugno (presente)
Seduta 14 giugno (assente)
Seduta 19 giugno (presente)
Seduta 20 giugno (presente)
Seduta 26 giugno (presente)
Seduta 27 giugno (assente)
Seduta 10 luglio (assente)
Seduta 12 luglio (presente)
Seduta 17 luglio (assente)
Seduta 18 luglio (assente)
Seduta 19 luglio (presente)

Totale sedute con votazione dall’inizio della legislatura (23 marzo – 19 luglio) = 17
Totale presenze = 10 pari al 59%
Totale assenze = 7 pari al 41%.»

Nonostante questo comunicato stampa, oggi è arrivato il provvedimento di espulsione.

Ora sarà interessante vedere gli sviluppi della vicenda, anche se appaiono segnate. Andrea Mura entrerà quasi certamente nel Gruppo Misto e continuerà la sua esperienza da deputato.

[bing_translator]

Chi pensava di aver già visto e sentito tutto nel panorama politico italiano, dalla 1ª alla 2ª e fino alla 3ª Repubblica – che secondo alcuni – sarebbe nata con il terremoto politico del 5 marzo che ha portato al Governo M5S-Lega, sarà rimasto sicuramente sorpreso e – a seconda del lato da cui si valuta l’episodio – deluso. Il caso del deputato “grillino” Andrea Mura, 52 anni, skipper di grande prestigio internazionale, presente alle sedute di Montecitorio solo per il 4% delle votazioni, sollevato dal forzista Ugo Cappellacci (con il quale lo stesso Andrea Mura aveva avuto uno scontro al momento dell’accettazione della candidatura alla Camera per il Movimento 5 Stelle, dopo che l’ex presidente della Regione annunciò che Andrea Mura gli aveva chiesto la candidatura per Forza Italia in un collegio sicuro, richiesta non soddisfatta ma poi smentito dal velista), ha raggiunto, com’era prevedibile ed inevitabile, grande clamore a livello nazionale e non solo.

La giustificazione data da Andrea Mura, attraverso un’intervista rilasciata a “La Nuova Sardegna”, alla sua mancata partecipazione alle sedute della Camera, ha lasciato tutti – anche i colleghi del M5S – senza parole. A suo dire, sarebbe stato chiaro ai vertici del M5S fin dal momento in cui ha accettato la candidatura, che la sua interpretazione dell’incarico di parlamentare sarebbe stata assolutamente originale, con rare presenze in Aula, in particolare durante i lavori di Commissione – perché impegnato nelle sue traversate transoceaniche, con l’originale ruolo di “ambasciatore della Camera nella battaglia per la salvezza degli Oceani”.

Su Andrea Mura si è scatenato un vero e proprio terremoto. Inevitabili le critiche delle opposizioni, ma i giudizi più severi sono forse quelli arrivati dai suoi stessi colleghi di partito, ad iniziare dal leader e vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio che ha detto: «Non dovrebbe, doveva già dimettersi». «Le sue sono dichiarazioni – ha aggiunto Luigi Di Maio – non solo sono inaccettabili, ma bisogna considerare che i parlamentari, incluso io, sono dei privilegiati, hanno un lavoro da privilegiati con uno stipendi da privilegiati. Sono i primi che devono stare chiusi lì dentro, alla Camera e al Senato, a lavorare sulle leggi e sui provvedimenti per migliorare la qualità della vita degli italiani.»

Altrettanto duro il commento dell’altro leader del M5S, Alessandro Di Battista.

«Ho apprezzato la presa di posizione del Movimento sul suo parlamentare assenteista che sostiene si possa fare politica in barca. Ci andasse pure in barca, senza essere parlamentare e restituendo gli stipendi che si è preso fino ad oggi senza aver lavorato adeguatamente – ha scritto in un post sul blog delle Stelle -. Difendere la propria forza politica ad ogni costo è da idioti, non da cittadini sovrani.»

Su Andrea Mura sono piovute anche le ire del Codacons che lo ha denunciato alla Procura di Roma con la richiesta di procedere penalmente nei sui confronti, ipotizzando il reato di peculato.