29 March, 2024
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Lunedì 10 agosto, l’Arena Mirastelle di Carbonia ha ospitato un nuovo spettacolo della stagione teatrale organizzata dalla CeDAC, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

Protagonista molto atteso, al punto da registrare il pieno, nei limiti di capienza consentiti dalle norme anti-Covid 19, sia alle 21.00 sia alle 23.00, il giornalista e scrittore Andrea Scanzi, firma de “Il Fatto Quotidiano” e volto noto di diversi talk-show televisivi, che ha presentato lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, regia di Simone Rota, nell’ultima tappa della tournée di sei giorni in Sardegna. Il suo è un vero e proprio omaggio all’artista milanese (scomparso il 1° gennaio 2003 a Montemagno di Camaiore, all’età di 63 anni), uomo di grande cultura, artista poliedrico, cantautore sfrontato nei testi ed inventore del teatro-canzone insieme all’amico pittore e scrittore Sandro Luporini.

Lo spettacolo ha origine da un’idea di Andrea Scanzi che sul palco racconta il personaggio Gaber che decide di lasciare il piccolo schermo per dedicarsi al teatro, ora con le parole, ora con immagini di monologhi e canzoni proiettate su un grande schermo, portando indietro nel tempo tutti gli attenti spettatori.

Andrea Scanzi racconta di aver visto per la prima volta il grande “Signor G” quando appena diciassettenne, andò a vedere un suo spettacolo in compagnia di suo padre. Impacciato, con in mano una macchina fotografica, scattò diverse foto dell’artista e da quel momento, così come le foto catturano l’essenza del protagonista della scena, il ragazzo venne letteralmente catturato dal grande Giorgio, sino a diventarne un fedele ammiratore.

Da una decina d’anni, con i suoi spettacoli, Andrea Scanzi porta sul palcoscenico tratti non sempre conosciuti di un artista che ha raccontato lo spaccato socio-politico in modo pungente, provocatorio, a volte anticipatorio delle vicende a seguire. Un artista che il giornalista-scrittore aretino presentò nella tesi di laurea nel 2000, quasi un’anticipazione di quello che poi avrebbe costruito e portato in giro per l’Italia, al fine di non far dimenticare un così grande interprete eclettico ed innovativo che ha disegnato e colorato importanti pagine del teatro e della canzone italiana.

Durante tutta la serata, sono state seguite rigidamente le direttive anti-Covid 19, nel rispetto delle norme dettate in questo momento di emergenza sanitaria.

Nadia Pische

          

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Nuovo appuntamento per la stagione di prosa, danza e musica organizzata dal Cedac con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia. Dopo lo spettacolo di sabato scorso, “Miti in scena”, lunedì 10 agosto, alle ore 21.00, con ingresso riservato agli abbonati Cedac e, in replica alle ore 22.30, aperto ai non abbonati, all’Arena Mirastelle si esibirà il giornalista ed attore teatrale Andrea Scanzi, protagonista di una pièce in ricordo di Giorgio Gaber.

Andrea Scanzi è attualmente uno dei giornalisti più popolari in Italia, molto attivo sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano” e sui social network, nonché volto noto della televisione e del teatro.

Con lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, Andrea Scanzi racconta il Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di lasciare la popolarità televisiva e che, con Sandro Luporini, entra nella storia. Verrà raccontata la straordinaria abilità teatrale di Giorgio Gaber, la sua presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto per la provocazione. Caratteristiche che hanno fatto dell’artista milanese un punto di riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo e della cultura.

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Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? È quello che si chiedono Andrea Scanzi – giornalista, scrittore e autore teatrale, firma di punta del Fatto Quotidiano – e il cantautore e attore Giulio Casale nel loro “Il sogno di un’Italia”, in scena a Cagliari questo sabato (20 maggio), al Teatro Massimo (Sala M2), per l’organizzazione della cooperativa Forma e Poesia nel Jazz. Già applauditi un paio d’anni fa ne “Le cattive strade”, dove ripercorrevano la carriera di Fabrizio De André, i due tornano nel capoluogo sardo con uno spettacolo di “teatro canzone” ancora più personale e attuale. In parte ispirato al libro “Non è tempo per noi” dello stesso Andrea Scanzi, “Il sogno di un’Italia” è un ritratto del nostro Paese tra il 1984 e il 2004: vent’anni che avrebbero potuto cambiare il nostro Paese ma non l’hanno cambiato, o forse l’hanno addirittura peggiorato, restaurando invece che rinnovando; “Vent’anni senza andare mai a tempo”, come recita il sottotitolo.

Intrecciando narrazione, immagini e canzoni che spaziano da Edoardo Bennato a Ivano Fossati, da Giorgio Gaber a Franco Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley, Scanzi e Casale, con la regia di Angelo Generali, rievocano sul palco fatti e personaggi di un’epoca che va dall’edonismo degli anni Ottanta al G8 di Genova, dalla morte di Enrico Berlinguer all’ultimo scatto di Marco Pantani. Vent’anni d’Italia raccontati con spirito critico, ma conservando il desiderio di una vera ripartenza.

Prima di andare in scena, un altro impegno attende a Cagliari Andrea Scanzi, che sabato pomeriggio presenta alla MEM (la Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli) il suo secondo romanzo, “I migliori di noi”, nelle librerie dallo scorso novembre: “Un romanzo folgorante sull’amicizia e sull’amore, sul tempo che ci scivola addosso, sulle cose che lasciamo andare, e su quello che abbiamo salvato”. Si comincia alle 17,30; conduce l’incontro il giornalista Simone Cavagnino.

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Letteratura e musica protagonisti domani (martedì 15 settembre) a Villacidro nella seconda giornata del Premio “Giuseppe Dessì”, all’interno della settimana di eventi che culminerà domenica (20 settembre) nella cerimonia di premiazione dei vincitori dell’edizione numero trenta del concorso letterario.

Il via al carnet di appuntamenti per la serata è nella bella cornice di piazza Zampillo. In programma due incontri letterari. Alle 18.00 Vanessa Roggeri, intervistata da Gianni Zanata, presenta Fiore di fulmine“. Seconda uscita per Garzanti della scrittrice cagliaritana, il romanzo è ambientato tra un piccolo paese sardo e un convento nel capoluogo. In primo piano la storia dell’undicenne Nora, etichettata dai suoi compaesani come “bidemortos“, ovvero capace di parlare con i morti.

Alle 19.00 fa ingresso al Premio Dessì Andrea Scanzi, scrittore e firma di punta del Fatto Quotidiano, atteso a Villacidro col suo primo romanzo, pubblicato da Rizzoli lo scorso aprile: “La vita è un ballo fuori tempo”, satira esilarante – con protagonista il cronista Stevie – di un Paese inventato, le cui vicende sono fin troppo riconoscibili. Lo intervista Matteo Mascia, giornalista de L’Unione Sarda, al posto del già annunciato Anthony Muroni, direttore dello stesso quotidiano, impossibilitato a partecipare alla serata per sopraggiunti impegni di lavoro fuori dall’isola.

Alle 21.30 a Casa Dessì arriva un’icona della musica alternativa italiana, Giovanni Lindo Ferretti, fondatore dello storico gruppo punk CCCP fedeli alla linea (fondato nel 1982 e sciolto nel 1990), dei C.S.I. – Consorzio Suonatori Indipendenti, e dei P.G.R., in scena a Villacidro insieme al violinista Ezio Bonicelli (ex Üstmamò) con “Bella gente d’Appennino”, il recital che trae linfa dall’omonimo libro pubblicato da Mondadori nel 2009. Spettacolo intenso dove le parole, pregne di sudore e storia lunga secoli, sono recitate, salmodiate e a volte cantate, “Bella Gente d’Appennino” è il seguito ideale di “Reduce”, libro prima e spettacolo poi, ispirato dal ritorno a casa e dall’inevitabile riscoperta di sé stesso: reduce come gli antenati andati in guerra e attesi a lungo dalle loro donne, reduce come chi, dopo anni, si trova a fare i conti con il proprio rinnovato pensiero. Una riflessione personale sulla vita di montagna, i boschi, gli animali, la transumanza e le celebrazioni recitate.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero e gratuito.

Giovanni Lindo Ferretti - foto by Marcello D'Andrea.

Giovanni Lindo Ferretti – foto by Marcello D’Andrea.

ANDREA SCANZI

Andrea Scanzi.

Prime anticipazioni sul Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977), che dal 14 al 20 del prossimo settembre celebra la sua trentesima edizione: un traguardo significativo per l’annuale appuntamento di fine estate a Villacidro, dove Dessì visse l’infanzia e l’adolescenza e che da grande ispirò tante pagine della sua produzione letteraria, compreso il suo romanzo più fortunato, “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972).

Sono 373 i volumi giunti alla segreteria del concorso entro il termine del 20 giugno scorso, previsto dal bando di questa edizione: 239 i titoli in gara per la sezione narrativa, 134 quelli per la poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali.

Ora spetta alla giuria presieduta da Anna Dolfi (professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze, accademica dei Lincei, tra i massimi studiosi dell’opera di Dessì) e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Massimo Onofri, Stefano Salis e dal presidente della Fondazione Dessì, Christian Balloi, il compito di valutare le opere e selezionare tre finalisti per ciascuna delle due sezioni del concorso.

Tra queste terne gli stessi giurati dovranno poi eleggere e incoronare i vincitori nella serata conclusiva del trentesimo Premio Dessì, il 20 settembre a Villacidro: in palio, anche quest’anno, cinquemila euro per la narrativa e altrettanti per la poesia, insieme alla soddisfazione di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Premio Dessìì; un elenco in cui figurano scrittori del calibro di Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Giuseppe Lupo, Antonio Pascale, e dei poeti Elio Pecora, Patrizia Cavalli, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona e Alba Donati, tra i premiati delle precedenti edizioni.

Oltre agli allori delle due sezioni letterarie, la giuria dovrà come sempre assegnare il Premio Speciale (anche questo del valore di cinquemila euro) che il concorso di Villacidro dedica a una figura di spicco della società o della cultura italiana: un riconoscimento tributato in passato a personalità come Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio e Toni Servillo.

I nomi delle terne dei finalisti per la narrativa e per la poesia, insieme all’identità del vincitore del Premio Speciale della Giuria, verranno svelati in un’apposita conferenza stampa prevista per gli inizi di settembre. L’incontro con i giornalisti varrà anche per presentare l’immancabile cartellone di appuntamenti culturali e di spettacolo che fa da cornice al concorso letterario: sette intense giornate in programma da lunedì 14 a domenica 20 settembre a Villacidro, con epicentro nella casa che fu della famiglia di Giuseppe Dessì, dove oggi ha sede la Fondazione a lui intitolata che, oltre all’organizzazione del premio, cura la conservazione e la valorizzazione dell’opera dello scrittore.

Il calendario di incontri letterari, spettacoli e altre iniziative vede la partecipazione di ospiti importanti e una particolare attenzione per gli incroci tra musica e letteratura. Tra i protagonisti, ecco dunque Eugenio Finardi, il cantautore milanese amato dal grande pubblico per pezzi entrati nella storia della musica italiana, che sarà a Villacidro (lunedì 14 settembre) con l’incontro-concerto “Parole e Musica. Ed ecco poi Giovanni Lindo Ferretti con il recital per voce e violino (suonato da Ezio Bonicelli) “Bella gente d’Appennino” (martedì 15), e Moni Ovadia (mercoledì 16), che leggerà e commenterà gli “Scritti Corsari” di Pier Paolo Pasolini accompagnato dalle note di Maurizio Dehò (violino) e Nadio Marenco (fisarmonica). E, ancora, due voci care al pubblico della canzone d’autore prestate all’arte della scrittura: Teresa De Sio con la presentazione (venerdì 18) e il reading (sabato 19) del suo romanzo “L’attentissima”, e Vinicio Capossela (sabato 19) con il libro “Il paese dei coppolini”.

Tra gli altri appuntamenti in programma (sabato 19) una tavola rotonda in ricordo di Sergio Atzeni, a vent’anni dalla prematura scomparsa dello scrittore cagliaritano (con gli italianisti Giuseppe Marci e Gigliola Sulis, e lo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero, coordinati da Paolo Lusci), e un incontro (martedì 15) con il giornalista Andrea Scanzi, intervistato da Anthony Muroni sul suo romanzo “La vita è un ballo fuori tempo”.

Spazio anche a un’iniziativa celebrativa del Centenario della Grande Guerra: un tema molto caro a Dessì, quello del primo conflitto mondiale, che sviluppò nel racconto “La Trincea” (da cui trasse poi il soggetto dell’omonimo sceneggiato televisivo del 1961), dedicato alla conquista, da parte dei Sassarini della “Trincea dei razzi”, impresa bellica datata 14 novembre 1915 di cui fu protagonista anche il padre dello scrittore. Villacidro ospita negli spazi del Mulino Cadoni la mostra “Dimonios, la leggenda della Brigata Sassari”, un allestimento presentato anche come anteprima della sesta edizione di Nues, il festival dedicato ai comics a cura del Centro internazionale del fumetto di Cagliari. In esposizione le tavole originali del primo episodio del fumetto scritto da Bepi Vigna e illustrato da Gildo Atzori, nelle quali è ricostruita la battaglia della “Trincea dei razzi” proprio su ispirazione del racconto dessiano.

Come sempre, i nomi dei vincitori del Premio Dessì saranno svelati nella serata conclusiva della settimana culturale a Villacidro, domenica 20 settembre, nel corso della quale verrà consegnato anche il Premio Speciale della Giuria. A fare gli onori di casa sarà, come già nella scorsa edizione, la giornalista Natascha Lusenti.

Premio Dessi 2012 - Cerimonia premiazio ni (studio foto Casti . Villacidro)+  Premio Dessì 2013 - Premiazioni