28 March, 2024
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Da fatiscente ospizio a casa protetta. Sant’Antioco ha un centro all’avanguardia per gli anziani. E’ stata inaugurata sabato mattina la Casa Protetta per anziani. La struttura, circa mille metri quadrati, dotata di tutti i servizi ed ambulatori, composta da dodici stanze, tra singole e triple, si affaccia su via Gialeto su due livelli collegati anche da ascensore. L’edificio è stato ristrutturato dalla società Melania s.r.l che, dopo aver vinto la gara di appalto bandita dal comune di Sant’Antioco, ha cambiato radicalmente volto alla vecchia e fatiscente Casa dell’anziano, trasformandola in un eccellente punto di riferimento territoriale.

Al taglio del nastro, con il sindaco Mario Corongiu, era presente anche il commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, il fac toctum della srl Antonio Marongiu con i suoi collaboratori, amministratori comunali tra cui l’assessore dei servizi sociali, Mariella Piredda che, nel suo intervento, ha annunciato che riprenderà ad occuparsi di assistenza in prima persona, ricominciando proprio dalla casa protetta. Erano presenti inoltre operatori sanitari, infermieri ed ospiti della struttura.

Il sindaco Mario Corongiu è intervenuto subito dopo la benedizione dei locali, officiata da don Carmine Mura, evidenziando come, solo due anni fa e dopo due bandi di appalto andati a vuoto, l’incertezza avvolgeva il futuro della struttura mentre, con la sua trasformazione, sono stati aumentati i posti letto ed i posti di lavoro. «Un ringraziamento particolare va alla società Melania – ha detto il sindaco – che ha creduto fortemente in questa operazione trasformando un costo per la collettività a costo zero».

Tito Siddi

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Il segretario Pd di Carbonia Iglesias, Daniele Reginali, “promuove” il riordino della rete ospedaliera del Sulcis Iglesiente.

«Il Sulcis Iglesiente non ha più bisogno di divisioni ma di unità e condivisione – sostiene Daniele Reginali -. Il reparto di ginecologia di Iglesias, così come altri reparti ora a Carbonia, sia per le professionalità che lavorano, sia per le strutture a disposizione, rappresenterà l’eccellenza in tutta la Sardegna. Si tratta di un passo importante e avanti in un territorio alle prese con crisi e problemi vari. Le guerre di campanile sono ormai fuori luogo e fuori tempo. E’ necessario che da parte di tutti i cittadini – conclude Daniele Reginali – si lavori per difendere e lasciare i servizi nei territori, anziché permettere che molte attività vengano dirottate a Cagliari.»

Il giudizio di Daniele Reginali non è condiviso da tutto il Partito democratico, ad iniziare dall’ex sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, che non più tardi di ieri mattina, durante la riunione del Consiglio comunale tenutasi davanti all’ingresso dell’ospedale Sirai, ha espresso forte contrarietà alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia e al suo trasferimento a Iglesias, sottolineando ancora una volta di aver sempre contrastato questa scelta, esprimendo voto contrario, unico sindaco del territorio, nella conferenza socio-sanitaria che a suo tempo venne chiamata ad esprimersi sul piano di riorganizzazione della rete ospedaliera varato dal commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, d’intesa con l’assessore della Sanità, Luigi Arru, entrambi rappresentanti del Partito Democratico.

Daniele Reginali.

Daniele Reginali.

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«E’ cominciato questa mattina nel migliore dei modi il trasferimento del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia al CTO di Iglesias: grazie a una eccellente macchina organizzativa, alla collaborazione delle Direzioni Sanitarie dei Presidi e dei Primari di Ginecologia e Ostetricia, Pediatria e Pronto Soccorso, all’indispensabile supporto delle forze dell’ordine coinvolte – Prefettura, Questura, Carabinieri, Polizia e Polizia Municipale, – e all’impegno degli operatori sanitari dei Servizi interessati e del Pronto Soccorso del Sirai e delle Associazioni di Volontariato della Socor, tutte le pazienti presenti nel reparto e i loro piccoli sono stati trasferiti a Iglesias, su ambulanze medicalizzate, attraverso un percorso cittadino e extraurbano protetto.»

Lo scrive in una nota il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

«Le operazioni di trasferimento (arredi e attrezzature) proseguiranno anche per la giornata di domani al fine di rendere pienamente operativo il nuovo reparto – conclude la nota -. Un Grazie di cuore a tutti!»

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E’ iniziato questa mattina il trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbonia all’ospedale Cto di Iglesias, come annunciato due giorni fa in una conferenza stampa dal commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, e alle 16.00 il Consiglio comunale di Carbonia si riunisce in seduta straordinaria all’assessorato regionale della Sanità, in via Roma, a Cagliari, un’ora prima dell’incontro convocato dall’assessore Luigi Arru con i sindaci del comuni del Sulcis che sempre lunedì hanno manifestato la loro netta contrarietà alla chiusura del reparto al Sirai di Carbonia. All’assessore Arru chiederanno di fermare il trasferimento e di rivalutare le decisioni prese.

Il nuovo reparto, diretto dal dott. Enea Atzori, conta 22 posti letto totali suddivisi tra ginecologia e ostetricia (stanze da 2 letti con bagno privato), 1 blocco operatorio e 1 blocco parto; prestano servizio 13 medici.
Contestualmente andranno a operare nella stessa struttura anche i pediatri della Neonatologia, diretti dal dott. Mario Bandiera.
Da oggi tutte le donne che hanno necessità di un ricovero ospedaliero nel reparto di Ginecologia e Ostetricia devono recarsi al CTO di Iglesias. Il reparto di Carbonia continuerà l’attività in contemporanea nella giornata odierna solo per le degenti presenti. Le pazienti del reparto insieme ai loro piccoli saranno trasferite su ambulanze medicalizzate attraverso un percorso protetto extraurbano che garantisca la massima sicurezza durante il trasferimento.
Il presidio ospedaliero di Carbonia sarà comunque dotato di un ambulatorio ostetrico per la gestione di eventuali emergenze e urgenze.
I trasferimenti prevedono il coinvolgimento degli stakeholder istituzionali e non (Comune, Prefettura, Forze dell’Ordine, associazioni di volontariato, organi di stampa, ecc.) affinché la cittadinanza sia informata tempestivamente dei cambiamenti in atto; il sistema sarà anche supportato da adeguata segnaletica interna ed esterna al presidio e dalla modifica del sistema di transito e sosta auto all’interno dell’area ospedaliera.

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A distanza di 24 ore dalla conferenza stampa del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, che ha annunciato l’avvio del trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbo0nia al Cto di Iglesias, interviene oggi Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias.

«E’ opportuno ricordare che le azioni del commissario rappresentano la desertificazione dei servizi sanitari di Iglesias e dell’intero territorio – attacca Valentina Pistis -. Restano tutte le incongruenze della riorganizzazione della rete ospedaliera voluta dal presidente Pigliaru e dal PD e portata a compimento nel sulcis iglesiente dal dott. Onnis. Ad oggi vi sono mille ricoveri in meno di produzione. La realtà è che Iglesias non ha più un ospedale. Siamo in presenza di uno smantellamento evidente ed innegabile.»

«Solo alcuni dati: la ripartizione dei posti letto per area omogenea, viene rivista notevolmente al ribasso per il Sulcis Iglesiente, con chiaro vantaggio del territorio di Olbia – aggiunge Valentina Pistis -. Il Sulcis Iglesiente, sugli acuti perde ben 59 posti letto, recuperandone solo 33 di post-acuti con un saldo negativo, in ogni caso, di 26 posti letto e con una “alta specialità” storica completamente cancellata: la Chirurgia Pediatrica, i cui posti letto sono stati ceduti completamente all’ospedale privato di Olbia. A ciò si somma il fatto che sono spariti anche i posti letto di DH di Ematologia (oltre 3.000 accessi di pazienti in regime trasfusionale nel 2014 che richiedono non meno di 6 posti letto).»

«In estrema sintesi, il Sulcis Iglesiente esce fortemente ridimensionato da questa cosiddetta riforma e negli ultimi mesi non solo è stato completamente chiuso il presidio ospedaliero Santa Barbara, ma ha, altresì, perso la caratterizzazione dei suoi due ospedali specializzati; infatti il F.lli Crobu, polo pediatrico di interesse provinciale, è stato completamente chiuso a vantaggio del polo pediatrico cagliaritano, ed il Cto da ospedale di interesse regionale , è diventato una sorta di ambulatorio e, nella migliore delle ipotesi, sarà classificato come ospedale di base a completamento del Dea individuato sul P.O. Sirai di Carbonia. Il risultato – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – è che ci troviamo con una grave mobilità passiva per le casse della Asl e soprattutto per i cittadini, costretti a recarsi presso i presidi ospedalieri cagliaritani. La vergogna continua.»

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E’ stato presentato stamane, a Iglesias, il piano di trasferimento del reparto di Ostetricia e Ginecologia dal Sirai di Carbonia al Cto di Iglesiis. Il nuovo reparto, diretto dal dott. Enea Atzori, ha spiegato il commissario straordinario Antonio Onnis, garantisce maggiori servizi, tecnologie all’avanguardia e, soprattutto, grande attenzione alle donne, alle mamme e ai neonati, anche sul fronte dell’umanizzazione: conta 22 posti letto totali suddivisi tra ginecologia e ostetricia (stanze da 2 letti con bagno privato), 1 blocco operatorio e 1 blocco parto; prestano servizio 13 medici. Contestualmente andranno a operare nella stessa struttura anche i pediatri della Neonatologia, diretti dal dott. Mario Bandiera.

«L’U.O. di Ostetricia e ginecologia della ASL 7 ha sviluppato negli anni pratiche diagnostiche, terapeutiche e assistenziali relative al percorso nascita, dalla fase preconcezionale, alla gravidanza, parto e puerperio, con particolare attenzione alle gravidanze a rischio per patologie materne e/o fetali. E’ forte l’impegno profuso da tutti per soddisfare i bisogni di umanizzazione dell’evento nascita e di contenimento dei parti operativi – si legge nella nota di presentazione del piano di trasferimento -. Tutto il personale si adopera per offrire un ambiente confortevole e tranquillo nel rispetto delle esigenze della donna per far vivere con consapevolezza e serenità il momento della nascita, con accanto il partner o altra persona gradita. Viene effettuato il Rooming-in, esteso alle 24 ore che favorisce la relazione madre-neonato fin dai primi momenti di vita e l’allattamento al seno. In quest’ottica il personale del nido collabora con le ostetriche per fornire un adeguato supporto e sostegno all’allattamento al seno. E’ prevista  l’attivazione della partoanalgesia, un procedura molto gradita e attesa dalle mamme del Sulcis -Iglesiente che potranno finalmente affrontare il parto naturale senza dolore, in piena sicurezza e con un’assistenza qualificata e continua.»

«Nonostante alcuni comprensibili scetticismi iniziali da parte degli utenti – ha aggiunto il dottor Onnis -, la scelta di concentrarsi su un unico punto nascita all’interno della nostra ASL, si è dimostrata del tutto adeguata: grazie al raggiungimento dei 500 parti nel 2015 infatti si è potuta garantire la presenza del punto nascita nel nostro territorio (altrimenti destinato alla chiusura). L’equipe dell’Unità operativa che lavora in maniera unita e coesa inoltre, risponde alle aspettative diverse e complesse dei genitori: viene garantita la sicurezza prima di tutto; ma anche la naturalità dell’evento, la corretta comunicazione, la capacità di rispondere a eventuali emergenze e l’accoglienza del reparto. Il numero crescente di mamme che decidono di partorire nel nostro territorio corrisponde dunque anche alla costruzione di percorsi diversi capaci di dare risposta a diverse esigenze.»

Alla conferenza stampa hanno partecipato dirigenti della Asl 7, il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, il presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Mauro Usai, assessori e consiglieri comunali, che hanno salutato positivamente l’avvio del trasferimento del reparto dal Sirai al Cto.

Dal 26 ottobre, tutte le donne che hanno necessità di un ricovero ospedaliero nel reparto di Ginecologia e Ostetricia devono recarsi al CTO di Iglesias. Il reparto di Carbonia, infatti, continuerà l’attività in contemporanea nella giornata del 26 solo per le degenti presenti. La massima concentrazione di uomini e mezzi per la giornata del 26 ottobre: le pazienti del reparto insieme ai loro piccoli saranno trasferite su ambulanze medicalizzate attraverso un percorso protetto extraurbano che garantisca la massima sicurezza durante il trasferimento. Il presidio ospedaliero di Carbonia sarà dotato di un ambulatorio ostetrico per la gestione di eventuali emergenze e urgenze.

I trasferimenti prevedono il necessario coinvolgimento degli stakeholder istituzionali e non (Comune, Prefettura, Forze dell’Ordine, associazioni di volontariato, organi di stampa, ecc.) affinché la cittadinanza sia informata tempestivamente dei cambiamenti in atto; il sistema sarà anche supportato da adeguata segnaletica interna ed esterna al presidio e dalla modifica del sistema di transito e sosta auto all’interno dell’area ospedaliera.

La conferenza stampa si è tenuta un paio d’ore dopo che al Sirai di Carbonia, il Consiglio comunale di Carbonia e i sindaci di numerosi comuni del Sulcis hanno manifestato contro la chiusura del reparto del Sirai di Carbonia e mercoledì incontreranno l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, al quale esporranno tutte le loro preoccupazioni e chiederanno di sospendere il trasferimento del reparto al Cto e di rivalutare la decisione. Contestualmente hanno deciso di presentare una denuncia cautelativa per quel che potrà accadere alle donne che andranno a partorire a Iglesias, dove non sono presenti i servizi dell’emergenza-urgenza.

Al riguardo, il commissario straordinario ha sottolineato che i parti complicati sono stati sempre trasferiti a Cagliari e, comunque, ha ribadito che il reparto opererà in totale sicurezza al Cto di Iglesias.

Il commissario straordinario ha anche rilanciato il progetto dell’ospedale unico che sarebbe realizzabile con un investimento di 93 milioni di euro e sarebbe la soluzione ottimale per dare risposte ai cittadini di tutto il territorio. Ospedale che verrebbe localizzato in territorio del comune di Villamassargia, piò o meno a metà strada tra Carbonia e Iglsias.

Vediamo ora le interviste realizzate stamane con il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, e con il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Cto di Iglesias, Enea Atzori.

Pubblichiamo anche due brani degli interventi fatti dal commissario Onnis e del sindaco Gariazzo nel corso della conferenza stampa.

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Il Consiglio comunale di Carbonia si è riunito in seduta straordinaria urgente davanti stamane all’ingresso dell’ospedale Sirai di Carbonia, per dire no al trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia al CTO di Iglesias, trasferimento che proprio stamane, alle 11.30, il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, annuncerà nel corso di una conferenza stampa convocata nella sala riunioni del CTO e che verrà effettuato materialmente mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre.

Alla riunione, presenti assessori e consiglieri di maggioranza ed opposizione, hanno partecipato anche alcuni sindaci dei comuni del territorio e numerosi cittadini, tra i quali alcune donne che stanno per partorire e sono preoccupate per le condizioni in cui dovranno farlo.

Al termine dei lavori, è stato approvato all’unanimità un documento con il quale si chiede all’assessore regionale Luigi Arru, che ha convocato i sindaci per mercoledì pomeriggio, alle 17.00, in assessorato, a Cagliari, di sospendere la decisione di chiudere il reparto del Sirai e di rivedere il piano di riorganizzazione dei servizi, richiesta alla quale verrà allegata una petizione popolare avviata proprio stamane.

La protesta – è stato sottolineato in diversi interventi – è incentrata soprattutto sulla mancanza di una logica nel Piano di riorganizzazione dei servizi che prevede l’individuazione del punto nascite al CTO di Iglesias, dove non sono presenti i servizi di emergenza-urgenza, individuati invece dallo stesso Piano al Sirai di Carbonia.

Durante lo svolgimento dei lavori abbiamo intervistato il sindaco di Carbonia, Paola Massidda; il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il sindaco di Piscinas, Mariano Cogotti; e, infine, l’ex sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

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Domani, lunedì 24 ottobre, alle ore 11.30, presso la Direzione Medica del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias, il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, terrà la conferenza stampa di presentazione del trasferimento del Reparto di Ginecologia e Ostetricia della ASL 7 dal Sirai di Carbonia al CTO di Iglesias che avverrà nelle giornate di mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre. La convocazione della conferenza stampa è stata annunciata ieri sera, 24 ore dopo la convocazione del Consiglio comunale di Carbonia per le ore 8.30 nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sirai di Carbonia, decisa all’unanimità nel corso della seduta consiliare di venerdì sera, per contrastare la chiusura del reparto ed il suo trasferimento al CTO di Iglesias.

La decisione della Asl 7 rientra nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dalla Giunta e dal Consiglio regionale.

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La ferma presa di posizione del Consiglio comunale di Carbonia contro la chiusura del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Sirai ha provocato altrettanto ferme reazioni da parte degli amministratori comunali di Iglesias.

Mauro Usai, presidente del Consiglio comunale di Iglesias, ha preso posizione pubblicando un post nel suo profilo facebook.

«Dal 2003 ad oggi sono stati spesi milioni di euro per la ristrutturazione dell’ospedale CTO – scrive Mauro Usai -. Parliamo di investimenti mirati alla realizzazione di reparti specifici e non di una scatola vuota pronta ad accogliere qualsiasi reparto. Quando parliamo di ospedali, infatti, parliamo di strutture progettate con criterio. Ai finanziamenti per la ristrutturazione corrispondono dei piani sanitari.
In questo caso parliamo di una fetta importante di soldi e servizi destinati all’ospedale CTO per la realizzazione del polo materno infantile: dall’assistenza della mamma in gravidanza alla pediatria.»
«Un anno fa – aggiunge Mauro Usai – fu trasferito tutto a Carbonia per via del fatto che il CTO ancora non fosse pronto ad accogliere i reparti. Oggi i lavori sono conclusi e finalmente quei finanziamenti pubblici trovano la loro naturale giustificazione. Non solo per quanto riguarda il polo materno infantile, ma per tutti gli altri reparti destinati al nuovo CTO. Se così non fosse, ci troveremmo davanti ad un evidente spreco di denaro pubblico. Per questo il Consiglio Comunale di Iglesias all’unanimità ha espresso una posizione lucida, consapevole, ed equilibrata, scrivendo all’assessore Arru.»
«Oggi avere i doppioni non serve a nessuno. Avere un’offerta sanitaria equilibrata nel territorio significa migliorare la qualità dei servizi e fare rete tra i territori attraendo le migliori professionalità. La posizione di Carbonia è comprensibile ma evidentemente poco razionale.
Mi auguro che il Commissario, l’assessore Luigi Arru e il presidente Francesco Pigliaru mantengano gli impegni presi un anno fa con tutti noi.
In caso contrario ci troveremmo davanti al chiaro esempio di come, se si alza la voce e si fa casino, si ottengono i risultati.
Questo non è accettabile – conclude Mauro Usai – per chi ricopre incarichi nelle istituzioni ed è eletto dal popolo per rappresentare le nostre comunità.»

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Il Consiglio comunale di Carbonia si riunirà in seduta straordinaria e urgente lunedì 24 ottobre, alle 8,30, presso i locali del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sirai di Carbonia, per protestare contro il trasferimento presso l’ospedale CTO di Iglesias.

«Saranno presenti tutti i sindaci del territorio che aspettavano di essere ascoltati sul tema dall’assessore regionale Luigi Benedetto Arru il giorno 26 – dice il sindaco di Carbonia, Paola Massidda -. Il Commissario straordinario della Asl 7 ha ufficializzato giovedì per lo stesso giorno, l’avvio del ventilato trasferimento del Reparto. Si tratta di una straordinaria coincidenza, o a chi decide della nostra salute interessa poco sentirci? Tutti i cittadini, tutti, sono invitati caldamente a partecipare per difendere la nostra salute e sicurezza. I sindaci da soli fanno poco.»

La convocazione del Consiglio comunale al Sirai è stata decisa ieri durante la riunione del Consiglio comunale di Carbonia, pure riunito in seduta straordinaria, dopo l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno proposto dal consigliere comunale del Patto Civico Daniela Garau, che impegna il sindaco Paola Massidda, la Giunta ed il Consiglio comunale, affinché promuovano con urgenza presso tutti gli organi competenti, ivi compreso il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta e l’Unione dei Comuni del Sulcis, qualunque tipo di azione e/o protesta volta ad evitare la chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia. Il tutto, con il coinvolgimento dei sindaci e degli amministratori del territorio. Sulla materia si è sviluppato un ampio dibattito, nel corso del quale il sindaco Paola Massidda ha ricordato tutti gli interventi fin qui fatti per evitare la chiusura del reparto, sottolineando il pericolo di una scelta simile, considerato che il trasferimento di tutte le attività di ginecologia, ostetricia e sala parto viene fatto al Cto di Iglesias, dove mancano i servizi necessari nei casi di emergenza.

L’ex sindaco, Giuseppe Casti, ha sottolineato che il comune di Carbonia ha espresso sempre parere contrario alla chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia, contrariamente a quanto hanno fatto tutti gli altri sindaci dei comuni del territorio, anche quelli che oggi sono contrari e per protesta si sono dimessi dagli incarichi nell’assemblea dei sindaci della Asl 7, che hanno approvato la proposta fatta a suo tempo dal commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

Il commissario straordinario giovedì ha diffuso “un avviso importante per le future mamme e i bambini”, con il quale ha annunciato il trasferimento del Reparto di Ginecologia e Ostetricia dal Presidio Ospedaliero Sirai di Carbonia al Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias.

«Dal prossimo 26 ottobre (2016) – si legge nell’avviso rivolto alle mamme e ai bambini – tutte le attività di Ginecologia, Ostetricia e Sala parto saranno trasferite al CTO di Iglesias. Contestualmente andranno a operare nella stessa struttura anche i Pediatri della Neonatologia. Tutti i medici, le ostetriche e il personale infermieristico dell’Ospedale Sirai che avete conosciuto in questo periodo, proseguiranno la loro attività nel nuovo Reparto di Iglesias – conclude l’avviso rivolto alle mamme e ai bambini – dotato di ambienti di degenza più confortevoli e di spazi più ampi per il Nido.»