28 March, 2024
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Sabato 2 marzo, alle 18.00, all’Hotel Panorama di Cagliari, Roberto Zanda, presenta il libro “La vita oltre“, una storia di coraggio e rinascita, in cui racconta l’incredibile vicenda che ha suscitato molto clamore nel febbraio 2018. Roberto Zanda ultramaratoneta sardo conosciuto come “Massiccione” per la sua tempra ha partecipato alla Yukon arctic ultra ad una gara estrema di 480 chilometri tra le nevi canadesi, una delle gare più dure al mondo x le temperature assurde da affrontare fino ai 50 gradi sottozero, dove purtroppo nell’organizzazione qualcosa va storto, Roberto Zanda secondo in classifica, si perde e prima che venga soccorso passano 14 0re in cui rischia la morte per ipotermia, sopravvive da solo camminando a mano e piedi nudi x notte e giorno fino alla salvezza.

Quella di “Massiccione“, però, non è solo la storia di un sopravvissuto, ma la sua vita è sempre stata all’insegna dell’oltre, è scampato ad un’infanzia difficile, si è arruolato nella folgore ha fatto mille lavori ma a 40 anni ha mollato tutto, anche il lavoro sicuro x darsi alle gare estreme prima con il triathlon e poi ultramaratoneta.

Con lo sport ha trovato quella libertà che la vita ordinaria non gli dava, ha solcato quasi tutti i deserti del mondo, ha rischiato di morire per una peritonite nel deserto, dove è stato salvato dai beduini ed uscito vivo anche dalla terribile prova nei ghiacci del Canada.

Oggi, con le sue protesi ipertecnologiche, il nuovo Roberto Zanda sarà il giorno sabato 2 marzo all’Hotel Panorama di Cagliari, in viale Diaz, per la presentazione del suo libro, alle ore 18.00, in cui si parlerà della sua straordinaria vita che sta appassionando media italiani ed internazionali per il suo esempio per la sua sua forza di volontà ed il suo lato positivo nell’affrontare la vita con grande coraggio, dimostrando che la vita va amata oltre ogni misura.

Relatori Roberto Zanda, Gianluigi Pala ed Antonio Perra.

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“Il progetto Dass, distretto aerospaziale della Sardegna”. E’ il simposio organizzato per giovedì 31 gennaio – a partire dalle 10.00 – nella sala cinema della base di Perdasdefogu. A promuovere l’evento la FLP Difesa – la federazione lavoratori e funzioni pubbliche della Sardegna – che intende mettere sotto i riflettori una grande opportunità in grado di produrre uno sviluppo economico futuristico nel rispetto dell’ambiente, mai verificatosi prima in Sardegna. La tavola rotonda vedrà protagonista il presidente del distretto aerospaziale Giacomo Cao. Il convegno, coordinato dal responsabile della Flp Difesa Antonio Perra, vedrà poi la partecipazione delle forze sindacali e politiche che si confronteranno sui progetti capaci di dare un impulso agli investimenti nell’Isola superando le criticità che rendono impossibile ulteriori sperimentazioni all’interno degli avamposti isolani.

«Il progetto Dass – Distretto Aerospaziale della Sardegna – è in grado di produrre uno sviluppo economico moderno nel settore tecnologico – spiega Antonio Perra – favorendo la nascita di nuove realtà industriali, anche attraverso una forte incentivazione alla collaborazione tra piccole medie imprese e il sistema della ricerca.»

Una piattaforma che si concentrerà su progetti di ricerca funzionali agli obiettivi del distretto, spostando le risorse su settori ben identificati e capaci di garantire occupazione e sviluppo. I settori di attività spaziano dai servizi avanzati di protezione civile e ambientale, per la sicurezza dei cittadini e il monitoraggio, previsione e gestione delle condizioni dell’ambiente terrestre attraverso lo sviluppo di programmi tecnologicamente all’avanguardia, sino allo sviluppo di una piattaforma nazionale di test, validazione e certificazione per sistemi aerei ed acquatici a pilotaggio remoto.

«La Sardegna si trova davanti ad un bivio e un’occasione irripetibile, visto che si tratta di un progetto di caratura internazionale. Auspichiamo che la Regione possa garantire l’attuazione di questi programmi.»

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A Monastir, dopo il successo dello scorso anno, sabato 9 settembre, alle ore 21.00, torna a Roccaverde Poolside “Suggestioni Di Moda a Roccaverde”.

Una serata dedicata alla moda con stilisti provenienti da varie località dell’isola, l’evento ospita fashion designer testimonial di una realtà produttiva in Sardegna e dell’artigianato realizzato interamente a mano.

Il défilé si terrà presso i giardini dell’Hotel Palladio, in un incantevole scenario ai bordi della piscina sfileranno eleganti abiti sartoriali, preziose creazioni orafe, scialli ricamati che ripropongono i colori e disegni della nostra tradizione, in passerella 12 bellissime modelle professioniste indosseranno  le creazioni di: Maria Conte, Marinella Staico, Daniele Sitzia, Priama Pili, Monia Taras, Simona Goxhoi.

La serata sarà presentata da Max Sabetta con l’animazione di Alberto e Sakina, fotografia Insoliti Scatti di Carlo Soro, coordinamento Antonio Perra, Hair Style Stile Parrucchieri, Make up Marco Salis.

La serata sarà accompagnata da intrattenimenti musicali, ospiti: Laura Aramu, Rebecca Piras, Arianna Barra, Marianna Contu, Gianna Melis.

L’evento è organizzato dall’associazione “Arte e Moda in Atlante”, in collaborazione con l‘associazione Castello di Batatuli, con l’obiettivo di mettere in risalto il Handmade e di creare una serata all’insegna della moda e del glamour.

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E’ in programma oggi e domani, a Cagliari, “SardArte’s”, nella sala dell’hotel Panorama, ottavo piano, in viale Diaz, la rassegna promossa dall’Associazione Arte e Moda in Atlantide che propone una serie di appuntamenti di rilievo. Si comincia oggi, alle 16.30, con il convegno sul tema “Arti e mestieri da riscoprire”. Al meeting, coordinato da Antonio Perra (uno dei responsabili dell’associazione), interverranno il consigliere regionale Edoardo Tocco, Umberto Oppus (direttore dell’Anci), il giornalista Marco La Picca, Antonio Mura (consulente anomalie bancarie), l’esperto Ettore Usai, il presidente dell’associazione Capoterra 2000 Mariano Marras, Enrico Garau (consulente fiscale) e la presidente dell’Associazione Arte e Moda Marinella Staico.

Domani, alle 16.30, la tavola rotonda “Tra storia e leggenda: Atlantide e il suo fascino”. Parteciperanno lo scrittore Giorgio Saba, l’architetto Danilo Schintu, l’archeologa Emanuela Katia Pilloni, Giorgio Murru (direttore del Museo Lilliu di Barumini), la giornalista Ignazia Melis e Marinella Staico. Nella due giorni ci saranno esposizioni e mostre di artisti e artigiani sardi. Gli obiettivi della manifestazione sono chiari: «Occorre ripartire dall’artigianato e dalle tradizioni locali, con il valore aggiunto delle tipicità isolane – sottolineano Marinella Staico, presidente di Arte e Moda e il coordinatore Antonio Perra – per il rilancio dell’occupazione in Sardegna. La finalità dei convegni è di promuovere nuovi strumenti in grado di agevolare il comparto produttivo sardo con la nuova occupazione».

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«Sulla base militare di Decimomannu rischia di consumarsi un copione identico all’avamposto di Elmas, con uno smantellamento che provocherebbe un ulteriore beffa per la Sardegna. La possibile chiusura dell’aeroporto di Decimomannu sarebbe una devastazione sociale ed economica.»

A dirlo è Antonio Perra, responsabile della Federazione Lavoratori Pubblici Difesa nell’Isola, che si dice «preoccupato e assillato da una situazione che sta sempre più assumendo i contorni di una fuga annunciata dei tedeschi dal poligono, con il governo nazionale e regionale che appare essersi dimenticato dell’importanza strategica della piattaforma isolana».

«I segnali negativi che riecheggiano danno sempre più per probabile un addio delle forze militari dalla base – aggiunge Perra -, con la chiusura del polo militare e civile che assesterebbe un colpo devastante all’occupazione. Per questo sollecitiamo la convocazione di un tavolo politico per discutere al più presto i riflessi negativi della possibile cessazione delle attività.»

Nella struttura – che si ritaglia tra Decimo, Villasor e San Sperate – operano oltre 1.200 lavoratori tra militari e civili per oltre 40 milioni di euro di stipendi, con altri 800 dipendenti che ruotano attorno alle ditte esterne con un volume d’affari che si aggira attorno ai 6 milioni di euro.

«La Regione dovrebbe battere i pugni sul tavolo per salvaguardare l’occupazione e un importante avamposto strategico in Sardegna – sottolinea ancora Antonio Perra -. Invece assistiamo a manifestazioni contro presunti pericoli derivanti dalle esercitazioni militari, che producono un rilevante indotto economico e sociale per l’Isola. Non solo. Non si comprende che le risorse perse dalla Sardegna si potrebbero dirottare verso altre regioni come Puglia, Sicilia e Friuli che (come già successo per i droni) potrebbero capitalizzare a loro vantaggio la smobilitazione isolana. Non vogliamo si ripeta il dramma di Elmas e La Madddalena, dove gli operatori ed i cittadini stanno ancora cercando di supplire alla mancanze delle risorse derivanti dalle strutture militari, visto il danno economico prodotto da una dismissione.»

Antonio Perra

Il consigliere regionale Edoardo Tocco (esponente di Forza Italia e segretario nell’assemblea di via Roma) ha visitato questa mattina l’aeroporto militare di Decimomannu. Il summit con i vertici del reparto di Decimomannu Mario Martorano e del poligono interforze di Capo Frasca Giorgio Francesco Russo, è servito ad Edoardo Tocco per fare il punto sulla situazione che rischia di portare alla chiusura dell’aeroporto militare “Giovanni Farina” – con i tedeschi che sono pronti a lasciare la Sardegna – e mettere in ginocchio migliaia di famiglie isolane, visto che il pericolo reale è di uno smantellamento delle basi. Sulla questione è stata già presentata un’interrogazione urgente al governatore. «E’ davvero assurdo – critica Tocco -. La decisione dell’esecutivo mette in pericolo uno degli avamposti storici della Sardegna, con la cancellazione di una realtà economica che produce oltre 1.500 posti di lavoro, tra militari e civili, per oltre 50 milioni di euro di stipendi. Quasi con un effetto domino, si cancellerebbe anche Perdasdefogu, con altre buste paga in fumo. Una situazione inconcepibile».

Edoardo Tocco sta conducendo una battaglia sulla questione e promette: «Sin dai prossimi giorni invierò un documento al ministro della Difesa Pinotti – dice Tocco – per rappresentare la problematica e mettere in evidenza il pericolo derivante dall’eventuale dismissione delle basi militari in Sardegna».

«Abbiamo visto l’epilogo della base a La Maddalena, dove ora regnano disoccupazione e desertificazione dopo l’addio degli americani – osserva Tocco – Si tenga conto che l’economia tra Decimomannu, San Sperate, Villasor e Decimoputzu ruota attorno all’aeroporto. Una chiusura della base militare rappresenterebbe una crisi senza via d’uscita, con migliaia di famigli sull’orlo del baratro. L’invito alla giunta regionale è di ripensare a questa strategia d’uscita». Anche perché le buste paga si potrebbero dirottare verso Puglia o Sicilia: «Proprio così – aggiunge Antonio Perra, coordinatore della federazione lavoratori pubblici e funzione pubblica, che ha partecipato all’incontro di stamattina -. Si tratta di un brutto colpo per l’hinterland cagliaritano. Occorre scongiurare l’ulteriore mazzata all’occupazione in Sardegna, perché queste strutture sono ormai radicate sul territorio dando ossigeno dal punto di vista dell’indotto turistico e sociale. Anche i due consigli comunali di Decimomannu e Villasor si sono detti contrari alla serrata dell’impianto. La base rappresenta un’opportunità unica per i soccorsi aerei, i voli di trasporto dei pazienti gravi, le emergenze antincendi. Senza poi tralasciare l’importanza strategica nel Mediterraneo in caso di crisi internazionale. Vogliamo che la classe politica sia consapevole del disastro che si sta creando. Si deve intanto offrire una reale alternativa economica cercando di contrastare le posizioni ideologiche di una minoranza della società civile e politica con un’attenta analisi degli impatti negativi, dal punto di vista sociale ed economico, che potrebbero scaturire da un’eventuale chiusura dell’ aeroporto di Decimomannu».

«La chiusura dell’aeroporto militare di Decimomannu sarebbe un grave danno per l’economia dell’Isola». A dirlo è Edoardo Tocco, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

Con il pericolo di una cessazione delle attività, sono in bilico oltre 1200 lavoratori tra militari e civili per oltre 40 milioni di euro di stipendi, con altri 800 dipendenti che ruotano attorno alle ditte esterne con un volume d’affari che si aggira sui 6 milioni di euro. Davvero un brutto colpo per l’hinterland cagliaritano. Edoardo Tocco ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione per scongiurare l’ulteriore mazzata all’occupazione in Sardegna.

«Ho già sollecitato un incontro con i responsabili della base. La preannunciata chiusura dell’Aeroporto Militare di Decimo scaturisce in conseguenza alla richiesta del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru di una chiusura alle attività operative dei poligoni per 4 mesi anziché 2 così come previsto dagli accordi tecnici tra lo Stato Italiano e il Governo Tedesco – spiega Tocco – Una situazione assurda, visto che si mette in forte pericolo un universo lavorativo militare e civile di grande rilevanza per il basso Campidano.»

Non è un caso che si siano svolti i due consigli comunali di Decimomannu e Villasor con posizioni contrarie alla serrata dell’impianto. «Questa chiusura provocherebbe una devastante crisi economica nella zona e nella Sardegna con la beffa – aggiunge Tocco – che le buste paga verrebbero dirottate presso altre regioni italiane così come è successo con il distaccamento aeroportuale di Elmas». Nei giorni scorsi si è tenuto anche un summit tra i sindacati del personale civile ed il delegato nazionale della rappresentanza del personale militare per fare il punto della situazione. Chiara la posizione delle forze sindacali.

«Ci opponiamo decisamente alla eventuale chiusura e ai vari trasferimenti del personale fuori dalla Sardegna – rimarca Antonio Perra, coordinatore territoriale della Federazione Lavoratori pubblici e funzione pubblica -. E’ impensabile chiedere alle famiglie di andarsene dopo anni di lavoro e una vita radicata nel territorio. La riduzione delle buste paga, in un distretto già messo a dura prova da una devastante crisi economica e occupazionale, sarebbe insostenibile.»

«Vogliamo che la classe politica sia consapevole del disastro che si sta creando. Si deve intanto offrire una reale alternativa economica cercando di contrastare le posizioni ideologiche di una minoranza della società civile e politica con un’attenta analisi degli impatti negativi, dal punto di vista sociale ed economico, che potrebbero scaturire da un’eventuale chiusura dell’ aeroporto di Decimomannu.»

Edoardo Tocco invoca un ripensamento della Regione: «La Maddalena e lo smembramento dell’Aeroporto militare di Elmas insegnano che senza un progetto economico alternativo è da incoscienti parlare di chiusura – conclude l’esponente degli azzurri -. E’ auspicabile una rivalutazione della posizione del Presidente della Regione anche alla luce del potenziale umano e tecnico che l’aeroporto possiede. Ci batteremo affinché Stato, Regione e Governo Tedesco rivedano le loro posizioni scongiurando la chiusura».