29 March, 2024
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Gianfranco Ganau Q

Sono stati eletti i 28 componenti del Consiglio delle autonomie locali (Cal). Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, al termine delle operazioni di voto e di scrutinio, ha proclamato in Aula gli eletti in rappresentanza dei sindaci, tra i quali ci sono anche i presidenti degli enti locali sovra comunali di rilievo costituzionale, qualora in carica; il sindaco di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano e alternativamente i primi cittadini dei comuni di Carbonia o Iglesias, Sanluri o Villacidro, Lanusei o Tortolì; Olbia o Tempio (così come da modifiche intervenute con la legge n. 15 del 29 giugno 2016).

Entrano a fare parte dell’organismo istituito con la legge n. 1 del 17 gennaio 2005, per garantire la partecipazione degli enti locali ai processi decisionali regionali di loro diretto interesse, quattro sindaci eletti nel collegio unico regionale per i comuni con popolazione superiore ai 10mila abitanti: Stefano Delunas (Quartu), Giuseppe Morghen (Sorso), Tomaso Locci (Monserrato) e Pietro Paolo Piras (Terralba) e 24 sindaci eletti nei rispettivi collegi di appartenenza.

Nel collegio di Sassari gli eletti per i comuni al di sotto dei tremila abitanti sono: Gianfranco Satta (Tergu) e Sabrina Sassu (Cossoine) mentre per i comuni con popolazione compresa tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Gianfranco Soletta (Thiesi).

Collegio Carbonia Iglesias: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Laura Cappelli (Buggerru) e Mariano Cogotti (Piscinas) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Giorgio Alimonda (Portoscuso).

Collegio di Nuoro: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti Franco Saba (Ottana) e Gianluigi Littarru (Desulo) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletta è Daniela Falconi (Fonni).

Collegio di Lanusei-Tortolì: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Roberto Uda (Loceri) e Franco Tegas (Talana) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Salvatore Corrias (Baunei).

Collegio Sanluri-Villacidro: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Francesco Cotza (Villasalto) e Fernando Cuccu (Villamar) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Roberto Montisci (Sardara).

Collegio di Oristano: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Anita Pili (Siamaggiore) e Lino Zedda (Baradili) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletta è Manuela Pintus (Arborea).

Collegio Olbia-Tempio: gli eletti per i Comuni sotto i 3mila abitanti Antonio Tirotto (Aglientu) e Antonio Satta (Padru) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Pietro Sircana (Oschiri).

Collegio di Cagliari: gli eletti per i Comuni sotto i 3mila abitanti sono Stefano Soro (San Nicolò Gerrei) e Alessandra Corongiu (Villa San Pietro) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Salvatore Mattana (Sarroch).

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Palazzo Consiglio regionale 49 copia

La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi). ha proseguito questa sera le audizioni sulla riforma della rete ospedaliera ascoltando i presidenti della Conferenze territoriali socio-sanitarie della Sardegna.

I presidenti hanno espresso una valutazione positiva sull’impianto complessivo della riforma evidenziando anche, da un lato, le peculiarità dei rispettivi territori (indicatori geografici e demografici, difficoltà nei collegamenti) e, dall’altro, le difficoltà di applicazione concreta del nuovo sistema.

Un altro argomento comune sottolineato dai presidenti delle Conferenze è stato quello della rappresentanza unitaria di istanze provenienti “dal basso”, frutto di un lungo lavoro di confronto che ha visto impegnati per mesi amministratori locali, vertici delle diverse Asl, rappresentanze sindacali e mondo dell’associazionismo.

Per la Conferenza socio-sanitaria di Oristano il presidente Luigi Mastino, sindaco di Bosa, ha ricordato la volontà comune di procedere alla riorganizzazione del sistema sanitario, manifestando però la sua “delusione” per il mancato accoglimento della proposta formulata dal territorio sulla redistribuzione dei posti letto, “a numeri invariati”. Siamo la provincia più “vecchia” d’Italia, ha proseguito, ed anche per questo “è opportuno rivedere i tetti di spesa assegnati alle Rsa, se davvero vogliamo de-congestionare gli ospedali”.

Antonello Pirosu, presidente della Conferenza di Carbonia Iglesias, si è invece soffermato sull’inadeguatezza dell’individuazione di un solo punto-nascita ad Iglesias, “data la situazione del tutto insufficiente della rete viaria” e sui ritardi nell’avvio della Casa della Salute.

Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, presidente della Conferenza del capoluogo di Regione, ha osservato che “rispetto al quadro generale della riforma, nei territori conta anche il dettaglio delle singole scelte, proprio della visione che gli amministratori locali devono saper esprimere, e questo alimenta legittime preoccupazioni”.

Antonio Satta, sindaco di Padru e presidente della Conferenza della Gallura, ha messo l’accento con forza sui due elementi che caratterizzano il suo territorio di riferimento: un ospedale in una zona montana, a Tempio, ed uno su un’isola, a La Maddalena. In un contesto così particolare, ha sostenuto, “non possiamo non garantire gli standard minimi di salute in condizioni di sicurezza; non dimentichiamo che, in caso di cattive condizioni meteo, a La Maddalena non solo i traghetti restano in banchina ma non può nemmeno decollare ed atterrare un elicottero”.

Dopo aver invitato la commissione ad un sopralluogo a La Maddalena, Satta ha fatto un breve accenno al Mater Olbia “che diventerà un polo di eccellenza internazionale per la medicina e la ricerca scientifica; quando ci sarà ritorneremo sulle nostre valutazioni ma ora dobbiamo temere conto della realtà e dei problemi complessi che presenta”.

Una valutazione molto critica è arrivata da Gianfranco Soletta, in rappresentanza della Conferenza di Sassari, sia per quanto riguarda i posti letto complessivamente “sottodimensionati” che per lo squilibrio generale fra l’hub del polo sassarese rispetto a quello di Cagliari, oltre alla lacuna relativa alla lungo-degenza per le strutture di Alghero, Ozieri, Thiesi ed Ittiri.

Dopo aver ricordato la questione irrisolta della strutture di emodinamica dell’ospedale di Lanusei, Roberto Congiu, presidente della Conferenza dell’Ogliastra, ha sollevato il problema della distribuzione dei posti letto, “frutto di un accordo raggiunto nel territorio fra strutture pubbliche e private totalmente disatteso dalla proposta di riforma”.

Ha preso la parola, infine, Ignazio Cuccu, della Conferenza di Sorgono, che ha lamentato una visione “troppo restrittiva della sanità del territorio, anche rispetto ai parametri nazionali” e richiamato l’attenzione della commissione sul fatto che, nella proposta di riforma della rete ospedaliera, “scompare di fatto la chirurgia”.

Le audizioni della commissione proseguiranno con le relazioni dell’Anci e delle organizzazioni sindacali.

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Proseguono in Consiglio regionale le audizioni sul disegno di legge di riforma degli Enti locali predisposto dalla Giunta.

La Prima Commissione (Autonomia e Riforme), presieduta da Francesco Agus, ha sentito in mattinata i sindaci del Nord Sardegna e della Gallura che, da posizioni diverse, hanno rivendicato una maggiore attenzione per i territori.

I sette comuni che fanno parte del Piano strategico del Nord Sardegna (Sassari, Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Stintino. Sennori, Sorso) più gli undici del Coros (Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Olmedo, Ossi, Putifigari, Tissi, Uri e Usini) non vedono di buon occhio la proposta di istituire un’unica area metropolitana a Cagliari.

«Dal 2006 va avanti un proficuo processo di pianificazione intercomunale – ha sottolineato il sindaco di Sassari, Nicola Sanna – ora è il momento di attribuire funzioni più forti con l’affermazione del principio di una perfetta simmetria tra Nord e Sud Sardegna: oltre all’area metropolitana di Cagliari va istituita anche quella di Sassari. E’ l’unico modo per favorire il riequilibrio territoriale e dare impulso allo sviluppo dell’Isola intera.»

Il sindaco di Sassari ha poi invitato la Commissione a tener conto delle indicazioni contenute nel progetto di riforma costituzionale che attribuisce alle Regioni speciali la possibilità di istituire più aree metropolitane: «I comuni che fanno parte dell’area vasta di Sassari e quelli del Coros rappresentano un bacino di 300mila abitanti, l’aera metropolitana del Nord Sardegna è un’opportunità da non perdere».

Concetto condiviso dagli altri sindaci dell’Area vasta. Il primo cittadino di Alghero, Mario Bruno, ha rivendicato pari dignità di trattamento tra i territori: «La riforma degli Enti locali rappresenta un’occasione unica per ridisegnare l’architettura istituzionale della Regione – ha detto Bruno – la storia, la geografia e le vocazione della Sardegna hanno sempre individuato due poli e così deve essere anche in futuro».

Franco Cuccureddu, sindaco di Castelsardo, ha rimarcato la necessità di armonizzare la riforma al contesto europeo: «A livello comunitario – ha spiegato Cuccureddu – la bipolarità Cagliari-Sassari è affermata in documenti ufficiali, in base a questo principio sono stati pianificati gli interventi strutturali. Noi non mettiamo in discussione il primato di Cagliari ma chiediamo più equilibrio nella decisione finale».

Scelte in controtendenza ha invece invocato il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen: «Da dieci anni, ormai, i comuni dell’Area vasta di Sassari hanno sposato il principio della pianificazione condivisa, la Sardegna ha oggi la possibilità di fare come la Sicilia che ha deliberato l’istituzione di tre aree metropolitane: Palermo, Catania e Messina».

Roberto Desini (Sorso), infine, ha ricordato il pronunciamento unanime dei consigli comunali del Nord Sardegna a favore dell’istituzione dell’area metropolitana di Sassari: «In questi anni abbiamo dimostrato di saper programmare e decidere insieme – ha affermato Desini – oggi sarebbe un paradosso disperdere questa esperienza».

Di diverso tenore l’audizione dei sindaci della Gallura, ai quali non piace l’ipotesi di un accorpamento con Sassari né quella dell’istituzione di Unioni di Comuni di aree metropolitane.

Gianni Giovannelli, primo cittadino di Olbia, ha comunicato alla Commissione la decisione assunta ieri dall’Assemblea dei sindaci della Gallura: «In attesa della riforma del Titolo V della Costituzione chiediamo di mantenere lo status quo – ha detto Giovannelli – la Provincia della Gallura deve rimanere in piedi con gli attuali confini”.

Il sindaco di Olbia ha poi contestato la proposta di tenere in vita le sole “province storiche”: «C’è una sentenza della Corte Costituzionale che riconosce la potestà esclusiva della Regione sarda in materia di Enti locali attribuendo pari dignità alle province istituite con legge regionale rispetto a quelle statali – ha concluso Giovannelli – usare un metro di giudizio diverso sarebbe profondamente sbagliato».

Il sindaco di Padru Antonio Satta, infine, ha chiesto alla Commissione di tenere conto della volontà popolare espressa a più riprese: «La Gallura vuole stare insieme e giocare alla pari con gli altri territori dell’Isola».

I lavori della Commissione proseguiranno domani e giovedì.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia