19 April, 2024
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«L’ennesimo licenziamento da parte dell’Aias di un lavoratore sindacalista, Michele Serra, è un fatto molto grave che non può non obbligare la Regione ad una verifica seria sullo stato di applicazione di un servizio erogato in regime di convenzione con il sistema pubblico che deve garantire assistenza sanitaria e riabilitativa dei pazienti.»

Lo scrive, in una nota, Pietro Cocco, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale.

«Non si può continuare a rimanere insensibili di fronte a fatti così gravi e va definitivamente trovata una soluzione per garantire stipendi arretrati e diritti che paiono sempre più messi in discussione con gravi ripercussioni anche sull’erogazione dei servizi – aggiunge Pietro Cocco -. Non serve granché continuare a fare comunicati di solidarietà nei confronti dell’ennesimo lavoratore licenziato, a cui evidentemente rivolgo un forte attestato di vicinanza, se non si prendono le necessarie contromisure.»

«Il licenziamento di oggi del rappresentante sindacale Michele Serra si aggiunge a quelli già effettuati nei confronti di Roberto Fallo Fp Cisl, Armando Ciosci USB ed Antonello Repetto, fatti gravi su cui la politica regionale ha il dovere di intervenire per ristabilire le condizioni di tutela per i lavoratori. Per questa ragione chiedo non solo che venga rispettato l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale, di cui sono primo firmatario – conclude Pietro Cocco -, ma che immediatamente sia condotta da parte dell’assessorato della sanità un’adeguata verifica sullo stato della convenzione con l’Aias per decidere se ci sono ancora le condizioni per continuare con l’affidamento dei servizi.»

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L’Aias ha licenziato Michele Serra, sindacalista della Cgil. E’ stato lo stesso lavoratore ad annunciarlo questa mattina con un post pubblicato nel suo profilo facebook.

«Questa mattina ho ricevuto la lettera di LICENZIAMENTO – ha scritto Michele Serra -. In tutti questi anni, quasi 26, penso di aver fatto sempre bene il mio lavoro, mai un richiamo, sono sempre stato considerato un lavoratore da prendere da esempio. Ma in questa azienda non serve la meritocrazia – ha aggiunto Michele Serra – sono stato licenziato per la mia attività sindacale, per aver rivendicato per me e per i miei colleghi il diritto fondamentale dello STIPENDIO pagato regolarmente.»
Quello di Michele Serra è il quarto caso di un lavoratore-sindacalista licenziato dall’Aias. Prima di lui era toccato, nell’ordine, a Roberto Fallo della Cisl, Armando Ciosci dell’Usb ed Antonello Repetto della Cisnal).

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«Attraverso molteplici e discutibili dichiarazioni tanto alla stampa che attraverso blog e social network, il sovrintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, Fausto Martino, assume un atteggiamento considerato da tanti inappropriato per un alto funzionario dello Stato nei confronti dell’istituzione regionale, esprimendo pareri di merito sulle scelte politiche dell’attuale Giunta». Lo sostiene l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, in una lettera inviata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
L’esponente della Giunta Pigliaru nella missiva ricorda le ultime dichiarazioni del soprintendente successive all’impugnazione da parte del Governo di alcuni articoli della legge n. 11 del 2017 «con le quali ha espresso giudizi sulle scelte politiche contenute nel disegno di legge sul governo del territorio attualmente in discussione in Consiglio regionale, scelte sulle quali la Regione ha competenza primaria, anticipando una posizione censoria delle decisioni che nell’assemblea verranno democraticamente assunte». 
«L’atteggiamento critico e irrituale tenuto dal Soprintendente – aggiunge Cristiano Erriu – si accompagna a una estenuante difficoltà di interlocuzione con gli uffici locali del ministero dei Beni e delle Attività culturali sin dal momento dell’insediamento dell’attuale Governo regionale.» 
L’assessore regionale dell’Urbanistica segnala al ministro Franceschini che «la Regione ha incessantemente cercato una fattiva collaborazione con il Mibact e i suoi organi locali per riprendere le attività di verifica e adeguamento del Piano Paesaggistico, ai sensi dell’articolo 156 del Codice del Paesaggio, che si erano interrotte negli ultimi mesi della scorsa legislatura. Siamo davanti – osserva l’assessore – a una storia infinita di solleciti e mancati riscontri».
«Non certo alla Giunta – si legge nella lettera indirizzata a Franceschini – può essere addebitata la responsabilità di affrontare in solitudine questioni così delicate. Tutte le proposte di dialogo e confronto che abbiamo avanzato non hanno prodotto risultati concreti. Ciò rende dubbia la praticabilità di prossime interlocuzioni con il Soprintendente che pare mosso da posizioni pregiudiziali, irrispettose dei ruoli e dell’autonomia regionale sarda.»

«Ci rendiamo comunque disponibili – conclude l’assessore Erriu – per affrontare al più alto livello istituzionale le diverse questioni, con l’obiettivo di riportare il rapporto su un piano di ragionevolezza e di lealtà istituzionale.»
Ieri sera, intanto, l’assessore Cristiano Erriu ha partecipato ad un convegno svoltosi nel salone parrocchiale della Chiesa di San Ponziano, a Carbonia, organizzato dall’Associazione per lo sviluppo socio economico del Sulcis Iglesiente, sul tema “Verso l’approvazione della legge urbanistica, quali opportunità per lo sviluppo economico e sociale del Sulcis Iglesiente?”, coordinato da Manolo Mureddu, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il parroco, don Amilcare Gambella, il segretario regionale Cisl edili Giovanni Matta; l’imprenditore Ninetto Deriu; il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci; il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo; il sindaco di Gonnesa Hansel Cabiddu.
Nel corso del dibattito si è parlato, inevitabilmente, dell’impugnazione della delibera della legge della Regione Sardegna n. 11 del 3/07/2017, recante “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia”, deliberata qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri. Si è parlato a lungo della necessità di dotare la Sardegna di una nuova legge Urbanistica in grado di superare il Piano Paesaggistico regionale, e di garantire alla nostra Isola le attese occasioni di sviluppo, sempre nel rispetto dell’ambiente. L’imprenditore Ninetto Deriu ha parlato del progetto delle terme di Coquaddus, presentato alcuni anni fa e finora bloccato proprio dai rigidissimi vincoli imposti dal PPR. Giovanni Matta ha evidenziato le sofferenze del settore dell’edilizia, rimarcando l’importanza delle novità introdotte dalla legge approvata dal Consiglio regionale, oggi al centro del contrasto con il Consiglio dei ministri. Motivo di confronto è stato anche il ritardo da parte della stragrande maggioranza dei Comuni nell’approvazione dei PUC nel rispetto del PPR (solo 15 sono i Comuni sardi che hanno finora provveduto).

Nel dibattito seguito agli interventi dei relatori, sono intervenuti: Daniela Garau, consigliere comunale di Carbonia; Gianluigi Rubiu, capogruppo UDC in Consiglio regionale; Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente; Luciano La Mantia, titolare di Gamma Radio Luna e imprenditore turistico; Armando Ciosci, sindacalista dell’USB; Elio Camcedda, presidente del Movimento partite Iva; Alfredo Mussetti, imprenditore.

Vediamo ora uno stralcio dell’intervento dell’assessore regionale Cristiano Erriu, che ha sottolineato, tra l’altro, il grande squilibrio esistente tra le diverse aree della Sardegna nella distribuzione delle strutture ricettive e quindi dei posti letto, e della necessità di consentire alle aree oggi più svantaggiate che puntano sul turismo per diversificare il loro modello di sviluppo, di recuperare almeno in parte questo gap che tanto le penalizza.
        

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Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pietro Cocco, esprime solidarietà ad Antonello Repetto, uno dei più combattivi operatori socio sanitari di Cortoghiana, licenziato dall’Aias, in quanto resosi protagonista di uno sciopero della fame contro l’azienda.

«Dopo i provvedimenti adottati dal Consiglio regionale con l’approvazione dell’ordine del giorno n. 67 del 11 aprile scorso e recepito da una delibera della Giunta, ritengo che l’Amministrazione regionale – sostiene Pietro Cocco – debba intervenire per far desistere l’Aias da questo provvedimento che rischia di far degenerare una vertenza che la politica regionale ha tentato di riportare nell’ambito della cornice normativa di riferimento e nel rispetto dei diritti e doveri degli operatori che svolgono un ruolo delicato ed insostituibile svolto in regime di convenzione con il servizio pubblico. L’ordinamento riconosce in capo al Governo della Regione il controllo e la vigilanza sull’amministrazione e sulla gestione delle fondazioni.»

«La questione dei licenziamenti dei rappresentanti sindacali (Roberto Fallo Fp Cisl, Armando Ciosci USB e oggi di Antonello Repetto) – conclude Pietro Cocco – è un fatto grave su cui la politica regionale deve intervenire per ristabilire le basilari condizioni di tutela per i lavoratori.»

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L’Aias ha licenziato Antonello Repetto, il dipendente protagonista di diverse clamorose azioni di protesta con ripetuti scioperi della fame davanti alle sedi di Cagliari e Cortoghiana. Nei mesi scorsi Antonello Repetto, 63 anni, originario di Carloforte, era arrivato ad incatenarsi e ad imbavagliarsi per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati, manifestando con alcuni cartelli, in uno dei quali chiedeva alla Regione di togliere la convenzione all’Aias. Il mese scorso Antonello Repetto aveva ricevuto una seconda contestazione disciplinare con sospensione cautelativa dal servizio, per dichiarazioni lesive dell’immagine, degli interessi e dell’economia dell’associazione. Antonello Repetto si è sempre difeso ribadendo di aver sempre agito per difendere i propri diritti e quelli dei colleghi.

La direzione dell’Aias ha notificato il licenziamento ad Antonello Repetto con la seguente motivazione: «Le giustificazioni da Ella fornite nella nota del 22/05/2017, pervenutaci in data 23/05/2017, appaiono inidonee a diminuire la gravità degli addebiti e ad escludere l’imputabilità delle condotte che Le sono state contestate, e pertanto Le intimiamo il LICENZIAMENTO, senza preavviso ai sensi dell’art, 2119 c.c. e del CCNL applicato al suo rapporto di lavoro, per giusta causa con effetto dal 30 Giugno 2017.

Ci riserviamo di agire in tutte le competenti sedi giudiziarie a tutela dell’immagine della scrivente associazione.»

Il licenziamento di Antonello Repetto segue quelli di due sindacalisti, Roberto Fallo (Cisl) ed Armando Ciosci (Usb), decisi rispettivamente a inizio febbraio e a inizio aprile.

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Si complica la vertenza dei lavoratori dell’Aias, in presidio permanente nella sede di Cortoghiana dopo l’interruzione del secondo sciopero della fame attuato per rivendicare il pagamento di nove mensilità arretrate ed il rispetto dei loro diritti.

La tensione è cresciuta ulteriormente ieri sera, quando è trapelata la notizia del licenziamento del sindacalista Armando Ciosci, autista del Centro Aias di Iglesias, già destinatario di un provvedimento disciplinare insieme ad altri 17 dipendenti per aver chiesto l’applicazione dell’articolo 1676 del codice civile per il pagamento degli stipendi arretrati, senza – sostiene l’azienda -, avere diritto all’applicazione dello stesso articolo.

Il licenziamento di Armando Ciosci, segue di alcune settimane quello di un altro sindacalista, Roberto Fallo, segretario generale della Funzione pubblica Cisl del Sulcis Iglesiente. Entrambi si erano battuti al fianco dei lavoratori nella difficile vertenza in atto con l’azienda.

La situazione – come sottolineato all’inizio, è diventata ormai insostenibile e non è più rinviabile un intervento della Regione Sardegna per una sua risoluzione. L’Aias rivendica crediti certi verso le Asl di oltre 36 milioni di euro e di circa 7 milioni verso i Comuni, e la Fondazione crediti certi verso le Asl e i Comuni di oltre 2,1 milioni di euro. Le rivendicazioni dell’Aias e della Fondazione – soprattutto le loro entità – sono contestate dalle Asl – e quindi dalla Regione Sardegna – e dai Comuni ed il contenzioso in atto ha fatto precipitare la situazione, con le manifestazioni messe in atto dai lavoratori. I lavoratori chiedono un intervento immediato della Regione Sardegna, perché ogni giorno che passa rende la loro situazione sempre più drammatica.