29 March, 2024
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In questi ultimi tempi si fa un gran parlare dell’Autonomia Differenziata. Se ne discute in termini di contrapposizione fra il centro destra che la vuole e altre forze politiche e sociali che la combattono. Abbiamo chiesto al riguardo qual è la posizione di Salvatore Cherchi, già parlamentare per diverse legislature, poi sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias.
«La Sardegna è direttamente interessata al come si attuerà l’Autonomia differenziata sebbene l’ultimo governo regionale abbia ignorato il tema e agito come se la nostra speciale autonomia ci isoli dagli effetti, qualunque essi sianodice Salvatore Cherchi -. Limitandomi ai soli aspetti del federalismo fiscale, la finanza delle autonomie speciali, sia pure con garanzie statutarie (spesso aggirate), è coordinata con quella della Repubblica. Lo Stato ha interpretato, in realtà, il coordinamento come taglio delle risorse generando conflitti anche di carattere costituzionale.
La Sardegna per pagare i servizi essenziali, le funzioni fondamentali e le altre funzioni, dovrebbe ricevere ulteriori risorse oltre il gettito fiscale generato nel territorio. Si dovrebbe, inoltre, mettere in risalto anche il fatto che i costi strutturali dell’insularità, che sulla base dell’articolo 22  della legge 46/09 dovrebbero essere valutati e pagati, non sono stati mai conteggiati in modo appropriato. Al riguardo la campagna che si è sviluppata in Sardegna sul tema dell’insularità, andrebbe prioritariamente indirizzata verso l’attuazione di quella norma attraverso uno specifico decreto legislativo. Tenuto presente che il saldo della finanza pubblica della Repubblica deve restare invariato, gli effetti delle riforme in discussione avranno ripercussioni dirette anche sull’isola. L’Autonomia differenziata, nella formulazione delle Regioni a guida leghista, distruggerebbe la solidarietà repubblicana e attenterebbe alla parità dei diritti di cittadinanza. Vi è, dunque, una strutturale incoerenza politica nell’alleanza sardo-leghista rispetto all’interesse regionale. Il velo di silenzio su questa incoerenza dovrà pure essere rotto.»
Cosa ci si deve attendere dal nascente nuovo governo regionale guidato dalla neo presidente Alessandra Todde?
«Un pubblico dibattito sul tema è indispensabile e di questo dovrebbero occuparsi le forze politiche molto di più di quanto già facciano. Questo dibattito dovrà essere indirizzato non solo verso la rivendicazione ma anche sulla questione, fondata, dell’uso inefficiente di una quota delle risorse messe a disposizione delle istituzioni pubbliche sarde, al fine di porvi rimedio. La Regione, inoltre, che rivendica autonomia, deve a sua volta riconoscerla concretamente agli altri soggetti costitutivi della Repubblica, quali sono gli enti locali sardi. E, al riguardo, non si può non stigmatizzare il fatto che persista da diversi anni il commissariamento dei territori dopo il referendum sull’abolizione delle province regionali.»
«Faccio due considerazioni conclusive. La prima riguarda la politica regionale. L’Autonomia differenziata, nella formulazione delle Regioni a guida leghista, distruggerebbe la solidarietà repubblicana e attenterebbe alla parità dei diritti di cittadinanza. Vi è, dunque, una strutturale incoerenza politica nell’alleanza sardo-leghista rispetto all’interesse regionale. Il velo di silenzio su questa incoerenza dovrà pure essere rotto. La seconda conclusione è la necessità di riprendere la strada tracciata dalla riforma del Titolo V della Costituzione, per completarne il percorso, compreso la istituzione del Senato delle Autonomie dotato di effettivi poteri. Serve una via autonomista e federalista in Italia e in Europa, dunque. L’istanza autonomista presente in tante aree del Paese ha necessità di una simile buona risposta politica – conclude Salvatore Cherchi -. Questo è il compito di un riformismo che contrasti simultaneamente il neocentralismo statale e la disgregazione nazionale.»
Armando Cusa

Alcune decine di migliaia di persone questo pomeriggio hanno dato l’estremo saluto a Gigi Riva. E’ stata una giornata intensa vissuta dai cagliaritani e dai tantissimi che sono giunti da ogni parte della Sardegna ma anche dalla Penisola, per rendere omaggio al loro Campione di sempre che ha legato la sua intera carriera calcistica e poi anche il resto della sua vita all’isola che lo ha accolto come un suo figlio.
Sono stati due giorni vissuti carichi di emozioni per una città che è stata colpita profondamente dall’addio al suo “Mito”, la tristezza era palpabile in ogni parte della città. Dopo le lunghe file di migliaia di persone che hanno voluto salutare Gigi Riva nella camera ardente allestita alla Unipol Domus, una folla immensa sin dal mattino ha gremito il sagrato della basilica Nostra Signora di Bonaria e la piazza dei centomila per omaggiare il suo Campione. In prima fila tanti ex compagni di squadra, ex rossoblù dei tempi della sua presidenza, campioni della Nazionale che hanno condiviso con lui anche il titolo Mondiale del 2006, l’attuale CT della Nazionale, i vertici del calcio italiano.
Nella sua omelia, l’arcivescovo Giuseppe Baturi ne ha esaltato la sua figura, evidenziando come attraverso il calcio, Gigi Riva ha regalato gioie e occasioni di riscatto a tante generazioni di sardi.
All’esterno della Basilica di Bonaria una folla immensa ha potuto seguire il rito funebre attraverso due maxi schermi. Il figlio maggiore, Nicola, ha ringraziato tutti per la straordinaria manifestazione di affetto mostrata dall’intera Isola e non solo per l’uomo ancor prima che per il campione.
Alcuni calciatori del Cagliari, tra loro vecchie glorie dello scudetto, hanno portato a spalla il feretro.
Pianti, commozione ma anche tanti applausi ad uno straordinario campione e anche ad un grande uomo che come le sue gesta ha saputo fare grande Cagliari e l’intero popolo della Sardegna, da “sardo vero”, anche se nato a Leggiuno.
I cori degli ultras della Curva sud hanno accompagnato il loro Campione e gli applausi si sono levati fragorosi.
Ciao Gigi, R.I.P..
Armando Cusa
 

Anche quest’anno, a Decimomannu, è stato sciolto il voto in onore di Santa Greca. Grandissima la partecipazione dei fedeli accorsi da tutto il territorio.
Commovente è stato l’incontro tra il simulacro di Santa Greca e la reliquia, nel piazzale antistante la chiesa, gremita sino all’inverosimile.
Al momento dell’incontro, fuochi d’artificio hanno segnato il momento sacro.
Durante le varie funzioni religiose che si sono susseguiti nell’arco della giornata non sono mancati gli appelli per la Pace e, soprattutto, una riflessione sul fenomeno dei migranti che non possono essere abbandonati come ha ribadito Papa Francesco richiamando la politica ad un impegno costante in un momento così drammatico.
I festeggiamenti proseguiranno fino a martedì 26 settembre, con messe, processioni, spettacoli musicali e di cabaret, domenica spettacolo pirotecnico, martedì commedia in lingua campidanese.
Armando Cusa 
   

Giovedì 17 agosto negli spazi del Parco urbano S’Olivariu, a Gonnesa, appuntamento culturale con la presentazione di una selezione di poesie partecipanti al Concorso “Le Strade della poesia”.
Le migliori tre poesie verranno sui muri della cittadina.
Ad allietare la serata ci saranno intermezzi musicali di Lino Ria (armonica).
La manifestazione sarà condotta da Sara Marrocu.
La manifestazione è stata resa possibile grazie all’Associazione Culturale Radici e Ali di Gonnesa, con il patrocinio del comune di Gonnesa e la collaborazione dello SBIS, il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis.
Armando Cusa

In questi ultimi mesi il comune di Nuxis ha messo in campo diverse iniziative e, a tal riguardo, abbiamo chiesto al sindaco Romeo Ghilleri un bilancio del suo mandato.
«Credo che in questo primo anno esordisce Romeo Ghilleri -, abbiamo cercato di creare le condizioni per migliorare il nostro paese, in diversi settori: la biblioteca comunale, la viabilità, l’urbanistica e il turismo. Per quanto attiene il turismo, in particolare, il nostro obiettivo è quello di promuovere le nostre bellezze 365 giorni l’anno, con Sa Marchesa, il Pozzo Sacro, la Chiesa di Sant’Elia, Sa Turri, la Chiesa San Piero, il restauro della Chiesa di Acquacadda, la sistemazione della viabilità di Is Aios e Pionca, la sistemazione del piazzale Peppi Mereu e dell’impianto di illuminazione. Stiamo lavorando su progetti che riguardano la sistemazione della viabilità in viale della Libertà e in viale Indipendenza, con lavori previsti nel 2024, sulle rinnovabili e attività sportive e creative.
Progetti alquanto corposi aggiunge Romeo Ghilleri -, ci vedono impegnati in prima linea e, soprattutto, con il supporto delle associazioni, il cui ruolo è importantissimo nei diversi settori della cultura.»
Il comune di Nuxis, come tutto il Sulcis, risentono della crisi economica, in riferimento soprattutto al polo industriale di Portovesme…
«La situazione dell’industria in Sardegna è molto criticasottolinea Romeo Ghillerie si avverte la necessità di risposte forti da parte delle Istituzioni. Le industrie sono ancora oggi una parte fondamentale per la nostra economia. Se vogliamo salvare il nostro territorio e assicurare un futuro ai nostri giovani, dobbiamo lavorare tutti insieme per ottenere risposte serie, evitando di ripetere il fallimento del Piano Sulcis.»
In questa situazione di crisi, cresce il disagio sociale…
«Siamo in prima linea sulle problematiche sociali e i nostri uffici sono sempre attivi per cercare di dare risposte e aiuti alle famiglie in difficoltàconclude il sindaco di Nuxis -. Ci attiviamo per tutto ciò che è di competenza comunale, con risorse che arrivano sia dalla Regione che dal Governo.»
Armando Cusa

Anche quest’anno, a Cagliari, è stato rinnovato il rito religioso dedicato alla Madonna del Carmelo.
La funzione religiosa presenziata da Padre Mario, si è svolta nel retro oratorio, dove è stato ricavato uno spazio in grado di ospitare il simulacro della Madonna del Carmelo e un altare.
I lavori in corso in viale Trieste, purtroppo, non hanno consentito lo svolgimento delle varie iniziative religiose con annessa processione e l’afflusso dei fedeli è stato molto ridotto, anche se la partecipazione è stata vissuta ugualmente intensamente.
Ci si augura che i lavori si concludano quanto prima e che presto tutto ritorni alla normalità.
Armando Cusa

A Is Molas (Pula) anche questa domenica è proseguito il pellegrinaggio dei fedeli per rendere omaggio alla reliquia di San Pio, trasferita in Sardegna, visitata da moltissimi fedeli.
In settimana, alla presenza delle autorità, presso la Chiesa della Consolazione di Fra Nazareno, è stata officiata la funzione religiosa, alla presenza dell’arcivescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi. La chiesa, purtroppo, non è riuscita a contenere tutti i fedeli.
Monsignor Giuseppe Baturi ha posto l’accento sull’importanza dell’evento e, per usare le parole del Santo Padre Papa Francesco, ha invocato la Pace in Ucraina, dove il conflitto sembra non aver mai termine.
La reliquia con il cuore di San Pio sarà ancora domani nella Chiesa della Consolazione, in attesa di essere trasferita martedì 6 giugno.
Armando Cusa
 

La situazione di crisi del Sulcis Iglesiente è ancora una volta al centro delle cronache nazionali, La vertenza della Portovesme SRL è precipitata in tutta la sua drammaticità.
Abbiamo chiesto una riflessione al sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri, dipendente di un’azienda del polo industriale di Portovesme, la Sider Alloys.
«Certamente il nostro territorio sta soffrendo gli strali della crisi della Portovesme srlesordisce Romeo Ghilleri -. Siamo molto preoccupati per il futuro. C’è bisogno di risposte certe della politica. Stiamo andando incontro ad un degrado sociale di famiglie che rischiano di non poter sostenersi più sostenere. Nella nostra comunità, a Nuxis, abbiamo diversi cittadini impiegati nel polo industriale, che stanno rischiando di rimanere senza un reddito, oltre ai tanti che purtroppo sono già entrati in questa condizione, ai limiti dell’indigenza.»
«Dobbiamo lottare uniti per salvaguardare il futuro industriale, perché senza industria il Sulcis non può, in questo momento, rimanere in piediaggiunge Romeo Ghilleri -.
Certamente questa situazione ci si augura che presto possa normalizzarsi, perché costituisce la base fondamentale per poi affrontare tutte le iniziative culturali e sportive.C’è necessità, dopo gli anni di fermo legati alla pandemia, di riprendere le attività che hanno un importante impronta sociale e di aggregazione. A tal riguardo, il nostro Comune sta lavorando tantissimo nella prospettiva di dare sempre risposte ai nostri cittadini e di introdurre idee che consentono la crescita della nostra comunità. Abbiamo avviato tanti lavori che possono dare un cambiamento al nostro paese: cantieri già in lavorazione e cantieri che stanno partendo per i prossimi mesi: Chiesa Acquacadda, Piazza Chiesa San Pietro, Caserma Carabinieri, Illuminazione stradale Viabilità, Urbanistica).»
«I progetti sono tanti, legati ai bandi ai quali abbiamo partecipato anche sui fondi del PNRR conclude Romeo Ghillerie speriamo di riuscire a concretizzarli tutti, superando tutti i problemi burocratici.»
Armando Cusa

Il riavvio della fonderia che ha sfornato le prime placche di alluminio, è un segnale di speranza per il rilancio della produzione allo stabilimento della Sider Alloys di Portovesme.

«Dopo dieci anni dalla chiusura dello stabilimento ex Alcoadice Eros Brega, responsabile delle Relazioni Industriali dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme -, una parte della fabbrica, la fonderia, ha ripreso la sua attività produttiva. Inizialmente la produzione si attesta sulle 2-3mila tonnellate, ma la sua capacità produttiva aumenterà sino a circa 200mila tonnellate all’anno. Va anche sottolineato che il revamping delle celle elettrolitiche, fulcro vitale della produzione, prosegue ininterrottamente.»

«Per quanto attiene la forza lavoro, attualmente i lavoratori diretti sono 106, ai qualiprosegue Eros Bregasono da aggiungere i lavoratori delle ditte esterne, per un totale di 204 lavoratori che operano all’interno dello stabilimento. Ora possiamo veramente affermare che il Polo industriale dell’alluminio di Portovesme è una realtà da cui non si può prescindere e, soprattutto, per quanto attiene il territorio, le prospettive di una ricaduta importante diventeranno una certezza.»

«Un sentito ringraziamento va ai lavoratori che hanno sempre creduto nella ripresa produttiva ed anche al sindacato che non ha mai mancato di sostenere i lavoratori in tutti questi anni conclude Eros Brega –. Dobbiamo proseguire nel lavoro intrapreso, con il supporto di tutti, la Sider Alloys è viva e vegeta ma non bisogna abbassare la guardia.»
Armando Cusa
   

Il 4 dicembre 1960, nella ricorrenza della festa di Santa Barbara, la società SMCS, alla presenza della massima dirigenza guidata dall’ing. Carta, elargì onorificenze ai dipendenti che avevano raggiunto il venticinquennale.
In quell’occasione storica e per me indimenticabile, mio padre venne premiato insieme a diversi colleghi, per la professionalità e l’assiduità nel lavoro.
Mio padre faceva parte del reparto sfondipozzi, a cui spettava il compito di piazzare l’esplosivo per accedere ai nuovi filoni di carbone. Il pericolo più grande, così raccontava, era il grisou.
Il momento della premiazione, alla quale ebbi la fortuna di partecipare, fu molto bello. Al termine della cerimonia, accompagnato da mio padre, ebbi la possibilità di visitare alcuni reparti della miniera e, soprattutto, i pozzi, cosa che mi spaventò non poco.
Ho voluto raccontare questo episodio, per ricordare la figura di mio padre ma, soprattutto per ricordare quanti minatori hanno perso la vita nelle profondità delle gallerie. Anche mio padre fu vittima di un incidente in galleria e si salvò per miracolo.
Armando Cusa