29 March, 2024
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Questa mattina il questore di Cagliari Rosanna Lavezzaro ha donato all’Amministratore apostolico di Iglesias Sua Eminenza Cardinale Arrigo Miglio, un’ampolla contenente l’olio prodotto dall’Associazione “Quarto Savona 15” (nome della sigla radio utilizzata dall’equipaggio della scorta del Giudice Falcone), ricavato dagli ulivi piantumati nel luogo, rinominato “Giardino della memoria”, in cui avvenne l’attentato del 23 maggio 1992.
La consegna è avvenuta nell’Episcopio di Iglesias, presente una rappresentanza del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Iglesias ed il Cappellano provinciale della Polizia di Stato, don Eugenio Cocco.
Il Cardinale Arrigo Miglio ha ringraziato il Questore per il gradito dono, confermando che l’olio verrà consacrato nel corso della Messa Crismale che si terrà domani, Giovedì santo, alle ore 10.00, nella Cattedrale di Santa Chiara ed utilizzato come olio santo per le celebrazioni liturgiche.
L’iniziativa della Polizia di Stato, dall’alto valore simbolico, coinvolge tutte le Questure e le Diocesi del territorio nazionale e si inserisce nell’ambito delle manifestazioni per ricordare le vittime della mafia, nell’approssimarsi del 32° anniversario delle stragi di Capaci e di via d’Amelio, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone con Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e i poliziotti incaricati della loro scorta, tra cui l’agente Emanuela Loi.
Proprio nel luogo in cui avvenne l’attentato del 23 maggio 1992, infatti, sorge il giardino curato dall’Associazione “Quarto Savona 15”, animata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta Antonio Montinaro. Su questo terreno insistono diverse piante di ulivo, dedicate agli esponenti delle istituzioni caduti per mano mafiosa, al fine di mantenerne sempre vivo il loro ricordo.

Iglesias e Carbonia ieri e oggi hanno accolto il simulacro della statua della Vergine di Lourdes.

Ieri mattina il simulacro è stato accolto nella parrocchia San Pio X, a Iglesias, dove è stata celebrata la Santa Messa celebrata da Sua Eminenza cardinale Arrigo Miglio. Il simulacro è stato visitato dai fedeli fino alle 15.00.

Da Iglesias il simulacro è stato trasferito a Carbonia, dove è arrivato intorno alle 16.00 nella chiesa della Beata Vergine Addolorata. Qui è stato celebrato il Santo Rosario e alle 17.30 il cardinale Arrigo Miglio ha celebrato la Santa Messa con al suo fianco alcuni sacerdoti. Al termine, si è svolta una breve fiaccolata sul piazzale della parrocchia.

Il simulacro della statua della Vergine di Lourdes stamane è stato trasferito alla parrocchia San Camillo De Lellis dell’ospedale Sirai, dove alle 8.30 è stata celebrata la Santa Messa. Al termine, il Santo Rosario e la visita del simulacro nelle corsie dei reparti dell’ospedale Sirai.  A fine mattinata la preghiera personale nella chiesa, dove il simulacro ha sostato fino alle 15.00.

Il pellegrinaggio del simulacro della Madonna di Lourdes nell’Isola, consegnato all’Unitalsi lo scorso mese di settembre per la “peregrinatio” in tutto il territorio nazionale, è proseguito questo pomeriggio nella diocesi di Cagliari. Alle 17.00 è stato accolto presso la parrocchia di Santo Stefano in Quartu Sant’Elena, dove alle 18.00 è stata celebrata la santa messa, presieduta dal vescovo emerito di Nuoro monsignor Mosè Marcìa, e a seguire un’ora di preghiera personale per i pellegrini.

Alle 20.00 si è tenuta la fiaccolata dalla parrocchia di Santo Stefano alla basilica di Sant’Elena, dove sosterà per tutta la mattina di domani. Nel pomeriggio sarà a Senorbì. Domenica 14 gennaio, alle 17.30, l’effige della Madonna sarà accolta, infine, presso la Basilica di N.S. di Bonaria, per la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, monsignor Giuseppe Baturi. Alle 23.59 il simulacro partirà per Napoli.

                                                       

    

 

 

A Carbonia, sabato sera, 15 sindaci e circa 200 persone hanno partecipato alla fiaccolata per la salute organizzata dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, per fermare il progressivo impoverimento della sanità pubblica nel territorio della Asl del Sulcis Iglesiente. All’appello del primo cittadino di Carbonia, comune capoluogo della provincia del Sud Sardegna, hanno risposto 14 colleghi: San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; Carloforte, Stefano Rombi; Portoscuso, Ignazio Atzori; Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana; Teulada, Angelo Milia; Nuxis, Romeo Ghilleri; Perdaxius, Gianluigi Loru; Villaperuccio, Marcellino Piras; Giba, Andrea Pisanu; Musei, Sasha Sais; Piscinas, Mariano Cogotti; Domusnovas, Isangela Mascia; Masainas, Gian Luca Pittoni; Santadi, Massimo Impera.

Don Giampaolo Cincotti, vicario foraneo di Carbonia, ha letto i messaggi del cardinale e amministratore apostolico della diocesi di Iglesias Arrigo Miglio e del responsabile dell’Ufficio della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias, don Antonio Mura, impossibilitati ad intervenire per concomitanti impegni, che riportiamo integralmente.

Cardinale Arrigo Miglio: «Desidero esprimere la mia vicinanza e la mia partecipazione alla vostra manifestazione per la situazione della sanità pubblica nel nostro territorio. Impegni pastorali precedenti non mi permettono di essere presente, ma non posso non sentirmi vicino alle tante persone sofferenti a motivo dei loro problemi di salute e a motivo delle carenze delle nostre strutture. Auspico vivamente che a tutti i livelli e in tutto il nostro territorio si cerchi sempre, in primo luogo il bene comune, che può essere realizzato solo se si mettono in primo piano le esigenze dei più deboli».

Don Antonio Mura: «Impedito dal partecipare, per pregressi impegni Pastorali portoscusesi, col desiderio di condividere la Vostra significativa iniziativa sociale a favore del territorio, vi indirizzo il seguente messaggio come contributo ecclesiale per l’iniziativa. A premessa, accogliete la gratitudine per coloro che hanno ispirato e organizzato questo importante Evento e grazie a tutti coloro che hanno la possibilità di parteciparvi. Per continuare a garantire a tutte le persone il DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA TUTELA DELLA SALUTE, servono riforme coraggiose e inderogabili. Questa serata è una delle tante occasioni nelle quali le persone e le Istituzioni del Sulcis Iglesiente hanno tentato e tentano di sensibilizzare i decisori politici competenti sull’urgenza di ridare centralità al SISTEMA DI SANITÀ PUBBLICA nel nostro territorio, riconoscendone il valore sociale. Il SSN, che si basa sui principi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità, è un bene comune, non un privilegio di pochi cittadini, di chi i soldi li ha e le Amicizie “in alto loco”, le valorizza. Le generazioni attuali e prossime del nostro territorio meritano un modello sanitario solido, ben organizzato, con adeguate risorse pubbliche da investire per la salute e il benessere delle persone. Pertanto, si rende sempre più urgente un Piano di Rilancio “NON CAMPANILISTICO, NON SCHIAVO DI LOGICHE ELETTORALI O DI SPARTIZIONE TRA PICCOLI E GRANDI POTENTATI territoriali o Regionali. Senza un SISTEMA SANITARIO forte e resiliente per il BENE COMUNE, soprattutto dei più fragili e poveri, viviamo e vivremo conseguenze drammatiche per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente. Che dire delle Migrazioni sanitarie che moltissime persone del Sulcis Iglesiente sono costrette a vivere e che non tutti si possono permettere; da qui la drammatica scelta, in tantissimi pazienti, di rinunciare alle cure e con la conseguente riduzione dell’aspettativa di vita. L’alternativa al DISASTRO attuale è SUPERARE gli attuali modelli del SSN basato sul “libero mercato” che, pur essendo APPARENTEMENTE efficiente, ne evidenzia gravemente i limiti per molte fasce più deboli della popolazione, perché prevede costi più elevati per accedere alle cure o costose assicurazioni sanitarie. Servono coraggiose riforme al di la delle strumentalizzazioni elettorali e dei gravi tentativi di strumentalizzazioni partitiche. Per rilanciare la sanità pubblica è fondamentale rinsaldare soprattutto un rinnovato patto sociale e politico tra tutte le ISTITUZIONI, riconoscendo il SISTEMA SANITARIO LOCALE come uno dei pilastri democratici, una conquista sociale irrinunciabile per il benessere e lo sviluppo economico del Sulcis Iglesiente. Grazie a tutti gli organizzatori e alle organizzatrici, grazie a tutti i partecipanti».

E’ poi intervenuto, in rappresentanza di tutti i sindaci presenti, il primo cittadino di Carbonia, Pietro Morittu, che ha evidenziato la gravità della situazione e la necessità di rivendicare unitariamente il ripristino della piena efficienza dei servizi sanitari nel territorio, nel quale ampie fasce della popolazione vivono una condizione resa in molti casi drammatica dall’impossibilità di ricorrere alla sanità privata. Pietro Morittu ha anche riportato alcuni messaggi ricevuti da cittadini che testimoniamo una situazione generale di gravissima emergenza.

Allegata una breve intervista con il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

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E’ stata presentata questa mattina, nella sala Remo Branca del Municipio di Iglesias, la 27ª edizione del “Miracolo di Natale”, l’evento di solidarietà creato da Gennaro Longobardi, che si concluderà il 18 dicembre in 22 città e paesi della Sardegna (Cagliari, Alghero, Bosa, Burcei, Carbonia, Decimomannu, Domusnovas, Elmas, Guasila, Iglesias, Macaralagonis, Monserrato, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sassari, Selargius, Sestu, Tortolì, Villacidro, Villamassargia, Villaputzu).

Iglesias è stato il terzo Comune della Sardegna ad aderire a “Il miracolo di Natale” e da allora ha sempre incrementato l’impegno della comunità nella raccolta di generi alimentari a lunga conservazione, articoli per bambini e giocattoli, grazie all’impegno delle associazioni e il concorso dell’Amministrazione comunale.

Alla conferenza stampa di presentazione, con il sindaco Mauro Usai, gli assessori Angela Scarpa, Claudia Sanna, Daniele Reginali e Vito Spiga, hanno partecipato l’amministratore apostolico della diocesi di Iglesias, il cardinale Arrigo Miglio; Raffaele Callia, responsabile del Servizio Studi e Ricerche Caritas Sardegna e direttore della Caritas di Iglesias; Riccardo Aru, organizzatore locale de “Il miracolo di Natale”; Gennaro Longobardi; il consigliere regionale Michele Ennas.

Questa sera sono state accese le luminarie natalizie e sono stati inaugurati i Mercatini di Natale, in Piazza Sella.

Allegate le fotografie della presentazione e gli interventi.

 

            

 

 

 

Il 18 dicembre, a Iglesias, si terrà la 27ª edizione del “Miracolo di Natale”. Tutti i dettagli dell’evento verranno illustrati giovedì 7 dicembre, alle 11.00, in Sala Remo Branca. Interverranno alla conferenza stampa, oltre ai rappresentanti degli organizzatori e delle associazioni partecipanti, l’amministratore apostolico della diocesi di Iglesias cardinale Arrigo Miglio e il sindaco Mauro Usai.

Giovedi 7 dicembre, alle ore 18.00, saranno accese le luminarie natalizie e verranno inaugurati i Mercatini di Natale in Piazza Sella.

Si è tenuta stamane, presso l’area della Grande Miniera di Serbariu, l’iniziativa “Un albero per il futuro”, organizzata a livello nazionale dai carabinieri forestali, in collaborazione con il comune di Carbonia, il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, la diocesi di Iglesias e gli istituti scolastici Comprensivo “Don Milani” e I.P.I.A. “Emanuela Loi” di Carbonia.

Hanno presenziato all’evento il comandante dei Reparti forestali dell’Arma dei carabinieri in Sardegna Michele Ravaglioli, il commissario straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna Elisabetta Anna Castelli, l’amministratore apostolico della diocesi di Iglesias S.Em. Cardinale Arrigo Miglio, il sindaco di Carbonia Pietro Morittu e gli assessori Michele Stivaletta e Giorgia Meli.

Con la collaborazione degli studenti e degli insegnanti, poco oltre l’ingresso principale della Grande Miniera sono stati messi a dimora 10 alberi, tra sughere, allori, mirti e ligustro provenienti dal territorio sardo e georeferenziati, ognuno con una sua specifica “carta di identità”.

«Abbiamo aderito con piacere a questa iniziativa con il coinvolgimento delle istituzioni e delle scuole, affinché la posa di nuovi alberi possa apparire come un bosco diffuso della legalità, un gesto concreto a sostegno dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente. Sensibilizzare sul corretto rapporto uomo-natura genera benefici diffusi, non solo in termini naturalistici e ambientali ma anche socio-educativi, impegnando le istituzioni a collaborare efficacemente in tal senso», ha aggiunto il Commissario Straordinario del Parco Geominerario, Elisabetta Anna Castelli.

Allegate le interviste al comandante dei Reparti forestali dell’Arma dei carabinieri in Sardegna, Michele Ravaglioli, e al sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

      

 

Si è tenuta stamane, alla Caserma Trieste di Iglesias, la solenne cerimonia del giuramento e conferimento degli alamari agli allievi carabinieri del 142° Corso formativo per carabinieri effettivi, intitolato alla Medaglia d’oro al Valor militare ed eroe della Resistenza Andrea Marchini, che perse la vita da Eroe a Monte Carchio (Toscana), il 15 dicembre 1944.

La costruzione dell’attuale Scuola allievi carabinieri risale agli anni ’30 del secolo scorso. Il 25 luglio 1946, la Caserma fu denominata Caserma Trieste con una nota illustrativa che richiamava la passione degli italiani per la città redenta, restituita alla Patria nella Grande Guerra. Nello stesso anno, la Caserma passò all’Arma dei carabinieri. Nel giugno 1950, il reparto qui presente, transitò alle dipendenze della Legione allievi carabinieri, divenendo nel novembre dell’anno successivo III Battaglione della Scuola di Roma.  Il 15 luglio 2008 il Battaglione venne elevato al rango di Scuola autonoma, comandata da Ufficiale Superiore nel grado di colonnello, ed il 20 luglio 2017, infine, le è stata conferita la “Bandiera d’Istituto”.

In questa struttura, che nel corso degli anni ha ospitato ben 42mila allievi, si formarono allievi che, con il sacrificio della loro vita, diedero testimonianza del valore dei Carabinieri e dell’attaccamento al dovere ed all’Istituzione. In particolare si ricordano le medaglie d’oro Al Valor militare App. S. Ciriaco Carru e il Car. S. Walter Frau, che persero la vita a Chilivani il 16 agosto 1995 ed il carabiniere scelto medaglia d’oro al valor militare Vittorio Iacovacci, al quale è stata intitolata l’Aula magna della Scuola, deceduto a Goma (Congo) il 22 febbraio 2021.

La cerimonia, che ha visto la partecipazione dei familiari di 411 allievi, tra ragazzi e ragazze, provenienti da tutta Italia, si è svolta alla presenza del Generale di Divisione Carlo Cerrina, comandante della Legione Allievi carabinieri di Roma, a sua Eminenza Reverendissima il cardinale Arrigo Miglio, amministratore apostolico e delle massime autorità regionali, provinciali e locali civili, militari e religiose.

Durante la cerimonia, in un segno altamente simbolico, alcune Autorità ed i familiari hanno apposto gli alamari sulle “marsine” degli allievi carabinieri del 142° corso, e a seguire il corale pronunciamento della solenne formula di Giuramento recitata dai frequentatori schierati in formazione al cospetto di Autorità, parenti ed amici.

Ad allietare l’evento, come oramai consuetudine consolidata, la Banda della Brigata Meccanizzata “Sassari”, che al termine della cerimonia ha intrattenuto gli allievi e i parenti, con l’esecuzione cantata in sardo dell’inno “Dimonios”, che richiama al motto di “Forza Paris” e le gesta dei soldati della “Sassari”.

 

 

La Cancelleria Vescovile rende noto che l’Amministratore apostolico della Diocesi di Iglesias, il Cardinale Arrigo Miglio lo scorso 15 ottobre ha nominato il Canonico Antonio Manunza notaio aggiunto del Tribunale Ecclesiastico diocesano; il 16 ottobre, inoltre, ha rinnovato la Commissione diocesana per l’Arte Sacra e i beni culturali e ha nominato come suoi membri:

il Rev.do Can. Mons. Carlo Cani, in qualità di direttore
il Rev.do don Massimiliano Congia
il Rev.do Can. Marco Olianas
il Rev.do Mons. Francesco Pometti
il Rev.do Can. Vittorio Scibilia
Arch. Antioco Marongiu
Dott.ssa Silvia Medde
Dott.ssa Licia Meloni
Prof. Gianni Murtas
Dott. Raffaele Noli
Dott.ssa Licia Siddi
Ing. Guido Vacca

Uomini in marcia, il nuovo film di Peter Marcias, debutta in anteprima mondiale alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma (Selezione Uffciale, “Special Screening”). L’annuncio è stato diramato oggi nella capitale durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna, in programma dal 18 al 29 ottobre 2023 all’Auditorium Parco della Musica.

Un film prezioso, quello di Marcias, che raccoglie cento anni di lotte per il lavoro in Italia: un viaggio nelle campagne e nelle fabbriche, nelle Isole, al Nord e al Sud del paese. Un racconto corale che unisce testimonianze d’archivio e nuove interviste, con il contributo di due grandi protagonisti del cinema internazionale: Ken Loach e Laurent Cantet, probabilmente i più autorevoli cineasti a misurarsi con i temi del lavoro.

Uomini in marcia trova il suo innesco in Sardegna, dove 27 comuni del Sulcis Iglesiente, nei primi anni Novanta, diedero vita a una protesta di massa dapprima nel territorio e poi a Roma.

«Rimasi colpitospiega Peter Marciasdai materiali degli archivi del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, che su quella vicenda aveva già avviato un importante lavoro di raccolta di testimonianze e documentazione. Ma poi mi chiesi: cosa è successo prima di quell’evento? E cosa sta accadendo ora? Da quel momento in poi ho iniziato a “disturbare” e interrogare lavoratori, sindacalisti, politici, professori di diritto, registi, cantanti, per farmi raccontare il mondo del lavoro in Italia.»

Uomini in marcia – prodotto da Agnese Ricchi e Mario Mazzarotto per Ganesh Produzioni in collaborazione con RAI Cinema – vuole essere uno sguardo indietro al recente passato, per marciare insieme a chi ha combattuto e difeso un diritto, vitale e fondamentale, oggi sempre più negato e svilito nel suo significato etico: quello al lavoro e alla sua dignità. Voci di lotta, interviste, riflessioni vibrano nel magma fluttuante delle immagini di repertorio, a ricordarci che la storia siamo noi.

Insieme alle testimonianze di Ken Loach (inflessibile narratore della workingclass) e di Laurent Cantet (autore dallo sguardo veramente incisivo che osa temi durissimi come lo scontro sociale e generazionale insieme) e alle voci di Peppino La Rosa, Giampaolo Puddu, Bruno Saba, Antonello Cabras, Salvatore Cherchi, la voce narrante principale è di Gianni Loy, professore di diritto del lavoro all’Università di Cagliari dal 1975 al 2014, scrittore e poeta.

Uomini in marcia

Film di Peter Marcias

Scritto e diretto da PETER MARCIAS

Con GIANNI LOY, KEN LOACH, LAURENT CANTET

Testimonianze di PEPPINO LA ROSA, BRUNO SABA, GIAMPAOLO PUDDU, SALVATORE CHERCHI, ANTONELLO PIROTTO, ANTONELLO CABRAS

Testimonianze d’archivio di MARIO SCELBA, GIUSEPPE DI VITTORIO, LAURA CONTI, GINO GIUGNI, LUCIANO LAMA, ARRIGO MIGLIO, GIACOMO BRODOLINI

Fotografia SIMONE RUGGIU

Aiuto regia ANTONIO GIANFAGNA

Suono RICCARDO PODDA

Musica STEFANO GUZZETTI

Montaggio FABRIZIO FEDERICO

Produttori AGNESE RICCHI, MARIO MAZZAROTTO

Prodotto da GANESH PRODUZIONI, ULTIMA ONDA PRODUZIONI in collaborazione con RAI CINEMA, AAMOD, CINETECA SARDA SOCIETÀ UMANITARIA, MORGANA STUDIO con il sostegno della FONDAZIONE SARDEGNA FILM COMMISSION – BANDO FILMING CAGLIARI

World Sales THE OPEN REEL

Genere DOCUMENTARIO

Anno 2023, ITALIA

Durata 75 minuti circa.

 

Il patrimonio culturale sulcitano si arricchisce di un dipinto del XVII-XVIII secolo rappresentante Nostra Signora di Bonaria con Bambino e Sant’Antioco orante. L’operazione di recupero della tela che viene presentata è stata la crociata più laica e più veloce della storia. Nacque con una fiammata di entusiasmo che coinvolse in un attimo un gruppo di amici antiochensi sul sagrato della chiesa di Nostra Signora di Bonaria alla fine di un rito religioso. La fiamma venne accesa da Roberto Lai, quando propose di acquistare la grande tela, risalente al secolo di mezzo tra il 1600 e 1700, che giaceva tra i reperti della collezione Gasperini a Cagliari. Non se ne conosceva l’origine esatta, né il luogo di fabbrica, né l’autore, né il committente. Si sapeva che tale oggetto d’arte e di culto aveva avuto una vita travagliata inframezzata da viaggi tra Spagna, Liguria, e Sardegna. Alla fine, era approdata a Cagliari in seguito ad un’asta di oggetti d’antiquariato, avvenuta mezzo secolo fa.
Il proprietario, l’editore Gasperini, non se ne separò mai. Alla morte dell’editore, si seppe che egli aveva desiderato che il dipinto fosse destinato ad un luogo pubblico preferibilmente di culto. La scomparsa del Gasperini comportò l’accoglimento dei suoi desideri da parte dei figli. Roberto Lai lo raccontò in quel sagrato di chiesa al gruppo di antiochensi. La reazione fu immediata: si trattava di dare il via ad un’operazione di acquisizione, a beneficio della popolazione di Sant’Antioco, di un bene culturale di valore inestimabile e di battere sul tempo tutte le concorrenze disposte ad acquistarla a qualsiasi costo.
Fu partecipazione totale di un numero immediatamente grande di cittadini, il cui sentimento e raziocinio erano potenziati dalla passione per la propria storia identitaria.
Il gruppo di amici antiochensi non trovò il Santo Graal, ma si avvicinò a qualcosa di simile. Aveva visto che nell’ineffabile volto della Madonna di Bonaria mentre regge il Bambino con il mondo nelle mani, sono racchiusi i simboli del mistero della fede. Quella Madonna che regge amorosamente il figlio ha l’espressione di una mamma felice offuscata, tuttavia, da una tristezza profonda come se già ne prefigurasse il destino terreno finale.
Nelle tre figure del dipinto, è contenuto il fulcro del Credo Niceno su cui si basa l’idea fondante della Chiesa cattolica Universale: raffigura l’esistenza del Figlio di Dio nato da una donna eletta dallo Spirito Santo; quel Figlio che morirà per la salvezza del mondo, che verrà sepolto e che resusciterà. Su quella nascita e su quella morte, celebrati dai riti della Settimana Santa, è fondata tutta la teologia della Chiesa cattolica. Il Santo orante a lato, che rappresenta la “comunione dei Santi” impegnati a chiedere per l’Umanità la “ remissione dei peccati”, è Antioco di Sulci.
Il dipinto non è né il Santo Graal, né la Sindone, ma è una preziosa opera d’arte destinata a tramandare, con una complessa descrizione figurativa, i misteri della fede.
L’impresa totalmente laica ha raggiunto l’obiettivo. Il dipinto si trova ora tra i “Suoi” e, sopratutto, si trova oggi nella sede pubblica di culto cristiano come desiderò l’editore Gasperini.
Il programma.
Sabato 2 settembre, ore 19.00, Santa Messa concelebrata, presieduta da Sua Eminenza Cardinale Arrigo Miglio.
A seguire la benedizione e la conferenza “La fede venuta dal mare”, con presentazione di un antico quadro, a cura di Roberto Lai.
Per la particolare ricorrenza è stato elaborato un libro illustrato sulle alterne vicende dell’opera acquisita.
Mario Marroccu