29 March, 2024
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Aeroporto di Elmas - Partenze.

Il 29 e 30 novembre 2018 si svolgerà, nella Business Centre dell’Aeroporto di Cagliari, la seconda sessione dei tavoli di lavoro per i gruppi impegnati nella costruzione di prodotti turistici innovativi. L’evento è aperto a tutti gli operatori privati e pubblici che intendono conoscere meglio il mercato tedesco, e sarà una grande opportunità per approfondire le metodologie adatte per intercettare questo target, e gli strumenti necessari per avviare una campagna di comunicazione in Germania. Il 29 novembre in particolare l’analista Dirk Schmucher, a capo della più importante società di ricerche del Nord Europa, la NIT ReiseAnalyse, illustrerà il trend delle vacanze tedesco.

Obiettivo del progetto ideato da Geasar – società di gestione dell’aeroporto di Olbia Costa Smeralda-, e sostenuto dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, nell’ambito del Piano di promozione e comunicazione attraverso il sistema aeroportuale sardo, è quello di proporre nuove stagionalità coinvolgendo direttamente gli operatori dell’offerta turistica destinata al mercato Germania.
La prima sessione si è svolta all’Aeroporto Olbia Costa Smeralda a metà aprile 2018, dove gli operatori turistici della Sardegna hanno partecipato ad un incontro formativo coadiuvato dallo spagnolo Josep Ejarque, esperto di destination e marketing management, dalla società svizzera di certificazione IAS Register-EnergetiCoaching, e supportato dagli esperti tedeschi della NIT-ReiseAnalyse.
Durante il primo modulo sono stati analizzati dati, flussi e motivazioni di viaggio dei tedeschi diretti nel Mediterraneo, sono state individuate le condizioni-base per la costruzione di prodotti turistici adatti a loro, sia nell’ispirazione del viaggio che nella strategia di comunicazione.
Si sono costituiti cinque gruppi di progettazione e ai partecipanti sono stati assegnati obiettivi specifici da sviluppare nell’arco di sei mesi, fino alla seconda sessione dove si procederà all’esame dei progetti.
La seconda ‘due giorni’, si svolgerà dunque nell’Aeroporto di Cagliari, grazie alla collaborazione tra la Geasar e la società di gestione dello scalo di Cagliari – Sogaer, e nella quale, coach ed esperti, supporteranno gli operatori in un confronto attivo per verificare la fattibilità delle azioni pianificate e per misurarne l’efficacia, affrontare le criticità e programmare ulteriori azioni.
Sarà premiato il progetto e il gruppo che presenterà il lavoro più adatto a penetrare il mercato tedesco, che avrà un carattere di destagionalità e compatibile con le risorse della Sardegna. Il prodotto turistico ideale deve essere multi-destinazione, multi-prodotto, mantenendo e trasmettendo la sua personalità identitaria, che la rende unica rispetto a qualsiasi altra destinazione. La strutturazione dell’offerta deve anche rispettare un completo sfruttamento delle sinergie di sistema, che coinvolga gli operatori nel portare valore aggiunto all’esperienza del viaggiatore.
Coaching&Networking nasce all’interno di questa dimensione strategica, progettato per offrire strumenti innovativi, facilitare processi virtuosi e l’incontro di energie positive. Il programma è un progetto sperimentale nel quale per la prima volta in Italia si fondono insieme tre approcci di management turistico avanzato: i big data al servizio di chi deve capire motivazioni e desiderata del cliente, aggiornando le conoscenze quali-quantitative del mercato-obiettivo; l’aspetto metodologico del coaching e del networking, collante per acquisire metodologie e costruire reti di competenze compatibili con scenari di cooperazione e sinergia indispensabili per lo sviluppo di filiere turistiche integrate; il coordinamento di Joseph Ejarque, esperto di marketing internazionale e destination management, che da trent’anni opera con successo su mercati turistici evoluti, adattando modelli di sviluppo alle caratteristiche dell’offerta.
Nel 2019 ci sarà un’altra edizione del modello di Coaching&Networking promosso da Geasar e dall’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, incentrato su di un altro mercato internazionale per migliorare la consapevolezza e il cambio di prospettiva nel pensare un prodotto.
«Completiamo – spiega l’assessore regionale del Turismo Barbara Argiolas – il lavoro di formazione e approfondimento sul mercato tedesco destinato agli operatori e previsto dal programma Sardinia Tourism – Call 2 Action. La Germania è storicamente il nostro primo mercato: i dati degli ultimi anni dicono che, tra Germania e Austria, le presenze hanno sfondato quota due milioni. Le stime sulla prima metà del 2018, un periodo tradizionalmente meno vivace, dicono invece che il forte interesse per l’isola da parte di questi mercati si rafforza anche nel cosiddetto “fuori stagione”, con una crescita che supera l’11%. I viaggiatori tedeschi scelgono la Sardegna per la cultura, il turismo attivo, l’outdoor, il turismo enogastronomico e questo si concretizza in una presenza più forte nei mesi di spalla e autunnali: per questa ragione, all’interno del Piano di promozione e comunicazione con gli aeroporti sardi, abbiamo voluto dare agli operatori una occasione di conoscenza e crescita, affinchè possano intercettare al meglio la domanda proveniente dal mercato tedesco con un’offerta di qualità.»
«Il programma è ambizioso, innovativo e partecipato – afferma Lucio Murru, direttore commerciale della Geasar – ed è stato costruito raccogliendo le esigenze formative e conoscitive degli operatori con l’obiettivo di ‘costruire cultura turistica ’ampliando competenze, singole e collettive, per costruire insieme prodotti turistici tailor made sul target identificato, sviluppando e rinforzando un tessuto imprenditoriale di professionisti pronti alle sfide dei mercati internazionali.»

«Bisogna cambiare prospettiva – aggiunge Josep Ejarque – conoscere e capire i segnali dei mercati per costruire offerte attraenti e competitive che vadano incontro alle richieste dei viaggiatori internazionali, che intercettino la domanda, perché essa impone scelta, tempistiche e modalità di vacanza. Fermo restando che il balneare è il prodotto di punta, la Sardegna deve essere multi-destinazione, multi-prodotto, mantenendo e trasmettendo la sua personalità identitaria, che la rende unica rispetto a qualsiasi altra destinazione.»
Dall’analisi del mercato tedesco nella prima sessione è emerso che in Germania sono stati spesi in totale 96 miliardi di euro per effettuare 82 milioni di short break (dei quali tre quarti in Germania) e 50 milioni di viaggi-vacanza all’estero. Tra le destinazioni internazionali la Spagna è leader, seguita da Italia, Turchia e Austria. I tedeschi si muovono principalmente in auto, poi in aereo. La tipologia di alloggio preferito all’estero sono gli hotel. Le vacanze ‘a pacchetto’ rimangono la forma più venduta, specie attraverso agenzie di viaggio, ma da anni è in atto un cambiamento strutturale a favore delle prenotazioni individuali online; un trend in aumento: dal 17% al 38% nel 2017. Entro il 2020 la maggior parte delle prenotazioni saranno generate su internet. I vacanzieri si giovano di varie fonti di ispirazione e informazione sulla destinazione e pianificazione delle vacanze: brochure e cataloghi, consigli degli agenti di viaggio, siti web di alloggi e destinazione.
Questo è quanto riporta per l’anno 2017 la NIT-ReiseAnalyse, società che dal 1994 conduce ricerche sulle abitudini di viaggio dei tedeschi e ne registra preferenze, motivazioni e interessi.

Oltre 350 mila arrivi che, con una permanenza media di circa cinque giorni, hanno generato quasi un milione e 900mila presenze nelle strutture ricettive isolane. Sono i numeri del 2017 del mercato turistico tedesco, di gran lunga il principale in ingresso per la Sardegna, che lo scorso anno ha fatto registrare un ulteriore aumento dell’otto per cento rispetto al 2016 (quando gli arrivi erano stati 330 mila e le presenze un milione e 740 mila),che va ad aggiungersi a una crescita in atto da cinque anni. L’aumento è esponenziale e costante: 1,270 milioni di presenze nel 2013, 1,375 milioni nel 2014 (+8%), 1,555 milioni nel 2015 (+13%), 1,740 milioni nel (+11,5%), quasi due milioni l’anno scorso. In pratica i turisti tedeschi con crescite di 100-200 mila unità di presenze all’anno, che oggi rappresentano più di un quarto del totale delle presenze straniere dell’Isola.

 

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Una delibera approvata dalla Giunta regionale semplifica l’iter dei panificatori per ottenere il contrassegno regionale del “Pane fresco”. La delibera, proposta dell’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas, stabilisce che la richiesta all’uso del marchio dovrà essere inoltrata attraverso il SUAPE (Sportello Unico per le Attività Produttive e Edilizia), secondo la modulistica predisposta dall’Assessorato.

«Nelle scorse settimane – spiega Barbara Argiolas – i primi 76 produttori e rivenditori sono stati autorizzati all’utilizzo del contrassegno, ma abbiamo anche fatto tesoro delle osservazioni e delle richieste della categoria: con la delibera di oggi eliminiamo l’inoltro delle domande attraverso le Camere di Commercio, prevista dalle linee di attuazione della legge 4 del 2016. Era un passaggio burocratico che non favoriva lo snellimento dei tempi. In questi mesi abbiamo interloquito con le associazioni di categoria per trovare una soluzione che facilitasse la diffusione del contrassegno tra quanti hanno diritto a utilizzarlo. Entro pochi giorni, sarà disponibile il nuovo modulo, così che produttori e rivenditori di pane fresco potranno avere il marchio con pochi e rapidi passaggi.»

Contestualmente alle nuove modalità di rilascio del contrassegno, la delibera ha previsto che il “Manuale di identità visiva”, approvato dalla giunta il 10 gennaio scorso, sia suddiviso in due parti, una normativa ed una applicativa. «Anche questa modifica va nella direzione della semplificazione – sottolinea Barbara Argiolas – e fornisce tutte le indicazioni per il corretto utilizzo del contrassegno Pane fresco e le molteplici soluzioni di utilizzo a disposizione».

«Il contrassegno della Regione vuole tutelare dagli abusivi i produttori di pane fresco della Sardegna e aiutare i consumatori a trovare un prodotto sano, fresco e di qualità. Stiamo dando così piena attuazione alla legge n. 4 del 21 marzo 2016, con la quale la Regione ha normato e disciplinato in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane, sostenendo e valorizzando l’intera filiera della Sardegna e delle sue tipologie tipiche, con l’obiettivo di modernizzare e rendere più efficiente un settore nel quale l’eccellenza dell’agroalimentare sardo si esprime in una molteplicità di produzioni tipiche conosciute anche al di fuori dell’isola. Infatti, il pane non è solo un alimento base del nostro mangiare, un pilastro dell’identità culturale delle comunità sarde e del nostro vivere quotidiano ma anche un motore di sviluppo sociale ed economico soprattutto nelle nostre zone interne, dove i panifici e le piccole attività artigianali e commerciali ricoprono il ruolo di autentici presidi del territorio.»

 

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Riprende domani, martedì 27 novembre, l’attività delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

Alle 10.00, si riunirà la Commissione “Salute e politiche sociali”. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore al Lavoro, Virginia Mura, sul Piano triennale per l’emigrazione. Subito dopo sarà sentito l’assessore alla Sanità Luigi Arru sul Piano regionale per la formazione degli operatori sanitari, scolastici e delle famiglie, di persone affette da disturbi specifici dell’apprendimento. Il parlamentino presieduto da Raimondo Perra esaminerà, inoltre, la proposta di risoluzione sulla situazione oncologica in Sardegna con particolare riferimento ai tumori femminili. I lavori proseguiranno nel pomeriggio con l’esame di alcuni provvedimenti in materia di sanità, sport e salute, cultura della non violenza e politiche per la famiglia.

Alle 16.30 si riunirà la Commissione “Attività produttive” presieduta da Luigi Lotto. In programma l’audizione del sindaco di Villaperuccio, Antonello Pirosu, sulle problematiche relative al riconoscimento dei danni causati da calamità naturali. Successivamente, la Quinta Commissione sentirà l’assessore al Turismo Barbara Argiolas sul P/212 “Disciplina delle caratteristiche, dei requisiti e della classificazione delle strutture ricettive della tipologia bed&breakfast di cui all’articolo 16, comma 1, della legge regionale 28 luglio 2017, n. 16. Approvazione provvisoria delle direttive ai sensi dell’articolo 24, comma 1”. All’esame dell’organismo consiliare anche la grave situazione dei subappaltatori locali dei lavori della SS-Olbia a causa dei mancati pagamenti da parte delle ditte appaltatrici e di Anas.

Mercoledì 28 novembre, alle 10.30, si riuniranno invece la Prima e la Seconda. La Commissione “Autonomia e ordinamento regionale”, presieduta da Francesco Agus, sarà chiamata ad esprimere i pareri sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018 e sul disegno di legge per il governo idrogeologico del territorio. Successivamente sarà sentita l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras sulla legge di semplificazione. All’ordine del giorno anche il D.L. 520 (Lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione di consultazioni elettorali. Interpretazione autentica dell’articolo 90 della legge regionale n. 7 del 1979) e la proposta di legge statutaria  sul procedimento per il distacco di un comune dalla provincia di appartenenza e per l’aggregazione ad altra provincia. Previsto anche l’esame congiunto di alcune proposte di modifica della legge regionale di riordino degli enti locali.

Una serie di audizioni impegneranno, infine, la Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Piero Comandini. Saranno sentiti l’assessore al Lavoro Virginia Mura, i lavoratori in utilizzo, i borsisti di Agris, il Comitato “Idonei graduatorie Area”, i lavoratori dei Centri provinciali anti insetti e l’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo.

 

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Una selezione di oggetti d’artigianato connotati dai colori rossoblu e col marchio ufficiale del Cagliari Calcio in vendita nel sito e negli store della società rossoblu e in un corner dello shop ISOLA dell’aeroporto di Elmas: è il nuovo tassello nella collaborazione tra l’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio ed il club di serie A per la promozione dell’artigianato sardo, presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa.

«Integrare l’artigianato sardo nel merchandising ufficiale del Cagliari – dice l’assessore Barbara Argiolas – è la naturale evoluzione della mostra ‘Il rosso e il blu’, inaugurata la scorsa estate alla Sardegna Arena e che, tra pochi giorni, approderà in una versione allargata a circa 80 pezzi all’Artigiano in Fiera di Milano. In questi mesi l’esposizione ha avuto un grande successo di pubblico e tanti visitatori hanno chiesto se fosse possibile acquistare i pezzi esposti: ora lo rendiamo possibile con una iniziativa innovativa che vuole aprire nuovi canali per il nostro artigianato.»

La collaborazione col Cagliari è strategica, evidenzia Barbara Argiolas. «Dal 2015 l’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio utilizza la visibilità delle società sportive sarde di alto livello come veicolo di promozione delle nostre eccellenze. Da tre anni, grazie al Cagliari Calcio, col marchio ISOLA pubblicizziamo in Italia ed in Europa il nostro artigianato di qualità e gli artigiani che fanno parte della vetrina on line sull’artigianato artistico della Regione Sardegna. Adesso, un brand molto conosciuto della nostra isola diventa elemento di richiamo, promozione e commercializzazione per la qualità creativa degli artigiani sardi e la loro capacità di stare nel mondo contemporaneo con radici ben salde nella tradizione».

«L’elemento particolarmente positivo per gli artigiani – conclude Barbara Argiolas – è che, sia il Cagliari calcio sia Sogaer, non applicheranno nessun ricarico sul prezzo di vendita degli oggetti selezionati: questo significa che il 100% della vendita verrà corrisposto all’artigiano. Il Cagliari avrà inoltre un ruolo attivo nello stand della Regione all’imminente Artigiano in Fiera di Milano, dall’1 al 9 dicembre.»

«Siamo orgogliosi di dare visibilità e comunicare a livello nazionale ed internazionale un’eccellenza come quella dell’artigianato sardo – afferma il Direttore generale del club, Mario Passetti -. Il Cagliari Calcio è il miglior canale per raggiungere questo obiettivo, la sua forza comunicativa è nei numeri: 250 milioni di contatti stampa, 34 milioni di spettatori annui nel Mondo in TV, 120 milioni di contatti web. In questi anni abbiamo contribuito a promuovere il marchio Isola attraverso numerose iniziative, su tutte cito l’inaugurazione alla Sardegna Arena della mostra di artigianato “Il rosso e il blu” visitata già da migliaia di tifosi; la consegna di un’opera d’artigianato al capitano della squadra avversaria nelle partite casalinghe.»

«Oggi – aggiunge Mario Passetti – siamo particolarmente felici e soddisfatti perché presentiamo un’ulteriore concreta iniziativa di co-marketing: gli artigiani della vetrina d’artigianato avranno la possibilità di inserire una loro creazione nel merchandising ufficiale del Cagliari Calcio. L’opera potrà essere acquistata anche nei nostri Store e sul web. Si tratta di canali di vendita già esistenti, efficaci, capaci di raggiungere tutte le parti del mondo: una grande opportunità che speriamo davvero venga colta.»

Ciascun artigiano iscritto nella vetrina regionale http://sardegnaartigianato.com potrà candidare una propria opera per il catalogo del merchandising. Dovrà essere di colore rosso o blu o rossoblu, avere un prezzo di vendita al pubblico che si collochi in tre fasce di prezzo (39,90 € o 69,90 € o 99,90 €, anche se verranno valutati eventuali oggetti di costo superiore), essere riassortibile entro cinque giorni lavorativi. I pezzi candidati passeranno al vaglio del direttore artistico del progetto Roberta Morittu e, se valutati positivamente, potranno ottenere il logo del Cagliari calcio ed entrare nei canali di vendita come prodotti ufficiali e numerati.

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Un’esperienza intima ed autentica alla scoperta di luoghi unici dal punto di vista paesaggistico e culturale, in una terra dove l’accoglienza è considerata sacra. Turismo ‘lento’, natura, cultura, spiritualità e accoglienza sono i cardini del progetto regionale sui cammini: una proposta turistica sempre più unitaria e articolata, le cui prospettive saranno presentate nel corso del sesto e ultimo appuntamento del 2018 di Sardinia Tourism Call 2 Action, in programma domani, mercoledì 21 e giovedì 22 novembre all’aeroporto Olbia Costa Smeralda. L’evento presenterà un segmento turistico capace di generare numeri importanti a livello mondiale, con un trend in costate crescita, e illustrerà realtà e modelli evoluti nel settore. L’appuntamento chiude il ciclo di eventi di approfondimento professionale e confronto interattivo destinato agli stakeholder del mondo turistico regionale, attivato dalla Geasar, società di gestione dello scalo olbiese, promosso e sostenuto dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio nell’ambito del Piano di promozione e comunicazione attraverso il sistema aeroportuale sardo.

«Crediamo che – dice Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio che interverrà nella due giorni – lo sviluppo di progetti incentrati sul turismo di comunità e di un’offerta di viaggio sostenibile che consente di vivere al meglio il patrimonio materiale e immateriale dell’Isola, scoprire le peculiarità dei territori ed entrare in contatto con chi li vive sia, insieme ad altri prodotti tematici come la rete escursionistica e le ciclovie, una delle strade da percorrere per rafforzare il turismo esperienziale nell’isola, creare nuove stagionalità e favorire una migliore integrazione fra costa e aree interne. La Sardegna e i suoi itinerari offrono un’esperienza unica, allo stesso tempo culturale, spirituale e turistica, che permette di vivere una dimensione introspettiva, favorisce la contemplazione dei luoghi e di sentirsi parte di quelle comunità. Inoltre, la creazione di un’offerta di qualità stimola la crescita di competenze e professionalità sul territorio e diventa opportunità di occupazione.»

Quest’ultimo appuntamento sarà incentrato sulla formazione, con specifico focus sul prodotto tematico culturale-religioso e sul mercato spagnolo, sui casi di successo a livello nazionale e internazionale e, nella seconda giornata, sulle prospettive della destinazione Sardegna per i camminatori. Parteciperanno esperti e operatori italiani e stranieri specializzati, enti ecclesiastici e Istituzioni regionali, ideatori e promotori di best practices.

La mattina della prima giornata sarà aperta dagli aspetti professionalizzanti, il focus sul mercato spagnolo del coordinatore scientifico di Sardinia Tourism C2A, Joseph Ejarque, ed il modulo formativo di management tenuto da Veronica Scuotto, docente del polo universitario L. Da Vinci di Parigi. Al pomeriggio si illustrerà una serie internazionale di casi di successo: dalla Rota Vicentina al Chemin du Mont-Saint-Michel sino al Cammino minerario di Santa Barbara. La giornata sarà chiusa da una relazione su come commercializzare il prodotto ‘cammini’ da parte del tour operator Salvatore Accardi. 

La mattina della ricca seconda giornata sarà imperniata sullo ‘stato dell’arte dei cammini italiani’, con interventi, coordinati da Miriam Giovanzana, direttore della casa editrice ‘Terre di mezzo’, di Paolo Giuntarelli, esponente della Conferenza Stato-Regioni – tavolo sulla formazione Cei-Mibact, Roberta Ferraris, guida ambientale ed escursionistica, Alessandra Vergari, tour operator specializzato, e don Jonatan De Marco, direttore nazionale dell’ufficio Pastorale su tempo libero, turismo e sport della Cei. Il pomeriggio sarà interamente dedicato alla presentazione dell’offerta regionale di settore, nello specifico sullo stato di avanzamento dei lavori, su sviluppi e prospettive dei cammini religiosi e storici isolani. Una tavola rotonda finale con il coinvolgimento di tutti i soggetti rappresentanti dei territori coinvolti concluderà i lavori. Infine, venerdì 23, verrà proposto un educational tour per i media e gli operatori nazionali e internazionali in un tratto del Cammino minerario di santa Barbara.  

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«In questi anni, specialmente a partire dalla nuova legge forestale e ora anche grazie alla Rete escursionistica regionale, abbiamo lavorato bene e con grande efficacia sulle politiche di gestione delle nostre foreste, ben 1,2 milioni di ettari e cioè la più estesa ricchezza boschiva  d’Italia, in grado di giocare un ruolo essenziale in termini di salvaguardia dei nostri ecosistemi. Adesso dobbiamo transitare verso la bioeconomia, parola chiave per un futuro di sostenibilità.»

Lo ha detto ieri, a Nuoro, l’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, che ha inaugurato l’Anno forestale della Sardegna 2018-2019. Nella mattina, moderata dall’amministratore di Forestas Giuseppe Pulina, sono stati premiati, tra gli altri, Gavino Diana, già comandante del Corpo forestale, ed il precedente direttore della Protezione civile Graziano Nudda, per il servizio reso a tutela del patrimonio boschivo isolano.

«Abbiamo possibilità di sviluppo accanto alla conservazione per mezzo della gestione attiva – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente -. Per questa ragione è stata avviata un’iniziativa di cooperazione tra regioni del Mediterraneo per adottare le migliori pratiche innovative, partendo dal presupposto che le foreste hanno una parte fondamentale nella mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la capacità di riduzione delle concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera – ha concluso Donatella Spano, la quale ha inoltre sottolineato che – occorre garantire una gestione attiva, integrata e diffusa del patrimonio forestale anche attraverso lo sviluppo di una pianificazione forestale in coordinamento con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione di matrice ambientale e urbanistico territoriale.»

«In questi anni – ha affermato Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – abbiamo fatto un grande lavoro per passare dalla tutela e salvaguardia di ambiente e paesaggio, che sono la nostra risorsa più importante ma anche quella più scarsa e fragile, alla consapevolezza che la loro fruizione sostenibile può essere al servizio dell’idea di turismo che abbiamo per la Sardegna. In questo percorso rientra la nascita della Rete Escursionistica della Sardegna, istituita dalla legge del turismo del 2017. La RES ha richiesto un grande lavoro, perché è stato necessario mediare e conciliare tra i tanti attori in campo, ma è una grande occasione di sviluppo per le zone interne, grazie alla sua possibile interconnessione con gli altri attrattori presenti sul territorio quali i Borghi e i cammini religiosi e con i progetti su turismo slow e attivo che stiamo portando avanti. La valorizzazione turistica dei sentieri è soprattutto un’opportunità perché chi abita quei luoghi possa continuare a viverli e abbia una prospettiva di sviluppo, che nel turismo arriva lavorando su tre fattori: ambiente, qualità e professionalità, uniti a una forte azione di comunicazione e marketing, al centro del lavoro della Regione.»

Alla mattinata hanno partecipato autorità e studiosi. L’iniziativa, che proseguirà sino a domani, 21 novembre, è organizzata dall’agenzia Forestas, dall’Università degli Studi di Sassari, Consorzio Uni Nuoro, del Corpo forestale, della Camera di Commercio di Nuoro e  con la collaborazione di Isre (Istituto Superiore Regionale Etnografico), Make in Nuoro, Sardegna Ricerche, Aspal (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro), Biblioteca S. Satta, Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Nuoro e CAI – Club Alpino Italiano.

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Donatella Spano, assessore regionale della Difesa dell’Ambiente.

Lunedì 19 novembre, nella sede della Camera di Commercio di Nuoro, in via Papandrea 8, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, inaugurerà l’Anno forestale della Sardegna 2018-2019. Al convegno intitolato “Foreste e turismi”, in programma alle 12.00, interverranno gli assessori dell’Ambiente Donatella Spano e del Turismo Barbara Argiolas. Istituzioni, ricerca, studenti e imprese e professionisti del settore porteranno un contributo al dibattito intorno ai temi della valorizzazione dei percorsi forestali ed ambientali della Sardegna.

L’iniziativa, ideata nelle giornate del 19, 20 e del 21 novembre tra convegni, workshop e spazi espositivi, è organizzata dall’agenzia regionale Forestas, dall’Università degli Studi di Sassari, Consorzio Uni Nuoro, del Corpo forestale, della Camera di Commercio di Nuoro e con la collaborazione di Isre (Istituto Superiore Regionale Etnografico), Make in Nuoro, Sardegna Ricerche, Aspal (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro), Biblioteca S. Satta, Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Nuoro e CAI – Club Alpino Italiano. Alla tre giorni è affiancato un percorso didattico rivolto a tutte le scuole che resterà disponibile per le visite a partire dal 19 fino al giorno 24 novembre.

La mattina di lavori sarà aperta da Giuseppe Pulina, amministratore unico di Forestas, dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu, dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, dall’amministratore della provincia di Nuoro Costantino Tidu, dal presidente Camera di Commercio Nuoro Agostino Cicalò, dal coordinatore del S.O.S.e.C. del CAI nazionale Alfredo Gattai, dal presidente Banco di Sardegna Antonello Arru, dal rappresentante regionale albergatori di Federalberghi Paolo Manca, dal comandante Carabinieri Forestali Cristiano Manni, dal presidente della federazione regionale degli Ordini dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali della Sardegna Ettore Crobu. Tra gli interventi in programma anche quelli del direttore generale di Forestas Giuliano Patteri, del comandante del Corpo forestale Antonio Casula, del direttore del Dipartimento di Agraria di Sassari Antonello Pazzona, del commissario UniNuoro Fabrizio Mureddu e del direttore generale dell’assessorato della difesa dell’ambiente Paola Zinzula.

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Qualità ambientale, storicità e integrità del paesaggio urbano, presenza di attrattori turisti rilevanti e strutture ricettive, numero degli abitanti: sono questi alcuni dei parametri per l’adesione alla nascente “Rete dei borghi caratteristici di Sardegna”, fissati dalle Linee guida approvate dalla giunta regionale nell’ultima seduta e contenute in una delibera proposta dall’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas.

«Le nostre piccole comunità sono uno dei tesori più autentici della Sardegna – dice Barbara Argiolas – e vogliamo che diventino il fulcro di una offerta turistica strutturata, riconoscibile e sostenibile, capace di attrarre nuova domanda, sviluppare nuove stagionalità che si affianchino al balneare e valorizzino le zone interne dell’isola dal punto di vista turistico.»

La “Rete dei Borghi caratteristici di Sardegna” è stata istituita dall’articolo 39 della legge sul turismo, la 16 del 2017. Spiega Barbara Argiolas: «In Italia e in Europa, i borghi, sono una destinazione emergente che sta ottenendo crescente attenzione mediatica e richiama sempre più visitatori: offrono occasioni di turismo lento incentrate sulla condivisione di culture ed esperienze tra viaggiatori e abitanti locali, e permettono di immergersi nella storia, nella cultura, nelle tradizioni e nei sapori del territorio. È un’ascesa certificata anche dal Mibact, che ha celebrato “L’Anno dei Borghi” nel 2017, con molteplici iniziative alle quali hanno partecipato anche la Regione e le nostre comunità».

In Sardegna sono 57 i piccoli centri certificati dalle varie associazioni nazionali: 6 “Borghi Bandiera Arancione” (Touring Club Italia), 6 “Borghi più Belli d’Italia” e 45 “Borghi Autentici d’Italia”. «I Borghi – commenta l’assessore del Turismo – sono un tassello fondamentale del progetto contenuto nel nuovo Piano strategico del turismo e basato su sostenibilità ambientale, economica e sociale, su tutela e riproposizione in chiave innovativa delle ricchezze materiali e immateriali dei piccoli centri».

Ecco i parametri individuati dalle Linee guida approvate dall’esecutivo e condivise con l’Assessorato degli enti locali. Prima di tutto, il numero degli abitanti, che dovrà essere pari o inferiore a 5.000: i Comuni più grandi, ma aderenti alle associazioni Borghi più Belli d’Italia, Borghi Bandiera Arancione (Touring Club Italia) e Borghi Autentici d’Italia, in possesso di tutti gli altri requisiti necessari all’iscrizione, potranno comunque chiedere una deroga. Poi, tra le altre cose, dovranno essere centri di antica formazione che: conservino l’originale modello insediativo, i caratteri costruttivi degli edifici riconoscibili e curino il decoro del centro urbano; abbiano attenzione per la gestione sostenibile del territorio; offrano servizi di informazione e comunicazione turistica; presentino attività organizzate e aperte ai visitatori del borgo, di carattere culturale, tradizionale, sportivo, musicale e la produzione di “Filiere di qualità certificata” o di prodotti DOC, DOCG, DOP, IGP nella rete commerciale e nei pubblici esercizi del Borgo; ospitino strutture ricettive e di ristorazione aperte tutto l’anno.

«La “Rete dei Borghi caratteristici di Sardegna” si propone come offerta di comunità che diventa turistica e culturale, improntata ad accoglienza e qualità, nei circuiti di promozione nazionali e internazionali. Nei borghi infatti ritroviamo un’idea di Sardegna incentrata sulle persone, la cultura e l’identità più autentica, dal quale può nascere uno sviluppo turistico sano, che valorizzi i progetti territoriali attraverso una governance centrale capace di creare relazioni tra tutti i soggetti coinvolti. La capacità dei centri minori di attrarre flussi turistici è legata alla partecipazione a “reti territoriali” e “reti di comunità”, che rendono fondamentale il protagonismo delle comunità nel loro insieme, e quello degli amministratori, operatori economici, sociali e culturali intorno a comuni interessi e obiettivi. Sarà così possibile anche attivare percorsi virtuosi dei territori che contribuiscano alla riduzione dello spopolamento nelle zone interne creino nuova occupazione. Inoltre – conclude l’assessore del Turismo – il riconoscimento a livello regionale consentirà di beneficiare di incentivi finalizzati al mantenimento e al miglioramento degli standard richiesti per l’inserimento nella Rete e l’utilizzo di risorse comunitarie che l’Assessorato mette a disposizione proprio per i borghi.»

Sarà ora compito dell’assessorato regionale del Turismo predisporre il Disciplinare che indicherà il procedimento amministrativo di riconoscimento come “Borgo Caratteristico di Sardegna” dei Comuni sardi in possesso dei requisiti indicati nelle Linee Guida.

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Sono 76 i panificatori e le rivendite che potranno già utilizzare il contrassegno per il pane fresco messo a disposizione dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio. L’elenco dei primi operatori autorizzati è stato pubblicato ieri sul sito della Regione (https://goo.gl/hjmHbw ).

«Si completa così – dice l’assessore Barbara Argiolas – l’iter partito con la definizione e l’approvazione del marchio previsto dalla legge regionale del 2016, la sua registrazione e ora la possibilità di utilizzarlo e esporlo. L’obiettivo del contrassegno PANE FRESCO è duplice: tutelare i panifici, le loro produzioni di pane e prodotti da forno e le piccole attività artigianali e commerciali ma anche  garantire al consumatore la certezza di un prodotto fresco, sano e di qualità.»

«Si tratta – aggiunge Barbara Argiolas – di un primo elenco ricognitivo, relativo a quanti hanno aderito alla manifestazione di interesse per l’utilizzo del contrassegno, bandita nel marzo scorso. Nelle  prossime settimane verrà aperta la procedura e i panificatori interessati potranno inoltrare  la richiesta del contrassegno attraverso lo sportello SUAPE (Sportello Unico per le Attività produttive e per l’edilizia): l’elenco si aggiornerà periodicamente con l’inoltro delle istanze al nostro Assessorato.»

«Il marchio PANE FRESCO – sottolinea Barbara Argiolas – è, soprattutto, un segnale concreto nei confronti di un comparto sempre più minacciato dalla diffusione dell’offerta di pane congelato o precotto. Con gli operatori abbiamo aperto un tavolo tecnico che ha visto la collaborazione fattiva delle associazioni di categoria che ha portato alla condivisione della legge n. 4 del 21 marzo 2016, con la quale la Regione ha normato e disciplinato in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane per modernizzare e valorizzare l’intera filiera della Sardegna e le sue tipologie tipiche conosciute anche al di fuori dell’isola e, nello scorso mese di gennaio, all’approvazione da parte della giunta regionale del nuovo contrassegno e dell’identità visiva coordinata scaturite da un concorso di idee.»

Gli operatori presenti nell’elenco possono utilizzare il contrassegno che attesta la vendita di “PANE FRESCO” con le seguenti modalità: dovranno riportare nella targa di licenza del contrassegno il numero d’iscrizione all’elenco e il numero di iscrizione al Repertorio Economico Amministrativo (R.E.A.); saranno tenute a rispettare le disposizioni grafiche e normative indicate nella disciplina di utilizzo e sottoscritte all’atto della manifestazione d’interesse. Il marchio PANE FRESCO potrà essere esposto in maniera visibile nelle sedi di produzione e vendita o sui sacchetti o sulle altre modalità di confezionamento. Non potrà essere modificato, alterato o contraffatto in alcun modo e potrà essere revocato qualora, durante l’opera di vigilanza e controllo esercitata dalle ASL e dai Comuni competenti, vengano riscontrate violazioni di quanto normato dalle legge 4/2016 o comportamenti che danneggiano la filiera di qualità rappresentata dal contrassegno.

«La Regione – conclude l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – intende continuare l’opera di tutela, rilancio e valorizzazione di una delle nostre produzioni agroalimentari più autentiche e legata al nostro vivere quotidiano: il pane non è solo un alimento base del nostro mangiare, un pilastro dell’identità culturale delle comunità sarde ma anche un fattore di sviluppo sociale ed economico soprattutto nelle nostre zone interne, dove i panifici e le piccole attività artigianali e commerciali ricoprono il ruolo di presidi del territorio. Inoltre, per incentivare l’acquisto e il consumo del pane fresco e diffondere una migliore educazione alimentare, in queste prossime settimane ripartirà la campagna di comunicazione mirata alle famiglie, ai giovani e ai giovanissimi.»

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Banco di Sardegna e Sfirs sono pronti a mettere in campo una serie di iniziative a sostegno di imprese e famiglie colpite dagli eventi calamitosi delle ultime settimane. Misure ad hoc a favore di aziende e cittadini sono state annunciate dal direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, durante la seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Attività Produttive del Consiglio regionale. «Aziende agricole e di trasformazione rappresentano un settore importante per il nostro istituto – ha detto Giuseppe Cuccurese – il Banco, in questo momento di difficoltà, farà di tutto per preservare questo patrimonio».

Giuseppe Cuccurese ha elencato una serie di iniziative che saranno attivate a partire dal prossimo 26 novembre: «Le aziende potranno aprire linee di credito da 50/60mila euro senza dover ricorrere a garanzie immobiliari, basterà un’autocertificazione con l’indicazione dei danni subiti nell’ultima alluvione – ha spiegato il direttore del Banco di Sardegna – le pratiche saranno evase direttamente nelle filiali con un’istruttoria semplificata e tassi di interesse molto bassi». Le misure saranno estese anche alle imprese commerciali e al settore della pesca. Dei benefici potranno godere anche le famiglie: «Per chi è in difficoltà abbiamo previsto la sospensione delle rate del mutuo – ha proseguito Giuseppe Cuccurese – in alternativa si potrà richiedere un prestito a tassi agevolati. Il plafond è di 50 milioni di euro».

Pronta a fare la sua parte anche la Sfirs: «Noi siamo legati alle indicazioni della Regione – ha detto il presidente Paolo Sestu – nostro compito è accelerare al massimo la messa a disposizione delle risorse. La velocità, in questi casi, è vitale per garantire la sopravvivenza delle aziende».

La Commissione Bilancio valuterà nei prossimi giorni la previsione di uno stanziamento in Finanziaria per l’abbattimento dei tassi di interesse. «Sarebbe cosa gradita – ha affermato il direttore del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese – lavoriamo in un’ottica di sistema. Tutto ciò che può contribuire a sostenere le aziende agricole in questo momento di difficoltà è utile e opportuno».

Soddisfatto il consigliere del Pds Gianfranco Congiu che in Consiglio aveva sollecitato una seduta congiunta della Terza e Quinta Commissione: «Banco di Sardegna e Sfirs hanno risposto al nostro appello – ha detto Gianfranco Congiu – le misure individuate sono una boccata d’ossigeno importante rispetto alla rilevanza che il settore agroalimentare occupa nel ciclo economico dell’Isola».

Positivo anche il giudizio del consigliere dei riformatori Luigi Crisponi: «Bene le misure messe in campo serve però un’informazione capillare rivolta alle famiglie – ha detto Luigi Crisponi – chi è in difficoltà deve poter accedere in modo semplice e veloce agli strumenti messi a disposizione da Regione e banche».

Al termine della seduta congiunta con la Terza Commissione, il parlamentino delle Attività produttive ha proseguito i suoi lavori con altre due audizioni.

La prima ha riguardato la crisi del piccola pesca della marineria di Alghero. La Commissione ha sentito i rappresentanti dell’associazione “Banchina Millelire” che riunisce 70 imprese di pesca. Antonio Canu e Leonardo Zinchiri hanno illustrato la grave situazione di difficoltà vissuta dai pescatori algheresi e lamentato uno stato di abbandono da parte delle istituzioni regionali.

«Siamo soli e abbandonati – hanno detto Antonio Canu e Leonardo Zinchiri – se non si interviene subito la piccola pesca ad Alghero è destinata a morire. Quest’anno, a causa del maltempo, le nostre uscite a mare si sono ridotte drasticamente». I pescatori hanno presentato alcune richieste per risollevare le sorti del settore. Tra queste, una proroga della pesca all’aragosta (attualmente dal 1 marzo al 31 agosto) e l’applicazione delle normativa nazionale; il risarcimento per i danni alle attrezzature causati dai delfini; il recupero delle giornate perse a causa del maltempo e un indennizzo per le calamità naturali.

La Commissione valuterà nei prossimi giorni le misure da adottare. Gli interventi – ha spiegato il presidente Luigi Lotto – saranno modulati sulla base delle esigenze manifestate anche dalle altre marinerie della Sardegna sentite nei giorni scorsi in audizione. Sui danni causati dai delfini, invece, le coperture finanziarie sono già inserite nella legge di stabilità che sarà discussa nelle prossime settimane dal consiglio regionale.

La Commissione, infine, ha sentito l’assessore al turismo Barbara Argiolas sulle parti di competenza della legge finanziaria. L’assessore ha illustrato le misure predisposte dalla Giunta in materia di apprendistato, Camere di Commercio e legge n. 51.

La Commissione, in accordo con l’esecutivo, presenterà un emendamento alla legge che terrà conto del lavoro svolto dalla Commissione speciale sulla crisi dell’artigianato e del commercio.