29 March, 2024
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La consigliera regionale M5S Carla Cuccu ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore della salute Mario Nieddu ed al presidente della Regione Cristian Solinas, nella quale chiede perché non sono state riqualificate le strutture sanitarie pubbliche esistenti per l’emergenze Covid-19.

Carla Cuccu chiede, inoltre, se presso il Mater Olbia sia di prossima attivazione il nuovo reparto di malattie infettive di 16 posti letto, con stanze di degenza a pressione negativa, come previsto nella deliberazione della Giunta regionale n. 16/2 del 26 marzo 2020, col personale necessario. 

«Le risorse finanziarie stanziate per coprire i costi delle strutture sanitarie private potevano destinarsi ai presidi ospedalieri pubblici esistenti ed improvvidamente  depauperati. Il Policlinico Sassarese SPA ed il Policlinico Città di Quartu sono stati individuati in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento; mentre il Mater Olbia rimodulandone i posti letto – aggiunge Carla Cuccu -. Dagli organi di informazione si apprende che sarebbero strutture non ancora pronte ad affrontare l’emergenza sanitaria per carenze tecniche, strutturali e professionali da potenziare con personale pubblico, anche convenzionato, come accaduto per il Mater Olbia Hospital mediante il reclutamento di personale sanitario militare.»

Nei primi giorni di marzo l’on. Carla Cuccu segnalava la necessità di ripristinare l’ex struttura sanitaria di terapia intensiva del P.O. Santa Barbara di Iglesias; attivare la funzione di semi intensiva generale ed istituire la rianimazione nel presidio di Alghero-Ozieri; potenziare la rianinazione di Sassari e ripristinare l’ex reparto di rianimazione dell’ospedale Binaghi di Cagliari (eccellenza a vocazione pneumologica).

«Tutte strutture pubbliche idonee. Nell’ottica di razionalizzare la spesa pubblica sanitaria, in piena emergenza, anche nei presidi di Ittiri e Thiesi, che ospitano reparti di lungodegenza, si sarebbero potute recuperare le corsie chiuse. Nell’imprevista pandemia non vorremmo che si verificasse un golpe sanitario realizzando ciò che in regime ordinario non sarebbe stato possibile», conclude Carla Cuccu, segretaria nell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.

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«Sottoporre subito a tampone tutto il personale operante negli istituti penitenziari per individuare eventuali positivi al Coronavirus e garantire un immediato isolamento idoneo ad evitare il contagio.»

Lo chiede in un’ interrogazione, presentata in Consiglio regionale, la consigliera del M5S Carla Cuccu. Nel provvedimento rivolto all’assessore della Salute Mario Nieddu ed al presidente della Regione Christian Solinas, chiede anche di sapere quale sia lo stato di attuazione del Piano Annuale e Triennale della Sanità Penitenziaria ATS Sardegna 2018-2020, approvato con deliberazione n. 988 dell’11 agosto 2018 e se sia stata verificata dall’ATS la possibilità di assegnare il reparto detentivo protetto, già realizzato presso l’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari. Inoltre, Carla Cuccu chiede se sia stata presa una decisione sulla proposta di adibire spazi specifici presso i nosocomi dove sono presenti le maggiori strutture penitenziarie, nelle more della consegna dei reparti detentivi ospedalieri, divenuta ormai improcrastinabile.
«Nonostante il numero dei contagi continui a crescere in misura esponenziale, si continua ad ignorare l’atavico problema di garantire una sanità penitenziaria che tuteli i detenuti, la polizia penitenziaria e tutti gli operatori che vi accedono.»
L’on. Carla Cuccu amplifica ciò che da tempo le varie associazioni denunciano invano. «Non è possibile che nemmeno in tempo di pandemia conclamata, non si siano predisposti i reparti detentivi nei nosocomi sardi dove sono presenti le maggiori strutture penitenziarie. È intollerabile e non più rinviabile in periodo di emergenza epidemiologica Covid-19, vista la repentina possibilità di contagio. Ancor oggi, i detenuti dovrebbero essere ricoverati nelle medesime stanze dove vi sono altri pazienti esposti a rischi per la propria incolumità oltre che per quella degli agenti penitenziari.»

«Questa inadempienza – conclude Carla Cuccu, segretaria dell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale – è anche un grave danno economico per la collettività per l’elevato impiego di agenti destinati al servizio di piantonamento non necessari se vi fossero, invece, i cosiddetti repartini. Parrebbe che solo le associazioni abbiano a cuore il problema sanitario nelle carceri (benché costituzionalmente tutelato), che hanno donato mascherine di protezione. Non si faccia carne da macello.»

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«La Regione Sardegna ha istituito le U.S.C.A. (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) come previsto nel decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020 per la gestione domiciliare dei pazienti affetti dal virus che non necessitano di ricovero?»

Lo chiede la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, in un’interrogazione rivolta all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu ed al governatore, Christian Solinas.

»Dopo una prima fase di sperimentazione che ha dato risultati positivi – spiega Carla Cuccu – l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha autorizzato la somministrazione domiciliare di clorochina, efficace nei primi stadi della malattia, a pazienti Covid-19 nelle fasi iniziali di contagio. E’ necessario somministrarla già in assistenza domiciliare, per ottenere anche l’effetto di decongestionare i nostri ospedali, molti dei quali già saturi o vicini alla saturazione. Una procedura che è già attiva in Veneto e che chiediamo attivarsi pure in Sardegna. Il virus corre veloce e non si può più attendere. Anche i nostri contagiati devono essere curati a domicilio predisponendo equipes di medici ed infermieri che operano in strutture dove il lavoro è rallentato o cessato per effetto della sospensione di molte attività, a cominciare dalle attività ambulatoriali, scongiurandone la messa in cassa integrazione.»

«Assistere a domicilio i pazienti – aggiunge Carla Cuccu – consente di agire in maniera efficace, monitorando la malattia e ricorrendo al ricovero quando è necessario non attendendo che le condizioni del paziente siano compromesse. In una fase di emergenza sanitaria che non ha eguali, siamo tutti coinvolti. Non si può trascurare la voce delle opposizioni. Bisogna fare squadra – conclude Carla Cuccu -, condividere idee e risorse, con la consapevolezza che soltanto uniti usciamo da questa emergenza.»

[bing_translator]La consigliera regionale del M5S, Carla Cuccu, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore all’Igiene e Sanità, Mario Nieddu, in merito alle carenze del sistema sanitario nell’Isola di San Pietro, aggravate in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.

«Oltre alle preoccupazioni del sindaco di La Maddalena, che ho già segnalato in un’altra interrogazione, che più volte ha dichiarato di non essere a conoscenza di quale sia il circuito studiato per un’eventuale emergenza legata al Covid-19 – dice Carla Cuccu, ugualmente preoccupato è il sindaco di Carloforte, il quale ha denunciato le carenze del sistema sanitario, ad iniziare dall’insufficiente ed irrisoria fornitura di dispositivi di protezione individuale dall’epidemia in corso.» 

«Considerando che il comune di Carloforte non ha un ospedale, ma solo la guardia medica con cinque ambulanze non attrezzate per l’emergenza e gestite dai volontari della Croce azzurra, aggiungendo il fatto che nei giorni scorsi si sono registrati due casi sospetti Covid-19, per i quali non è stata inviata la prevista ambulanza medicalizzata contrariamente a quanto avviene secondo il protocollo d’intervento nel resto della Regioneaggiunge Carla Cuccu -, ora più che mai le carenze del sistema sanitario nell’isola di San Pietro non sono più tollerabili»

«La condizione di insularità non deve penalizzare il diritto alla salute dei carlofortini che hanno diritto di sapere quali sono i protocolli adottati o previsti per trasferimenti di persone in caso di positività al Coronavirus, quando il Governo regionale intenda dare corso, senza ulteriore indugio, alle azioni previste per le isole minori dal Documento 16 di “Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna – conclude Carla Cuccu – e quanto tempo dovranno ancora aspettare per vedersi garantire un’adeguata fornitura dei materiali sanitari necessari e indispensabili a tutelare la sicurezza e l’incolumità degli operatori e dei cittadini.»

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«Troppe donne sarde a causa del Coronavirus sono costrette a coabitare con il loro aguzzino. La Regione, anche in questo periodo di grande emergenza, deve intervenire per mettere al sicuro il gran numero di donne che proprio nell’ambiente domestico trova violenza e, a volte, la morte.»

A lanciare l’allarme è a consigliera regionale Carla Cuccu del Movimento 5 Stelle che, in un’interrogazione con richiesta di risposta scritta presentata in Consiglio regionale, chiede al presidente della Regione di sapere se le risorse stanziate con la legge regionale 2 agosto 2018, n. 33 (Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza) siano state di fatto assegnate ai Comuni nel cui territorio sono ubicate le Casa di accoglienza, coincidente con il Comune capofila dell’Ambito Plus; se gli enti gestori degli Ambiti Plus abbiano provveduto ad attuare le prime fasi della misura attraverso la ricognizione dei fabbisogni e la redazione del progetto personalizzato; se non ritenga urgente provvedere anche all’attuazione delle ulteriori misure previste dagli articoli 3 (intese e protocolli tra regione e imprese), 8 (progetti di educazione all’affettività e alla parità di genere), 9 (affido familiare) e 10 (esenzione dal pagamento delle imposte) della L.R. n. 33/2018.
Carla Cuccu, infine, nell’interrogazione, ricorda che la Sardegna (dati ISTAT) è al secondo posto in Italia per numero di donne uccise nel triennio 2016-2018 e che il rischio è, soprattutto, nell’ambiente domestico.

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Si allarga il fronte dei sostenitori della nomina di un commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.

«Proponiamo la nomina di un Commissario  che affianchi la Regione in questa fase, una persona d’esperienza che sia in grado di colmare le lacune organizzative e operative emerse sino ad ora. Tanti altri Presidenti di Regione hanno sentito il bisogno di essere affiancati da persone esperte e competenti. In Sardegna questo non è avvenuto, ed è sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza del Presidente e delle persone da lui nominate che avrebbero dovuto gestire l’attuazione delle misure di contenimento del contagio.»

A sostenere questa richiesta sono oggi, in un fronte compatto, 15 consiglieri di 3 gruppi di minoranza in Consiglio regionale:

 – Progressisti (Francesco Agus – Laura Caddeo – Diego Loi – Maria Laura Orrù – Antonio Piu – Gian Franco Satta – Franco Stara (Italia Viva) – Massimo Zedda);

 – Movimento 5 Stelle (Desirè Manca – Michele Ciusa – Carla Cuccu – Roberto Li Gioi – Alessandro Solinas)

 – LeU (Daniele Cocco – Eugenio Lai)

«La Sardegna si appresta a entrare nella quarta settimana dall’inizio dell’emergenza – aggiungono i proponenti -. Il nostro ringraziamento va al personale sanitario che ogni giorno opera con dedizione e serietà all’interno degli ospedali della Sardegna, in un contesto in cui la disorganizzazione e l’assenza dei dispositivi di protezione denunciata anche da sindacati e ordine dei medici ha reso le strutture di cura il principale luogo di contagio dell’Isola. Allo stesso modo ringraziamo i Sindaci dei comuni della Sardegna per il loro impagabile lavoro svolto al servizio delle comunità. Un ruolo portato avanti però senza gli strumenti necessari e senza collaborazione e coinvolgimento da parte della Regione. Ringraziamo poi tutti i sardi. Per la serietà con cui stanno affrontando il momento drammatico e per la rapidità con cui sono stati in grado di mutare le abitudini consolidate della vita di tutti i giorni. Su troppi temi cruciali emergono differenze sostanziali tra la verità raccontata dalla Giunta regionale e quella vissuta all’interno degli ospedali e nei territori. La distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, l’andamento delle analisi sui tamponi, le misure di protezione civile e persino il numero quotidiano dei contagiati appare gestito in maniera poco trasparente. Tutto questo è figlio di una disorganizzazione che ormai nessuno può più mettere in dubbio.»

«La Sardegna ha condizioni geografiche e demografiche tali da poter uscire dall’emergenza prima del resto del Paese ma serve un immediato cambio di passo.

Sollecitiamo:

  1. la costituzione di un’unità di crisi multidisciplinare, composta da persone con competenze sanitarie (con la partecipazione di epidemiologi e virologi) e con esperienze organizzative, che svolga funzioni di collegamento con la rete nazionale e internazionale impegnata nella gestione dell’epidemia.
  2. Una gestione seria del materiale disponibile e delle forniture dei dispositivi di protezione individuale e la messa in sicurezza dei presidi sanitari e degli operatori.
  3. la verifica puntuale e imparziale dei dati sulla diffusione del virus, in stretta collaborazione con i medici di famiglia e ospedalieri, la rete del 118, prefetti, forze dell’ordine e i sindaci.
  4. il coinvolgimento della Commissione sanità del Consiglio regionale, che ha il dovere e il diritto di ascoltare tutti, ma, soprattutto, di dare risposte agli operatori sanitari sul campo.
  5. La creazione di un ulteriore gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei settori produttivi, sindacali e delle forze politiche, per coordinare le azioni, volte all’intervento economico per la salvaguardia dei luoghi e dei posti di lavoro, collegando queste azioni a quelle messe in atto dal governo.
  6. la sostituzione dell’assessore della Sanità con una figura all’altezza della responsabilità e della fase emergenziale.»

 

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L’on. Carla Cuccu (M5S) ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, «sulle non più tollerabili criticità in cui versano i reparti di Medicina e di Ortopedia del Presidio ospedaliero Paolo Dettori di Tempio Pausania e gli altri Presidi ospedalieri sardi in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19 ».

Carla Cuccu, dopo aver ricostruito le varie criticità presenti e citato la denuncia dei Sindaci del territorio «che giustamente chiedono di sottoporre a tampone tutto il personale che ha operato e che opera nei reparti di Ortopedia e di Medicina del P.O. di Tempio Pausania, di adottare i protocolli di sicurezza previsti dalla legge e di vigilarne l’osservanza, di ricevere dispositivi di protezione individuale, nonché lamentano di apprendere le notizie ufficiosamente e non da chi di dovere; ritenuto necessario ed urgente dare risposte concrete a chi da troppo tempo le attende, posto che non può essere messa a repentaglio la vita delle persone e che occorre intervenire tempestivamente», chiede di interrogare il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Mario Nieddu, «per sapere: 1) se siano a conoscenza della situazione; 2) quali ulteriori misure intendano adottare nell’immediatezza al fine di tutelare la salute degli operatori sanitari coinvolti e dell’intera popolazione sarda».

In una seconda interrogazione con richiesta di risposta scritta, Carla Cuccu si sofferma «sulle non più tollerabili criticità in cui versano il reparto di Cardiologia-UTIC-Emodinamica del P.O. Giovanni Paolo II di Olbia e gli altri Presidi ospedalieri sardi in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19».

Anche in questo caso, dopo aver ricostruito le varie criticità emerse in questi giorni di emergenza Covid-19, Carla Cuccu chiede di interrogare il presidente della Regione, Christian Solinas, e l’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Mario Nieddu, «per sapere: 1) se siano a conoscenza della situazione descritta; 2) quali ulteriori misure intendano adottare nell’immediatezza al fine di tutelare la salute deglioperatori sanitari coinvolti e dell’intera popolazione sarda».

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«In Sardegna alla catena di comando che serve per gestire l’emergenza Covid-19 mancano gli anelli essenziali. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si dimetta subito e non si occupi più del Coronavirus, e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari. La battaglia va affrontata con le forze giuste.»

È la richiesta che avanzano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, Emanuela Corda, Luciano Cadeddu, Paola Deiana, Gianni Marilotti, Elvira Evangelista, Emiliano Fenu, Ettore Licheri, Alberto Manca, Nardo Marino, Mario Perantoni, Lucia Scanu, e i consiglieri regionali Carla Cuccu, Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Desirè Manca e Roberto Li Gioi.

In una lunga nota pubblicata nelle loro pagine Facebook, i quattordici esponenti del M5S affermano che «in Sardegna, dove ancora deve arrivare l’ondata epidemica più violenta del Coronavirus, la gestione dell’emergenza da parte dei decisori politici in loco è fra le più preoccupanti. I cinesi non hanno esitato ad esautorare le autorità di Wuhan e dell’Hubei, agli inizi del loro principale focolaio. Eppure non registravano un numero di operatori sanitari infetti da Coronavirus altrettanto sproporzionato quanto in Sardegna nella fase iniziale della progressione infettiva: gran parte dei nuovi contagi da noi è avvenuta all’interno dei presidi ospedalieri, un record che segnala un’anomalia acutissima.»

Ma le osservazioni che gli esponenti del Movimento 5 Stelle rivolgono all’amministrazione Christian Solinas sono incalzanti: «Nell’isola del ‘tutto sotto controllo’, cosa ha fatto l’assessorato regionale della Sanità tra il 21 febbraio (il primo caso a Codogno, in Lombardia) e l’8 marzo 2020 (con il Dpcm che ci ha fatto stare tutti a casa)? Era davvero tutto a posto, come diceva? I sindaci sardi dichiarano di essere stati lasciati soli: dal nord al sud dell’isola i primi cittadini denunciano gravi carenze nelle comunicazioni da parte dell’ATS in merito alla positività dei propri concittadini al virus».

«A questo si aggiunge l’imbarazzante caso dei test rapidi per scoprire la positività al virus, che l’assessore Mario Nieddu ha confermato di aver ordinato alla società Tema Ricerca srl, prenotazione che in realtà non sarebbe mai arrivata, secondo quanto spiegato dalla nota della legale rappresentante dell’azienda di Bologna – proseguono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Arrivano dai medici fortissime proteste verso il bavaglio imposto al personale sanitario dall’assessorato regionale rispetto ai loro contatti con i giornalisti. Alla propria catena di disastri comunicativi cui dovrebbe rimediare con una squadra di esperti di comunicazione nelle catastrofi, l’amministrazione regionale rimedia invece con la censura. Ma i cittadini hanno il diritto dei cittadini di essere informati su quanto accade all’interno degli ospedali sardi. Serve trasparenza.»

«A che punto siamo con l’apertura di nuovi posti letto prevista dal Piano di Emergenza Regionale? Il sistema sanitario ereditato dai tempi sonnolenti delle ‘normali’ spartizioni fra partiti deve cedere il passo a un sistema che non ammette più distrazioni né opacità, ora che la salute è in gioco nel modo più drammatico. Con questa epidemia bastano pochi giorni di ritardo e si rischia di pagare errori e indecisioni con un rapidissimo aumento del prezzo peggiore, quello in vite umane. Occorre agire subito concludono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si faccia da parte e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari.»

 

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L’on. Carla Cuccu (M5S), già presentatrice di 5 interrogazioni e 1 interpellanza al governatore Christian Solinas ed all’assessore Mario Nieddu, senza riscontro alcuno, oggi chiede la nomina di un commissario straordinario con pieni poteri per uscire subito dall’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19.

«Fin dal 26 febbraio – spiega Carla Cuccu – chiedevo l’acquisto di tamponi, test, D.P.I.; lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale non dirigenziale; il ripristino dell’ex struttura di terapia intensiva del presidio ospedaliero Santa Barbara di Iglesias; l’attivazione della funzione semi intensiva generale e l’istituzione della rianimazione nel presidio di Alghero-Ozieri col potenziamento della rianimazione di Sassari; il ripristino del reparto di rianimazione dell’ospedale Binaghi di Cagliari; di fornire alloggi al personale sanitario per limitare anche ai loro familiari la possibilità di contagio.»

«Le segnalazioni che tutti i giorni ricevo dai cittadini crescono in maniera esponenziale – aggiunge Carla Cuccu -. Oltre alle note già apparse sulla stampa, si aggiunge che nel polo petrolchimico di Sarroch gravitano migliaia di operai potenziali vettori di Covid-19 senza controlli; alcuni farmacisti non installano barriere separatorie di protezione al banco; le scellerate direttive dell’A.T.S. sul trasferimento del punto nascite dal C.T.O. di Iglesias (privo di emergenze Covid-19) al Brotzu (con positivi al Coronavirus); la direzione generale sanitaria che pretende dagli operatori sanitari che nel caso in cui vengano in contatto con un presunto paziente Covid-19 debbano terminare il turno e tornare a casa senza attendere l’esito del tampone ed il turno che sostituisce deve fare altrettanto col pericolo di contagiare anche i propri familiari, rischiando, così, che a breve potrebbe non esserci più  un operatore sano; i tanti sardi che non riescono a rientrare nell’isola.»

«Insomma, lo scenario kafkiano ci presenta un bollettino di guerra che ogni giorno si colora di tinte sempre più fosche, nonostante l’incalzare della primavera annunci il tempo della rinascita. C’è troppa confusione, paura, i cittadini sentono, ora più  che mai, la necessità di vedere una classe politica forte, unita, combattiva che si prenda cura di loro. C’è necessità impellente di sicurezze, di un’unica cabina di regia – attacca Carla Cuccu – ecco perché è necessario che si nomini immediatamente un COMMISSARIO STRAORDINARIO CON PIENI POTERI. Bisogna fare l’impossibile per far arrivare immediatamente le dotazioni necessarie di tamponi, reagenti e di tutti i presidi per la sicurezza di coloro che operano nelle strutture sanitarie e per l’intera popolazione. Stiamo rischiando di trovarci senza medici, infermieri, O.S.S., perché a causa della mancanza di tamponi e di presidi per la sicurezza è impossibile limitarne e controllarne il contagio. Chi ha ruoli operativi deve provvedere immediatamente e pretendere per la Sardegna tutto ciò che occorre per combattere questa emergenza. Non si può più perdere nemmeno un secondo. Si deve agire ed ottenere – conclude Carla Cuccu -. Dobbiamo rinvigorire quella speranza che sta vacillando per mancanza di programmazione tempestiva e mirata con risultati efficienti.»

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L’on. Carla Cuccu (M5S), ha presentato oggi una nuova interpellanza al governatore Christian Solinas ed all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, nella quale chiede se abbiano rivolto un accorato appello che incoraggi forme di solidarietà, pubblica e privata, per reperire alloggi da destinare al personale sanitario che tutti i giorni mette a rischio la propria salute col proprio lavoro. Carla Cuccu evidenzia come numerosi operatori sanitari non trovano alloggio ed in via prudenziale preferiscano non rientrare nelle proprie abitazioni, per limitare, così, eventuali contagi anche tra i loro familiari.

«In diverse regioni italiane – conclude Carla Cuccu – si sta provvedendo grazie alla solidarietà di istituzioni e cittadini che forniscono un supporto logistico a questi encomiabili professionisti della salute. In un tempo in cui questo nemico invisibile sta risvegliando coscienze, solidarietà e senso di appartenenza, è compito delle istituzioni valorizzare questi principi giuridicamente tutelati.»