19 April, 2024
HomePosts Tagged "Carlo Floris"

Il Villamassargia vince nel finale 2 a 1 sul Lanusei dopo aver sofferto per gran parte del secondo tempo e compie un grande passo avanti verso la salvezza. Dopo un primo tempo incolore, nel quale non si registrano azioni degne di nota, la partita improvvisamente si anima per merito del Lanusei. Al 51′ su corner di Ridolfi, incornata di Caroccia e 1 a 0 per il Lanusei, con i padroni di casa che non sembrano in grado di reagire e rischiano più volte di subire il secondo goal in contropiede. Al 76′ Franceschi raccoglie una respinta della difesa del Villamassargia da corner e cerca l’angolo destro, Marongiu in tuffo manda in angolo. Subito dopo Niang, servito da Pilloni, tira addosso a Doumbouya in uscita. Al 78′ il Lanusei resta in dieci uomini per l’espulsione di Ridolfi. All’80’ Bratzu da sinistra salta diversi uomini, si accentra e lascia partire un tiro da fuori che il portiere del Lanusei tocca sul palo ma poi il pallone si infila in rete per l’1 a 1. In campo si crea confusione e l’arbitro espelle anche Gudino per aver colpito un avversario a gioco fermo ed il Lanusei resta in nove uomini.

Nel finale sale la pressione il Villamassargia alla ricerca del goal della vittoria e al 92′ su un cross da sinistra il pallone arriva a destra in area per Pilloni che fa un passo e scarica, il portiere devia sul palo e poi la palla gli batte sulla schiena e si infila alle sue spalle. E’ il goal del 2 a 1. Poco dopo arriva il triplice fischio finale e il Villamassargia festeggia. Con i tre punti sale a quota 40 punti, al settimo posto, a pari punti con Arborea e Guspini. Il Lanusei resta fermo a quota 35 punti, quint’ultimo, in zona playout.

Villamassargia: Marongiu, Melis, Marteddu (62′ Angioni), Chessa, Sirigu, Orgiana, Bratzu, Niang, Farci (64′ Pilloni), Ciccu, Loi. A disposizione: Zucca, Lai, Nieddu, Saiu, Arcidiacono, Mulas, Valentino. Allenatore: Fabrizio Anedda.

Lanusei: Doumbouya, Carroccia, Gudino, Ferrales, Costarella, Machi, Prieto, Franceschi, Fink, Ridolfi, Pisano (87′ Melis). A disposizione: Pugliese, Pacheco, Zanni. Allenatore: Franco Giordano.

Arbitro: Gabriele Sari di Alghero.

Assistenti di linea: Giulia Bolognesi ed Eleonora Tola di Sassari.

Reti: 51′ Caroccia, 80′ Bratzu, 92′ Pilloni.

Espulsi: 78′ Ridolfi (L), 82′ Gudino (L).

Ammoniti: Loi (V), Farci (V), Angioni (V), Doumbouya (L), Caroccia (L), Maki (L), Prieto (L), Franceschi (L), Ridolfi (L).

Note: spettatori 120 circa, corner 5 a 4 per il Lanusei.

Carlo Floris

Nella riunione regionale svoltasi domenica 18 febbraio svoltasi nella sala riunioni dell’Hotel Regia di Abbasanta, l’Associazione di promozione sociale (Aps) Amici del Cammino di Santu Jacu, ha eletto Marina Scibilia nuovo presidente regionale. Era la prima volta che l’associazione, presieduta fino ad allora dal signor Flavio Vandoni, ideatore e promotore dal 2012 del Cammino di Santiago in Sardegna, primo Cammino registrato in Regione e al Ministero, si riuniva per la prima volta in assemblea straordinaria.

Marina Scibilia, ha le idee chiare sulle questioni da affrontare nel corso del suo mandato. «Veniamo da un momento di appannamentosottolinea la neo presidente legato ai problemi del Covid e degli anni successivi, si tratta quindi di ripristinare e rimettere in funzione i percorsi e i luoghi di accoglienza durante il cammino, di incrementare il numero di soci e di volontari che collaborano con l’Associazione, adeguare le pagine dell’associazione nella piattaforma e magari migliorarle, diffondere la conoscenza del Cammino, abbiamo molti che ci scrivono ancora diversi anni dopo aver percorso i nostri itinerari, diffondere anche la conoscenza del Cammino di Sant’Antioco, le cui tappe oggi vanno da Iglesias appunto a Sant’Antioco, coinvolgere anche le famiglie nell’accoglienza dei pellegrini.»

Marina Scibilia ha progettato e seguito il Cammino di Sant’Antioco, che si snoda da Iglesias passando per Barega, Barbusi, Carbonia, Is Loccis Santus, i luoghi attraverso i quali si snodava il percorso delle reliquie del Santo verso la basilica per “Sa Festa Manna”, le prime due tappe e poi altre quattro tappe nell’isola, per evidenziare il patrimonio naturalistico e paesaggistico dell’isola. I pellegrini ritirano la credenziale ad Iglesias ed il testimonium dell’avvenuto pellegrinaggio a Sant’Antioco. Il Cammino di Santu Jacu invece si snoda tra Sant’Antioco, Cagliari, seguendo il cosiddetto asse centrale, fino a Porto Torres, con deviazioni in Gallura.

«Flavio Vandoni è stato l’anima della nostra associazione e con il suo spirito ha coinvolto me e altre persone in questa iniziativa, ha lasciato il testimone ad un gruppo più giovane perché prosegua e incrementi l’attività dell’associazione. Il turismo dei Camminisottolinea Marina Scibiliaè lento, va da sé, le persone vanno a piedi in generale e possono gustare tutto il territorio che percorrono. Ed è un modo di promuovere un incontro anche con le persone che nel territorio vivono e lavorano, una maniera di favorire l’incontro tra le persone e la creazione di relazioni. Ci risulta che il camminante poi ritorna, magari con la famiglia, nei territori che ha conosciuto lungo il cammino e ci sembra un modo di fare un buona promozione del territorio. Certo serve contare su una rete di soci e di volontari che seguono i percorsi e possano essere referenti per le persone che intraprendono il Cammino e possono avere differenti esigenze.»

L’assemblea ha rinnovato anche le altre cariche associative e deliberato l’istituzione di gruppi di lavoro divisi per zone. Insieme ai soci che da diversi anni seguono il Cammino, erano presenti i soci che nel corso degli anni hanno ospitato le persone recanti le Credenziali del Pellegrino nelle loro abitazioni o strutture a prezzo concordato e convenzionato.

Carlo Floris

A Santadi, nel mese di dicembre, sono terminati i lavori di recupero di un vecchio furriadroxiu, in località Is Langius, nei pressi della strada per Pantaleo, vicino al complesso nuragico di Barrancu Mannu.

«Questi lavori rappresentano per me e per la mia impresa un importante banco di provaspiega Federico Acca -. Si è trattato di lavorare a un edificio costruito parte in pietra e parte in ladiri, i vecchi mattoni di argilla cruda. Abbiamo utilizzato materiali assolutamente biologici, limitando l’utilizzo del cemento solo ad alcuni punti importanti per la salvaguardia e la tenuta dell’immobile. Abbiamo ricostruito il tetto in canne, per gli intonaci abbiamo utilizzato la calce. L’immobile è destinato ad essere l’abitazione di una coppia che si trasferirà a vivere a Santadi.»

L’imprenditore edile è entusiasta del lavoro svolto, anche perché crede che questo possa essere solo il primo di innumerevoli interventi, vista la vastità del patrimonio abitativo sparso nel territorio che sarebbe necessario recuperare. Il lavoro è parte del progetto MuDIS (Museo Diffuso Insediamento Sparso), che si occupa della valorizzazione degli insediamenti storici del Sulcis: una ricchezza inesauribile legata al patrimonio nuragico e minerario ed alla bellezza e ricchezza della natura in cui sono inseriti gli edifici.

«Il furriadroxiuaggiunge Federico Acca è di proprietà di Manuela e Giovanni Pasella, entrambi soci del MuDIS e futuri nuovi residenti di Santadi. L’immobile è stato recuperato con un progetto di valorizzazione che lo ha trasformato da rudere ad esclusiva proprietà immobiliare inserita in un contesto naturalistico di grande pregio. Di fatto abbiamo aggiunto un nuovo tassello all’attività del MuDIS a vantaggio del patrimonio immobiliare storico di Santadi

L’artigiano collabora da alcuni anni con il MuDIS. «Lavoro in edilizia con passione dice Federico Accae da alcuni anni ho il piacere di lavorare per il Museo diffuso dell’insediamento sparso (MuDIS), che richiede di utilizzare tecniche edili e materiali tradizionali del mio paese, cosa che appassiona moltissimo sia me che la mia squadra. Con queste tecniche antiche, recuperate da persone che ce le hanno tramandate, e seguendo le indicazioni del MuDIS, abbiamo realizzato coperture in canne di fiume, legate una ad una con corde vegetali, recuperato i muri in terra cruda o in pietra, ripristinandoli con malte a base di calce e tinteggiatura dello stesso materiale. In questo modo teniamo viva la nostra tradizione, rispettando l’ambiente senza usare prodotti chimici o cemento, recuperiamo e riutilizziamo i furriadroxius. Oggi siamo in grado anche di costruire abitazioni nuove rispettando gli standard di efficientamento energetico, riproponendo finiture, materiali e tecniche tradizionali.»

«Credo che il nostro Comuneconclude Federico Accaabbia un grande potenziale turistico con i suoi siti archeologici, le sue magnifiche grotte di Is Zuddas, o la bellissima foresta di Pantaleo, una delle leccete più vasta d’Europa, dove si possono fare escursioni immersi nella natura. I nostri ristoranti, che propongono cucina tradizionale, insieme a vini eccellenti conosciuti in tutto il mondo, i nostri formaggi buonissimi, le ottime carni, il miele, il pane e l’olio d’oliva cui viene dedicato l’evento “pane olio in frantoio”, che si tiene ogni anno nel periodo della raccolta delle olive.»

«Crediamo profondamente nell’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale e dei paesaggi locali del Sulcis aggiunge Marco Bianchi, presidente del MuDIS -. La tutela dei luoghi è intesa in modo olistico e ha come obiettivo la creazione delle condizioni che possano consentire alle nuove generazioni di poter vivere e crescere in una terra generosa e ricca di bellezza. Collaborando con diverse istituzioni e associazioni del territorio, il MuDIS persegue il riconoscimento nazionale dei paesaggi rurali sulcitani e ripropone la riqualificazione di spazi abbandonati per creare un’utile rete di attività; un concetto che va oltre la salvaguardia e parla di rivitalizzazione. La particolarità dell’urbanistica locale si basa sulla presenza di una vera e propria costellazione di insediamenti rurali sparsi nella vasta campagna, che rende indissolubile l’unione tra natura e vita. Tali insediamenti agropastorali, chiamati furriadroxius, (dal sardo “furriai”: ritirarsi, abitare) erano centri autosufficienti di contenute dimensioni. Negli anni Sessanta, molte delle famiglie che abitavano i furriadroxius hanno deciso di spostarsi nei centri urbani dotati di infrastrutture (acqua, elettricità, fognature…). In una ventina d’anni la maggior parte dei furriadroxius sono stati abbandonati. Con la nascita del Museo diffuso, la scelta di recuperare e riutilizzare tali immobili è diventata di interesse della comunità e ha creanto le condizioni per una narrazione territoriale forte: la storia di un territorio e l’identità della sua popolazione. Il MuDIS non persegue la museificazione dei furriadroxius, ma il loro riuso; il basso costo di tali immobili rende inoltre vantaggioso investire nel Sulcis, non solo per finalità turisticheconclude Marco Bianchi –. La crisi dei modelli di vita metropolitani, l’immigrazione di ritorno, la neoimprenditorialità consapevole, la conversione di imprese tradizionali in forme ecologiche, gli imprenditori a valenza etica, possono svolgere un ruolo centrale nel processo di valorizzazione del Sulcis creando l’opportunità di nuove economie e di reinterpretare tali luoghi rurali.»

Carlo Floris

A Sant’Antioco vince la Gialeto 3 a 0 sulla Verde Isola che fallisce l’occasione per rilanciarsi in classifica. Bisogna dire che alla squadra del presidente Giuseppe Buzzo non va bene niente. Il neo acquisto Fabiano Todde, che sembrava aver dato più solidità alla difesa, reparto che subisce troppi gol, indisponibile per un attacco influenzale, così come diversi suoi colleghi e persino l’allenatore, Pasquale Lazzaro. Si sperava in una vittoria e le cose non sembravano messe male ma al primo tiro, la ripresa di una respinta fuori area, che sembrava un passaggio al portiere, che aspettava a centro porta, è stata centrata in modo sbilenco da Marco Foddi, a due metri dalla porta e il pallone si è infilato lentamente in rete senza che Aste potesse intervenire.

La Verde Isola si è demoralizzata, anche perché non può contare sul suo pubblico, dovendo giocare tutto il campionato praticamente in trasferta. Ci hanno provato prima Nicola Lazzaro, poi Ignacio Marroquin. La Verde Isola è arrivata al goal del pareggio con Ignacio Marroquin, su assist di Daniele Contu, ma l’assistente ha sollevato la bandierina e l’arbitro ha annullato il goal. Al 35′ ci ha provato anche Leone ma il portiere della Gialeto ha neutralizzato la conclusione senza problemi.

Nella ripresa, la Verde Isola è sembrata più galvanizzata e ha provato a rimontare il goal di svantaggio, gli avversari hanno sofferto ma il portiere F. Sanna non ha dovuto compiere interventi impegnativi e al 77′ ha trovato il secondo goal. Il portiere della Verde Isola Antonello Aste è uscito ben oltre la sua area mentre i suoi attaccavano, e sul ribaltamento di fronte, da centrocampo Piras ha fatto partire un tiro che si è infilato in porta, portando il risultato sullo 0 a 2. I carolini ci hanno provato ancora e al 36′ Leandro Cobas Ladrero ha calciato da fuori area indirizzando il pallone all’incrocio dei pali di sinistra ma il portiere Sanna non s’è fatto sorprendere e ha deviato in angolo. Poi lo stesso centrale, mentre effettuava un ordinario rinvio, al 85′, non si è accorto che Tassi si avvicinava, il pallone è carambolato sull’attaccante, scavalcato Leandro Cobas Ladrero e si è infilato in rete, per lo 0 a 3. Poi è rimasta l’attesa del fischio finale,.

Il presidente della Verde Isola Giuseppe Buzzo dovrebbe provare a far benedire la sua squadra, troppe le circostanze avverse e l’organico, se fossero tutti disponibili, potrebbe raggiungere la salvezza.

Verde Isola: A. Aste, Cimmino, Filippi, Foddi, Cobas, Boi (dal 72′ Mura), Contu, Giovagnoli (78′ Cuccu), Leone (55′ De Gradi), Nicola Lazzaro, Marroquin. A disposizione: Rosso, Parodo, Mouzai, Cappai, Pira. Allenatore: Pasquale Lazzaro (malato) al suo posto il presidente Giuseppe Buzzo.

Gialeto: F. Sanna, Mascia, Fois, Ena, F. Ruggiero, Argiolas, L.I. Sanna (60′ El Youni), Farci (85′ Pia), Tassi (86′ Lai), Piras (80′ Caboni), Zaidi (80′ Peis). A disposizione: Boassa, Pinna, Asuni, Pichiri. Allenatore: Diego Mariano Ruggiero.

Arbitro: Nicola D’Elia di Cagliari.

Assistenti di linea: Nicolò Pili di Cagliari e Simone Crobu di Oristano.

Reti: 22′ Zaidi, 77′ Piras, 85′ Tassi.

Note: ammoniti: Boi, Giovagnoli, Marroquin, Argiolas G. Espulso, rosso diretto El Youni al 85′.

Carlo Floris

Nella foto di copertina Nicola Lazzaro, capitano della Verde Isola.

Si è tenuta sabato 28 ottobre, a Sant’Antioco, la Gran Fondo Isola di Sant’Antioco, ottava e ultima prova della Sardinia Cup. La gara, riservata alle mountain bike, su un percorso di 51 km, con la partecipazione di 177 atleti, oltre a circa 40 cicloturisti, in coda alla manifestazione agonistica, ha visto imporsi Nicola Saba, portacolori della U.S. Guspini, che ha impiegato poco più di 2 ore e 5′. La prima delle donne, Claudietta Masia della Ciclobottega Factory Team, è arrivata 46°, superando diversi colleghi. La gara è stata organizzata dalla ASD I due Leoni, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.

In qualità di madrina è intervenuta l’ex bicampionessa olimpica Paola Pezzo, con lei l’ex campione di motociclismo Marco Melandri. «Ero già stata in Sardegnadice Paola Pezzoma in genere visito altre zone dell’Isola. Alle volte mi chiedono e accompagno dei cicloturisti e faccio da guida su percorsi che conosco. Con la Nazionale venivamo in ritiro ad Arzachena e partecipavamo alla 3 giorni di fondo (nel 1999 arrivai al primo posto) ed era sempre un’esperienza molto bella. Questo percorso mi affascina molto. Si ha una visibilità incredibile, il paesaggio è molto bello e credo sia una zona praticabile anche per il cicloturismo, per cui diventa possibile godere del mare e dei panorami. Spero che gli organizzatori continuino e che riescano a farla crescere e ad attirare più gente.»

«Da quando ho lasciato l’attività agonisticaaggiunge Paola Pezzo ovviamente non faccio più gare, casomai, do la disponibilità come madrina e mi fa molto piacere. Ho un’associazione e mi occupo della crescita sportiva di 150 bambini, li alleno alla mountain bike, poi insegno a scuola in un Liceo in cui si pratica la mountain bike. Anche con i miei figli io e Paolo (Rosola, ex corridore professionista e DS di una squadra professionistica, n.d.c.), abbiamo lasciato i ragazzi liberi di scegliere. Uno ha iniziato con il calcio, poi non gli è piaciuta l’atmosfera e si è innamorato della mountain bike; l’altro aveva iniziato con la bicicletta, poi è passato ad altri sport e ora vorrebbe intraprendere la carriera professionale su strada, ha 23 anni e a noi va bene. Siamo genitori
attenti ma ci piace lasciarli liberi di scegliere la loro strada. La Sardegna mi piace molto, i suoi territori ed il suo mare e ad ottobre fa ancora abbastanza caldo.»

Parliamo anche con Marco Melandri, ex campione del motomondiale e della SuperBike, presente pèer la seconda volta alla manifestazione di Sant’Antioco.

«Per me venire qui è una vacanzadice Marco Melandri mi è venuto naturale passare alla bicicletta grazie a Pippo Marani, è diventata non dico una malattia ma una passione importante. La mountain bike e la ebike sono mezzi con i quali ci si diverte molto. È il mio secondo anno a Sant’Antioco, la bici è una scusa per visitare posti nuovi. l’ospitalità davvero generosa e si mangia bene, direi che in tutta Italia è possibile mangiare bene e godere di tante specialità locali, abbiamo una grande varietà di cibi. Questa è un’isola piccola, molto bella e la bici elettrica consente di visitare luoghi particolari. La bici è una scusa per visitare posti nuovi. Della Sardegna mi affascina tutto, intanto il clima. Vado ancora in moto, e mi piace tutto lo sport. Ai sardi raccomanderei di girare la loro isola in bici, ci sono tanti posti davvero invitanti. Io corro ancora in moto ma senza fare gare. Il percorso di ieri più adatto alla bici elettrica, oggi gara bella ma dura e molto bella ma per il panorama molto adatto alla bici elettrica.»

Conclude Luca Ajò, organizzatore della gara.

«Sono contento della collaborazione dell’Amministrazione comunale, dei Barracelli della Protezione civile e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, oltre ad 50 altri volontari, per seguire questo tipo di gare è necessario trovare grande collaborazione nella comunità locale, vorrei che questa diventasse una manifestazione permanente. Gli atleti usano le nostre case e gli alberghi per l’accoglienza e mangiano nei nostri locali, sarebbe bello realizzare il progetto di Isola per la Bici, tracciando i percorsi, mettendo la cartellonistica e dando dei riferimenti, il nostro è un territorio che si presta magnificamente a questo tipo di utilizzo.»

Carlo Floris

Paola Pezzo

Marco Melandri

Si è conclusa con lo sbarco dalla Nuova Antonina, a Sant’Antioco, l’esperienza di un gruppo di giornalisti e bloggers del settore turistico. Il gruppo era stato invitato nell’ambito dell’iniziativa “Noi Camminiamo in Sardegna”, seconda edizione, ideata dalla Regione, con il patrocinio del ministero del Turismo, curata dall’editore specializzato Terre di Mezzo, e con la collaborazione di enti locali e delle cooperative e società che operano nei diversi territori, che si è svolta in ambito regionale dal 2 al 7 ottobre.

A Sant’Antioco, il programma dei tre giorni, iniziato mercoledì 4 all’ora di pranzo ed è proseguito fino a venerdì 6 alle 14,30, è stato pensato dalla guida CEAS Carlotta Puddu, che collabora con la società che gestisce il Muma Ostel, il museo del mare con l’Ostello, e ha visto coinvolti il Centro commerciale naturale, con il presidente Gianni Esu che ha supportato tutte le iniziative e con la fattiva collaborazione dell’Amministrazione comunale, presente per tutte le iniziative con l’assessore del Turismo Roberta Serrenti e con la funzionaria dell’Amministrazione regionale Roberta Ventura che ha seguito le giornate.

La Regione Sardegna vuole, con questa iniziativa, fare in modo che la stampa italiana funzioni da cassa di risonanza per favorire il turismo dei percorsi religiosi, la maggior parte dei percorsi, 15, che sono Il cammino di Santu Jacu, quello di Santa Barbara, Sant’Efisio, San Giorgio Vescovo, da Osini a Suelli, Percorso Francescano, il cammino di Sant’Antioco, Via dei Santuari da Sorgono a Orani-Sarule, quello delle 100 Torri, lungo la costa da Villasimius ad Arbatax, Dorgali, Galtellì, Orgosolo, Luogosanto, Borutta, il monastero di San Pietro di Sorres, Gesturi, Genoni e Laconi. Per Terre di Mezzo, a Sant’Antioco, ha seguito l’esperienza Fausto Trucillo, tra i giornalisti, Pietro Rusconi, un free lance che fa parte del GIST, l’associazione dei giornalisti italiani che si occupano di turismo, e scrive per la Gazzetta di Parma, per Il Tirreno, Golf e Turismo, e per le testate on line Travel News, Emotions, e Latitude. Per Radio Capodistria, emittente pubblica slovena che trasmette in italiano, Barbara Urizzi, Paolo Villa per il sito Acchiappamappa.com che gestisce con la moglie Elisa e che, insieme ai loro due bambini, testano e propongono vacanze per famiglie; Noemi Nieddu, torinese con antiche radici ad Alà dei Sardi, che studia ingegneria gestionale e cura il blog Noe.theexplorer.com, amante del viaggiare lento, e Silvia Scano, avvocato che posta su Instagram con il suo nome e cognome, esperienze dei suoi viaggi in Sardegna.

La proposta prevedeva, dopo l’accoglienza del primo giorno, un pranzo alla Sulcitana e poi la camminata per il paese, nel corso della quale i visitatori hanno potuto vedere la Basilica e le catacombe, poi il villaggio ipogeo, dopo un passaggio per il lungomare si sono ritrovati presso il salone del palazzo I Sufeti, per conoscere, grazie al presidente e ad altri rappresentanti della Pro Loco, la storia della devozione al Santo e i costumi tradizionali con i diversi tessuti utilizzati per gli abiti maschile e femminile, i gioielli e un piccolo assaggio di dolci locali, la cena si è tenuta al piccolo ristorante Casa di Pinuccia.

Il giorno 5 è cominciato con la visita alle saline di Sant’Antioco, gestite dall’Atisale, con ingresso dall’entrata principale nel comune di San Giovanni Suergiu, e visita guidata da Carlotta Puddu lungo le vasche fino al ritorno a Sant’Antioco, e pranzo al ristorante Il Passeggero, nel pomeriggio partenza per Maladroxia e cammino lungo il sentiero Serra de Is Tres Portus, zona SIC e passaggio per Coacuaddus e poi arrivo a Turri. Qui gli ospiti sono stati accolti dal segretario regionale di Italia Nostra Graziano Bullegas e dal guardiano Matteo Guglielmini, e altri collaboratori che avevano predisposto un rinfresco a base di frutta e altri cibi accompagnati dai vini della cantina Sardus Pater, il cui presidente Lello De Matteis ha raccontato la storia del Carignano del Sulcis in Sardegna, ha presentato alcune nuove produzioni e bottiglie dei prodotti più tradizionali. Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha incontrato il gruppo. Al termine della serata, cena presso la birreria pizzeria Rubiu. Venerdì mattina, infine, gli ospiti hanno potuto fare un breve giro dell’isola con la motopesca Nuova Antonina, grazie alla quale hanno potuto fare il bagno a Portu Sciusciau e pranzre a sud di Maladroxia, per arrivare al porto alle 14.30 e ripartire alla volta di Laconi, dove sabato mattina siè tenuto il convegno conclusivo, alla presenza di diverse autorità fra le quali l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa.
Ai partecipanti abbiamo chiesto le loro impressioni sull’esperienza sulcitana.

«Credo che l’amministrazione comunale dovrebbe dotarsi di un addetto stampa specializzato nel turismoha sottolineato Pietro Rusconil’esperienza è stata molto bella, ho pensato al titolo per un articolo che dice “gli antiochensi devono finire all’inferno perché vivono in un paradiso”. Scherzi a parte, i luoghi sono molto belli, chiaro che sarebbe importante definire degli itinerari, ho visto un solo tracciato, specificando i tempi di percorrenza e indicando eventuali punti di sosta e/o ristoro. Sarebbe necessario per gli amministratori e per gli operatori economici del settore, scegliere su quale target puntare. Ho trovato cibi ottimi, e cucina veramente buona, luoghi fantastici, e ho sempre avuto l’impressione che questo sia un paese da tantissime risorse, naturalistiche, ambientali ed archeologiche che meriti delle visite approfondite. Magari si potrebbe organizzare per alcuni eventi delle giornate per i giornalisti del settore, il turismo giovanile va bene con i bloggers, ma il turismo lento è in genere preferito dagli anziani che ancora vogliono leggere sui giornali. Vorrei tornare in periodi più verdi, penso alla primavera per vedere anche altri colori.»

«Bellissima esperienzaha detto Barbara Urizziè stato molto importante conoscere la storia e le storie delle persone che vivono nei luoghi, ero già stata qui ma praticamente di passaggio, in questi giorni invece ho potuto conoscere meglio la realtà locale, la professoressa che ci ha raccontato la storia della comunità, gli abitanti delle grotte, il culto del santo, e alla fine sono importanti le persone che abitano nei luoghi e il turismo lento si fonda su questa possibilità di conoscere non solo i paesaggi ma anche gli abitanti, le loro esperienze, forse non abbiamo camminato molto ma abbiamo conosciuto tanto. Magari chi abita qui non si rende conto che questi sono posti davvero molto belli.»

«Non conoscevo questo paeseha dichiarato Paolo Villa il bello del turismo lento è che puoi vedere come tutti ci mettano la faccia, le persone sono importanti e chi visita i luoghi vuole conoscere e sentire le persone che abitano nei paesi visitati, certo c’è molto da fare, occorre porre attenzione ai luoghi e ai sentieri che devono essere ben tracciati e identificabili, uno deve sapere dove sta andando, in quanto tempo e se troverà punti di accoglienza o di ristoro, soprattutto per famiglie che girano con bimbi certe informazioni sono importanti.»

«Bilancio ottimo di questa esperienzaha aggiunto Fausto Trucillo – ci ha consentito di conoscere in modo abbastanza approfondito il territorio, il Muma è il posto che funge da punto di riferimento per esplorare le differenti realtà, dalla Torre ai mestieri, e che ha costruito nel tempo una rete di luoghi e persone che raccontano al meglio la comunità e i lavori, sarebbe necessario ora predisporre diversi itinerari e renderli fruibili da tutti, il tempo in genere è clemente e consente davvero una fruizione in gran parte dell’anno. E certamente sarebbe importante predisporre una rete di tutti questi luoghi in Sardegna.»

«Io racconto il turismo esperienzialeha detto Noemi Niedduviaggi con lo zaino in spalla, e da questo punto di vista è stata una bellissima esperienza. Ho incontrato le persone e sentito le storie della comunità, ho visto il territorio da diversi punti di vista, sono davvero soddisfatta” e ultima degli operatori specializzati.»

«Ho l’impressionesottolinea Silvia Scanoche questa isola nell’isola abbia una ricchezza che secondo me è poco valorizzata, qui si può conoscere una Sardegna più autentica, meno contaminata dal turismo di massa e secondo me questo è importante. Qui chi è interessato a vedere e conoscere anche gli abitanti e non solo i portieri d’albergo e le spiagge può trovare molto. Mi sono trovata molto bene anche nel gruppo.»

Ovviamente non poteva mancare il parere del funzionario regionale che ha seguito l’iniziativa.

«I camminiha detto Roberta Venturasono una realtà ormai abbastanza delineata e che va crescendo, il turismo religioso è una parte davvero importante e consente un allargamento della stagione e soprattutto, con il coinvolgimento delle piccole comunità, portare i benefici di un turismo più lento, anche nei piccoli comuni dell’isola. Il turista che cammina vede e vuol vedere bene i luoghi, il patrimonio paesaggistico e naturalistico e naturalmente anche quello archeologico e monumentale, credo possa essere occasione di lavoro anche per diverse persone. Qui c’è un gran culto del Santo e molti vengono anche da altre località questi circuiti sono diversi dal turismo estivo che conosciamo e dobbiamo forse imparare ad offrire anche a loro un prodotto di qualità. Dovremo predisporre dei prodotti da presentare ai Tour Operator specializzati del settore e poi dobbiamo essere bravi a vendere, nessuno ci regalerà nulla. Questi turisti non viaggiano sui voli charter, e hanno tempi ed esigenze diverse, i prodotti ela rete di accoglienza devono essere pensati in funzione di esigenze diverse da quelle del turismo vacanziero e ci possono consentire di valorizzare meglio le nostre risorse.»

«Stiamo lavorando sul turismo da molti anni ormai ha sottolineato l’assessore del Turismo del comune antiochense, Roberta Serrentidal 2017 raccogliamo dati e cerchiamo di capire che tipo di visitatore abbiamo di fronte, quali possano essere le sue esigenze, abbiamo avuto l’interruzione legata al Covid, ma non abbiamo fermato la rilevazione delle informazioni, se vogliamo qualificare la nostra offerta non possiamo prescindere da questo. Ci sono ancora alcuni problemi, tipo l’accesso alla città dal ponte, vi sono punti che non sono agevoli nemmeno per le persone che camminano senza sostegni di qualsiasi tipo, dobbiamo lavorare per migliorare la nostra offerta e certamente dobbiamo tracciare e rendere identificabili altri itinerari, il nostro territorio offre diverse possibilità, dobbiamo lavorare per valorizzarle tutte.»

Ha concluso i commenti sui tre giorni, la progettista degli itinerari. «Ovviamente sono molto soddisfatta ha detto Carlotta Puddu questo è un posto che amo , che mi ha accolto e ci tengo a valorizzarlo al massimo, in questo senso ho pensato agli itinerari proposti per consentire ai visitatori la conoscenza dei luoghi, della storia, delle persone. Dobbiamo migliorare nell’attenzione alle persone con disabilità, dobbiamo rendere possibile davvero a tutti accedere alla maggior parte dei luoghi, compatibilmente con le difficoltà proprie di alcuni monumenti, penso a certi nuraghi ma anche alla stessa Turri, la cui scala non è percorribile da tutti, ma se miglioreremo da questo punto di vista potremo proporre la nostra realtà ad un numero maggiore di persone e ce ne avvantaggeremmo tutti.»

Carlo Floris

 

Questa sera, a Iglesias, lo psichiatra Paolo Crepet, nell’ambito del Festival Culturale LiberEvento, manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale ContraMilonga, presenterà alle 21.30, nel suggestivo scenario del Chiostro di San Francesco, il suo libro “Prendetevi la luna” (Mondadori 2023). Paolo Crepet ritorna sui temi a lui più cari, l’educazione, la scuola, la famiglia, con un intento chiaro: fornire uno strumento per orientarsi oltre la coltre di nubi che oscurano la luna, ovvero la speranza. Modera la serata il giornalista Vito Biolchini.

Martedì 8 agosto invece, alle 22 è in programma l’ultimo appuntamento per il 2023 nella Tonnara di Portoscuso con il consueto concerto del Circolo Bandistico “Ennio Porrino”.

Il 9 agosto la carovana di LiberEvento approderà per la prima volta a Piscinas. Nel panoramico Giardino di Villa Salazar, la criminologa Roberta Bruzzone alle 21.30 dialogherà con Carlo Floris, di un’altra sua indagine: “Yara. Autopsia di un’indagine” (Mursia 2023).

 

 

La XII edizione del Festival Culturale LiberEvento 2023 chiude il mese di luglio con tre grandi ospiti: Luca Bianchini, Piera Maggio e Roberta Bruzzone.

Il 24 e 25 luglio Luca Bianchini presenterà a Carbonia (Area Archeologica di Cannas di Sotto, ore 21.30) ed Iglesias (Chiostro di San Francesco) il suo libro “Le mogli hanno sempre ragione” (Mondadori 2022).  Entrambe le serate saranno moderate dal giornalista e storico d’arte Marco Loi.

Il 26 luglio l’appuntamento è di nuovo a Carbonia con Roberta Bruzzone. La criminologa presenterà la sua ultima fatica: “La ragazza del bosco. La verità oltre l’inganno: Il caso Serena Mollicone”. A moderare l’incontro sarà il giornalista Carlo Floris.

Venerdì 28 luglio invece, presso i Giardini di Casa Casula a Villamassargia, il Festival ospiterà per un incontro “a tu per tu con l’autore”, Piera Maggio che presenterà a partire dalle ore 22.00, in dialogo col giornalista Giampaolo Meloni, il suo libro: “Denise. Per te con tutte le mie forze” (Piemme 2023).

La rassegna letteraria ritorna per il secondo anno consecutivo a Masainas. Il 29 luglio alle 21.30, Piera Maggio presenterà, presso la piazza Belvedere, in dialogo con il giornalista Carlo Floris la sua ultima fatica, con la partecipazione della criminologa Roberta Bruzzone.

Piera Maggio replicherà la presentazione, il giorno dopo a Gonnesa, presso S’Olivariu, a partire dalle ore 21.30, sempre in dialogo con Carlo Floris. Prima della presentazione sarà possibile effettuare un’escursione (a pagamento) a Porto Paglia a cura di Janas Escursioni.

L’ultimo appuntamento di luglio con Liberevento sarà con Roberta Bruzzone il 31 luglio nel Villaggio Asproni ad Iglesias, alle ore 21.00. Dopo la presentazione del libro “Yara. Autopsia di un’indagine” in dialogo con Carlo Floris, seguirà alle 21.45 il Concerto “Al chiaro di Luna” con Piero di Egidio al pianoforte, in collaborazione con ARTango&jazz Festival a cura dell’Associazione Anton Stadler. Chiuderà la serata una degustazione enogastronomica. L’incontro è già sold out.

Prima dell’evento sarà possibile, dalle ore 19.30, effettuare una visita guidata al sito minerario.

 

Entra nel vivo la programmazione del Festival Culturale LiberEvento, manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale ContraMilonga, fiore all’occhiello della promozione culturale isolana e annoverato tra le cinque grandi manifestazioni letterarie riconosciute dalla Regione Sardegna.

Il 20 luglio, alle ore 21.00, salirà sul palco il direttore artistico di LiberEvento, Claudio Moica, presso l’affascinante scenario di Torre Canai, a Sant’Antioco, con un reading letterario del suo libro “Non scrivo poesie di domenica” (Pettirosso Editore 2022), con accompagnamento musicale dal vivo a cura di Rafaella Bandiera.

Dalle ore 19.30 sarà possibile effettuare una visita guidata del sito a cura dell’Associazione Italia Nostra.

Gli appuntamenti con la cultura proseguono il giorno dopo, venerdì 21 luglio alle 21.30. I Giardini di Casa Casula a Villamassargia ospiteranno Roberta Bruzzone. La criminologa presenterà in dialogo col giornalista Carlo Floris, la sua ultima fatica “La ragazza del bosco. La verità oltre l’inganno: Il caso Serena Mollicone”.

Fulcro della serata sarà la vicenda di Serena Mollicone, la ragazza di Arce scomparsa a metà mattina del primo giugno del 2001 e ritrovata cadavere nella tarda mattinata del 3 giugno 2001 in località Fonte Cupa, a Fontana Liri, in provincia di Frosinone.

Nuovo appuntamento, a Sant’Antioco, martedì 11 luglio, per la XII edizione del Festival Culturale LiberEvento. Enrico Galiano dialogherà con il giornalista Carlo Floris, del suo ultimo libro “Geografia di un dolore perfetto” (Garzanti 2023).

Saranno affrontate le problematiche legate al rapporto tra figlio e genitore.

«Quando si smette di essere figli? C’è una linea che si supera e poi non si è più figlio di qualcuno, ma solo un uomo o una donna?»

Enrico Galiano con la sua storia avvincente proverà a trovare una risposta.

L’autore e insegnante, replicherà la presentazione il giorno dopo al Chiostro di San Francesco ad Iglesias.

Giovedì 13, sempre a Sant’Antioco, il giornalista Giovanni Follesa, alle 21.30, terrà la presentazione di “Si. Lo voglio. Storie di unioni civili” (People 2023). A dialogare con l’autore sarà Claudia Sanna, assessore della Cultura del comune di Iglesias. L’ultima fatica dell’autore racconta la storia di alcune coppie, che all’indomani dell’approvazione della Legge Cirinnà, hanno deciso di sposarsi. Ciascuna coppia, nel presentarsi, mette a nudo se stessa.

L’autore replicherà l’incontro il giorno dopo a Gonnesa (ore 21.30) nell’affascinante scenario del S’Olivariu, in dialogo con Manuela Perria. Sarà possibile effettuare prima dell’evento un’escursione (a pagamento) a Porto Paglia, a cura di Janas Escursioni.

Per il secondo anno consecutivo, ritorna nel circuito del Festival il comune di Carbonia che ospiterà Sabina Guzzanti. Il 15 luglio presso l’Area Archeologica Cannas di sotto, a partire dalle 21.30, Sabina Guzzanti parlerà del suo libro “AnonniMus” (HarperCollins 2023). Si parlerà di hacker, smart home e del futuro che avanza L’incontro sarà moderato dal giornalista Celestino Tabasso.

L’autrice e regista italiana incontrerà il pubblico anche il giorno dopo, al Chiostro San Francesco di Iglesias, sempre alle 21.30. La serata sarà moderata dal giornalista Vito Biolchini.