19 April, 2024
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Sono stati appaltati il secondo ed il terzo lotto dei lavori di messa in sicurezza del Rio San Girolamo e del Rio Masone-Ollastu, nel comune di Capoterra, per un importo complessivo di oltre 33 milioni di euro. L’intervento completerà la messa in sicurezza di una popolazione di oltre 800 abitanti residente nei quartieri San Girolamo e Frutti d’Oro, con evidenti riflessi sull’intero Comune, duramente colpito dall’alluvione del 22 ottobre 2008.

«Oggi possiamo finalmente vedere vicina la realizzazione delle opere di messa in sicurezza delle zone colpite spiega il presidente della Regione Christian Solinas -. La Regione ha lavorato instancabilmente per il ripristino di tutte le aree danneggiate da eventi atmosferici improvvisi di notevole intensità come è stato per quelli alluvionali che hanno interessato Capoterra ed è impegnata per la prevenzione del dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale.»

«Andiamo a chiudere una dolorosa pagina della storia recente di Capoterra commenta l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongiagrazie alla realizzazione di questi interventi si va, infatti, a sanare una situazione ancora oggi emergenziale. Contro il dissesto idrogeologico è fondamentale progettare secondo specifici criteri e investire in opere di qualità, per questo mettiamo in campo tutti gli strumenti, anche tecnologici, ed utilizziamo le best practice con l’obiettivo di ridurre i rischi derivanti da fenomeni atmosferici avversi, come in questo caso, e di limitare i danni per i centri abitati e le infrastrutture.»

Interamente progettati dalla struttura commissariale che fa capo alla Direzione dei Lavori pubblici dell’Assessorato (che seguirà l’attuazione delle opere) i lavori sono parte di un insieme di interventi finalizzati alla messa in sicurezza delle zone abitate del territorio di Capoterra, per la cui realizzazione erano state stanziati oltre 51 milioni di euro.

Nello specifico, il secondo lotto, dell’importo complessivo di circa 15,2 milioni di euro, prevede la sistemazione idraulica del tratto del rio San Girolamo e del rio Masone-Ollastu dalla Strada statale 195 verso monte. Si tratta della prosecuzione del primo lotto già realizzato e collaudato nel 2018, relativo al tratto focivo del Rio San Gerolamo e del Rio Masone Ollastu (importo di circa 11,3 milioni di euro). Aggiudicato anche il terzo lotto, dell’importo complessivo di circa 18 milioni di euro, di cui è imminente la consegna dei lavori e che prevede il rifacimento di tutti gli attraversamenti stradali sui due corsi d’acqua – San Girolamo e Masone Ollastu – in corrispondenza della SS 195.

Completano la messa in sicurezza della parte valliva del Rio San Girolamo il lotto relativo alla messa in sicurezza della diga di Poggio dei Pini, già finanziato per circa 5 milioni di euro. Ad oggi il progetto definitivo, predisposto dall’impresa che si aggiudicata l’appalto integrato, è in fase di acquisizione delle autorizzazioni (è stata convocata apposita conferenza di servizi); conclusa questa fase verrà redatto il progetto esecutivo e, anche per questo lotto, si potrà dare corso all’esecuzione dei relativi lavori.

Oltre agli interventi emergenziali finanziati dallo Stato e dalla Regione, sono stati stanziati a favore del territorio comunale di Capoterra oltre 42 milioni di euro, suddivisi nei diversi lotti e finanziati con risorse statali, regionali e comunitarie, a cui i aggiungono 12 milioni di euro circa provenienti dall’APQ viabilità e circa 2,5 milioni di euro di recente assegnati con il Piano stralcio 2019 che finanzia alcuni interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. L’importo complessivo assegnato, finalizzato alla messa in sicurezza del territorio di Capoterra, è quindi complessivamente di circa 56,5 milioni di euro.

 

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«Il presidente della Regione Christian Solinas trovi una alternativa seria al progetto di passaporto sanitario per i turisti in arrivo in Sardegna, rivelatosi finora solo un pessimo slogan capace di far perdere clienti e reputazione alla nostra industria turistica.»

Lo chiedono 13 parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle (Pino Cabras, Luciano Cadeddu, Emanuela Corda, Paola Deiana, Elvira Lucia Evangelista, Emiliano Fenu, Ettore Licheri, Alberto Manca, Gianni Marilotti, Nardo Marino, Mario Perantoni, Lucia Scanu e Andrea Vallascas) secondo cui «il presidente deve elaborare un chiaro e preciso modello alternativo al passaporto sanitario, rendendo note le relative linee guida. È questo l’unico modo per tranquillizzare i turisti che vogliono venire nell’isola, unitamente al potenziamento della nostra rete sanitaria e al rispetto di rigorose procedure igienico-sanitarie da parte delle compagnie di trasporto aereo e navale. Tutte le altre soluzioni vagheggiate da Christian Solinas rischiano di arrivare fuori tempo massimo e di rivelarsi un boomerang per l’economia sarda. Gli operatori turistici chiedono certezze ma con le dichiarazioni rilasciate irresponsabilmente negli ultimi giorni, il presidente Solinas ha creato un clima di incertezza che sta affossando una stagione già difficilissima».

«Il presidente Christian Solinas deve orientare la comunicazione su altri punti di forza dell’offerta turistica sardaaggiungono i 13 parlamentari del M5S -. La scarsa circolazione del virus nell’isola è uno di questi, ma da solo non basta se ai turisti non verrà assicurata la garanzia che potranno giovarsi di servizi sanitari di eccellenza. Allo stesso modo, bisognerà vigilare perché le compagnie aeree e marittime adottino protocolli severissimi, a tutela della nostra isola che finora è stata solo sfiorata dalla Covid 19. Quella del passaporto sanitario si sta rivelando invece solo una suggestione che ora sta purtroppo affossando, quasi più del virus stesso, l’economia sarda.»

«Christian Solinas rischia di vanificare gli sforzi che il Governo sta facendo per impedire che l’Italia rientri in una sorta di black list europea. Proprio in questi giorni, il nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio è al lavoro per mettere nero su bianco un piano turistico sicuro e concreto e in un vertice con i suoi omologhi di Germania, Austria, Croazia, Cipro, Grecia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Malta ha portato a casa un accordo importante per lavorare tutti insieme ed evitare che alcuni Stati siano penalizzati rispetto ad altri concludono i 13 parlamentari pentastellati -. In questo modo però la Sardegna rischia di auto-penalizzarsi, e Christian Solinas con le sue proposte insensate rischia di trasformare una stagione difficile in una vera e propria catastrofe.»

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La Regione Sardegna stanzia i fondi per lo sviluppo delle fasi progettuali di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idraulico del sistema Rio Mannu-Cixerri, per interventi in tutta l’area che dalla foce della laguna di Santa Gilla interessa i territori dei comuni di Elmas, Assemini, Decimomannu, Uta, Villaspeciosa, Decimoputzu e Villasor. Il finanziamento di 771mila euro per i progetti che porteranno alla realizzazione di opere del valore complessivo di 21 milioni di euro, è compreso nell’imponente azione della Regione volta a prevenire e sanare situazioni di rischio che gravano su aree ad elevata pericolosità, centri abitati o infrastrutture regionali e che fino a oggi ha portato a oltre 160 interventi finanziati.

«La messa in sicurezza del territorio è una delle priorità a cui fin dall’inizio abbiamo prestato maggior attenzionespiega il presidente della Regione, Christian Solinas -. Siamo impegnati nel presidio e nella tutela degli insediamenti urbani, delle fasce costiere e dei corsi d’acqua e negli interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree produttive e nelle zone in genere a più alto rischio idraulico o geomorfologico.»

Tra i soggetti beneficiari dei finanziamenti fin qui erogati figurano gli Enti locali e le Amministrazioni pubbliche, l’Autorità di Bacino, la Città Metropolitana di Cagliari (come nel caso del Rio Mannu-Cixerri) ed i Consorzi di bonifica.

«Sull’area del Rio Mannu-Cixerri, abbiamo dato indicazione alla Città Metropolitana di Cagliari di sviluppare un progetto preliminare complessivo e due lotti esecutivi. Un lotto da realizzare con 4 milioni di fondi già stanziati e uno da finanziare all’esito della fase progettuale che ora stiamo sovvenzionando con oltre 700mila euro», spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia.

L’assessore dei Lavori pubblici evidenzia il lavoro fin qui svolto anche dal punto di vista della semplificazione normativa: «Abbiamo impresso una forte accelerata e lo abbiamo fatto grazie anche a un intenso lavoro di semplificazione che in meno di un anno dall’insediamento della nuova Giunta ci ha consentito di fare quel salto di qualità di cui oggi possiamo raccogliere i frutti. Esempio ne sono conclude l’assessore dei Lavori pubblicila riduzione dei tempi delle conferenze programmatiche per approvazione delle varianti al PAI da 60 a 30 giorni, l’esclusione dagli obblighi di redazione degli studi per alcune categorie di opere e l’estensione degli interventi ammissibili nelle aree pericolose (in ambito urbano) in presenza di misure attive di protezione».

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I consiglieri del gruppo LeU Sardigna, Eugenio Lai e Daniele Cocco, in una interrogazione presentata in Consiglio regionale segnalano che «da quando si è verificato lo sviluppo della pandemia in corso le associazioni e cooperative sociali che operano in prima linea svolgendo il servizio di emergenza di base per il 118, hanno dovuto provvedere autonomamente, tra mille difficoltà, sia all’acquisizione dei DPI necessari alla sicurezza dei volontari e dei pazienti trasportati, che alla formazione degli operatori, non avendo ancora ricevuto alcun rimborso da parte di AREUS».

«Per tutta risposta – aggiungono Eugenio Lai e Daniele Cocco – l’Azienda Regionale Emergenza e Urgenza della Sardegna (AREUS), con deliberazione del Direttore generale n. 85 del 25 aprile 2020 ha disposto l’incremento delle postazioni 118 (in assenza di una valutazione complessiva delle esigenze, da condividere in un tavolo comune), ha variato le articolazioni d’orario di molte organizzazioni (senza che alcune ne fossero addirittura a conoscenza) e prorogato (unilateralmente) sino al 31 dicembre 2020 l’attuale convenzione, per la quale le cooperative sociali e le associazioni di volontariato richiedono ormai da anni l’adeguamento al Codice del terzo settore (D.L. n° 117 del 3 luglio 2017).»

«Chiediamo al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu l’attivazione di un tavolo di discussione con le parti interessate, finalizzato ad una condivisione delle scelte – concludono Eugenio Lai e Daniele Cocco -, per una maggiore garanzia della sicurezza degli operatori di associazioni e cooperative sociali, ed evitare un corto circuito nel servizio di emergenza di base per il 118, indispensabile per la popolazione sarda.»

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I consiglieri regionali Eugenio Lai (LeU), Carla Cuccu (M5S), Gigi Piano, Salvatore Corrias (PD), Gianfranco Satta (Progressisti) chiedono al presidente Christian Solinas ed alle assessore Valeria Satta e Gabriella Murgia, rispettivamente con competenze al personale e all’agricoltura, di sbloccare la situazione relativa all’ingresso dei dipendenti Aras in Laore«Ad oggi – scrivono in una nota – l’agenzia Laore si giustifica dalla mancata applicazione della norma con il relativo blocco delle procedure concorsuali, con i ricorsi al Tar contro le assunzioni.  Dal nostro punto di vista la decisione che deve essere adottata è di natura meramente politica. Attendere la data dell’udienza del 10 giugno è un escamotage per non risolvere l’annosa vertenza. Ricordiamo infatti che sui lavoratori ARAS incombe il licenziamento collettivo già comunicato per il 31 dicembre 2020».

«Ben due leggi regionali, approvate all’unanimità dal consiglio regionale e non impugnate dal Governo, hanno dato una linea politica chiara e netta – concludono i consiglieri regionali Eugenio Lai, Carla Cuccu, Gigi Piano ,Salvatore Corrias e Gianfranco Satta per questo chiediamo la conclusione dell’iter già avviato da Laore che darebbe certezza occupazionale ai lavoratori e al servizio da loro svolto. Di pari passo si sblocchino le progressioni per i dipendenti Laore che ne hanno diritto. Non c’è più tempo da perdere.»

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Ammonta complessivamente a 6 milioni di euro il finanziamento regionale per il restauro del Palazzetto dello sport Roberta Serradimigni di Sassari. I fondi, stanziati in favore del Comune di Sassari, consentiranno di efficientare l’infrastruttura sportiva portando tra l’altro la capienza dell’impianto sportivo dagli attuali 4mila posti a circa 6.500, completando la copertura e realizzando un impianto fotovoltaico finalizzato al risparmio energetico. Si tratta di risorse finanziarie a valere sui fondi del mutuo infrastrutture (seconda e terza rimodulazione) programmati dalla Giunta regionale su proposta dell’assessorato dei Lavori pubblici. Ai primi 3.600.000 euro si sono infatti aggiunti i 2.400.000 necessari per portare a compimento le opere.

«Non si può riconoscere l’importanza dello sport senza valorizzare le infrastrutture che ne consentono la diretta fruizione – spiega il presidente della Regione Christian Solinas -. L’intervento che porterà all’ammodernamento del palazzetto dello sport consentirà al PalaSerradimigni di continuare ad essere punto di formazione sportiva, aggregatore culturale e punto di incontro per giovani e meno giovani, oltre che simbolo della città di Sassari e della cultura sportiva sarda, e del basket, in particolare.»

«Oggi Sassari può brindare al completamento di un palazzetto che rappresenta un valore per l’intera Sardegna continua l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongiain considerazione soprattutto del fatto che a beneficiarne sarà una società straordinaria, la Dinamo Sassari, ai vertici dello sport nazionale e internazionale da molti anni e, come tale, ambasciatrice della Sardegna nel mondo. Con questa importante iniezione di risorse prosegue l’incisiva azione della Regione nella realizzazione delle opere strategiche avviate e in attesa di realizzazione.»

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Il segretario generale della CISL FP Sulcis Iglesiente, Claudio Nuscis, ha inviato una nota al commissario straordinario A.T.S. Sardegna Giorgio Carlo Steri, all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu e, per conoscenza, all’AIAS Cagliari, al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, al prefetto di Cagliari Bruno Corda, alla direzione della A.S.S.L. di Carbonia Ferdinando Angelantoni e ai commissari giudiziali Gianluca Fadda e Giuseppe Aste, sulla gestione del Fondo Integrazione Salariale dipendenti AIAS.

«L’AIAS ha chiesto il F.I.S., il Fondo Integrazione Salariale, quello strumento che in questo momento d’emergenza garantisce un minimo di reddito a quei lavoratori che hanno dovuto interrompere la loro attività professionale, per quei dipendenti impegnati in servizi la cui attività è stata temporaneamente sospesa come i riabilitativi, gli ambulatoriali, i domiciliari e i diurniscrive Claudio Nuscis -. E sin qui niente da eccepire. Se non fosse che, come al solito, questo ammortizzatore sociale è stato “usato” in maniera discutibile, penalizzante ed in alcuni casi discriminatoria. Già il 2 aprile scorso, la Direzione Amministrativa AIAS Cagliari aveva inviato alle segreterie regionali di categoria una nota recante la seguente dicitura “informativa per l’accesso all’assegno ordinario con causale – emergenza Covid-19 nazionale”, con allegati gli elenchi del personale interessato da tale procedura distinto per struttura. Sarà che in tanti anni “ci siamo fatti l’occhio”, sarà la diffidenza maturata, ma abbiamo notato sin da subito parecchie inesattezze. Cominciando dai nominativi non presenti all’interno di detti elenchi, proseguendo con quelli sospesi dal servizio attivo, perché in cassa integrazione, e finendo con ex colleghi dimessi da AIAS per giusta causa. Banale distrazione? Stranezze involontarie? Non per noi. Mettere in F.I.S. gli educatori della struttura di Domusnovas, dopo che due di essi erano stati trasferiti d’imperio lo scorso gennaio, sostituirli quasi sistematicamente con degli O.S.S. è una provocazione bella e buona aggiunge Claudio Nuscis -. Così come lo è mantenere in F.I.S. gli OSS di Cortoghiana ed utilizzare al loro posto un dipendente che abitualmente fa l’autista oppure utilizzare nella medesima Struttura un educatore che lavora a Sestu in un Centro chiuso come tutte le altre strutture non residenziali. Provocazioni che confermano non solo la legittimità ma anche l’attualità della nostra richiesta di verifica dei requisiti dell’accreditamento delle strutture AIAS rivolta mesi fa sia all’assessore Mario Nieddu che al Commissario A.T.S. Con buona pace di chi ci considera solo dei poveri “ignoranti”. Punti di vista naturalmente, i nostri e i loro. Certo che in un momento di crisi come questo, a noi sarebbe apparso normale, per esempio, attuare la rotazione totale dei terapisti nelle strutture residenziali, avremmo auspicato una condivisione dei danni salariali per tutte le figure professionali coinvolte minimizzando le perdite individuali. Invece, oggi ci troviamo con dipendenti al minimo salariale e dipendenti con lo stipendio al 100% ed il bonus di 100 € in busta pagaconclude Claudio Nuscis -. Sino a quando la politica regionale, le istituzioni a tutti i livelli, continueranno ad essere sordi, muti e ciechi, su tutto ciò che accade in AIAS? Come si dice, “peggio del lupo che cambia il pelo (ma non il vizio) c’è solo il gregge che glielo liscia.»

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Il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, ha firmato oggi l’ordinanza n° 24 con la quale dispone che, a decorrere dalla data odierna, fatte salve differenti sopravvenute esigenze di contenimento della diffusione epidemiologica del SARD-CoV-2, è consentito il traffico merci sulla rotta Santa Teresa di Gallura-Bonifacio e ritorno. Resta sospeso il traffico passeggeri, salvo che per le seguenti dimostrabili esigenze: motivi di lavoro; motivi di salute; assoluta urgenza; rientro alla propria residenza/domicilio/abitazione.

L’ordinanza resterà in vigore fino al 2 giugno 2020.

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«Lo sport deve riprendere le proprie attività e continuare a svolgere il suo ruolo di primaria importanza nell’agonismo e nella formazione dei giovani.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas, che annuncia una serie di misure straordinarie per il mondo sportivo. Una particolare attenzione all’intero settore e un sostegno concreto a società, squadre, singoli atleti ed eventi colpiti dalle restrizioni dovute al Covid-19. Attenzione e una grande sensibilità verso le società e le squadre colpite dalle restrizioni è stata data dall’Assessore regionale dello Sport, Andrea Biancareddu che ora guarda con speranza alla possibilità di una riapertura seppur parziale di alcune discipline.

«Per un settore delicato, come quello dello sport ha detto l,’assessore dello Sport Andrea Biancareddu che sta risentendo in modo particolare della sospensione delle attività dovuta all’emergenza pandemica, ho ritenuto opportuno, così come è avvenuto negli altri settori di mia competenza e venendo incontro ai suggerimenti e alle istanze pervenute dal mondo sportivo, di adottare alcune misure straordinarie di accelerazione della spesa al fine di assicurare ai sodalizi sportivi la liquidità necessaria per far fronte al periodo di congiuntura e di crisi.»

«Su mia precisa indicazione ha specificato ancora Andrea Biancareddugli uffici del Servizio Sport, con l’obiettivo di venire incontro a tutto il comparto sportivo, hanno adottato le procedure relative alla liquidazione dei contributi, rinviando a data da definirsi, le verifiche di rito. Così dal mese di gennaio ad oggi sono stati effettuati pagamenti per complessivi 8 milioni di euro, tra anticipazioni, saldi 2019 e quote 2020.»

Inoltre, Andrea Biancareddu ha sottolineato che, sempre per andare incontro alle società sportive, si procederà nei tempi più solleciti alla pubblicazione dei relativi bandi per l’annualità 2020, nei quali, tenuto conto del particolare momento di emergenza sanitaria, verranno previste modalità di erogazione e rendicontazione semplificate.

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«Intendiamo sostenere e potenziare l’assistenza sanitaria in Sardegna durante questa emergenza anche con il supporto della Protezione civile regionale che in questi mesi difficili ha lavorato senza tregua per fronteggiare la diffusione del virus nell’Isola, installando ben cinquanta strutture mobili sanitarie che hanno accolto e curato migliaia di cittadini.»

Lo ha affermato questa mattina il presidente della Regione, Christian Solinas, alla Fiera di Cagliari, dove è stato allestito per il collaudo un nuovo ospedale da campo da 20 posti letto. La struttura – donata dalla multinazionale olandese Philips alla Croce Rossa Italiana – rappresenta un polo mobile d’eccellenza con ambienti a pressione negativa che potrà ospitare, secondo le necessità, fino a 20 pazienti in terapia intensiva o sub intensiva, o in alternativa anche dei pazienti no-Covid. La struttura mobile, che sarà dislocata a Nuoro, è stata la prima ad essere montata in Italia e presto ne sarà allestita una seconda nella Penisola.

«La rete regionale della Protezione civile – su indicazione del presidente Solinas – ha supportato in maniera incessante la complessa fase organizzativa delle varie azioni messe in campo dalla Regione durante l’emergenza con la collaborazione costante – come in questa occasione – della Croce rossa e delle altre associazioni della rete regionale. Abbiamo mantenuto, inoltre, un costante raccordo con la direzione nazionale e adattato alla nostra realtà le varie disposizioni. Ancora adesso manteniamo alta la guardia per tenere sempre la situazione sotto controllo», ha sottolineato Antonio Belloi, direttore regionale della Protezione Civile.