20 April, 2024
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«La Regione Sardegna ha istituito le U.S.C.A. (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) come previsto nel decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020 per la gestione domiciliare dei pazienti affetti dal virus che non necessitano di ricovero?»

Lo chiede la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, in un’interrogazione rivolta all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu ed al governatore, Christian Solinas.

»Dopo una prima fase di sperimentazione che ha dato risultati positivi – spiega Carla Cuccu – l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha autorizzato la somministrazione domiciliare di clorochina, efficace nei primi stadi della malattia, a pazienti Covid-19 nelle fasi iniziali di contagio. E’ necessario somministrarla già in assistenza domiciliare, per ottenere anche l’effetto di decongestionare i nostri ospedali, molti dei quali già saturi o vicini alla saturazione. Una procedura che è già attiva in Veneto e che chiediamo attivarsi pure in Sardegna. Il virus corre veloce e non si può più attendere. Anche i nostri contagiati devono essere curati a domicilio predisponendo equipes di medici ed infermieri che operano in strutture dove il lavoro è rallentato o cessato per effetto della sospensione di molte attività, a cominciare dalle attività ambulatoriali, scongiurandone la messa in cassa integrazione.»

«Assistere a domicilio i pazienti – aggiunge Carla Cuccu – consente di agire in maniera efficace, monitorando la malattia e ricorrendo al ricovero quando è necessario non attendendo che le condizioni del paziente siano compromesse. In una fase di emergenza sanitaria che non ha eguali, siamo tutti coinvolti. Non si può trascurare la voce delle opposizioni. Bisogna fare squadra – conclude Carla Cuccu -, condividere idee e risorse, con la consapevolezza che soltanto uniti usciamo da questa emergenza.»

[bing_translator]La consigliera regionale del M5S, Carla Cuccu, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore all’Igiene e Sanità, Mario Nieddu, in merito alle carenze del sistema sanitario nell’Isola di San Pietro, aggravate in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.

«Oltre alle preoccupazioni del sindaco di La Maddalena, che ho già segnalato in un’altra interrogazione, che più volte ha dichiarato di non essere a conoscenza di quale sia il circuito studiato per un’eventuale emergenza legata al Covid-19 – dice Carla Cuccu, ugualmente preoccupato è il sindaco di Carloforte, il quale ha denunciato le carenze del sistema sanitario, ad iniziare dall’insufficiente ed irrisoria fornitura di dispositivi di protezione individuale dall’epidemia in corso.» 

«Considerando che il comune di Carloforte non ha un ospedale, ma solo la guardia medica con cinque ambulanze non attrezzate per l’emergenza e gestite dai volontari della Croce azzurra, aggiungendo il fatto che nei giorni scorsi si sono registrati due casi sospetti Covid-19, per i quali non è stata inviata la prevista ambulanza medicalizzata contrariamente a quanto avviene secondo il protocollo d’intervento nel resto della Regioneaggiunge Carla Cuccu -, ora più che mai le carenze del sistema sanitario nell’isola di San Pietro non sono più tollerabili»

«La condizione di insularità non deve penalizzare il diritto alla salute dei carlofortini che hanno diritto di sapere quali sono i protocolli adottati o previsti per trasferimenti di persone in caso di positività al Coronavirus, quando il Governo regionale intenda dare corso, senza ulteriore indugio, alle azioni previste per le isole minori dal Documento 16 di “Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna – conclude Carla Cuccu – e quanto tempo dovranno ancora aspettare per vedersi garantire un’adeguata fornitura dei materiali sanitari necessari e indispensabili a tutelare la sicurezza e l’incolumità degli operatori e dei cittadini.»

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«Per fronteggiare l’emergenza Covid-19 stiamo rafforzando il nostro sistema sanitario intervenendo con il massimo sforzo organizzativo e tempestiva operatività. L’assunzione di quasi seicento diverse figure professionali serve a dare risposte immediate nel territorio, soprattutto dove si stanno manifestando particolari situazioni di criticità, come sta avvenendo nel nord Sardegna e in alcune case di riposo per anziani.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando le 586 assunzioni straordinarie di personale sanitario in Sardegna, tra infermieri (il 47% del totale), medici e specializzandi (il 16 e l’8%), oss, tecnici di laboratorio ed altre figure (il restante 29%).

«Continua a esserci una maggiore incidenza di casi positiviha aggiunto il presidente Christian Solinas nella parte settentrionale della Sardegna. Per questo stiamo orientando lì grande parte della nostra attenzione, assicurando risorse sufficienti sia in termini di dispositivi di protezione individuale sia di tecnologia. Per fronteggiare e circoscrivere la diffusione del virus e restituire serenità alla popolazione, ancora di più nel Sassarese, bisogna chiudere il più in fretta possibile la mappatura completa con i tamponi di tutto il personale sanitario, un’operazione che sta procedendo speditamente. Poi in altre parti dell’Isola abbiamo un’altra emergenza che stiamo condividendo con molte regioni d’Italia e diversi Stati: il contagio nelle case di riposo per anziani, che si diffonde molto velocemente colpendo i soggetti più esposti e deboli. Anche in questo caso la nostra attenzioneha concluso il presidente della Regione resta altissima.»

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«La volontà di trasferire risorse ai Comuni è in linea con le aspettative di tanti amministratori locali che devono fronteggiare le conseguenze di questa emergenza. Occorre verificare, tuttavia, se tali affermazioni saranno concretizzate o rimarranno promesse vuote e in quale misura queste risorse saranno stanziate. Ciò che possiamo ribadire è l’assoluto e immediato bisogno di far fronte in modo adeguato alle richieste dei Comuni in questa situazione di assoluta necessità.»

Lo ha detto questa sera il presidente della Regione, Christian Solinas, riferendosi alle misure annunciate stasera dal premier Giuseppe Conte e del ministro Roberto Gualtieri.

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«Per fronteggiare l’emergenza Covid-19 stiamo rafforzando il nostro sistema sanitario intervenendo con il massimo sforzo organizzativo e tempestiva operatività. L’assunzione di quasi seicento diverse figure professionali serve a dare risposte immediate nel territorio, soprattutto dove si stanno manifestando particolari situazioni di criticità, come sta avvenendo nel nord Sardegna e in alcune case di riposo per anziani.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando le 586 assunzioni straordinarie di personale sanitario in Sardegna, tra infermieri (il 47% del totale), medici e specializzandi (il 16 e l’8%), Oss, tecnici di laboratorio e altre figure (il restante 29%).

«Continua a esserci una maggiore incidenza di casi positiviha aggiunto Christian Solinasnella parte settentrionale della Sardegna. Per questo stiamo orientando lì grande parte della nostra attenzione, assicurando risorse sufficienti sia in termini di dispositivi di protezione individuale sia di tecnologia. Per fronteggiare e circoscrivere la diffusione del virus e restituire serenità alla popolazione, ancora di più nel Sassarese, bisogna chiudere il più in fretta possibile la mappatura completa con i tamponi di tutto il personale sanitario, un’operazione che sta procedendo speditamente. Poi in altre parti dell’Isola abbiamo un’altra emergenza che stiamo condividendo con molte regioni d’Italia e diversi Stati: il contagio nelle case di riposo per anziani, che si diffonde molto velocemente colpendo i soggetti più esposti e deboli. Anche in questo caso la nostra attenzioneha concluso il presidente della Regioneresta altissima.»

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«Una risposta alle richieste di sindacati e imprese che consente di dare un aiuto immediato e concreto a quei lavoratori che rischiano di pagare il prezzo più alto in questo momento di difficoltà. Nessuno deve restare indietro e noi abbiamo il dovere di intervenire per garantire un presente e un futuro di serenità a tutti i sardi.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’accordo quadro – firmato oggi a Cagliari dall’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, da Inps, sindacati, associazioni delle imprese, delle cooperative e del mondo del credito – per l’erogazione della cassa integrazione in deroga e altri interventi di sostegno al mondo del lavoro colpito dall’emergenza Covid-19. 

Possono chiedere la Cigd tutti i datori di lavoro del settore privato (aziende industriali, artigiane, del terziario, comprese cooperative, datori di lavoro non imprenditori, associazioni e fondazioni), inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore, gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i propri dipendenti a cui sia stata totalmente sospesa o ridotta parzialmente la prestazione lavorativa a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. La Regione, tramite l’assessorato del Lavoro e l’Aspal, alle lavoratrici e ai lavoratori domestici che abbiano avuto sospesa senza retribuzione la propria prestazione, garantirà un contributo una tantum a domanda individuale fino a 600 euro. Sarà poi istituito presso la Presidenza della Giunta un Coordinamento delle attività di monitoraggio delle condizioni di lavoro nelle aziende che continuano la propria attività.
Gli strumenti attuativi dell’accordo saranno deliberati in Giunta tra pochi giorni.
«Questo accordo – ha sottolineato l’assessore Alessandra Zedda – attiva da parte della Regione la possibilità di dare tempestivamente le prime risposte ai lavoratori delle imprese che in Sardegna non sarebbero coperte dagli ammortizzatori ordinari. Questo ci consente di poter attivare tutte le procedure telematiche per raccogliere le richieste delle imprese nel minor tempo possibile.»

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«La macchina organizzativa messa in campo dalla Regione per contrastare l’emergenza Covid-19 sta funzionando a pieno regime e rappresenta un modello di riferimento a livello nazionale, esempio di una gestione efficace ed efficiente degli interventi sul territorio.»

Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, esprimendo grande apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dalla Protezione civile regionale. 

«Lo schema adottato dalla Sardegnaaggiunge il presidente Christian Solinas – cioè quello di dare poteri speciali di coordinamento al direttore generale della Protezione civile, ha ricevuto consensi dalla Commissione speciale, che si è riunita ieri in nel corso della 118esima videoconferenza, e dallo stesso capo dipartimento della Protezione civile, che ha invitato tutte le Regioni a seguire il nostro modello organizzativo, perché è uno strumento snello per la gestione dell’emergenza a supporto del sistema sanitarioconclude il presidente della Regione, con tempi di reazione molto più veloci rispetto ad altre realtà.»

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«Un segno tangibile e gradito di sensibilità, e di quell’amicizia che lega da tempo i nostri popoli, uniti da rapporti commerciali ed oggi, sempre più, da un forte legame di solidarietà.»
Così il presidente della Regione Christian Solinas ha commentato l’arrivo, annunciato nei giorni scorsi e oggi perfezionato con la consegna del materiale nel centro operativo della Protezione Civile Regionale, di un consistente carico di attrezzature medicali donato alla Sardegna da imprenditori cinesi che operano anche nella nostra isola in collaborazione con aziende sarde.
Sono state consegnate 18.000 mascherine ffp1, 3.500 mascherine ffp2, 15.000 mascherine chirurgiche, 430.000 guanti in lattice, 2.200 tute protettive.

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Il presidente della Giunta regionale ha firmato questa sera una nuova ordinanza (n. 11 del 24 marzo 2020) contenente «Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Disposizioni per il contrasto dell’assembramento di persone».

Di seguito il testo integrale

Art. 1) I parchi e giardini pubblici o aperti al pubblico o analoghi ambiti che si prestino all’intrattenimento di persone per attività motoria di qualsiasi natura, siti nel territorio regionale, sono chiusi e interdetti all’accesso di persone al fine di evitare assembramenti idonei a determinare la diffusione del contagio epidemiologico da CoViD-19.

Art. 2) L’uso della bicicletta, anche a pedalata assistita, o di analogo o altro mezzo di locomozione e lo spostamento a piedi, nei centri urbani e in aree extraurbane dell’intero territorio regionale, sono soggetti alle limitazioni previste per gli spostamenti dal combinato disposto dell’art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e dell’art. 1, comma 1, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 concernenti lo spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale.

Art. 3) È sospesa l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e di rifornimento carburante sull’intero territorio regionale al fine di ulteriormente contrastare le forme di assembramento di persone a tutela della salute pubblica.

Art. 4) Fatte salve le farmacie e le parafarmacie, è vietata l’apertura nella giornata di domenica di ciascuna settimana di vigenza della presente ordinanza degli esercizi commerciali di qualsiasi dimensione per la vendita di generi alimentari esentate dalla sospensione disposta con l’art. 1 del DPCM 11.3.2020, compresi gli esercizi minori interni ai centri commerciali, ferme restando le altre restrizioni relative alla vendita al dettaglio di cui all’anzidetto DPCM dell’11.3.2020.

Art. 5) È consentito ad un solo componente di ciascun nucleo familiare uscire, una sola volta al giorno, dalla propria abitazione per provvedere all’acquisto di beni necessari ed essenziali. La limitazione sul numero delle uscite non si applica all’acquisto di farmaci. Per l’espletamento delle esigenze fisiologiche degli animali d’affezione sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ed esclusivamente entro i 200 metri dalla propria abitazione principale. È consentita, altresì, limitatamente ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare, l’uscita per la conduzione hobbistica di poderi, orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, finalizzati al sostentamento familiare.

Art. 6) È fatto obbligo ai Comuni, qualora non ancora disposto, di provvedere alla sanificazione degli edifici pubblici e dell’arredo urbano del proprio territorio.

I Comuni che abbiano disposto la sanificazione delle strade dei propri centri abitati sono tenuti ad effettuarla in conformità al Parere reso dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) del 18 marzo 2020, recante “Disinfezione degli ambienti esterni e utilizzo di disinfettanti (ipoclorito di sodio) su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 del 17 marzo 2020” nonché alle “Indicazioni tecniche del Consiglio del Sistema Nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA) relativamente agli aspetti ambientali della pulizia degli ambienti esterni e dell’utilizzo di disinfettanti nel quadro dell’emergenza CoViD-19 e sue evoluzioni”, approvate dal Consiglio del SNPA il 18 marzo 2020 nell’ambito dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). La sanificazione deve essere prioritariamente rivolta alle aree prospicienti ospedali, ambulatori, centri commerciali, mercati ed ipermercati, punti vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, banche ed uffici pubblici.

La Regione contribuirà alle spese di esecuzione di tale servizio attingendo alle risorse di cui allo speciale fondo stanziato dall’art. 6 della legge regionale 12 marzo 2020, n. 10 (legge di stabilità 2020).

Art. 7) Nei mezzi del trasporto pubblico locale, fatti salvi i casi di urgenza o forza maggiore per i traghetti di collegamento con le Isole di San Pietro, La Maddalena e L’Asinara comunque nel rispetto delle misure di distanziamento personale in vigore, è consentito l’accesso ai passeggeri nella misura massima del 40% dei posti omologati e, comunque, garantendo il rispetto della distanza minima di un metro tra gli stessi. Lo spazio riservato ai conducenti dei mezzi deve essere opportunamente delimitato per prevenire contatti con i passeggeri e rischi di contagio.

Art. 8) Negli esercizi commerciali, inclusi i tabacchini, che ai sensi delle norme nazionali e regionali possano restare legittimamente aperti al pubblico è vietato l’uso di apparecchi da intrattenimento e per il gioco.

Art. 9) E’ istituita presso la Presidenza della Regione una linea telefonica dedicata ad uso esclusivo e personale dei Sindaci dell’Isola per le comunicazioni relative alla gestione dell’emergenza in corso. Il numero di telefono è notificato con separata comunicazione del Direttore Generale della Presidenza.

Art. 10) In attuazione dell’art. 1, primo comma, lett. b) del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Conseguentemente, la previsione di assenso agli spostamenti per “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, nelle precedenti ordinanze contingibili e urgenti del Presidente della Regione Sardegna n. 5 del 09.03.2020 e relativa nota esplicativa n. 2593 del 13.03.2020 e n. 9 del 14.03.2020 e relativa nota esplicativa n. 3 EM del 16.03.2020 è da intendersi ovunque soppressa.

Art. 11) La presente ordinanza:

– ha validità sino al 3 aprile 2020, salvo proroga esplicita;

– è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti;

– viene trasmessa secondo le rispettive competenze al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro della Salute, agli amministratori delle province del territorio regionale, al Sindaco Metropolitano di Cagliari, ai Sindaci dei Comuni della Sardegna, ai Prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli Assessori regionali ed agli altri soggetti interessati.

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 650 c.p.).

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di 60 giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, entro il termine di giorni 120.

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«Il 12 marzo il presidente Christian Solinas e la sua Giunta hanno predisposto il piano d’emergenza per contenere l’effetto disastroso del Covid-19. Condividiamo la finalità del provvedimento ma non l’applicazione nella parte in cui si vuole realizzare nel CTO di Iglesias 33 posti letto per la terapia intensiva, pneumologia e infettivi e il trasferimento del reparto nascite al Brotzu di Cagliari. La protesta formale del sindaco di Iglesias e dei sindaci dei comuni del territorio ha ottenuto la revoca del trasferimento del punto nascite al Brotzu, ma si deve evitare la realizzazione dei 33 posti letto di terapia intensiva al CTO. Questo significherebbe esporre tutto il CTO al massimo rischio di contagio da Covid-19 e, a nostro parere, si configurerebbe anche il mascherato intento di chiudere definitivamente il CTO.»

Il direttivo SPI CGIL Iglesias ha preso posizione oggi sulla vicenda sviluppatasi nei giorni scorsi intorno ai programmi della Giunta regionale per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus.

«Siamo esattamente in linea con la decisa presa di posizione del sindaco di Iglesias Mauro Usai e dei sindaci del territorio che definisce assurda la scelta della Giunta Solinas. Riteniamo risolutiva la proposta del sindaco di servirsi della struttura dell’ospedale Santa Barbara piuttosto che del CTO e non esiste una spiegazione logica al silenzio della Giunta Solinas – ha aggiunto il direttivo SPI CGIL di Iglesias -. Faremo tutto ciò che rientra nelle nostre competenze e possibilità per evitare quest’infelice scelta e abuso della volontà di decine di migliaia di cittadini dei diversi comuni vicini. Inoltre, con l’eccezionale evento Covid-19 si sta progressivamente indebolendo la struttura produttiva Sarda, il rischio di una difficile e non prossima ripresa economica sta aumentando, la perdita di tanti posti di lavoro e la rilevante riduzione reddituale di tanti si sta consolidando. Siamo convinti che in questo contesto, chi può, deve contribuire al superamento della crisi sanitaria/economica. A tal fine – ha concluso il direttivo SPI CGIL di Iglesias – serve il serrato dialogo costruttivo fra politica e parti sociali, e non serve fra qualche giorno, serve immediatamente, perché fra qualche giorno il Covid-19 potrebbe essere più devastante, la nostra economia distrutta, e allora si, che saremo tutti nella stessa barca, ma in quella della disperazione.»