25 April, 2024
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Prosegue a Cagliari il ricco fine settimana musicale della decima edizione del Karel Music Expo, il “festival delle culture resistenti” ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day. Il cartellone, che andrà avanti in varie date fino al 23 ottobre, ha concentrato in questo fine settimana la sua parte più corposa, che anche oggi si dipanerà tra il Giardino sotto le Mura e il Teatro Civico di Castello.

A introdurre i tre set musicali in programma nello spazio in viale Regina Elena, alle 19.30, sarà il didjeridoo solo di Marco Ferrante, studioso e appassionato della cultura australiana e di discipline orientali, che ha esplorato il potere curativo delle vibrazioni sonore prodotte da questo strumento ancestrale, usato fin dalla notte dei tempi dagli aborigeni dell’Australia settentrionale.

A seguire, il KME dedica uno spazio alla Rete dei Festival, l’associazione nazionale collegata al MEI (Meeting delle Etichette indipendenti) che contribuisce a tutelare e favorire lo sviluppo dei festival per musica emergente in Italia. Tra questi, il Meeting del Mare di Marina di Camerota (in provincia di Salerno) che presenta sulla scena del KME il cantautore Niccolò Francisci: chitarrista, compositore, autore di testi, con forti e coinvolgenti attitudini teatrali. L’anno scorso ha pubblicato online il suo primo disco, “Alice”, un concept album in cui si condensa la sua vena artistica: leggera, ironica, non-sense, elaborata ma semplice e immediata.

Il terzo set porta al centro dei riflettori il duo Interiors di Erica Scherl (violino, effetti, looper) e Valerio Corzani (basso semiacustico, e basso tinozza, laptop, iphone, percussioni e voce), qui con la cantante pugliese Serena Fortebraccio (componente, tra le altre cose, del gruppo vocale Faraualla): un progetto tra jazz, world music e dub, in cui voce, effetti e loop spaziano tra sonorità acustiche e elettroniche, battiti ancestrali e groove sbilenchi. L’album d’esordio degli Interiors, “Liquid” è uscito nel 2014 per la Minus Habens Records.

In arrivo dalla Polonia attraverso la piattaforma Sonicbids, ecco quindi, alle 21.00, Pola Rise, voce morbida e sensibile che si unisce alle sonorità elettroniche del producer Manoid, che la accompagna in scena con Tobera alla chitarra, per trasportare il pubblico in un viaggio affascinante e dalle sfumature oniriche.

Lasciato il campo del Giardino sotto le Mura al consueto Dj set a cura di Radiolina, la musica dal vivo si sposta al Teatro Civico in Castello per la seconda parte della serata.

Sul palco centrale, alle 22.00, è in programma uno dei set più attesi del festival, quello di KiKu & Blixa Bargeld & Black Cracker: tre diverse sensibilità musicali per un originale progetto in cui si mescolano art-rock, sperimentazione, atmosfere jazzate, loop elettronici e poesia, già testimoniato dalle tracce dell’album “Marcher sur la tete”, uscito l’anno scorso per la Everest Records. KiKu, è il sodalizio artistico, di base in Svizzera, del trombettista Yannick Barman e del percussionista Cyril Regamey; abbandonate le iniziali radici acustiche in favore di campionamenti e loop, il duo nato nel 2003 ha creato una singolare miscela di timbri ed elementi compositivi abbattendo i confini tra jazz, musica da camera, elettronica e pop. Rinforzati dal chitarrista elettrico David Doyon, e con i visual di Maxime Gianinetti, KiKu accoglie sul palco il canto e l’interpretazione di Blixa Bargeld, storico membro e fondatore dei gloriosi Enisturxende Neubauten, alfieri della cosiddetta “musica industriale”, nonché stretto collaboratore di Nick Cave, e di Black Cracker, rapper e poeta slam newyorkese di casa a Berlino.

Subito dopo, nell’acoustic stage, spazio alle atmosfere rarefatte di mumucs, la traversata in solitaria che la cantante oristanese Marta Loddo ha deciso di intraprendere dal 2012: un percorso attraverso l’improvvisazione, il rock e il pop senza limiti di genere, pensato per voce e loop station, tra composizioni originali e rivisitazioni e arrangiamenti di celebri brani di artisti come Radiohead, Bjork e Amy Winehouse.

Il finale di serata (l’ultimo al Teatro Civico per questa edizione), vede protagonista il duo Sorge, un progetto di musica elettronica nato nel 2014 da Emidio Clementi, cantante dei Massimo Volume e scrittore, e Marco Caldera, produttore, musicista e tecnico del suono. L’amore condiviso per l’elettronica, unito a un immaginario comune coltivato nei lunghi tour insieme, ha portato alla realizzazione di dieci brani per elettronica, pianoforte e voce, pubblicati lo scorso febbraio da La Tempesta Dischi nell’album di debutto “La Guerra di Domani”.

Il sipario sulle prima parte del Karel Music Expo cala domenica 9, alle 17.00, con un appuntamento particolare ai Giardini pubblici: “Yidaki, il massaggio sonoro”, una cerimonia-concerto a cura di Marco Ferrante, già di scena la sera prima con la sua performance di didjeridoo.

Gli appuntamenti in programma al Giardino Sotto le Mura sono ad ingresso gratuito. Ingresso a pagamento, invece, per i concerti al Teatro Civico di Castello: il biglietto costa quindici euro (più diritti prevendita) se acquistato in prevendita; diciotto euro il prezzo al botteghino, ridotto a dodici per i minori di venticinque anni e per i ciclisti affiliati Fiab che raggiungeranno in bici il Teatro. L’abbonamento per le serate di domani (venerdì 7) e sabato 8 costa 25 euro più diritti in prevendita, ventotto euro al botteghino.

 

 

 

 

 

 

Interiors feat. Serena Fortebraccio LIVE KIKU_KORR_GATEFOLDER.indd Marco Ferrante_Didjeridoo mumucs (m) Pola Rise Sorge (01 m)Niccolò Francisci

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Note caraibiche, sonorità classiche e jazz. Evoca queste atmosfere il concerto di Yilian Cañizares, protagonista domani (giovedì 4) a San Vero Milis) della quarta serata del Festival Dromos. La violinista e cantante cubana (ma anche compositrice ed arrangiatrice), di casa in Svizzera, è di scena alle 21.30 al Giardino del Museo Archeologico dove, alle 19.30, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Salvatore, si inaugura la mostra di Lidia Murgia “Paraulas Mannas“.

Artista che sa rispettare il passato ma anche guardare al futuro, esploratrice dei confini musicali, Yilian Cañizares è capace di passare con disinvoltura da reminiscenze classiche al jazz, ai ritmi e i colori della sua isola natia e fonderli con naturalezza in un repertorio originale che lei interpreta cantando e suonando contemporaneamente il suo strumento: una formula già apprezzata sulle tracce degli album “Ochumare” (2013) e “Invocación” (2015).

Nata a L’Havana, Yilian Cañizares assimila da piccola i ritmi e i colori della sua terra; studia in una città crocevia di culture e a sette anni vince un posto alla prestigiosa accademia musicale “Manuel Saumell“. Per quattro volte vince anche il concorso nazionale di violino, e a quattordici anni una borsa di studio la porta a Caracas, in Venezuela. Due anni dopo si ritrova in Svizzera, dove la sua tecnica e il suo modo di suonare raggiungeranno un livello completamente nuovo. La convocano orchestre importanti, e lei suona in concerti, sinfonie, opere, ma un’urgenza creativa la spinge verso altre direzioni. Mette su un quartetto di musicisti provenienti da Germania, Venezuela, Svizzera (e più tardi Cuba) e lo chiama Ochumare, come la divinità Orisha degli arcobaleni. Sei mesi dopo vince il concorso Montreux Jazz Festival 2008. Nel 2011 dà il suo contributo al progetto Havana Cultura di Gilles Peterson e in seguito inizierà a condividere il palco con jazzisti del calibro di Ibrahim Malouf e Omar Sosa, tra gli altri.

La musica di Yilian Cañizares è il risultato di queste diverse esperienze, una sintesi riuscita di stili e suggestioni musicali differenti che oggi proporrà in concerto a San Vero Milis affiancata da Daniel Stawinski al pianoforte, David Brito al contrabbasso,  alla batteria e Inor Sotolongo alle percussioni. L’ingresso al concerto costa dieci euro.

“Paraulas Mannas” sono le parole che Lidia Murgia esprime nei suoi versi poetici e concretizza visivamente nelle sue opere e nelle sue installazioni, in mostra nella Chiesa di San Salvatore all’interno del giardino del museo archeologico. Nel mondo della poetessa e artista originaria di Bolotana, abitato da donne dall’essenza ancestrale e da nessuna donna in particolare, pulsa una femminilità che va oltre il contingente e rimanda a ritualità arcane e futuribili, che attiva presenze, fluttua, intessuta d’oro, in un insondabile oltremare. L’esposizione, a cura del critico d’arte Ivo Serafino Fenu, è visitabile fino al 31 agosto, dal lunedì al venerdì dalle 18.00 alle 20.00. 

Dopo San Vero Milis, venerdì 5 agosto Dromos pianta le tende nello scenario naturale del bosco di Mitza Margianis, nei pressi di Villa Verde dove alle 21.30 (con ingresso gratuito) si esibisce Elina Duni. La cantante albanese, anche lei, come Yilian Cañizares, di casa in Svizzera, propone un’originale interpretazione in chiave jazz dei canti tradizionali della sua terra d’origine, alla testa del suo quartetto con Colin Vallon al pianoforte, Dominique Girod al contrabbasso e Norbert Pfammatter alla batteria.

Lidia Murgia - Paraulas Mannas (m) - BasilPhotographer.pg Lidia Murgia - Paraulas Mannas (m) 1 - BasilPhotographer

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