19 April, 2024
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Ultime giornate del festival domenica 3 e lunedì 4 novembre a Cagliari con grande festa di chiusura e doppio appuntamento dedicato a Faber. Ai Giardini dell’Exma, la domenica mattina è animata dai suoni di “Que viva Latin Jazz” con Paolo Carrus e la Latin Jazz Orchestra, in un concerto dedicato a Laura Raia, figura storica dell’entertainment cagliaritano. Alla sera spazio a La Maschera, Premio Parodi 2018, band indipendente tra le più interessanti della scena musicale napoletana e, subito dopo, nella sala grande del teatro, l’omaggio di Cristiano De André al padre Fabrizio, il più grande cantautore italiano di tutti i tempi.

Ma ecco nel dettaglio il programma.

La Maschera

3 novembre

Sala M2, Teatro Massimo, ore 20.00

Roberto Colella: voce, chitarra e tastiera

Vincenzo Capasso: tromba

Antonio Gomez: basso

Marco Salvatore: batteria

Alessandro Morlando: chitarra elettrica

La Maschera, premio Parodi 2018, è una delle band indipendenti più interessanti della scena musicale napoletana, subito notata dalla critica per l’alto tasso di sperimentazione contenuto nei testi e negli arrangiamenti. Dall’uscita del primo album “‘O vicolo’ e l’alleria”, nel novembre 2014, è entrata a pieno titolo in un solco stilistico dal sound marcatamente world. Nell’estate del 2015, a conferma dell’attitudine alla contaminazione tra i vari generi musicali, avviene l’incontro con Laye Ba, musicista senegalese, una collaborazione che si manifesta come un’occasione di reciproco arricchimento umano ed artistico, e da cui nascono alcuni brani composti ed eseguiti insieme. Dopo il tour senegalese, nel novembre 2017, è stato pubblicato il loro secondo album, intitolato “ParcoSofia”, finalista al Premio Tenco, che porterà La Maschera a far conoscere la sua musica anche all’estero, in particolare in Portogallo, Spagna, Canada, Corea. Nel novembre 2018 La Maschera si aggiudica il Premio Andrea Parodi, il più prestigioso riconoscimento italiano per la World Music.

De André canta De André

“Storia di un impiegato”

3-4 novembre

Sala Grande, ore 21.00

A cinquanta anni dalle grandi rivolte sociali del 1968 e a venti anni dalla scomparsa del grande, indimenticabile Faber, Cristiano De André torna in Sardegna con il tour “Storia di un impiegato”, ispirato al celebre concept album del padre e riarrangiato come una vera e propria opera rock.  Sold out in numerosi teatri d’Italia e dopo una straordinaria esibizione all’Arena di Verona, Cristiano torna ospite del nostro festival accompagnato sul palco da Osvaldo Di Dio, Davide Pezzin, Davide Devito e Riccardo Di Paola. “Un evento destinato a regalare emozioni”, “Un album che a distanza di cinquant’anni è ancora tremendamente attuale”, “Le poesie di Fabrizio fanno bene all’anima e Cristiano ha saputo rinnovarle e renderle attuali, confermandone la potenza e la passione”. Queste le principali recensioni e critiche apparse sulle più importanti testate nazionali. Cristiano De André ha attinto all’immenso repertorio di Fabrizio rileggendo il disco del 1973 sempre più attuale, un album sugli anni di piombo e sulla speranza di costruire un mondo migliore, che torna così a smuovere le coscienze. “Storia di un impiegato” racconta infatti il gesto di un impiegato degli anni ’70, animato dal ricordo della rivolta collettiva del Maggio francese del 1968. Quella con De André sarà una grande festa in musica, una doppia data, il 3 e il 4 novembre, fuori abbonamento: un grande omaggio al più grande cantautore italiano di tutti i tempi.  Lo spettacolo è diviso in due parti: la prima affronta lo storico disco, arrangiato come una vera e propria opera rock, la seconda comprende altri celebri brani di repertorio come “Fiume Sand Creek” e “Don Raffaè”, che hanno affrontato il tema della lotta per i diritti, e alcune perle, come “Il pescatore”, contenute nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e “De André canta De André – Vol. 3” (2017). Cristiano De André e Stefano Melone (alla produzione artistica) hanno dato una nuova vita musicale alle canzoni del disco, un suono rock-elettronico, calibrato sui momenti psicologici del protagonista della storia, dall’iniziale clima di sfida condizionato dai giorni del Maggio francese sino al fallito attentato e al carcere. La regia dello spettacolo, curata da Roberta Lena, contribuisce a una serata ricca di sorprese, visual e luci.

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A cinquant’anni dalle grandi rivolte sociali del 1968 e a vent’anni dalla scomparsa del grande, indimenticabile Faber, Cristiano De Andrè torna in Sardegna con il tour “Storia di un impiegato”, ispirato al celebre concept album del padre e riarrangiato come una vera e propria opera rock. Sold out in numerosi teatri d’Italia e dopo una straordinaria esibizione all’Arena di Verona, Cristiano torna sull’Isola accompagnato sul palco da Osvaldo Di Dio, Davide Pezzin, Davide Devito e Riccardo Di Paola.

Un evento destinato a regalare emozioni”, “Un album che a distanza di cinquant’anni è ancora tremendamente attuale”, “Le poesie di Fabrizio fanno bene all’anima e Cristiano ha saputo rinnovarle e renderle attuali, confermandone la potenza e la passione”. Queste le principali recensioni e critiche apparse sulle più importanti testate nazionali. Cristiano De André ha attinto all’immenso repertorio del padre Fabrizio rileggendo il disco del 1973 sempre più attuale, un album sugli anni di piombo e sulla speranza di costruire un mondo migliore, che torna così a smuovere le coscienze. “Storia di un impiegato” racconta, infatti, il gesto di un impiegato degli anni Settanta, animato dal ricordo della rivolta collettiva del maggio francese 1968.

Dopo gli appuntamenti di grande musica al Teatro Massimo di Cagliari che andranno in scena dal 30 ottobre al 3 novembre, il Festival Internazionale Jazz in Sardegna sceglie così di salutare il suo pubblico con una grande festa in musica, una doppia data, il 3 ed il 4 novembre, fuori abbonamento: un grande omaggio al più grande cantautore italiano di tutti i tempi.

Cristiano De André e Stefano Melone (alla produzione artistica) hanno dato una nuova vita musicale alle canzoni del disco con un suono rock-elettronico, calibrato sui momenti psicologici del protagonista della storia. Lo spettacolo è diviso in due parti: la prima affronta lo storico disco, arrangiato come una vera e propria opera rock; la seconda parte invece comprende altri celebri brani di repertorio come “Fiume Sand Creek” e “Don Raffaè”, che hanno affrontato il tema della lotta per i diritti. Previste anche alcune perle di Faber, come “Il pescatore”, contenute nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e “De André canta De André – Vol. 3” (2017). La regia dello spettacolo, curata da Roberta Lena, contribuisce a una serata ricca di sorprese, visual e luci.

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Tutto esaurito ed entusiasmo alle stelle, ieri sera, per Luciano Ligabue, protagonista del primo dei due concerti organizzati all’Arena Sant’Elia da Riservarossa e F&P Group, in collaborazione con l’assessorato della Cultura del comune di Cagliari. Ligabue è tornato in Sardegna dopo cinque anni di assenza (il 7 agosto 2010 “incendiò” l’aeroporto di Fenosu, dove arrivarono migliaia di fan da tutta la Sardegna) e per l’occasione ha preparato un palco speciale, considerato che contrariamente a quanto è accaduto in tutte le altre tappe del Mondovisione Tour 2015, si è esibito all’aperto (il Palazzetto di Via Rockfeller sarebbe stato inadeguato per la limitata capienza).

La corsa per l’accaparramento dei primi posti sotto il palco era iniziato già mercoledì sera, quando centinaia di giovani hanno trascorso la notte all’esterno dell’Arena, e ieri pomeriggio, all’apertura dei cancelli, erano già tantissimi davanti all’ingresso. L’attesa è durata cinque ore esatte, perché alle 21.00 in punto, precisione insolita per i grandi concerti, Ligabue e la sua band formata da Federico Poggipollini e Max Cottafavi alla chitarra, Luciano Luisi al piano e tastiere, Michael Urbano alla batteria e Davide Pezzin al basso) sono entrati in scena e si sono letteralmente scatenati per oltre due ore.

Già alla prima canzone, “Il Sale della terra”, l’Arena Sant’Elia si è letteralmente “incendiata” di entusiasmo e, canzone dopo canzone, un mix tra grandi successi vecchi e nuovi, complessivamente 24, il clima è rimasto sempre caldissimo. Difficile dire quali brani siano stati più graditi, da “Balliamo sul mondo” a “Quella che non sei”, dalla conosciutissima “Certe notti” a “Il muro del suono”, da “Il mio pensiero”, scelta dai fan cagliaritani in un sondaggio organizzato in internet, al nuovo singolo, “C’è sempre una canzone”.

Tre i bis concessi alla folla dell’Arena, con la splendida “Piccola Stella senza cielo” e, in chiusura, “Con la scusa del rock’n’roll”. Suggestiva la coreografia creata con le immagini del concerto e dei primi piani dei fan proiettate su tre schermi ad altissima risoluzione, uno centrale, sopra il palco, e due laterali.

Questa sera si replica, sempre alle 21.00. Sarà sicuramente un altro pieno, di pubblico e di entusiasmo, per il grande artista emiliano di Correggio che, a 55 anni, conserva la stessa carica degli inizi, risalenti al 1986, arricchita da una straordinaria esperienza, ormai quasi trentennale.

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