25 April, 2024
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Terza e ultima serata di anteprime per Narcao Blues. Dopo Robben Ford e Bill Evans, il bluesman sardo Vittorio Pitzalis e gli africani Insingizi e Baba Sissoko, in cartellone nelle due serate precedenti, il trittico di appuntamenti che fa da preludio al festival si chiude questa sera Narcao con un altro doppio concerto (sold out).

A salire per prima sul palco di piazza Europa, alle 21.30, sarà la band del chitarrista e cantante Nick Becattini, tra i nomi di spicco della scena blues nostrana. Cresciuto attraverso una lunga militanza nel gruppo Model T. Boogie di Giancarlo Crea nella seconda metà degli anni Ottanta e un’importante residenza a Chicago, tra il 1990 e il ‘93, il bluesman di Pistoia, una volta rientrato in patria, ha avviato un cammino artistico testimoniato da otto album a suo nome; il più recente, “Lifetime Blues”, lo vede in compagnia degli stessi musicisti di scena domani sera (sabato 10) a Narcao: Keki Andrei all’Hammond e tastiere, Anacleto Orlandi al basso e Enrico Cecconi alla batteria.

A seguire, riflettori puntati (intorno alle 22.30) sui Morblus, la band capitanata da un altro chitarrista e cantante di primo piano nel panorama del blues “made in Italy”, il veronese Roberto Morbioli, artista capace negli anni di costruire una carriera fatta di progetti solisti, collaborazioni illustri con musicisti del calibro di Massimo Bubola, Fabio Treves, Rudy Rotta, John Mayall, Nathan East, tra gli altri, e tanti concerti tra Italia, Europa e Stati Uniti. La band di Roberto Morbioli, battezzata giusto trent’anni fa, nel 1991, giocando sulla combinazione tra il suo cognome e la parola “blues”, fonde sapientemente funky, blues, r&b e soul: accanto al leader, sul palco di Narcao, ci saranno Giulio Campagnolo alle tastiere, Stefano Dallaporta al basso e Sergio Ratti alla batteria.

Archiviate le tre serate di anteprime, il festival Narcao Blues vivrà la sua trentunesima edizione nella penultima settimana del mese (dal 21 al 25 luglio) con un cartellone che proporrà, come consuetudine, una rosa di artisti internazionali, nazionali e locali, tra i quali gli statunitensi Roosevelt Collier e Neal Black, la cantante irlandese Kaz Hawkins, la chitarrista anglo francese Laura Cox, il cantante burundese J.P. Bimeni, la Latvian Blues Band, i toscani Roberto Luti ed Elisabetta Maulo e i sardi King Howl e Don Leone.

Biglietti e abbonamenti. I biglietti interi per le serate di mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23 e sabato 24 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti; il biglietto per la serata di domenica 25 luglio costa 5 euro; 30 euro è invece il costo dell’abbonamento per le cinque serate. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna e attraverso il portale www.narcaoblues.it.

Come già nella passata edizione, le serate avranno i posti limitati a quattrocento persone (duecento in più rispetto al 2020). L’apertura dei cancelli avverrà alle ore 20.00, e non sarà necessario munirsi di green pass per assistere agli spettacoli, ma verrà rilevata la temperatura all’ingresso a tutti gli spettatori.

 

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Un DVD per promuovere il blues targato Sardegna; ideato e prodotto dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, organizzatrice dello “storico” festival Narcao Blues, raccoglie suoni e immagini di sei tra le più fervide realtà isolane di questo genere musicale: Vittorio Pitzalis, il duo Don Leone, il Bad Blues Quartet, i King Howl, la band di Francesco Piu e quella di Irene Loche. Protagonisti sul palco del trentesimo Narcao Blues, che si è tenuto (a numero chiuso per via dell’emergenza Covid) dal 26 al 29 agosto, negli stessi giorni si sono esibiti anche di fronte alle telecamere di un team di videomaker che li ha seguiti con uno studio mobile di registrazione in una serie di esibizioni ad hoc in alcuni tra i luoghi più suggestivi del Sulcis: il complesso di Porto Flavia, la Necropoli di Montessu, le Miniere di Rosas, le Grotte di San Giovanni, le Cantine Mesa, il Nuraghe di Seruci. Da quelle riprese è nato “Sardinia Plays the Blues”, questo il titolo emblematico del DVD voluto da Progetto Evoluzione con l’obiettivo di documentare e divulgare non solo le eccellenze musicali del blues isolano, ma, insieme, anche il territorio sulcitano con le sue peculiarità culturali, ambientali ed enogastronomiche.
Da lunedì primo marzo “Sardinia Plays the Blues” partirà per la sua missione di testimonianza e diffusione: il DVD verrà infatti inviato ai maggiori festival e alle più importanti agenzie di booking internazionali attraverso l’associazione EBU (European Blues Union) della quale l’associazione di casa a Narcao fa parte. I video saranno anche fruibili attraverso un’apposita circolazione sui canali social di Narcao Blues, a disposizione di tutti, dunque, e non solo dei professionisti del settore.
“Quando la scorsa estate abbiamo avuto la certezza di poter realizzare la trentesima edizione del festival Narcao Blues – racconta Francesco Musa, presidente dell’associazione Progetto Evoluzioneabbiamo pensato, insieme al direttore artistico Gianni Melis, a un modo per cercare di raggiungere più persone possibili, viste le limitazioni imposte a causa della pandemia. Narcao Blues da sempre richiama il pubblico per la musica, ma contestualmente spinge anche gli spettatori a muoversi per esplorare il nostro territorio. Da questi presupposti è nata l’idea di promuovere i musicisti sardi e il sud ovest della Sardegna con un prodotto che fosse in grado di superare tali limiti, e il DVD ‘Sardinia Plays the Blues’ è il risultato di quell’idea. Abbiamo cercato di trarre il massimo da una situazione difficile , senza permettere alla pandemia di diventare un alibi, pensando a un modo di eliminare il distanziamento tra noi e il pubblico con un lavoro che promuovesse al meglio i musicisti che vi suonano e le attrazioni turistiche che vi compaiono.»
Per informazioni, la segreteria dell’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it ed al numero 0781 875071. Altre notizie sul sito www.narcaoblues.it e alla pagina www.facebook.com/narcao.blues.

 
“Sardinia Plays the Blues”
 
Gli artisti

Donato Cherchi e Matteo Leone sono i Don Leone, band di raw blues fondata nel 2016 che ha le sue radici nel sud ovest della Sardegna. La loro musica, ruvida ed essenziale, interpreta il blues in modo sincero e diretto. Sono stati i vincitori dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge, e hanno suonato in alcuni dei festival europei più famosi come lo Sziget Festival.

Line Up:
Donato Cherchi – vocals
Matteo Leone – guitar, drums

I King Howl sono una band heavy blues formatasi a Cagliari nel 2009. I suoni della prima metà del novecento di gente come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Line Up:
Diego Pani – Vocals, Harp
Marco Antagonista – Guitars
Alessandro Cau – Bass
Alessandro Sedda – Drums 

Il Bad Blues Quartet nasce dall’incontro di quattro musicisti che hanno fatto del Blues una ragione di vita. La band ha iniziato la sua attività suonando i brani dei maestri di questo genere fino alle sonorità più moderne. Vincitori del contest del 2016 “BluesIn” indetto dal Pistoia Blues, sono contraddistinti da uno stile che mescola il blues alle sonorità funk e alla black music.

Line Up:
Eleonora Usala – Vocals
Federico Valenti – Guitars
Gabriele Loddo – Bass
Frank Stara – Drums
Irene Loche è una chitarrista e cantautrice sarda con la musica nel sangue. Dall’energia dei palchi calcati con il suo trio Sunsweet Blues Revenge, si riscopre nel suo progetto solista, molto più intimo, in cui sonorità Folk, Soul e Blues si incontrano e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti.
Line Up:
Irene Loche – Vocals, Guitars
Andrea Sanna – Keyboards, Hammond
Alessandro Cau – Drums
Gian Luca Canu – Bass
Vittorio Pitzalis, classe 1960, all’età di cinque anni si appassiona alla chitarra, imparando a suonarla e di lì a pochissimo si appassionerà anche al canto. A 18 anni ha la “folgorazione” per il Blues e da quel momento suonerà soprattutto quel genere musicale che lo porterà a calcare i palchi di rinomati festival Blues e ad aprire il concerto del leggendario Robert Plant, storico frontman dei Led Zeppelin.
Line Up:
Vittorio Pitzalis – Guitars, Vocals, Harp

Una miscela esplosiva di blues, funky, rock e soul. Questa la formula del sound di Francesco Piu, cantante e chitarrista sardo nato nel 1981. Accompagna la propria voce con strumenti quali chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica. Negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama del blues italiano ed internazionale, è una presenza stabile nei principali festival dedicati al genere in Italia e all’estero.

Line Up:
Francesco Piu – Guitars, Vocals
Gavino Riva – Bass
Francesco Ogana – Bouzouki, Oud, Guitalele, Guitars
DJ Cris – Samples, Scratches
Paolo Succu – Drums, Darbuka, Djembè
Bruno Piccinnu – Calebasse, Djembè, Bongos
Le location

La Galleria Henry, facente parte del complesso di Porto Flavia, è la più importante opera della grande miniera di Planu Sartu. Scavata nel 1865, consentiva il trasporto dei minerali per mezzo di una rotaia dai cantieri sotterranei alle distanti laverie. Posta a 50 metri sul livello del mare questo tunnel scavato nella dura roccia si mostra imponente: le dimensioni furono determinate dall’impiego, nel lontano 1892, di una locomotiva a vapore. Questo ingegnoso sistema, grazie ad una avveniristica rete ferroviaria, soppiantò i lenti e costosi trasporti con i muli e altri animali da soma. La galleria, messa in sicurezza e dotata di indicazioni, è oggi accessibile e si presenta come una sorta di suggestivo labirinto. La sua unicità è costituita da un perpetuo rapporto con la falesia sul mare che avviene per mezzo di gallerie minori e camminamenti scolpiti, come finestre ideali, nella roccia, tra i quali spicca il porto pensile di Porto Flavia. Attraverso queste aperture luminose che si alternano con il buio del sottosuolo, possiamo godere di viste suggestive della costa a strapiombo sul mare e panorami mozzafiato.

L’area archeologica di Montessu, a circa 2 km dall’abitato di Villaperuccio, è una delle più importanti necropoli di Domus de Janas della Sardegna. Le tombe rinvenute, circa 40, sono scavate nella parete rocciosa di uno splendido anfiteatro naturale che domina dall’alto la grande pianura attraversata dal Rio Palmas. II sito, di grande interesse anche sotto l’aspetto naturalistico, colpisce per la sua monumentalità, per la varietà tipologica delle sepolture e per la presenza di decorazioni in numerosi ipogei.

Il Villaggio Minerario di Rosas è un originale complesso turistico ricavato in un’antica miniera che inizia l’attività estrattiva alla fine dell’800. Oggi dopo un lungo ed accurato restauro il villaggio offre un servizio d’accoglienza turistica molto apprezzato dai visitatori. La struttura dispone di 50 posti letto ricavati nelle ex abitazioni dei minatori, perfettamente restaurate e dotate di tutti i comfort. II fiore all’occhiello del villaggio sono le strutture museali; l’intero sito è una testimonianza di archeologia industriale, con tutti gli impianti della laveria perfettamente funzionanti. Lo staff della struttura, attento e preparato, vi guiderà nelle visite alle gallerie dove si svolgeva l’attività estrattiva e lungo i diversi percorsi museali. II Villaggio Minerario di Rosas dispone di sala convegni e spazi espositivi per artisti.

Domusnovas con i suoi 6.500 abitanti rappresenta uno dei comuni più popolosi del Sulcis Iglesiente. II suo territorio, prevalentemente montuoso e ricco di grotte, si trova in una posizione non distante dalla costa sud ovest della Sardegna. Nota a livello internazionale per la presenza della grotta di San Giovanni, unica per caratteristiche e dimensioni, che fino a qualche anno fa era percorribile in auto collegando il paese alle miniere, circondata da importanti vie di arrampicata e trekking, ambite mete di sportivi di tutto il mondo. Domusnovas è stata abitata fin dai tempi più remoti, ancora oggi infatti si trovano tracce di insediamenti risalenti al neolitico e all’età nuragica, come il nuraghe “Sa Domu’e s’Orcu”, che sorge nei pressi del Rio San Giovanni. Oggi il paese si presenta ai visitatori con diversi edifici di architettura futurista, come la sede del comune, e custodisce diverse abitazioni storiche in stile campidanese.

Una struttura candida, minimalista ed inusuale nel Sulcis Iglesiente, accolta dolcemente dai pendii delle colline che affacciano su Porto Pino. Si staglia in mezzo al verde della macchia mediterranea e dei vigneti, da dove osserva con compiacimento il territorio che la circonda ed il frutto del suo lavoro. II portale e la grande parete esterna ricreano le suggestioni delle etichette dei vini Mesa. All’interno 5 mila metri quadri articolati su tre livelli, modernissimi e strutturati secondo una logica dove uva e vino possano essere trattati con un particolare riguardo.

L’antichissimo territorio di Gonnesa, ricco di testimonianze pre-nuragiche e nuragiche, è l’ideale per chi ama l’archeologia. D’obbligo la visita all’importante villaggio nuragico di Seruci. Scoperto nel 1897, è il più importante sito nuragico del Sulcitano e uno dei più imponenti della Sardegna. Il nuraghe è costituito da un mastio centrale contornato da cinque torri, alcune delle quali in buono stato di conservazione. Le torri hanno le proprie sommità crollate; originariamente le cime delle torri dovevano essere coronate da merli in pietra, che in seguito ai crolli sono stati recuperati alla base delle strutture durante gli ultimi scavi archeologici ai quali è stata sottoposta la struttura. Dal nuraghe Seruci è possibile osservare l’intera area circostante, essendo posizionato in un luogo d’altura che doveva essere d’importanza strategica.

 

 Track List DVD

 
Bad Blues Quartet @ Nuraghe di Seruci
1. Walker’s Blues (5:00)
2. You Better Make Me Twirl (2:57)
3. Louse (2:43)
 
Don Leone @ Porto Flavia
1. Be My Woman (1:25)
2. Good Boys (4:06)
3. The Number Of The Beast (4:00) – COVER degli Iron Maiden
 
Francesco Piu @ Miniere di Rosas (sono tutte cover di Robert Johnson, musicista blues classico)
1. Me and the Devil (6:15)
2. Stones in my Passways (4:27)
3. Stop Breaking Down (5:05)
 
Irene Loche @ Cantine Mesa
1. Falling Down (4:20)
2. Get Away (4:10)
3. Take Some More (3:55)
 
King Howl @ Necropoli di Montessu
1. Gone (3:13)
2. Hard Time Killing Floor (5:09) – COVER di Nehemiah Curtis “Skip” James)
3. Jupiter (3:20)
 
Vittorio Pitzalis
1. Everyday I have the Blues (4:32) – COVER di Pinetop Sparks
2. I’m Alone (5:34)
3. Touch Me and Love Me (6:14)

 

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Il duecentocinquantesimo della fondazione di Calasetta entra nella settimana dei festeggiamenti di San Maurizio, il patrono del paese tabarchino. La giornata di domani, martedì 22 settembre, segna proprio la data della Festa di San Maurizio, che avrà il suo momento ufficiale alle 19 nella chiesa omonima, dove si svolgerà una solenne funzione religiosa.

Prima, alle 18.00, in Piazza Principato di Monaco, sono in programma l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro fotografico 250 sorrisi, a cura della Pro Loco di Calasetta.

Alle 22.00, sempre in Piazza Principato di Monaco, lungo la passeggiata del porto, arriverà il momento del concerto di Claudia Aru, una delle voci più interessanti, e ormai affermata, del panorama musicale sardo.
Personalità multiforme, essendo anche performer e attrice, Claudia Aru mette tutte le sue esperienze, fatte di viaggi per il mondo, di studio e di corsi di formazione, nella sua voce calda e particolarmente espressiva. Laureata in canto jazz al Conservatorio di Cagliari, ha frequentato corsi con importanti maestri in Italia e all’estero, come il master di alto perfezionamento in canto moderno con Cheryl Porter al Voice Studio di Roma.

Si è esibita in alcuni dei principali festival in Sardegna (Abbabula, Time in Jazz, World music festival), ha portato i suoi spettacoli in giro per l’Italia, l’Europa (Berlino, Madrid, Bruxelles, Barcellona) e per il mondo (in Giappone, all’Istituto italiano di cultura di Osaka, in Cina, all’Istituto italiano di cultura di Pechino, al Circolo sardo di Shangai, a Bangalore, in India).
Claudia Aru ha collaborato con Rossella Faa, Elena Ledda, Joe Perrino, Sa Ratza, Don Leone, Varijashree Venugopal (una delle voci indiane più apprezzate al mondo, che ha collaborato, fra gli altri, con Bobby McFerrin). Nel giugno del 2019 ha pubblicato il suo quarto disco da solista, ”Aru”. “Babudu” è il titolo del suo ultimo, recente, singolo, pezzo in “limba” apparentemente spensierato, dal ritmo incalzante, accompagnato da un video accattivante, che invece affronta il tema del diritto allo studio, per sostenerlo, nei paesi africani.

Venerdì 25, nell’Aula Consiliare del Comune, alle 10.00, si terrà il convegno Calasetta 250 – Percorsi storici e culturali, in collaborazione con l’Università di Sassari edil Parco Geominerario, mentre sabato 26 settembre il Museo MACC ospiterà, alle 19.00, la Mostra diffusa Overlap, curata dall’associazione Senza Confini di Pelle.

Le manifestazioni sono promosse dal comune di Calasetta, che ha fortemente voluto ricordare con tutti gli onori, nonostante l’emergenza sanitaria e nel totale rispetto delle norme anti-Covid, l’importante anniversario, con il sostegno della Regione Sardegna (Assessorati alla Cultura e al Turismo), il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e con l’organizzazione dell’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

 

   

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Dopo la grande serata inaugurale, impreziosita dai concerti di due band storiche del panorama blues nazionale, la Gnola Blues Band e la Treves Blues Band, questa sera il 30° Festival Narcao Blues propone altri due appuntamenti imperdibili per gli amanti della musica blues.

Alle 21.30 riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.

Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

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Ai nastri di partenza il 30° festival Narcao Blues, in programma da mercoledì 26 a sabato 29 agosto. Sul palco di piazza Europa, con la consueta formula che prevede due set per ciascuna serata, si alterneranno nomi di spicco della scena blues nazionale, come la Treves Blues Band e la Gnola Blues Band, ed una nutrita rappresentanza di quella locale sarda: Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Irene Loche, il duo Don Leone, i King Howl e il Bad Blues Quartet.

In questa particolare annata, segnata dall’emergenza sanitaria, il festival si riconosce sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”: un titolo che allude alla volontà degli organizzatori, l’associazione culturale Progetto Evoluzione, di trasformare un momento di difficoltà come questo nell’opportunità di far conoscere fuori dalla Sardegna lo straordinario talento degli artisti locali e le bellezze del territorio che fa da cornice a Narcao Blues attraverso la realizzazione e diffusione di un dvd promozionale.

La trentesima edizione del festival è organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno».

Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.

Il programma – Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).

Alle 23.00 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena “il puma di Lambrate” Fabio Treves con la sua Treves Blues Band, con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.

Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27alle 21.30 riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.

Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.

A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes ed Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.

Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz.

Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson e i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.

Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.

Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.

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Il blues torna protagonista nell’estate degli spettacoli in Sardegna per salutare una ricorrenza significativa per questo genere musicale nell’isola: dal 26 al 29 agosto si festeggiano infatti le trenta edizioni di Narcao Blues organizzate dall’associazione Progetto Evoluzione, che nel corso di tre decenni ha consolidato la propria immagine e notorietà in Italia (e non solo), ospitando nomi di spicco della scena internazionale di questa musica e dei suoi immediati dintorni: artisti come Michael Coleman, James Cotton, Popa Chubby, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Ana Popovic, The Original Blues Brothers Band, Lucky Peterson, Eric Bibb ed Otis Taylor, tra gli altri, ma senza distogliere l’attenzione dai talenti nazionali (Fabio Treves, James Senese, Roberto Ciotti) e locali (Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Don Leone).
In questo momento così particolare, dovuto agli effetti della pandemia Covid-19, il festival slitta dal tradizionale periodo di luglio a fine agosto, riaffermando la sua presenza a seguito delle nuove disposizioni regionali in merito ai grandi eventi.
“Sardinia Plays Blues Festival” – questo il titolo scelto per caratterizzare la trentesima edizione di Narcao Blues, proporrà un cartellone composto da artisti isolani, chiamati a esibirsi non solo nella “storica” piazza Europa, che da tre decenni ospita tutti gli appuntamenti principali, ma anche in alcuni dei siti più belli e interessanti del territorio.
«Stiamo lavorando per rimodellare il festival a seguito delle nuove disposizioni in merito allo spettacolo dal vivo emanate dalla Regione Autonoma della Sardegna –spiega il direttore artistico Gianni Melis -: a causa delle limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria, dovremo rinunciare in questa edizione al consueto programma in cui artisti internazionali si alternano a quelli nazionali ed isolani. Ma queste limitazioni ci danno l’opportunità, ripensando completamente il progetto, di lavorare per valorizzare i bluesmen della nostra isola, dando loro visibilità e pubblicizzandoli attraverso azioni mirate per meglio farli conoscere insieme al nostro bellissimo territorio. L’idea è quella di farli esibire sul palco di Narcao ma anche in luoghi di particolare interesse, e di filmarli mentre suonano la loro musica; tutto questo con il doppio obiettivo di promuovere i nostri artisti e, insieme, il territorio del Sulcis con le sue peculiarità culturali, ambientali ed eno-gastronomiche, attraverso un DVD che l’associazione culturale Progetto Evoluzione si farà carico di produrre e distribuire ai maggiori festival ed alle più importanti agenzie di booking internazionali attraverso l’associazione EBU (European Blues Union) della quale ci onoriamo di far parte.»
Organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, la trentesima edizione di Narcao Blues si prepara all’appuntamento di fine agosto con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao.

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Saranno i Don Leone, duo blues sulcitano, a riaprire la stagione degli eventi in presenza promossi dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, dopo la fine del lockdown.
Domenica 21 giugno, alle ore 19.30, presso la Sala Lampisteria del Museo del Carbone, sito nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, Don Leone si esibirà in occasione del cartellone nazionale di iniziative promosso dal MIBACT in occasione dell’edizione 2020 della Festa della Musica, evento internazionale che in tutto il mondo celebra la “quarta arte”.
L’evento è promosso dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, in collaborazione con il Centro Italiano Cultura del Carbone, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Carbonia e in collaborazione con l’Italian Blues Union e Mojo Station che, insieme all’AIPFM, Associazione italiana per la promozione della Festa della Musica, hanno promosso su tutto il territorio nazionale una serie di eventi legati alla cultura blues.
L’ingresso sarà gratuito su prenotazione.
Gli interessati dovranno mandare entro le ore 12.00 di venerdì 19 giugno una mail all’indirizzo umanitaria.carbonia@gmail.com scrivendo nell’oggetto della mail PRENOTAZIONE DON LEONE e indicando nel corpo del testo i nomi e cognomi delle persone per cui si intende prenotare, città di residenza e relativi contatti telefonici.
Questa modalità, così come l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento all’interno della struttura che ospiterà il concerto, si è resa necessaria per l’attuazione delle norme nazionali, precisate dall’intesa della conferenza Stato-Regioni, per il contrasto alla diffusione del virus SARS-CoV-2.

Con questa prima iniziativa, il CSC Carbonia della Società Umanitaria intende lanciare un segnale di ripartenza degli eventi culturali in presenza anche nel Sulcis Iglesiente, dopo gli ultimi mesi che hanno visto il Centro di Servizi Culturali impegnato, per cause di forza maggiore, a proporre  una serie di eventi fruibili on line al pubblico. Eventi che hanno raggiunto un numero straordinario di persone ma che sicuramente non potevano appieno assolvere alla funzione di incontro sociale che la Cultura esercita.

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Si terrà questo fine settimana, 14 e 15 settembre, a Nuraminis, la terza edizione di “Cumbidus. Incontri letterari tra le case di terra”, organizzata dall’Amministrazione Comunale con la direzione artistico-organizzativa della cooperativa Meela – Comunicazione e organizzazione eventi.

Cumbidus nasce dalla volontà di creare delle sinergie tra i vari aspetti della cultura del luogo, dove le case di terra cruda sono utilizzate non solo come location ma anche come vere  e proprie incubatrici di espressione artistica e sviluppo. D’altronde, nella realtà le case in terra cruda sono da una parte un monumento architettonico in grado di raccontare le tecniche di costruzione di un tempo, dall’altro un monumento civico in grado di raccontare gli aspetti sociali ed economici principali di una comunità. Ecco perché Cumbidus si svolge in questi luoghi identificativi.

La due giorni sarà un susseguirsi di appuntamenti che animeranno la vita di Nuraminis: dalle “discussioni letterarie” tra lo scrittore Flavio Soriga e l’antropologo Francesco Bachis alla presentazione dell’ultimo libro di Piergiorgio Pulixi; dal reading con Flavio Soriga e Renzo Cugis al concerto del duo blues Don Leone. Darà inoltre prestigio la partecipazione al tour delle case di terra cruda la presenza del professore e architetto Ugo Tonietti, che sarà ospite della manifestazione grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda. Il tutto sarà cadenzato da “is cumbidus”, banchetti organizzati dall’Associazione Cuochi della provincia di Cagliari e dalla Pro Loco di Nuraminis. La manifestazione sarà arricchita dai laboratori sulla creazione e l’uso della terra cruda, indirizzati sia ad adulti e sia a bambini e bambine organizzati dall’Associazione Terras, ci sarà inoltre una degustazione di vini organizzati da Le Strade del Gusto e dall’associazione Semyai. Gli eventi, ed i banchetti, sono tutti ad ingresso libero e gratuito; gli incontri serali saranno ospitati nel cortile di una casa campidanese privata, in via Portico 20, gentilmente messa a disposizione dell’evento.

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“Cumbidus. Incontri letterari tra le case di terra” si terrà a Nuraminis il 14 e 15 settembre 2019, organizzata dall’Amministrazione comunale con la direzione artistico-organizzativa della cooperativa Meela – Comunicazione e organizzazione eventi.

Il paese di Nuraminis fa parte del circuito dei paesi della terra cruda. Nel suo centro storico si possono trovare, in buono stato di conservazione, le case campidanesi, un esempio dell’architettura tipica del territorio. Tra gli obiettivi di una manifestazione a carattere culturale come Cumbidus ci si prefigge, tra le altre cose, la promozione di queste case. È con questo spirito che ci sono stati ideati gli appuntamenti musicali e letterari della manifestazione, all’interno di alcune case campidanesi del centro storico.

Cumbidus nasce, dunque, dalla volontà di creare delle sinergie tra i vari aspetti della cultura del luogo, dove le case di terra cruda sono utilizzate non solo come location ma anche come vere  e proprie incubatrici di espressione artistica e sviluppo. D’altronde, nella realtà le case in terra cruda sono da una parte un monumento architettonico in grado di raccontare le tecniche di costruzione di un tempo, dall’altro un monumento civico in grado di raccontare gli aspetti sociali ed economici principali di una comunità. Ecco perché Cumbidus si svolge in questi luoghi identificativi.

La due giorni sarà quindi un susseguirsi di appuntamenti che animeranno la vita di Nuraminis: dalle “discussioni letterarie” tra lo scrittore Flavio Soriga e l’antropologo Francesco Bachis alla presentazione dell’ultimo libro di Piergiorgio Pulixi; dal reading con Flavio Soriga e Renzo Cugis al concerto del duo blues Don Leone. Darà inoltre prestigio la partecipazione al tour delle case di terra cruda la presenza del professore e architetto Ugo Tonietti, che sarà ospite della manifestazione grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda. Il tutto sarà cadenzato da “is cumbidus”, banchetti organizzati dall’Associazione Cuochi della provincia di Cagliari e dalla Pro Loco di Nuraminis. La manifestazione sarà arricchita dai laboratori sulla creazione e l’uso della terra cruda, indirizzati sia ad adulti e sia a bambini e bambine organizzati dall’associazione Terras, ci sarà inoltre una degustazione di vini organizzati da Le Strade del Gusto e dall’associazione Semyai. Gli eventi, e i banchetti, sono tutti ad ingresso libero e gratuito; gli incontri serali saranno ospitati nel cortile di una casa campidanese privata, in via Portico 20,  gentilmente messa a disposizione dell’evento.

La manifestazione è finanziata con il contributo della “Fondazione Sardegna” e dall’Unione dei Comuni del Basso Campidano, con il patrocinio del comune di Nuraminis.

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Si terrà il 14 e 15 settembre 2019 a Nuraminis la terza edizione di “Cumbidus – Incontri letterari tra le case di terra”, organizzato dall’Amministrazione comunale con la direzione artistico-organizzativa della cooperativa Meela. Comunicazione e organizzazione eventi.

“Cumbidus” si propone come strumento di promozione e valorizzazione della cultura campidanese, pone, infatti, insieme diversi tasselli capaci di comporre un mosaico variegato. Anche quest’anno la manifestazione si sviluppa mettendo al centro le case di terra cruda, come attrattori culturali ed economici.

Gli appuntamenti e gli ospiti che animeranno la due giorni sono tanti e variegati. Dalle “discussioni letterarie” tra lo scrittore Flavio Soriga e l’antropologo Francesco Bachis, alla presentazione dell’ultimo libro di Piergiorgio Pulixi; dal reading con Flavio Soriga e Renzo Cugis al concerto del duo blues Don Leone. Il tutto sarà cadenzato da is cumbidus con piatti tipici organizzati dall’Associazione Cuochi della provincia di Cagliari e dalla Pro Loco di Nuraminis. La manifestazione sarà arricchita da laboratori e tour per le case campidanesi organizzati dall’Associazione Città della Terra Cruda e curati da Terras, degustazioni di vini organizzati da Le Strade del Gusto e dall’Associazione Semyai. Gli eventi saranno ospitati all’interno di case campidanesi private.

Il programma dettagliato dell’evento sarà illustrato durante la conferenza stampa convocata per giovedì 5 settembre, alle ore 10.30, presso la sede della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2, a Cagliari.

“Cumbidus” è organizzato con il finanziamento della Fondazione Sardegna.