23 April, 2024
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La Giunta regionale ha dato il via libera alla realizzazione della nuova discarica di Genna Luas della Portovesme srl, su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano. L’Esecutivo, infatti, ha espresso un giudizio positivo sulla compatibilità dell’intervento condizionato alle prescrizioni previste a garanzia della salute umana e della tutela ambientale.

«L’iter dell’istruttoria si è chiusa nei tempi stabiliti nel cronoprogramma e di questo ringrazio i funzionari e i dirigenti dell’assessorato per il lavoro intenso e puntuale, operato nel rispetto di autonomia che la struttura tecnica deve avere – spiega l’assessore Donatella Spano -. Attraverso la cabina di regia regionale, istituita per le interlocuzioni con i sindacati e la Società, abbiamo seguito la tempistica entro i termini stabiliti e questo è un aspetto fondamentale per la continuità dell’attività produttiva e la salvaguardia dell’occupazione. Tutti gli interventi di recupero sulla discarica – conclude l’assessore dell’Ambiente – verranno attuati secondo quanto prevede il documento di monitoraggio e controllo ambientale previsto per Genna Luas.»

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La Giunta regionale, riunita nella sala Emilio Lussu a Villa Devoto con la direzione del vicepresidente Raffaele Paci, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, ha stabilito di indire una procedura di selezione, per titoli e colloquio, degli idonei alla nomina di Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari. Un’apposita Commissione, composta da esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovino in situazioni di conflitto d’interessi, verificherà l’idoneità dei candidati. Un decreto del Presidente della Regione preciserà il numero massimo di candidati da inserire nella rosa degli idonei e la tempistica entro cui concludere il processo di valutazione.

In vista della predisposizione del PPR per le zone interne, è stato affidato alle Università di Cagliari e Sassari (Dipartimenti di Ingegneria Civile, Ambientale, Architettura e di Agraria, competenti nelle diverse tematiche insediative e agroforestali) il compito di avviare una ricerca sul riconoscimento dei rapporti tra le tecniche di gestione agro-silvo-forestali e paesaggio forestale, e tra le forme dell’insediamento nel paesaggio e la pianificazione territoriale. L’obiettivo è quello di arrivare a una conoscenza strutturata finalizzata a individuare e a schedare le pratiche agricole e forestali storicamente utilizzate nelle attività produttive del primario e ancora persistenti, oltre alle tecniche costruttive, composizioni architettoniche, materiali dei luoghi dell’insediamento urbano e rurale della Sardegna, delle attrezzature, delle infrastrutture e dei servizi.

Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, la Giunta ha approvato la delibera con la quale viene dichiarato lo scioglimento del Consiglio comunale di Sini e nominato il commissario straordinario per la provvisoria gestione del Comune, nella persona di Luigi Mele, segretario generale del comune di Oristano. Il provvedimento si è reso necessario in seguito alle dimissioni rassegnate dal sindaco e da sei consiglieri. Il presidente della Regione disporrà con proprio decreto l’atto formale di scioglimento.

Su proposta dell’assessore Donatella Spano via libera all’aggiornamento su base nazionale delle tariffe per lo svolgimento delle ispezioni sugli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Nulla osta alla immediata esecutività della delibera di variazione di bilancio dell’Amministratore unico dell’agenzia Forestas.

Su proposta dell’assessore Pier Luigi Caria, la Giunta ha concesso il nulla osta all’approvazione della venticinquesima variazione del bilancio di previsione 2018-2020 dell’Agenzia Agris Sardegna. Sempre su iniziativa di Caria, l’Esecutivo ha approvato il Piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche del comune di Milis (OR).

L’esecutivo ha dato il via libera a due diverse delibere proposte dall’assessora Barbara Argiolas. Con la prima vengono approvate in via definitiva, dopo il parere finale della Quinta Commissione del Consiglio regionale, le Direttive di attuazione recanti la disciplina delle caratteristiche, dei requisiti e della classificazione delle strutture ricettive della tipologia bed&breakfast. La seconda invece individua i criteri per la ripartizione del contributo annuo dovuto alle Confederazioni delle imprese artigiane ai sensi della legge regionale 23 gennaio 1986, n. 19.

Su proposta dell’assessore Edoardo Balzarini la Giunta ha autorizzato l’esercizio provvisorio del bilancio di previsione 2019 di Enas, per il periodo 1° gennaio-30 aprile.

Su proposta dell’assessore Virginia Mura è stata approvata una delibera che recepisce gli esiti della ricognizione sui cantieri, nei quali saranno impegnati – in interventi attuati in collaborazione con gli Enti locali – i lavoratori del Parco Geominerario della Sardegna, provenienti dal bacino ex “Ati-Ifras”. Il provvedimento della Giunta dà incarico al Direttore generale del lavoro di avviare le procedure ritenute più idonee per l’immediata riconsegna dei beni immobili agli Enti interessati. Gli interventi negli appositi cantieri sono previsti in una convenzione sottoscritta tra la Regione e l’Ati Ifras. L’accordo, stipulato nel dicembre del 2016, ha dato attuazione al Progetto pluriennale, finalizzato alla stabilizzazione occupazionale dei soggetti impegnati in attività socialmente utili nel Parco Geominerario, secondo quanto previsto dalla Legge regionale n. 34 del 2016.

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Un articolato documento valido per l’intera Sardegna che, alla luce del nuovo Codice nazionale di Protezione civile in vigore dallo scorso febbraio, sostituisce ogni precedente documentazione definendo in maniera ancora più precisa tutti gli aspetti organizzativi in emergenza, lo svolgimento delle attività di previsione e prevenzione del rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici avversi nella cornice del Servizio nazionale di Protezione civile. È il “Piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici avversi”, approvato ieri dalla Giunta Pigliaru su proposta dell’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, e presentato oggi alla stampa. Lo schema, già condiviso con le diverse componenti di Protezione civile e quindi adottato in via preliminare dall’Esecutivo a luglio scorso su pianificazione dell’allora direttore generale Graziano Nudda, era stato pubblicato sul sito di SardegnaParteciPA per favorire la massima discussione e l’avvicinamento dei cittadini alla pianificazione di protezione civile e cedere loro la parola per eventuali suggerimenti. Il Piano sarà presto pubblicato sul Buras.

«Sono molto orgoglioso del lavoro fatto in questi cinque anni sul fronte della Protezione civile – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru aprendo l’incontro -. Migliorare di molto un sistema così importante era un obiettivo di legislatura che grazie all’impegno e alla professionalità di tanti è stato decisamente raggiunto, come dimostrano i fatti e come ci viene ampiamente riconosciuto. Il passaggio tecnico che presentiamo oggi affina ulteriormente quanto fatto sinora. Avere un coordinamento estremamente dettagliato come quello di cui parliamo è essenziale, perché davanti agli effetti di eventi meteorologici così acuti, alle conseguenze di cambiamenti climatici sempre più incalzanti, le vite si salvano quando non c’è incertezza nell’affrontare l’emergenza né nelle Istituzioni né nella squadra chiamata ad intervenire né tantomeno nelle persone, che devono essere ben informate sul comportamento corretto da tenere. E avere regole chiare e un’organizzazione efficiente come quella che la nostra Protezione Civile garantisce alla Sardegna – ha concluso Francesco Pigliaru – significa dare sicurezza ai nostri cittadini e al nostro territorio.»

«Il Piano è l’ultimo traguardo raggiunto nell’ambito del Sistema regionale di Protezione civile che in questi cinque anni è cresciuto in ogni suo aspetto e la Sardegna è la prima regione italiana ad approvare il Piano regionale di protezione civile in coerenza con il nuovo Codice, ricevendo dal Dipartimento nazionale un riscontro molto positivo per impostazione e alto livello qualitativo dei contenuti – ha affermato Donatella Spano, che si è associata ai ringraziamenti del presidente Francesco Pigliaru -. Il Piano regionale ha una struttura fortemente innovativa per i modelli di intervento secondo le fasi operative di attenzione, preallarme e allarme e per emergenze di rilievo locale, regionale o nazionale. Il Dipartimento nazionale ha comunicato che il nostro documento costituisce un’ottima piattaforma di confronto e di riferimento per tutte le altre regioni che stanno predisponendo i loro piani. Questo è per noi un riconoscimento molto importante, che premia il grande lavoro portato avanti dal 2014 a oggi per rendere sempre più efficiente la nostra Protezione civile e intervenire al meglio per salvaguardare la sicurezza delle persone  e del nostro territorio.»

L’assessore delegato dal presidente Francesco Pigliaru alla Protezione civile si è soffermata sulle novità dell’allerta temporali, del modello di intervento per rischio neve e ghiaccio e sulla formazione/informazione: «Una parte importante del Piano riguarda la formazione, l’informazione e l’esercitazione perché abbiamo accertato che rendono più consapevoli la cittadinanza – ha aggiunto Donatella Spano -. Lo dimostrano le esercitazioni sinora fatte con il supporto dei volontari di Protezione civile: la consapevolezza sui rischi e la cultura dell’autoprotezione sono ora patrimonio molto più diffuso sui territori». Infine, ha ripercorso le principali tappe che hanno messo l’isola al pari delle altre regioni, a iniziare dal Centro funzionale decentrato, che ha inserito anche la Sardegna nella rete della Protezione civile nazionale per proseguire con l’entrata in vigore del Manuale operativo delle allerte, e ancora il nuovo sistema di avvisi meteo e di rischio idrogeologico, il potenziamento della rete di monitoraggio e sorveglianza, la rete radio digitale, il sofisticato radar inaugurato ad aprile a Monte Rasu, l’implementazione del sistema di monitoraggio e sorveglianza della rete idrometrica (cresciute dalle iniziali 9, diventeranno 87 nel 2019), il rafforzamento delle stazioni di misura meteorologiche e termo-pluviometriche automatiche che saranno presto 192 in totale, l’applicazione delle novità della nuova normativa nazionale e il nuovo sistema di sale operative. «In questi anni abbiamo rafforzato la sinergia con i Comuni e gli altri attori territoriali senza perdere di vista cittadinanza e studenti con l’educazione nelle piazze e nelle scuole perché la prevenzione continua a restare la parola chiave», ha concluso Donatella Spano.

Sandra Tobia, direttore regionale della Protezione civile, con i suoi funzionari ha illustrato la parte generale del Piano riferita all’intero territorio regionale, che affida alle Prefetture la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare a livello provinciale. «Il Piano – ha spiegato Sandra Tobia – è strutturato per migliorare ancora di più l’operatività che abbiamo avuto modo di testare positivamente durante i recenti eventi, definendo ulteriormente le attività di tutti i soggetti che fanno parte del sistema di protezione civile. Viene inoltre introdotta l’allerta temporali con codice giallo per temporali sparsi o codice arancione per temporali diffusi. Infine, accanto al codice colore per l’allerta ci sarà la fase operativa che potrà essere innalzata su valutazione del direttore generale in base alle condizioni specifiche del territorio».

Il documento considera molteplici aspetti tra cui la descrizione del territorio regionale, i livelli di pianificazione di protezione civile, gli scenari di rischio, il sistema di allertamento, quello di comando e controllo e di salvaguardia del territorio. Quindi le strutture operative, il modello di intervento per rischio idraulico e idrogeologico e per rischio neve e ghiaccio, il sistema informativo di protezione civile regionale e l’organizzazione della Colonna mobile regionale della Sardegna. All’incontro odierno ha partecipato anche l’ex direttore Graziano Nudda.

 

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La direzione generale della Protezione civile ha emesso un avviso di condizioni avverse per basse temperature e gelo, a partire dalle 20.00 del 3 gennaio e fino alle 9.00 del 5 gennaio. Sono previste temperature minime basse, inferiori a 2°C in pianura, o localmente molto basse, inferiori a -3°C in pianura, in ulteriore calo rispetto a quelle registrate nelle prime ore del mattino di ieri.

«Il comunicato di condizioni meteo avverse diramato oggi dalla Protezione civile della Regione Sardegna – ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente con delega alla Protezione civile Donatella Spano – suggerisce a tutti la massima prudenza nelle strade dell’Isola, in particolare per coloro che viaggiano su mezzi a due ruote, alla luce del considerevole abbassamento delle temperature previsto per le prossime ore. Da zona a zona la situazione potrà mutare notevolmente, tuttavia in molte località sarà alta la possibilità della formazione di ghiaccio. E questo a prescindere dalle eventuali nevicate che dovessero verificarsi a certe quote. Raccomandiamo a tutti – ha concluso Donatella Spano – di attenersi alle disposizioni date dalla Protezione civile.»

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L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, insieme al direttore della Protezione Civile regionale Sandra Tobia, funzionari del Dipartimento e rappresentanti delle associazioni sarde impegnate nelle attività sul territorio, ha partecipato, a Roma, all’Udienza con Papa Francesco che si è svolta nella Sala Paolo VI. Con il massimo responsabile Angelo Borrelli era presente tutto il complesso e articolato sistema della Protezione civile nazionale.

«E’ stato un momento attraversato da una forte emozione – dichiara l’assessore dell’Ambiente -. Il Papa ha sottolineato il grande ruolo del sistema della Protezione Civile, tesoro di competenze ed energie al servizio della sicurezza collettiva. Ha poi messo in evidenza l’importanza di informare i giovani su questi temi per rafforzare i valori del rispetto della natura e della tutela dell’ambiente beni comuni da preservare ai fini della prevenzione delle calamità che continuano a sconvolgere i nostri territori. Proprio per sensibilizzare e informare la Regione, in stretto raccordo con la Protezione civile nazionale, ha organizzato eventi nelle scuole e all’interno delle comunità per una maggiore consapevolezza dell’autoprotezione e della necessità di adottare comportamenti in grado di ridurre i rischi nell’interesse generale.»

L’assessore della Difesa dell’Ambiente rinnova i ringraziamenti a tutto il sistema della Protezione civile regionale che «con grande professionalità e dedizione svolge una funzione essenziale a sostegno della popolazione».

Nel corso dell’incontro che ha preceduto l’Udienza con Papa Francesco sono state ripercorse le attività messe in campo dal sistema nazionale della protezione civile nel corso di questi ultimi mesi. E’ stata richiamata anche l’azione del pilota dell’elicottero che è riuscito a individuare, nelle campagne di Assemini, la famiglia, padre e tre figlie, in fuga dall’abitazione invasa dall’acqua in occasione dell’alluvione dello scorso mese di ottobre. In quella tragica circostanza è morta la madre, Tamara Maccario, di 44 anni. L’Udienza, inizialmente programmata nel settembre 2016, era stata rinviata a causa dei drammatici eventi sismici nel Centro Italia.

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La commissione Governo del territorio, presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha approvato dopo una relazione dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano il Piano regionale della Protezione civile per il rischio idraulico, idro geologico e meteo. La minoranza si è astenuta.

Nella sua relazione, l’assessore Donatella Spano ha sottolineato con soddisfazione che quello della Sardegna è il primo piano adottato in Italia e sarà adottato dal Dipartimento nazionale della Protezione civile come testo-base per la preparazione della linee-guida destinate alle Regioni.

«Si tratta – ha aggiunto Donatella Spano – di un documento di pianificazione che definisce con puntualità le responsabilità istituzionali a seconda del livello degli eventi, indica con precisione i compiti di ciascuno, traccia un quadro completo delle diverse aree di criticità codificando un sistema di azioni collegate, che partono dagli avvisi per arrivare alla diffusione di informazioni che accompagneranno sia la gestione degli eventi che le possibili evoluzioni. Un ruolo centrale all’interno del nuovo sistema regionale – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente – sarà assegnato alle attività di formazione rivolte ad operatori ed ai volontari anche attraverso esercitazioni pratiche, e di informazione e comunicazione destinata alle popolazioni.»

L’assessore, infine, ha ringraziato i Sindaci che, «in occasione delle emergenze hanno sempre mostrato grande capacità operativa», ricordando l’importanza dei Piani comunali che, in questi anni, hanno fatto registrare una crescita significativa: oggi, su 377 Comuni, solo 47 non hanno un piano di protezione civile.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri Gian Mario Tendas e Giuseppe Meloni del Pd, Pierfranco Zanchetta di Cps e Gianni Lampis di Fdi.

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Primo caso in Italia, la Regione Sardegna si mobilita davanti all’emergenza della moria della Pinna nobilis, colpita da un protozoo che sta decimando le popolazioni, e stanzia 200mila euro per approfondire lo studio del problema. A pochi giorni di distanza, la Giunta regionale, infatti , ha approvato quanto annunciato nel corso della Prima conferenza regionale delle aree protette, lo scorso 10 dicembre al Alghero, dallo stesso assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. 

«Abbiamo verificato, con il Servizio tutela della natura e politiche forestali dell’Assessorato, le Aree Marine Protette e il servizio tecnico dell’ARPAS, che la situazione è particolarmente critica e il tasso di mortalità allarmante – spiega Donatella Spano -. Abbiamo deciso di tenere sotto osservazione il fenomeno, con la prosecuzione del monitoraggio in corso e dando il via ad altre attività parallele, quali ad esempio la tipizzazione genetica delle nacchere ancora in vita. Con la collaborazione di tutti, abbiamo redatto un Piano d’azione regionale per la conservazione della Pinna nobilis, immediatamente operativo, che ci aiuta a gestire il problema ed ha come obiettivo principale l’acquisizione di informazioni sullo stato attuale della risorsa, sull’andamento della mortalità di massa attraverso il monitoraggio e analisi genetiche sulla specie in otto aree di indagine.»

Già contemplata nell’elenco europeo delle specie minacciate di estinzione e protetta dalla Convenzione di Barcellona, la Pinna nobilis è attualmente monitorata grazie al Programma per la Strategia Marina svolto da ARPAS in dieci zone dislocate lungo le coste, all’interno di siti Natura 2000 e nelle Aree Marine Protette sarde. Il fenomeno di mortalità di massa, iniziato nell’ottobre del 2016 lungo la costa mediterranea della Spagna, raggiungendo in alcune zone un tasso di mortalità del 100%, si è manifestato in termini allarmanti nell’estate 2018 anche lungo le coste della Sardegna, facendo registrare in alcune aree dei tassi di mortalità dell’80 – 90%. Le cause della mortalità di massa sembrerebbero attribuibili all’endoparassita (Haplosporidium pinnae).

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Il Nord-Ovest della Sardegna si ridisegna e riorganizza come un’unica, grande, città intelligente. Lo fa puntando sulla rete e mettendo a sistema politiche, progetti ed iniziative, potenziando fortemente i servizi e favorendo innovazione sociale e sviluppo competitivo, e coinvolgendo i protagonisti del mondo istituzionale e economico-sociale nella gestione delle politiche e dei servizi per il territorio. È arrivato ieri al traguardo il Progetto “Rete Metropolitana del Nord Sardegna, un territorio di città”: un finanziamento di 75 milioni di euro, 8 Comuni (Sassari, Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso, Stintino e Valledoria) e 228mila abitanti coinvolti, il più importante pezzo di programmazione territoriale della Regione per ampiezza del territorio e numero di cittadini. Nel Padiglione Tavolara all’interno dei Giardini pubblici, la firma che dà il via libera ufficiale al progetto con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, le assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e dell’Ambiente Donatella Spano, i Sindaci, i sindacati, gli imprenditori e tutti i soggetti coinvolti in questo ambizioso e innovativo progetto, che punta a valorizzare le peculiarità di ciascun protagonista riducendo le differenze e puntando sulle sinergie.

“I soldi ci sono, come dimostrano i 75 milioni di cui parliamo oggi e che vanno ad aggiungersi alle tante altre risorse investite su quest’area, ma bisogna saperli spendere nel modo giusto – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – e il nord ovest, con la rete metropolitana, ha uno strumento estremamente efficace per riuscire a usarli bene. Cooperare è la base dello sviluppo e focalizzandosi sulle esigenze specifiche, decentrando le capacità progettuali e assegnando responsabilità a tutti i soggetti coinvolti, si ottengono i massimi benefici per chi nei luoghi vive e lavora. Città piccole e medie che procedono separate – ha sottolineato – non possono che avere davanti a sé prospettive di declino. Le cose però cambiano quando si inizia, come succede qui oggi, a pensare a se stesse come a un territorio, come protagoniste di una scommessa comune in cui ognuno fa la propria parte per crescere insieme e crescere tutti. E il nord ovest, messo in rete intorno a idee vincenti condivise, può finalmente sviluppare tutte le potenzialità di un territorio che è straordinariamente ricco”, ha detto infine Francesco Pigliaru, che ha concluso ringraziando “quanti hanno lavorato con passione e impegno per raggiungere questo importante risultato”.

Si articola in 7 azioni principali. Valorizzazione turistica integrata degli attrattori culturali, attraverso un modello innovativo di gestione integrata del patrimonio culturale nelle sue articolazioni materiali (museali, archeologiche, storico-monumentali e spirituali) e immateriali (eventi e attività di spettacolo). Parco ambientale del Nord-Ovest della Sardegna, per ricucire la frammentazione della proposta turistico-territoriale connettendo coste e interno per offrire una immagine unitaria di destinazione, attraverso la salvaguardia, la riqualificazione e la valorizzazione delle zone costiere, delle zone umide e lagunari e delle aree protette per renderle turisticamente fruibili nel rispetto del patrimonio esistente. Miglioramento dei servizi per la qualità della vita, anche in ottica anti-spopolamento. Quindi servizi sociali e alla persona, servizi sportivi territoriali, valorizzazione dei parchi urbani a fini ricreativi. Accessibilità sostenibile. Migliori infrastrutture e trasporti per turisti e residenti, e realizzazione di un sistema di mobilità lenta ecosostenibile. Miglioramento dei servizi essenziali del territorio, quindi più accessibilità ai luoghi e al servizio scolastico. Competitività delle imprese, all’insegna dell’innovazione: sarà realizzato un Centro di competenza digitale e realizzata un’offerta di incentivi alle imprese (Progetto pilota di attività di innovazione sociale in collegamento con riqualificazione di immobili; Bandi Territoriali multisettore per la rivitalizzazione dei Centri Storici; Aiuti alle imprese innovative e del welfare). Governance territoriale all’insegna della semplificazione e rapidità. Nel progetto ci sono anche 90mila euro all’interno di “Sardegna in 100 Chiese” per la valorizzazione degli edifici di culto locali.

“Otto amministrazioni hanno lavorato in una sola direzione e superato ogni possibile difficoltà per creare sviluppo economico, pensando solo ed esclusivamente al bene di un territorio ampio e articolato, che va oltre le singole città pur valorizzandole fortemente e investendo sulle potenzialità di ciascuna”, dice l’assessore Raffaele Paci. “Questo è il risultato migliore della programmazione territoriale: il dialogo fra i territori, la capacità di superare gli individualismi nel nome del bene comune, la voglia di unire le forze per arrivare al miglior risultato possibile per tutti. Voglio dirlo, ripeterlo, e ribadirlo con molta chiarezza: mai come in questi anni i nostri paesi, le nostre città, i nostri territori, sono stati protagonisti assoluti delle politiche di sviluppo della Regione. Siamo andati ovunque, abbiamo garantito la giusta attenzione nella stessa misura a tutti, chiamandoli a progettare insieme a noi la loro idea di sviluppo e di futuro, assicurando importanti finanziamenti per realizzarla. Il risultato, oggi, è questo progetto”, sottolinea Raffaele Paci. “Importante, innovativo, che valorizza le risorse del territorio, le ricchezze storiche, ambientali, culturali e turistiche, con una congrua parte delle risorse riservate agli investimenti delle imprese locali. Abbiamo fatto un grande lavoro. Tutti insieme, Regione e amministrazioni locali, in un’ottica unitaria e condivisa, che ha già portato tanti risultati e un finanziamento complessivo di quasi 300 milioni. Ora dobbiamo fare in fretta e realizzare più in fretta possibile tutti gli interventi del progetto”, conclude Paci.

Dal 2016 a oggi sono 14 i progetti firmati, 12 in corso (da qui alla fine della legislatura ne verranno chiusi altri 5), per un totale di 26 progetti in campo. Per quelli che non si riuscirà a firmare entro febbraio, è comunque garantita la copertura grazie ai 75 milioni appena stanziati con la Finanziaria approvata qualche giorno fa. Sono oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione per la programmazione territoriale che coinvolge il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni e 295 Comuni. Il quadro delle politiche di sviluppo locale in Sardegna è completato dai 3 Iti da 15 milioni ciascuno (oltre Sassari, anche Cagliari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro.

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Grande partecipazione di pubblico e delle istituzioni, al convegno “La valorizzazione delle terre pubbliche per lo sviluppo delle aree interne”, organizzato dalla Copagri Sardegna, al quale hanno partecipato numerosi agricoltori, allevatori e rappresentanti degli enti regionali e sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori all’ambiente Donatella Spano e all’urbanistica Cristiano Erriu e i presidenti della Copagri nazionale Franco Verrascina, regionale Ignazio Cirronis e provinciale Giampaolo Sanna.

Francesco Pigliaru ha condiviso la proposta della Copagri per un più razionale utilizzo del patrimonio terriero pubblico, in modo da coglierne le grandi potenzialità attraverso un nuovo quadro di regole, una sapiente azione di coordinamento e buone idee progettuali. Sulla stessa linea gli interventi dei due assessori. Donatella Spano ha ricordato la nuova concezione di attività forestale introdotta con l’ultima Legge Forestale regionale, grazie alla quale non si parla più di “musei”, ma di selvicoltura attiva, valorizzazione produttiva e sviluppo delle filiere compatibili e sostenibili. Cristiano Erriu ha fra l’altro sollecitato i Comuni a elaborare i Piani di valorizzazione e recupero delle terre civiche previsti dalla normativa regionale per i quali sono state, anche recentemente, destinate risorse specifiche.

Franco Verrascina ha evidenziato l’importanza di una seria e approfondita riflessione sullo spopolamento delle aree rurali e sull’urbanizzazione che ne consegue, ricordando che gli agricoltori sono i custodi del territorio, dell’ambiente e del paesaggio; «quando l’ultimo agricoltore sarà sceso in città dalle colline, c’è il serio rischio che saranno anche le colline a scendere a valle verso le città», ha fra l’altro sottolineato.

 Ignazio Cirronis ha suggerito il finanziamento di un “progetto di riqualificazione delle terre pubbliche” da attuarsi attraverso un “Piano di Rinascita”, secondo quanto previsto dall’art. 13 dello Statuto della Sardegna, che ha valenza costituzionale. Giampaolo Sanna ha invece proposto la creazione di un gruppo di lavoro per la valorizzazione delle terre pubbliche che comprenda tutti gli stakeholder.

 

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La Giunta regionale ha approvato la ripartizione del contributo per il 2018 di 100mila euro alle federazioni delle associazioni che operano in Sardegna nel campo delle persone con disabilità: 70mila euro andranno alla Fish Sardegna Onlus (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e 30mila euro alla FAND (Federazione associazioni nazionali delle persone con disabilità), che comprende cinque associazioni storiche: l’ANMIC, Associazione nazionale mutilati e invalidi civili; l’ANMIL, Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro; l’ENS, Ente nazionale sordi; l’UIC, Unione italiana ciechi e ipovedenti; e l’UNMS, Unione nazionale mutilati per servizio. L’Esecutivo ha deciso inoltre, sempre su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, di programmare le risorse del Fondo politiche della famiglia attribuite alla Regione Sardegna per l’anno 2018, pari a 131mila euro, per attività di competenza regionale e degli enti locali per finanziare interventi volti al potenziamento dei centri per la famiglia nonché, relativamente alle attività di carattere sociale, dei consultori familiari. La delibera impegna la Regione a cofinanziare i progetti e/o le attività nella misura almeno del 20% del valore complessivo delle risorse assegnate, anche attraverso la valorizzazione di risorse umane, beni e servizi messi a disposizione per la realizzazione delle attività. Sempre in materia di sanità, via libera alla ripartizione del Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona, nell’ambito dei PLUS (Piani locali unitari dei servizi alla persona). L’assegnazione integrativa per l’anno 2018 prevede la suddivisione di una parte delle economie rilevate nel corso del 2017 in alcuni Ambiti PLUS (in tutto 660mila euro): all’Ambito PLUS di Nuoro andrà un’integrazione pari a 219mila euro, mentre 240mila euro sono stati attribuiti all’Istituto dei ciechi della Sardegna ‘Maurizio Falqui’. Altri 200mila euro sono stati utilizzati per l’attuazione del programma concernente la promozione e la diffusione di buone prassi in materia di politiche per la famiglia di cui al Protocollo d’intesa tra la Regione Sardegna e la Provincia Autonoma di Trento. Approvati, per l’anno 2017, i criteri di riparto tra le Aziende sanitarie dei rimborsi del Ministero della Salute per le prestazioni ospedaliere urgenti o comunque essenziali erogate a stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno: il 41% andrà all’ATS, il 31% all’AOU di Cagliari, il 16% all’AO Brotzu e il 12% all’AOU di Sassari. La Giunta infine ha individuato tre aree tematiche prioritarie cui indirizzare le attività di comunicazione istituzionale e di promozione dell’immagine del Servizio sanitario regionale, da realizzare con il supporto e la collaborazione delle Aziende sanitarie per un complessivo importo di 100mila euro.

Via libera dalla Giunta ai progetti di programmazione territoriale Fenici (12 milioni) e Barigadu-Guilcer (20 milioni), firmati dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci venerdì scorso e ieri nei rispettivi territori. Con l’approvazione da parte dell’Esecutivo comincia l’iter vero e proprio dei progetti, che devono essere realizzati al massimo entro 36 mesi, pena la perdita dei finanziamenti. Con questi ultimi, sono 13 i progetti già firmati, altri 6 ne saranno firmati entro la fine della legislatura e per quelli avviati che non si riuscirà a chiudere è comunque garantita la copertura finanziaria. Oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione per la programmazione territoriale che coinvolge il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni e 295 Comuni. Il quadro delle politiche di sviluppo locale in Sardegna è completato dai 3 Iti da 15 milioni ciascuno (Cagliari, Sassari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) Alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro. Approvata anche la seconda riprogrammazione delle risorse del Piano d’Azione Coesione per il 2018.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha approvato il Progetto esecutivo per la “Caratterizzazione pedo–paesaggistica di aree marginali adiacenti ai poli industriali del Basso Sulcis e proposte metodologiche per il recupero delle vocazioni agricole pre-industriali”. Il progetto sperimentale si propone di recuperare, laddove possibile, l’originario valore agricolo di ambiti pre-industriali e si pone come obiettivo la caratterizzazione, attraverso uno studio articolato secondo una lettura pedo-paesaggistica del territorio, di alcune aree marginali ad antica vocazione agricola, che costituisca un modello per la riqualificazione e lo sviluppo rurale di aree degradate dalla presenza di insediamenti industriali. L’area oggetto dell’attività di ricerca è concentrata attorno alle zone industriali del Basso Sulcis. Per l’attuazione del progetto, con riferimento all’annualità 2018, sono stati assegnati all’Agenzia regionale Agris Sardegna 250mila euro. Sempre su proposta dell’assessore Caria, l’Esecutivo ha licenziato la 16esima variazione del bilancio di previsione 2018-2020 dell’Agenzia Agris Sardegna. La Giunta ha inoltre approvato una delibera che prevede un atto di indirizzo dove i Consorzi di bonifica della Sardegna sono tenuti al rispetto del D.Lgs. n. 118/2011.

L’assessore Edoardo Balzarini parteciperà in rappresentanza della Regione all’assemblea degli azionisti di Abbanoa Spa fissata per il 13 dicembre in prima convocazione e per il 14 dicembre in seconda convocazione. La Giunta, nella seduta odierna, ha deliberato di delegare l’assessore alla presa d’atto dell’informativa dell’Amministratore Unico sul finanziamento richiesto alla Banca Europea per gli Investimenti, destinato al sostegno finanziario del Piano investimenti della società. L’assessore dei Lavori pubblici è stato inoltre delegato a rappresentare in Assemblea la necessità che la società operi con maggiore sforzo e incisività nella realizzazione delle opere previste dal Piano investimenti e si impegni a fornire, in occasione della prossima assemblea, una informativa sui risultati raggiunti. Infine, la Giunta ha dato mandato all’assessore di avviare le procedure per la riduzione della quota azionaria della Regione in Abbanoa, sino al raggiungimento di una partecipazione pari al 20%, come previsto dalla Legge n. 4 del 2015.

La Giunta, su proposta dell’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas, ha approvato il testo definitivo del piano strategico di sviluppo e marketing turistico “Destinazione Sardegna 2018-2021”. Il documento verrà presentato la prossima settimana in una conferenza stampa alla quale parteciperà anche il coordinatore del Piano Josep Ejarque.

Su proposta dell’assessora Donatella Spano, è stato prorogato al 30 aprile 2019 il termine ultimo per impegnare le risorse dei contributi per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo a favore dei Comuni.